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Reggiana-Padova, Cunico: “Il rigore? Era netto, a parti invertite l’avrebbe concesso! E col Pro Piacenza…”

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«Il rigore? Era netto. Ho chiesto spiegazioni all’arbitro, mi ha detto che non bastava e che ci voleva di più per darlo ma non so cosa, dato che l’avversario mi ha fatto cadere. È stata una situazione fastidiosa, sono convinto che a parti invertite avrebbe dato rigore ed espulsione». Marco Cunico torna sull’episodio che poteva cambiare volto alla partita con la Reggiana, e regalare il bottino pieno al Padova. «Avevo stoppato bene la palla con il sinistro ed ero pronto a calciare, mi hanno tirato per la maglia facendomi cadere. Potevo segnare o forse alzavo la mira, ma avrei finito l’azione. Non fischiando il rigore l’arbitro doveva allora ammonirmi per simulazione, e non l’ha fatto». Il capitano biancoscudato ha sfiorato il sigillo anche altre due volte con altrettanti colpi di testa, trovando però sempre Perilli sulla sua strada. «Sul primo ho colpito a botta sicura, il portiere si è salvato con un pizzico di fortuna e d’istinto. Sul secondo è stata più una parata di bravura».

A Reggio Emilia comunque il Padova ha dato la risposta che tutti si aspettavano dopo la prova opaca con il Pordenone in Coppa Italia. «Abbiamo disputato una buona partita sul piano tattico e dell’intensità, nella quale nessuno ha commesso errori e ai punti meritavamo la vittoria. Venivamo da una settimana particolare perché fare brutta figura con il Pordenone non era piaciuto a nessuno. C’erano tutti i presupposti per non sbagliare gara e sapevo che avremo fatto la prestazione con la Reggiana. Adesso però viene il difficile, nel senso che non dobbiamo tornare indietro». Insomma, parola d’ordine continuità. «Sì, dobbiamo darla nell’atteggiamento, andare in campo organizzati e allo stesso tempo sfrontati senza avere paura di perdere. Chi ha visto il Padova con la Reggiana, ha visto una squadra che ha fatto di tutto per vincere, e questo deve essere sempre il nostro Dna».

Subito dopo la sconfitta con il Pordenone, negli spogliatoi Parlato ha strigliato la squadra e le sue parole si sono sentite anche fuori. È stata una ramanzina salutare vedendo la vostra risposta in terra emiliana. «Si è giustamente arrabbiato dato che più ci si allena, e più devi fare passi avanti. E a una settimana dall’inizio del campionato era il caso di darci una svegliata. Quando prendi parole, significa che qualcosa non va. La sconfitta con il Pordenone ci è servita da lezione: se non avessimo perso quella partita, a Reggio Emilia il nostro impatto sarebbe stato diverso. Invece dopo una settimana passata in buca, volevamo fare bella figura ed è stato così». Domenica è in programma il debutto in campionato all’Euganeo nella sfida con la Pro Piacenza. «Dobbiamo affrontare questa partita come se davanti ci fosse la Reggiana, pur sapendo che sulla carta affrontiamo un avversario più debole che ha comunque alcune individualità importanti. Torniamo nel nostro stadio, anche se purtroppo il campo è molto brutto, spero che per domenica sia migliorato. Sappiamo di poter contare sempre anche sui nostri tifosi, che sono fondamentali. Il vantaggio ambientale di giocare in casa te lo dà proprio il pubblico».

(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)




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