Live 24! Padova-SudTirol 0-2, dura sconfitta all’Euganeo: Maritato punisce Parlato, primo ko stagionale

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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Un altro botta e risposta a distanza fra Marco Pontrelli e la tifoseria organizzata. Il giorno dopo la conferenza stampa che l’aveva visto protagonista al fianco di Di Piero, il presidente dell’Unione Triestina 2012 ieri ha richiamato in causa Sergio Marassi, invitandolo a presentare le cordate interessate all’acquisto. «Pontrelli – si legge nel comunicato della società – per continuare a fare chiarezza e capire le reali possibilità in termini di solidità economica e di serietà di intenti, invita il presidente del Centro coordinamento Sergio Marassi a presentarsi davanti ai media locali per presentare le cordate imprenditoriali che ha annunciato tramite varie interviste. Il presidente sarà ben lieto di valutare insieme allo stesso Marassi la consistenza di tali cordate». Ma in serata è arrivata la secca replica del Centro di coordinamento: «Il tempo del confronto è scaduto lo scorso 24 maggio. Pontrelli conosce gli interlocutori interessati all’acquisto della società e sta solamente a lui renderli pubblici, come sta a lui informare le cordate sui costi dei contratti di giocatori, tecnici e collaboratori, di costi aggiuntivi di vitto e alloggio, oltre ai costi aziendali. Nonostante l’assenza dei suddetti elementi, una cordata ha sottoposto una proposta d’acquisto all’avvocato della società Lunder, di cui è stato messo a conoscenza anche il sindaco. L’esito della vendita dipende solamente dalle richieste di Pontrelli, vero? Ad ognuno le proprie responsabilità: proprietà, tifosi e media». Ma quello su Marassi non è stato l’unico comunicato di ieri dell’Unione 2012, che ha rivendicato anche la bontà della soluzione del concordato per evitare il fallimento. «Con il concordato preventivo – dice l’altra nota della società – c’è la volontà di pagare tutti i fornitori e creditori entro e non oltre i 60 giorni. Al termine di tale periodo la società sarà totalmente ripulita da ogni debito pregresso maturato dalle precedenti gestioni». A rafforzare l’intenzione di azzerare il debito, il comunicato sottolinea che «sarebbe convenuto accordarsi con l’Erario per un rientro economico del debito spalmato in 10 anni, invece si è deciso di saldare tutto in un solo colpo. L’interesse primario è il risanamento di un bene collettivo della città. Chi ad una società sana preferisce un fallimento non può arrogarsi il diritto di definirsi tifoso o sostenitore. Si sta lavorando insomma per dare un colpo di spugna ad una sistema incancrenito generato da chi ha preceduto l’attuale proprietà». Intanto la squadra prepara la trasferta di domani a Tamai, ma senza più il diesse Sergio Pinzin: «Ho formalizzato ufficialmente le mie dimissioni – ha detto – non ci sono più le condizioni iniziali per lavorare stabilite a luglio».

Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) Allenamento decisivo per Miniati e Mosca. Questa mattina la squadra gialloblù sosterrà la seduta di rifinitura prima del match di domani contro il Mestre (arbitrerà Vincenzo Adriano Catucci di Pesaro). Mister Vecchiato, insieme al suo secondo Ivan Da Riz, hanno deciso di saltare la seduta di venerdì per valutare fino all’ultimo le condizioni deii due infortunati Stefano Mosca e Mike Miniati. Entrambi i giocatori si sono allenati a parte in questi giorni e non hanno recuperato completamente. Se non dovessero farcela, la squadra gialloblù si troverà in piena emergenza viste anche le squalifiche di Simone Bertagno e Paolo Pellicanò. «È stata una settimana difficile – spiega Ivan Da Riz – Vecchiato ha cercato di gestirli al meglio, ma Mosca a causa della botta al ginocchio fatica ancora a correre e Miniati ha il problema al dito del piede. Ci alleniamo questa mattina apposta per valutare le loro condizioni fino all’ultimo. Io in campo? Vorrei, ma mister Vecchiato proprio non mi vede…». Attenzione al Mestre. L’avversario ha cambiato mister in settimana e questo potrebbe essere un punto a favore dei mestrini. «Hanno una squadra con vecchi molto forti – continua Da Riz – i pronostici li davano nella parte alta della classifica. È difficile affrontare il Mestre in questo momento, ha cambiato allenatore da poco e in questi giorni sicuramente avrà cercato di cambiare mentalità alla squadra, oltre che dare una nuova impronta tattica. Mi auguro venga fuori una partita bella come quella contro il Montebelluna. Di solito i nostri avversari ci aspettano, invece è stata una partita a viso aperto, piacevole da seguire». Simone Bertagno e Paolo Pellicanò squalificati. Vecchiato deve fare a meno del centrocampista e del difensore, entrambi espulsi contro il Montebelluna. Torneranno a disposizione la prossima partita contro i cugini del Ripa Fenadora. Chi gioca? Tra i pali non ci sono dubbi, ci sarà Davide Solagna. In difesa Giovanni Pescosta giocherà sulla corsia di destra, mentre a sinistra potrebbe recuperare Stefano Mosca; se così non fosse se la giocheranno Stefano Longo e Andrea Franchetto. Al centro la coppia difensiva dovrebbe essere formata da Nicola Calcagnotto e Sebastiano Sommacal. A metà campo, al centro potrebbe prendere il posto di Simone Bertagno il giovane, classe 1999, Simone Quarzago, scortato dai due veterani Marco Duravia e Yari Masoch. In attacco capitan Corbanese non si discute, in suo aiuto dovrebbe esserci Antonio Acampora e uno tra Marco Farinazzo e Alessandro Marta Bettina.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La malasorte è tornata di nuovo a fargli visita con l’ennesimo infortunio muscolare della sua, almeno dal 2010 a oggi, tribolata carriera. Vitor Paulo Barreto la prende con filosofia, schernendosi («Per fortuna il Venezia è forte anche senza di me») e assicurando che nemmeno stavolta alzerà bandiera bianca. «In estate ad un certo punto non ero stato così lontano dal decidere di smettere. Poi però mi sono detto che a soli 30 anni non doveva finire così – confida l’attaccante di Rio de Janeiro -, Venezia e il ds Perinetti mi hanno teso una mano perché mi rialzassi e non sarà questo intoppo a cambiare i miei propositi». La diagnosi parla di lesione muscolare al retto femorale sinistro con uno stop di almeno venti giorni. «Dal 2010 a Bari la mia gamba destra ne ha subite di tutti i colori, per mesi mi sono curato da uno specialista a Barcellona, purtroppo non è servito ad evitare le ricadute. Credo che di muscoli me ne siano rimasti pochi, forse per questo stavolta mi sono fatto male per la prima volta a quella sinistra. Non c’è l’ho con la sfortuna, onestamente la colpa è mia, della voglia di ritrovarmi, giocare e stare in campo». Già la scorsa settimana, infatti, Barreto aveva accusato i primi problemini, disputando però una buona mezzora al Penzo nel 4-0 alla Luparense. «La traversa mi ha negato il gol, secondo me però la palla era entrata oltre la linea – recrimina l’ex udinese -. Sto pagando l’inattività per motivi tecnici e non fisici di Torino, sono sicuro che verrà il mio momento a Venezia: avrei dovuto fermarmi prima, ho sbagliato io, ma tornerò e mi sdebiterò». «Vitor deve stare tranquillo e pensare a guarire – lo incoraggia il ds Giorgio Perinetti -. Ora seguirà un programma specifico di recupero e preparazione, non ci preoccupa questo stop perché con lui il Venezia ha fatto un investimento di prospettiva. Vogliamo stia con noi, era depresso e sta tornando a divertirsi, oltre ad aver già conquistato i compagni con la sua umiltà da «non divo». Lo aspettiamo quando sarà pronto». Questo pomeriggio seduta di rifinitura al Taliercio per gli arancioneroverdi, impegnati domani (ore 15) a Montebelluna ad inseguire il sesto successo di fila.

Ore 20.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Obiettivo continuità. Lo dice Gianni Fabiano, alla vigilia della trasferta del Venezia domani a Montebelluna (ore 15). «Siamo partiti con il piede giusto ma vogliamo fare più punti possibile, cercando sempre di ottenere il massimo — dice l’ex Pro Vercelli, anima e cervello dell’attacco arancioneroverde — anche in Coppa Italia abbiamo dato un segnale vincendo con una formazione diversa da quella che scende in campo la domenica. E questo significa che qui tutti i giocatori della rosa hanno le qualità per essere titolari». Guai a rilassarsi, anche se le cinque vittorie ottenute nelle prime cinque giornate la dicono già lunga sulla superiorità del Venezia rispetto alle altre avversarie. «E’ l’errore che non dobbiamo commettere – avverte Fabiano – non possiamo permetterci di pensare di avere già vinto il campionato. Il nostro obiettivo è chiaro, è stato dichiarato fin dall’inizio. E per raggiungerlo dobbiamo avere sempre la stessa mentalità, che è ciò che fa la differenza. Non possiamo dare nulla per scontato. Sappiamo che non potremo sempre vincere, ma dovremo sempre dare il massimo per cercare di farlo». E domani a Montebelluna la squadra di mister Favaretto affronta una delle avversarie che fin qui hanno ben figurato: tre vittorie e due sconfitte (con VirtusVecomp e Belluno), entrambe per 1-0, tanto che con appena due gol subiti la difesa del Montebelluna eguaglia il primato di quella arancioneroverde. «Sarà una partita difficile – avverte il trequartista – proprio perché questa squadra concede poco agli attacchi avversari. Loro vorranno fare una partita importante davanti ai propri tifosi, contro la capolista. Dovremo stare in guardia e al tempo stesso essere ben convinti delle nostre potenzialità». Qualità, quelle del Venezia, che si esprimono non solo nei numeri dei pochi gol subiti dalla difesa, ma anche in quelli dell’attacco più prolifico del campionato (15 reti), grazie non solo alle conclusioni del bomber Serafini, ma anche alle giocate di Fabiano, che all’attivo ha già due gol. Non a caso proprio il trequartista milanese è uno dei giocatori più applauditi dai tifosi arancioneroverdi. «Questo mi fa molto piacere, vuol dire che sto facendo bene. E’ bello sentire questo supporto, abbiamo bisogno dei nostri tifosi, l’ho detto fin dal primo giorno. Ne abbiamo necessità ora che le cose ci girano bene, ma ne avremo ancora di più in futuro». L’impatto con la serie D, dopo tante stagioni tra Lega Pro e serie B, è stato assorbito positivamente. «E’ sempre calcio, forse con ritmi un po’ diversi. Ma in ogni categoria bisogna avere testa e grinta. Sono sceso in serie D per la serietà del progetto e ora ne ho le conferme. Sono convinto che al giorno d’oggi questo aspetto sia molto più importante della categoria in cui si gioca». Un ragionamento che può valere anche per Vitor Barreto, sceso addirittura dalla serie A fino ai dilettanti. Per lui si prospettano tre settimane di stop, a causa di una lesione muscolare. Un avvio sfortunato per il brasiliano che cercava il riscatto, dopo una stagione difficile a Torino. «Ma è colpa mia – ammette il diretto interessato – avevo talmente tanta voglia di giocare che ho un po’ forzato… Avevo un leggero fastidio, ma ho continuato a spingere. Ci tenevo troppo a giocare». Arrivato alla vigilia dell’avvio del campionato, il brasiliano ha probabilmente spinto troppo in queste settimane per tornare in condizione al più presto, trascurando alcuni campanelli d’allarme. «Ero fermo da quasi un anno, avevo troppa voglia di giocare, non potevo fermarmi. Adesso lavorerò per recuperare, per fortuna la squadra sta andando bene anche senza di me». Oltre a Barreto, per domani mister Favaretto dovrà fare a meno di Cangemi (tornerà disponibile dalla prossima settimana) e di Cantini. Il Montebelluna invece dovrà rinunciare a Nchama e anche a mister Gianfranco Fonti, entrambi squalificati.

Ore 20.00 – (La Nuova Venezia) Venezia a caccia della sesta vittoria consecutiva anche se il Montebelluna costituirà un ottimo banco di prova per la squadra di Favaretto. Squadra quasi al completo, martedì ritornerà in gruppo anche Cangemi, l’unico che dovrà pazientare un po’ sarà Victor Barreto. «E’ solo colpa mia» ha spiegato il brasiliano, «avevo una gran voglia di ritornare a giocare che ho affrettato i tempi, dovevo avere più pazienza». Barreto scalpita per ritrovare il gol e ci scherza sopra. «Ma è vero che il pallone era rimbalzato dentro domenica dopo aver colpito la traversa?». Vedendo qualche immagine il dubbio rimane. Quanto alla formazione , Favaretto non dovrebbe cambiare granchè, puntando sulla squadra che inizialmente ha affrontato la Luparense con Beccaro e Cernuto, recuperato dopo l’attacco febbrile di inizio settimana, in campo e Marco Modolo inizialmente in panchina. Paolo Carbonaro si è riconquistato la maglia da titolare a suon di gol, dopo che inizialmente Favaretto gli aveva preferito Innocenti. Il Montebelluna, che dovrà fare a meno degli squalificati Fonti (in panchina) e Nchaba (in campo) dovrebbe recuperare al 100% Zecchinato (4 reti realizzate con la doppietta a Mogliano contro il Mestre).

Ore 19.40 – (La Nuova Venezia) Un taglio alle voci, alla chiacchiere, alle confidenze da bar e alle ipotesi su Facebook. Che Joe Tacopina stia per entrare nel gruppo dirigenziale del Venezia ormai lo sanno tutti da un paio di settimane, ma la notizia che ora diamo per sicura in via assoluta riguarda il suo ruolo: l’avvocato Tacopina sarà il presidente. Prendetela per buona così, inutile cercare conferme da Perinetti, da Scibilia o dall’avvocato Vasta, tutti vi diranno che conosceremo organigramma e ruoli dello staff al momento della presentazione, tra l’altro imminente e annunciata per la prossima settimana. Ma da fonti sicure arriva la conferma, l’avvocato di New York, da pochi giorni uscito dal direttivo del Bologna, ha già trovato un accordo con James Daniels, il quale gli lascerà la poltrona della presidenza. Daniels, e questo va chiarito subito, non è un nome inventato in attesa della chiusura delle operazioni, esiste davvero e farà parte del consiglio d’amministrazione del Venezia Fc, assieme ad altri suoi amici-soci americani e anche ad almeno un paio di italiani, uno dei quali è l’avvocato Vasta e un altro potrebbere essere ugualmente indicato dallo studio Tonucci di Roma. Joseph (per tutti Joe) Tacopina arriverà a Venezia la prossima settimana, direttamente proveniente da Londra, dove parteciperà ad un convegno organizzato dal Chelsea al quale sono stati invitati rappresentante di importanti club di tutta Europa, e nell’occasione sarà nel centro convegni di Stamford Bridge già come portacolori del Venezia. Tacopina, che ha già avuto un contatto con il sindaco Brugnaro, sta ora valutando l’ipotesi di prendere una casa anche a Venezia, per poter seguire da vicinissimo e con costanza le vicende della squadra, in ogni caso farà spesso la spola con New York dove il suo studio legale è celebre. Si è detto delle sue straordinarie capacità di comunicatore, l’avvocato ha anche esperienze di giornalista legale, essendo stato per un certo periodo consulente di Fox News, e addirittura inviato dalla tivù americana ABC a Perugia nei giorni caldi della vicenda legata all’omicidio di Meredith Kercher. Joe Tacopina ha 49 anni, sposato, cinque figli, le sue origini sono chiaramente italiane (romane) e prima dell’esperienza nel Bologna calcio è stato nella Roma pre-Pallotta. Nel suo disegno per rilanciare il Venezia, ovviamente, anche il nuovo stadio avrà un ruolo-chiave.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Reggio) Importanti notizie arrivano dall’infermeria granata su Raffaele Nolè, sostituito lunedì sera nel corso della gara con il Giana Erminio proprio per un forte dolore alla coscia destra. Come ha affermato il medico sociale Taglia, medico granata: «Dopo alcune valutazioni abbiamo deciso di sottoporre domani mattina (oggi, ndr) il ragazzo, al Salus Hospital, ad una particolare operazione affidata allo specialista Rocchi per tentare di ridurre i tempi di recupero». È terminato intanto lo stage per Danny Pappoe che quasi certamente lascerà il gruppo non per motivi tecnici ma per una condizione atletica non ottimale.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) Cambiare qualcosa per provare a scuotere la squadra, questo è il significato delle parole di Alberto Colombo alla vigilia di Mantova-Reggiana. Vedremo una Reggiana diversa sul campo? «Difficile cambiare dall’inizio, ricordando anche l’anno scorso ma vedo una squadra un po’ piatta e ho voluto richiamare l’attenzione di qualcuno che si è un po’ seduto. Vedrò se cambiare da subito, ma potrà diventare qualcosa per il futuro, con coraggio e ponderando bene le scelte». Cambio di modulo o anche di giocatori? «Ho poco tempo in settimana, quindi il giocatore deve sapere che in panchina c’è chi è pronto a subentrare e per tutti ci sarà un’altra opportunità. Bartolomei ad esempio ha preso confidenza con compagni ed ambiente, diamogli un’opportunità in questo turnover che stavolta sacrifica Angiulli». Scelta dovuta agli infortuni di Pesenti e Nolè o alla società? «Soluzioni alternative davanti non ce ne sono, questo è il problema maggiore. Già la notte dopo la partita non avevo dormito pensando ad un cambiamento, ma senza parlare col direttore, l’ho fatto con la mia testa cercando una soluzione che nessuno aveva ipotizzato, almeno per avere alternative». È giusto un 3-5-1-1 avendo solo tre difensori centrali? «Situazione già vissuta lo scorso anno in altri reparti, specie quando mancava Ruopolo davanti. In realtà alzo i terzini, il centrocampo non lo tocco e davanti aiutiamo di più Arma con Siega, in difesa ho Parola che il regista lo sa fare. Un rischio da affrontare». Le hanno dato fastidio le esternazioni del dg Ferrara? «Bisogna mantenere l’equilibrio: avrà voluto dare una spronata, ma una squadra di calcio è come una zattera. Se qualcuno spinge troppo c’è il rischio di capovolgersi». C’è chi legge questo cambiamento come l’ultima spiaggia. «Ci prenderemo il sole (sorride, ndr). Se le cose andranno bene, ok, altrimenti sarò a posto con la coscienza. Mi è stato dato credito per quello fatto l’anno scorso, da sconosciuto, e voglio giocarmi le mie carte consapevole che tutti siamo sotto esame. Mi prendo le mie responsabilità chiedendo ai giocatori di dare di più, pungolandoli, come so che possono dare». Che Mantova si aspetta? «Una squadra super offensiva che crea molto e concede, davanti hanno Ruopolo, Momentè o Anastasi o Beretta con dietro Caridi supportati da un Dalla Bona con piedi buoni. Una signora squadra, alla quale piace giocare come è nella filosofia di Maspero». Cosa pensa degli oltre 500 tifosi che vi seguiranno? «Encomiabile l’applauso di lunedì nonostante la prestazione poco brillante, sono tifosi eccezionali che trovi solo a Reggio. Per questo voglio vedere una squadra che lotta dando tutto, al di là del risultato, per far vedere che siamo vivi».

Ore 18.40 – (Gazzetta di Reggio) Era il 30 aprile 1989, quando Mantova e Reggiana si affrontarono in terra lombarda per l’ultima volta in campionato: mancavano cinque giornate alla fine di un torneo che avrebbe visto i granata di Silenzi e Marchioro salire in serie B. Quella gara finì 0-0. E’ passato oltre un quarto di secolo senza che un calendario offrisse nuovamente questo derby del Po: le alterne fortune delle due società hanno fatto sì che solo stasera il “Danilo Martelli” tornasse a fare da sfondo a una sfida sentitissima tra due squadre distanziate un solo punto in classifica. I virgiliani per ammissione del tecnico (ex giocatore granata) Maspero, sanno di avere un buon potenziale ma non hanno obiettivi ambiziosi, almeno inizialmente e potranno giocare a mentre libera sfruttando il pubblico di casa mentre la Reggiana è chiamata a riscattare un inizio di stagione al di sotto delle aspettative che ha prodotto i primi mugugni. Problemi di gioco e condizione oppure il girone A è decisamente più competitivo? Ci vorranno ancora alcune giornato per averne un’idea più precisa ma nel frattempo Alberto Colombo prova a sorprendere tifosi e soprattutto avversari con un nuovo modulo: rinuncia all’amato 4-3-3, per mettere maggiormente la squadra al servizio di Arma, in una sorta di 3-5-1-1 studiato minuziosamente in settimana che dovrebbe garantire più cross dalle fasce oltre alla vicinanza di un trequartista in aiuto dell’ariete granata. Ma più ancora del gioco espresso, non eccellente specie nelle due gare interne contro avversari che si sono chiusi bene, a Bruccini e compagni è mancato un pizzico di fortuna perché i 4 punti di distacco dal Bassano capolista sono il frutto di due rigori sbagliati a Piacenza e di una clamorosa traversa di Arma con il Giana Erminio. La jella sembra non volersene andare da via Agosti tanto che, dopo Pesenti, anche Nolè dovrà restare fermo per parecchio tempo riducendo al lumicino le alternative ad Arma in attacco: rimangono a disposizione solo i giovani Loi e Meleleo. E’ bene però ricordare che lo scorso anno fu proprio nei momenti di maggior difficoltà – vedi i contemporanei infortuni di De Biasi, Zanetti e De Giosa per la difesa, – che sono sbocciati talenti come Spanò e Sabotic. Stasera ad aggiungere un po’ di pepe ad un piatto già saporito sarà Ciccio Ruopolo, che pur senza strafare il suo contributo l’aveva dato e non ha digerito il distacco dalla Reggiana: nel Mantova segna, è in splendida forma e vorrà vendicarsi. Sul fronte granata chi sarà chiamato in causa sa di giocarsi molto anche perché è arrivato il momento di trovare delle certezze.

Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) Mancata per un soffio l’impresa domenica scorsa a Cremona, stasera il Mantova va a caccia della vittoria nel secondo derby consecutivo, al Martelli contro la Reggiana. Una sfida molto sentita, che manca in campionato da ben 26 anni e che avrà una degna cornice di pubblico, visto che dall’Emilia arriveranno oltre seicento tifosi granata (593 i biglietti acquistati finora, mentre 285 sono quelli presi dai biancorossi). Nella giornata di ieri al riguardo c’è stato qualche problema, visto che la vendita dei posti di Cisa si era fermata sul circuito TicketOne a quota 580 (ma la capienza del settore è 1.250). Poi la situazione si è sbloccata («grazie all’intervento del Mantova», spiega il dirigente biancorosso Togni) e la prevendita è andata avanti fino alle ore 20 anziché alle 19. Diversi sostenitori reggiani avevano però già acquistato tagliandi dei distinti o di tribuna e sui social hanno espresso le loro comprensibili lamentele. Se sugli spalti ci sarà sicuramente spettacolo, altrettanto se ne attende in campo da due squadre che finora hanno vinto una sola gara di campionato (ma la Reggiana è imbattuta, dunque ha un punto in più in classifica) e che quindi ambiscono a ritrovare la via del successo. Per quanto riguarda il Mantova, mister Maspero recupera almeno per la panchina Puccio e Momentè, ma non scopre le sue carte. Il tecnico sceglie la via della pretattica e al termine della rifinitura non svela la formazione e neppure il modulo tattico con cui intende affrontare la Reggiana, pur dicendosi più propenso al 3-5-2 che al 3-4-1-2. I dubbi sull’undici titolare riguardano soprattutto la fascia destra (Sereni o Gonzi?) e il centrocampo, dove potrebbero avere chance Di Santantonio e Zammarini se Maspero decidesse davvero di rinunciare a capitan Caridi. Di certo la coppia d’attacco sarà formata dagli ex di turno (lo è anche il mister biancorosso) Anastasi e Ruopolo, quest’ultimo lo scorso anno capitano granata e protagonista anche di una polemica estiva con la società emiliana, “rea” di averlo scaricato senza nemmeno una telefonata. Al di là di alchimie tattiche e scelte tecniche, la vera certezza di Maspero alla vigilia del derby è che «serve una bella vittoria per sbloccarci». E questa volontà di andare con convinzione a caccia dei tre punti può far pensare che alla fine la scelta ricada su un modulo più offensivo. Sull’altro fronte mister Colombo, che finora ha sempre utilizzato lo schema 4-3-3, in settimana ha provato più volte sul campo il 3-5-1-1, rinunciando a una punta per inserire un difensore in più. I granata, che in settimana hanno perso il fantasista Nolè per infortunio muscolare ma ritrovano al 100% l’altro grande talento Giannone, sono annunciati dunque in versione piuttosto guardinga. Ma anche questa potrebbe alla fine rivelarsi pretattica e soltanto stasera, poco prima della gara, si capirà davvero come le due formazioni affronteranno il derby.

Ore 17.50 – Daniele Corti (centrocampista Padova): “Abbiamo avuto una brutta giornata sotto tutto gli aspetti, hanno meritato loro per quanto visto sul campo. Dal campo era proprio da incubo la prima mezz’ora, adesso dobbiamo capire gli errori fatti e cercare di non ripeterli. Abbiamo incontrato anche altre squadre aggressive come il SudTirol ma c’è stato un blackout su cosa fare in campo, l’impegno non è mancato perché abbiamo corso fino alla fine ma abbiamo corso male. Ora è fondamentale capire gli errori come e perché sono arrivati. Non abbiamo mollato, all’Euganeo è sempre stato così per rispetto sia nostro che per la gente, non molliamo mai fino alla fine anche perché si poteva pareggiare”.

Ore 17.40 – Fabiano (difensore Padova): “Non so perché ha annullato il mio gol, mi ero girato per andare già a metà campo! Ho saltato più in alto, ma l’arbitro ha detto che era fallo ma non so che fallo fosse. Dentro all’area ci sta di appoggiarsi, ma l’arbitro ha detto che ho spinto e bisogna solo accettarlo. Nel primo tempo in generale non abbiamo fatto bene, loro ne hanno approfittato hanno pressato alti e noi non siamo riusciti a fare ciò che sappiamo, ci sta e adesso dobbiamo pensare alla prossima. Siamo una squadra sia quando vinciamo che quando perdiamo, loro sono stati più bravi e dobbiamo dargli merito. Ci sarà ancora più carica per lavorare sugli errori, il derby poi carica ancora di più. Il rigore? E’ stato un normale contatto di gioco”.

Ore 17.30 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Cerco di fare valutazioni che corrispondano alla realtà: abbiamo perso in maniera meritata contro una squadra che ha dimostrato di avere dei valori importanti ma non sono preoccupato perché i nostri giocatori sono quelli delle domeniche scorse. Non è cambiato nulla dal punto di vista della formazione, abbiamo avuto una giornata difficile ma dobbiamo trarre beneficio da questa sconfitta. Non sono né amareggiato né demoralizzato, nel calcio ci stanno queste giornate, fanno parte del gioco, bisogna trarre insegnamento dalle cose negative. La giornata di oggi non pregiudica nulla, la squadra preparerà da lunedì una gara importante e sentita. Più che arrabbiati dovremo essere determinati ad ottenere risultati diversi da quelli di oggi. Sarebbe stato meglio arrivasse poi la prima sconfitta ma dobbiamo prendere spunto da questa battuta d’arresto. Abbiamo incontrato una squadra superiore, che ci ha messo in difficoltà e quindi l’inizio che di solito cerchiamo di portare dalla nostra parte ha visto protagonisti i nostri avversari. La reazione è stata blanda nella ripresa qualcosa meglio ma loro hanno meritato. Ci saranno squadre anche migliori noi dobbiamo pensare a noi e ci prepareremo anche meglio”

Ore 17.20 – Carmine Parlato (allenatore Padova): “Doveva arrivare questa sconfitta prima o poi ma rode molto perché il primo tempo è stato davvero poca roba. Dovrò analizzare questa partita per capire dove e cosa ho sbagliato. E’ stata una giornata negativa per tutti, ma dobbiamo anche dare i meriti agli avversari perché loro hanno messo in campo tutto il possibile per batterci. Avremmo dovuto reagire dopo che nei primi minuti loro erano partiti all’arrembaggio, ma i ragazzi non ci sono riusciti. Nel primo tempo la mia squadra non c’era, i primi 45 minuti non sono assolutamente stati all’altezza del Padova. La sostituzione di Bucolo? Semplice scelta tecnica, ma dopo mezz’ora li avrei dovuti cambiare tutti e undici…”

Ore 17.10 – In arrivo le voci dalla sala stampa dello stadio Euganeo.

Ore 17.05 – Termina il match delll’Euganeo: Padova-SudTirol 0-2, decide una doppietta di Maritato. Biancoscudati scavalcati in classifica dalla formazione di Stroppa.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non si può pensare di aver paura di un team riammesso in LegaPro la settimana precedente l’inizio di campionato, assemblato in una settimana o poco più e che nelle prime tre giornate (una la recupererà il 14 ottobre) non ha raccolto nemmeno un punto, ha subito 11 gol e ne ha segnato uno soltanto, sabato scorso (autore Filomeno), nella sconfitta (1-2) di Bergamo con l’Albinoleffe. Si tratta della Pro Patria, avversaria di questo pomeriggio alle 15 del Pordenone allo Speroni. Eppure, proprio per le ragioni indicate, la gara di oggi in anticipo a Busto Arsizio è forse la più insidiosa di questo avvio di serie C. Vincerla, nell’immaginario collettivo, sarebbe una cosa normale. Già pareggiarla farebbe storcere il naso. Perderla toglierebbe ai ramarri l’appellativo di sorpresa del primo mese della nuova Terza serie nazionale. NON TI FIDAR – «La classifica – avverte infatti Bruno Tedino – non racconta il giusto valore della Pro Patria. Alessandro Oliva (mister dei bustocchi, ndr) ha in rosa parecchi ottimi giocatori. In questi ultimi giorni inoltre si sono aggiunti Carcuro e Coppola, che sono due autentici leader. Il loro problema è che c’è bisogno di tempo per conoscersi. Sia fra giocatori, che fra tecnico e squadra. Pian piano però ci stanno riuscendo. Sabato scorso la Pro ha perso immeritatamente a Bergamo con l’Albinoleffe, in pieno recupero (gol di Soncin al 92′), e su calcio di rigore. Inoltre – aggiunge l’allenatore dei neroverdi – sono in condizione fiscica crescente. Per tornare a casa con i 3 punti, che sono il nostro obiettivo, dovremo disputare una grande partita. Vogliamo vincere – continua Bruno -, per fare un notevole passo avanti in classifica e per creare entusiasmo in società e in città». SPAZIO A FINOCCHIO – I neroverdi sono partiti dal Centro De Marchi ieri pomeriggio, dopo l’allenamento di rifinitura e il pranzo. Sono saliti tutti in pullman. Assente il solo Ingegneri, non ancora recuperato. Probabilmente il tecnico tornerà al 4-3-3. Strizzolo e De Cenco insieme, con il Renate, non hanno convinto («Credo comunque – vuole precisare Tedino – nelle doti di entrambi gli attaccanti»). Oggi dovrà scegliere uno dei due come punta centrale. Sulle ali giocheranno Cattaneo e Finocchio. L’italobrasiliano si è riguadagnato la maglia. «Se l’è sudata – sorride Tedino -, sia in allenamento che nell’amichevole disputata mercoledì (doppietta per lui nel 6-0 finale) a Porcia». Il centrocampo sarà più tecnico che muscolare, con Mandorlini, Pederzoli (al rientro dopo la squalifica) e Pasa. In difesa Cosner, Stefani, Marchi e De Agostini, con Tomei fra i pali. GIÀ VISTO – Arbitrerà Sprezzola di Mestre, 29 anni, che ha già diretto il Pordenone nella gara di Coppa persa al Bottecchia (1-2) contro il Mantova. Argento e Guddo sono i due collaboratori. TIFO – Nuova opportunità per sostenitori e tesserati: nella sala conferenze del De Marchi sarà proiettata sul maxischermo la sfida di Busto, trasmessa su Sportube.tv. L’iniziativa, a carattere sperimentale, si propone come servizio ai fan impossibilitati a partecipare alle trasferte. Ingresso dalla zona bar.

Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) «Questa partita ci dirà che tipo di campionato possiamo fare». Cioè si capirà se il Pordenone può puntare solo alla salvezza oppure a un torneo di medio livello. Bruno Tedino inquadra così la sfida di oggi con la Pro Patria. Dopo una vittoria e tre pareggi in queste prime quattro gare di Lega Pro, il Pordenone oggi tenta il salto di qualità allo “Speroni”: il tecnico dei “ramarri” però avverte e annuncia che non sarà una sfida così semplice. «Nelle prime due partite la Pro Patria ha avuto grandi difficoltà, ma sabato scorso ha disputato una gara di tenore del tutto diverso con l’Albinoleffe – mette le mani avanti l’allenatore –. La condizione fisica sta crescendo e, in settimana, hanno tesserato giocatori di categoria: alla lunga è una squadra che può dire la sua in categoria. Noi se vogliamo vincere dobbiamo disputare una gara perfetta». Non sbagliare nulla, insomma, perché «noi abbiamo tutto da perdere – continua Tedino –. Se pareggiamo non succede niente di grave, certo è che noi andiamo a Busto per ottenere i tre punti. Se li conquistiamo avremo una seria indicazione sul nostro futuro». Per portare a casa l’intera posta in palio il tecnico dei neroverdi ritorna al 4-3-3, ricco di giocatori di qualità: l’esempio è Pasa avanzato in mediana. «Simone – spiega Tedino – è nato centrocampista e si era adattato come difensore. Sa rifinire l’azione, ha grandi doti di palleggio: preferisco un giocatore così che uno di sola quantità. Ci può dare una grande mano». A proposito torna tra i titolari Finocchio, uno dei giocatori più attesi, ma finora ai margini (soprattutto per problemi fisici). «Francesco si è conquistato questa maglia – afferma il tecnico – con dieci giorni convincenti. Ora deve tenersela stretta. Stiamo recuperando anche Filippini, che per noi può essere un giocatore importante negli ultimi trenta metri. Quando tutti gli esterni saranno al top – chiude Tedino – potremmo permetterci una buona scelta».

Ore 14.20 – (Messaggero Veneto) Neppure un anno fa, il match sapeva di sfida-salvezza. Come si cambia. Il tempo dà nuove sfumature, modella le situazioni. Ed è così che, Pro Patria-Pordenone, è la gara che può lanciare in orbita i neroverdi. I ramarri, a Busto Arsizio, possono cogliere la prima vittoria in trasferta e volare a 9 punti, mantenendo l’imbattibilità e mettendo un bel mattoncino sulla missione-salvezza. Sono queste partite, abbordabili sulla carta, che possono dare un senso preciso alla stagione: alla squadra di Tedino il compito di farla propria. La Pro Patria è ultima a zero, pur essendosi rinforzata. Già, in settimana i bustocchi hanno ingaggiato Carcuro, centrocampista ex Venezia, Coppola, pari-ruolo ex Arezzo e Cacchioli, portiere di proprietà del Parma. Tre rinforzi di livello, ma di fatto ancora indisponibili. Difficile che scendano in campo già oggi. E se lo fanno non sono in condizione. Sarà dunque una Pro Patria ancora spuntata, ricca di giovani, attaccabile e battibile: Tedino, prudente di natura, ha visto la vittoria faticosa dell’Albinoleffe sabato scorso, ma al contempo sa di avere una squadra più pronta e con maggiore qualità, che può fare il blitz. Oggi serve un filo di pragmatismo, perché occasioni così – un rivale ancora “work in progress” – vanno colte. Per questo, dopo il 3-5-2 di Mantova e il 4-4-2 di domenica scorsa col Renate, il tecnico torna al 4-3-3, modulo che può garantire maggiori soluzioni offensive e che esalta il giocatore più forte dei neroverdi, Alex Pederzoli, al rientro dalla squalifica e pronto a sistemarsi in cabina di regia. Sarà lui a guidare i “ramarri” in campo e a innescare i due esterni di giornate, il funambolo Cattaneo e Finocchio, al debutto dal 1’. Al fianco del play, ci saranno Mandorlini e Pasa, un mediano di rottura e una mezzala dai piedi buoni; mentre in attacco sarà Strizzolo e non De Cenco a guidare l’assalto per vie centrali. Dietro, di fronte al solito Tomei, Cosner (per Boniotti), capitan Stefani e Marchi, quindi De Agostini, al rientro dal 1’ dopo più di un mese. Forze fresche dall’inizio: anche questo serve per battere la Pro Patria e volare. I tifosi ci sperano. Oggi nella sala conferenze del centro sportivo De Marchi, la “casa” del Pordenone calcio, sarà proiettata la partita sul maxischermo, grazie a Sportube.tv. L’iniziativa, a carattere sperimentale, si propone come servizio ai supporter che non possono andare in trasferte, in particolare quelle più lontane. L’ingresso dalla zona bar. Anche al Caffè Nogaredo di Cordenons, sede del fan club neroverde, si potrà assistere al match.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Guardare la classifica fa un bell’effetto, non c’è che dire. A Bassano, però, nessuno sottovaluta il Cuneo, che oggi al Mercante (ore 15) tenterà di mettere i bastoni tra le ruote alla scatenata capolista guidata da Stefano Sottili. «Non dobbiamo guardare la classifica — ammonisce il nocchiero giallorosso — perchè il Cuneo meritava di raccogliere molti più punti di quelli che ha. E’ una squadra che sta bene con molti giocatori pericolosi: Scapinello, che è giovane ma ha fatto bene nelle esperienze al Real Vicenza ed al Varese, Banegas che calcia bene da fuori, Corradi, Cavalli che fa girare la squadra». Sottili definisce la partita odierna come un vero e proprio esame: «Mi piace pensarla così — carica — la squadra ha ancora ampi margini di miglioramento. Questo gruppo ha il grande pregio di essere molto disponibile negli allenamenti, dobbiamo continuare con questa voglia e con questo spirito di sacrificio. Se sapremo tenere sul campo sempre questo atteggiamento, sono convinto che arriveremo lontano. Ma serve una presa di coscienza collettiva e andare avanti domenica dopo domenica, senza guardare troppo in là».

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nicolò Brighenti è tornato a casa. E la notizia è stata accolta da tutto l’ambiente biancorosso con grande gioia, perché lasciare l’ospedale è il primo passo di una strada che si annuncia lunga ma che sembra quella giusta. «Sono molto contento che Nicolò sia tornato a casa e che stia recuperando bene – ha spiegato il tecnico Marino – ancora una volta ha dimostrato la forza che possiede. Sono convinto che saprà superare anche questa prova, noi gli staremo sempre vicini». Brighenti dopo aver lasciato l’ospedale ha postato sulla pagina del suo profilo Fb la foto del braccialetto indossato in ospedale e la frase «La strada è ancora lunga ma intanto questo ce lo siamo tolto. Si torna a casa». Un primo passo per cancellare lo scontro fortuito con Vigorito, in area. «Ho sentito subito un dolore forte — ricorda Brighenti — e uscito dal campo andava sempre peggio. In ospedale ero molto preoccupato, le espressioni dei medici dicevano di più di tante parole e quando il dottor Ragazzi mi ha detto che dovevo essere operato per la lacerazione del pancreas non sapevo cosa pensare. Tutti, a partire dal professor De Marchi che mi ha operato, sono stati straordinari: a loro va un grande grazie per tutto quello che hanno fatto per me». Brighenti è rimasto colpito dalla vicinanza della gente comune, quelli che magari lo conoscevano appena ma che non hanno mancato di far sentire la loro vicinanza. «I giorni dopo l’intervento non ho potuto leggere tutti i messaggi che mi arrivavano. Erano tanti, tantissimi, e io non avevo la necessaria forza. Per cui ringrazio tutti, soprattutto quelli a cui non sono riuscito a rispondere». Adesso, a casa, l’obiettivo è di fare tutto per stare meglio, grazie anche alla vicinanza della famiglia. «Prima di tutto penso a guarire – sottolinea il difensore del Vicenza – sono consapevole di aver subito un infortunio grave e quindi mi prendo tutto il tempo che servirà, senza forzare i tempi». Il calcio verrà dopo per Nicolò e anche il derby Chievo-Verona, lui nativo di Bussolengo, lo vivrà con un po’ di distacco. «La mia ex squadra sta giocando meglio e il Verona invece mi pare in difficoltà, ma nei derby i pronostici spesso vengono capovolti. Credo finirà con un pareggio, in fondo potrebbe andare bene a tutti».

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Imbattuto dopo cinque turni di campionato, il Vicenza affronta oggi l’Avellino al Partenio in un match difficile e contro un avversario che cercherà a tutti i costi i tre punti. Pasquale Marino manderà in campo un Vicenza con tanti assenti, anche se qualche recupero rispetto a sette giorni fa ci sarà. «E’ confortante aver recuperato alcuni giocatori, perché negli ultimi quindici giorni ci è successo di tutto — spiega il tecnico del Vicenza — devo dire però che chi è sceso in campo ha fatto molto bene, tutti hanno dato il loro contributo e hanno dimostrato la giusta attenzione e applicazione, riuscendo a mettere in campo quello che si era provato in allenamento. Le prestazioni sono state positive e mi hanno dato soddisfazione più dei risultati, che magari qualche volta ci hanno lasciato con un po’ d’amaro in bocca». Marino recupera Rinaudo in difesa e Sbrissa, Pazienza e Gagliardini a centrocampo, anche se nessuno ha ancora i novanta minuti sulle gambe. «Non ci saranno stravolgimenti tattici, giocheremo con il solito modulo e cercheremo di imporre la nostra manovra. L’impronta rimarrà la stessa, potrà esserci qualche accorgimento nel corso della gara, ma questo non cambierà il nostro assetto tattico. Ci sono alcune situazioni in cui, data l’emergenza, siamo costretti a cambiare ruolo nello stesso reparto ma dalla metà campo in su le differenze non sono così sostanziali rispetto alle altre partite». Marino non lo dice ma in difesa può contare su quattro difensori contati, con il solo Rinaudo in panchina. «Farò giocare Pinato a sinistra – conferma – è un giocatore eclettico e si è sempre fatto trovare pronto. E’ un ragazzo di prospettiva, così come Modic che deve migliorare dal punto di vista dell’aggressività; è giovane e deve maturare perché i ritmi della B sono diversi rispetto alla Primavera. Chiaro che si migliora solo giocando, così come ha fatto Raicevic che comincia a prendere fiducia nei suoi mezzi; il suo merito è stato quello di farsi trovare pronto e di sfruttare l’occasione che gli abbiamo concesso, ma adesso lui dovrà saper dimostrare di continuare a lavorare per crescere, visto che ha grandi margini di miglioramento». Al Partenio servirà un Vicenza pronto a lottare perché l’Avellino è una buona squadra costruita per centrare i playoff. «Abbiamo studiato i loro sistemi di gioco – spiega Marino – dispongono di un ottimo organico con un attacco di rilievo con giocatori come Tavano, Trotta ed Insigne. Finora hanno raccolto meno di quanto meritavano ma hanno fornito buone prestazioni: in casa, spinti dal loro pubblico, sono molto pericolosi».

Ore 13.00 – (La Provincia Pavese) Con un attacco dimezzato ma che ha ritrovato il suo bomber Andrea Ferretti, il Pavia affronta la prima gara contro una concorrente per la promozione in B. Al Fortunati arriva oggi pomeriggio il Cittadella, appena retrocesso dalla serie cadetta, che per la verità è partito un po’ al rallentatore: dopo una vittoria di misura sul Cuneo all’esordio ha pareggiato due gare (con Renate e Pro Piacenza) che sulla carta avrebbe dovuto vincere. Il Pavia si presenta alla sfida dall’alto del secondo posto, con tre successi di fila, e dei quattro punti di vantaggio sul Cittadella (che però deve recuperare la partita con la Pro Patria). «Sicuramente incontreremo una squadra esperta, molto competitiva, composta per lo più da giocatori che hanno fatto la serie B – spiega mister Michele Marcolini – strutturata per un campionato di vertice come noi. Mi aspetto una partita equilibrata». Naturalmente il nodo da sciogliere è quello del reparto avanzato che domenica nel giro di un quarto d’ora ha perso di nuovo (come successo a inizio stagione) Marchi e Del Sante, che staranno fuori rispettivamente per un paio di mesi e per quattro settimane. Un doppio infortunio pesantissimo, e meno male che gli azzurri hanno ritrovato Ferretti. Che però domenica è rientrato dopo due mesi di assenza e ha giocato (segnando) solo dieci minuti nel finale di gara. L’intera gara nella gambe non ce l’ha, dunque anche il baby Anastasia potrebbe essere di nuovo chiamato in causa. «Ferretti in settimana si è allenato bene – dice Marcolini – ma è normale che non abbia i novanta minuti nelle gambe. Valuteremo insieme il da farsi. Anastasia si è comportato molto bene quando è stato chiamato in causa, è un ragazzo interessante, ha un gran cambio di passo e potrebbe essere un’idea intrigante schierarlo dall’inizio». Come sempre la decisione verrà presa nelle ultime ore. L’attacco in teoria può contare anche su Bellazzini, che Marcolini impiega da mezzala ma che in passato ha giocato più da mezzapunta o esterno d’attacco. In caso di suo avanzamento l’alternativa in mezzo al campo potrebbe essere Carraro. Quanto al Cittadella, deve rinunciare ancora a Sgrigna e De Leidi, reduci da infortuni dai quali stanno recuperando.

Ore 12.40 – (Gazzettino) La trasferta a Pavia, il derby con il Padova e il recupero con la Pro Patria. Tre gare in dieci giorni che diranno di che pasta è fatto il Cittadella. La truppa di Venturato, dopo due pareggi consecutivi – che ci possono anche stare in avvio di stagione – non può permettersi di perdere altro terreno in classifica, ecco allora che il trittico di partite ravvicinate rappresenta la giusta occasione per rimettere le cose a posto e rilanciarsi in un girone che vede il Cittadella tra le potenziali protagoniste. A Pavia, prima di tutto, non si deve sbagliare l’approccio iniziale, come invece è successo nell’ultimo turno casalingo con la Pro Piacenza. «Abbiamo fatto male nei primi 25 minuti – ricorda Venturato – Non siamo riusciti ad affrontare la partita come avevamo preparato, loro sono stati più bravi di noi anche se non ci è stato convalidato un gol regolare a Litteri, che poteva cambiare l’esito dell’incontro. E pure a Renate c’era un rigore per noi che non è stato fischiato. Sono episodi che possono incidere nell’economia di una gara». Il tecnico si dice comunque tranquillo, nonostante qualche passaggio a vuoto dei suoi. «C’è da aspettarsi un momento difficile durante una partita, la differenza la farà la capacità o meno di superarlo. Non credo sia giusto pensare a un Cittadella che possa vincere tutte le partite 3-0, bisogna avere rispetto per gli avversari, essere umili e consapevoli che i punti li devi meritare in campo». Il Cittadella, è innegabile, può contare su elementi che sono un lusso per la categoria, riportando le parole dell’ex Giovanni La Camera. Singoli che possono fare la differenza in qualsiasi momento. «Ogni giocatore del Cittadella – sottolinea Venturato – deve mettere il cento per cento, anche nei momenti difficili, per fare emergere i valori individuali che effettivamente ci sono. La giocata, alle volte, decide un incontro». Dove si vince con il Pavia? «Quella lombarda è squadra che ha una precisa identità di gioco e punta al salto di categoria, dopo avere fatto bene nell’ultimo campionato. Per contrastarla dovremo avere continuità e corsa nei novanta minuti, tenendo un ritmo alto. Il Cittadella deve migliorare le qualità che un po’ alla volta stanno uscendo, anche domenica a tratti si è vista la squadra che tutti vogliamo». Sulla formazione, Venturato proseguirà sulla falsa riga delle precedenti uscite. «Si continua così, anche se negli allenamenti quotidiani prendo sempre spunto da quello che vedo. C’è da considerare, poi, che il Cittadella nei prossimi dieci giorni giocherà tre partite, i cambi saranno naturali. Concentriamoci però solo sul Pavia, il resto sarà valutato di volta in volta, l’importante è avere venti giocatori a disposizione, sui quali fare le scelte». L’undici, comunque, non è svelato. «Non voglio favorire nessuno. In questi due mesi abbiamo lavorato su due situazioni di gioco, sempre partendo dal 4-4-2, deciderò anche in base all’avversario». Confermata la difesa, con Cappelletti in vantaggio su Salvi, a centrocampo Schenetti dovrebbe essere ancora preferito a Minesso, in avanti più Chiaretti che Bizzotto. A meno che Venturato non opti per il trequartista: in questo caso entrerebbe in gioco Lora.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) È il primo esame della stagione. Perché è vero che occorre saper trovare gli stimoli giusti da ogni confronto e che in palio, oggi, ci saranno gli stessi tre punti che regalavano anche le precedenti partite. Ma, allo stesso tempo, non è il caso di girarci troppo intorno: a Pavia, alle 17.30, il Cittadella affronterà il primo scontro diretto contro una squadra dichiaratamente costruita per puntare alla promozione, grazie ai soldi abbondantemente investiti dagli imprenditori cinesi Zhu e Wang, alla guida della società lombarda. E sarà un valido banco di prova per misurare le ambizioni di Iori e soci. CESARINI E GLI EX. Due gli ex granata da tenere d’occhio, Bellazzini e La Camera. Ancora più attenzione la merita però il talentuoso Cesarini, autore sin qui di 6 reti in sette gare, tra campionato e Coppa Italia. Al tecnico Marcolini, vecchia conoscenza del Padova, mancheranno due elementi di peso come gli attaccanti Marchi e Del Sante, ma le alternative ci sono, come riconosce lo stesso Roberto Venturato: «Il Pavia ha grandi qualità e può contare su una panchina ricca. Sulla buona intelaiatura della passata stagione ha inserito giocatori importanti. Già l’anno scorso puntava al salto di categoria e, a maggior ragione, lo fa adesso», sottolinea l’allenatore del Citta, partito dal Tombolato ieri pomeriggio in pullman assieme ai suoi uomini, lasciando a casa i soli Sgrigna, Xamin e De Leidi. In campo, difficilmente il Pavia abbandonerà il consueto 3-5-2. Proprio la folta linea mediana dei padroni di casa potrebbe spingere Venturato ad apportare qualche cambiamento tattico, magari abbandonando il classico 4-4-2 delle prime giornate per rispolverare il trequartista, con Lora in tal caso chiamato a prendere il posto di una punta. In avanti, poi, scalpita Chiaretti, che potrebbe rilevare il Bizzotto non brillantissimo degli ultimi due turni. LA CONTINUITÀ. Al solito, il tecnico del Citta annuncerà la formazione al gruppo soltanto oggi. Quale che sia la disposizione tattica adottata, l’obiettivo resta «raggiungere quella continuità che ancora non abbiamo. Domenica scorsa, contro la Pro Piacenza, il Cittadella che ho in mente si è visto solo per una ventina di minuti del secondo tempo», aggiunge l’allenatore granata. «La brutta mezzora iniziale? Non abbiamo fatto quello che dovevamo. Momenti difficili nel corso della partita ci stanno, ma occorre saperli interpretare meglio di come abbiamo fatto. E comunque faccio presente che a Litteri è stato annullato per fuorigioco un gol regolare, mentre la settimana prima, con il Renate, non ci è stato assegnato un rigore che c’era: sono episodi che avrebbero potuto cambiare completamente i due incontri». Vero, probabilmente. Meglio, però, non cercare alibi a Pavia. In attesa del derby con il Padova del prossimo turno, si comincia a fare sul serio.

Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) Il Cittadella che s’inceppa e non riesce a decollare fa tornare a galla vecchi spettri, mai del tutto scomparsi dal Tombolato e dintorni, e si torna a puntare il dito sulle direzioni di gara. Fanno capolino durante la conferenza stampa della vigilia di Pavia-Cittadella di Roberto Venturato, che fra le righe produce qualche piccola lamentela per alcuni episodi legati al pari interno contro il Pro Piacenza e anche alla settimana precedente, quando a Meda con il Renate finì 0-0 in un festival di occasione fallite per scarsa precisione offensiva. «Momenti difficili nel corso della partita e della stagione ci stanno — la frase di Venturato — ma occorre saperli interpretare meglio di come abbiamo fatto. E comunque faccio presente che a Litteri è stato annullato per fuorigioco un gol regolare mentre la settimana prima, col Renate, non ci è stato assegnato un rigore che c’era: episodi che avrebbero potuto cambiare completamente gli incontri». Le lamentele contro i direttori di gara ci stanno ma, solitamente, non sono un buon segnale. Meglio non offrire alibi ai giocatori, più che mai dopo una prestazione deludente come quella di domenica scorsa e provare a invertire la rotta sul campo, magari cercando il colpaccio su un campo di una delle dirette concorrenti alla promozione. Venturato offre un’analisi approfondita di quanto potrebbe accadere al Pietro Fortunati di Pavia: «Affrontiamo una squadra con ottime individualità — evidenzia l’allenatore granata — un’identità di gioco importante e un ottimo gruppo, affiatato e collaudato. La chiave di lettura sarà avere continuità, capacità di tenere un ritmo alto e cercare di muovere la palla, Fortunatamente ho a disposizione venti giocatori tra cui scegliere ogni domenica, mi aspetto di trovare sempre tutti pronti e concentrati. Gli undici che scenderanno in campo dovranno lottare su tutti i palloni cercando di sfruttare a proprio vantaggio anche gli episodi, che, in partite del genere, possono risultare fondamentali». Capitolo formazione. Se è vero che Chiaretti sembra ormai pronto a scalzare Bizzotto davanti a Litteri, ci sono altri ballottaggi aperti (Salvi-Cappelletti, Jallow-Minesso) e qualche sorpresa dietro l’angolo. Tuttavia il Pavia, che in classifica ha già messo insieme 9 punti perdendo una sola volta, ha diversi assenti e un Cittadella come quello che aveva iniziato la stagione col piede giusto potrebbe approfittarne.

Ore 11.40 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Favaro; Diniz, Fabiano, Niccolini, Dionisi; Bucolo, Corti; Ilari, Cunico, Petrilli; Altinier.

Ore 11.30 – (Gazzettino) Quali possono essere le maggiori insidie? «Loro possono avere una reazione dopo la sconfitta in casa con il Bassano, dobbiamo aspettarci una squadra agguerrita che vuole fare risultato. Anche se dobbiamo pensare a noi e continuare la scalata che ci siamo prefissati. Se da un lato non siamo fenomeni e abbiamo dei difetti da aggiustare, dall’altro dobbiamo viverla con grande entusiasmo e voglia di fare risultato. Solo così riusciamo a fare nostri i tre punti. Cerchiamo di essere belli tosti, di fare passi in avanti e non indietro nella prestazione, e di avere piglio e attenzione per tutta la gara». Nelle prime quattro giornate il Padova ha recitato al meglio il copione e nelle due trasferte pareggiate meritava qualcosa di più. «Guardiamo avanti, ma non dobbiamo sentirci appagati. Siamo solo alla quinta giornata e abbiamo il sacrosanto dovere di portare a casa punti». Sabato prossimo ci sarà anche il derby con il Cittadella. «Pensiamo a una partita alla volta, non abbiamo il tempo di fare questi ragionamenti. Penseremo alla sfida del Tombolato solo dopo avere dato l’anima in campo con il Sudtirol».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Ciò significa che per il ruolo di terzino sinistro si prospettano due strade: impiegare il giovane Anastasio, mancino di ruolo, che è stato provato per tutta la rifinitura nel presunto undici titolare, oppure puntare su un intero pacchetto arretrato di esperti del mestiere con l’inserimento di Niccolini al centro della difesa insieme a Fabiano, Diniz dirottato a destra e Dionisi spostato a sinistra, formula peraltro già utilizzata nella trasferta di Coppa Italia con il Mantova. Tra i pali, invece, spazio ancora a Favaro che si è ben comportato domenica scorsa nel debutto in campionato con il Feralpi Salò. C’è però anche la nota lieta del ritorno di Ilari, schierato per tutto l’allenamento nella possibile formazione titolare. «Lo stimo tantissimo e per me è pronto. Ha messo benzina in questi giorni e ci sono tutte le sensazioni giuste». Mettendo a fuoco la sfida con gli altoatesini, Parlato si affiderà molto alle sensazioni del momento sul campo. «È una squadra importante che da una decina d’anni fa molto bene in questa categoria e ha sfiorato anche la serie B. Non so cosa aspettarmi da loro, in base a quello che faranno mi regolerò di conseguenza: se aspettano e ripartono dobbiamo stare molto attenti, se ci attaccano alti dobbiamo giocare in velocità. È importante leggere bene subito la partita e soprattutto giocare in undici: non possiamo regalare neanche mezzo giocatore».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Caccia alla terza vittoria di fila casalinga per il Padova, che all’Euganeo finora ha fatto sempre bottino pieno senza subire gol. C’è da fare i conti con il Sudtirol che dopo avere vinto le prime due partite (Albinoleffe e Mantova), ha incassato gli stop in serie con Pavia e Bassano, e sarà quindi assetato di punti. Per i biancoscudati si prospetta un duro banco di prova, con l’auspicio che la squadra metta ancora in mostra quanto di buono ha già fatto vedere nelle prime quattro uscite e possa così puntellare ulteriormente la sua posizione nei piani nobili della classifica. Parlato deve però gestire anche una situazione infortuni che non è migliorata rispetto alla trasferta di domenica scorsa con il Feralpi Salò, anzi: Neto Pereira è sempre fuori uso (si spera di recuperarlo per il derby con il Cittadella tra sette giorni), Petkovic è arruolabile solo per la panchina («è limitato in alcuni movimenti, non è al 100 per cento») e Favalli ha saltato anche la rifinitura di ieri, con il tecnico che ha sentenziato «al 99,9 per cento non è disponibile».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Sugli esterni ballottaggio tra Bandini e Tait a destra e Crovetto a sinistra, mentre in avanti è probabile il forfait di Tulli, tra i giocatori nel mirino del Padova nell’ultimo mercato estivo, per un problema muscolare. Gliozzi, attaccante classe ’95 di proprietà del Sassuolo, già a segno due volte, Kirilov e Maritato si contendono dunque due maglie. PRECEDENTI. In campionato le due formazioni hanno incrociato la propria strada solo nella stagione 2000-01, torneo di C2, e proprio allo stadio Druso di Bolzano i biancoscudati, allora guidati da Franco Varrella, ottennero con un pareggio a reti bianche, la matemativa promozione in C1. Nella sfida di andata all’Euganeo il Padova prevalse invece per 3-2 con reti di Pietranera, Baglieri e Gasparetto e doppietta di Motta per l’Alto Adige che era allenato da Sannino. SCOMMESSE. Biancoscudati leggermente favoriti secondo le agenzie. Il segno 1 è quotato da un minimo di 2 (bwin e altri), a un massimo di 2,15 (Matchpoint), mentre la vittoria del Sudtirol oscilla tra 3,20 (Sport Yes) e 3,50 ( Paddy Power e altri). Il pari è compreso tra 3 e 3,20. RADIO E TV. La partita sarà visibile in diretta e gratuitamente su internet attraverso il canale della Lega Pro Sportube.tv. Radiocronaca su Radio Italia Anni 60 (94.6 e 101.7 fm), filo diretto dall’Euganeo, a partire dalla e 14.45, su Tv7 Triveneta a “Tuttincampo” e su Telenuovo ad “Alè Padova”.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Un impegno tutt’altro che morbido quello che attende questo pomeriggio l’undici biancoscudato che non dovrà farsi ingannare dalle due ultime sconfitte rimediate dalla portacolori bolzanina, ormai presenza in pianta stabile nel campionato di Lega Pro. L’undici di Stroppa si è infatti arreso a due delle grandi favorite per il salto di categoria, cadendo a Pavia per 2-1 e perdendo domenica scorsa in casa per 2-0 con il Bassano. In precedenza sono arrivati due successi sul campo dell’Albinoleffe e con il Mantova. Ancora sconosciuto, dunque, per gli altoatesini il segno X. È lo stesso allenatore a rendere giustizia alla buona prova contro la capolista dei suoi. «Nel secondo tempo – racconta – c’è stata un’ottima reazione e per questo a fine gara ho dato la mano a tutti visto che ogni ragazzo ci ha messo l’anima in campo». Contro il Padova un altro importante banco di prova: «Difficile per ora capire la nostra reale dimensione; con gli avversari più tosti servono maggiore praticità e concretezza». Il modulo base del Sudtirol è il 3-5-2, con Bertoni in cabina di regia affiancato da Furlan e Fink, ma a centrocampo non è da escludere l’esordio dell’uruguaiano Lima.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Si parte da uno zoccolo duro di 3.411 abbonati – questo il dato definitivo stagionale – ma la speranza è che il gap rispetto alla passata stagione (100 tessere in più e un’affluenza media di 4.500 spettatori) venga a questo punto compensato di gara in gara, magari per effetto dei risultati del Padova il cui positivo avvio di campionato già meriterebbe all’Euganeo una cornice di pubblico più importante. Oggi avremo una prima verifica. I botteghini apriranno alle 13.30, ma fino alle 12.30 i tagliandi saranno disponibili a prezzi più bassi nei punti Ticketone e nel relativo sito.
PREVENDITA DERBY. Da lunedì saranno in vendita i biglietti per l’atteso appuntamento a Cittadella in programma sabato 10 ottobre alle 20.30. I tagliandi sono acquistabili nella sede granata in via Ca’ Dai Pase 41/b, con orario 9-12.30 e 15-18.30, il giorno della gara dalle 9 alle 12, oltre che online nel sito Ticketone fino alle 19 di venerdì 9. Come settore ospiti, accessibile solo ai possessori di Tessera del Tifoso, verranno messe a disposizione la curva nord (1.144 posti) al costo di 13 euro e la tribuna scoperta ovest (323 posti) a 20 euro, 15 per donne, over sessanta e ragazzi con età tra i 14 e i 18 anni, mentre gli under 14 pagheranno 1 euro. Le biglietterie dello stadio il giorno del derby funzioneranno dalle 18, ma è consigliabile raggiungere Cittadella già muniti del biglietto. Questi i prezzi degli altri settori. Tribuna centrale ovest coperta 30 (25 ridotti, 5 under 14); tribuna fedelissimi ovest 45 (45, 5); tribuna sostenitori ovest 45 (45, 1); tribuna coperta est 13 (1 per gli under 14).

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Dionisi, Diniz, Fabiano, Anastasio; Bucolo, Corti; Ilari, Cunico, Petrilli; Altinier.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) La sua squadra come sta? «Questa settimana c’è stato qualche intoppo. Neto Pereira non è disponibile, e quasi sicuramente non lo sarà nemmeno Favalli. Petkovic viene solo in panchina, sta seguendo un programma personale ed è ancora limitato nei movimenti. Ma Ilari è pronto, ha messo benzina nelle gambe e deciderò se schierarlo dal 1’». Senza Favallim scocca l’ora del debutto dal 1’ di Anastasio? «Oppure schiero i quattro “esperti” come a Mantova. L’idea, però, avendo costruito una rosa con un ricambio in ogni ruolo, è che Anastasio possa avere l’occasione per dire la sua: può fare quello che faceva Favalli». Chi avrà le motivazioni maggiori? «La loro sconfitta col Bassano è più “fresca” delle nostre due vittorie casalinghe. L’importante è che il Padova faccia un passo avanti nella prestazione. Non abbiamo ancora il tempo di pensare al derby di Cittadella, lo faremo solo dopo aver dato anima e corpo contro il SudTirol». Per sostituire Favalli, l’opzione più gettonata è quindi l’esordio da titolare di Anastasio, ma non è da escludere che Parlato scelga la coppia centrale Niccolini-Fabiano, con Diniz e Dionisi sugli esterni, per garantire alla difesa l’esperienza necessaria. Confermato il 4-2-3-1, con Corti e Bucolo in mezzo al campo e Altinier prima punta supportato da Ilari, al rientro dopo un mese di stop, capitan Cunico e Petrilli.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Noi dobbiamo pensare a noi stessi, al di là dell’avversario, e continuare la scalata che ci siamo prefissati». Quali sono le difficoltà maggiori di questa gara? «Innanzitutto il fatto che loro possono avere una reazione dopo la sconfitta col Bassano in casa: saranno agguerriti, avranno voglia di fare il risultato, ma troveranno un Padova che intende rispondere colpo su colpo. Da un lato noi dobbiamo nascondere i nostri difetti, è normale che la squadra abbia ancora delle cose da aggiustare visto che fenomeni non siamo; ma dall’altro dobbiamo vivere questa gara con il giusto entusiasmo e la grande voglia di fare il risultato». Che tattica si aspetta dall’avversario? «Non lo so, ed è per questo che dovremo leggere in fretta la partita: se si chiuderanno dovremo stare attenti alle ripartenze, se ci attaccheranno alti dovremo velocizzare ancora di più la manovra. Il Padova deve avere il piglio giusto e grande attenzione per tutti i novanta minuti. Non possiamo certo essere appagati per questi 8 punti che abbiamo raccolto: abbiamo il sacrosanto dovere di portare a casa la vittoria, in un modo o nell’altro».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La prima delle tre partite-chiave di inizio stagione, il Padova l’ha portata a casa con un discreto sorriso e una prova sul campo ancora una volta confortante. Dopo l’1-1 di Salò in casa della Feralpi, la squadra di Parlato si prepara oggi all’unica partita, delle tre sfide ravvicinate ad alto coefficiente di difficoltà, in programma all’Euganeo. A una settimana dal derby col Cittadella, che si giocherà sabato prossimo al Tombolato, il Padova accoglie oggi alle 15 il SudTirol, formazione tra le più in vista del girone, ma che non attraversa un momento felicissimo: dopo le due vittorie iniziali, infatti, la squadra altoatesina, allenata da Giovanni Stroppa, s’è inceppata nelle ultime settimane, raccogliendo due sconfitte contro Pavia e Bassano, altre “big” del girone A. Ed è per questo che, di fronte alla preventivabile reazione degli ospiti, i biancoscudati sono chiamati ad una prova di carattere ed intelligenza. Mancheranno i due attaccanti più attesi: Neto Pereira da parte biancoscudata e Giacomo Tulli da quella opposta. Ma Carmine Parlato, nonostante altre due defezioni di peso come quelle di Petkovic e Favalli, recupera Ilari e confida comunque nella buona prova dei suoi. «Il SudTirol è una squadra importante, che da dieci anni ormai mantiene sfiorando la Serie B in più di qualche occasione», avverte il tecnico biancoscudato alla vigilia.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il grande assente da parte altoatesina è Giacomo Tulli, il bomber della squadra di Stroppa, che oggi non sarà titolare per i postumi di un guaio muscolare accusato domenica scorsa col Bassano. «Dobbiamo ripartire dal secondo tempo di sette giorni fa», le parole del tecnico del SudTirol alla vigilia, che perde anche Sarzi Puttini e il portiere Coser, «L’atteggiamento era stato quello giusto. Servirà grande attenzione, il Padova è una formazione forte e attrezzata per i traguardi massimi». Curiosità legata alla gara di questo pomeriggio: insieme al direttore di gara, Paolini di Ascoli, e al primo assistente, Lombardo di Sesto San Giovanni, la terna arbitrale avrà anche la sua quota rosa. Secondo assistente di gara sarà infatti Ylenia D’Alia, 29 anni, laureata in Economia all’Università di Palermo, al secondo anno nella Commissione arbitrale della Lega Pro, ed anche assistente di linea internazionale: due settimane fa è stata designata come quarto ufficiale per Italia-Georgia, a La Spezia, per le qualificazioni a Euro 2017.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Partirà lunedì la prevendita per il derby Cittadella-Padova di sabato 10 ottobre (20.30). I biglietti sono in vendita sia nella sede del Cittadella in via Ca’ dei Paese (9/12.30 e 15/18.30), che online sul sito ticketOne.it. Per i tifosi biancoscudati sono stati riservati sia la curva nord (1144 posti a 13 euro) che la tribuna ovest (323 posti a 20 euro, ridotto a 15 e 1 euro per gli Under 14). Terza giornata di campionato oggi, intanto, per le formazioni Berretti. Impegno in trasferta per il Padova di Vladimiro Carraro che cerca i primi punti della stagione sul campo del Pordenone. Giocherà alle 15, all’Antistadio del Tombolato, il Cittadella, pronto a vivere il derby contro il Bassano. Esordio casalingo, domani, anche per il Calcio Padova femminile, che in attesa di iniziare il campionato sarà impegnato in Coppa Italia. Le ragazze di Michele Mafficini se la vedranno con il Gordige alle 14.30 sul campo di via Vermigli. Sempre in via Vermigli, oggi, scendono in campo le ragazze della Primavera, per la seconda gara di Coppa Veneto contro il San Bonifacio.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Favaro; Dionisi, Diniz, Fabiano, Anastasio; Bucolo, Corti; Ilari, Cunico, Petrilli; Altinier.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Scelte quasi obbligate, che Parlato però non ufficializza: «Ho fiducia in Anastasio — evidenzia l’allenatore — ma c’è anche l’opzione con quattro giocatori di esperienza (Niccolini centrale, Dionisi a sinistra e Diniz a destra, ndr ). Deciderò prima della partita, Ilari è pronto e può giocare, vedremo se dall’inizio o meno». Le premesse per un bel pomeriggio di calcio all’Euganeo ci sono tutte. Stroppa a Bolzano è alle prese con una partenza incerta (un ottimo inizio per i biancorossi e poi la frenata) e con una certa difficoltà a segnare su azione: «Dobbiamo ripartire dal secondo tempo contro il Bassano – spiega l’allenatore del Sudtirol – alla fine della partita domenica scorsa ho stretto la mano a tutti, perché l’atteggiamento era quello giusto. Il Padova è una formazione forte e attrezzata per i traguardi massimi, a noi manca un pizzico di cattiveria sottoporta, visto che stiamo facendo un po’ fatica ad andare in gol su azione. Il nostro valore è ancora difficile da valutare, aspettiamo un paio di partite e poi sarò più preciso».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Affrontiamo un avversario importante che conosce bene questa categoria — sottolinea Parlato — ma dobbiamo pensare a noi e continuare la scalata verso le prime posizioni. Credo che all’Euganeo arriverà una squadra agguerrita dopo la sconfitta col Bassano, noi dobbiamo nascondere i nostri difetti vivendo, però, la partita con grande entusiasmo. Abbiamo il sacrosanto dovere di portare a casa i tre punti, questo lo dico senza timore di smentita. Tutti dovranno calarsi al meglio nella partita, considerato che loro giocano con un modulo diverso dal nostro. Non so bene cosa aspettarmi dal SudTirol, ma so cosa voglio dai miei ragazzi e non possiamo regalare nulla…». Il bollettino dall’infermeria ferma, oltre a Neto Pereira, pure Favalli (ma non è detto che giochi Anastasio, suo sostituto naturale). E Petkovic è a mezzo servizio, ragion per cui è lecito aspettarsi la conferma di Favaro, già piuttosto ispirato domenica scorsa a Salò. Davanti Ilari dovrebbe riprendere il suo posto sulla fascia destra al posto di Bearzotti, con Cunico trequartista, Petrilli a sinistra e Altinier centravanti.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Padova città inquieta, insoddisfatta del suo attuale status, che sgomita per (ri)ottenere una serie B comunque difficile da agguantare. In settimana si è parlato di tutto (nuovo stadio, abbonamenti, investimenti futuri, zoccolo duro della tifoseria, bacino d’utenza), tranne — forse — del fatto che Carmine Parlato sinora sta compiendo un piccolo capolavoro sportivo. Non che otto punti in quattro partite siano un miracolo, tuttavia basti pensare a qual era stato il prologo della stagione (ko interno con mugugni e fischi contro il Pordenone in Coppa Italia) per capire che nulla, ma proprio nulla, è scontato o dovuto. Ecco perché oggi contro il Sudtirol sembra che l’ambiente abbia un po’ perso di vista il reale obiettivo del campionato e cioè arrivare più in alto possibile, magari ai playoff. Qualche big, del resto, arranca e sbuffa (leggi l’Alessandria che ha già cambiato allenatore in corsa), le concorrenti sono lì a un tiro di schioppo. Insomma, il Padova se la può giocare eccome e il rientro di Marco Ilari, che si candida a una maglia da titolare oggi pomeriggio (fischio d’inizio ore 15 e diretta web su Sportube.tv ), aggiunge munizioni a un attacco già privo di Amirante e Neto Pereira, alle prese con uno dei tanti infortuni muscolari che ne hanno sempre caratterizzato la carriera.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (quinta giornata, sabato 3 ottobre): Bassano-Cuneo, Padova-SudTirol e Pro Patria-Pordenone ore 15.00, Alessandria-Albinoleffe, Pavia-Cittadella e Renate-Lumezzane ore 17.30, Cremonese-FeralpiSalò, Giana Erminio-Pro Piacenza e Mantova-Reggiana ore 20.30.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano 10, Pavia 9, Padova e Giana Erminio 8, FeralpiSalò 7, Cremonese, Reggiana e SudTirol 6, Cittadella e Pordenone 5, Alessandria e Mantova 4, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane, Pro Piacenza e Renate 3, Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della quarta giornata: AlbinoLeffe-Pro Patria 2-1 (Brega (Al) al 19′ pt, Filomeno (Pp) al 31′ st, Soncin (Al) su rigore al 45′ st) giocata sabato, Cuneo-Pavia 2-3 (Conrotto (Cn) al 21′ pt, Cesarini (Pv) su rigore al 10′ st, Cavalli (Cn) su rigore al 34′ st, Ferretti (Pv) al 43′ st, Cesarini (Pv) al 45′ st), Cittadella-Pro Piacenza 1-1 (Cristofoli (Pp) al 6′ pt, Litteri (Ci) al 5′ st), Cremonese-Mantova 3-3 (Brighenti (Cr) al 11′ pt, Maiorino (Cr) al 43′ pt, Anastasi (Mn) al 4′ st, Carini (Mn) al 6′ st, Ruopolo (Mn) al 41′ st, Forte (Cr) al 45′ st), Lumezzane-Alessandria 2-0 (Belotti (Lu) al 15′ pt, Russini (Lu) al 5′ st), Pordenone-Renate 0-0, SudTirol-Bassano Virtus 0-2 (Barison (Ba) al 22′ pt, Misuraca (Ba) al 19′ st). Reggiana-Giana Erminio stasera ore 20.30.

Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 2 ottobre: rifinitura alla Guizza per i Biancoscudati, assenti Neto Pereira, Favalli e Petkovic, con quest’ultimo che però recupera per la panchina.




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