Live 24! Reggiana-Padova, -3: si gioca, respinto il ricorso del Seregno.

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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Ha cominciato a costruire la nuova Unione Triestina 2012 fin da giugno, mettendoci cuore e anima e riuscendo ad allestire una rosa che almeno sulla carta appare competitiva per la serie D. Ma il direttore sportivo Sergio Pinzin con la sua esperienza è anche un grande conoscitore del calcio triveneto, ed è pertanto la persona ideale per cominciare a scoprire come sarà il girone dell’Unione 2012. Pinzin, che girone vi aspetta? In apparenza sembrerebbe più facile senza l’Altovicentino e l’Arzignanochiampo, ma a mio parere non è cosi. Innanzitutto perché c’è il Venezia che è un’ottima squadra e forse la favorita numero uno, e poi perché giocare su campi come quello di Mestre non è facile. E poi il valore del Belluno di questi anni lo sappiamo, mentre la Virtus Vecomp Verona due anni fa era in Lega Pro. Insomma credo che sarà un girone difficile. D’accordo sul Venezia grande favorito? Sappiamo che ha costruito una squadra molto importante, poi il campionato non lo vinci solo con i nomi, però sulla carta è davvero un’ottima compagine. L’assenza dell’Altovicentino è un bel vantaggio. In verità mi dispiace, avrei voluto incontrarli di nuovo, due anni fa quando ero al Pordenone è stata una bella lotta fino alla fine, anche con qualche screzio ma sempre nell’ordine delle cose. Comunque loro sono capitati in un girone di ferro. Quali le possibili outsider dietro il Venezia? Togliendo la Triestina di cui non voglio parlare, secondo me la Luparense San Paolo è un’ ottima squadra, e poi ripeto quelle citate prima, ovvero Belluno, Mestre e Virtus Vecomp Verona. Ma insomma questa Triestina dove può arrivare? Dico solo che l’obiettivo è di fare un ottimo campionato, e siamo anche convinti di riuscire a farlo e di aver costruito una buona squadra. Ma difficile dire adesso dove si può arrivare, ci sono tante componenti da incastrare. Manca ancora qualcosa? Vediamo, ma almeno un giocatore con le caratteristiche chieste dal mister potrebbe arrivare e ci stiamo lavorando. È un girone con parecchie neopromosse. Che avranno l’entusiasmo a mille, soprattutto all’inizio. Ecco perché dico che le nostre prime cinque giornate saranno tutt’altro che facili, anche se a parte l’ottimo Abano giocheremo con neopromosse o ripescate. E poi con i turni infrasettimanali e la Coppa Italia si giocherà tantissimo nei primi mesi, bisognerà avere una rosa ampia e sperare che infortuni e squalifiche siano molto limitati.

Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Antonio Acampora suona la carica. L’attaccante del Belluno non ha dubbi, la squadra punta alle prime tre posizioni. «Quando quest’estate ho parlato con mister Vecchiato e con il direttore sportivo Augusto Fardin mi hanno detto che l’obiettivo era quello di migliorare la stagione precedente – spiega Acampora – vogliamo quindi arrivare sul podio della classifica. Sono convinto che potremo giocarcela con tutti, il livello sappiamo che sarà alto ma noi scenderemo in campo determinati e con la voglia di far bene. Il Venezia ha una squadra molto forte oltre al blasone, farà sicuramente un campionato per stare davanti». Un mese e mezzo di soddisfazioni ma anche di difficoltà. Antonio Acampora è alla prima stagione in gialloblù e non nasconde di aver avuto qualche difficoltà all’inizio della sua avventura. «Ci è voluto un po’ di tempo prima che mi abituassi ai nuovi allenamenti, alle richieste del mister ma adesso sono soddisfatto – continua Acampora – è normale che ci sia voluto un po’ di tempo ma ormai mi sono ambientato e sto bene. I primi venti giorni sono stati faticosi, poi ho trovato anche il gol in amichevole e per un attaccante è sempre la medicina migliore. A livello di gruppo ho trovato ragazzi formidabili, l’allenatore è molto bravo e la società ci è sempre vicina. Non ci manca nulla. Direi che fino ad ora l’avventura è stata più che positiva». Un precampionato importante. Il Belluno ha giocato numerose amichevoli raccogliendo una sola sconfitta, quella contro i biancoscudati del Padova, e un pareggio contro l’Este, formazione di pari categoria. Dopo sono arrivate solo vittorie. «A livello di squadra il precampionato è andato molto bene – conclude Acampora – abbiamo dimostrato il nostro valore su tutti i campi ruotando diverse formazioni e giocando tutti. L’unica sconfitta è stata quella contro il Padova, dove comunque abbiamo giocato una buona partita». Affaticamento superato. L’attaccante gialloblù si era fermato in amichevole contro la Feltrese per un problema muscolare che però è stato risolto nel giro di pochi giorni. Acampora è a completa disposizione del mister per l’esordio in campionato al Polisportivo contro il Tamai. Pescosta salta il Tamai. L’unico assente certo è Giovanni Pescosta, fermo ai box per una botta al metatarso che non lo farà allenare per le prossime due settimane.

Ore 20.50 – (La Provincia Pavese) Visto il rinvio del primo impegno di campionato il Pavia disputerà un’amichevole sabato pomeriggio alle 15,30 allo stadio Comunale di Villafranca con il Chievo, capolista del campionato di serie A. Sarà l’occasione per mantenersi in allenamento contro una delle squadre più in forma del massimo campionato italiano. Dopo il successo all’esordio per 3-1 ad Empoli i clivensi si sono ripetuti facendo una vittima illustre, la Lazio, domenica scorsa con un secco 4-0. La gara di sabato sarà particolare per mister Marcolini particolarmente legato alla formazione veronese. L’attuale tecnico del Pavia ha militato nel Chievo a partire dal 2006 al 2011.

Ore 20.35 – Il Collegio di Garanzia del Coni ha pubblicato le motivazioni della sentenza: “Il Collegio di Garanzia dello Sport, al termine della sessione di udienza a Sezioni Unite di oggi, ha respinto il ricorso della società USD Seregno Calcio contro FIGC per la delibera del Presidente federale del 7 agosto e ha disposto la liquidazione delle spese del giudizio, poste a carico della soccombente e quantificate in euro 2.000, a favore della resistente FIGC. Ha altresì dichiarato inammissibile l’intervento delle società Forlì e Gubbio nel procedimento di cui all’oggetto, poiché titolari di una posizione autonomamente legittimante avverso il provvedimento oggi impugnato e poiché il termine per la proponibilità del ricorso è tutt’ora pendente. Infine: considerato che la società ricorrente aveva, nei termini prescritti, presentato la domanda di ripescaggio; considerato che detta domanda era stata respinta per mancanza di alcuni requisiti di parte della squadra stessa e che avverso il provvedimento di respingimento nessun tempestivo ricorso risulta presentato dalla società interessata; considerato dunque che l’organico attuale del Campionato di Lega Pro non risulta essere l’effetto di un’indelebile, autoritaria riduzione con provvedimento federale, ma rappresenta la presa d’atto che soltanto le squadre con i requisiti erano iscrivibili ed il numero delle stesse non raggiunge le sessanta unità; che di conseguenza l’attuale numero di cinquantaquattro squadre rappresenta e dà atto della situazione effettiva di coloro, e non altri, che avevano titolo ad essere iscritte al campionato di Lega Pro; ha respinto l’istanza cautelare invocata dalla ricorrente”.

Ore 20.05 – Così è deciso, l’udienza è tolta. Ci sono volute otto ore dalla discussione alla sentenza, ma alla fine il Collegio di Garanzia del Coni è giunto ad una conclusione: viene respinto il ricorso del Seregno per il ritorno alle 60 squadre in Lega Pro, e dunque il campionato partita regolarmente domenica 6 settembre (in programma Reggiana-Padova e Cittadella-Cuneo).

Ore 20.00 – Il Collegio di Garanzia del Coni ha rigettato il ricorso del Seregno per il ritorno alla Lega Pro a 60 squadre: il campionato inizierà dunque regolarmente domenica 6 settembre. A breve ulteriori dettagli.

Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) Vasile Mogos è un giocatore della Reggiana dopo la firma del contratto biennale. Esterno destro di difesa o di centrocampo è un 23enne di origine romena che conosce molto bene la Lega Pro per averla disputata con Asti, Real Vicenza, Porto Tolle e Lumezzane nell’ultima stagione. Perché la scelta di venire a Reggio? «Avevo un paio di offerte ma appena ho sentito il nome della Reggiana ho deciso che sarebbe stata la destinazione giusta perché alcuni miei compagni, vari ex colleghi in altre squadre di Lumezzane e Teramo, mi hanno sempre detto che era un’ottima piazza, ambiziosa, dalla tifoseria importante e con uno stadio stupendo». A Teramo aveva però sentito odore di Serie B? «Anche questa piazza ci può ambire e, se non sbaglio, l’anno scorso la Reggiana arrivò terza in campionato per poi disputare degli ottimi play off quindi possiamo ripeterci». Quali sono le sue qualità? «Mi definisco un jolly che potrebbe giocare anche in porta se mi venisse chiesto anche se le mie caratteristiche sono quelle di muovermi sull’esterno, davanti o dietro non ha importanza. Mi piace molto attaccare e credo sia proprio quello che mi viene chiesto alla Reggiana». E’ possibile un suo impiego anche come centrale? «Ho fatto di tutto in passato: dalla mezzala al terzino ma anche il centrale però la mia caratteristica principale resta la fascia». Viene definito un terzino-goleador. «Quello è un vizio che spero di non perdere anche se, nel mio ruolo, prima preferisco pensare a non fare segnare gli avversari». L’hanno convinta promettendole il posto da titolare? «Sono a disposizione, punto e basta». Cosa si aspetta da questa stagione? «Sono convinto che faremo un grandissimo campionato infatti sono qui per dare una mano alla squadra». A chi si ispira per la sua carriera? «Maicon o Dani Alves li ritengo i terzini più forti a livello europeo».

Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) Il digi Raffaele Ferrara ha già scelto l’erede di Antonio Vacca che ha in tasca un biglietto di sola andata per Catania. L’annuncio del suo erede è rinviato di un giorno perché il digi granata lo vuole già mettere a disposizione del tecnico Colombo per la partita d’esordio con il Padova. L’identikit è di un giocatore di assoluta affidabilità e qualità per la Lega Pro. Per il difensore centrale, invece, tutto lascia pensare che si andrà alla prossima settimana. Per oggi c’è attesa per la sentenza del Coni che dovrà sentenziare in merito al ricorso presentato dal Seregno per un ritorno della Lega Pro a 60 squadre. Ieri la Figc ha presentato le motivazioni che avevano indotto la Lega Pro a programmare il campionato con 54 squadre. E’ stato lo stesso presidente Carlo Tavecchio a spiegarne i motivi adducendo che la Figc aveva fissato per gli eventuali ripescaggi il pagamento a fondo perduto di 500mila euro. Al momento della chiusura delle domande nessuna squadra di serie D aveva presentato la necessaria documentazione per cui si è scesi a 54 squadre. Ora occorrerà capire se il Coni terrà buona questa giustificazione della Figc o se invece, rifacendosi alla ristrutturazione dei campionati avvenuta lo scorso anno imporrà alla Figc di tornare a una Lega Pro a 60 squadre, ignorando il fondo perduto di 500 mila euro. Se passerà questa ipotesi non solo i gironi, il calendario ma lo stesso inizio del campionato saranno in discussione. Bruccini e compagni continuano a preparare la sfida casalinga col Padova (ore 17.30 al Città del Tricolore) con una seduta alle ore 16.30 in via Agosti. Ieri si è presentato ai compagni l’ultimo acquisto in ordine di tempo, il difensore Vasile Mogos, che è stato subito schierato dal tecnico granata come terzino destro, in alternativa a Castellana. Prima di iniziare l’allenamento Alberto Colombo ha mostrato alla squadra alcuni filmati della squadra veneta, un’abitudine già utilizzata la scorsa stagione per preparare le partite, per poi far svolgere sul campo le contromosse adeguate: come sempre, però, le carte erano mescolate anche se si intravede il solito 4-3-3 come modulo di base. La partenza di Sinigaglia, contemporanea all’infortunio di Pesenti, ha regalato minuti importanti in Prima squadra al giovane Damiano della Berretti. Messetti, in abiti civili martedì, è stato reintegrato nel gruppo ed ha partecipato alla partitella mentre Vacca è sempre più ai margini, ufficialmente appiedato da un mal di schiena. Procedono bene i recuperi di Rampi, Giannone, Maltese ed Andreoni che continuano a lavorare a parte, dando i primi calci al pallone dopo i rispettivi malanni e qualcuno di loro potrebbe essere tra i convocati. Domenica sarà l’ultimo giorno per comunicare la lista dei 24 giocatori che potranno scendere in campo per il campionato e non potrà essere modificata fino a gennaio.

Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) Si tratta soltanto di un’amichevole, ma almeno per una sera al Martelli ci sarà profumo di serie A. In campo, dalle 19, scendono un Mantova già proteso con la testa al debutto di domenica in campionato contro il Renate e un Milan che utilizza la sosta del campionato per assimilare meglio gli schemi di Mihajlovic e per (ri)scoprire il neoacquisto Mario Balotelli, che proprio stasera dovrebbe debuttare. La cornice di pubblico sarà adeguata all’evento, con 9mila spettatori (o poco meno) sugli spalti di un Martelli che non si vedeva così pieno dai tempi della B. «Sarà una bella festa – dice il presidente del Mantova, Sandro Musso – e sono strafelice della risposta della piazza. Immaginate quanto sarebbe bello, però, se riuscissimo a riempire lo stadio anche in campionato… Un pubblico così trascinerebbe la squadra e aiuterebbe la società. Mantova ha dimostrato di avere grandi potenzialità in questo senso, speriamo di riuscire a sfruttarle pienamente e di crescere tutti insieme». La speranza di conquistare tifosi sfruttando la “vetrina” Milan ce l’ha anche mister Riccardo Maspero: «Sarà una bella festa e ci faremo conoscere dai nostri tifosi, anche se alcuni ci hanno già visto all’opera contro il Padova. L’obiettivo è di divertirci e divertire, poi chissà: magari chi viene a vedere il Milan poi s’innamora anche di questo Mantova e comincia a seguirci nell’unica a avventura che conta davvero, il campionato». Maspero non rivela l’undici iniziale che schiererà, ma certo non per fare pretattica: «Non ho ancora deciso chi far giocare prima e dopo, ma in campo andranno tutti per 45’ a testa (sono fermi Scrosta e Momentè, quest’ultimo con un ginocchio gonfio, ndr). E anche i tre portieri giocheranno mezz’ora ciascuno. È un premio al gruppo per il gran lavoro svolto fin qui. Per i ragazzi – aggiunge il tecnico – sarà stimolante confrontarsi con dei campioni e capire come gira la palla in altre categorie. In A c’è maggiore velocità di pensiero e di conseguenza di giocata, sarà bello misurarsi con il Milan». Detto ciò, Maspero sottolinea anche che non bisogna andare oltre: «Siamo orgogliosi di giocare questa partita, ma io e i ragazzi con la testa siamo già alla partita di domenica con il Renate: quella per noi è la gara da preparare al meglio». Quando gli si chiede – visto il clamore suscitato dall’operazione – se al posto del suo collega Mihajlovic (con cui ha giocato insieme nella Samp negli anni Novanta) avrebbe voluto Balotelli, Maspero non si tira indietro: «Io non chiudo mai le porte a nessuno, è bello averne di campioni in squadra. Balotelli è giovane, ha tutto il tempo per crescere e per capire che un campione da solo non fa la differenza, mentre un campione ben inserito nel collettivo è sempre determinante. E il Milan mi sembra il club adatto per lui». Va ricordato infine che prima della gara, alle 18.45, il nuovo Mantova sarà presentato al pubblico con una “chiamata all’americana” dei singoli giocatori sul prato del Martelli.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Salgono le quotazioni di Andrea Ingegneri, il difensore recuperato in settimana da Bruno Tedino e ora a disposizione della squadra. In difesa, forse al posto di Simome Pasa, potrebbe partire lui. Due dubbi in attacco: è ballottaggio tra Caio De Cenco e Luca Strizzolo, ma anche tra Francesco Finocchio e Nicola Valente. Intanto è stata designata la terna arbitrale che dirigerà Pro Piacenza-Pordenone. L’arbitro sarà Simone Sozza di Seregno. Assistenti Semperboni e Catamo.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) A Padova, in Coppa Italia, ha preso le misure. La prima vittoria con la nuova maglia addosso, le prime prove da leader. A Piacenza (domenica ore 15, stadio «Garilli») Alessandro Pederzoli vuole definitivamente prendersi in spalla il Pordenone. È stato uno dei colpi più rumorosi del mercato, in una sessione che al ramarro ha regalato un cambio di pelle radicale. E quell’otto in pagella che oggi si può dare ai trasferimenti completati dal Pordenone di Bruno Tedino è corroborato anche e soprattutto da lui. Ex Pavia e Sudtirol, centrocampista con in mano le chiavi della squadra, abituato a vincere e oggi chiamato a guidare una macchina da salvezza. È la sua esperienza a condurre il Pordenone verso il primo impegno in campionato. «Siamo concentrati e non stiamo affatto pensando alla possibilità di un rinvio della prima giornata – spiega Pederzoli al termine del doppio allenamento sostenuto ieri -. Non dovremo mai perdere l’umiltà, né questa settimana né mai. Quindi testa solo alla partita, senza pensare a quello che potrebbe succedere in questi giorni (oggi è atteso il pronunciamento del Coni sul ricorso del Seregno ndr)». L’anno scorso Pederzoli faceva parte del Pavia dei cinesi, partito per vincere tutto e poi rimasto in terza serie. «Per questo non voglio darmi degli obiettivi scritti – ammette Alex – So che poi nel calcio le cose possono cambiare. Dove metto il Pordenone? La Legapro non è come la Serie A. Oggi ci sono solo due squadre – Alessandria e Pavia – che metterei sopra le altre. Il resto è un gruppone e ci siamo anche noi. Non mi dò come target i 40 punti. Dobbiamo solo cercare di fare bene, e poi potremo divertirci. Una parte importante la giocherà l’entusiasmo». E qui esce il Pederzoli che per la prima volta conosce Pordenone, e non solo il Pordenone. «Non immaginavo si stesse così bene – dice -. In tanti mi chiedevano il perché di questa scelta, ma io sapevo cosa stavo cercando e qui ho trovato tutto questo. Un ambiente fantastico, che in pochi giorni ha superato tutte le mie aspettative». Ora serve il miglior Pederzoli, per superare anche le aspettative di una piazza che, stavolta più che mai, crede di poter vivere un campionato professionistico da leoni.

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Oggi, alle 18, il Pordenone affronta in amichevole ad Arzene il Valvasone, compagine che milita in Prima categoria. Un test-match importante, ultimo collaudo in vista dell’esordio di domenica a Piacenza. L’avversario che attende i “ramarri” al Garilli, la Pro, non è assolutamente da sottovalutare. E’ la seconda squadra della città emiliana, perché il “vecchio” Piacenza giace in serie D. Basta vedere l’asse portante del team: Francesco Fumagalli in porta, estremo classe ’82, ex Casertana, Avellino, Juve Stabia, Marcianise. Davanti a lui Francesco Bini (’89), giocatore locale, che ha debuttato col Piacenza in B a 16 anni, mentre a centrocampo ecco Davide Carrus (’79). Chi ha la memoria lunga se lo ricorda in A col Cagliari nei primi anni del 2000, quindi nel Bari in B e nel Bologna salito in A del 2007-2008. In attacco, con il friulano ed ex Sacilese Cristofoli (’83), gente come Rantier (’83), ex Alessandria e Danilo Alessandro (’88), grande amico di Tomei, che arrivato in Emilia lo scorso gennaio con 7 gol ha salvato quasi da solo la squadra. In panchina, William Viali, ex difensore e allenatore del Piacenza. C’è anche un ex e pordenonese: il giovane Cristian Cauz (’96), che ha debuttato in D con Rossitto nel 2013. Non giocherà perché infortunato.

Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Forse è mancata la punta super-prolifica, quella da 10-15 gol. Ma non è detto che i due nuovi arrivati non possano però esplodere. In ogni caso si è appena chiuso un grande mercato per il Pordenone. La serranda sulle trattative, ora, si rialzerà a gennaio, tuttavia fino ad allora la squadra neroverde potrà procedere sicura, consapevole di avere un ottimo gruppo, in grado di puntare senza patemi alla salvezza. Se si deve dare un voto alle operazioni, la società merita un 7.5, anche perché ha operato in fretta (un mese), rivoluzionando la rosa della scorsa stagione. Portieri. Il Pordenone si è assicurato uno dei top della Lega Pro, il pordenonese Matteo Tomei. Serviva una sicurezza, considerato che Careri, a cui è stato prolungato il contratto, starà fuori ancora a lungo per l’infortunio. L’ex Real Vicenza dà ampie garanzie, come dimostrato domenica scorsa a Padova. Ok il dodicesimo: andato via Vicario, è stato tesserato D’Arsiè, già secondo a Venezia l’anno scorso. Difensori. Si poteva fare di più, magari ingaggiando un altro centrale di esperienza oltre a Stefani? Forse. Però si è deciso di puntare sui giovani, sfruttando la competenza di Tedino, e si è scelto di puntare su Ingegneri (’92) e Marchi (’91), che in prospettiva sono affidabili. Sulle fasce gli affari. Ottimi giocatori per i ruoli da titolari – De Agostini e Cosner – a basso costo, con i sostituti prelevati da serie D (Talin) o da Primavera “pro” che dunque pagano l’ingaggio (Boniotti). Centrocampisti. Bastano due nomi: Pederzoli e Mandorlini. Il primo è un fuoriclasse per la categoria, il secondo è un ex serie B. Per portarli in neroverde, decisivo il ruolo del consulente Giorgio Zamuner. Anche l’ex Pavia ha riconosciuto in questo senso il suo peso nella trattativa. Manca, al loro fianco, un altro nome “sicuro” di categoria, ma ci sono dei bravi giovani che possono crescere al loro fianco: da Berardi a Castelletto, passando per Pasa, Buratto (unico rimasto), Baruzzini. Forse esagerato il triennale a Pederzoli, ma Lovisa voleva dare un segnale importante a piazza e gruppo. Attaccanti. De Cenco e Strizzolo sono due ottimi colpi per qualità-prezzo: ora, però, la coppia deve dimostrare di avere anche una decina di gol in canna, altrimenti si rischia di faticare. Il Pordenone qui ha scommesso, non potendo permettersi un Momentè (per fare un esempio) visto lo sforzo economico legato al ripescaggio. Capitolo esterni: bene Valente, benissimo Cattaneo, mentre Filippini e Gulin lasciano perplessità, per ora. Sono, di fatto, infortunati da quando sono arrivati. E hanno costretto Tedino a rivedere il modulo, passando dal 4-2-3-1 al 4-3-3. Tifosi e allenatore attendono anche loro.

Ore 17.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 17.00 – Qui Guizza: provati cross da entrambe le fasce.

Ore 16.40 – Qui Guizza: partita ancora in corso.

Ore 16.20 – Qui Guizza: Altinier rientra negli spogliatoi dopo un quarto d’ora di partitella. Al suo posto entra Turea.

Ore 16.05 – Qui Guizza: inizia la partitella in famiglia. Queste le due squadre. PADOVA VERDE (4-2-3-1): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira. PADOVA BIANCO (): Favaro; Dell’Andrea, Gorzelewski, Niccolini, Anastasio; Ramadani, Giandonato, Mazzocco; Aperi, Altinier, Cucchiara.

Ore 15.50 – Qui Guizza: schemi anti-Reggiana in corso. Regolarmente in gruppo anche Altinier.

Ore 15.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 15.15 – Il Calcio Padova informa che, a seguito della gara con il Pordenone, il centrocampista Marco Ilari è stato sottoposto ad accertamenti e che hanno evidenziato il persistere di un ematoma intramuscolare alla coscia destra. L’ematoma è stato aspirato nel primo pomeriggio di oggi. Allo stato attuale, quindi, il giocatore rischia di non essere a disposizione del tecnico Carmine Parlato per la gara contro la Reggiana.

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ultimo test per il Venezia prima del debutto nel campionato di serie D, in programma domenica in casa dei trentini del Dro (ore 15, stadio Comunale in località Oltra). Oggi alle 15.30 gara contro la Berretti del Padova (campo sportivo di via dei Salici zona Guizza): il tecnico Paolo Favaretto terrà sott’occhio in particolare il quartetto difensivo, visto che per Dro saranno sicuramente indisponibili Modolo e Cantini. In attacco, in attesa di vedere se il ds Perinetti riuscirà a convincere Barreto, ballottaggio Carbonaro-Innocenti nel terzetto con Serafini e Fabiano. Intanto sta per sbloccarsi il fronte relativo alla campagna abbonamenti e al nuovo logo societario che – anticipa il dirigente Dante Scibilia – verranno presentati domani, pare alla presenza di almeno un rappresentante della proprietà statunitense. Per quanto riguarda le giovanili da ieri – dopo il procedimento seguito dall’avvocato Gianmaria Daminato – è ufficiale l’accoglimento della richiesta di ammissione del Venezia nei tornei Allievi e Giovanissimi categoria Elite.

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Se la prendono ironicamente con il destino, colpevole di voler smorzare il fascino del faccia a faccia calcistico tra le due città che tornerà d’attualità dopo ben 28 anni. Nella serie D, al via domenica, i tifosi di Venezia e Mestre ritroveranno il derby, con la novità dell’arancioneroverde (anziché il neroverde) opposto all’arancionero, ma soprattutto con l’atipicità di dover giocare entrambe le sfide a metà settimana, alle 14.30 di mercoledì 11 novembre al Penzo e giovedì 24 marzo al Baracca. «Sembra esserci ben poco di casuale in questa ennesima beffa rifilata agli appassionati – il rammarico di Andrea Vianello della Curva Sud arancioneroverde -. Molti non potranno andare allo stadio in un giorno lavorativo, però c’è tutto il tempo per organizzarsi e rispondere presente: sono certo che noi saremo numerosi, chi ci tiene davvero farà di tutto per non mancare». «Seppur a distanza di tanti anni la rivalità è viva e da parte unionista forse è più sentita per il “fastidio” della rinascita del Mestre – sottolinea Rudi Trevisan del gruppo Orange Insanity -. Escludendo la domenica, qualcuno ha voluto assicurarsi di limitare l’impatto dei due derby: il sapore non sarà più quello degli anni ’80 ma comunque sarà speciale per la contrapposizione ideologica delle due tifoserie nel leggere l’identità della propria squadra. Speriamo in un posticipo alle 20.30». Sulla sponda arancioneroverde anche Angelo Torresin (Centro Coordinamento Unione Venezia Club) è deluso. «Un doppio derby con tanta gente sugli spalti è una vetrina per Venezia e Mestre, forse sarebbe stato peggio arrivare a ridosso della partita col paradosso di veder vietate le trasferte o altre restrizioni. Sicuramente sarà un’occasione persa per risvegliare la passione coinvolgendo giovani e adulti. Purtroppo su questo fronte è davvero in grave ritardo la nuova proprietà statunitense». In chiusura il tifoso mestrino Marco De Toni si augura che «alla fine prevalga il buonsenso giocando la sera, d’altra parte dopo 28 anni di attesa credo che moltissimi tifosi si siano rattristati vedendo il calendario. Credo che l’effetto-derby possa far bene alle città sul piano motivazionale specialmente a noi arancioni, nel calcio e spero presto nel basket».

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) L’ufficialità ancora non c’è e gli ultimi tasselli, si spera, andranno a posto solo oggi. Ma il Venezia Fc punta a presentare nella giornata di domani la campagna abbonamenti. E per l’occasione dovrebbe arrivare in laguna almeno un rappresentante della nuova proprietà Usa. Una corsa contro il tempo, che si dovrebbe dunque concludere ad appena due giorni dall’inizio del campionato. E la vendita vera e propria dovrebbe scattare da lunedì, dopo il primo fischio d’inizio, che vedrà il Venezia esordire domenica in trasferta contro il Dro. Da settimane la dirigenza arancioneroverde lavora a stretto contatto (virtuale) con i manager del presidente Daniels, per approntare logo, strategia di marketing e campagna abbonamenti. Non tutto è ancora a posto. In particolare l’intoppo riguarda il sistema di prevendita, di abbonamenti e biglietti, dal momento che la società di ticketing utilizzata dal club quando era in Lega Pro ora deve adeguare il software di vendita alla nuova dimensione dilettantistica. «Manca ancora qualcosa ma contiamo di risolvere tutto per essere pronti a presentare ufficialmente la campagna abbonamenti venerdì», è l’auspicio del dg Dante Scibilia. La rincorsa è scattata dal 18 luglio, da quando cioè la rifondazione del club è stata assegnata alla compagine Usa guidata da James A. Daniels. Da allora i dirigenti hanno lavorato su più fronti, da una parte per allestire la squadra, grazie al ds Giorgio Perinetti, e dall’altra sul piano organizzativo. La nuova società ha dovuto individuare una nuova sede (in Viale Ancona) che sarà di fatto operativa, con tutte le utenze, proprio da oggi, anche se sono in previsione lavori di ristrutturazione. E poi la dirigenza ha dovuto accordarsi con i manager Usa per gli aspetti di marketing, di promozione e di immagine. Alcuni manager sono venuti in città nelle scorse settimane proprio con questa finalità, poi si è lavorato a distanza, con tutte le difficoltà del caso. «C’è stata una grande disponibilità da parte loro – sottolinea Scibilia – ma chiaramente non è semplice lavorare da lontano». Oggi intanto la squadra di mister Favaretto gioca in amichevole contro la Primavera del Padova, agli impianti della Guizza (ore 15,30).

Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Si alzerà domani il sipario sulla campagna abbonamenti del Venezia Football Club. A ridosso dell’avvio del campionato, fortuna vuole che la Regata Storica spinga sempre il club arancioneroverde a chiedere di giocare in trasferta la prima domenica di settembre per evitare la concomitanza. Saranno illustrati i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti, le modalità di acquisto e la durata della campagna abbonamenti e, finalmente, sarà presente anche uno degli interlocutori d’oltreoceano. «In giornata definiremo gli ultimi dettagli», ha puntualizzato Dante Scibilia, che ha seguito la genesi della campagna abbonamenti per conto della proprietà statunitense, «ieri pomeriggio ho avuto l’ultimo contatto con gli Stati Uniti, ottenendo il via libera, mentre oggi comunicheremo l’orario e la location in cui avverrà la presentazione, anche in base all’orario di arrivo a Tessera di uno dei rappresentanti della società che parteciperà alla presentazione della campagna abbonamenti». Presentazione venerdì, non potrà partire prima di lunedì in vista dell’esordio al Penzo contro la Sacilese. «Ci rendiamo conto di essere arrivati a ridosso dell’avvio di campionato, ma non è stato semplice mettere insieme tutti i tasselli. Stiamo lavorando da quel sabato 18 luglio nel quale il sindaco Brugnaro ha sciolto le riserve su quale cordata avrebbe costituito la nuova società, solo al rientro dalle ferie, dopo il 25 agosto, è stato possibile sottoscrivere gli accordi con Best Union e con Vela, il passaggio dalla Lega Pro alla serie D ha comportato anche una modifica del software. Diciamo che tutto sembra semplice, in realtà porta via del tempo, però alla fine siamo riusciti ad arrivare in tempo». Questo pomeriggio Paolo Favaretto porterà la sua squadra a Padova per l’ultimo test prima dell’esordio di domenica pomeriggio a Dro contro i gialloverdi guidati da Massimiliano Caliari, ex centrocampista di Pro Sesto, Catania, Lumezzane, Alzano Virescit, Triestina, Trento e Livorno, in panchina e da capitan Michele Ischia, classe 1978, in campo. Il Dro è stato riammesso alla serie D lunedì scorso dopo che a maggio aveva perso lo spareggio playout con la Triestina (0-0 al Nereo Rocco, 1-3 dopo i supplementari in casa al ritorno). L’avversario del Venezia sarà la Berretti del Padova, si giocherà (ore 15.30) sul campo di via dei Salici, in località Guizza, ultima sgambata per Malagò, Soligo e compagni prima dell’esordio in Trentino. Dal test verranno fuori le ultime indicazioni per il tecnico sulla squadra da schierare a Dro.

Ore 13.30 – Si è da poco conclusa presso il Collegio di Garanzia del Coni (ritiratosi per deliberare) la discussione dei ricorsi legati alla Lega Pro, in primis quello presentato dal Seregno. Attesa nel pomeriggio la decisione, anche se al momento la bocciatura sembra essere l’opzione più probabile: in tal caso si resterebbe a 54 squadre ed i campionati inizierebbero regolarmente fra tre giorni, ovvero domenica 6 settembre.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Parte domenica a Modena il campionato del Vicenza, e dopo quanto accaduto alla fine del mercato non i può certo dire che le premesse siano incoraggianti. L’addio all’ultima giornata di Andrea Cocco, bomber e trascinatore dell’ultima stagione, sostituito da Nicola Pozzi, attaccante dai grandi mezzi tecnici ma un’incognita per i perduranti problemi fisici, ha rischiato di far saltare per la seconda volta in quest’estate la panchina di Pasquale Marino. L’allenatore è rimasto grazie all’intervento decisivo della squadra che non voleva perdere il condottiero della stagione da sogno, dal ripescaggio a un metro dalla A. Il Vicenza, oltre a Cocco, ha perso anche i centrocampisti Di Gennaro e Moretti, sostituiti dal giovane promettente Gagliardini e dall’esperto Pazienza, alla ricerca del rilancio dopo un’esperienza tutta da dimenticare con il Bologna. La retroguardia, che al momento è orfana di Manfredini che non ha ancora recuperato dal problema al tendine d’Achille, ha visto l’innesto di un altro calciatore navigato come Mantovani, una garanzia nel ruolo. In attacco, oltre a Pozzi, è stato ingaggiato l’esterno Galano dal Bari, cercato da parecchie formazioni anche di A; lo sforzo economico per acquistare le prestazioni del mancino di Foggia, ha probabilmente convinto la società a rientrare cedendo a poche ore dalla conclusine del mercato il bomber Cocco, operazione che ha scatenato le ire di Pasquale Marino, ad un passo dalle dimissioni. Situazione che il Vicenza ha già vissuto nella stagione 1980/1981 quando Corrado Orrico, allora allenatore dei biancorossi, si dimise dall’incarico dopo che il presidente Farina cedette a sua insaputa il centravanti Zanone alla Fiorentina e Luciano Marangon al Napoli. Il campionato iniziò con Giulio Savoini in panchina, poi sostituito da Corrado Viciani con il Vicenza che alla fine retrocesse in C. Chi invece minacciò le dimissioni e poi, come Marino, rimase al suo posto, fu Beppe Iachini che nel 2003/2004 disputò il campionato con una squadra di giovani esordienti per la categoria, riuscendo nell’impresa salvezza. «Ricordo bene quell’estate – sorride Iachini – ogni giorno partiva un giocatore importante e quando l’ultimo giorno di mercato la società cedette Della Morte e Margiotta, avevo deciso di fare le valigie. Insieme con il mio staff decisi invece di restare e di provare a creare un blocco unito tra la squadra e il pubblico, che in quella stagione ci fu particolarmente vicino. In questi casi l’unione e la compattezza possono essere armi importanti, anche se non sarà facile per il Vicenza ripetere la splendida cavalcata dello scorso anno».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Riccardo Paganelli è un nuovo attaccante della Luparense San Paolo. La punta ferrarese, classe 1987, ha firmato un accordo annuale. Alto 194 centimetri per 89 chilogrammi, arriva dal Rimini dove ha disputato l’ultima parte della scorsa stagione aiutando il club (dove era cresciuto a livello giovanile) a centrare la promozione in Lega Pro. Nella prima parte del passato campionato aveva giocato con l’Altovicentino, e in serie D ha indossato le maglie di Correggese e Mezzocorona, mentre in Lega Pro ha giocato con Borgo a Buggiano, Giacomense e Carpi. Ecco le prime parole rossoblù di Paganelli. «È una grande occasione per la mia carriera, ho avvertito un ottimo feeling con la dirigenza e con Pasa. So di essere in un grande club, per certi versi nuovo e molto ambizioso. Mi hanno raccontato tutta la storia e quanto la Luparense abbia fatto in vent’anni di calcio a 5. Sono davvero felice di essere arrivato qui, ora devo solo lavorare e pensare a prepararmi al meglio all’inizio di campionato», che vedrà la squadra impegnata in trasferta con la Sacilese. Intanto la società ha reso noto che i portieri Savi e Zanin non sono stati inseriti nella rosa della prima squadra.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) La Luparense San Paolo ha trovato il bomber di peso che cercava. La neonata società di San Martino di Lupari, a pochi giorni dall’inizio della Serie D, ieri ha messo a segno un vero e proprio “colpo” assicurandosi le prestazioni del “gigante” Riccardo Paganelli. Classe 1987, ben 194 centimetri d’altezza, l’anno scorso ha ottenuto la promozione in Lega Pro con il Rimini e in passato ha vestito le maglie di Altovicentino, Correggese e Carpi (in Lega Pro). Un rinforzo di lusso che accresce ancor più il potenziale offensivo di una squadra, quella di Pasa, che tra i vari Beccaro, Giglio e Brotto già avrebbe potuto spaventare moltissimi avversari. «Essere qui è una grande occasione per la mia carriera», le prime parole del nuovo attaccante dei Lupi. «So di essere in un grande club, nuovo e molto ambizioso: sono davvero felice di essere arrivato qui».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Durante il mercato che si è da poco concluso, Michele Pellizzer era uno dei giocatori del Cittadella accreditati di avere richieste di trasferimento a squadre di serie B. Come Massimiliano Busellato che si è accasato alla Ternana e Federico Gerardi passato al Como. A bocce ferme il difensore granata non ha difficoltà a spiegare come sono andate le cose che lo riguardano. «Prima del ritiro a Lavarone – racconta – c’è stato un interessamento del Brescia e successivamente anche uno da parte della Ternana. Una trattativa vera e propria si è instaurata, però, soltanto con il Pescara, società con la quale ho avuto anche un contatto diretto, ma proprio nell’ultimo giorno di mercato il club abruzzese ha optato per una decisione diversa (l’argentino Hugo Campagnaro, svincolato ex Inter ndr)». Sui motivi che hanno pesato in questa scelta, continua Pellizzer: «Ho sempre tenuto un comportamento corretto con la società, per cui ho informato il direttore generale Stefano Marchetti, che ha avuti i suoi contatti con il Pescara. In pratica il Cittadella chiedeva un mio trasferimento a titolo definitivo, mentre la controparte avrebbe gradito una formula diversa. Fin da quest’estate la società sapeva che avrei gradito continuare a giocare in serie B, qualora avessi avuto delle richieste. Ci abbiamo provato nella piena e reciproca chiarezza. Non se ne è fatto nulla e su questo non ci sono malumori. Il mio impegno continuerà ad essere totale per la maglia granata». Su eventuali valutazioni nella riapertura del mercato a gennaio, il difensore taglia corto: «Non ho idea. Adesso non ci penso proprio perchè voglio essere concentrato sul campionato che sta per iniziare». Sulle prospettive del Cittadella in Lega Pro, afferma Pellizzer: «A mio avviso la squadra è competitiva per puntare molto in alto. La rosa è composta da un buon mix di giovani promettenti e di giocatori esperti. Vincere un campionato però è sempre difficile, ci proveremo senza parlare troppo e cercando di dimostrarlo con i fatti». Fra le concorrenti più quotate, sottolinea: «Le squadre che hanno maggiori possibilità di puntare alla promozione a mio avviso sono Pavia, Alessandria e Reggiana. Un gradino sotto ci metterei Padova e Bassano, ma le sorprese non mancheranno a manifestarsi durante il campionato». Sul nuovo corso con la guida tecnica di Roberto Venturato, il difensore granata conclude: «Personalmente mi trovo bene, il metodo del nuovo allenatore mi piace. Il campionato di Lega Pro è sicuramente diverso dalla serie B, ma in fondo per centrare gli obiettivi i punti di forza a Cittadella sono la solidità della società, la forza del gruppo e la compattezza dell’ambiente. Credo che con questi presupposti, e magari con quel pizzico di fortuna che non guasta mai, si possa essere fiduciosi in una stagione che potrà regalare soddisfazioni ai tifosi granata».

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Ultima uscita per gli uomini di Venturato in vista dell’esordio in campionato: questo pomeriggio, alle 16.30, effettueranno un test amichevole tutto in famiglia con la formazione Berretti, allenata da Giulio Giacomin. Sicuro assente il portiere Alfonso, che prosegue con il lavoro differenziato assieme a Pierobon. BIGLIETTI. I tagliandi per la gara di domenica con il Cuneo (arbitro Lorenzo Bertani di Pisa), che si disputerà al Tombolato alle 17.30 (con un posticipo di mezz’ora rispetto a quanto inizialmente indicato dalla Lega Pro) sono disponibili on line sul circuito Ticketone, oppure si possono acquistare in sede con orari 9.30-12.30 e 15-18.30. Domenica i botteghini saranno aperti dalle ore 16. RIUNIONE TIFOSI. È stato convocato per stasera alle 20, nella sala-stampa dello stadio, il primo incontro del Centro Coordinamento Club Granata della stagione, per programmare l’attività. Tutti i presidenti dei club sono confermati rispetto allo scorso campionato.

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Prima illuso, poi deluso. Ma pronto a tornare a dedicarsi alla causa granata. Michele Pellizzer non si nasconde: l’interesse del Pescara nei suoi confronti lo aveva lusingato e, dopo quattro stagioni e 141 presenze sotto le Mura, il difensore di Asolo è stato davvero sul punto di cambiare aria. «Il Pescara mi ha contattato personalmente prima della chiusura del mercato, e io ho messo il d.g. Marchetti al corrente della situazione. Sarei potuto partire, ma le società non hanno trovato un accordo: il Cittadella puntava a cedermi a titolo definitivo, mentre gli abruzzesi non volevano spendere e pensavano al prestito con diritto di riscatto, tant’è che alla fine hanno scelto uno svincolato, Campagnaro. Mi aveva cercato il Brescia, tempo fa, e negli ultimi giorni la Ternana, ma sempre con le stesse condizioni che proponeva il Pescara». Lei è legato al Citta ancora per tre stagioni (quest’anno più l’opzione per i due successivi): dobbiamo pensarla con la valigia ancora da disfare in attesa del mercato di gennaio? «Non si può sapere cosa succederà così avanti nel tempo. Non nascondo che mi ero illuso di poter restare in Serie B, ma allo stesso tempo aggiungo che ora resto qui, concentrato sul Cittadella, pronto a fare il meglio possibile già dall’esordio di domenica con il Cuneo». La concorrenza, dietro, abbonda, visto che Pascali non sembra uno destinato a fare panchina e nel suo ruolo ci sono pure Scaglia, De Leidi e, volendo, Cappelletti. «È uno stimolo in più avere in gruppo compagni così validi. La stagione è lunga e avere un paio di alternative in ogni ruolo sarà importante. E poi Pascali potrà giocare anche a centrocampo». L’aver perso la fascia di capitano, passata a Iori, ha influito sulla voglia di trovare una nuova destinazione? «No, questo non c’entra. Anche se non nascondo che, quando mi è stato comunicato che non l’avrei più indossata, non l’ho presa bene. Mi è stato detto che la scelta è stata dettata dalla maggiore esperienza di Manuel e l’ho accettata». Che tipo di campionato si immagina per il Citta, di nuovo “suo”? «Se giochiamo come sappiamo, possiamo essere la squadra da battere, ma bisognerà calarsi subito nella nuova realtà, perché se prendi sotto gamba la Lega Pro, rischi di pagare pegno. La campagna acquisti è stata importante: Litteri, l’ultimo arrivato, secondo me è un lusso per questa categoria. È uno che non molla mai: ricordo tante sportellate in B con lui». Le rivali? «Pavia, Alessandria e Reggiana. Il Padova forse parte un gradino sotto: molto dipende dall’alchimia che si creerà, ma Neto Pereira può fare la differenza».

Ore 10.50 – (Gazzettino) E magari in campo sarà proprio lei un protagonista. «Questo dipenderà dal tecnico, è lui che decide chi deve giocare. Io sono sempre a disposizione per qualsiasi scelta. Davanti abbiamo tutti delle caratteristiche diverse, e mi trovo bene con i compagni. Abbiamo varie soluzioni, ripeto, sarà compito dell’allenatore decidere chi schierare». Tornando alle due soluzioni di gioco alle quali ha appena accennato, una prevede il trequartista alle spalle di due punte, e l’altra un trequartista (supportato sulle fasce da giocatori offensivi) alle spalle di un solo attaccante. Con quale si trova più a suo agio? «A me piace giocare con due punte, ma anche la stagione scorsa con l’Ascoli ci sono state molte partite nelle quali abbiamo giocato con un trequartista e un solo attaccante, e venivamo impiegati io oppure Perez. Non ho problemi, conosco bene anche questa soluzione».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Curiosità: Altinier ha già affrontato la Reggiana un anno fa: se era rimasto in panchina nella sfida d’andata vinta 2-0 dall’Ascoli al Mapei Stadium, nella partita di ritorno era stato decisivo siglando il gol che era valso l’1-1 finale. Domenica con gli emiliani i biancoscudati faranno di tutto per partire con il piede giusto in campionato, e cancellare così il passo falso inaspettato in Coppa Italia con il Pordenone. «È stata pur sempre una partita di calcio d’agosto, anche se ormai siamo a ridosso del campionato. È meglio che certe batoste arrivino in queste sfide, così hai davanti tempo per migliorare. Naturalmente non vorresti mai che arrivassero, ma ti aiutano a capire subito gli errori». Con i friulani la sua partita è durata solo un tempo (il primo), dato che è stato sostituito all’intervallo. Se l’aspettava? «L’allenatore sta provando due soluzioni di gioco, e in quel momento si poteva ancora provare. Da domenica invece si comincia a fare sul serio, e vogliamo partire con il piede giusto. Dovremo disputare una grande partita, solo così potremo portare a casa i punti che desideriamo».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Sento ancora un po’ di fastidio, ma per domenica non ci sono problemi». È lo stesso Cristian Altinier a rassicurare i tifosi sulle proprie condizioni fisiche, tanto che oggi dovrebbe partecipare con i compagni alla sfida in famiglia in programma alla Guizza. E soprattutto presentarsi regolarmente ai nastri di partenza del campionato, che l’ha già visto grande protagonista l’anno scorso con la maglia dell’Ascoli (17 sigilli). Ieri l’attaccante biancoscudato ha effettuato solo un po’ di corsa a parte: l’affaticamento al flessore della gamba sinistra che aveva fatto suonare il campanello d’allarme sembra però ormai rientrato. «Avevo preso una botta nell’amichevole con l’Este, ho continuato ad allenarmi e a giocare nei giorni successivi e il muscolo ha lavorato un po’ male». Il conto alla rovescia per il debutto in campionato sul campo della Reggiana è iniziato. «Ci aspetta una partita tosta contro una delle squadre favorite visto che la stagione scorsa è arrivata terza, e rispetto a un anno fa si è anche rinforzata. Giocheremo in uno stadio bello, speriamo di disputare una buona partita».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Oggi si saprà se il campionato parte domenica o se ci sarà un rinvio. A Roma alle 10.30 è fissata l’udienza davanti al Collegio di garanzia del Coni sul ricorso del Seregno che contesta la decisione della Figc in merito ai ripescaggi chiedendo il ripristino della Lega Pro a sessanta squadre. La sentenza dovrebbe arrivare in giornata. Sulla vicenda, ecco Parlato: «Tutti abbiamo voglia d’iniziare, ma siamo l’ultima ruota del carro e dobbiamo adeguarci». Passando alla squadra, Bucolo è tornato in gruppo. «Era solo un pestone sopra il collo del piede» spiega il tecnico, già proiettato alla Reggiana. «Ci sto pensando da subito dopo la partita con il Pordenone, e conoscendo la piazza è giusto concentrarci di più sul campo e non pensare al resto: bisogna parlare il meno possibile e lavorare per correggere gli errori. Questa è una squadra nuova che ha bisogno di stare sempre sul pezzo, quello che ho visto domenica mi è sembrato troppo brutto per essere vero». Oggi è previsto anche l’arrivo del nuovo attaccante Cucchiara. PREVENDITA. È aperta per la trasferta con la Reggiana domenica alle 17.30. I tagliandi del settore ospiti sono in vendita fino sabato alle 19 sul sito ticketone.it e nei punti vendita Ticketone. Il biglietto costa 15 euro (prevendita inclusa).

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sperando che il ricorso del Seregno, a tre giorni dal “via” della stagione, non sparigli ancora una volta le carte in tavola: «Da parte mia è più giusto concentrarci sul campo che non sulle parole», ha sottolineato ancora il mister. «Abbiamo tutti voglia di cominciare, ma siamo l’ultima ruota del carro e dobbiamo solo adeguarci». Le nuove maglie. Domenica, oltre al Padova, dovrebbero esordire in Lega Pro anche le nuove maglie biancoscudate: le mute scelte per quest’anno sono giunte in sede due giorni fa, e dovrebbero essere utilizzate proprio nella “prima” in campionato. Si sta studiando la possibilità di una presentazione ufficiale, che potrebbe avvenire domani o, al più tardi, sabato. Prevendita. I biglietti per Reggiana-Padova sono già in vendita al costo complessivo di 15 euro (13 + 2 di diritti di prevendita) tramite Ticketone. I tifosi potranno stampare anche il biglietto da casa, attraverso il sito Ticketone.it, con l’inserimento dei dati della Tessera del Tifoso. Altrimenti, sono reperibili sino alle 19 di sabato anche nei consueti punti-vendita di Padova e provincia. Abbonamenti. Altre 38 tessere sottoscritte ieri, il numero degli abbonati sale a 2.465.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Pericolo scongiurato per il Padova, che a centrocampo ha assoluto bisogno dei polmoni del mediano siciliano e soprattutto davanti necessita dei gol di Altinier, visto l’infortunio di Amirante e l’arrivo in extremis del nuovo acquisto Sergio Cucchiara, atteso solo oggi in città. Ieri, nel mezzo della doppia seduta, Parlato ha fatto vedere alla sua squadra la registrazione del match con il Pordenone di Coppa: una gara da dimenticare al più presto dal punto di vista psicologico, ma da metabolizzare e incamerare per non ripetere più simili svarioni. «Da adesso in poi basta chiacchiere, andiamoci a prendere quello che desideriamo», ha caricato i suoi il tecnico. «A livello di campo, tra lunedì e martedì abbiamo cominciato a studiare la Reggiana, correggendo i nostri errori perché manca poco, e questa squadra ha bisogno di stare quotidianamente sul pezzo: contro i friulani ho visto un Padova troppo brutto per essere vero». La novità, anche per provare a correggere i punti critici emersi domenica scorsa all’Euganeo, potrebbe essere il ritorno al 4-2-3-1: un modulo visto solo in corso d’opera sia a Mantova che contro il Pordenone, ma che in vista del match contro la “corazzata” Reggiana potrebbe tornare utile.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’allarme, fortunatamente, è rientrato subito, senza ulteriori conseguenze. Allo stato attuale né Rosario Bucolo né soprattutto Cristian Altinier rischiano di saltare la gara d’esordio in campionato, in programma domenica alle 17.30 contro la Reggiana al “Mapei Stadium” (arbitrerà il signor Alessandro Prontera di Bologna). A gettare acqua sul fuoco è il tecnico Carmine Parlato, pronto a gettarsi nell’avventura della Lega Pro: «Fortunatamente non si tratta di nulla di grave per entrambi, non sono situazioni preoccupanti», la rassicurante spiegazione del tecnico. «Per ciò che riguarda Bucolo, si è trattato solo di un forte pestone, una botta al collo del piede, niente di che: oggi (ieri, ndr) si è allenato, quindi è pienamente a posto. Cristian (Altinier, ndr), invece, soffre di un leggero indolenzimento muscolare al flessore, ha lavorato a parte in via precauzionale e vediamo se domani (oggi) riuscirà a disputare la partitella in famiglia oppure no. Non è assolutamente a rischio per domenica».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È una giornata cruciale per il destino del campionato di Lega Pro e, a cascata, anche per tutti i campionati dilettantistici. Alle 10.30 di oggi, infatti, il Collegio di Garanzia del Coni esamina il ricorso presentato dal Seregno (formazione lombarda di Serie D) contro la Figc. Motivo del contendere: la decisione di ridurre la terza serie a 54 squadre dalle 60 originarie. Il tutto nasce dal mancato ripescaggio del Seregno in Lega Pro, per motivi legati alla non idoneità del proprio stadio: la società lombarda ha voluto forzare la mano e rivolgersi al Coni per invalidare la decisione della Figc, ma ciò non significa automaticamente che, in caso di accoglimento, verrebbe riammessa in terza serie. Se il reclamo dovesse essere accolto, si creerebbe una situazione esplosiva: la Lega Pro dovrebbe tornare a 60, con nuovi ripescaggi e inevitabile slittamento dell’inizio dei campionati. Entro questa sera sarà fatta luce, con la speranza che si scriva definitivamente la parola “fine” ad un’estate tormentata come non mai.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Dello stesso avviso è Roberto Venturato, che si è limitato a chiosare: «Noi ci prepariamo come se si giocasse, poi se succederà qualcosa di diverso non potremo farci nulla, ma semplicemente attenerci a quello che ci verrà comunicato». Pillole dai campi. Alla Guizza il Padova si è allenato senza intoppi e con un sorriso. Rosario Bucolo, ancora una volta, ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti, allenandosi regolarmente. Solo un pestone, per il centrocampista siciliano, già abile e arruolato per il big-match dell’esordio al Giglio. Qualche dubbio in più per Altinier, che tuttavia viene segnalato sulla strada del recupero. Saranno decisivi i prossimi due allenamenti, anche se Parlato ha assicurato che il centravanti mantovano è pronto a scendere in campo senza intoppi. A Cittadella si attende Gianluca Litteri, a cui Venturato potrebbe concedere già uno spezzone di partita. Sul mercato si cerca ancora seconda punta: Guazzo dell’Entella è una possibilità concreta, ma c’è anche un attaccante sudamericano che potrebbe rappresentare la vera sorpresa last-minute e rendere meno grave lo stop di Alessandro Sgrigna, che non rientrerà prima di un mese e mezzo.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il rischio che il via del campionato subisca uno slittamento di almeno una settimana è concreto. Oggi al Coni si discute il ricorso del Seregno e, secondo i primi rumors, le possibilità che la Lega Pro torni a sessanta squadre non è così campata per aria. Anzi, a dire la verità, se si volesse ragionare a norma di regolamento, il percorso con il quale si è giunti alla riduzione degli organici federali della categoria portandola a 54 club resta assai discutibile. La domanda sorge a questo punto spontanea: arriverà una decisione politica o potrebbe maturare il ribaltone? Non resta che attendere, ma il 3 settembre, a suo modo, potrebbe essere una data storica per il calcio italiano. Se, invece, il ricorso del Seregno verrà respinto, domenica si giocherà regolarmente.  In calendario ci sono Reggiana-Padova e Cittadella-Cuneo, ma il clima d’incertezza che si respira sulle due sponde padovane è significativo: «Noi speriamo di giocare subito – sospira Carmine Parlato – ma siamo l’ultima ruota del carro… Dobbiamo concentrarci su altro in questo momento, questa squadra deve pensare a lavorare ogni giorno con l’osso in bocca, perché quello che ho visto domenica mi è sembrato troppo brutto per essere vero».

Ore 08.30 – Allenamento pomeridiano per i Biancoscudati presso gli impianti di via Gozzano alla Guizza.

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E’ successo, 2 settembre: doppio allenamento per i Biancoscudati, torna in gruppo Bucolo mentre Altinier lavora precauzionalmente a parte.




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