Padova, è di Brighenti il gol più veloce della storia biancoscudata. Ma Neto Pereira è sul podio con…

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Sin dall’alba dei tempi, si è sempre cercato di scavare a ritroso alla ricerca del gol più rapido della storia, quello che arriva a pochissimi secondi dal fischio d’inizio della partita. A livello mondiale, la rete più veloce viene oggi attribuita dalla Fifa a Nawaf Al Abed, attaccante dell’Al Hilal, capace di andare a segno dopo due soli secondi nel match contro l’Al Shoalah: era l’8 novembre 2009. Un tempo che Neto Pereira, con il suo gol dopo 48 secondi siglato domenica a Reggio Emilia, non può nemmeno pensare di avvicinare. Ma quella rete a suo modo la storia l’ha segnata anche se è andato sul podio, ma non sul gradino più alto. Perché i 48 secondi necessari a Neto Pereira per segnare sono più del doppio di quelli impiegati da Sergio Brighenti per andare a rete contro la Spal, il 17 aprile 1960. È questo, il gol più veloce di sempre della storia biancoscudata: allo stadio Appiani la formazione allenata da Nereo Rocco travolge la formazione ferrarese con un perentorio 6-3.

E Brighenti, che in quell’occasione mette a segno una tripletta (e che a fine anno chiuderà da capocannoniere con 21 reti in Serie A, prima di finire alla Samp), va a segno dopo solo 20 secondi. «Calcio d’avvio al Padova», riportano i quotidiani del giorno dopo. «Palla indietro a Gasperi, lancio rasoterra in un corridoio centrale: si avventa e realizza Brighenti». Da allora non risultano altri gol altrettanto veloci nella storia biancoscudata. Neto e Coppola sul podio. Neto Pereira, al suo primo gol in maglia biancoscudata, ringrazia tutti sorpassando a destra e si staglia sul secondo gradino del podio. Con 48 secondi, il suo è il secondo gol più veloce del Padova nei campionati professionistici di tutti i tempi. Dietro di lui, ora medaglia di bronzo, c’è Guglielmo Coppola: il 15 dicembre 1985, in Serie C1, impiega 51 secondi per portare in vantaggio la squadra di Perani (rinata dopo lo scandalo di Taranto e la retrocessione) sul campo ligure della Sanremese.

Ma c’è da dire che sin qui il podio può dirsi solo virtuale. Mancano due elementi che della storia del Padova sono diventati veri e propri simboli: Silvio Appiani, a cui è dedicato lo stadio di via Carducci, e Feliciano Monti, 11 stagioni in biancoscudato e fratello di Giovanni, cui è dedicato il velodromo antistante. Per entrambi sono riportate reti siglate nel primo minuto di gioco. Ma in termini di secondi, quelli necessari a stilare una classifica, c’è poco da fare: Appiani segno al 1’ del derby Petrarca-Padova (3-2) del 6 dicembre 1914, Monti andò a rete al 1’ di Padova-Juventus 1-3 del 15 febbraio 1920. Il momento preciso nel quale queste reti furono realizzate non lo sapremo mai. Li metteremo idealmente al fianco di Sergio Brighenti, Neto Pereira e Guglielmo Coppola, se non altro per il valore storico che portano i loro nomi.

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)




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