Live 24! FeralpiSalò-Padova, -2: torna il sole sui Biancoscudati, attese notizie su Ilari e Ramadani

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Ore 21.50 – (Il Piccolo) I capigruppo del consiglio comunale vogliono vederci chiaro nei conti dell’Unione Triestina 2012 e per questo, tra qualche giorno, una loro delegazione si recherà dal commercialista della società per esaminare libri e documentazione: è questo il risultato più importante del lungo incontro che si è svolto ieri nel tardo pomeriggio fra il presidente dell’Unione 2012 Pontrelli e la conferenza dei capigruppo. Pontrelli è sembrato soprattutto deluso per il rapporto che si è venuto a creare con la tifoseria, ma poi i capigruppo lo hanno incalzato con varie domande e chiarimenti: sono intervenuti De Gioia, Bandelli, Bertoli, Cetin, Menis, Giorgi, Curreli e Antonione. Fra l’altro è emerso che mercoledì prossimo ci sarà un’altra istanza di fallimento, che Pontrelli comunque si è detto pronto a sistemare, come già avvenuto con la precedente. Anche se ai capigruppo ha detto di non capire i motivi di queste istanze, a suo parere prive di fondamento, ribadendo che sta saldando i debiti precedenti il cui ammontare sarebbe attorno ai 350mila euro, ai quali va aggiunto però il debito con i soci. Ma proprio per vederci chiaro e nell’ottica di una maggior trasparenza, i capigruppo hanno chiesto di poter vedere i libri e il bilancio per appurare il reale indebitamento della società. Pontrelli ha accettato e una delegazione si recherà prossimamente insieme al presidente a esaminare i conti. Pontrelli ha ribadito anche per l’ennesima volta che la società è in vendita, ma a chi dimostra di dare le garanzie economiche per rilevare la società. A questo proposito, i capigruppo hanno preso atto che essendo lui il proprietario spetta solo a lui decidere cosa fare, ma se la decisione è di vendere, da parte loro ci sarà la massima apertura a far da tramite con eventuali imprenditori interessati. D’altro canto, i capigruppo si sono visti arrivare da Pontrelli anche una richiesta di aiuto per consentirgli di lavorare in un clima migliore con la tifoseria, perché lui ha ancora voglia di investire nella Triestina e non ha nessun interesse a fallire, ma in un contesto del genere tutto diventa più difficile. Il presidente dell’Unione 2012 ha poi fatto cenno anche all’andamento della squadra, che secondo lui è di buon livello ma ha pagato i dissapori venutesi a creare tra allenatore, giocatori e direttore sportivo, un deterioramento dei rapporti da cui però lui si tira fuori. Non si è fatto cenno invece alla questione dei pagamenti dello stadio, diventati a quanto pare solo una questione tecnico-amministrativa, con gli uffici competenti che dovranno fare le verifiche del caso.

Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno deve ancora trovare il ritmo giusto in campionato, ma le note positive arrivano dai due fuoriquota Alessandro Marta Bettina e Simone Quarzago. Il primo ha segnato contro il Levico, e Quarzago, classe 1999, alla seconda giornata aveva servito l’assist per il vantaggio di Stefano Mosca. «Il calcio è fatto di episodi, in classifica ci mancano dei punti ma ora non guarderei questo – spiega il ds Augusto Fardin – in queste prime settimane hanno giocato ragazzi molto giovani, ma ragazzi del 1998 che segnano non ce ne sono. Queste sono le note positive. Per quanto riguarda i quattro pareggi possiamo dire di avere avuto le occasioni giuste ma di non averle sfruttate. Sfortuna? Non mi piace parlare di sfortuna, alcuni episodi ci hanno condannato, alcune volte per demerito nostro altre per merito degli avversari». Obiettivo play off. L’avvio di campionato con il freno a mano tirato non riduce però la voglia di risalire velocemente la classifica. «I play off sono il nostro obiettivo, non vincere il campionato come qualcuno diceva – continua Fardin – non per questo se arrivassimo sesti sarebbe un’annata da buttare. Vogliamo stare nella parte alta del girone». Le squalifiche. Sulla squalifica di Gabriele Brino, inflitta dal giudice sportivo dopo il match contro il Levico Terme, Fardin difende il suo giocatore e attacca. «È una squalifica super esagerata – spiega il dirigente gialloblù – dalla panchina non ha protestato e dopo ha chiesto spiegazioni normalmente. Stanno esasperando alcuni casi, come quello di razzisimo che riguardava un Allievo». Bisogna dare una svolta al campionato. «Per farlo serve continuare a lavorare e magari un pizzico di fortuna, i tre punti arriveranno. Alcuni nuovi fino ad ora sotto le aspettative? Stanno migliorando. Se domenica non avessero annullato il gol ad Acampora adesso staremmo parlando di un attaccante finalmente sbloccato. Il mercato? Non ci penso». Miniati fermo ai box. Il centrocampista ha rimediato una botta all’alluce e questa settimana è rimasto a riposo assoluto e quindi non sarà disponibile per la partita casalinga contro il Montebelluna. Giovanni Pescosta invece scalpita per una maglia da titolare sulla corsia di destra. Arrivano buone notizie dalla risonanza effettuata sulla spalla di Brino. L’esame non ha evidenziato lesioni ma una disomogeneità del tendine sovraspinoso che sarà seguito con trattamenti ed infiltrazioni.

Ore 20.50 – (La Provincia Pavese) «Sono contento per i due gol ma anche per la prova della squadra – esordisce Alessandro Cesarini – Era una partita da non sbagliare perché loro venivano in difficoltà perché si sono messi insieme da poco ma noi eravamo superiori e lo abbiamo dimostrato sul campo. Queste partite sono insidiose perché la Pro Patria è venuta al Fortunati mettendosi tutta dietro la linea della palla. E’ stato importante trovare il rigore che ha sbloccato la gara. E’ stato bravo Martin a provocarlo e poi da quel momento hanno dovuto alzare un po’ il baricentro e ci sono stati più spazi per trovare le giocate». Una perla il secondo gol di Cesarini, con una palombella d’autore. «Un bel cucchiaio con il sinistro che è ancora più difficile. E’ un colpo ricercato, sta diventando il mio marchio di fabbrica perché è il terzo gol che faccio così e quando mi riesce sono contento perché è un gol bello. L’obiettivo è sempre di vincere tutte le gare, poi ovviamente non potrà essere sempre così e non sarà mai facile contro chiunque – Però con la nostra qualità e la tattica con cui il mister ci mette in campo possiamo farlo. Ora andiamo a Cuneo per vincere anche lì, perché dobbiamo dimostrare continuità di giornata in giornata». Fuori dal campo poi si attende la firma del prolungamento del contratto per Cesarini, che è comunque sereno. «Ci sono i miei procuratori che pensano a quello, ho già parlato con il presidente Zhu quando è venuto a Pavia. Ormai dovremmo esserci, tutto è abbastanza delineato e dovrei firmare il rinnovo a breve. Il mio volere è sempre stato quello di rimanere per cercare di andare in B con questa maglia. L’obiettivo è quello e abbiamo iniziato con il piede giusto». La parola a Stefano Del Sante: «Loro si sono chiusi molto dietro e abbiamo trovato un po’ di difficoltà a trovare la via del gol. Poi con un po’ di calma giocando tranquilli siamo riusciti a sbloccarla e gli altri gol sono venuti di conseguenza. Sono entrato e volevo far gol a tutti i costi perché dà morale e può far migliorare me e la squadra. Potevo anche farne più di uno, ma l’importante è che la squadra abbia vinto e fatto bene. Chiunque è partito titolare con la Pro Patria e non lo è stato nelle gare precedenti ha dimostrato la sua qualità. Siamo consci di essere una rosa forte con una sana competizione: procedendo così possiamo andare lontano».

Ore 20.30 – (La Provincia Pavese) Pratica Pro Patria sbrigata senza troppi assilli e soddisfazione per mister Marcolini. «Mi aspettavo che la mia squadra soprattutto come atteggiamento rispondesse nel migliore dei modi. Avevamo di fronte una squadra che si è dovuta organizzare in fretta e furia per affrontare questo campionato, quindi sicuramente nelle prime partite patirà un po’ questo handicap – spiega il tecnico del Pavia – Però queste partite diventano semplici se le fai diventare semplici e noi siamo stati bravi a mantenere il possesso sia in parità che superiorità numerica senza l’affanno di andare subito alla conclusione, ma cercando di trovare lo spazio giusto e poi sono stati bravi i ragazzi nel secondo tempo a saperla chiudere». Come preventivato con una rosa ampia c’è stata l’occasione anche per un po’ di turn over fra i titolari. «Sul turn over possiamo stare a parlare una vita, se non avessimo vinto bene saremmo qui a dire perché lo si è fatto – dice l’allenatore del Pavia – Personalmente credo che sia stato giusto fare così perché ho una rosa assolutamente importante, ho dei ragazzi che stanno fuori che sarebbero protagonisti in qualsiasi altra squadra, quindi era giusto cambiare qualcosa e tutti hanno risposto al meglio ed era la cosa che più interessava». Ora sei punti in due gare dopo la sconfitta di Cremona hanno rilanciato subito il Pavia verso le zone alte della classifica. «Ci è dispiaciuto molto esordire con una sconfitta, però era il momento di voltar pagina e l’obiettivo è di far bene in tutte le partite, e cercare di essere protagonisti. Abbiamo vinto due partite in casa consecutivamente, siamo contenti di averlo fatto e ancora di più davanti al nostro pubblico; creare entusiasmo non può che aiutarci. Sarà d’altronde un campionato equilibrato, il segreto sarà essere più costanti possibili».

Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) Ieri doppia seduta di lavori per i granata impegnati alla mattina in palestra e nel primo pomeriggio sui campi di via Agosti. Tra i titolari di sabato scorso hanno svolto lavoro differenziato Nicholas Siega e Alessandro Spanò ( affaticamento muscolare il primo ed un colpo ricevuto mercoledì in allenamento il secondo ) ma non esiste nessun allarme per loro in ottica del match di lunedì sera, alle ore 20.30 al Città del Tricolore, contro la Giana Erminio: si tratta dunque di assenze precauzionali dal momento che ci sono ancora alcuni giorni prima della gara. In disparte con loro c’erano anche Francesco Rampi, pronto dalla prossima settimana ad aggregarsi al gruppo, ed il giovane Stefano Barilli. Fortunatamente tutto ok per Luca Giannone, reduce da un lungo infortunio e da un colpo ricevuto nei giorni scorsi in allenamento, che ha partecipato coi compagni a tutta la seduta, caratterizzata prevalentemente da mini-partitelle a squadre mischiate e tiri in porta dalla distanza. Restano out Max Pesenti, che non vede l’ora di ricominciare a calcare i campi ma ci vorranno ancora alcune settimane, e Christian Andreoni fermato da un malanno al ginocchio ma in attesa, soprattutto, di conoscere il suo futuro calcistico in base all’entità della squalifica per doping che gli verrà comminata il 14 ottobre. Oggi l’appuntamento è alle ore 15.30, sempre in via Agosti, sarà una settimana più lunga.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Reggio) Chi meglio di Davide Sinigaglia, recente ex-attaccante di entrambe le squadre, può raccontare come sarà questo Reggiana-Giana Erminio di lunedì sera? Certo, gli pesa ancora un po’ la scelta di aver dovuto abbandonare la barca in direzione Pistoia ma come spiega: «Il rischio era di rimanere fuori lista perché eravamo in tanti ma la mia intenzione era restare. Alla fine ho colto al volo questa opportunità per non fermarmi fino a gennaio». Prima lei e poi Vacca, due partenze inattese a fine mercato: è successo qualcosa nello spogliatoio? «Nel mio caso no, per Antonio non lo so perciò non entro nel merito». Tutto bene a Pistoia? «Servirebbe un risultato pieno per il morale ma siamo sulla strada giusta». Non aveva pensato di tornare alla Giana? «Loro hanno puntato su Salvatore Bruno poi con Gasbarroni ed un giovane della Berretti si reputavano a posto». Se li aspettava in testa alla classifica? «Sono insieme da tanti anni e lavorano con entusiasmo, nei momenti di difficoltà si ricompattano quindi non è una sorpresa però devono ancora incontrare squadre di caratura ed il test di lunedì dirà molto sul loro futuro». Quale è la mentalità di mister Albè? «E’ lì da molti anni e conosce l’ambiente, ama il calcio vecchio stile ma è molto pratico perciò mi aspetto una partita attendista per poi sfruttare qualche ripartenza che gli verrà concessa». Chi dovrà temere la Reggiana? «Se Gasbarroni è in buone condizioni, a posto con la pubalgia, può inventare una giocata in qualsiasi momento ed è quello da tenere più controllato». Questa Reggiana è pronta per il girone del nord, che lei conosce bene dall’anno scorso? «L’ossatura ed il modo di giocare sono quelle dell’anno scorso, sono arrivati Nolè ed Arma che in Lega Pro possono dire la loro e fare la differenza però il girone A, insieme al C, è sicuramente più complicato quindi sarà più dura ma non le mancano certo le qualità per farlo da protagonista». Le piacerebbe giocare questa partita? «Sarebbe bello, magari con la maglia granata visto che gioca in casa ed è sempre stupendo». Ricorda più un gol in maglia granata o con la Giana? «Ogni gol resta impresso e tutti hanno ugual valore se portano risultati però segnare sotto la curva del Città del Tricolore è diverso che farlo altrove: contro il Tuttocuoio a Reggio fu il gol più emozionante». Sarà allo stadio visto che giocano lunedì sera? «Ci avevo pensato ma al pomeriggio ci alleniamo». Per chi tiferà? «Per la Reggiana anche se ho amici da entrambe le parti».

Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) Botta e risposta fra i tifosi del Mantova e la Cremonese. Il club grigiorosso, infatti, ha emesso un comunicato per rispondere al Mantua Club dal Platan, che in una nota aveva lamentato la disparità di trattamento riservata alle due tifoserie. I biglietti della curva ospiti dello Zini costano infatti 14 euro e quelli della curva riservata ai tifosi di casa 5 euro in prevendita e 7 euro il giorno della partita. Questa la risposta della Cremonese: «Le tariffe per l’acquisto dei biglietti dello Stadio Zini (tifoseria locale, ospite, ecc.) saranno le medesime per tutte le nostre gare interne di campionato. Il prezzo unico del Settore Ospiti (14 euro già comprensivo di prevendita) è nella media dei prezzi dei settori ospiti delle squadre della Lega Pro. La differenza tra il prezzo del Settore Ospiti e della curva locale è prassi comune in tutti gli stadi. Basta verificare, ad esempio, sui vari siti internet ufficiali delle Società del nostro girone (ma a Mantova non è così, ndr). Il prezzo dei biglietti per il Settore Curva Sud Erminio Favalli è perfettamente in linea con il prezzo dell’abbonamento (50 euro intero, 10 euro giovani), importo stabilito per favorire la massima partecipazione del nostro pubblico nelle gare casalinghe. Da ultimo, come il Mantua Club dal Platan dovrebbe sapere, la sospensione dell’iniziativa “Porta un amico allo Stadio” è stata disposta su richiesta della Questura di Cremona in sede di GOS, e non dalla Società Us Cremonese». A prescidere dalla polemica, comunque, domenica dovrebbero essere circa 500 i tifosi biancorossi al seguito della squadra.

Ore 18.50 – (Gazzetta di Mantova) A due giorni dal derby dello “Zini” Mantova e Cremonese affilano le armi e mettono a punto rispettivi moduli tattici e formazioni. Riccardo Maspero ieri mattina ha diretto il primo allenamento in città (sul Laterale Te “Massimo Paccini”), testando l’assetto difensivo contro una formazione schierata con il 3-5-2, come la Cremonese di Pea. La buona notizia di giornata è che Gonzi (che si era fermato nell’amichevole di mercoledì) sta bene. Maspero e lo staff medico hanno invece escluso un recupero in extremis di Momentè, che dunque rimarrà ai box come gli infortunati Pane, Scalise e Puccio. Per quanto riguarda la formazione, il mister sembra intenzionato a rilanciare in difesa Scrosta, al quale potrebbero far spazio Trainotti o Carini. Le altre novità rispetto alla gara con il Pordenone dovrebbero essere Gonzi a destra al posto dell’infortunato Scalise e Raggio Garibaldi in mediana al posto di Di Santantonio. Maspero farà comunque le sue scelte soltanto dopo l’allenamento di stamani e la rifinitura in programma domani, sempre al mattino. L’intenzione del mister è quella di presentare allo Zini un Mantova propositivo, senza però correre il rischio di prestare il fianco alle ripartenze della Cremonese (proprio su questo si è incentrata la seduta tattica di ieri). Mister Pea, infatti, nelle prime gare di campionato (1-1 a Bassano, 1-0 al Pavia e 0-0 ad Alessandria) ha mandato in campo una Cremonese molto abbottonata, disposta più con un 5-3-2 che con un 3-5-2. Una formazione solida (un solo gol al passivo), che bada al sodo e punta sovente a saltare il centrocampo, innescando le punte. E che sfrutta bene le palle inattive, come del resto il Mantova. Entrambe le squadre, insomma, non hanno ancora convinto appieno sotto il profilo del gioco ed espresso tutto il loro potenziale. Come per il Mantova, anche in casa grigiorossa i problemi maggiori sono emersi nella zona nevralgica del campo, tant’è che agli ordini di mister Pea si stanno allenando in prova tre centrocampisti svincolati: Zecchin, Carcuro e Perpetuini. Per completare il discorso tattico, va detto che in vista di un derby tanto sentito potrebbe starci anche la tentazione di riservare qualche sorpresa agli avversari. Per la Cremonese, l’alternativa che potrebbe mettere in campo Pea è il passaggio (magari anche a gara in corso) al 4-3-1-2, con l’inserimento di Maiorino dietro le due punte. Guardando in casa Mantova, dopo il pari con il Pordenone si era ventilata la possibilità di irrobustire il centrocampo, ma Maspero sembra deciso a proseguire sulla strada tracciata fin dall’inizio del ritiro estivo. La mossa a sorpresa, eventualmente, potrebbe essere l’utilizzo di Di Santantonio nel ruolo di trequartista, con l’avanzamento di Caridi al fianco di Ruopolo in prima linea. In tal modo il modulo 3-4-1-2 non cambierebbe, ma avrebbe interpreti capaci di assicurare maggior filtro nella zona mediana del campo.

Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’imbattibilità è il primo dato significativo. A cui va affiancato quel +1 nella differenza reti, per dare un peso alla situazione in attivo che intreccia punti, gol fatti e subiti. Questi ultimi sono due. «Sono pochi i gol presi – afferma Matteo Tomei -, ma soprattutto bisogna analizzare le tre partite che abbiamo disputato. Ne abbiamo presi due, si diceva: uno su un rigore inesistente e l’altro su palla inattiva. È uno score invidiabile, in questa fase della stagione. Rispetto allo scorso anno è sicuramente un grande punto di partenza per il Pordenone, sul quale mister Bruno Tedino batte il chiodo ogni giorno. Noi cerchiamo di seguirlo». – L’argine neroverde? «Il Pordenone ha nei difensori dei giocatori molto validi, di categoria, e con buona esperienza. Quindi – risponde il portiere – la copertura è notevole. Poi ci sono il lavoro e la voglia di apprendere sempre qualcosa di più. Il margine di miglioramento c’è sempre, finché finiremo di giocare a pallone. Cresciamo giorno per giorno, perché ancora tante cose si possono migliorare». – Anche il Renate ne ha presi due, segnandone però uno soltanto. Il pericolo? «Domenica sarà una partita difficile. Affronteremo una squadra che ha ingaggiato giocatori importanti, rinforzandosi, tanto da dare filo da torcere al Cittadella. Anche il Pordenone ha cambiato molto: le esperienze insegnano. Aver vissuto le difficoltà ha fatto capire che la LegaPro è una categoria in cui non si può sbagliare». – Però l’incontro sarà in casa: meglio? «Dobbiamo far diventare il Bottecchia il nostro catino. Due anni fa il Bassano ha fatto il record sul proprio campo, pure quello un velodromo. Quindi cerchiamo di ottenere più punti possibile». – A fine aprile, quando attendeva a Vicenza l’arrivo del Pordenone, ricordava la negativa accoglienza da parte dei tifosi avuta nell’andata al Bottecchia. Ora che veste neroverde è tutto sistemato? «Acqua passata. Adesso il mio rapporto con i fan dei ramarri è positivo. Verso tutta la squadra, già con l’Albinoleffe, si è sentito il calore. Portiamo più gente possibile allo stadio e sarà ancora meglio».

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Sarà un Pordenone diverso. Da qualunque prospettiva la si guardi, la formazione neroverde contro il Renate dovrà mostrare nuove e per certi versi inedite qualità. Il motivo è presto detto: l’assenza di Alex Pederzoli, che deve scontare un turno di squalifica dopo l’espulsione per doppia ammonizione rimediata a Mantova. A mister Tedino mancherà per la prima volta dal via del campionato il giocatore più rappresentativo della rosa, quantomeno in termini di carisma ed esperienza. Per non parlare delle sue doti balistiche. Alter ego. Un suo alter ego nella rosa neroverde non c’è. E in queste ore il tecnico neroverde sta proprio pensando a come poter supplire all’assenza del regista senza risentirne troppo. L’ipotesi più accreditata prevede l’accentramento di Mandorlini nel ruolo di play-maker davanti alla difesa e l’inserimento di uno tra Buratto (favorito), Berardi o Castelletto sul centrodestra. L’ex Pisa, pur con caratteristiche diverse rispetto a Pederzoli, ha le qualità tecniche per garantire la giusta dose di fosforo nella zona nevralgica del campo. Modulo. La scelta di Mandorlini dovrebbe prescindere dal modulo. E qui si apre un’altra incognita. Tedino potrebbe confermare il 3-5-2 che ottimi riscontri ha dato a Mantova oppure restaurare l’amato 4-3-3, che meglio si addice alla filosofia dell’allenatore neroverde. Sinora la duttilità è stata un punto di forza del Pordenone, capace di adattarsi alla fisionomia degli avversari. Il Renate dovrebbe presentarsi al Bottecchia con il 4-3-3 e non è escluso che i neroverdi possano schierarsi in maniera speculare. In caso di tridente, però, uno tra Strizzolo e De Cenco sarà sacrificato, “rompendo” la coppia che ha così ben impressionato con i virgiliani sabato scorso. Ansia. Dall’ultimo allenamento notizie non proprio rassicuranti. Oltre a Ingegneri, il cui recupero è ormai da escludere, non hanno lavorato con il resto del gruppo Boniotti, Cosner e Cattaneo. Per tutti e tre, a quanto pare, si tratta di semplice riposo precauzionale, dovuto a piccoli acciacchi. Ma qualcosa di più si saprà soltanto dopo la seduta odierna (alle 15 al De Marchi). Cancelli. La società ha intanto comunicato che domenica i cancelli dello stadio Bottecchia saranno aperti alle 13.30, mentre per favorire l’afflusso del pubblico la biglietteria centrale di via Stadio sarà attiva dalle 11.

Ore 17.30 – La Lega Pro ha da poco pubblicato il comunicato relativo alla sesta giornata di campionato: il girone A giocherà interamente sabato 10 ottobre. Questi gli orari: Lumezzane-Pro Patria ore 14.00, Cuneo-Mantova e SudTirol-FeralpiSalò ore 15.00, AlbinoLeffe-Pavia, Giana Erminio-Bassano, Pordenone-Cremonese e Pro Piacenza-Alessandria ore 17.30, Cittadella-Padova e Reggiana-Renate ore 20.30

Ore 17.10 – Marco Ilari salterà FeralpiSalò-Padova: il controllo a cui si è sottoposto in mattinata ha dato esito positivo, ma in accordo anche con lo staff medico biancoscudato si è deciso che tornerà in gruppo lunedì, in modo da prepararsi al meglio per la sfida casalinga col SudTirol.

Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.20 – Qui Guizza: calci di punizione per Cunico e Petrilli, mentre Altinier si allena di testa grazie ai cross di Aperi.

Ore 16.00 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva. In gruppo Ramadani, a parte Ilari.

Ore 15.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Primi contatti con il «redivivo» prato del Penzo per gli arancioneroverdi. Questo pomeriggio, infatti, Serafini e compagni si alleneranno a porte aperte a Sant’Elena dove dopodomani il Venezia esordirà – dopo due vittoriose gare in esilio a San Donà – ospitando la Luparense San Paolo alle ore 15. La società per incentivare i tifosi (ai quali domenica verrà regalata una t-shirt bianca o grigia con il nuovo logo) a sostenere la capolista solitaria ha ufficializzato ieri l’avvio di un nuovo collegamento acqueo dal «Terminal Aquae» in zona Expo a Marghera all’isola di Sant’Elena. Il servizio (frutto di un accordo tra il club, Gruppo Avm, Expo Venice e Gruppo Condotte) sarà riproposto in occasione di tutte le partite casalinghe di campionato: due corse dirette partiranno 1h45’e 1h30’prima dell’inizio della gara (al ritorno mezzora dopo il termine dell’incontro) al costo complessivo di 3 euro, mentre il parcheggio dell’auto al «Venice Gate Parking» costerà 5 euro per le auto e 2 per le moto. Oggi intanto alle ore 18 chiude la campagna abbonamenti arancioneroverde che ieri ha raggiunto quota 627 tessere sottoscritte. COPPA ITALIA – Mercoledì prossimo, 30 settembre (ore 15), il Venezia dovrebbe ospiterà il Villafranca Veronese nel turno preliminare della Coppa Italia di serie D, ma non è da escludere che la società chieda l’inversione del campo. La vincente (ai calci di rigore in caso di parità al 90′) passerà al primo turno in programma mercoledì 28 ottobre.

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) T-shirt con il logo del Venezia Fc in regalo ai tifosi che domenica saranno al «Penzo» per la sfida Venezia- Luparense (ore 15) in Serie D. È l’iniziativa lanciata dalla società arancioneroverde per festeggiare il ritorno allo stadio, dopo l’esilio di San Donà delle prime due settimane. E, in tema di maglie, finalmente la squadra scenderà in campo con le nuove divise. Consegnate dalla Nike una settimana fa, nei giorni scorsi le dotazioni sono state personalizzate ed entro domenica saranno consegnate ai giocatori. Altra novità, il collegamento acqueo diretto dal terminal «Acque» a Sant’Elena, grazie alla collaborazione tra Avm, Expo Venice e Gruppo Condotte: previste due corse dirette in partenza un’ora e tre quarti e un’ora e mezzo prima del match (costo 3 euro). Intanto sorteggiati gli abbinamenti del turno preliminare di Coppa Italia di Serie D che si disputerà mercoledì prossimo (gara unica): il Venezia affronterà il Villafranca Veronese. Oggi allenamento al «Penzo» (ore 15), aperto ai tifosi. Abbonamenti a quota 627.

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Non mancano le reazioni da parte di chi sostiene i tre colori e il post fusione del 1987. Da Venezia United, Franco Vianello Moro si dice stupefatto. «Non mi aspettavo ancora posizioni di questo genere. Di punti fermi ce ne sono: c’è una società che si chiama Mestre anche se dopo fusioni o acquisizioni di titoli, e recupera un pezzo di calcio cittadino che c’era prima. Che coincida il campionato con quello del Venezia è un caso, ognuno farà corsa a sé e vedremo alla fine come andrà. I colori non mi sembrava fossero più un problema, e parte dello statuto della nuova società parla chiaro. Il Comune deciderà che fare del Penzo essendo una sua proprietà, così come la presenza di quattro squadre in città con lo stesso nome non è un disagio. Non vedo davvero dove e di cosa si possa discutere. La nuova proprietà del Venezia ha deciso di investire su questa strada ripercorrendo la storia del calcio veneziano. Sono passati 28 anni dalla fusione e non sono trascorsi inutilmente, perciò non va buttato nulla. Mi sembrano discorsi fatti per niente o perché la gente non ha più punti di riferimento, e anzi si rischia di destabilizzare l’ambiente. Va ora rispettata la strada che è stata imboccata dal club. Paradossalmente arrivo a capire di più i nostalgici del neroverde che, con coerenza, lo hanno sempre rivendicato». Dalla Curva Sud anche Andrea Vianello è chiaro nella sua posizione: «Ventotto anni di arancioneroverde, e in tutto questo periodo mai nessuno di quelli che adesso protesta si è fatto vedere in trasferta. Mai venuti e mai visti in questi anni. Se andiamo via noi della curva, il Penzo resta un mortorio ai minimi storici. Le nuove generazioni sono cresciute con questi tre colori. Il Mestre chissà se proseguirà nel futuro, mentre il Venezia è una società che ha regalato emozioni e tanti dolori. Gli americani sono stati già chiari: si continua sulla linea del post fusione dell’87. Ci basta quello che ha detto la società, e finché ci saremo noi della Curva Sud sarà sempre Veneziamestre».

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Identità calcistiche da rispettare tra colori, storia e tradizione anche legate al nome della squadra. Un tema affrontato ieri mattina all’hotel Bauer da attuali ed ex presidenti di storici club della tifoseria veneziana. Luigi Frati, Luigi Carbon, Gianluca Fido, Sebastiano Giorgi, Maurizio Mutti, Damiano Trevisan e Marco Borghi. Insieme hanno voluto lanciare un messaggio alla città ma soprattutto alla dirigenza del nuovo Venezia Football Club. «Non vogliamo essere ghettizzati come nostalgici, semplicemente con la rinascita dell’arancionero e la squadra a Mestre, è giusto che ci sia il Venezia in neroverde, ma in una città che perde continuamente pezzi della propria identità, alcuni aspetti legati anche al club calcistico andrebbero chiariti» sottolinea Sebastiano Giorgi, ex presidente della Vecchia Guardia, parlando a nome degli intervenuti. «In questo momento in città ci sono quattro squadre che portano il nome Venezia, e non si capisce chi possa proseguire la tradizione del club originario del 1907, per questo chiediamo lumi in una situazione che ci pare ridicola. Per il Venezia che gioca allo stadio Penzo, ancora oggi tanta gente resta a casa e non si riconosce più in certe situazioni. Venezia è un nome che varca i confini del mondo e fa gola a tanti, ma portarlo ha pro e contro. E poi, l’attuale dirigenza americana farà un restauro del Penzo? L’idea del mega stadio a Tessera è ormai fallita, e in giro per l’Europa c’è chi punta a recuperare la storia e su stadi più piccoli, come Torino per esempio. Magari in Inghilterra del Penzo avrebbero fatto un monumento». Quindi si riprende la questione dei colori. «Puntiamo sul fatto che si torni ai colori storici» aggiunge, «veniamo da 28 anni di contraddizioni dopo la fusione, e ora in città ci ritroviamo con due realtà diverse ritornando quasi al punto di partenza. Chiediamo chiarezza, sperando di non ritrovarci come un tempo con lo scontro tra il Venezia di Maddalena e quello di Zamparini». E ancora: «Al di là dei picchi dei tempi di Recoba in serie A, questa fusione non ha mai portato a una sommatoria vera delle due tifoserie. C’è un eterno ibrido. Tre quarti della gente che va al Penzo sogna ancora il neroverde: perché continuare così, con uno stadio in cui si incita in modi diversi la stessa squadra e con colori diversi anche nella tifoseria? E poi chiediamo al Comune che riporti a Ca’ Farsetti la Coppa Italia, in modo che tutti possano andare a vederla, e che poi il sindaco decida a chi darla». Intanto prosegue la raccolta di firme per la Carta dei valori legata al marchio sportivo “Venezia” acquisito dall’avvocato Gianalberto Scarpa Basteri, e che ha avuto tra le prime adesioni anche quelle di Bubacco, Bertogna e Capuzzo.

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia ritorna domenica al Penzo e la società ufficializza il nuovo servizio per consentire una più facile affluenza allo stadio per i tifosi. Da domenica, in occasione della gara contro la Luparense di Enrico Cunico, sarà attivo il collegamento diretto dal Marghera Terminal Aquae a Sant’Elena. Il servizio è reso possibile dalla collaborazione tra la società arancione verde, il Gruppo AVM (che riunisce Actv, Vela e PMV), Expo Venice e Gruppo Condotte. Le corse dirette partiranno un’ora e 45’ e un’ora e 30’ prima dell’inizio della partita, al ritorno il mezzo si metterà in movimento mezzora dopo il fischio finale. Il costo del biglietto di andata e ritorno è di 3 euro, il pagamento si effettuerà alla partenza. Chi arriva in auto potrà utilizzare il parcheggio del Venice Gate Parking (390 posti auto e 60 posti moto) al costo di 5 euro per le auto e di 2 euro per le moto, da mezzogiorno a mezzanotte quando il Venezia gioca in casa. Gli abbonati del Venezia Fc e i tifosi dotati del biglietto dell’incontro potranno visitare il padiglione Aquae Venezia 2015 con 5 euro. Tempo di percorrenza una cinquantina di minuti. «Siamo felici di mettere a disposizione dei nostri tifosi un servizio in grado di agevolarli nel raggiungere lo stadio Penzo» ha spiegato il direttore generale Dante Scibilia, «nonostante il periodo, gli innumerevoli impegni e le scadenze da rispettare, la società ha voluto dare la priorità alla concretizzazione di questo servizio perché i tifosi sono e saranno sempre più al centro dell’attenzione della nuova proprietà». Coppa Italia._ Resi noti il regolamento, le date e il calendario del turno preliminare della Coppa Italia di serie D, posticipato da agosto a mercoledì 30 settembre (ore 15). Il Venezia, costretto a disputare anche il turno preliminare in quanto squadra iscritta in sovrannumero al campionato, è stato abbinato al Villafranca Veronese e dovrebbe giocare la partita secca in casa. T-Shirt. Prima iniziativa del Venezia targato Usa: in occasione della partita con la Luparense saranno distribuite ai tifosi, fino al loro esaurimento, delle t-shirt, indossate ieri al Taliercio da Favaretto e dai suoi giocatori. Al centro della t-shirt compare il nuovo logo del Venezia Football Club con lo slogan della campagna abbonamenti e i tre colori (arancio, nero e verde) a scendere in verticale. Luparense. Oggi (ore 15) Favaretto porterà i giocatori a Sant’Elena per provare il nuovo manto erboso in vista della partita contro la Luparense. Rispetto all’undici che ha superato la Virtus Verona potrebbe esserci il ritorno di Innocenti nella formazione iniziale, dopo Barreto scalpita anche Modolo per rientrare Oggi è anche l’ultimo giorno della campagna abbonamenti che ha varcato quota 600.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) È stato il colpo last-minute di Werner Seeber e, se mai ce ne fosse stato il bisogno, con il passare delle settimane si sta capendo con sempre maggiore chiarezza che Domenico Germinale potrebbe essere la vera arma in più a disposizione di Stefano Sottili per l’assalto alla Serie B. Arrivato nell’ultimo giorno di mercato, a poche ore dal gong del 31 agosto, l’ex attaccante della Spal sta facendo vedere di che pasta è fatto. Sabato scorso contro l’Albinoleffe ha segnato una rete di pregevole fattura dimostrando di non aver smarrito – neanche in Lega Pro, nel girone A dove i giallorossi guidano la classifica con 7 punti – il fiuto del gol che l’ha sempre contraddistinto. E non a caso Germinale ha già «timbrato» due volte nelle prime tre giornate. Meglio di così, onestamente, era difficile pretendere. «Sono molto felice per questo inizio di stagione – racconta Germinale – fa sempre piacere segnare, molto più quando i gol servono per portare a casa una vittoria piena. Quella all’Albinoleffe è stata una belle rete, arrivata soprattutto in un momento della gara in cui serviva. Il Bassano mi sta piacendo molto: ho visto una squadra cinica, aspetto necessario in questa categoria, soprattutto contro squadre organizzate. Abbiamo iniziato bene in queste tre giornate, continueremo a giocare per vincere, per provare ad ottenere risultati importanti». La condizione cresce e Germinale sgomita per strappare una maglia da titolare a un primattore come Pietribiasi. Missione per adesso compiuta, visto che il suo principale concorrente è rimasto in panchina praticamente per tutta la partita. «Io mi sento molto bene – ammette Germinale – anche se inizialmente mi ero preoccupato. Dopo la prima gara di campionato in cui ho fatto fatica e ho pensato di non sapere più giocare a calcio (ride, Ndr ). Poi è andato tutto per il meglio e i due gol segnati sono lì a testimoniarlo. Le reti le dedico alla mia ragazza Tea e al mio amico Luca Olivetto». Adesso tutti gli occhi sono puntati su Bolzano, dove domenica alle 16 il Bassano affronta nella quarta giornata del girone d’andata il Sud Tirol, reduce da un ottimo inizio di stagione e determinato a dare filo da torcere ai giallorossi. Per restare in vetta servirà il miglior Bassano, su questo sono in pochi ad avere dubbi.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’incredibile serie di infortuni che ha colpito il Vicenza costringerà Pasquale Marino ad affrontare – domani alle 15 al «Menti» nella quinta giornata del girone d’andata – il Pescara di fatto con scelte obbligate. In difesa è emergenza assoluta con Brighenti ancora in ospedale dopo la lacerazione del pancreas subita nel match di sabato scorso contro il Como e Mantovani bloccato da un problema muscolare martedì sera a Lanciano. Sempre out sono anche Gentili e Manfredini, con l’ex atalantino che ieri ha provato a partecipare alla seduta di allenamento, ma dopo una ventina di minuti ha dovuto alzare bandiera bianca ritornando anzitempo negli spogliatoi. Non meno complicata è la situazione a centrocampo dove Pazienza, Sbrissa e Gagliardini – quest’ultimo dimesso ieri dall’ospedale di Lanciano dopo il trauma cranico commotivo subito nello scontro con Pucino, sono out – e con Marino che avrà il solo Modic in panchina. Le uniche scelte il tecnico del Vicenza le può prendere in attacco dove Giacomelli e Gatto sembrano favoriti su Galano per una maglia da titolare e con Raicevic che dovrebbe essere ancora preferito a Pettinari nel ruolo di punta centrale. Ma quella tra Vicenza e Pescara sarà una gara delicata anche per gli abruzzesi che in classifica hanno un punto in meno del Vicenza fermo a quota 6. «Il Vicenza resta una squadra forte e ben organizzata – ha precisato ieri Massimo Oddo, tecnico degli abruzzesi – Non so se la squadra di Marino sia migliorata rispetto all’anno scorso, ma questo credo non sia determinante. Adesso hanno qualche difficoltà perché hanno tanti infortunati, ma il Vicenza ha comunque un buon potenziale offensivo e dovremo fare grande attenzione nella fase difensiva». Ha proseguito Oddo: «Partiamo un giorno prima perché il viaggio è lungo e quella di Vicenza è la terza gara in sette giorni, il tutto nell’intento di stare insieme e di scendere in campo al meglio della condizione. Al “Menti” non possiamo sbagliare, il nostro inizio di campionato non è stato quello che avremmo voluto e quindi già da Vicenza dobbiamo dimostrare di aver imboccato la strada giusta». Il match di domani sarà senza dubbio la partita del grande ex Andrea Cocco, anche se le condizioni del centravanti sardo non sono delle migliori. «Cocco per il nostro modo di giocare è un giocatore imprescindibile – ha sottolineato il tecnico del Pescara – se giochiamo bene è merito anche suo e dei suoi movimenti. Ieri però non si è allenato a causa di un problema alla caviglia e non è al massimo della condizione. Non so se lo farò giocare, deciderò prima della gara, anche se è chiaro che per Cocco quella di Vicenza non potrà essere una partita come le altre».

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Inizierà con uno scontro fratricida l’avventura di Luparense e Campodarsego nella Coppa Italia di Serie D. Ieri la Lega Dilettanti ha diramato il calendario del turno preliminare di mercoledì 30 settembre (calcio d’inizio alle 15) che, è bene ricordarlo, si sarebbe dovuto giocare lo scorso 24 agosto. La Luparense ospiterà dunque il Campodarsego allo stadio “Gianni Casèe” di San Martino di Lupari. La fase eliminatoria è riservata alle formazioni ripescate, alle neopromosse, alle vincenti dei playout o e alle squadre classificatesi tra il 14mo e il 10mo posto nella stagione scorsa. Este e Abano, classificatesi rispettivamente quinta e sesta nello scorso campionato, entreranno in scena mercoledì 28 ottobre, in occasione del primo turno. Le prime fasi si disputeranno in gara unica: in caso di parità al termine dei 90’, si procederà con i calci di rigore. In campionato domenica prossima il Campodarsego affronterà il Dro, a causa dell’indisponibilità del Comunale di Oltra, a Vigalzano, a pochi chilometri da Pergine Valsugana.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Il Cittadella domenica prossima inaugura la tribuna est coperta ufficializzando il completamento della struttura del Tombolato. È un passo in avanti nonostante la squadra granata sia incappata nella retrocessione dalla serie B. Adesso la società fa appello alla squadra e ai tifosi per una rapida risalita nella cadetteria. E tocca al presidente Andrea Gabrielli analizzare il momento del Cittadella, incominciando dai tifosi: «Confermare i 1500 abbonati della serie B era abbastanza utopistico. Tutto sommato non c’è stato un crollo ed è importante avere una base che va oltre i mille abbonati perchè sono convinto che faremo bene e molti spettatori verranno allo stadio anche se non abbonati. Quest’anno abbiamo il fascino dei derby con il Padova e il Bassano, dove sono convinto che faremo il pienone». La tribuna est garantisce 5000 posti coperti e rappresenta l’orgoglio del presente e una garanzia per il futuro. «È importante – osserva il presidente – dare ai nostri tifosi la tranquillità quando assistono alle partite. Anche con il maltempo, che negli ultimi anni si è manifestato spesso e all’improvviso, potranno godere di uno spettacolo senza correre i rischi della pioggia. Abbiamo fatto una scelta che completa le infrastrutture con le quali abbiamo dotato il Tombolato in questi ultimi dieci anni. La società ritiene fondamentale avere il pubblico che incita i giocatori per poter raggiungere insieme gli obiettivi prefissati». Positivo il giudizio sulla squadra, anche alla luce dei primi risultati di campionato: «Sono soddisfatto per la realtà che è stata creata, il gruppo c’è e mi piace come sta lavorando. Nonostante qualche risultato non del tutto positivo, sono molto fiducioso e convinto che la squadra troverà quel cinismo che al momento manca in fase conclusiva. A Meda contro il Renate abbiamo trovato una squadra chiusa e ne troveremo altre, ma sta a noi crescere e superare queste difficoltà». L’allenatore è direttamente chiamato in causa per raggiungere questo obiettivo. Il presidente valuta in termini lusinghieri l’avvio di stagione del tecnico Roberto Venturato: «Si è inserito bene in un ambiente che lo ha accolto come fosse uno della famiglia da tanto tempo. Non ci sono problemi e l’inserimento di Venturato è stato immediato e apprezzato da tutti. Sta dimostrando di essere in linea con il nostro ambiente e con questa categoria». Ieri Filippo Scaglia si è allenato in gruppo e dovrebbe essere a disposizione domenica con la Pro Piacenza, ancora a parte invece il lavoro di Alessandro De Leidi.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Come previsto, Filippo Scaglia ieri è tornato ad allenarsi in gruppo. De Leidi, invece, continua ad avvertire fastidio al collo del piede ed è pertanto da escludere una sua convocazione. Nel weekend in cui la prima squadra del Citta affronterà la Pro Piacenza spicca la presenza di tre derby nel settore giovanile: domani alle 16 gli Allievi nazionali Lega Pro riceveranno il Bassano alle 16, sul sintetico del Tombolato; domenica alle 11 arriveranno i Giovanissimi nazionali del Padova, mentre alle 10.30 i Giovanissimi regionali faranno il percorso inverso giocando in casa dei baby biancoscudati, sul campo di via dei Salici. La Berretti sabato sarà invece impegnata a Reggio Emilia.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) E se fosse lui il miglior “acquisto” del Cittadella? A essere precisi un nuovo acquisto, Andrea Schenetti, non è. Ma, visto quanto poco ha giocato nella passata stagione, prima a causa di un infortunio al ginocchio e poi, quando sembrava che il peggio fosse alle spalle, per via di una lacerazione muscolare all’adduttore, è come se lo fosse. Le qualità tecniche di questo esterno offensivo, 24enne di scuola Milan, non si discutono. La forma, però, come ha fatto capire la prova opaca offerta sabato scorso a Meda, non è ancora quella ideale. «È vero, a oggi credo di essere al 60, massimo al 70% della condizione. A mancarmi è soprattutto il ritmo-partita, quello che ti consente di raggiungere una certa continuità nel rendimento», ammette il diretto interessato, «Ma sono contento perché sento che sto tornando quello che ero e, soprattutto, dopo aver perso un anno intero, ho un’enorme voglia di riscattarmi. Sia sul piano personale, sia perché lo devo a questa società, che mi è sempre stata vicina». Un bel modo di ringraziarla sarebbe trovare la via del gol. Le prime due partite disputate dicono questo Citta produce tanto ma concretizza poco: come si risolve il problema? «Dobbiamo imparare a essere più cinici, è un dato di fatto. È un discorso che vale per gli attaccanti, ma anche per noi centrocampisti. E il primo passo è quello di affrontare gli allenamenti come se fossero partite, andando alla conclusione con la stessa determinazione che in genere si riserva alle gare ufficiali». In questo senso la nutrita concorrenza interna dovrebbe essere uno stimolo ulteriore: nello scorso turno, limitandosi alle fasce, il Citta aveva in panchina Minesso e Chiaretti, giocatori che sarebbero titolari fissi quasi ovunque in Lega Pro. «Se una squadra vuole lottare per i vertici deve essere attrezzata in questo modo. Le alternative non mancano, ma in questo gruppo tutti sanno di poter essere utili e di poter puntare al posto in campo». Domenica alle 15 arriverà la Pro Piacenza, formazione ancora a secco di successi ma reduce dal prezioso pareggio con la più quotata Reggiana. «Da quanto abbiamo visto è in grado di interpretare moduli diversi a seconda delle circostanze. Ci troveremo davanti un avversario che sa chiudersi bene e che proverà a ripartire in contropiede. Sappiamo di avere delle responsabilità, queste sono sfide da vincere senza discussioni, ma allo stesso tempo sarà fondamentale non farsi prendere dalla frenesia se il risultato non si dovesse sbloccare subito. Certe volte si vince anche con la pazienza».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Da ex difensore, quale biancoscudato le è piaciuto finora di più? «Mi ha impressionato Diniz, davvero un ottimo acquisto. Dà sicurezza al reparto e si disimpegna sempre al meglio». A quale traguardo può ambire questo Padova? «Facendo i debiti scongiuri, almeno play off a occhi chiusi». Sa cosa vuole dire essere allenatore dei biancoscudati (otto partite in serie C), si sente di dare qualche consiglio a Carmine Parlato? «Conosco bene Carmine, ci confrontiamo spesso e non ha bisogno di consigli essendo molto bravo. È l’allenatore giusto per il Padova, l’ha dimostrato l’anno scorso vincendo il campionato di serie D e lo sta dimostrando anche adesso. L’unica cosa che mi sento di dire è che a Padova l’ambiente ci mette un attimo a esaltarsi per i risultati, ma anche a deprimersi, e quindi bisogna saper mettere al riparo la squadra». Andando a lei, quando la vedremo tornare in panchina? «Ci sono delle voci, ma purtroppo in questo momento resto in attesa di una chiamata. Bisogna avere anche fortuna».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Conosce molto bene l’ambiente del Feralpi Salò. Cosa devono aspettarsi i biancoscudati? «È un ambiente tranquillo, lo stadio è bello e probabilmente ci saranno più tifosi del Padova che del Feralpi Salò. La società bresciana è sempre la stessa di quando allenavo io, una realtà solida guidata dal presidente Giuseppe Pasini con il direttore sportivo Eugenio Olli che negli ultimi anni ha ottenuto ottimi risultati, prima o poi riusciranno a fare il salto di categoria. Tra l’altro in panchina adesso c’è Michele Serena, un allenatore serio e preparato. Forse proprio con il Padova è stato il suo anno meno positivo, anche se non è dipeso tutto da lui». Tornando al Padova, chi è il giocatore che può fare la differenza? «Neto Pereira, senza dubbio. È un calciatore di categoria superiore, dotato di grande talento. L’augurio è che stia sempre bene, uno come lui può risolvere la partita in ogni momento con una giocata personale o per i compagni».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Quattordici anni trascorsi nelle fila del Padova prima come leader della squadra con tanto di promozione in serie A, e poi come allenatore, ruolo che l’ha visto protagonista nella stagione 2009-2010 anche nel Feralpi Salò con tanto di conquista dei play off in Lega Pro (Seconda divisione). Stiamo parlando di Claudio Ottoni, che nei panni del doppio ex gioca in anticipo la sfida che attende domenica i biancoscudati in terra bresciana. «Sarà una bella partita, giocata a viso aperto, dato che entrambe le squadre hanno la giusta mentalità per vincere, quindi lo spettacolo non mancherà. Ho visto il Padova in occasione delle ultime due vittorie casalinghe, ha molti giocatori importanti tra i quali anche Altinier che ho allenato alla Sambonifacese: quell’anno realizzò diciotto sigilli e mi fa piacere che stia confermando anche al Padova di avere sempre il vizio del gol. Con il Lumezzane la squadra ha faticato un po’ anche per merito degli avversari, ma mi sembra che attorno ai giocatori stia tornando quell’entusiasmo da parte dei tifosi che c’era l’anno scorso e che forse è un po’ mancato in queste prime uscite».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Alla partitella ha partecipato anche il difensore centrale croato classe 1996 Marinko Balkic che resterà in prova per qualche giorno. Ancora niente sgambata con i compagni invece per Ilari, per il quale oggi è atteso l’esito di un esame di controllo alla gamba, nell’auspicio di avere il via libera per tornare a lavorare a pieno regime: difficilmente comunque l’esterno sarà utilizzabile nella trasferta in terra bresciana. Intanto, oggi è prevista un’altra seduta alle 15.30 alla Guizza, domani mattina sessione dedicata alla rifinitura. FERALPI SALÒ. Nove gol nell’amichevole giocata ieri con la squadra Allievi con doppiette per Maracchi, Guerra, Greco, Bracaletti e sigillo di Romero. Niente test per Pinardi a causa di un risentimento al ginocchio destro: oggi il centrocampista effettuerà una risonanza magnetica, ed eventuali ulteriori accertamenti clinici, per valutare l’entità dell’infortunio. Ufficializzato l’acquisto del centrocampista classe 1996 Sergio Garufi.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Amichevole in famiglia ieri per i biancoscudati, decisa da un sigillo di Bearzotti nella ripresa. Parlato ha mischiato le carte in vista della delicata trasferta in programma domenica alle 17.30 con il Feralpi Salò dando un minutaggio più elevato ai giocatori finora meno impiegati. In campo una formazione per tempo, sempre all’insegna del 4-2-3-1. Nella prima frazione in porta Favaro, con linea difensiva formata da Dionisi, Fabiano, Niccolini e Anastasio; a centrocampo Bucolo e Giandonato, e davanti il trio Turea, Neto Pereira e Aperi alle spalle di Altinier. Nell’altra squadra, insieme ad alcuni giocatori della Berretti, hanno giocato Petkovic, Gorzelewski, Ramadani, Mazzocco e Cucchiara. Nella ripresa tra i presunti titolari sono entrati Dell’Andrea, Diniz, Favalli, Corti, Bearzotti, Cunico e Petrilli, con le conferme di Favaro, Niccolini, Giandonato e Altinier. Da registrare l’inconveniente per Ramadani che è stato costretto a rientrare anzitempo negli spogliatoi per uno scontro di gioco fortuito con Giandonato: al centrocampista svizzero sono stati applicati tre punti di sutura sotto il mento.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ma dall’altra parte c’è un altro tecnico che insegue il suo primato: pure Michele Serena quest’anno può superare se stesso. Nella magica stagione dello Spezia del “triplete” subentrò a Elio Gustinetti alla sesta giornata (con gli aquilotti fermi a quota 4 punti) raccogliendo due vittorie e un pareggio nelle prime 5 gare della sua conduzione. Nelle altre due esperienze in terza serie, sempre col Venezia, andamenti importanti: 8 punti nelle prime 5 gare della stagione 2008-2009, la prima da allenatore di una prima squadra; addirittura 9 nella passata stagione tra l’undicesima e la quindicesima giornata, dopo aver rilevato Alessandro Dal Canto sulla panchina lagunare. Con sei punti finora conquistati, e due gare da giocare per arrivare alle fatidiche “cinque” Serena può ancora superare il suo record personale in terza serie. Che poi non è altro che il suo primato assoluto: in B, infatti, aveva conquistato 9 punti nelle prime 5 apparizioni anche nella stagione 2010-2011, sulla panchina del Grosseto, rilevando Francesco Moriero e conducendo i maremmani ad una clamorosa salvezza.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ma se guardiamo ai soli campionati professionistici, nelle sue precedenti esperienze in Lega Pro – anche se si parla dell’allora Serie C/2 – non era riuscito a fare altrettanto. Stiamo parlando di quasi un decennio fa: era la stagione 2006-2007 quando, allenatore del Rovigo all’esordio su una panchina professionistica, Parlato condusse nelle prime 5 giornate la formazione polesana a raccogliere 9 punti. Successivamente, con la Valenzana raccolse solo 4 punti nelle prime 5 gare; quindi, di nuovo a Rovigo, fu protagonista di una misera partenza con solo 2 punti: in quell’anno (stagione 2008-2009) la squadra rodigina colse la prima vittoria addirittura a metà novembre, e a fine anno retrocesse in Serie D. Con una vittoria domenica, il Padova raggiungerebbe quota 10 in 4 gare: record personale superato con una gara d’anticipo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) FeralpiSalò da una parte, Padova dall’altra. Nella partita che domenica metterà di fronte due delle realtà più in vista di questo inizio di campionato, c’è una sfida nella sfida che vede coinvolti da vicino i due allenatori, Michele Serena e Carmine Parlato. Le prime cinque gare di un campionato, infatti, possono essere spesso molto indicative del possibile andamento di una stagione intera: nonostante tra due giorni si giochi solo la quarta giornata, entrambi gli allenatori possono superare i rispettivi loro record personali. L’anno scorso in Serie D Carmine Parlato polverizzò tutti i primati, con le otto vittorie consecutive ad inizio stagione.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Penultimo giorno di preparazione per i biancoscudati, attesi dopodomani alle 17.30 alla difficile trasferta di Salò con la Feralpi di Michele Serena. La squadra oggi si allenerà al pomeriggio alla Guizza, dove domani sosterrà l’ultima rifinitura in mattinata. C’è attesa, soprattutto, per conoscere le reali condizioni di Marco Ilari: per l’esterno offensivo oggi ulteriore consulto medico, se arriverà il placet dei medici Ilari potrà essere convocato per la sfida di domenica. Ieri, in ogni caso, non ha preso parte alla consueta partitella in famiglia del giovedì, nel corso della quale Parlato ha mischiato molto le carte confermando, però, l’intenzione di puntare ancora sul 4-2-3-1 utilizzato con ottimi risultati nelle prime tre giornate.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) A destra Matteo Dionisi sta dimostrando di «reggere» l’urto del salto di categoria, anche se la sua tenuta andrà verificata nelle prossime settimane, quando il livello tecnico degli avversari inevitabilmente crescerà. Dietro di lui tutto da verificare l’apporto di Marco Dell’Andrea, giovanissimo prospetto prelevato dopo il fallimento del Venezia ma che promette scintille. La vera arma vincente sono i due centrali, Marcus Diniz e Fabiano Medina Da Silva. Diniz ha accettato di guadagnare la metà di quanto percepiva a Lecce (55mila euro contro i 100mila messi in cassaforte in Salento) perché convinto dal progetto di De Poli e di Carmine Parlato. È arrivato assieme al suo connazionale Fabiano, che ha dimostrato sin dal primo momento una virtù rarissima: il saper mantenere la parola data. Lo voleva la Juve Stabia del suo ex allenatore Salvatore Ciullo, ma il suo no è stato categorico. Dietro di loro c’è il solo Niccolini, mentre l’argentino Gorzelewski è ancora bloccato da problemi di tesseramento. Il reparto è completato da Alessandro Favalli, che non è figlio d’arte, ma ha lo stesso ruolo del suo «omonimo» Giuseppe, ex terzino sinistro di Lazio e Milan. Se son rose…

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il miglior attacco, per una volta… è la difesa. Sette punti in tre partite e appena un gol subito al passivo. Il Padova che viaggia a braccetto con Bassano e Giana Erminio in vetta alla classifica del girone A della Lega Pro sta costruendo le proprie fortune proprio sulla tenuta del reparto arretrato. Solidità che si vorrebbe fosse confermata nella prossima partita di domenica a Salò contro il Feralpi allenato dall’ex Michele Serena. Una sfida di vertice con i bresciani distanziati in graduatoria di un solo punto. A cominciare dal portiere, quel Lazar Petkovic confermato in estate nonostante le pressioni della piazza che premeva per il ritorno dell’ex Luca Mazzoni. Si è preso una bella resposabilità, Fabrizio De Poli, scegliendo di dare fiducia al giovane estremo difensore serbo, classe 1995 e con un futuro (dicono in molti) assicurato. Del resto, quando Silvano Martina, lo stesso agente di Gianluigi Buffon, sceglie un proprio cavallo l’esperienza insegna che non sbaglia. Per coprirsi le spalle De Poli ha acquistato un altro portiere giovanissimo, quell’Alessandro Favaro nominato miglior estremo difensore dello scorso campionato di Serie D con la maglia della Sacilese.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Per rispondere alla prima domanda, basta riportare le parole del sindaco: «L’obiettivo dell’amministrazione comunale – ha scandito su Tv7 Triveneta – è quello di investire una somma importante (si vocifera di oltre 5 milioni di euro, ndr) per portare il calcio al Plebiscito. Nei prossimi mesi, sistemeremo le tribune già esistenti, collocheremo i seggiolini sui gradoni, rifaremo le recinzioni, costruiremo i tornelli e la sala Gos (Gruppo operativo sicurezza) e daremo vita ad un impianto con 8mila posti a sedere, in cui la partita si vedrà certamente meglio rispetto all’Euganeo. Poi, nel 2017, realizzeremo sia la curva sud che quella nord – ha fatto sapere il sindaco – e porteremo così la capienza a 15mila persone. Mi sembra una buona soluzione, pure qualora la squadra fosse promossa in serie B o addirittura in A». Insomma, pare proprio che quello del calcio verso il Plebiscito sarà un viaggio di sola andata. Anche perché, a differenza di quant’era trapelato qualche mese fa, non sarebbero più all’orizzonte i privati che sembravano desiderosi di affiancare Bergamin e Bonetto nella costruzione di un nuovo Euganeo da 20 mila posti e di una sorta di cittadella dello sport tutt’attorno. Ed eccoci, quindi, al secondo interrogativo. Che ne sarà dell’impianto di viale Rocco? A riguardo, da tempo, si rincorrono un sacco di voci. E quella più accreditata porta dritta a Zed, da anni intenzionata a concentrare in un unico luogo le proprie attività invernali (Gran Teatro Geox di corso Australia) ed estive (Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta). In merito, quando in Comune c’erano ancora Flavio Zanonato e Ivo Rossi, la società guidata da Diego Zabeo aveva chiesto di espandersi all’interno dell’ex Foro Boario di Montà. Ma il responso era stato negativo, perché gran parte della struttura risulta vincolata dalle Belle Arti. E allora lo sguardo di Zabeo e soci si sarebbe rivolto proprio verso l’Euganeo, da trasformare in una sorta di anfiteatro per la musica dal vivo con all’interno, magari, un centro commerciale, dato che i terreni attorno allo stadio sono di proprietà delle catene di supermercati Alì e Pam. A conferma di quest’ipotesi, sotto sotto, qualcosa si sarebbe già mosso: Zed, infatti, avrebbe chiesto a Palazzo Moroni la concessione dell’impianto, in alcuni periodi da maggio a settembre, per i prossimi 10 anni, così da poter pianificare i propri concerti con maggior libertà (per l’estate 2016, per inciso, sarebbero già in calendario 5 live).

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Atletica al Colbachini. Calcio al Plebiscito. E all’Euganeo? Fa discutere il risiko degli stadi annunciato all’inizio di settembre, in un incontro con la stampa, dal sindaco Massimo Bitonci e ribadito lunedì sera in diretta tivù su Tv7 Triveneta dallo stesso ex senatore leghista. La materia, evidentemente, non è soltanto sportiva. Ma riguarda numerose altre questioni, dall’urbanistica alla viabilità. E pare destinata, se le parole saranno seguite dai fatti, a cambiare il volto e le funzioni di alcune zone nevralgiche di Padova. Andiamo, però, con ordine. E partiamo dal meeting d’atletica leggera che, dal 2016 in avanti, si terrà al Colbachini di piazzale Azzurri d’Italia e non più all’Euganeo di viale Rocco, dove di conseguenza la pista potrà essere smantellata. Fin qui, dunque, tutto chiaro e tutto bene. Le cose, però, paiono complicarsi di fronte all’intenzione di Bitonci, chiaramente d’accordo non solo con i vertici del Calcio Padova (l’arrivo del presidente Giuseppe Bergamin e dell’amministratore delegato Roberto Bonetto, d’altronde, è stato soprattutto merito suo) ma anche con alcune componenti della tifoseria biancoscudata (in testa gli ultras della Tribuna Fattori), di spostare appunto il calcio al Plebiscito. A partire già dalla prossima stagione 2016-2017.  Gli interrogativi, in proposito, sono tanti. E, per brevità, citiamo i due più significativi. Si tratterà di un trasloco temporaneo o definitivo? E, se definitivo, quale sarà il futuro dell’Euganeo, privato nel giro di poco tempo sia dell’atletica che del calcio?

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (quarta giornata, 26-27-28 settembre): sabato ore 17.30 AlbinoLeffe-Pro Patria, domenica ore 14.00 Cuneo-Pavia, domenica ore 15.00 Cittadella-Pro Piacenza, Cremonese Mantova, Lumezzane-Alessandria e Pordenone-Renate, domenica ore 16.00 SudTirol-Bassano Virtus, domenica ore 17.00 FeralpiSalò-Padova, lunedì ore 20.30 Reggiana-Giana Erminio.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Padova, Bassano e Giana Erminio 7, FeralpiSalò, Pavia e SudTirol 6, Cremonese e Reggiana 5, Alessandria, Cittadella e Pordenone 4, Mantova 3, Pro Piacenza e Renate 2, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane e Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della terza giornata: Giana Erminio-Cuneo 1-0 (Rossini (Ge) al 1′ pt) giocata ieri, Pro Patria-FeralpiSalò 0-5 (Tortori (Fs) al 27′ pt, Greco (Fs) su rigore al 32′ pt, Bracaletti (Fs) al 15′ st, Romero (Fs) al 19′ st, Greco (Fs) al 34′ st), Pro Piacenza-Reggiana 1-1 (Bruccini (Re) al 7′ pt, Cristofoli (Pp) al 14′ pt), Renate-Cittadella 0-0, Bassano-AlbinoLeffe 2-0 (Iocolano (Ba) su rigore all’11 pt, Germinale (Ba) al 17′ st), Padova-Lumezzane 1-0 (Altinier (Pd) al 28′ st), Alessandria-Cremonese 0-0, Mantova-Pordenone 1-1 (Strizzolo (Pn) al 45′ pt, Carini (Mn) al 7′ st), Pavia-SudTirol 2-1 (Marchi (Pv) al 25′ pt, Bellazzini (Pv) al 26′ st, Gliozzi (St) su rigore al 45 st).

Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 24 settembre: partitella in famiglia per i Biancoscudati, non vi partecipa Ilari mentre Ramadani esce anzitempo per uno scontro fortuito che gli costa tre punti di sutura al mento.




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