Live 24! Mantova-Padova 1-1, buon pareggio al Martelli, vantaggio biancoscudato con Altinier, pari di Ruopolo

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Ore 23.30 – Cristian Altinier: “L’esultanza ? Fa piacere segnare,anche se Mantova è la mia ex squadra e quella della mia città. Non ho esultato per rispetto,ma finisce la,bisogna anche sdrammatizzare. Il Padova ha creato qualche pensiero al Mantova,dobbiamo migliorare,è pur sempre calcio d’agosto con una squadra per metà nuova. Giocare con Cunico e Neto? Loro sono grandi giocatori,la palla ti arriva sempre”.

Ore 23.20 – Marco Cunico: “Abbiamo fatto la nostra partita,forse loro sono più oliati,dispiace a tre minuti dalla fine non vincere le partite. Sul gol sono andato in pressione,a sprazzi abbiamo fatto cose buone,ci sono cose da salvare e altre meno. Il gol? Ho visto il portiere che mi aspettava,volevo calciare,poi è arrivato Altinier e come una faina ha segnato”.

Ore 23.10 – Francesco Ruopolo (attaccante Mantova): “L’esultanza? Non vedo perché non debba festeggiare se segno,per me sarebbe una mancanza di rispetto non esultare. Ho sempre esultato con gli ex. Le mani? I tifosi mi hanno insultato da inizio partita,per me comunque è tutto passato,affari loro. Ruopolo: “Per me fare gol è sempre bello,iniziare la stagione con una rete porta solo morale. Non meritavamo di perdere. Non avevo pensato all’esultanza, di sicuro non è una cosa premeditata. Il calcionscommesse? Mi ha fatto crescere,capisci tante cose della vita,sono cambiato e diventato un altra persona. I tifosi del Padova? Mi dispiace che ce l’abbiano con me. Non mi sarei aspettato una contestazione così pesante,io ho sbagliato con un altra squadra,non col Padova”.

Ore 23.00 – Carmine Parlato: “Abbiamo affrontato un ottimo Mantova,collaudato e con una gamba importante. Abbiamo fatto in modo di essere guardinghi e colpire al momento opportuno. A volte facevamo fatica a uscire,però nel primo tempo abbiamo contenuto bene e segnato,peccato non essere andati nel 2-0. Nella ripresa a noi è mancata qualche ripartenza e poi abbiamo preso gol da palla inattiva e capita. Sul finale non ci è mancata la gamba,loro andavano più per le giocate lunghe. C’è ancora da lavorare molto,ma sono soddisfatto. Era la nostra prima partita,contro una squadra importante per quello ho scelto una difesa esperta. Mi è piaciuta la compattezza e la voglia di costruire. La testa deve ragionare più veloce e serve anche la gamba. Giocare il 30? Continueremo a lavorare e sapremo anche il risultato delle altre. Cunico ha fatto un’ottima partita,davanti dobbiamo migliorare la gestione della palla quando la gamba degli avversari è veloce. I tre a centrocampo? Una scelta per non far giocare il Mantova,da qua è nato anche il gol nostro”.

Ore 22.50 – Riccardo Maspero (allenatore Mantova): “Il Padova quando riparte sa essere pericoloso, ma non aver rischiato praticamente nulla ci rende orgogliosi della nostra prestazione. Comunque complimenti ai Biancoscudati perché erano davvero ben messi in campo, la loro è una squadra tosta”.

Ore 22.25 – TERMINA LA PRIMA PARTITA DI COPPA ITALIA DI LEGA PRO: MANTOVA – PADOVA 1-1 (27′ pt Altinier, 43′ st Ruopolo). Prossimo match dei biancoscudati domenica 30 agosto all’Euganeo contro il Pordenone. 

Ore 19.20 – (Alto Adige) Novecentomila euro di ammenda! Una mazzata per il cassiere dell’Alto Adige (e per tutto l’entourage) che si è visto notificare la pesante parcella esattoriale, contabilizzata per contributi previdenziali non versati nel periodo 2001-2005. I fatti risalgono all’ultimo periodo della presidenza Goller ed al passaggio di testimone con Werner Seeber, con la società biancorossa appena sbarcata tra i professionisti. Diciamo subito che il contratto del professionista non prevede l’indennità chilometrica, fatto sta che i vari accordi stipulati con i giocatori altoatesini sono stati formalizzati con una parte devoluta proprio all’assorbimento dei costi di trasferimento. Espediente che però gli ispettori dell’Inps nel 2005, avviando l’accertamento, hanno contestato alla società di via Cadorna, e, contestualmente, dando il via all’iter procedurale per l’istruttoria che ha portato alla definitiva sentenza. Una mazzata notevole, dicevamo, anche per le floride casse altoatesine che adesso dovranno misurarsi con le tempistiche dei pagamenti: chiudere la vertenza economica in un’unica soluzione oppure chiedere la rateizzazione che prevede sino a 72 rateà. Una mazzata per il presidente Baumgartner che, estraneo ai fatti, si ritrova a dover metter mano al portafoglio e chiudere l’indebito. “E’ una roba che si trascina da dieci-quindici anni – ha detto il massimo rappresentante biancorosso – francamente non posso dir niente perchè a quei tempi non c’ero e non so come esattamente siano successe le cose. È una vecchia storia che devo solo gestire…è non una cosa di poco conto. Saranno stati fatti degli errori ma anche in buona fede. Quei tempi sono stati per noi una sorta di iniziazione e con un movimento già avviato è possibile che alcune cose siano state trascurate”. Il passato è passato, adesso c’è da gestire il presente ed anche un bilancio che dovrà considerare quasi un milione di euro nella voce uscite per sanzioni e non per investimenti. “E’ vero – continua Baumgartner – sarei stato più contento pagare questi soldi per investirli sui giovani, sulle infrastrutture e sulla altre iniziative. Purtroppo non è così e non posso sottrarmi a queste responsabilità. Siamo un’azienda e dobbiamo affrontare anche situazioni spiacevoli di questo tipo. Metteremo a posto ogni cosa, anzi aggiungo che proprio perché siamo una società sana riusciremo a sistemare tutto. Sarebbe stato difficile al contrario”. Fortunatamente il cassiere biancorosso nei mesi scorsi ha messo fieno in cascina con le cessioni Fischnaller e De Luca… “Non è la cessione di uno o due giocatori che ci permettono di far fronte a queste situazioni. Siamo una società economicamente sana ed il lavoro di tutto l’indotto che ci permette di poter pagare”.

Ore 18.50 – (La Provincia Pavese) «Con la proprietà del Pavia calcio avevamo già parlato dell’esigenza di fare chiarezza sulla questione dello stadio. Quindi accolgo certamente la richiesta di David Wang e mi farò carico di persona per convocare il tavolo della chiarezza che la società chiede». Il sindaco Massimo Depaoli è in ferie, ma segue i problemi dalla città e, in primo luogo il tema caldo dell’utilizzo del Fortuanti. «Se, come dicono i vertici del Pavia, c’è la volontà di investire sulla struttura, noi possiamo mettere sul tavolo l’allungamento della convenzione tra la società e il Comune – spiega Depaoli – estendere la convenzione oltre il 2020 consentirebbe alla proprietà cinese di rientrare di eventuali, nuovi investimenti». Il sindaco non nasconde la perplessità per la chiusura dello stadio in occasione della partita di Tim Cup Pavia-Bologna. Ma invita a guardare oltre e a pensare alla stagione che sta per iniziare e a quelle future. Certo è che in città molti temono che i soci cinesi possano decidere di lasciare la città. Ieri mattina Davide San, il giovanissimo factotum della società, è stato fermato da diverse persone in centro città. Qualcuno con fare interrogativo, altri imploranti, gli chiedevano solo una cosa: «Non andatevene». L’offerta del sindaco Depaoli di prolungare la convenzione dello stadio va nella direzione della disponibilità verso la proprietà della squadra. Un gruppo nutrito di tifosi sta organizzando una raccolta di firme. La preoccupazione per la stagione alle porte riguarda due partite in particolare, quelle contro Alessandria e Cremonese. «Non vogliamo che lo spettacolo venga menomato – spiega un tifoso – attorno al Fortunati non accade nulla da anni». E su questi temi intervengono anche i parlamentari Chiara Scuvera e Luis Orellana. «Sicuramente l’incontro chiesto dal vicepresidente Wang sarebbe molto positivo – spiega Chiara Scuvera – noi rispettiamo le decisioni delle autorità di pubblica sicurezza e non voglio che si apra un referendum pro o contro il questore. Ma credo sia un diritto della squadra quello di andare avanti», Luis Orellana ammette di essere rimasto sorpreso dal divieto del questore: «Io credo che tutti abbiano innanzitutto diritto di capire. E poi – prosegue il senatore – non bisogna perdere tempo. Visto che la società, così come si è strutturata, ha la possibilità di fare il salto di categoria, bisogna guardare avanti. Io farò la mia parte. Al più presto andrò a parlare con questore e con il nuovo prefetto. La lettera garbata del vicepresidente Wang non può cadere nel vuoto».

Ore 18.30 – (La Provincia Pavese) Eccoci qui, davanti all’appuntamento con la storia. Mai prima di stasera il Pavia aveva incontrato una squadra di serie A in una gara ufficiale, e la sfida contro il Bologna, traslocata al Menti di Vicenza (ore 21, diretta su Raisport), vale per gli azzurri un altro traguardo record: il passaggio al quarto turno di Coppa Italia-Tim Cup. Stimoli elettrizzanti, e più che sufficienti a passare sopra il poco tempo avuto a disposizione per preparare la partita: tornati lunedì pomeriggio dal trionfo di Latina, gli azzurri appena quattro giorni dopo si trovano ad affrontare la gara più prestigiosa della stagione. «Tre giorni per prepararsi sono pochi, abbiamo dovuto stravolgere un po’ tutto e la squadra a Latina ha sostenuto uno sforzo notevole – spiega mister Michele Marcolini – ma è tale l’entusiasmo di giocare contro una squadra così blasonata che il resto passa in secondo piano». Marcolini ritrova Delio Rossi da avversario dopo averlo avuto come tecnico a Bergamo. «Nei suoi confronti c’è grande stima personale e professionale – dice l’allenatore degli azzurri – abbiamo condiviso 7 mesi all’Atalanta, si era creato un bel clima. Dopo aver accumulato un ritardo all’inizio, con il subentro di Rossi al posto di Mandorlini cominciò una rincorsa che purtroppo non ci evitò la retrocessione, ma penso che sia uno dei rari casi in cui una squadra finisce in B uscendo dal campo tra gli applausi. Delio Rossi è un allenatore molto preparato, preciso nelle sue richieste, con le idee chiare». Non si sono sentiti alla vigilia della partita del match di stasera, «ma ci siamo scambiati dei messaggi qualche mese fa». Il Bologna è una squadra ancora in costruzione. «Però non dimentichiamoci che l’anno scorso ha vinto i play off di serie B e si è rinforzata con elementi come Brighi e Brienza». Pur con il dovuto rispetto per i rossoblù, il Pavia di Marcolini non rinuncerà alla propria identità: «Mi piace guardare gli avversari, magari per trovare degli accorgimenti su qualche giocata, ma non sono ossessionato da questo aspetto. E’ giusto che la mia squadra non perda la sua identità. E’ una gara difficile, dobbiamo essere bravi a mostrare il nostro carattere e la nostra personalità. Bisognerà anche soffrire, ma mi aspetto una squadra che quando riconquista palla cerca di imporre il suo modo di giocare a prescindere dalla categoria. Se facciamo così possiamo creare problemi anche al Bologna». E il precedente di Latina insegna. Peccato che una gara del genere non si giochi a Pavia: «Se sono sorpreso dalla decisione? Onestamente sì, ma non giudico cose che non conosco. Sono dispiaciuto, tantissimo, per i nostri tifosi che già nella prima gara con il Poggibonsi erano venuti in oltre mille al Fortunati. Ci tenevo a vincere a Latina anche per far crescere l’entusiasmo di una piazza che ha risposto subito benissimo». Il Pavia recupera Alessandro Marchi, ancora out Ferretti, Abbate e Siniscalchi, in dubbio Andrea Cristini.

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Grand Hotel De Marchi: gente che viene, gente che va, gente che forse torna. Ultimi ritocchi al mosaico composto da Zamuner e Tedino. Sono tre giovani: Marco Berardi, Axel Gulin (entrambi dalla Fiorentina) e Alberto Boniotti (dal Brescia). I siti specializzati di calciomercato danno come possibili anche i ritorni in neroverde di Riccardo Ravasi (rientrato a fine stagione 2014-15 al Verona) e Daniele Rosania (attualmente svincolato). Rumor ipotizzano poi un interesse concreto del Pordenone per il centrocampista Elia Cortesi, ex Bassano, altro pupillo di Zamuner-Tedino. Parole, idee, soffiate, qualcuna fatta ad arte per rispolverare un nome finito nel dimenticatoio. È arrivato al De Marchi anche il centrocampista Mandorlini. LE SCARPE DI SASA – Una certezza c’è: “Sasa Bjelanovic – riporta www.tuttomercatoweb.com – appende le scarpe al chiodo”. A molti al Bottecchia, in verità, sembrava le avesse appese già prima di venire a sposarsi qui da noi. L’ex attaccante, fra le altre, di Genoa, Torino e Verona, è diventato responsabile dell’area scouting dell’Hajduk Spalato in Italia. Congratulazioni. GULIN OSCURATO – Un autentico talento: così viene descritto Axel Gulin, attaccante, classe ’95, arrivato dalla Fiorentina. Axel, nome tipicamente nordico, tra l’altro era in campo sino al 64′ in quell’indimenticabile Feralpisalò-Pordenone finito 5-4 per i gardesani dopo che i ramarri avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 4-2. I tifosi naoniani impareranno a conoscerlo meglio. Alcune giovani tifose iPhone-dipendenti lo conoscono già come protagonista del reality “Giovani speranze”. Raccontano che, sino a qualche giorno fa, sul sito di Mtv.it girasse ancora il video “Axel e le tenerezze con la fidanzata”. Una clip ora oscurata. ROSSO D’AMORE – Un segnale “via terzi” c’è stato veramente. Se arrivasse la chiamata ufficiale, probabilmente Daniele Rosania non direbbe di no, anche se sono sulle sue tracce Matera e Maceratese. «No – assicura il rosso difensore -. A maggio mi avevano detto che ero fra i confermabili. Poi non ho più sentito nessuno. Io, come tanti altri compagni, stavo bene a Pordenone, ma hanno deciso di cambiare tutto. Sono rimasti solo Careri e Buratto. Non meritavamo di retrocedere – riavvolge il nastro Daniele -. La beffa, dopo la lunga rincorsa del ritorno, è stata perdere il playout con il Monza, che poi è fallito. Sono contento per il ripescaggio. Quella del Bottecchia è una piazza che merita la LegaPro».

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Buona galoppata neroverde di fronte a 150 spettatori. Fra gli striscioni un “Auguri mister” per Bruno Tedino, a cura del Fan club Nogaredo. Caldo cocente e 6 gol dei ramarri. Esordio per i nuovi Boniotti e Berardi. Ha lavorato a parte Gulin, assieme a Matteo Mandorlini, unitosi al gruppo. Ora si aspetta il regista Pederzoli. Nel primo tempo buon Pordenone in costruzione, meno in finalizzazione. Molto bella, in ogni caso, l’azione del gol iniziale di De Cenco. Nella ripresa pioggia di reti e di occasioni (due i legni colpiti), con Strizzolo mattatore. Tripletta per l’attaccante, con gli elogi di mister Tedino: «Neanche lui sa quanto è forte. Sta facendo molto bene, in entrambe le fasi». In evidenza anche Finocchio e i due classe 1997, Savio e Baruzzini. Già al 2’ Tomei vola e manda in angolo un tiro del pordenonese Vriz. Al 23’ il brasiliano De Cenco finalizza sottomisura una manovra avviata da Finocchio e rifinita dall’ex bassanese Cattaneo con un dosato traversone da destra in velocità. Tante le occasioni per i neroverdi (la più chiara al 40’, quando Buratto calcia a lato di un soffio), ma nessun altro acuto. Nella ripresa al 12’ gioiello di Savio da fuori area, ispirato da Strizzolo. Poi (16’) c’è un rigore per fallo su Strizzolo, che trasforma dal dischetto. Al 19’ lancio di Valente, stop di Finocchio e tocco morbido a superare il portiere: 4-0. Baruzzini (21’) coglie il palo, imitato da Strizzolo (26’). Al 27’ traversa dello stesso Baruzzini. Gran palla di Berardi (35’) per Valente, il cui tiro-cross è appoggiato in rete dal cannoniere di giornata. Chiusura al 38’: tris del bomber su assist di Savio.

Ore 17.20 – (Messaggero Veneto) Adesso manca solo l’ufficialità. Perché Matteo Mandorlini è a tutti gli effetti un giocatore del Pordenone. Ieri, infatti, il centrocampista classe ’88 ha sostenuto le visite mediche, si è aggregato al gruppo e ha seguito i suoi compagni a Orsago, assistendo così all’amichevole con l’Opitergina. Quindi, dopo un lungo corteggiamento durato quasi un mese, il mediano e il club neroverde cammineranno assieme. Stamattina, salvo sorprese, il giocatore di Ravenna, figlio del tecnico dell’Hellas Verona Andrea, sarà a disposizione di Bruno Tedino: prenderà parte alla seduta mattutina, la penultima della settimana prima della domenica di riposo. In attesa dell’ufficialità di Paolo Marchi (’91), difensore ex Como, il Pordenone ora si concentra sull’operazione Pederzoli. Per avere il regista del Pavia, secondo indiscrezioni, mancano soltanto dei dettagli. L’accordo tra neroverdi e giocatore c’è, ora si aspetta la risoluzione del contratto con la società lombarda. Salvo sorprese, l’affare dovrebbe chiudersi a inizio prossima settimana, col giocatore pronto per la prima sfida di coppa Italia.

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Bruno Tedino, a fine gara, è accaldato ma felice. Il tecnico del Pordenone può festeggiare i 51 anni – compiuti ieri – con la quarta vittoria in quattro uscite e un bel passo avanti. «Sono soddisfatto perché sia nel primo tempo, sia nel secondo abbiamo provato a giocare, a fare la partita – attacca l’allenatore neroverde – Il concetto che sto cercando di trasmettere è di non buttare via il pallone: i ragazzi mi stanno seguendo. Dobbiamo migliorare, comunque, perché se c’è un difetto che ho visto è il poco cinismo negli ultimi 16 metri. All’inizio abbiamo buttato troppe occasioni: meglio nella ripresa, quando la squadra si è rilassata e distesa». Lo testimoniano i due parziali: 1-0 dopo il primo tempo, 6-0 il finale. Un risultato rotondo a cui ha contribuito Strizzolo, autore di una tripletta (complice il calo degli avversari). «Luca – il tecnico regala il cioccolatino al suo attaccante – non sa neppure lui quant’è forte. Si sta impegnando, segna, si sacrifica anche nella fase di non possesso. Di lui sono contento». Ok anche Finocchio: «Francesco si applica e ha giocate in canna importanti. Andiamo avanti e continuiamo a lavorare: serve anche alzare l’intensità, benchè il caldo di oggi non ci abbia aiutato». Da registrare, oltre all’esordio dei nuovi baby Boniotti e Berardi, la buona prestazione di Savio e Baruzzini. «Un po’ alla volta ci daranno una mano» assicura Tedino. Gulin ha lavorato a parte assieme a Mandorlini prima della partita. Il tecnico chiude con una battuta su quest’ultimo: «Gli ho visto negli occhi grandi motivazioni: sarà un giocatore importante». Il Pordenone riprende a lavorare stamattina: allenamento al De Marchi, di scarico per chi ha giocato ieri. Nel pomeriggio Tedino, col vice Marchetto e il preparatore atletico Zamuner, si trasferità a Mantova, dove alle 20.30 i virgiliani ospiteranno il Padova per il debutto in coppa Italia di Lega Pro. Lo staff neroverde vuole seguire da vicino e dal vivo i primi rivali ufficiali.

Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) Prima è giusto fare la tara, al test-match: la rivale, l’Opitergina gioca in Promozione veneta, altro pianeta rispetto ai “ramarri”. Intanto, però, il Pordenone vince la quarta amichevole su quattro, superando 6-0 i rivali trevigiani a Orsago. Sul match, c’è il marchio di Francesco Finocchio, una delle stelle della campagna acquisti: il fantasista ex Parma, pur con qualche pausa, trascina i suoi, illuminando (un assist) e segnando (un gol). In generale, diverse sensazioni positive. Perché questo Pordenone di Tedino sa quasi sempre cosa fare. E cerca, in ogni azione, di giocare la sfera. Consapevolezza. Tedino, nel 4-2-3-1, rispetto al test di Sacile inserisce di nuovi solo Filippini e Cattaneo (all’esordio). Il resto è praticamente uguale e si vede. La squadra, in 45’, subisce soltanto due tiri in porta (da parte degli ex Chions Vriz e De Nadai). Per il resto si costruisce, secondo i dettami di Tedino: il terzino che si sovrappone all’ala, il costante dialogo dei quattro davanti. Non si vuole buttar via un pallone. Per questo, cercando l’orpello, si buttano via, però, occasioni: l’emblema è quella sprecata da De Cenco al 40′, col brasiliano che cerca un assist improbabile per Cattaneo. È un lato positivo, ad ogni modo: si cerca il gol attraversa il gioco, la manovra. Si hanno riferimenti. La squadra si sta costruendo la propria identità. I singoli. È vero che agosto permette errori, ma i tanti (troppi?) errori sottoporta nei primi 45’ sono l’unico difetto visto. Meglio in questo senso nella ripresa, quando la squadra, cambiata quasi totalmente, si è distesa e rilassata: è arrivata la tripletta di Strizzolo, bomber d’estate, il gran bel gol da fuori area del “gioiellino” Savio (’97), il pallonetto di Finocchio. Ecco, l’ex Parma punge e ha idee: l’assist per l’1-0 a Cattaneo, che a sua volta serve De Cenco per l’1-0, è da applausi. Bene anche nei secondi 45’ da esterno, con corsa e idee. Se dà continuità, può essere il crack della stagione neroverde.

Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Perché Venezia in serie D? Qui ci sono tutti i segnali, dal direttore sportivo ai giocatori importanti, per iniziare subito la risalita verso il calcio che conta». Gianni Fabiano non ne fa certo mistero, l’«uno tira l’altro» iniziato col ds Perinetti e proseguito con i vari Soligo, Serafini, Calzi, Maccan e compagnia, è stato decisivo per convincerlo a scendere di due categorie. Un addio alla serie B di Vercelli ben ponderato, soprattutto tenuto conto che il 31enne trequartista milanese per approdare in laguna ha voluto rescindere il contratto garantito con i piemontesi anche per il 2015/16. «La piazza di Venezia mi ha sempre affascinato, quando sono venuto da avversario una decina di anni fa col Carpenedolo e più di recente con la Pro Vercelli – le parole di Fabiano – lo stadio e la tifoseria trasmettevano un senso di rispetto e storia. A 18 anni anch’io ero rimasto rapito dalle prodezze di Recoba in serie A, so bene che oggi la passione si è raffreddata, ma venire qui per riportare la gente al Penzo è una sfida che mi ha rapito». Salito a Piancavallo mercoledì pomeriggio l’ex di Como e Bassano oggi sarà in campo al Taliercio (ore 18.30) nell’amichevole con la Piovese (Eccellenza) che servirà da presentazione del nuovo Venezia ai tifosi. «Ho fatto tutta la preparazione a Vercelli, dopo 4 anni con tante gioie e due promozioni in serie B mi era stato detto chiaramente che avrebbero puntato su altri uomini. A quel punto più che la categoria o un «contrattone» ho cercato il progetto, una scommessa da affrontare con persone vere. Ripeto, la presenza di Giorgio Perinetti basterebbe da sola come garanzia, però poter giocare con ottimi professionisti mi fa scalpitare per iniziare». Tatticamente Gianni Fabiano darà duttilità al tecnico Paolo Favaretto. «Posso giocare esterno in un attacco a tre – si descrive il numero 10 mancino – ma la mia posizione preferita è alle spalle delle punte. A Bassano mi ero trovato bene segnando 16 gol in due campionati, un buon bottino non essendo un bomber. Spero che l’aria del Veneto mi faccia ancora bene, non vedo l’ora di contribuire a rilanciare Venezia dal basso».

Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una scelta controcorrente, nonostante la possibilità di andare in Lega Pro fosse a dir poco concreta. Gianni Fabiano ha deciso senza esitazioni, nel momento in cui è emersa la possibilità di andare a Venezia. Contratto stracciato con la Pro Vercelli e doppio salto all’indietro verso la Serie D, dove il direttore generale Giorgio Perinetti lo aspettava a braccia aperte. Fabiano arriva con la voglia di lasciare il segno e di essere determinante, soprattutto perché nel suo ruolo il Venezia cerca un giocatore con le sue caratteristiche. In grado di fare anche la fase difensiva e di garantire equilibrio fra i reparti. Il primo contatto col nuovo ambiente è stato ottimo e adesso non resta che attendere per capire dove potrà arrivare con la sua nuova squadra, con la quale debutterà oggi in amichevole contro la Piovese (stadio Taliercio, ore 18.30). Fabiano, come mai ha scelto di scendere di due categorie nonostante avesse un contratto in essere con la Pro Vercelli? «La società aveva fatto altre scelte, nel senso che mi aveva già comunicato che non sarei rientrato nei piani. Ero da tanti anni a Vercelli e non nascondo che sarei rimasto volentieri, ma non a qualsiasi costo. Io sono un tipo pragmatico, non vado avanti per questioni di principio, ma cerco di guardare in faccia la realtà». Perché, dunque, Venezia? «Perché c’è un progetto importante e affascinante, perché il calcio è cambiato e vivacchiare in Lega Pro non è una prospettiva così entusiasmante come tentare la risalita. Un direttore come Giorgio Perinetti in questa categoria rappresenta una garanzia ed è anche per questo perché sono qui». Per lei è la seconda esperienza in Veneto. Prima c’erano stati i due anni di Bassano. «In Veneto si sta molto bene, a Bassano mi legano ricordi splendidi che non potranno mai essere cancellati. Ma spero e penso che nel mio album dei ricordi ci possa essere spazio per un capitolo molto importante qui a Venezia». Una piazza che c’entra poco con la Serie D? «Non c’entra proprio niente , da queste parti per tanti anni hanno conosciuto la Serie A. In Serie D dobbiamo essere solo di passaggio». Sta nascendo una grande squadra? «Direi che basta dare un’occhiata ai nomi di chi è arrivato. Sta nascendo una squadra che vuole tornare subito nel calcio che conta». Conosceva Favaretto? «No, ma ci siamo conosciuti e capiti subito. Mi ha fatto un’ottima impressione». Secondo lei quanto ci vorrà per raggiungere la miglior condizione? «Ho svolto tutto il ritiro con la Pro Vercelli, perché il campionato di Serie B sarebbe dovuto iniziare prima e per questo arrivo pronto, nel senso che non devo mettermi in pari con i miei compagni. Adesso si tratta soltanto di acquisire il prima possibile il ritmo partita». Ci tolga una curiosità. Lei è senza procuratore, per quale motivo? «Ho deciso di gestirmi da solo per una serie di ragioni personali. E adesso eccomi qui a Venezia». Intanto si fa difficile l’assalto del Venezia a Matteo Nichele, sotto contratto con la Luparense. Perinetti insiste, ma la strada è in salita.

Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Dalla serie B alla D passando per due piazze storiche del calcio italiano. Gianni Fabiano, 31enne milanese con una buona carriera già alle spalle, ha salutato Vercelli dopo quattro stagioni per approdare al Venezia. Attaccante in grado di fungere sia da trequartista che da esterno destro in un tridente offensivo, ora si è messo a disposizione del tecnico Paolo Favaretto, portando notevole esperienza nel gruppo che si sta formando a Piancavallo. «La trattativa è stata lunga ma alla fine ho deciso di venire al Venezia perché il progetto c’è ed è importante», spiega Fabiano, «Poco importa se sono sceso di due categorie, qui ci sono tutti gli elementi per un lavoro di prospettiva, con la voglia di tornare subito in Lega Pro. Del resto, se un dirigente come Giorgio Perinetti sposa questa causa, un motivo ben chiaro ci sarà. A 31 anni ho deciso di fare una scelta, lasciando l’ultimo anno di contratto che avevo alla Pro Vercelli e venendo a Venezia, club che mi ha voluto fortemente e me lo ha dimostrato nel corso dei giorni». Squadra tutta nuova, volti già conosciuti. Il Venezia per Gianni Fabiano è un cantiere ma di giocatori ne conosce parecchi. «Non per essere stati in squadra assieme, ma di fama e per esserci affrontati molte volte nei campionati», conferma, «uno degli obiettivi principali sarà riportare la gente allo stadio. La piazza veneziana ha storia, e lo si è visto anche in passato il grande affetto della gente quando le cose andavano meglio. Due anni fa al Penzo ci sono venuto con la Pro Vercelli e ricordo uno stadio mezzo vuoto. Diversamente dalla C/2 di molti anni fa quando con il Carpenedolo trovai uno stadio molto più vissuto. Il Penzo non è messo benissimo, ma con qualche ritocco il suo fascino lo conserva sempre, e poi dov’è che si può vedere il mare stando in tribuna, se non qui?». Per Fabiano c’è tanta voglia di vincere e di riportare in alto il Venezia, tanto che dice: «Gli anni di Vercelli sono stati bellissimi, con due promozioni e molti ricordi esaltanti. Il pubblico e lo stadio sono stati la nostra forza, in una piazza che ha riscoperto il calcio dopo 60 anni e gli scudetti del passato. Ci possiamo ripetere anche qui. La squadra è buona, qualche rinforzo deve ancora arrivare, ma c’è gente esperta. Logico: non si dovrà partire pensando di aver già vinto, e il ritardo nella preparazione non giocherà a nostro favore, ma lo staff tecnico è ottimo e sa il fatto suo. Noi dobbiamo solo seguirlo e con pazienza cercare di ottimizzare il lavoro poi sul campo. Il mio gioco? Sono un mancino, ma non ho problemi a spostarmi sul fronte di attacco. Da trequartista mi trovo bene, ma anche da esterno, quindi mi metto a piena disposizione dell’allenatore». Intanto prosegue il lavoro del direttore sportivo Giorgio Perinetti per completare la rosa del Venezia. Mancano ancora all’appello un difensore centrale e un centrocampista. Due elementi esperti, comunque, perché per stessa ammissione del dirigente «con il pacchetto dei giovani siamo a posto». Forse servirà anche l’inizio della prossima settimana per chiudere le trattative.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sei gol e una grande prova di forza. Sei gol alla Luparense e tante indicazioni positive in vista del rush finale di mercato. Il Bassano di Stefan Sottili prosegue nella sua marcia di avvicinamento al campionato e la prestazione di ieri regala decise conferme a chi pensa che i giallorossi siano una delle squadre da battere. Il risultato finale non lascia spazio a dubbi: 6-1 e tanta qualità contro un’avversaria che in Serie D ha intenzione di dire la sua. Il vantaggio arriva al 9’, grazie a una bella pennellata di Nolè, che pesca su calcio d’angolo Stevanin in area, bravo a farsi trovare pronto e a mettere dentro. Al 27’ Falzerano lanciato sul filo del fuorigioco mette a segno il raddoppio, mentre sul 2-0 Costa para un rigore a Beccaro, che fallisce l’opportunità di riaprire la partita. Il 3-0 lo sigla Pietribiasi, che mostra il solito istinto killer d’area di rigore. Al 15’ arriva il gol della bandiera per la Luparense: Abubakar serve Vieira che dal limite fa partire un tiro potente sotto l’incrocio, imparabile per Costa. Al 20’ Toso sigla il 4-1, poi nel finale arrotondano ancora Pietribiasi su assist di Proietti e Candido, ben smarcato da Zanella. Nel frattempo arrivano aggiornamenti su Simone Iocolano. La Cremonese spinge, il Lecce pure, ma nessuna delle due situazioni sembra tanto avanzata da giustificare l’imminente fumata bianca, anche perché il Bassano ha rifiutato ben tre proposte arrivate sul tavolo sinora. Il capitano giallorosso aspetta gli eventi, ma non è da escludere che, se la situazione non si sbloccherà, a breve, Iocolano possa essere tolto dal mercato. Per quanto riguarda gli esterni, intanto, al dg Werner Seeber è stato proposto l’ex Ternana Luis Alfageme, da valutare nei prossimi giorni. Una curiosità su Matteo Nichele, ex di turno sceso in campo ieri con la maglia della Luparense. Il Venezia ha pensato seriamente negli ultimi giorni al centrocampista bassanese. L’ex centrocampista del Padova però, ben difficilmente si muoverà da San Martino di Lupari dopo aver firmato il contratto qualche settimana fa: la Luparense, infatti, per adesso ha fatto muro e la situazione non sembra destinata a modificarsi.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Archiviata con soddisfazione la vittoria nel test amichevole contro il Chievo Verona, Il Vicenza domani scenderà in campo a Empoli, match valido per il terzo turno di Coppa Italia. La compagine biancorossa arriva alla sfida contro i toscani dopo aver disputato sei amichevoli che hanno visto il Vicenza superare Lazio e Chievo Verona, squadre che militano nella massima serie, e trovare invece maggiori difficoltà contro Spal e Cosenza (Lega Pro) che hanno affrontato la squadra di Pasquale Marino chiudendosi in difesa lasciando pochi spazi e ripartendo in veloci contropiedi. «Quando si parla di calcio estivo – spiega Il tecnico del Vicenza – va premesso che a preparazione ancora in corso i valori tecnici e le relative differenze vengono quasi azzerate. Poi accade spesso che chi gioca in categoria inferiore metta in campo voglia e determinazione maggiore».
Un’analisi, quello dell’allenatore del Vicenza, che sposa bene la realtà del calcio estivo, anche se non si può negare che la squadra biancorossa contro Lazio e Chievo Verona ha vinto con merito, giocando meglio degli avversari. Nell’analisi delle amichevoli giocate finora dal Vicenza, salta all’occhio come i berici si siano trovati a loro agio contro formazioni che hanno fatto la partita senza particolari tatticismi, rispetto a quando, come contro il Cosenza in particolare, l’avversario si è chiuso nella sua metà campo mandando in scena un catenaccio degno d’altri tempi. Ed è proprio su questo aspetto, sulla capacità di fare la partita che Marino dovrà lavorare, magari puntando anche sull’arrivo di quell’attaccante esterno di assoluto valore per la serie B che in via Schio hanno confermato di voler prendere. In quest’ottica sarà importante anche capire quale sarà il futuro di Andrea Cocco che, non avendo ancora trovato un’intesa per il prolungamento del contratto, resta sul mercato e potrebbe essere ceduto. E se Cocco dovesse essere ceduto, andrebbe adeguatamente rimpiazzato. Da lunedì 17 agosto, dopo il terzo turno di Coppa Italia, è probabile che il mercato riparta e che molte situazioni entrino nel vivo. Quello che pare evidente è che al Vicenza serve ancora almeno un acquisto di assoluto valore per il torneo cadetto per poter ambire alla parte sinistra della classifica, evitando sofferenze nelle zone basse che troppo spesso negli ultimi anni hanno accompagnato i biancorossi.

Ore 14.00 – (Gazzettino) Punteggio tennistico, ma prova tutto sommato incoraggiante della Luparense San Paolo nell’amichevole giocata a Tombolo con il Bassano, più avanti nella preparazione e di categoria superiore, che ha dilagato nel finale quando entrambi i tecnici danno spazio anche alla panchina. Nel primo tempo però la Luparense (tornata al 4-3-3) tiene bene il campo e sotto 2-0 sbaglia un rigore con Beccaro, che si era procurato il penalty. In avvio di ripresa chiude i conti per Bassano Pietribiasi con uno splendido pallonetto su Schievano, poco prima dell’unico con dei padroni di casa: Abubakar serve Vieira che dal limite fa partire un tiro potente imparabile l’incrocio. Oggi per la formazione di Pasa amichevole a Tombolo, alle 16.30, con la Beretti del Cittadella.

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Tutti in campo alla vigilia di Ferragosto, visto che la Coppa Italia di Serie D è slittata a fine settembre. È un venerdì di amichevoli per Campodarsego ed Abano, squadre padovane di quarta serie impegnate rispettivamente a Reschigliano e Pozzonovo. I biancorossi di Antonio Andreucci, alle ore 18, ospiteranno l’Istrana (Eccellenza), per riconfermare quanto di buono già mostrato nei precedenti test con Vigontina e Godigese, dove sono apparsi in vena. Contro la formazione trevigiana potrebbe esordire Andrea Rubin, centrocampista, classe 1996, proveniente dalla Primavera del Cittadella: il suo acquisto è stato annunciato proprio ieri dal direttore sportivo Attilio Gementi. Affronterà una formazione di Eccellenza pure l’Abano, che, sempre alle ore 18, se la vedrà con i “cugini” del Pozzonovo al Comunale di via Favaro. L’Este, invece, ha anticipato la sgambata ferragostana a ieri: i ragazzi di Andrea Pagan hanno battuto il Porto Viro (Prima Categoria) in trasferta con un secco 3-0, grazie alle reti di Ferdinando Mastroianni al 7’ del primo tempo, Mario Scotton al 21’ e Alessio Cargiolli (ex mediano della Massese, in prova da qualche giorno) al 35’ della ripresa. I giallorossi oggi torneranno al nuovo quartier generale di Galzignano Terme per chiudere la settimana di allenamenti prima della meritata pausa.

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Vince il Bassano 6-1, ma la Luparense non sfigura. Nell’amichevole di lusso disputata dagli uomini di Daniele Pasa ieri pomeriggio, ad avere la meglio, come naturale, sono stati i professionisti bassanesi, ai nastri di partenza del campionato di Lega Pro tra i favoriti, ma la Luparense San Paolo, prossima all’esordio in Serie D, non ha certo recitato la parte della vittima sacrificale. Nel primo tempo la formazione vicentina, allenata dall’ex tecnico del Varese Stefano Sottili, è riuscita a chiudere la frazione in vantaggio di due reti (stacco di testa di Stevanin al 9’ e raddoppio di Fella, sotto misura, al 27’), eppure i Lupi hanno avuto diverse occasioni per impensierire Zanin. Sugli scudi soprattutto il padovano Marco Beccaro, apparso una spanna sopra tutti i compagni quanto a condizione atletica: il numero 11 prima si è destreggiato in velocità nella difesa giallorossa, poi è stato murato sul più bello dall’estremo difensore avversario, quindi, dopo una buona occasione fallita da Giglio, incapace di angolare la conclusione dal centro dell’area, ha costretto a due minuti dall’intervallo il capitano bassanese Bizzotto – a lungo inseguito dal Padova in questa sessione di calciomercato – al fallo da rigore, anche se dagli undici metri si è poi fatto ipnotizzare dal portiere. Nella ripresa il Bassano ha subito triplicato con il neoentrato Pietribiasi, 15 reti in Lega Pro l’anno scorso, ma i padovani sono riusciti ad accorciare le distanze al quarto d’ora: magistrale la conclusione dalla distanza con cui Vieira ha fulminato Guadagnin sotto l’incrocio. Nel finale, la squadra di Sottili ha calato il tris che ha fissato il punteggio sul definitivo 6-1: prima con il giovane Tosso, quindi ancora con Pietribiasi e infine, quasi a tempo scaduto, con Candido. Un test comunque positivo per Pasa: la Luparense, dopo le fatiche di ieri, oggi tornerà in campo alle 16.30, sempre a Tombolo, contro la Berretti del Cittadella.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Il Cittadella domani sera gioca a Bergamo contro l’Atalanta in una Tim Cup che sta offrendo alla squadra di Roberto Venturato l’opportunità di confronti molto diversi, dalla serie D alla serie A. Il capitano granata Manuel Iori, che nella passata stagione era al Pisa (Lega Pro), incarna questa varietà di situazioni: «Sono arrivato a giocare in serie A con il Chievo, mentre in precedenza la massima serie l’avevo conquistata con il Torino. Non ho mai avuto l’occasione di affrontare Atalanta in campionato, ma per ben due volte l’ho incrociata in Coppa Italia: una volta con il Pisa e l’altra con il Cesena». Il “non c’è due senza tre” calza a pennello, con la maglia del Cittadella. Riprende Iori: «Con due categorie di differenza per quanto riguarda il risultato sulla carta noi non abbiamo nulla da perdere. Ciò non significa che andiamo a Bergamo in gita premio, anzi. Per noi sarà una partita importante, come lo sono state tutte le altre, per poter verificare la nostra preparazione. Faremo la nostra partita con il massimo rispetto per l’Atalanta, ma senza alcun timore reverenziale perchè noi dobbiamo pensare solo a noi stessi». Le partite sia amichevoli che della Tim Cup disputate finora dal Cittadella hanno avuto una funzione propedeutica alla preparazione in corso a causa della differenza dei valori in campo. Tranne a Teramo, dove i granata hanno incontrato una squadra allestita per la serie B, anche se le vicende giudiziarie di questi giorni l’hanno ricacciata in serie D. «Quella – dice Iori – è stata la partita con maggiore equilibrio per saggiare le nostre forze». Sulle prospettive del Cittadella in questa stagione, precisa il capitano: «È ancora presto per trarre delle valutazioni. Posso dire che siamo una buona squadra che sta allenandosi per fare bene. C’è però tanta strada davanti, per cui adesso pensiamo a lavorare restando con i piedi per terra». Sul suo ritorno in maglia granata, conclude: «La società ha sempre lo stesso stile, anche se la squadra adesso è molto diversa. L’ambiente permette di lavorare bene e i giovani possono crescere in condizioni ottimali con il contributo di chi ha più esperienza».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Avanti con Minesso trequartista. L’esaltante prova di Teramo e l’emergenza sulle corsie esterne, con Schenetti che si allena in gruppo ma che sarà in condizione soltanto per l’inizio del campionato, potrebbe spingere Venturato a riproporre anche domani sera in casa dell’Atalanta un Cittadella schierato con il 4-3-1-2, con il 25enne Mattia libero di svariare alle spalle della coppia-gol Bizzotto-Coralli. Rispetto allo scorso turno di Coppa Italia, il tecnico potrà però contare anche sul rientrante Lora, che dovrebbe riprendersi un posto in mediana. In questi giorni il gruppo a sua disposizione sta lavorando su entrambe le ipotesi: la versione con il trequartista e il classico 4-4-2, modulo che, se fosse scelto per la trasferta allo Stadio “Atleti Azzurri d’Italia”, vedrebbe Jallow titolare in fascia destra, con Minesso riportato a sinistra. L’addio a Lino. Stamattina alle 11 ci sarà l’ultimo allenamento prima della partenza verso Bergamo, prevista nel primo pomeriggio. La seduta era inizialmente prevista alle 10, ma è stata spostata per consentire ai giocatori e allo staff tecnico di partecipare al funerale di Lino Pierobon, accompagnatore arbitrale e figura storica in casa granata: le esequie saranno celebrate nel Duomo di Cittadella alle ore 10. Qui tifosi. I biglietti per Atalanta-Cittadella, in programma alle 20.45 e valida per il terzo turno di Coppa Italia, sono ancora acquistabili sino alle 19 di stasera rivolgendosi ai punti Lis Lottomatica della rete nazionale, abilitati alla vendita dei tagliandi calcio “Ospiti”, al prezzo di 5 euro. Quasi completamente riempito il pullman messo a disposizione dal “Club Angelo Gabrielli-Granata per sempre” per assistere alla partita, con partenza prevista alle 14 di domani dal Tombolato. Contando anche i tifosi che si sposteranno in auto a titolo individuale, si prevede una presenza di almeno un centinaio di supporter padovani. Tre rientri per Reja. Allenamento a porte chiuse ieri per l’Atalanta, a Zingonia. L’allenatore di Gorizia ha recuperato Bellini, Dramé ed Estigarribia, che nei giorni scorsi avevano svolto un programma differenziato e che saranno convocati. Piace Momenté. La partenza di Busellato, passato in prestito alla Ternana dopo aver sottoscritto con il club granata un contratto sino al 30 giugno 2017, pare non aver stravolto i piani del d.g. Marchetti: con Iori, Lora, Paolucci e Bobb, e all’occorrenza pure con Pascali, che può essere dirottato a centrocampo, in mediana i giocatori ci sono. Sulle fasce e in attacco, invece, nuovi innesti sono necessari. Radiomercato ha accostato al Citta due punte centrali, il 28enne Matteo Momenté, al momento svincolato dopo l’esperienza al Varese, e Luigi Della Rocca, 31enne in forza al Lecce, con cui potrebbe essere intavolata una trattativa che contempla lo scambio con Gerardi. Difficile, però, che possa concretizzarsi, dato l’alto ingaggio del giocatore, mentre per Momenté c’è qualche possibilità in più.

Ore 12.10 – (Corriere del Veneto) Massimiliano Busellato è ufficialmente un giocatore della Ternana. Una trattativa lunga e per certi versi non semplice, quella che ha portato il centrocampista padovano a vestire il rossoverde. Busellato, promessa della cantera granata, poi più volte stoppato da vari infortuni, arriva in prestito con diritto di riscatto a favore del club umbro. Per utilizzare questa formula, il centrocampista granata ha rinnovato per un altro anno con il Cittadella fino al 30 giugno 2017, in quanto tecnicamente non è possibile prestare un giocatore in scadenza di contratto: «L’A.S. Cittadella – questo il comunicato – comunica il trasferimento del calciatore Massimiliano Busellato alla Ternana Calcio. A Massimiliano un grazie per quanto fatto fin qui in granata ed un in bocca al lupo per la nuova esperienza». Secondo le prime indicazioni, il direttore generale Stefano Marchetti potrebbe anche decidere di non sostituirlo avendo già in rosa Iori, Paolucci, Bobb e Lora come centrali di centrocampo e potendo utilizzare in quel ruolo all’occorrenza pure Pascali. Dove sicuramente Marchetti interverrà, al contrario, è lungo le corsie esterne. Dopo il no di Simone Rosso che ha preferito il Brescia per una questione di categoria, Marchetti cerca un esterno alto a sinistra con analoghe caratteristiche. Al momento a disposizione di Venturato ci sono soltanto Jallow, Minesso e Schenetti, oltre a Paolucci che può essere adattato. Si andrà su un giovane, per adesso non ci sono trattative in stato avanzato, ma dopo Ferragosto potrebbero esserci novità importanti. Per quanto riguarda il reparto offensivo, tutto dipende da Federico Gerardi e dall’esito delle trattative imbastite in questi giorni. Quella col Lecce che prevedeva uno scambio con Luigi Della Rocca è frenata dall’alto ingaggio del centravanti giallorosso, mentre è saltato l’affare Matteo Momentè: cercato da mezza Lega Pro, era troppo bassa l’offerta del Cittadella. Oggi, intanto, è in programma l’ultima rifinitura prima della partenza per Bergamo, dove domani si disputerà Atalanta-Cittadella. Roberto Venturato sembra orientato a confermare la stessa formazione che ha espugnato Teramo domenica scorsa.

Ore 11.40 – (Gazzetta di Mantova) Sarà solo calcio d’agosto, ma i tifosi del Mantova hanno voglia di vedere all’opera la squadra. Sono 636 i biglietti venduti in prevendita fino a ieri sera. Un dato importante se si considera il periodo e il gran caldo che ha attanagliato la città e la provincia in questi giorni. Sarà possibile acquistare in anticipo il tagliando per la gara di stasera anche in mattinata (dalle 9.30 alle 12) e nel pomeriggio (dalle 16.30 alle 19). La società si raccomanda di presentarsi ai botteghini in anticipo per evitare eventuali code prima della partita che avrà inizio alle 20.30. Dalle 19 poi saranno attivi i punti vendita delle Aquile. Per acquistare il biglietto è necessario un documento d’identità. Questi i prezzi per assistere alla gara: Curva Te 5 euro, tribuna laterale 10 euro, tribuna centrale 15 euro. Da Padova è prevista una rappresentanza di tifosi veneti al seguito. Fino a ieri nella città patavina erano stati venduti 35 tagliandi di Curva Cisa, stasera nel settore ospiti potrebbero esserci oltre 50 sostenitori del Padova. Da martedì intanto sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento per la prossima stagione.

Ore 11.20 – (Gazzetta di Mantova) Ci siamo. Il Mantova scende in campo stasera per la prima gara ufficiale della stagione. Arriva il Padova, banco di prova non da poco nella corsa alla Coppa Italia. Sarà una “prima” speciale non solo per la squadra, rinnovata rispetto al passato. Lo sarà anche per i tifosi che in città non hanno ancora potuto ammirare le gesta dei biancorossi. E sarà la “prima” anche per Riccardo Maspero che prenderà posto in panchina al Martelli dopo esserci stato da avversario nella scorsa stagione: «L’emozione è tanta – afferma il tecnico – e anche i ragazzi non vedono l’ora di giocare. In questi giorni nello spogliatoio ho respirato la voglia di mettercela tutta. Dobbiamo farlo per ripagare la fiducia che ci ha dato la società e il calore che ci stanno dimostrando i nostri tifosi. C’è da dimenticare il passato e dare tempo a questo gruppo di esprimersi nel migliore dei modi». È calcio d’agosto, ma al Martelli ci sarà già un pubblico notevole: «Speriamo, la tifoseria sarà determinante – continua Maspero –. Noi vogliamo conquistare la gente facendo divertire. Ci proveremo già contro il Padova». Un avversario di rango nonostante sia ancora in fase di costruzione: «Sono convinto che potranno dire la loro – analizza il mister – hanno qualità. Per questo sarà un test importante per noi. La Coppa Italia non conta nulla per il nostro obiettivo che il campionato, però si tratta di una gara importante. Noi non ci stiamo a perdere nemmeno in allenamento, vogliamo i tre punti. Sicuramente è un banco di prova per vedere a che punto siamo». Maspero non ha comunicato la formazione alla squadra. Vuole tutti sull’attenti. In porta ci sarà l’esordio per Pane, in difesa Gavazzi e Scrosta sono sicuri del posto, ballottaggio tra Carini e Trainotti con quest’ultimo favorito. In regia Dalla Bona e Raggio Garibaldi, a sinistra Sereni e a destra Gonzi. Caridi fantasista e capitano dietro a un tandem tutto da scoprire. In pole ci sono Ruopolo e Ungaro, ma anche De Respinis potrebbe inserirsi nella corsa a una maglia da titolare: «L’idea è quella di schierare tutti in questi due match di coppa – spiega Maspero – però tutto dipende dai giocatori. Sono loro che devono farsi trovare pronti. Hanno lavorato benissimo, sono soddisfatto di questa preparazione». Sicuro assente Scalise (squalificato), mentre Anastasi è recuperato ma non è certa la sua presenza tra i convocati. In caso di vittoria il Mantova riposerà domenica 23 e poi giocherà in trasferta a Pordenone domenica 30. In caso di sconfitta o pareggio trasferta in terra friulana il 23.

Ore 10.50 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Favaro; Dionisi, Diniz, Niccolini, Anastasio; Ilari, Giandonato, Bucolo; Neto Pereira, Cunico; Altinier.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Probabilmente il tecnico napoletano schiererà tre centrocampisti, con Cunico e Neto Pereira dietro ad Altinier in avanti, ma la disposizione in campo potrebbe variare anche in corso d’opera: «Al di là dei moduli dovremo cercare di far valere le nostre caratteristiche, ma anche trovare un equilibrio contro una squadra ben allenata. Ogni giocatore dovrà interpretare al meglio il proprio ruolo, calandosi nella parte». Nonostante si tratti del debutto in una partita ufficiale. Parlato si concentra sull’importanza della vittoria. Vincere vorrebbe anche dire riposare domenica 23 (in cui si giocherà la sfida tra la perdente e Pordenone) e tornare in campo con i friulani la settimana successiva: «Non penso che in questo momento ci si debba concentrare su qualche dettaglio – conclude Parlato – L’essenziale sono i tre punti, quello il nostro obiettivo, poi se avremmo fatto degli errori li correggeremo in settimana».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Si tratta di un ottimo test – continua Parlato, che del Mantova è stato anche capitano – Da entrambe le parti ci potranno essere dei problemi dovuti al caldo, alle gambe pesanti e all’intesa di squadra. Sotto l’aspetto fisico abbiamo lavorato bene, sotto quello tecnico e tattico dobbiamo ancora fare molta strada. Noi affronteremo una buona squadra, ma anche loro troveranno un Padova che sa il fatto suo e che vuole iniziare con il passo giusto: spero di vedere un Padova reattivo, una squadra che sappia fare le cose giuste, giocando in undici in entrambe le fasi di gioco». Con Dell’Andrea rientrato all’ultimo momento tra i convocabili, tesseramenti non ancora perfezionati e mercato da completare Parlato non avrà l’imbarazzo della scelta: «È vero che c’è qualche defezione anche per via dei tesseramenti, ma non è un alibi. Siamo un gruppo solido. Qualcosa a livello di formazione potrebbe nascere nelle ultime ventiquattr’ore. Verificheremo anche qualche ragazzo delle giovanili se potrà esserci d’aiuto».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Dopo le travagliate vicende societarie, dopo una stagione, per quanto entusiasmante, di “purgatorio”, dopo il ritiro di inizio stagione finalmente il Padova torna a giocare, e lo fa tra i Pro. Questa sera alle 20.30 al Martelli il debutto in Coppa Italia in casa del Mantova: «Sta salendo l’adrenalina, non si dorme la notte per le scelte da fare, si vive al campo – racconta coach Carmine Parlato alla vigilia della sfida – Dobbiamo però pensare che come Padova abbiamo delle responsabilità e dobbiamo dare il massimo. Aspettavamo da tempo che la società e tutta la città arrivassero in un campionato adeguato, che possa essere la giusta base per un progetto articolato. Ce l’abbiamo fatta e ora dobbiamo lavorare». Al di là delle considerazioni extra tecniche, in campo i biancoscudati dovranno giocare una partita «vera» per novanta minuti.

Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Dionisi, Diniz, Fabiano, Anastasio; Giandonato, Bucolo; Ilari, Cunico, Petrilli; Altinier.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Con il 4-3-1-2 si esalta Giandonato, con il 4-2-3-1 può sfruttare Ilari e Petrilli. È questa la scelta più difficile? «Cercheremo di far valere le nostre caratteristiche, il Mantova pratica un buon calcio e quindi non si tratta di sacrificare un singolo giocatore: penso a mettere in campo una squadra che possa dar loro filo da torcere. E non ho ancora deciso del tutto». Qui tifosi. Sono poche decine i biglietti staccati sino a ieri sera ai supporter biancoscudati per la sfida del “Martelli”. Ma i padovani potranno acquistare i tagliandi (costo 5 euro) anche fuori dall’impianto mantovano usufruendo dell’opzione “Porta due amici allo stadio”: ogni tifoso munito di Tessera del Tifoso (obbligatoria) potrà infatti acquistare due tagliandi ad altrettanti che ne sono sprovvisti.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Ci sono alcune defezioni dovute a qualche tesseramento», ammette Carmine Parlato alla vigilia, «ma questo non dovrà essere un alibi. I giocatori che ho a disposizione sono tutti utilizzabili, e anche se non ci sono delle alternative valide in alcune zone del campo non penso che questo ci comporterà qualche problema». È contento di iniziare finalmente la stagione? «L’anno scorso siamo riusciti a raggiungere un campionato, la Lega Pro, che per il Padova può solo essere un punto di partenza. Adesso siamo all’inizio e d’ora in avanti dovremo darci dentro. C’è un po’ di adrenalina nell’aria, io stesso ricomincio a non dormire la notte pensando alle scelte da operare. Ma soprattutto la cosa più importante è che, se ci chiamiamo Padova, significa che abbiamo dei valori da rispettare: diamo il massimo, a cominciare da Mantova». Potrà essere una partita indicativa del valore di questa formazione? «Da entrambe le parti ci sarà qualche difficoltà, per il caldo o per una coesione di squadra ancora da trovare. Ma il Padova è già una squadra importante, che sa il fatto suo, e che cercherà di iniziare un percorso in un certo modo. Sin qui abbiamo lavorato bene almeno fisicamente, mentre tatticamente c’è ancora parecchio da fare: m’interessa vedere un Padova reattivo, che gestisca bene le due fasi. Per il resto, contano solo i tre punti: se anche faremo degli errori, c’è ancora tutto il tempo per correggerli».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La prima partita non si scorda mai. Tantomeno se è la prima tra i professionisti, dopo un anno di inferno nel calcio dilettantistico. Il Padova riparte lì dove avrebbe dovuto trovarsi un anno fa, la Lega Pro, riconquistata già lo scorso aprile con il sudore di una squadra memorabile. Ma il passato è alle spalle, e anche se alcuni dei protagonisti di allora ci sono sempre (mister Parlato e capitan Cunico in primis), il futuro è adesso: questa sera, in casa del Mantova degli “ex” Ruopolo e Carini, i biancoscudati esordiscono nella Coppa Italia di Lega Pro. Con una vittoria o un pareggio tornerebbero in campo il 30 agosto contro il Pordenone, mentre in caso di sconfitta sarebbero costretti ad anticipare il secondo match del triangolare al 23. Ma quella di stasera è soprattutto la “prima” ufficiale della nuova stagione: seppur con gli uomini contati – Azzi, Gorzelewski e Ramadani non ancora tesserati, Amirante e Aperi sono out per infortunio – e solo 19 effettivi convocati (compreso il terzo portiere Pardo e il baby Canton), dopo cinque amichevoli è giunto il momento di fare sul serio.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Favaro; Dionisi, Diniz, Niccolini, Anastasio; Ilari, Giandonato, Bucolo; Neto Pereira, Cunico; Altinier.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «È un ottimo test – evidenzia l’allenatore campano – ci saranno delle difficoltà dovute al caldo ma loro affronteranno un Padova determinato, che vuole iniziare un percorso importante. C’è adrenalina, non si dorme alla notte per pensare alle scelte ma ci chiamiamo Padova, e abbiamo principi e valori da rispettare. Ci sono anche delle defezioni legate ai tesseramenti, magari non ci saranno dei ricambi di valore ma siamo un gruppo e come tale dobbiamo comportarci. Siamo in 16 più qualche ragazzo della Berretti. Per problemi di tesseramento non ci saranno Ramadani, Gorzelewski e Azzi». A proposito di scelte, è probabile che l’allenatore possa partire con un atipico 4-3-2-1, escludendo Petrilli e schierando Ilari sulla linea dei centrocampisti. Una scelta necessaria per garantire i giusti equilibri alla squadra, evidenziando la necessità di impiegare Giandonato nel suo ruolo naturale di regista in un centrocampo a tre e non a due: «Abbiamo lavorato bene sotto l’aspetto fisico – puntualizza Parlato – la gamba non è leggera ma sarà così anche per loro. Dobbiamo giocare in undici in entrambe le fasi, come sempre». Sul fronte avversario, Francesco Ruopolo affronterà per la prima volta il Padova dopo la «fuga» di tre anni fa prima della lunga squalifica per il calcioscommesse. Di temi e argomenti per far discutere ce n’è davvero a sufficienza.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) È tempo dei primi verdetti. Sarà pure una partita di poco conto, perché la Coppa Italia di Lega Pro non è certo il principale obiettivo della stagione del Padova, ma di sicuro la sfida di stasera a Mantova porta con sé tanti spunti da verificare e da seguire con attenzione. Ad esempio, fra le righe ascoltando la conferenza stampa di Carmine Parlato, si capisce che il tecnico consideri ancora incompleto l’organico. Che dovrà aggiungere almeno un paio di pedine (un esterno sinistro da scegliere probabilmente fra Alessandro Favalli e Simone Fautario e un giovane attaccante per sostituire Amirante, ma potrebbe arrivare in extremis anche un centrocampista) a uno scacchiere che presenta diverse certezze (la coppia di centrali difensivi e l’attacco, giusto per fare due esempi), ma anche qualche incognita non da poco che rende difficile la collocazione della squadra in una dimensione di altissima classifica nella prossima Lega Pro. E così Parlato, un maestro nella gestione del gruppo e bravissimo a cogliere le piccole sfumature psicologiche, carica un ambiente che s’interroga sulle reali potenzialità della squadra.

Ore 08.30 – Il Calcio Padova ricorda che la campagna abbonamenti sarà momentaneamente sospesa nei giorni di giovedì 13, venerdì 14, sabato 15 e lunedì 17 Agosto.

Ore 08.28 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: si comincia venerdì 14 agosto alle ore 20.30 col Mantova al “Martelli”. La sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 23 agosto in caso di sconfitta col Mantova o il 30 agosto in caso di vittoria o pareggio col Mantova.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 13 agosto: rifinitura mattutina per i Biancoscudati, 19 i convocati per la trasferta di Mantova.




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