Live 24! Padova, ufficiale l’acquisto di Daniele Corti. E domani amichevole con l’Este

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Ore 22.20 – (Corriere delle Alpi) La squadra è completamente nuova e ha bisogno di giocare per trovare affiatamento e affinare gli schemi basati sul 4-3-3 caro al mister Lauria. Prosegue l’intenso programma di amichevoli dell’Union, che oggi ne gioca un’altra, contro la Ztll al Boscherai alle 18.30, dopo essersi allenata al mattino. «Più giochiamo e meglio è per noi. Abbiamo fatto diverse amichevoli proprio perché il gruppo, che non si conosceva neanche di vista, aveva bisogno di stare insieme non solo in allenamento, ma anche in campo contro un avversario. Non metto limiti in avanti proprio perché la squadra ha grande voglia di fare e anche i suoi limiti può superarli», dice l’allenatore neroverde. Ai box i difensori Michael Salvadori e Michele Ianneo, oltre all’attaccante Davide Bartolini, che resteranno precauzionalmente fuori dal test contro la formazione della Sinistra Piave per non rischiarli. Rientreranno in gruppo lunedì. I neroverdi, partita dopo partita, sono apparsi in crescita di pari passo con il proseguo della preparazione e i margini di miglioramento sono ampi, l’allenatore ne è sicuro. «Sono contento perché il lavoro e l’impegno che ci stanno mettendo i ragazzi, stanno pagando», dice Lauria. «Proseguiamo con la nostra programmazione in modo da essere pronti per la prima sfida ufficiale, anche se non si sa quando si disputerà». Questa incertezza cambia anche le carte in tavola: «Stiamo riprogrammando il lavoro. Avevamo ridotto i carichi per aumentare l’intensità e la velocità pensando inizialmente di disputare la coppa il 23, ma adesso la prospettiva è di giocare più avanti, per cui abbiamo cambiato di nuovo il programma. Bisogna navigare a vista in questo modo. Sfrutteremo quest’altra amichevole per dare minutaggio a tutti, per cui ruoterò i giocatori anche in funzione di chi ha giocato con il San Giorgio Sedico, per cui cambieremo qualcosa in modo che tutti possano arrivare a 60-75 minuti di partita in una settimana». Intanto la condizione sta migliorando: «Siamo a buon punto sia atletico che tecnico. I ragazzi giocano la palla in ogni situazione», commenta il tecnico, che ai suoi chiede grande intensità, ritmo con e senza palla e pressione immediata nella fase difensiva per recuperare subito la sfera: «C’è voglia di farlo da parte di tutti. L’atteggiamento è positivo», sottolinea. «Ci sono alcune situazioni da gestire con più determinazione, come essere più cattivi nel recupero del pallone». C’è fiducia nel nuovo Ripa Fenadora in vista dell’inizio del campionato: «Siamo sui binari giusti», conferma il miser Renato Lauria. «Il potenziale di questa squadra è enorme, perché parte dalla volontà dei ragazzi». Sabato 29 dovrebbe esserci un’altra uscita contro la Beretti del Pordenone.

Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Sono felice perché abbiamo mantenuto lo stesso spirito di squadra della scorsa stagione»: a ridosso del derby amichevole con la Feltrese (domani, alle 17: la sede verrà ufficializzata in queste ore), mister Roberto Vecchiato traccia un primo bilancio del pre-campionato targato Ital-Lenti Belluno: «Tutte le amichevoli sono state giocate molto bene e questo è molto importante, anche se rimane comunque calcio d’agosto. Il gruppo è cambiato rispetto a maggio, con innesti importanti in tutti i ruoli, ma una base solida dalla quale ripartire». Citazione a parte per i fuoriquota: «I giovani appena arrivati mi hanno fatto subito una grande impressione. Ho potuto vedere meno in azione solo Franchetto, a causa di una fastidiosa distorsione alla caviglia, ma è in fase di recupero». Anche Vecchiato non nasconde le ambizioni gialloblù: «Siamo consapevoli che confermarsi non è mai facile. Tuttavia, la rosa che mi ha messo a disposizione la società è molto valida: partiamo senza dubbio con la volontà di migliorare quanto di buono conquistato lo scorso anno. Il girone di campionato? Per quanto mi riguarda, non ho particolari preferenze sul numero di squadre che lo comporranno: se 18 o 20. L’aspetto più importante, invece, sarà quello di affrontare tutte le partite con la stessa voglia e determinazione delle ultime stagioni, soprattutto per rendere merito a alla società e alla piazza gialloblù. Una piazza che non ci ha mai fatto mancare il suo appoggio».

Ore 21.40 – (Corriere delle Alpi) In attesa di conoscere i gironi e i calendari del prossimo campionato di Serie D, continua la preparazione estiva dell’Ital Lenti Belluno. Anche questo pomeriggio la squadra si ritroverà agli ordini di mister Vecchiato per una seduta di allenamento. Domani invece nuova amichevole, questa volta contro la Feltrese alle ore 17. Si dovrebbe giocare a Lentiai, ma l’ufficialità ci sarà solo oggi. L’alternativa è lo Zugni Tauro. Dopo cinque settimane di lavoro, Roberto Vecchiato ha potuto conoscere più attentamente i nuovi arrivati e constatare lo stato di forma dei veterani di questa squadra. «Stiamo lavorando molto bene e sono felice perché abbiamo mantenuto lo stesso spirito di squadra dello scorso anno, fatto di duro lavoro e sacrificio da parte di tutti», dichiara il mister gialloblù, «tutte le amichevoli fin qui disputate sono state giocate molto bene e questo è molto importante, anche se rimane comunque calcio d’agosto. La squadra è cambiata rispetto a maggio, con innesti importanti in tutti i ruoli ma con una base solida dalla quale ripartire. In questo momento stiamo lavorando molto dal punto di vista fisico ma la squadra sta rispondendo comunque bene anche nelle diverse gare giocate. I giovani che sono arrivati mi hanno fatto subito una grande impressione, solo Franchetto purtroppo lo ho potuto vedere meno in azione a causa di una fastidiosa distorsione alla caviglia, ma fortunatamente anche lui è in fase di recupero. Siamo consapevoli che confermarsi non è mai facile, lo scorso anno infatti abbiamo ottenuto un grande quarto posto in campionato e guadagnato la seconda posizione nella classifica giovani D valore. La rosa però che mi ha messo a disposizione la società è molto valida e partiamo senza dubbio con l’ambizione e la volontà di migliorare ulteriormente quanto di buono conquistato lo scorso anno. Personalmente non ho particolari preferenze sul numero di squadre che comporranno il nostro girone, se 18 o 20, l’aspetto più importante sarà invece quello di affrontare tutte le partite con la stessa voglia e determinazione di queste ultime stagioni, soprattutto per rendere merito a questa società e a questa piazza gialloblù che sempre ci sostiene e che mai ci ha fatto mancare il suo appoggio».

Ore 21.20 – (La Nuova Sardegna) «E’ stata una sentenza che ha accolto in primo grado le nostre argomentazioni difensive e questo è un elemento molto positivo. La valutazione dei giudici ha seguito, d’altronde, il percorso più logico». La Torres ha affidato il suo commento sulla sentenza di primo grado sul processo “Dirty Soccer” che consente al club rossoblù di proseguire il proprio percorso in Lega Pro (con penalizzazione di due punti) all’avvocato Antonio De Rensis, vero vincitore del match. «Si tratta di una sentenza importantissima da parte dell’organo giudicante di primo grado – ha detto il legale -. Ora ci sono termini molto ristretti per presentare il reclamo per il secondo grado. Noi cercheremo di far ridurre o eleminare la sanzione a carico del presidente e i due punti di penalità, la Procura, immagino, presenterà a sua volta un reclamo per vedere accolte le tesi accusatorie iniziali. Penso che i primi giorni di settembre si concluderà anche il secondo grado di questa vicenda che sicuramente ha comportato per tutti un grandissimo impegno, una grandissima fatica e una partecipazione umana importante». «La Torres è una società con una grande storia – ha cocluso De Rensis–, rappresenta un’isola meravigliosa e merita di rimanere nei campionati professionistici, così come è stato deciso dai giudici del primo grado. Ora cosa accadrà? Io cerco di essere sempre molto razionale. Prendo atto con grande soddisfazione della prima sentenza che ha accolto le nostre tesi ma sono già determinato a difendere la Torres e il suo presidente nel secondo grado di giudizio che ci attende. Dunque grande soddisfazione ma anche grande determinazione, anche perché i tempi sono molto ristretti». Capitani non ha voluto aggiungere nulla alle dichiarazioni del suo legale riservandosi di farlo quando sulla vicenda sarà scritta la parola fine in maniera definitiva. La sentenza è stata comunque accolta in casa rossoblù con un grande sospiro di sollievo e consente di ripartire con una certezza che, anche tra i tifosi, cominciava a vacillare: la Torres è pulita come lo è sempre stata nei suoi 112 anni di storia.

Ore 21.00 – (La Nuova Sardegna) La fine di un incubo e il ritorno alla serenità. Per due settimane avevano cercato di estraniarsi dalla vicenda giudiziaria che vedeva coinvolta la Torres, per due settimane hanno pensato solo a lavorare nel ritiro di Pattada. Ma ieri, anche i giocatori della squadra rossoblù non hanno nascosto la felicità quando si è materializzata la certezza che la Torres ha mantenuto la categoria. E se la società ha preferito tenere basso il profilo rinviando le dichiarazioni ufficiali, la squadra ha delegato a Davide Bottone il compito di commentare la sentenza. «Naturalmente – ha detto il centrocampista rossoblù – siamo tutti felici. Eravamo ottimisti in una soluzione positiva ma indubbiamente l’ansia in questi ultimi giorni si è fatta sentire. Ora possiamo continuare a lavorare con maggiore serenità. Siamo una squadra giovane che deve crescere per poter affrontare un campionato difficile. Per devo dire che abbiano lavorato molto bene e questo ritrovato entusiasmo non può che farci bene». La gioia per l’esito favorevole del processo sportivo è esplosa sui social che pure negli ultimi giorni avevano manifestato il timore per una sentenza pronosticata da tutti pesantissima nei confronti della Torres. E così quando la Federcalcio ha reso nota la sentenza il popolo rossoblù ha ritrovato il sorriso. Nell’occhio del ciclone è finito il procuratore Palazzi al quale non sono state risparmiate frecciate velenose. E poi, ironia anche per quelle società che pensavano di poter beneficiare delle disgrazie altrui e che, peraltro, avevano sul groppone pesantissimi comportamenti. Soddisfazione è stata espressa anche dalla Fondazione Torres. «La sentenza – si legge in una nota – va al di là dei risvolti concreti, come l’auspicata permanenza nel calcio professionistico e l’altrettanto auspicabile continuità del progetto societario e tecnico, e preserva la Torres e il suo buon nome dal coinvolgimento in un episodio che nuoce a tutto il movimento e minaccia il patrimonio morale di cui la società è portatrice da sempre». Intanto, ieri la squadra ha continuato a lavorare per preparare il debutto ufficiale previsto per lunedì prossimo al “Vanni Sanna” con la gara di andata del primo turno della Coppa Italia di Lega Pro contro la Lupa Castelli.

Ore 20.40 – (La Nuova Sardegna) La Torres ha vinto la prima partita della nuova stagione. Il Tribunale della Figc ha respinto le richieste della Procura è ha assolto il club sassarese dall’accusa di frode sportiva. Sassari (e la Sardegna) salvano il posto in Lega Pro e domenica 6 settembre, saranno regolarmente al via del campionato. La sentenza smentisce completamente i teoremi portati in aula Stefano Palazzi. Non ci sono prove che la società abbia aggiustato l’unica partita finita nel calderone delle indagini (un Pisa-Torres di coppa Italia) nè che l’abbiano fatto il presidente del club rossoblù Domenico Capitani, l’ex direttore generale Enzo Nucifora e l’ex allenatore Massimo Costantino. Non ci sono elementi che avallino la combine e cade l’accusa principale, quella della responsabilità diretta della società sassarese. Restano in piedi imputazioni minori (e personali) che il Tribunale ha sanzionato in maniera molto più leggera di quanto chiesto dall’accusa. Capitani sconterà due anni di squalifica e dovrà pagare 25 mila euro di multa per essersi lasciato tentare da chi aveva organizzato le scommesse su Pisa-Torres. Nucifora e Costanino resteranno fermi tre mesi (con una multa di 15 mila euro) per aver saputo della scommessa e non averlo denunciato alla Procura federale. La sentenza restituisce dignità professionale all’ex direttore generale e all’ex allenatore e rende giustizia a un club che rischiava di precipitare nell’inferno dei dilettanti per una ingenuità clamorosa. La storia ha preso il via quando la Torres decise di mandare a Pisa una squadra imbottita di giovanissimi per una sfida di coppa Italia messa in calendario a tre giorni dall’avvio del campionato. Sulla quella gara dal risultato scontato si concentrò un giro di scommesse anomalo e le attenzione degli inquirenti. Alla vigilia Capitani, Nucifora e Costantino furono contattati da Ercole Di Nicola (procuratore sportivo e ds dell’Aquila) che chiedeva conferme sulla formazione. Nelle telefonate si intuiscono le intenzioni di Di Nicola ma si coglie anche la buona fede della Torres. Su questo ha fatto leva la difesa, affidata all’avvocato Antonio De Rensis, che ha dimostrato che la formazione della squadra rossoblù era stata decisa ben prima delle telefonate sospette (il legale ha esibito i biglietti aerei della squadra e le copie dei giornali che parlavano di Pisa-Torres) riuscendo a demolire l’accusa di combine. Resta l’omessa denuncia, ma è poca cosa rispetto al marciume venuto fuori in questi mesi di indagini delle Procure di Catanzaro e Catania. E non a caso – fatta eccezione per la Torres e la Vigor Lametia – le sentenze di primo grado emesse ieri mattina sono pesanti per tutti i club coinvolti nell’inchiesta Dirty Soccer. Il Catania ripartirà dalla Lega Pro con 12 punti di penalizzazione, il Teramo e il Savona precipitano in Serie D. Puniti anche dirigenti e calciatori. Tra i più noti ai tifosi sardi Nini Corda (che dovrà scontare due anni di squalifica) e Marco Cabeccia accusato di omessa denuncia e condannato a 6 mesi di squalifica e 30 mila euro di multa. Sia i condannati, sia il procuratore Stefano Palazzi hanno prennunciato che appelleranno la sentenza. E lo stesso farà la Pro Patria (uscita dall’inchiesta per il rotto della cuffie) candidata a prendere il posto della Torres in Lega Pro. Gli appelli saranno discussi entro il 28 di agosto in modo da arrivare alla seconda sentenza prima della scadenza del mese. Il 27 saranno comunque varati i calendari. E la Torres – contro tutti e contro tutto – ci sarà.

Ore 20.10 – (La Provincia Pavese) «Cosa mi ha stupito in questo primo mese? Sicuramente l’attaccamento dei tifosi alla squadra. Ci hanno seguito ovunque, in casa con il Poggibonsi, a Latina e a Vicenza alla vigili a di Ferragosto. E poi ne vedo tanti a fare gli abbonamenti». Nicola Bignotti da 30 giorni è direttore generale del Pavia calcio. Dopo tre anni al Genoa di Preziosi, si è trovato a sposare il progetto cinese per la Lega Pro. Quali differenze ci sono tra una società di serie A e una di serie C? «Ci sono differenze e operative e di dimensione degli stadi. Per il resto direi che è tutto uguale». Cosa ha portato di suo al Fortunati? «Per ora poco o niente. Sto analizzando e studiando. Porto un po’ di esperienza e un po’ di idee di cose viste da altre parti» Quali sono le priorità? «Adesso dobbiamo alleggerire la rosa. Il mercato è aperto fino a fine mese e comunque staremo attenti a considerare tutte le situazioni, eventualmente anche in entrata». Da quest’anno c’è l’obbligo della rosa a 24 giocatori senior. Come siete messi? «Ci sono 5-6 giocatori di troppo». Cesarini è ancora in attesa della firma del contratto? «Cesarini, come Ferretti, firmerà quando arriverà la proprietà dalla Cina, probabilmente a fine mese. Ma si sono già parlati ed è tutto a posto». In attacco non ci sarà un eccesso di giocatori? Ci sono Cesarini, Ferretti, Marchi, Del Sante, Soncin in una squadra con due punte. E poi c’è pure Bellazzini… «Uno forse cresce anche in attacco. Vedremo». Vedremo anche l dottor Combi (per 13 anni medico sociale dell’Inter) sulla panchina del Pavia? «Sarà in panchina e a coordinare un gruppo di lavoro. E’ una figura con un’altissimo profilo internazionale. Sono sicuro che sarà molto operativo. In questi giorni è in Cina, al seguito della nazionale di atletica leggera». L’arrivo del dottor Combi è il primo segnale delle sua gestione? «No, è arrivato grazie a un rapporto diretto e personale del vicepresidente Wang. I due sono amici. Io mi sono limitato a fare la parte operativa. E più volte sono andato dal professor Benazzo e dai suoi collaboratori. Stiamo costruendo uno staff sanitario di altissimo livello». E’ così importante? «Io ritengo di sì. E’ molto importante recuperare un giocatore prima. A volte decisivo». I tifosi sono preoccupati che ci possano essere ancora limitazioni all’uso dello Stadio. Può rassicurarli? «Il Fortunati è omologato per la Lega Pro dall’Osservatorio nazionale. Possono essere poste limitazioni alle tifoserie, ma certamente non si può vietare l’uso dello stadio per una partita». Potremo vedere normalmente le partite contro Alessandria e Cremona, quindi? «Ritengo di sì. Se ci sono rischi per una partita, mettiamo Roma-Napoli possono limitare l’accesso a una tifoseria, non si può trasferire la partita». Solo la settimana prossima ci saranno gironi e calendari. Il campionato inizierà regolarmente? «Direi di sì, il 6 settembre». Quali sono gli avversari più pericolosi per il Pavia ? «Alessandria. Poi c’è il Bassano che ha mantenuto l’ossatura dello scroso anno. Sicuramente Cremonese e Padova. E poi io dico la Feralpisalò, che ha fatto una buona campagna acquisti. Insomma, sono almeno cinque o sei le squadre dalle quali dobbiamo guardarci».

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Ieri pomeriggio la Lega Pro ha ufficializzato l’accoglimento dell’amichevole fra Mantova e Milan, che verrà disputata giovedì 3 settembre allo stadio Martelli, con inizio alle ore 19. «Siamo felici di questa possibilità – hanno detto i dirigenti biancorossi, con in testa il presidente Sandro Musso – e contiamo su un’adeguata cornice di pubblico per seguire l’incontro». Lunedì prenderà il via la prevendita del test, per il quale Mihajlovic conta di schierare la migliore formazione possibile ad eccezione dei giocatori convocati con le rispettive nazionali per lo svolgimento degli incontri per le qualificazioni europee e mondiali in programma in quei giorni. «A breve si conoscerà la reale disponibilità della capienza per l’amichevole – spiega il team manager Paolo Musso – ci auguriamo che il Martelli possa essere gremito». Parte dell’incasso dell’amichevole verrà data in beneficenza. La società raccomanda agli sportivi di acquistare gli abbonamenti nel più breve tempo possibile, così da evitare sovraffollamenti con la prevendita per Mantova-Milan. Sul fronte del mercato riprende quota la possibilità di arrivo di un attaccante: in pole ci sarebbe il brasiliano Gustavo Di Mauro Vagenin, classe 1991, del Novara che ha giocato nell’ultima stagione 15 partite con i piemontesi (1 gol) e 13 a Lecce (1 gol). L’alternativa è Matteo Momentè, 28 anni, che ha firmato 15 reti con l’Albinoleffe in 34 gare. «Vorremmo fare un regalo al nostro pubblico – dice Musso junior – vedremo se sarà possibile».

Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) L’idea di calcio che ha in mente Ricky Maspero, fondata sul possesso palla e un’esasperata aggressività, trova in Enzo Di Santantonio il suo perfetto interprete, non più come l’alter ego di Raggio Garibaldi ma come una risorsa da impiegare eventualmente insieme al suo più esperto compagno di squadra. Il francese studia da trequartista e l’apprendistato sembra procedere a gonfie vele, se è vero che il suo dinamismo è risultato essere tra gli aspetti positivi del test dell’altro ieri (2-2) con il Legnago. Da sempre affascinata agli umili faticatori di centrocampo, la piazza mantovana lo elogia, pronta ad eleggerlo tra i suoi beniamini: lui ha risposto presente, appena si è manifestata l’opportunità di un’altra stagione in biancorosso, ed è tornato più maturo (via lo chignon, è rimasto il pizzetto) e muscolare. All’esordio in Coppa ha riposato, ora è pronto a rituffarsi nella mischia di Lega Pro a Pordenone? «Non so ancora se giocherò, con il nuovo mister siamo tutti in discussione fino all’ultimo istante. Nel caso dovesse toccare a me, credo di essere pronto. Finalmente sento di aver azzerato il gap dai compagni in termini di preparazione: ho praticamente saltato quasi tutto il ritiro e in precedenza avevo proprio staccato, pensando più alle vacanze (trascorse tra Marrakesh e Barcellona, ndr) che al pallone». Il progetto che la vede in campo come trequartista può avere un futuro? «Penso di sì, tra l’altro da ragazzino a Marsiglia ho cominciato in quel ruolo. In fondo non cambia moltissimo rispetto all’anno scorso ma sono consapevole che ora oltre alla quantità mi verrà chiesta anche maggiore qualità. So che devo migliorare tecnicamente ma ogni giorno calzo gli scarpini proprio per questo, per perfezionarmi». A proposito, il suo unico gol tra i professionisti lo segnò a Como, in una dei rari momenti di licenza dalla diga di centrocampo. Sogna di ripetersi presto? «La ricordo bene quella prodezza, a conferma di una certa attitudine offensiva. Spero che nel prossimo campionato le opportunità per segnare aumentino, così come il personale bottino di reti». Teme la concorrenza interna? «Siamo un bel gruppo e stiamo crescendo bene insieme. C’è il giusto mix di esperienza e freschezza. Per quanto mi riguarda spero di far bene». Senza porre limiti ma con la spensieratezza dei 20 anni.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È un bel ramarro quello che si presenta alla prova generale prima dell’esordio in coppa. Tedino supera l’esame di teoria. Lo attende ora la prova pratica, ben più impegnativa, domenica con i pari categoria del Mantova. Ieri invece i neroverdi avevano davanti un Cordenons che milita in Eccellenza e con le gambe pesanti per aver dato il meglio di se solo 24 ore prima battendo (2-1) la Sacilese. Gambe pesanti e legnose quindi per i ragazzi di Conte. Bisogna però ammettere che i primi undici neroverdi mandati in campo da Tedino, partiti di slancio, hanno messo due palloni nel sacco granata nei primi 8′ e poi hanno offerto momenti di vero spettacolo, come vuole il presidente. In vantaggio al riposo per 5-0, nella ripresa Tedino ha cambiato subito 9 undicesimi della squadra facendo esordire Pederzoli. L’ultimo arrivato, fuori condizione, ha fatto comunque intravvedere (controllo e difesa della sfera e un paio di lanci di una trentina di metri sui piedi dei compagni) cosa potrà dare una volta recuperato il tempo perduto. Gli ex ramarri del Cordenons non hanno ruggito come avrebbero voluto e forse potuto se non li avesse bloccati l’acido lattico. Roman Del Prete ha lasciato dopo appena 25′, Sessolo a fine primo tempo. Ha retto sino al termine, indomito, Ciccio Campaner (classe ’77). Per loro comunque gli applausi dei supporters neroverdi che non hanno dimenticato. Tedino comincia con Tomei in porta, Pasa a far coppia al centro della difesa con Stefani, De Agostini e Cosner esterni. Gli incontristi sono Mandorlini e Castelletto. Cattaneo, Finocchio e Valente sono i tre alle spalle di Strizzolo punta avanzata. Al 5′ Cosner ruba palla a un avversario e dal fondo serve rasoterra Strizzolo che non sbaglia. Solo 3′ dopo Valente viene steso in area: è rigore che Stefani trasforma. Al 21′ va ancora in gol Strizzolo di testa su cross di De Agostini. Di testa segna anche Mandorlini (38′) su traversone di Cattaneo. Prima dell’intervallo Finocchio si fa ribattere da Posocco un penalty, ma riesce a ribadire in rete il pallone. Nella ripresa De Cenco sfoga la delusione per la panca dei primi 45′ firmando di prepotenza una doppietta.  Giovedì 27 agosto (20.30) presentazione ufficiale della squadra in piazzetta San Marco con contorno d’intrattenimento per i supporters.

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) A metà primo tempo, quando il ritmo era molto alto e lo spettacolo sotto gli occhi di tutti, il Pordenone ha inventato una giocata a tutta velocità che, purtroppo, Valente non è riuscito a chiudere: se fosse riuscita, sarebbe esploso l’Assi. Ed è l’istantanea che meglio riassume l’ultimo test dei neroverdi prima della coppa. Un’amichevole che ha soddisfatto tutti. Tifosi, presidente – Lovisa è sceso a congratularsi con la squadra negli spogliatoi – e il tecnico, Bruno Tedino. «Ho ottenuto le risposte che volevo – afferma il condottiero dei “ramarri” a fine gara –. La squadra mi è piaciuta sotto molti profili: ho visto aggressività, un buon ritmo, fame, voglia di giocare. Siamo migliorati rispetto all’ultimo test, è vero. Ma è passata un’altra settimana, la squadra si è completata, c’era la temperatura ideale per giocare: abbiamo raccolto buone cose, adesso testa al Mantova». Per la gara di domenica il tecnico è fiducioso. «Anche se conterà essere al top in campionato, per l’esordio al Bottecchia sono ottimista – risponde Tedino –. Ci sono i presupposti per fare una bella gara: io mi baso sulle sensazioni e devo dire che stasera ne ho ricevute diverse di buone». Un giudizio sui singoli è doveroso: Mandorlini, al debutto, è piaciuto al tecnico; Pederzoli, appena arrivato, deve oltrepassare la fase di rodaggio. Ad alti livelli i due attaccanti, Strizzolo e De Cenco, due gol a testa e “materiale” per metterli in ballottaggio: «Sono contento di entrambi – afferma Tedino –: a mio parere, in futuro, possono giocare assieme». L’ultima battuta sul “rombo” visto nella ripresa: «Essendo Gulin e Filippini out, non avevo esterni per riproporre il 4-2-3-1 – spiega -. É stato un buon esperimento che potrò riproporre». Nella serata amarcord, applausi per gli ex capitani neroverdi, Sessolo e Campaner, oltre a tutta la schiera di altri ex Pordenone nelle fila del Cordenons.

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Check-up passato a pieni voti. Pordenone pronto per l’esordio in coppa Italia. Di fronte a 200 tifosi, tra cui il vice-presidente della Regione, Sergio Bolzonello, i “ramarri” di Tedino rullano il Cordenons degli ex per 7-0. Il Mantova, atteso domenica al Bottecchia, può essere affrontato con serenità. Perché se è vero che, al test-match, bisogna fare la tara (i granata militano in Eccellenza), dall’altro lato si nota che l’intensità si è alzata e i giocatori hanno recepito appieno le richieste del tecnico. E il precampionato si chiude con 5 vittorie su 5. Devastante l’avvio, non tanto per i 3 gol in 20’. Aumentando il ritmo, c’era il rischio che la formazione non riuscisse a compiere certi movimenti, domandati da Tedino nel 4-2-3-1. Invece no. Cose giuste ad alta velocità. Ha impressionato quest’aspetto, ma anche la ri-aggressione, le giocate sugli esterni: Cattaneo e Valente hanno saputo (quasi) sempre cosa fare, tra la ricerca della profondità con l’assist verso il centravanti e quando puntare. I gol sgorgati sono una conseguenza: bello il secondo di Strizzolo, di testa dopo una discesa di De Agostini sulla sinistra; il primo dello stesso Strizzolo, un bel taglio dopo un possesso guadagnato sul fondo da Cosner. Due rigori concessi (uno sbagliato). Nel secondo tempo Tedino cambia tutto: 9 giocatori su 11 e modulo, passando al 4-3-1-2, con Pederzoli (al debutto) play e Buratto dietro De Cenco e Savio. Notevoli alcuni scambi tra quest’ultimi, incredibili i gol del brasiliano, un colpo di testa dopo essere salito in cielo e un sinistro al volo nell’angolino. Il ritmo, al 20’, è sceso, ma Tedino ha tratto le sue conclusione. La squadra anti-Mantova dovrebbe essere quella del primo tempo, con qualche ballottaggio da definire: dietro (Pasa-Ingegneri) e in mezzo, con uno tra Buratto e Castelletto al fianco di Mandorlini, ieri anche lui all’esordio e già in gol.

Ore 17.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 17.20 – Qui Guizza: partitella in corso.

Ore 17.00 – Qui Guizza: provati più moduli con interpreti diversi.

Ore 16.40 – Qui Guizza: prove tattiche in corso. Corti assiste da bordocampo.

Ore 16.20 – Qui Guizza: inizia l’allenamento. A parte Ilari, che verrà tenuto a riposo due giorni.

Ore 16.00 – Qui Guizza: arriva il nuovo acquisto Daniele Corti, accompagnato dal ds Fabrizio De Poli.

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) C’è anche Marco Cabeccia, ex difensore del Venezia, tra i condannati per l’ennesimo scandalo-Calcioscommesse che rende più probabile il rinvio del campionato di serie D. Da ieri infatti l’ex terzino arancioneroverde – fino al giugno scorso in Lega Pro a Savona ma nel 2012/13 promosso in Lega Pro1 col Venezia – dovrà scontare una squalifica di sei mesi e pagare un’ammenda di 30 mila euro. La colpa di Cabeccia è non aver denunciato alla Procura federale che il calciatore Davide Matteini (lo scorso anno in serie D all’Atletico San Paolo Padova) avrebbe cercato di prendere contatti con i giocatori savonesi al fine di truccare l’incontro del 2 maggio con il Teramo, vinto 2-0 dagli abruzzesi poi promossi in serie B. La Figc ha così retrocesso in serie D sia il Teramo sia il Savona, squalificando per 6 mesi Cabeccia e altri tesserati, nonché per 3 anni e mezzo Matteini il cui illecito costringerà la Luparense San Paolo per «responsabilità oggettiva» a partire da -1 nella prossima serie D. Il team padovano sarà una delle avversarie delle squadre lagunari (Venezia, Mestre, Calvi Noale e forse Clodiense) in un campionato il cui inizio potrebbe slittare dal 6 al 13 settembre. Dalla Lega Nazionale Dilettanti ancora nessuna comunicazione ufficiale, ma nei prossimi giorni prenderà il via una trafila di ricorsi da parte di club che sognano o vorrebbero evitare la serie D. Un caos che ha già causato il posticipo (dal 23 agosto al 30 settembre) del turno eliminatorio della Coppa Italia e che non dà certezze circa la formazione dei gironi di serie D teoricamente attesi per metà della prossima settimana ma solo dopo quelli di Lega Pro.

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Amichevole di prestigio tra Dolo e Venezia, quella andata in scena al Walter Martire nel tardo pomeriggio di ieri. Di fronte, due squadre con differenti livelli di preparazione e di ambizioni, ma con la medesima volontà di non sfigurare dinanzi ai quasi 200 spettatori accorsi allo stadio per godersi lo spettacolo e per aiutare l’Usd Cazzago, il cui impianto – il Gaetano Scirea – è stato devastato dalla tromba d’aria dell’8 luglio. In aiuto della società anche i giocatori del Venezia che hanno effettuato una colletta, consegnata alla dirigenza a fine gara. Vince il Venezia che chiude virtualmente il match nel corso della prima frazione conclusa sul 4-0. Gli ospiti scendono in campo schierando un iniziale 4-3-1-2 ed il nuovo acquisto Gualdi che festeggia l’arrivo agli ordini di Favaretto con una doppietta e l’assist per la rete di Maccan. Il primo quarto d’ora scorre rapido e senza scossoni, ma al 17° il Venezia passa in vantaggio: il Dolo perde palla sulla propria trequarti, Maccan ne approfitta per servire Innocenti che dal limite dell’area piccola, in posizione centrale, batte Brillo con la complicità di Stefanello. Il raddoppio giunge alla mezzora: Acquadro crossa da destra e pesca Gualdi che può intervenire in acrobazia nei pressi dell’incrocio opposto ed insaccare piegando le mani di Brillo. Al 42° Castegnaro spreca dinanzi a Vicario l’occasione per accorciare le distanze; sul rovesciamento di fronte, al 43°, Acquadro riceve da sinistra un pallone prontamente smistato in direzione di Gualdi che insacca da pochi passi. Al 45° il poker del Venezia: ancora Gualdi protagonista, questa volta nel ruolo di uomo-assist da destra per Maccan che insacca di testa dal centro dell’area. Nella ripresa il Dolo prova ad accorciare le distanze ma il Venezia controlla il match senza scossoni. Al 28° Serafini allunga lo score dei lagunari: l’incertezza di Puska, infatti, consente all’attaccante dei veneziani di insaccare comodamente la quinta rete. Il sesto gol arriva al 42°, ancora con Serafini che indovina l’incrocio alla sinistra di Puska con una staffilata precisa da una ventina di metri. Buona sgambata per i ragazzi di Favaretto. Per il Dolo, un test in attesa di avversari più abbordabili.

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il fine (benefico) e l’occasione (propizia) per vedere all’opera tanti volti nuovi. Il Venezia prosegue, mettendo 6 reti a bilancio, la sua marcia di avvicinamento al campionato e si ritaglia uno spazio importante in quest’estate 2015 con un’amichevole, a Dolo, il cui incasso è stato devoluto interamente a favore di chi, come l’Usd Cazzago, ha visto stravolta la propria vita dal tornado dello scorso 8 luglio. Il match è terminato 6-0 a favore del Venezia. Questa la formazione schierata da Paolo Favaretto nel primo tempo: Vicario, Luciani, Cantini, Chin, Busatto, Cernuto, Acquadro, Gualdi, Maccan, Malagó, Innocenti. Poi, nella ripresa, le carte mischiate: D’Alessandro, Ferrante, Beccaro, Soligo, Galli, Callegaro, Calzi, Cangemi, Fabiano, Serafini, Carbonaro. Il vantaggio arancioneroverde è stato siglato al 17’ da Innocenti, ben smarcato da Maccan, poi al 30’ c’è gloria pure per l’ultimo arrivato Gualdi, che sigla il 2-0 imbeccato da Innocenti. Gualdi si ripete pure in chiusura di frazione al 44’, siglando il 3-0 su sponda di Acquadro. Protagonista assoluto, oltre a Gualdi, anche Matteo Serafini, autore di una doppietta nella ripresa, con le reti segnate al 27’ e al 40’. E c’è tempo pure per un’altra magistrale imbeccata di Gualdi, che serve Maccan e regala l’assist all’ex attaccante del Pordenone per un bel gol al volo. L’incasso, come detto, è stato devoluto all’Usd Cazzago, e anche i giocatori arancioneroverdi hanno contribuito alla causa con una colletta consegnata a fine partita ai dirigenti del Dolo.

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Sei gol del Venezia che supera il Dolo (Promozione) in una amichevole ieri pomeriggio allo stadio “Walter Martire”. Test precampionato per il Venezia dopo Sacilese e Piovese ed esordio stagionale per il Dolo, c’era anche uno scopo benefico, raccogliere fondi da destinare alla società Usd Cazzago colpita dal tornado dell’8 luglio. Oltre all’incasso i giocatori del Venezia hanno fatto una colletta devoluta alla società rivierasca. Esordio con doppietta per Gualdi (nella foto) che è stato schierato nel primo tempo dietro le punte da Favaretto. Le formazioni sono scese in campo con uno schieramento identico, il 4-3-1-2. Nel primo tempo il Venezia è stato più manovriero con buon gioco sulla fascia destra con Luciani mentre il Dolo ha giocato bene a centrocampo faticando a finalizzare. Il primo quarto d’ora è trascorso senza nessuna emozione. Al 17′ il Venezia è passato in vantaggio con Innocenti il cui tiro, deviato da Stefanello, è entrato in rete sorprendendo Brillo. Al 30′ cross dalla destra di Acquadro in area per Gualdi che svetta di testa superando Brillo. Occasione per il Dolo al 42′ con Castegnaro che a pochi passi dalla porta tocca piano facendosi parare il tiro da Vicario. Al 43′ tris del Venezia ancora con Gualdi di testa su cross di Acquadro. Al 45′ Maccan va in rete superando Brillo, con Gualdi autore dell’assist. Nella ripresa, iniziata in ritardo dopo che Favaretto ha fatto dei test su palle inattive, i due allenatori hanno mischiato le carte cambiando completamente le formazioni. Al 29′ Serafini segna superando Pusca in uscita. Al 40′ Lorenzetti lancia Quku che tira sul primo palo ma D’Alessandro para. Al 42′ gran tiro da fuori area di Serafini che si insacca sotto l’incrocio.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Alessandro Sgrigna sarebbe stato l’ex per eccellenza nel test che domani il Vicenza disputerà al «Tombolato» contro il Cittadella. Il fantasista romano salterà il giro a causa di un brutto infortunio muscolare, ma sarà comunque presente cogliendo l’occasione di salutare tanti vecchi amici. «Purtroppo questa stagione è iniziata con un problema muscolare – spiega Sgrigna – Peccato perché, pur trattandosi di un’amichevole, contro il Vicenza ci tenevo a giocare: lo sapete tutti, in biancorosso ho lasciato una parte del mio cuore, con tanti bei ricordi per i sette campionati disputati». Nella scorsa stagione il Cittadella è retrocesso in Lega Pro mentre il Vicenza ha sfiorato la serie A: un campionato che Sgrigna ha ancora ben impresso nella mente. «Noi abbiamo commesso degli errori, siamo stati anche sfortunati, a mio avviso avevamo i mezzi per salvarci ma non ci siamo riusciti. Il Vicenza ha giocato un grande campionato, a un certo punto sembrava potesse essere promosso direttamente, ma poi nel finale ha subito un calo che la squadra ha pagato. Peccato perché i miei ex compagni hanno giocato un gran calcio, e l’occasione per salire in serie A era lì a portata di mano». Il campionato che sta per iniziare vedrà il Vicenza ancora tra i protagonisti, ma ripetersi sarà molto complicato. «Premesso che mancano ancora dieci giorni alla fine del mercato e quindi i giudizi sono parziali – sottolinea l’ex biancorosso – la mia idea è che la prossima serie B presenterà un livello tecnico più alto, e questo a causa del fatto che, con l’introduzione delle liste in serie A, molti giocatori saranno costretti a “scendere” alzando il tasso tecnico della cadetteria. Squadre come il Cagliari, il Cesena, lo Spezia, il Pescara e il Perugia, dispongono di organici molto forti e per il Vicenza in questo contesto ripetersi sarà molto dura. Di sicuro la squadra potrà contare sull’amalgama collaudata nella scorsa stagione, nella conferma di Marino che è un ottimo tecnico, e puntare su giovani interessanti tra i quali mi piace molto Gagliardini. Bisogna però anche sottolineare che a centrocampo sono partiti due giocatori bravissimi come Di Gennaro e Moretti, e che in attacco Cocco sarà marcato a vista dopo i 20 gol segnati nello scorso torneo». Sarà un Vicenza che dovrà puntare sulla forza del gruppo, ma stavolta le compagni allestite per salire in serie A sono almeno cinque, sei. «Il Cagliari ha fatto uno squadrone – sottolinea Sgrigna – mi ricorda un po’ il Verona con cui ho conquistato la promozione e dove c’era anche Cocco. L’unica differenza è che noi venivamo da un torneo di alta classifica in B, mentre il Cagliari scende dalla massima serie e a volte l’ambientamento non è scontato. L’ultima parola però spetterà al campo. Di sicuro il mio tifo per i biancorossi non mancherà».

Ore 13.30 – (Gazzettino) Una doppietta di Coraini e il sigillo di Mastroianni consentono all’Este di aggiudicarsi l’amichevole sul campo del Campodarsego, che aveva trovato il momentaneo pareggio con un rigore di Cacurio. Un test da compagini di serie D che ha comunque fornito indicazioni utili a entrambi gli allenatori. Biancorossi in campo con il 4-3-1-2, atteggiamento speculare per i giallorossi. È proprio la truppa di Pagan a farsi preferire sul piano dell’atteggiamento nei minuti inziali, e i frutti vengono raccolti con il vantaggio poco prima della mezzora firmato da Coraini con un diagonale imprendibile per Merlano. Arriva la reazione di casa affidata a Luna Rey, la sua conclusione esce di un soffio alla sinistra di Lorello. Nella ripresa meglio il Campodarsego che con l’ingresso di Cacurio passa al 4-2-3-1, e spinge alla ricerca del pareggio. Gli sforzi sono premiati quando l’arbitro assegna un rigore per un fallo ai danni di Aliù, e dal dischetto è proprio Cacurio a siglare il pareggio. Risultato di parità che dura però pochi istanti con l’Este che si porta i nuovo in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo il colpo di testa di Mastroianni è vincente. Sul fronte opposto Bedin impegna il portiere che si salva in due tempi, ma è ancora l’Este ad affondare il colpo con Coraini che firma la doppietta personale chiudendo la partita.
Soddisfatto al termine della gara Andrea Pagan. «Il risultato non conta più di tanto, ma sono soddisfatto perché i ragazzi sono stati in palla per tutta la partita. Avevo chiesto attenzione e prestazione, e la risposta è stata positiva». Non fa drammi per la sconfitta Antonio Andreucci. «È stata una buona amichevole, anche combattuta sul piano agonistico. Avevamo fatto allenamento doppio mercoledì e sapevo che potevamo avere qualche difficoltà. Quando inizieranno per partite che contano, il discorso sarà diverso». Domani l’Este affronterà in amichevole il Padova, il Campodarsego sarà impegnato in un triangolare con Saonara Villatora e Borgoricco.

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) In campo quasi ogni giorno. Nell’amichevole (l’ennesima di agosto) disputata al Comunale di Sant’Andrea, l’Este batte 3-1 il Campodarsego, che si sta preparando al debutto assoluto in Serie D. I giallorossi, reduci dalla sconfitta nel “Memorial Giovanni Celeghin” con il Delta Rovigo (0-1 nello scontro diretto) di mercoledì, non sembrano sentire particolarmente la fatica. Il più pimpante di tutti è Stefano Coraini, autore del gol del vantaggio atestino (30’). Il pareggio del Campodarsego arriva nella ripresa su rigore, guadagnato e realizzato da Cacurio (61’). L’asse Marcandella-Mastroianni, invece, propizia il 2-1 dell’Este: corner del primo e stacco del secondo, aiutato dal suo metro e 93 di altezza (65’). Gli uomini di Andrea Pagan chiudono i conti al 77’ con il solito Coraini. Il Campodarsego rialza la capoccia a due minuti dalla fine: stavolta, però, Cacurio, atterrato in area dall’ex collega (ai tempi della Thermal Abano) Montin, si fa parare il rigore da Boaretto. Un’altra vera e propria “ondata” di partite è in programma domani. L’Este, alle 17, giocherà contro il Padova a Galzignano. Il Campodarsego, a partire dalle 16, sarà impegnato in un triangolare con SaonaraVillatora e Borgoricco allo stadio di Villatora. Alla stessa ora, la Luparense se la vedrà con il Vittorio Falmec a Vittorio Veneto, mentre al “Vallini” di Piove di Sacco, alle 17.30, ci sarà Piovese- Abano.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Un punto di penalizzazione da scontare nel campionato che sta per iniziare per la Luaprense San Paolo: il Tribunale Federale ha confermato nella sentenza di ieri le richieste della Procura Federale nell’ambito del processo sportivo per la presunta combine della partita Savona-Teramo dello scorso maggio. Una combine che secondo gli inquirenti Ercole Di Nicola (responsabile tecnico dell’Aquila) avrebbe cercato mettere in atto non riuscendoci, contattando due giocatori del Savona tramite Davide Matteini, all’epoca tesserato con il San Paolo. Matteini aveva però lasciato da gennaio la squadra e non aveva più rapporti con la dirigenza. La società padovana si è però comunque trovata coinvolta nel procedimento per responsabilità oggettiva. La penalizzazione chiesta dalla Procura e confermata dal Tribunale è in effetti lieve, anche se dalla società è vissuta comunque come un’ingiustizia: «Stiamo già preparando il ricorso che depositeremo sabato – spiega Leonardo Rebecchi, avvocato della Luparense San Paolo – Si tratta di una condanna che non ha giustificazioni, una sentenza che conferma le richieste della Procura senza una distinzione critica delle posizioni». La sentenza sportiva infatti conferma quasi tutte le condanne, compresa quella a Matteini di tre anni e mezzo di squalifica e di 60 mila euro di multa. Solo a Teramo e Savona, pur retrocesse dalla sentenza, sono stati tolti i punti di penalizzazione per la prossima stagione. «La sanzione, pur lieve, è per noi ingiustificata – prosegue Rebecchi – Per noi si tratta di una questione di principio: depositeremo l’appello e proseguiremo fino all’ultimo grado di giudizio, appellandoci se necessario anche all’Alta Corte di Giustizia del Coni. La società in tutta questa vicenda si ritiene una parte lesa». I tempi per i successivi gradi del processo sportivo sono molto stretti. Lunedì tutte le richieste di appello dovranno essere depositate alla Corte d’Appello federale e entro la fine di agosto si dovrebbe tenere la nuova udienza in merito alla questione. In ogni caso per la Luparense San Paolo, per la quale comunque il ripescaggio in serie D non è ha rischio a causa di questa vicenda, l’intenzione è quella di non fermarsi alla giustizia sportiva: «Se al termine di ogni grado di giudizio – conclude l’avvocato della società – Matteini dovrebbe essere riconosciuto colpevole ci riserviamo di procedere nei suoi confronti per il risarcimento di tutti i danni subiti dalla Luparense San Paolo».

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Un punto di penalizzazione alla Luparense San Paolo, da scontare nel prossimo campionato di Serie D, e 3 anni e mezzo di squalifica per l’ex giocatore dell’Atletico, Davide Matteini. Così ha deciso in primo grado il Tribunale Federale della Federcalcio a seguito dell’inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla Procura di Catanzaro. Ma la società di San Martino di Lupari annuncia ricorso in appello contro la sentenza. Le decisioni. I giudici romani hanno comminato a Matteini, 33 anni, l’anno scorso tesserato con l’Atletico San Paolo ma transitato anche al Calcio Padova nel 2004, la squalifica di 3 anni e 6 mesi e un’ammenda di 60 mila euro perché, secondo loro, sarebbe stato proprio lui, in relazione alla gara Savona-Teramo del maggio scorso (costata ad entrambe le società coinvolte la retrocessione in Serie D per responsabilità diretta), a contattare i giocatori del Savona, Marchetti e Cabeccia, per “truccare” il match e, non riuscendovi, a chiedere lumi ad Ercole Di Nicola per avere conferma della combine poi avvenuta (tramite altre persone), al fine di scommettere sulla vittoria del Teramo. Matteini è stato riconosciuto colpevole di illecito sportivo, in violazione dell’articolo 7 commi 1, 2 e 6 del codice di giustizia, e la Luparense San Paolo, iscritta in quarta serie con il titolo della vecchia società di via Canestrini, ha ereditato la “patata bollente”, venendo chiamata a rispondere di responsabilità oggettiva in quanto Matteini, all’epoca dei fatti, era formalmente un tesserato gialloblù, pur avendo lasciato la squadra già a gennaio. Le reazioni. «La riteniamo una sentenza iniqua e ingiusta», replica il legale della Luparense, l’avvocato Leonardo Rebecchi. «Andremo sino in fondo con i reclami, in appello e poi all’Alta Corte se ce ne sarà bisogno. Abbiamo dimostrato che Matteini non era più un giocatore alle nostre dipendenze, che non potevamo controllarlo ed evitare che commettesse illeciti: c’è un precedente analogo, Taranto-Matera di aprile, che adesso non è stato considerato, ma che porteremo avanti in appello». Tra le pagine della sentenza, emerge anche un altro dettaglio: la linea difensiva di Matteini ha cercato di far credere che il giocatore non potesse commettere illeciti proprio perché impegnato con il San Paolo. Trattandosi di maggio (4 mesi dopo aver lasciato la squadra), la circostanza è stata totalmente smentita dalle distinte di gara, e Matteini ha quindi tentato inutilmente di “servirsi” del San Paolo, estraneo alla vicenda, per alleggerire la sua posizione. «Andremo sino in fondo anche su questo», precisa Rebecchi. «Quando i tre gradi di giudizio saranno completati, la Luparense chiederà i danni a Matteini: siamo parte lesa, abbiamo già formalmente preannunciato che adiremo vie legali nei suoi confronti». Ma nella sentenza c’è un elemento a cui potrebbero aggrapparsi in appello sia il giocatore che la società: i giudici contestano infatti a Matteini l’aggravante della combine andata a buon fine (art. 7, comma 6 del Codice di Giustizia) in contraddizione con quanto scritto da Palazzi, secondo cui quello del giocatore sarebbe stato un “tentativo” non riuscito.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Andrea Schenetti l’altroieri nell’amichevole con l’Altovicentino ha fatto il suo rientro nel Cittadella dopo un brutto infortunio al ginocchio patito nello scorso campionato. Un gol e un assist certificano le sue indiscusse qualità tecniche, che potranno essere riproposte domani al Tombolato nell’amichevole con il Vicenza (fischio d’inizio alle 18). «Deciderà l’allenatore se e quanto farmi giocare – spiega Schenetti – Con il Vicenza sarà sicuramente una partita più impegnativa con ritmo e intensità diversi considerando il livello dell’avversario». Sulla sua prestazione di Valdagno, riprende: «Non giocavo dalla partita con il Bologna dello scorso campionato. Per me è stato un buon test anche se devo lavorare ancora parecchio per raggiungere la forma ottimale. Sono comunque sulla strada giusta e sono contento perchè non ho accusato alcun fastidio durante nè dopo la partita. Il miglioramento nel gioco e nel ritmo viene giocando, per cui devo insistere continuando a impegnarmi al meglio». Sulle sue aspettative nella corrente stagione, conclude Schenetti: «Voglio rifarmi dopo una stagione sfortunata a causa degli infortuni. La società mi ha dato fiducia e si attende il mio contributo. Voglio ripagarla dimostrandolo sul campo». Andrea Paolucci archivia la sconfitta (3-2) di Valdagno e guarda all’amichevole di domani con il Vicenza. «Perdere non piace a nessuno, nemmeno nelle amichevoli, noi giochiamo sempre per vincere. Non è successo con l’Altovicentino e dispiace. Faremo tesoro di quanto non è andato bene per porre rimedio». Sulla partita con il Vicenza, conclude il centrocampista granata: «Sarà una verifica importante per valutare il grado di preparazione raggiunta. Da parte nostra ci metteremo il massimo impegno per ben figurare davanti al nostro pubblico. Il valore dell’avversario ci permetterà di trarre indicazioni abbastanza veritiere. Il nostro obiettivo, comunque, è quello di essere pronti per l’inizio del campionato». Ieri intanto Alessandro Sgrigna ha iniziato il programma di riabilitazione con piscina e palestra, dopo essere rimasto fermo dall’infortunio capitato a Lavarone nell’amichevole con i palestinesi dell’Al Ahli.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) La ratifica di una beffa. La decisione del Tribunale Federale, che ha spedito in Lega Pro il Catania con 12 punti di penalizzazione e il Teramo in Serie D, con la conseguente riammissione in B di Entella e Ascoli, chiamate ad aggiungersi al già ripescato Brescia, non coglie di sorpresa Andrea Gabrielli, presidente del Cittadella. «Mi aspettavo una punizione ancora più severa per il Catania, ma, a parte questo, le sanzioni sono quelle che mi attendevo e mi lasciano addosso un senso di rabbia: noi, che siamo stati danneggiati enormemente dal comportamento della società siciliana, non siamo mai entrati seriamente in gioco per tornare in Serie B a causa degli attuali criteri di ripescaggio». Ci sono possibilità di un vostro ricorso? «No. E, a questo punto, ritengo che sia più sensato concentrarsi sul prossimo campionato di Lega Pro. Personalmente non mi sono mai illuso riguardo al ripescaggio, ma mi spiace per il clima di attesa che si era creato attorno alla questione. Mi auguro soltanto che il Consiglio Federale adotti per il futuro i cambiamenti per cui abbiamo lottato in questi mesi, premiando le società che sono sempre state in regola con i pagamenti e non hanno mai commesso illeciti amministrativi». Quanto la ferisce che il Brescia, penalizzato in campionato e dietro al Cittadella in classifica, vi sia passato davanti? «Fa rabbia. Abbiamo chiesto almeno di poter visionare i documenti presentati dalla società lombarda per il ripescaggio, ma tengo a precisare che la nostra non è stata una battaglia contro il Brescia, ma in favore della revisione delle attuali norme. Anche il Lecce e forse persino la Reggiana erano davanti a noi come società ripescabili per via della storia del club e del bacino d’utenza, parametri che poco hanno a che fare con quelli sportivi». Al posto del Teramo salirà in serie B l’Ascoli, che pure era stato eliminato subito ai playoff di Lega Pro. «Nemmeno ciò mi stupisce, regolamenti alla mano. Fa specie pensare che le indagini continueranno e, se sarà dimostrata l’esistenza di illeciti, potranno essere puniti solo i singoli tesserati o ci saranno penalizzazioni a stagione in corso. Ma per noi, che ci siamo sempre comportati correttamente, nulla potrà più cambiare».

Ore 11.00 – (Il Piccolo) Finisce 4-2 per il quotato Padova di Parlato l’incontro amichevole che ha visto l’Unione Triestina di scena allo stadio comunale “Chiggiato” di Caorle, quinto impegno pre-campionato per l’undici di Masitto. Rispettati dunque i pronostici con i veneti che nomi alla mano si candidano al ruolo di outsider nel prossimo campionato di Lega Pro. All’Unione Triestina, riproposta con le divise verde fluo, resta il sussulto d’orgoglio della ripresa che ha reso meno pesante il passivo. Masitto, costretto a rinunciare a Mattielig febbricitante, disegna l’Unione Triestina con il 4-3-3, con Di Piero a difendere i pali nonostante il pestone al piede destro rimediato nell’amichevole di sabato a Santa Croce; sulla linea di difesa Ciave e Ricci ad agire sulle corsie laterali e Pramparo a far coppia con Beghin in mezzo. A Pettarin le chiavi del centrocampo con Battaglini e lo stantuffo Migliorini a supporto, tridente con l’ex di turno Zubin riferimento centrale, assistito da Zanardo e Solinas. Padova che sblocca il risultato al minuto 27 con Diniz, imitato poco dopo dalla pregevole marcatura di Bearzotti (35′). Per i giuliani, arriva prima del rientro negli spogliatoi l’avvicendamento tra Zanardo (appena ammonito) e Kabine. Nella ripresa i veneti arrotondano il risultato con la terza rete di Giandonato sugli sviluppi di un calcio d’angolo e il 4-0 firmato Altinier. Nella girandola di cambi, trovano spazio per l’Unione Triestina Bonin, Miani, Piscopo, Zottino (quest’ultimo a sua volta sostituito con Spadari), Baggio e Morelli. A dieci minuti dalla conclusione, Kabine trasforma un rigore da lui stesso procurato; c’è ancora tempo per il gol con un gran destro di Migliorini all’88’, un fendente all’incrocio dei pali che inchioda il risultato sul 4-2 . L’analisi del tecnico Cristiano Masitto a fine gara: «Esco soddisfatto con ottime indicazioni. Abbiamo preso il primo gol su palla inattiva, poi ci siamo disuniti per qualche minuto. Dobbiamo stare più attenti perché certi gol sono evitabili, nel secondo tempo ho cambiato modulo, pur con gli stessi interpreti e ho apprezzato l’atteggiamento, la squadra ha cercato sempre di giocare la palla». A ritmi serrati, la squadra quest’oggi si allenerà nel pomeriggio, domani tornerà in campo a Prosecco nell’incontro amichevole col Primorec .

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Le condizioni contrattuali sono troppo impegnative, abbiamo deciso di lasciare andare via Azzi». È il presidente Giuseppe Bergamin al termine della partita a Caorle ad annunciare che l’esterno brasiliano, aggregato alla squadra sin dal primo giorno del ritiro, non farà parte del Padova. Sulla trattativa sfumata con Azzi si sofferma anche Carmine Parlato. «C’è stato un problema contrattuale, mi dispiace, ma sono cose nelle quali non posso entrare. Guardiamo avanti». Il tecnico si sofferma sulla prestazione della squadra. «Abbiamo fatto un buon allenamento contro una Triestina ottima. I ragazzi si sono impegnati fino in fondo, e questo è un aspetto importante. Tutti ci hanno messo voglia di giocare e abbiamo alzato il minutaggio dei ragazzi». La partita di Ilari è durata pochi minuti, costretto a lasciare il campo per un colpo ricevuto da Pettarin. «È stato il classico Lopez, è ancora presto per verificare l’entità dell’infortunio. Effettuerà degli accertamenti clinici, speriamo che non sia niente di grave». Pochi minuti è durata anche la partita di Dionisi: entrato nella ripresa, è stato rimpiazzato dopo pochi minuti. «Non so se era nervoso, ma piuttosto di andare incontro a qualche provvedimento spiacevole dell’arbitro, ho preferito toglierlo. Comunque niente di grave, sono cose che accadono in campo».

Ore 10.30 – (Gazzettino) La squadra diventa sempre più padrona del campo e il raddoppio è cosa fatta poco dopo la mezzora: una magia con il mancino di Bearzotti che s’infila sotto la traversa. Nella ripresa biancoscudati con lo stesso undici, e dilagano. Il 3-0 porta la firma di Giandonato che insacca con un destro dal limite dell’area. Proprio l’ex juventino lascia il posto a Bucolo, mentre in porta entra Favaro, abile subito a respingere una conclusione di Kabine. Arriva anche il poker, firmato da Altinier. A questo punto Parlato cambia i terzini: dentro Dionisi e Favalli, quest’ultimo al debutto. Poi è anche il turno di Gorzelewski e di Niccolini, con quest’ultimo al posto di Dionisi, un pò troppo nervoso per avere provocato il rigore che consente a Kabine di segnare. E allo scadere Migliorini accorcia ulteriormente le distanze.

Ore 10.20 – (Gazzettino) In difesa Diniz e Fabiano sono affiancati sugli esterni dai giovani Dell’Andrea e Anastasio, in mezzo al campo è Giandonato in cabina di regia supportato da Ramadani, mentre Ilari e Petrilli agiscono sulle corsie laterali, davanti Bearzotti spalleggia Altinier. Nei minuti inziali Parlato chiede ai suoi di girare palla, finisce presto la partita di Ilari costretto a sventolare bandiera bianca per un lopez di Pettarin: al suo posto Turea, tatticamente non cambia niente. Se si eccettua una conclusione di Solinas (a lato di poco), Petkovic non corre mai rischi. Con i minuti il Padova diventa sempre più ficcante: Turea non conclude al meglio su appoggio di Altinier, mentre Bearzotti si vede neutralizzare il mancino dal portiere. I biancoscudati sbloccano la situazione sugli sviluppi di una punizione (fallo su Altinier): batte Giandonato che pesca sul palo più lontano Diniz, impeccabile l’incornata del brasiliano.

Ore 10.10 – (Gazzettino) I primi sigilli biancoscudati di Diniz e dell’ultimo arrivato Bearzotti, e le conferme sotto porta di Giandonato e Altinier. Il Padova supera la Triestina nell’amichevole giocata ieri a Caorle e invia ulteriori segnali di crescita. Dopo avere manifestato la propria superiorità per quasi tutto il match, solo nel finale i biancoscudati allentano la presa consentendo ai giuliani di accorciare il risultato. Da registrare il pregevole sigillo realizzato da Bearzotti, e il debutto stagionale di Petkovic. Oltre ai quattro sigilli, non vanno dimenticate le traverse colpite da Fabiano e Petrilli. Niente partita per Cunico (rimasto in panchina), ai box Neto Pereira al pari degli acciaccati. Padova in campo con un 4-4-2 in fase difensiva, che si trasforma in 4-2-3-1 in fase di possesso palla.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un po’ di nervosismo nel finale, con Dionisi che ha atterrato Kabie in area (lo stesso centravanti della Triestina ha segnato dal dischetto) ed è stato richiamato in panchina da Parlato appena 12’ dopo il suo ingresso in campo. Al 43′ ha chiuso i conti Migliorini, battendo Favaro con un destro all’incrocio. Nota stonata, l’uscita dal campo di Ilari dopo un quarto d’ora per una violenta contusione alla coscia: «Ha preso una ginocchiata molto forte, nei prossimi giorni valuteremo l’entità», il commento di Carmine Parlato. «È stato un buon test contro un ottimo avversario. L’importante era allenarsi bene, come abbiamo fatto e far mettere minuti nella gambe ad alcuni giocatori come Anastasio e l’ultimo arrivato Bearzotti. Mi spiace per Azzi, ma guardiamo avanti. Dionisi? Ho preferito toglierlo per evitare problemi con l’arbitro. Era nervoso, ci vuole self control».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Dispiace, era un buon giocatore, ma ci hanno proposto delle condizioni troppo impegnative», la spiegazione del presidente Bergamin. Il Padova, in ogni caso, visto il protrarsi della trattativa, si era già cautelato nei giorni scorsi prelevando Enrico Bearzotti, ed è probabile che non acquisti altri esterni, visto che in rosa ne ha già 5. Proprio il fantasista arrivato in prestito dal Verona è stato uno dei protagonisti della partita disputata a Caorle contro la Triestina e vinta 4-2. Parlato l’ha lasciato in campo per tutti i 90’, lanciandolo come trequartista, alle spalle di Altinier, nel 4-2-3-1. Ed è stato proprio di Bearzotti, che si è mosso molto lasciando intravedere una buona tecnica, il gol più bello di giornata: sinistro a giro al 35′ che si è insaccato all’incrocio. Sette minuti prima aveva sbloccato il risultato Diniz con un colpo di testa su punizione di Giandonato. Lo stesso Giandonato è andato a segno al 10′ della ripresa con un destro a fil di palo da fuori area, prima del poker firmato da Altinier, bravo a mettere in rete un assist di Turea.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova vince la settima amichevole su altrettante sfide estive disputate, ma a tenere banco è ancora una volta il turn-over biancoscudato. Non tanto quello operato da Parlato sul campo, quanto quello del calciomercato. Nel pomeriggio di ieri, infatti, è saltato il trasferimento di Paulo Dentello Azzi, il 21enne brasiliano aggregato in prova fin dal primo giorno di ritiro. Un fulmine a ciel sereno, anche se la società non si è mai sbilanciata troppo sul tesseramento dell’esterno, viste le difficoltà a trattare con gli intermediari brasiliani. La rinuncia a mettere sotto contratto il giocatore è arrivata dopo l’ultimo scambio di mail dal Brasile, con le richieste della società Tombense, tra oneri di trasferimento e clausole, giudicate assolutamente fuori portata dai dirigenti di viale Rocco.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Al momento l’affare sembra definitivamente archiviato, molto difficile che ci possa essere una riapertura dei negoziati: «Ho appreso la notizia dal direttore sportivo De Poli – spiega a fine partita Carmine Parlato – so che c’è stato un problema contrattuale e devo dire che mi dispiace per il ragazzo. Purtroppo è andata così, dispiace ma bisogna guardare avanti». Per quanto riguarda il centrocampo, ci sono diverse opzioni: Botta è quella più facilmente concretizzabile e che presenta alcuni vantaggi, fra cui il fatto che l’ex Entella e Vicenza è un mancino, Corti è adatto a tutte le esigenze, Schiavon il sogno più complicato da realizzare. Ieri da Avellino è arrivata una nuova chiusura, ancora non definitiva per una sua cessione, mentre il Catania ha presentato una proposta ufficiale per il centrocampista padovano.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Poi il bel gol dalla distanza di Giandonato e il poker servito di Altinier. Poi il ritorno nel finale della Triestina, a segno su rigore con Kabine al 35’ e con Migliorini al 43’. «Un buon test – spiega a fine gara Carmine Parlato – è stata una buona occasione per provare tanti movimenti. Favalli era programmato che giocasse una ventina di minuti e così è stato, Bearzotti ha fatto tutta la preparazione ed era già in grado di avere più minutaggio». Nel frattempo sul mercato ieri è arrivata una novità abbastanza sorprendente, ma non troppo, visto che Paulo Dentello Azzi, dopo tre settimane di trattativa e una fumata bianca che pareva imminente, alla fine non verrà più tesserato. Tanto che ieri non era presente all’amichevole. Dopo un accordo pressoché totale con la Tombense, nell’ultimo scambio di documenti con il club brasiliano evidentemente qualcosa non ha funzionato a dovere, anche perché in società non tutti erano convinti dell’ingaggio dell’ex Cittadella.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Se il buongiorno si vede dal mattino Enrico Bearzotti potrebbe essere la vera sorpresa del Padova 2015-2016. Il gioiellino prelevato dal Padova in settimana dal Verona si è presentato come meglio non avrebbe potuto in amichevole ieri a Caorle. Segnando un gol e mostrando movimenti molto interessanti. Il Padova, per inciso, ha battuto la Triestina per 4-2 in un clima pressoché surreale, visto che i tifosi giuliani hanno disconosciuto la squadra guidata dal presidente Marco Petrilli, impedendogli l’uso del nome e del marchio. E, di fatto, creando una situazione ai confini della realtà con una squadra che, secondo i tifosi alabardati, non rappresenta più la città. La partita è stata sbloccata al 28’ del primo tempo da Diniz, abile a sfruttare una punizione battuta col contagiri da Giandonato. Il raddoppio porta la firma di Bearzotti, che segna con uno splendido sinistro a giro al 35’ dopo aver fallito il primo impatto con il pallone.

Ore 08.30 – Questo è il programma allenamenti del Calcio Padova dal 21 al 25 Agosto 2015. Venerdì 21 Agosto ore 16.00 presso Centro Sportivo Memo Geremia (Guizza), Sabato 22 Agosto ore 17.00 Amichevole Este-Padova a Galzignano Terme, Domenica 23 Agosto Riposo, Lunedì 24 Agosto Riposo, Martedì 25 Agosto ore 16.00 presso Centro Sportivo Memo Geremia (Guizza).

Ore 08.28 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: la sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 30 agosto.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 20 agosto: il Padova batte 4-2 la Triestina nell’amichevole di Caorle, a segno Diniz, Bearzotti, Giandonato ed Altinier.




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