Live 24! Renate-Padova, -5: si lavora sodo puntando al recupero di Neto Pereira e Favalli

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Ore 21.30 – (Il Piccolo) In questo inizio di campionato, un successo è stata merce rara in casa dell’Unione Triestina 2012: ma perfino adesso che finalmente l’aveva trovato battendo il Mestre, la squadra non può nemmeno goderselo. Il risultato della partita giocata sabato scorso al Rocco è infatti ancora sub iudice: il comunicato della Lega Nazionale Dilettanti di ieri riguardante le decisioni del giudice sportivo, si apre infatti proprio con la partita Triestina-Mestre e recita: «Preso atto del preannuncio di reclamo da parte della società. Mestre avverso l’esito della gara indicata a margine, si soprassiede ad ogni decisione in merito. Nel relativo paragrafo si riportano i provvedimenti assunti a carico di tesserati per quanto in atti». Questo significa che ammonizioni e provvedimenti presi dall’arbitro sul campo sono al momento regolarmente registrati nel comunicato, ma il risultato non è stato ancora omologato perché sulla regolarità della partita servirà un approfondimento. Ma cosa è successo? Non resta che cercare approfondimenti con il Mestre che ha preannunciato reclamo: fonti interne della società veneta hanno spiegato che c’è un dubbio sul tesseramento dei due ultimi arrivati in casa dell’Unione 2012, ovvero Andrea Catalano e Luca Di Dionisio, entrambi scesi in campo nella partita di sabato. Dalla società neroarancio spiegano che non c’è nessuna certezza sul fatto che i tesseramenti siano irregolari e si ammette che ci possa anche essere uno sbaglio di valutazione, ma visto che il dubbio pare fondato, il Mestre ha deciso di procedere al reclamo. Insomma la società veneta resta molto prudente, ma è ovvio che se ha proceduto in questo senso avrà qualche elemento valido da giocarsi nel reclamo, oltre a un semplice dubbio. Comunque non resta che aspettare. Ora da parte degli organi competenti saranno infatti effettuati i necessari accertamenti e verrà vagliata la questione, e probabilmente la decisione finale verrà presa la prossima settimana o quella seguente. Ma fino a quel momento la vittoria della Triestina 2012 resta in pratica non omologata. Nel caso il reclamo venga accolto e si accerti che il tesseramento di Catalano e Di Dionisio non abbia rispettato tutti i crismi, all’Unione verrebbe data partita persa a tavolino per 0-3. E sarebbe un’altra mazzata, non solo sulla classifica non certo brillante, ma anche sotto l’aspetto psicologico, visto che il gol di Proia aveva finalmente dato un po’ di entusiasmo al gruppo guidato da Lotti. L’Unione 2012 aveva assicurato già nella giornata di giovedì che il tesseramento di Catalano e Di Dionisio (che erano appena arrivati in gruppo) era stato regolarmente effettuato, ma ovviamente, vista la fretta e l’imminenza di una partita giocata al sabato, c’è sempre la possibilità che qualcosa sia andato storto. Anche se la speranza di Proia e compagni è che tutto si risolva per il verso giusto, e che il successo sul Mestre possa venir confermato.

Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno attende il vero Antonio Acampora. La società gialloblù ha investito molto in estate sull’ex attaccante del Monfalcone, che fino ad ora non è però riuscito ad incidere come speravano tutti i tifosi e l’intera squadra di Piazzale della Resistenza. Se il Belluno ha fatto decisamente meno punti rispetto alle attese, la responsabilità, però, non è di sicuro da attribuire solamente alla punta gialloblù perchè in campo si scende in undici. Ma quando vedremo il vero Acampora? «Spero davvero il prima possibile – commenta “Totò” – sono convinto di poter dare una mano alla squadra e di poter contribuire a conquistare vittorie importanti. Sono qui dal 23 luglio e non c’è dubbio che ho ricevuto di più rispetto a quello che sono riuscito a dare. Voglio sbloccarmi al più presto e dare il mio contributo alla squadra, cercando di centrare un filotto di vittorie. Intorno a me sento tanta fiducia, non solo da parte dei miei compagni di squadra, ma anche del mister e di tutta la società». Nel Monfalcone Antonio Acampora ha vissuto stagioni da protagonista tra Eccellenza e Serie D, segnando cinquantatrè reti. «Negli ultimi anni ho sempre fatto la seconda punta – continua il bomber del Belluno – è vero che adesso ho cambiato posizione, ma non penso che sia un problema, sto lavorando duramente durante la settimana. Cosa manca al Belluno? Sicuramente mancano i risultati positivi. È vero che alcune volte non abbiamo fatto prestazioni brillanti, ma nel calcio i risultati sono tutto. Le partite le abbiamo sempre fatte cercando di imporre il nostro gioco». Domani c’è il turno infrasettimanale. Il Belluno ha l’occasione di riscattarsi subito dopo il pareggio contro il Ripa Fenadora e ospita alle 15 al Polisportivo il temibile Este. Mister Vecchiato deve rinunciare a Paolo Pellicanò, mentre Marco Duravia è entrato in diffida. «Dobbiamo entrare in campo come leoni», continua Acampora. Giorno decisivo. Paolo Pellicanò si sottoporrà alla risonanza magnetica questa mattina e già nella giornata di oggi si avranno i risultati. L’esame, insieme alla visita da parte del medico sociale gialloblù il dottor Di Fabio, dovrebbero dare un quadro definitivo alle condizioni del terzino del Belluno. La speranza è che si tratti solo di una distorsione del ginocchio con interessamento del collaterale, e che non ci sia niente di rotto. Ma i tempi di rientro non saranno comunque brevi. Un vero peccato, perchè Pellicanò era stato forse il migliore in queste prime partite.

Ore 20.50 – (La Provincia Pavese) Bocche cucite al Pavia il giorno dopo l’allenamento punitivo deciso sabato sera dopo la vittoria di Bergamo sull’Albinoleffe. La società non ha autorizzato alcun tesserato a rilasciare dichiarazioni sulla decisione di cancellare il primo dei due giorni di riposo previsti e dare appuntamento alla squadra la mattina seguente per un’insolita seduta alle 9.30. Un cambio di programma per «mantenere alta la tensione», è stata la giustificazione della società, che ha voluto sanzionare la squadra per una prestazione ritenuta non all’altezza, benché abbia portato al quarto successo in sei gare e al secondo posto in classifica. Un provvedimento che a quanto pare non è andato giù a parecchi giocatori. Tra i tifosi i giudizi sul pugno duro mostrato dal club sono sono variegati. «Se il provvedimento è punitivo perché la società ritiene che i giocatori non stiano rendendo quanto devono, sono d’accordo – dice Fabio Muzzio – bisogna tenerli sulla corda perché quest’anno la serie B la dobbiamo ottenere. Ho l’impressione che qualcuno si sia esaltato troppo dopo la vittoria in Coppa Italia contro il Bologna». Paolo Venturini premette: «Io non c’ero a Bergamo, ma mi è stato detto che non è stata una grande prestazione e finora non s’è visto il Pavia che ci si aspettava: abbiamo vinto con la Pro Patria, squadra materasso del girone; con Cuneo e Albinoleffe che sono in basso in classifica soltanto all’ultimo minuto e con eurogol di Cesarini e Ferretti, non meritando il successo; abbiamo perso abbastanza nettamente sia a Cremona che contro il Cittadella.Se è stata presa sulla base delle prestazioni, la decisione non mi sembra campata per aria. E’ vero comunque che siamo ancora a ottobre e ci sono ampi margini di miglioramento». Perplesso Corrado Del Bo’: «Premetto che non c’ero a Bergamo e che per giudicare con cognizione di causa la scelta societaria bisognerebbe avere più informazioni di quel che posso avere io dall’esterno. Però, dall’esterno appunto, è una misura che mi ha sorpreso, venendo dopo una vittoria, seppur stentata». Franco Novelli parla di «modi di procedere stravaganti» da parte del club: «Non vorrei che la società sovrastimasse l’organico del Pavia, a mio avviso non da promozione diretta, e che mettesse troppa pressione alla squadra. A meno che non ci siano motivazioni di carattere disciplinare che non conosciamo, la decisione di annullare il giorno di riposo e di fare allenare la squadra dopo una gara comunque vittoriosa mi sembra esagerata. Ci sono squadre più in forma della nostra in questo momento, ma il campionato è lungo e potrebbero calare».

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) Gianni Perin, amministratore unico della BItecnology, rappresentante dell’azienda da poco socia della Reggiana, racconta le prime sensazioni da azionista. «Sono state settimane più intense rispetto a quando ero solo sponsor, si sente molto il peso della responsabilità». Allo stadio si sente più socio o tifoso? «Mi sento tifoso però il mio ruolo adesso è più gravoso: avendo ospiti nei palchi devi fare tutti i convenevoli del caso, da buoni padroni di casa». Ha già conosciuto staff e giocatori? «Al tecnico ho fatto visita negli spogliatoi l’altra sera. Colombo è una persona in gamba ma ho un buon rapporto anche col digi Ferrara». Quale impressione ha avuto in generale? «Vedo tutte cose positive». Come giudica l’inizio di stagione della squadra? «Sono soddisfatto di quanto visto finora. Ci saranno cose da mettere a punto ma resta il fatto che stiamo andando meglio dell’anno scorso e adesso aspettiamo la prova del nove contro le squadre più blasonate, che stanno per arrivare». La vittoria sul Renate, la prima in casa, quanto è stata importante? «Moltissimo perché quel blocco del primo tempo era qualcosa di mentale, dal momento che tutti ci aspettiamo molto, i giocatori si sentono responsabilizzati e c’è maggior timore in campo ma siamo sulla strada buona». Il calore del pubblico la rende orgoglioso di far parte della società? «E’ un pubblico sempre meraviglioso. Peccato che orari e giorni particolari, come sabato scorso, privino tanti del piacere della partita perché, si sa, spesso le famiglie hanno altri impegni in quel momento». Andrà a Salò al seguito della squadra? «Lunedì devo partire presto per Monaco, niente Salò». Pare soddisfatto della scelta: sua moglie Enrica ed il cognato Enrico Iori la pensano come lei? «Io sono soddisfatto e mia moglie, sentendosi coinvolta, comincia ad appassionarsi al calcio». Il vostro 4% potrebbe ampliarsi in futuro? «Al momento non posso rispondere, più che altro stiamo cercando dei partner». Ci sono amici imprenditori pronti a seguirla? «Ci sono prospettive a breve ma di concreto ancora nulla ma è soprattutto il presidente Compagni che sta lavorando in tal senso. Potrebbero esserci situazioni in futuro come la nostra, cioè da sponsor diventare azionisti ma per ora è presto parlarne». La Reggiana nelle mani dei reggiani è la via giusta? «Resto di quell’idea». Il calcio è ancora un buon veicolo d’immagine? «E’ più un impegno sociale verso la città ed i tifosi, almeno nel nostro caso, perché non producendo generi di largo consumo, ma industriali, non possiamo aspettarci un ritorno economico come ad esempio Grissin Bon, nel basket, che può puntare anche a quello col suo pubblico. Noi cerchiamo una specie di co-marketing, nel senso che quando abbiamo bisogno di un prodotto lo andiamo a cercare nel pool degli sponsor granata aiutandoci a vicenda». Cosa si augura in questa prima stagione da socio? «Di coinvolgere sempre più pubblico e per questo servono i risultati sportivi, sotto il profilo del campionato penso che la squadra sia stata allestita bene, vedo armonia all’interno dello spogliatoio, quindi gli ingredienti per far bene ci sono tutti».

Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Non si può dire che il cammino del Mantova finora sia stato in salita per il valore delle avversarie, ad eccezione della Reggiana, considerato che i 5 punti sono arrivati con il Renate (oggi, con 3, a due lunghezze dai biancorossi e unica squadra sconfitta), il Pordenone (che ne ha ottenuti il doppio, 10) e la Cremonese (ora a 7). Il problema inizierà a porsi da domenica, non solamente per la condizione psicofisica della squadra, ma anche e soprattutto per il valore riconosciuto degli organici che la squadra di Maspero andrà ad affrontare nelle prossime otto giornate. Chi volesse confutare questa tesi farebbe bene a dare un’occhiata al calendario: domenica arriva il Lumezzane, attualmente a 9 punti e in ciò favorito dalla vittoria per 2-1 sull’avversaria dell’altro giorno, la Pro Patria che domani alle 15 affronta il Cittadella nel recupero. Sabato 24 c’è la trasferta a Padova, oggi a 8 punti, contro un’altra squadra che stenta non poco nonostante le spese del mercato estivo. Il 1° novembre arriverà la Giana Erminio che è posizionata a 9 punti e che ha impegnato sul 2-2 il Bassano. Proprio i vicentini saranno l’avversario della giornata successiva, e per non perdere l’abitudine l’undicesima giornata proporrà una nuova trasferta in Veneto al Tombolato di Cittadella con i padovani che sono a 11. Il 22 si tornerà al Martelli per affrontare la Feralpi Salò, ora a 11; l’ultima gara di novembre sarà a Pavia. Domenica 6 dicembre toccherà invece all’Alessandria, al Moccagatta. Su le maniche, biancorossi…

Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) I biancorossi torneranno ad allenarsi stamattina al campo Centrale Te – Dante Micheli e, anche stando a quanto dichiarato dal presidente Sandro Musso, dovrebbero iniziare a preparare la partita di domenica contro il Lumezzane (inizio alle ore 15) con rinnovata convinzione nelle loro possibilità e qualche aggiustamento nell’assetto tattico, che mister Maspero nel corso dell’incontro di ieri sera ha prospettato come eventualità realizzabile fin da subito. Sarà interessante prima di tutto vedere se il recupero degli infortunati Ruopolo, Scalise, Sereni e Foglio si sarà concretizzato a pieno titolo e se elementi del calibro di Gavazzi e Momentè avranno la possibilità di dimostrare ulteriori miglioramenti nella condizione fisica, che negli ultimi tempi non ha potuto essere delle più brillanti a causa dei rispettivi acciacchi. La possibilità di porre la difesa a quattro porterà quindi il mister virgiliano ad apportare sensibili variazioni nell’assetto, che costituiranno indubbiamente l’aspetto maggiormente interessante della seduta di allenamento odierna. Il programma settimanale verrà ufficializzato in mattinata.

Ore 19.30 – (Gazzetta di Mantova) Primo non prenderle, secondo tutti uniti con Maspero: questi i cardini del lungo incontro fra società, staff e giocatori terminato a tardissima ora. Scossi da un avvio desolante e per nulla convinti che sia impossibile porre fine alla sfilata delle teste basse il presidente Sandro Musso e il fondatore Sdl Serafino Di Loreto hanno impresso la svolta che a loro parere consentirà al Mantova di ritornare ad avere più dignità in campo. La svolta non è quella attesa dalla maggioranza degli sportivi che si sta esprimendo su gazzettadimantova.it; mister Maspero è (se possibile) consolidato nel suo ruolo, da subito cambia (e non è poco) l’atteggiamento tecnico e tattico della squadra, un atteggiamento che vedrà una novità importante già da domenica contro il Lumezzane. Il Mantova, e questo lo si vedrà fin dall’allenamento di stamane, passerà ad un sistema di difesa a 4, che dovrebbe consentire maggiore equilibrio. Musso si esprime con un discorso “pane e salame” non a base di champagne, caviale e proclami: il patron è l’unico a parlare mentre l’incontro prosegue senza riguardi per l’orologio: «Dobbiamo giocare – sottolinea Musso – in modo più semplice, cercando di prendere meno gol e sgobbando per davvero. Tutti, anche chi può stringere i denti di più per il bene della squadra. Ci siamo trovati tutti in sede per un incontro complesso quanto utile e approfondito, importante per sviscerare problemi, incomprensioni, fatti belli e meno belli. Per ritrovare tutti insieme la volontà di remare nello stesso senso verso la riscossa, come questa piazza merita per l’amore della sua splendida gente». Musso sprona il gruppo a non avere paure d’alcun tipo: «Rappresentiamo una realtà importante, siamo una società che sta dando l’anima ad ogni livello e non possiamo permetterci di arrenderci alla prima difficoltà. Abbiamo voluto parlare con tutti i ragazzi e con il mister perché crediamo fermamente nella necessità di ritrovare lo spirito di gruppo che gli ultimi risultati sembrava avessero ridimensionato. La compattezza è la nostra arma principale, che la società vuole portare avanti in tutte le sue componenti. Alla nostra gente che crede nel Mantova, che ama la squadra assicuriamo la nostra volontà di procedere in tutti i modi possibili per far sì che il sereno ritorni; al mister e ai suoi collaboratori, ai ragazzi spetta il dovere di dare risposta nei fatti da professionisti quali sono, buttando al macero eventuali paure. Maspero e i ragazzi devono andare avanti con serenità e finalmente tornare a far bene».

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Rodaggio finito. Ha fruttato al Pordenone un appagante sesto posto con 10 punti. Ora però è già il momento di guardare al prossimo futuro. Se nelle prime sei partite i ramarri hanno incontrato formazioni che in classifica attualmente stanno alle loro spalle (Pro Piacenza 6, Albinoleffe 3, Mantova 5, Renate 3, Pro Patria 0, Cremonese 7), nelle prossime sette giornate il livello di difficoltà da affrontare sarà decisamente più elevato. Non solo: l’effetto sorpresa si è esaurito. Nessuno sottovaluterà più il ramarro. Sette partite, una serie che potrà consolidare la posizione dei neroverdi o ridimensionarli. ROAD MAP NEROVERDE – I ragazzi di Tedino dovranno misurarsi con Südtirol (10, domenica ancora al Bottecchia), poi andranno a Lumezzane (9, ma con tre vittorie consecutive alle spalle), ospiteranno la capolista Bassano (14), andranno a far visita agli ex ramarri (Parlato, Dionisi, Niccolini) a Padova (8) in una gara tutta particolare, giocheranno al Bottecchia con l’Alessandria (10) per poi affrontare due trasferte di fila a Reggio Emilia (12) e a Salò (11). Infine ospiteranno il Cittadella (11, ma con una gara in meno). Solo dopo questa serie terribile potranno in teoria rilassarsi a Cuneo (3). RIPRESA – Stefani e compagni riprenderanno ad allenarsi questo pomeriggio (alle 15) dopo la giornata supplementare di riposo concessa loro da Bruno Tedino. Domani doppia seduta (alle 10 e alle 15). Per giovedì è stata organizzata un’amichevole di allenamento a Casarsa (inizio alle 17). Venerdì allenamento pomeridiano (alle 15). Sabato seduta mattutina (alle 10) a porte chiuse. AMARCORD – La gara di domenica con il Südtirol (reduce dallo 0-0 con il Feralpisalò) inizierà alle 14. L’ultima sfida con gli altoatesini nella scorsa stagione coincise con la prima notturna al Bottecchia sotto il nuovo impianto di illuminazione. Il Pordenone vinse per 2-0 (doppietta di Denis Maccan) davanti a 1.500 spettatori.

Ore 18.50 – (Messaggero Veneto) Ricomincia oggi, con la seduta pomeridiana al De Marchi (alle 15), la settimana lavorativa per il Pordenone. L’avvicinamento alla sfida con l’Alto Adige, in programma al Bottecchia alle 14 di domenica, prevede anche un’amichevole: i “ramarri” affronteranno giovedì a Casarsa i gialloverdi locali, che militano in Promozione. Appuntamento alle 15. Un test-match che, come al solito, la società ha organizzato anche per mantenere i rapporti con i club locali e per dare la possibilità a Bruno Tedino di far giocare chi sinora è sceso poco in campo. Il tecnico dei neroverdi, poi, cercherà di lavorare per limare un difetto: quello di essere raggiunti una volta andati in vantaggio. Con quella di sabato scorso con la Cremonese sono tre le rimonte subite nel corso di questo avvio di stagione: la prima a Piacenza, col rigore inventato (e trasformato da D’Alessandro) dopo la rete di Cristofoli; la seconda a Mantova, con il colpo di testa di Carini a pareggiare la rete di Strizzolo. Tutti gol incassati nella ripresa, dopo i centri neroverdi del primo tempo. Se le partite si fossero chiuse al 45’ i “ramarri” avrebbero ben 16 punti (su 18 disponibili). Intanto è stata aperta ieri la prevendita dei biglietti di Pordenone-Alto Adige. I ticket si possono acquistare attraverso il circuito internet www.ticketland1000.com oppure al Bar Libertà o al Caffè Nogaredo di Cordenons. Prezzi invariati, cioè 18 euro per la tribuna centrale, 14 per la laterale e 10 per la tribuna scoperta.

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Il ruolo dei tifosi, spesso, è anche di sostenere il giocatore che non sta attraversando un momento positivo. Ed è quello che ha deciso di fare il Caffè Nogaredo, fan club ufficiale del Pordenone, nei confronti di Matteo Tomei. Il sodalizio sta infatti preparando uno striscione a favore del portiere, che sarà appeso venerdì al De Marchi prima della seduta di allenamento: una scelta presa perché si è visto il giocatore in difficoltà, ma anche per difenderlo alle critiche di una parte della tifoseria, che dopo la gara inneggiava al ritorno di Gianni Careri. L’episodio. Sì, perché appena conclusa la partita con la Cremonese, sabato scorso, Tomei è stato – diciamo – additato da uno spicchio della tribuna scoperta. Alcuni l’hanno ritenuto responsabile di due risultati della squadra, quello con i grigiorossi e il pari di Piacenza. E il giocatore ci sarebbe comprensibilmente rimasto male. Da qui l’idea del Caffè Nogaredo di sostenerlo con uno striscione. «Per quanto vogliamo bene a Careri – afferma Gustapane – auspicare il suo ritorno in campo a scapito di Tomei non è una cosa positiva per il Pordenone. Noi tifiamo la squadra e vogliamo essere al fianco di chi scende in campo. Matteo può avere fatto degli errori, capita, ma noi guardiamo avanti». Già la scorsa estate alcuni ultras non avevano accolto positivamente Tomei, reo, secondo loro, di avere in passato rifiutato un’offerta del Pordenone. «Noi siamo contenti di avere in squadra un giocatore nato e residente in città – continua la presidente del fan club –: inoltre, la scorsa stagione in tanti avevano criticato Careri dopo i suoi errori nella gara col Bassano. Poi Gianni ha salvato in più circostanze il risultato e per tutti è diventato un eroe». Positività. In generale Gustapane, a nome del club, ritiene le critiche ingenerose anche visto il periodo positivo della squadra. «Di cosa ci si può lamentare? Il Pordenone ha 10 punti e sta andando decisamente meglio rispetto all’ultimo campionato – spiega –. Dobbiamo essere felici di come sta andando l’annata e ci sentiamo in dovere di sostenere sempre questo gruppo, che sta dimostrando anche di essere attaccato alla maglia». In effetti, anche se sabato non è arrivata la vittoria di prestigio, bisogna sempre ricordare dov’erano i neroverdi lo scorso giugno: retrocessi in serie D. Invece ora si ritrovano in Lega Pro e al quarto posto in classifica. Il Caffè Nogaredo lo sa, e fa bene a stare vicino a uno dei giocatori neroverdi più rappresentativi.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Duemila spettatori non si vedevano da anni al Penzo. Oltre ad una curva che, rumorosa e colorata, pian piano sembra riempirsi, il pienone nel primo «Taco-day» l’ha regalato la tribuna centrale: un bel colpo d’occhio con tanti bambini che, in parte, ha compensato il settore distinti mestamente vuoto (scelta societaria non condivisa dai tifosi). Numeri alla mano 1.965 spettatori non si erano mai contati nei recenti tre campionati di Lega Pro: andando a ritroso lo scorso anno il picco erano stati i 1.523 contro la Pro Patria di Serafini (860 il record negativo) e nel 2013/14 i 1.850 di Venezia-Entella. Nella Pro2 2012/13 al Penzo al massimo si recarono in 1.746 contro il Savona, mentre 2.765 arrivarono al Mecchia di Portogruaro per la vittoriosa finale playoff col Monza (ma con più di 300 ospiti). Guardando anche al precedente triennio in serie D i 2.091 di Venezia-Tamai furono il dato più alto nel 2009/10 con Favaretto in panchina; la stagione seguente in 2.239 seguirono il derby col ChioggiaSottomarina, 5.500 invece quello col Treviso che segnò l’ingresso di Yury Korablin. Infine al 2011/12 risale l’ultimo «boom» con i 3.484 di Venezia-Delta Porto Tolle, più del doppio rispetto ai 1.538 che un paio di mesi dopo festeggiarono la promozione in Lega Pro contro l’Itala San Marco.

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Di vittoria in vittoria pur cambiando gli interpreti. Nessuna grossa sorpresa sotto questo aspetto per un Venezia che, com’era nelle previsioni, si conferma lungo e coperto in tutti i ruoli. Fabiano è squalificato? Gualdi avanza e continua a segnare, mentre Malagò non lo fa rimpiangere in mediana al pari di Soligo con Calzi. Capitan Serafini è a secco da due gare? A tornare al gol ci pensa Giacomo Innocenti, autore della prima rete nel 2-1 comunque più sofferto del previsto inflitto alla Liventina. Un bel segnale da parte dell’attacco (sempre orfano del brasiliano Barreto) in cui «Jack» è tornato titolare senza far rimpiangere un Carbonaro reduce da 3 gol nelle ultime 4 gare di campionato. «È bello poter dire che mister Favaretto sta facendo le scelte giuste, infatti ci stiamo già esprimendo per quelle che erano le aspettative di tutti, noi per primi – le parole di Innocenti -. Giocare in una squadra così completa in ogni reparto, costruita per riportare Venezia tra i pro è una grande opportunità per ciascuno di noi e tutti quando entriamo vogliamo portare il nostro mattone». Nella sua zampata ai trevigiani un plauso lo merita pure Beccaro. «Ha fatto un grande lancio dalla difesa, un’apertura millimetrica per partire col destro verso la porta e piazzare il pallone di sinistro in diagonale. Un bel gol, più pesante rispetto a quelli del 3-0 che avevo firmato a Dro e Villafranca in coppa». Il 26enne attaccante spezzino ha già disputato 7 campionati di serie D tra Pro Vercelli, Spezia, Lavagnese, Villavernia, Gozzano e Acqui dove l’ha pescato il ds Giorgio Perinetti dopo i suoi 27 gol in tre stagioni. «La nostra forza è lo spirito di gruppo – aggiunge Innocenti – che domenica si è allargato al presidente Tacopina e al pubblico numeroso. La gara con la Liventina ha però detto che non siamo perfetti e che lasciando spazi anche questo Venezia può rischiare. Impariamo la lezione e continuiamo a vincere». Domani ad Abano (ore 15, arbitro Madonia di Palermo) gli arancioneroverdi cercheranno l’ottava vittoria in altrettante uscite: dopo la squalifica torna arruolabile il trequartista Fabiano.

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Un giorno speciale, anzi, un giorno perfetto». La prima domenica allo stadio Penzo di Joe Tacopina è condensata nelle parole entusiaste del neo presidente del Venezia Fc, dopo il match vinto per 2-1 sulla Liventina (reti di Innocenti e Gualdi). La curiosità per la nuova proprietà Usa ha fatto praticamente raddoppiare il numero dei tifosi sugli spalti, arrivati quasi a quota duemila, un record rispetto alle cifre di questi ultimi anni. E la personalità esuberante e coinvolgente di Tacopina, unita però alla ricerca costante della perfezione, stanno già conquistando l’ambiente: domenica il patron è arrivato al Penzo quasi due ore prima del fischio d’inizio e ha visionato ogni spazio, dando le prime indicazioni. «Ogni settimana miglioreremo e cresceremo», ha detto in italiano e ricordando come abbia già provveduto a dare uno stile preciso alla dirigenza, a cui è stato imposto un elegante completo scuro e cravatta con lo stemma. Un segno di stile, ma che vuole essere anche di sostanza. «Il potenziale c’è, siamo in una città speciale, abbiamo dirigenti da serie A, ora si tratta di migliorare piano piano. Abbiamo un progetto a lungo termine». Il Penzo ha mostrato il suo fascino «retrò» a cui l’avvocato newyorkese non è rimasto indifferente. «Uno stadio romantico, è storico e poi c’è una vista incredibile. Da qui si vede la laguna, si vedono le dolomiti, di fronte c’è la chiesa, il campanile… Un sogno. Per adesso il Penzo va bene, cercheremo di adeguarlo se sarà necessario. In futuro penseremo allo stadio nuovo. Venezia è una città importante nel mondo e ha bisogno di uno stadio al top, a livello regionale. Il progetto inizia adesso», ha aggiunto Tacopina che pure il giorno della sua presentazione in città – venerdì – aveva messo in secondo piano la costruzione dello stadio rispetto al progetto sportivo. In realtà pare che le due cose viaggeranno insieme e che una volta riportato il Venezia in alto, la società avrà già gettato le basi per realizzare il nuovo impianto sportivo. Non a caso sembra che il terzo socio – insieme a Tacopina e James Daniels – e rimasto per il momento anonimo, sia proprio una società che si occupa di costruzione di impianti sportivi. Il presidente sarà in città per tutta la settimana, oggi alle 17 sarà a Vicenza per seguire l’Under 21 azzurra e domani seguirà il Venezia nella trasferta di Abano.

Ore 17.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia infila la settima perla e aspetta domani per provare un altro allungo visto che l’ottava giornata, infrasettimanale, oltre alla trasferta ad Abano (squadra che arriva da quattro sconfitte consecutive dopo aver incassato sette punti nelle prime tre giornate), propone lo scontro diretto tra Campodarsego e Virtus Verona, le due più immediate inseguitrici. Poi saranno Serafini e compagni ad avere tra le mani la possibilità di dilatare il vantaggio giocando nel giro di una settimana contro Calvi Noale (18 ottobre) e Campodarsego (25 ottobre). Allungato il record di vittorie consecutive in avvio di stagione (7), unica dalla serie A alla serie D, la squadra di Favaretto con le due reti realizzate contro la Liventina è diventata anche la squadra più prolifica del campionato, a quota 20, insieme alla Virtus Francavilla (girone H), davanti a Sambenedettese (girone F) e Albalonga (girone G) che sono a 19. Allenamento. Favaretto ha portato subito in campo i suoi giocatori, allenamento al mattino, lavoro differenziato solo per Cangemi e Barreto, che stanno seguendo un programma particolare per il rientro, mentre Calzi ha recuperato dal mal di schiena e sarà a disposizione per Abano. Cantini ha messo nelle gambe minuti preziosi giocando con la Juniores di Turato, torna a disposizione anche Fabiano che ha scontato il turno di squalifica. Possibile che ad Abano giochi dal primo minuto Marco Modolo, facendo rifiatare uno tra Beccaro e Cernuto, mentre Fabiano si riprende la posizione di trequartista alle spalle delle due punte, Gualdi ritorna a centrocampo, con Carbonaro che potrebbe ritornare dal primo minuto, anche se Innocenti ha sfruttato al meglio l’opportunità avuta andando a bersaglio dopo due minuti. Tacopina. Il presidente del Venezia, dopo il vittorioso esordio con la Liventina e la sfilata al Penzo tra tifosi e bambini, sarà oggi a Milano nella sede della Nike, lo sponsor tecnico del Venezia, poi al pomeriggio assisterà allo stadio Menti di Vicenza alla partita dell’Under 21 azzurra contro l’Irlanda, partita valida per le qualificazioni europee. Naturalmente Joe Tacopina seguirà la squadra domani nella trasferta di Abano e domenica nel derby contro la Calvi Noale. Giudice sportivo. Primo cartellino giallo per Matteo Malagò e Matteo Serafini, squalificato per un turno Cofini della Liventina, espulso al Penzo per somma di ammonizioni.

Ore 16.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.30 – Qui Guizza: partitella finale:

Ore 16.10 – Qui Guizza: provati i primi schemi anti-Renate. In campo anche Altinier.

Ore 15.50 – Qui Guizza: tiri in porta per i Biancoscudati.

Ore 15.30 – Qui Guizza: a parte Favalli, Neto Pereira ed Altinier.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Primi in classifica, capaci di veleggiare con il vento in poppa e di reagire pure alle tempeste peggiori. E con un capitano come Simone Iocolano che pare aver dimenticato, senza risentirne in minima parte, tutte le voci estive che lo volevano sul punto di lasciare il Bassano. In attesa del recupero Pro Patria-Cittadella, che potrebbe consegnare ai granata la vetta della classifica in coabitazione con l’attuale capolista, il capitano giallorosso si gode il 2-2 conquistato a Gorgonzola e il terzo gol stagionale messo a segno. Per come si erano messe le cose, quello di sabato è un punto di platino, che testimonia ancora una volta il carattere e la determinazione dei ragazzi di Stefano Sottili. «Per la situazione che si era creata — sottolinea Iocolano — è sicuramente un pareggio molto importante, direi proprio un punto guadagnato. E’ stata una partita strana e molto particolare, è difficile farsi un’idea complessiva che non sia condizionata dai singoli episodi. La prima espulsione di Davì ci poteva stare, la seconda su Proietti però no, per questo abbiamo protestato tanto: secondo noi è stata un’ingiustizia. Il pareggio è un risultato giusto, loro hanno disputato una buona gara e noi in nove abbiamo avuto il merito di non mollare e di crederci sempre». Il primo posto è la miglior conferma di quanto il Bassano faccia sul serio e abbia le carte in regola per competere, fino in fondo, per il traguardo massimo. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma la squadra è attrezzata e consapevole del proprio valore. Domenica al Mercante arriverà l’Alessandria, un passaggio fondamentale di questo campionato, uno dei primi incroci che può spezzare qualche equilibrio sinora assai precario. « Vogliamo continuare così — carica Iocolano — domenica sfidiamo al Mercante l’Alessandria, una squadra importante e costruita per vincere, che ha una grande voglia di rivalsa. Noi dobbiamo pensare a vincere e conquistare più punti possibili sempre, senza farci condizionare da quello che succede attorno a noi. Il campionato ha valori che lentamente si stanno delinenando, ma è ancora prestissimo per tirare le somme. Tante squadre hanno la possibilità di arrivare in alto». Da oggi sarà attiva la prevendita per la partita di domenica. Si prevede una buona affluenza di pubblico per un match destinato a dare spettacolo.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) «Posso confermare che stiamo valutando la possibilità di accogliere nuovi soci che abbiano la possibilità di darci una mano, nella decisione non credo che andremo troppo per le lunghe; presumo quindi che nel giro di una decina di giorni potrebbero esserci degli sviluppi che mi auguro siano positivi, perché questo darebbe maggior forza alla Vi. Fin. nel proseguire verso il progetto iniziale che resta quello di acquisire la maggioranza del Vicenza calcio». Con queste parole Alfredo Pastorelli, dieci giorni fa al Corriere del Veneto , ribadì ancora una volta la volontà sua e dei soci di Vi. Fin. di arrivare all’acquisizione della maggioranza del Vicenza calcio, tanto che il «lancio» Ansa nella serata di ieri, con cui si dava conto della decisione da parte della finanziaria vicentina di procedere ad acquisire le quote societarie, ha sorpreso solo per la scadenza comunicata, quel «entro la fine di ottobre» quando di tempo per prendersi il Vicenza calcio Vi.Fin. ne ha in abbondanza, essendo titolare di un’opzione che scadrà nel dicembre del 2016. La richiesta di rateizzazione dell’Iva affidata da Vi.Fin. allo studio legale Casa di Vicenza è in corso e, anche se tutti i segnali vanno nella direzione di un’approvazione della richiesta, i tempi per avere il classico «nero su bianco» non saranno brevi. Inoltre, i soliti ben informati fanno sapere che in corso ci sono delle questioni che Vi. Fin. sta cercando di risolvere: una con la River Srl proprietaria dei campi da gioco del centro tecnico «Piermario Morosini» di Isola Vicentina, l’altra con l’ex presidente del Vicenza Aronne Miola, che tramite la Sporting Srl detiene tuttora la proprietà degli stabili del centro. Ma, come confermato dieci giorni fa da Pastorelli, Vi. Fin. potrebbe anche avere presto dei rinforzi e in questi giorni c’è stato più di un contatto che potrebbe concludersi positivamente. Tutte situazioni che hanno bisogno di tempo ma che non hanno una scadenza certa per il presidente di Vi.Fin e gli altri soci della finanziaria che da tempo sostiene e affianca la proprietà biancorossa. Anche perché in via Schio in questi giorni la priorità è ottemperare alla scadenza del 16 ottobre, data entro la quale il Vicenza calcio, come tutte le altre società del campionato cadetto, dovrà pagare gli stipendi e i relativi contributi ai tesserati, pena un deferimento con conseguente penalizzazione. Rischio che la società berica non corre, visto che l’importo necessario è quasi del tutto coperto, anche in considerazione del fatto che Vi. Fin. sorse il 14 aprile scorso proprio per impedire una penalizzazione certa in graduatoria, visto che l’attuale proprietà non sarebbe stata nelle condizioni di rispettare le scadenze fissate. Tutto lascia pensare che Vi.Fin. continuerà ad adempiere agli impegni presi e il tutto, come ribadito più volte dai vertici della società vicentina, nell’ottica di arrivare ad acquisire la maggioranza del Vicenza calcio. Cosa che al momento resta nelle intenzioni, e che non accadrà necessariamente entro ottobre. La conferma arriva in serata dal presidente Pastorelli che spiega come verosimilmente Vi. Fin. potrebbe esercitare l’opzione tra non molto. «La nostra intenzione è nota e non è certo una novità – spiega Pastorelli – in questo momento attendiamo fiduciosi la soluzione di un paio di questioni importanti, situazione necessaria e sufficiente per la conclusione dell’acquisto del Vicenza calcio».

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Este penalizzato in vista del turno infrasettimanale della Serie D, che vedrà i giallorossi di scena a Belluno. Il centrocampista Canton, espulso sabato contro il Montebelluna, e il terzino Rosina, cacciato per doppia ammonizione, sono stati squalificati. Inibito sino al 21 ottobre il vice-presidente Stefano Marchetti. ESONERO AL DELTA. Il Delta Tolle Rovigo (Serie D, girone D) ha esonerato il tecnico Massimo Bagatti. Squadra affidata a Vito Antonelli, ex San Paolo.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Senza fare polemiche, ma con il Padova ha zittito tutti coloro che lo avevano etichettato come “lento”, lui e Scaglia. Manuel Pascali nella sua area ha dominato e in quella avversaria ha trovato pure il gol. «Finalmente. Ci sono andato vicino a Meda e in casa con la Pro Piacenza, sono contento perché avevo causato il rigore, anche se non volontariamente, quindi dovevo rifarmi. Era il derby, avevo tutta la famiglia a guardarmi: non potevo chiedere di più». Il difensore torna con il pensiero a sabato sera. «Abbiamo sbagliato davvero poco. Il Padova arrivava da una brutta sconfitta, ci aspettavamo una squadra aggressiva, siamo stati bravi a concedere il minimo, a fare un’ottima prestazione in ogni reparto. Anche ad essere più forti di alcune provocazioni in campo, qualche intervento un pò sopra le righe, ma fa parte del derby». Il Cittadella non si gongola sulle ali dell’ultimo successo. «Con la testa siamo proiettati verso un appuntamento fondamentale della stagione, una gara insidiosa, con la Pro Patria». Sulla carta, scontata, contro un’avversaria che non ha mai vinto. «È qui che si vede la grande squadra. Tutti ci aspettano al varco: arriva un Cittadella lanciato, reduce da due vittorie consecutive, dall’altra parte c’è la Pro Patria a zero punti. Abbiamo visto le ultime sue prestazioni, e vi posso dire che non sarà un avversario facile, anche perché noi arriviamo dal derby, dispendioso a livello fisico ma soprattutto mentale. Sta tutto a noi: ci danno strafavoriti, dobbiamo confermare i pronostici». Ecco come si prepara la partita di Busto Arsizio. «Ho sempre pensato che tutto si comanda dalla testa. È vero che c’è qualche giocatore non più giovanissimo, ma siamo atleti e ci alleniamo bene, siamo preparati a livello fisico. Non dobbiamo invece farci distrarre dalla classifica: non sarà tutto facile per noi, tutt’altro». Certamente la Pro Patria non affronterà il Cittadella a viso aperto. «Giocheranno alla morte contro di noi, non hanno ancora vinto. Nessuno ci regalerà mai niente, ma abbiamo imparato dalla brutta prova con la Pro Piacenza, sappiamo cosa bisogna fare, sin dai primi minuti in cui scenderemo in campo. Sarà un test significativo, una bella prova di maturità per il Cittadella».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Gruppo al gran completo in casa granata. Teoricamente Roberto Venturato potrebbe convocare anche Alessando Sgrigna per la trasferta di domani, ma molto probabilmente ci vorrà ancora un pò di pazienza per vedere il fantasista in campo. Pro Patria-Cittadella, recupero della seconda giornata di campionato, si giocherà a Busto Arsizio alle 15, e sarà diretta da Annaloro di Collegno, i biglietti per la partita si possono acquistare sino alle 19 di domani solo alle rivendite «Bookingshow», a Cittadella si trova a «B&B Shop» di Barin Enrico, di fronte all’hotel Palace. Il costo del tagliando è di 10 euro. La Lega intanto ha reso note le date dell’ottavo turno di campionato: Albinoleffe-Cittadella si giocherà sabato 24 ottobre alle 17.30 allo stadio «Atleti Azzurri d’Italia» di Bergamo, e per l’occasione il club «Angelo Gabrielli Granata per Sempre» organizza la trasferta con un minimo di 40 partecipanti (Si organizzerà anche quella di Pordenone dei primi di dicembre). Si invitano i club granata a contattare Francesco Rebellato.
CLAUDIO FOSCARINI – L’ex allenatore del Cittadella è il nuovo tecnico della Pro Vercelli, che ha esonerato Scazzola.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Sarà una prova di maturità». Parole di Manuel Pascali, pronunciate nell’immediato dopo-derby e subito sottoscritte dal tecnico Roberto Venturato. Difficile definire meglio di così Pro Patria-Cittadella, recupero della 2ª giornata di Lega Pro che si giocherà domani, alle 15, allo stadio Carlo Speroni di Busto Arsizio. Lo è per forza di cose, perché, se era facile trovare gli stimoli giusti contro avversarie del calibro di Pavia e Padova, è sicuramente meno scontato recuperarli contro l’ultima della classe e dopo una vittoria esaltante come quella del derby. Eppure bisogna farlo. Il premio in palio lo merita, perché se il Citta raccoglierà il bottino pieno, andrà ad affiancare il Bassano in vetta. Turnover? Resta da capire quali intenzioni abbia Venturato riguardo all’undici da mandare in campo. Soltanto la rifinitura di stamattina potrà chiarire se l’allenatore granata per la prima volta nella stagione ricorrerà al famoso “turnover”, tenuto conto che questa è la terza sfida nel giro di dieci giorni e che domenica, al Tombolato, si presenterà la Giana Erminio. Scontato il rientro in campo di Jallow dopo il turno di stop scontato contro il Padova, plausibile un ritorno al 4-4-2 classico, modulo che consentirebbe di dire la sua a chi ha giocato di meno: in particolare Schenetti e Minesso potrebbero riappropriarsi delle fasce, con il gambiano avanzato in attacco accanto a Litteri. Sempre che il tecnico non decida di stravolgere anche il reparto avanzato, rispolverando Bizzotto, a riposo completo nelle ultime due giornate. In mezzo potrebbe rifiatare almeno uno tra Iori, Paolucci e Bobb, mentre in difesa Cappelletti e Benedetti si candidano a sostituire a Salvi e Donazzan. I bustocchi e l’arbitro. Alla Pro Patria le motivazioni non fanno difetto. È ultima in classifica, con una rosa, come noto, costruita in tutta fretta dopo il ripescaggio e un cambio di assetto societario. Il suo allenatore, Mastropasqua, è stato promosso in prima squadra dopo l’esonero di Oliva, di cui era vice, con l’idea di metterlo alla prova contro Lumezzane (sconfitta per 2-1) e Citta. Fulvio Collovati, d.g. del club, si è recentemente scagliato contro gli arbitri che, a suo dire, avrebbero penalizzato notevolmente i suoi uomini. Sul signor Riccardo Annaloro di Collegno, quest’anno all’esordio in Can Pro e designato a dirigere la gara, le pressioni non mancheranno di sicuro. I biglietti. I tagliandi per la partita sono acquistabili nelle rivendite Bookingshow. L’unica accreditata a Cittadella è la B&B Shop di Enrico Barin (di fronte al Palace Hotel), in via Borgo Vicenza, 163. La vendita per il settore ospiti si chiuderà stasera alle 19 e prevede un costo di 10 euro più 1.20. A Bergamo e Pordenone. Intanto il “Club Angelo Gabrielli Granata per Sempre” sta organizzando due pullman per AlbinoLeffe-Cittadella del 24 ottobre e Pordenone-Cittadella del 6 dicembre. Per prenotarsi ci si può rivolgere a Francesco Rebellato al 339.3991219 o scrivendo a rebellatofrancesco@alice.it.

Ore 12.10 – (Corriere del Veneto) Ha grinta, un gran carattere e qualità da vendere. Basta vedere come si è ripreso con gli interessi dallo scivolone (involontario) che ha causato il rigore assegnato sabato sera, nel derby, al Padova. Manuel Pascali ha firmato il 2-1, gol risultato poi decisivo, con uno stacco di testa sontuoso, togliendosi poi qualche sassolino dalle scarpe in sala stampa. Contro chi, a suo avviso, aveva troppo frettolosamente bollato il Cittadella come un’ex corazzata già in difficoltà dopo il pari interno contro il Pro Piacenza. «Non dimentico — tuona Pascali — chi ci aveva già sparato addosso, dimenticando che i campionati non durano una giornata, ma che le cose possono cambiare rapidamente. Godiamoci questa bella vittoria mezz’ora, un’ora, non di più. Poi pensiamo alla Pro Patria, perché abbiamo toccato con mano come sia difficile vincere, nessuno ti regala nulla. Dopo tre partite si chiedevano dove fosse il Cittadella, adesso cosa diranno? Non eravamo brocchi prima, non siamo fenomeni adesso: ci vuole equilibrio nei giudizi, in Italia c’è troppa fretta e poca pazienza nei confronti di chiunque». Pascali carica i compagni: «Quando si fa il nostro mestiere queste partite ti ripagano di tanti sacrifici — sorride — fare gol e vincere dà ancora più soddisfazione; avrei una lista infinita di ringraziamenti ma li farò a fine stagione e non alla fine di un derby. Il calcio è un continuo esame, cinque partite possono dire tanto, ma su 30 partite che mancano la strada è ancora lunga. Non dobbiamo sottovalutare la Pro Patria, non lo dico come frase fatta ma abbiamo toccato con mano contro il Pro Piacenza cosa significa sbagliare l’approccio di una partita». Subito a lavoro da ieri il Cittadella che domani alle 15 a Busto Arsizio (arbitro Annaloro) recupera la seconda giornata di campionato non giocata il 13 settembre scorso per la finestra di mercato supplementare concessa alla Pro Patria dopo il ripescaggio in Lega Pro. Ha pienamente ormai recuperato Alessandro Sgrigna, che potrebbe essere convocato già mercoledì. Venturato pensa a qualche piccola variazione rispetto alla formazione che ha battuto il Padova. Bizzotto potrebbe sostituire Coralli, Benedetti scalpita e potrebbe scalzare Donazzan, per il resto ci dovrebbero essere tante conferme. Domenica al Tombolato arriva la Giana, si gioca alle 17,30.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Tornando alla sfida persa al Tombolato, è stato troppo forte il Cittadella o ci ha messo del suo anche il Padova? «Loro hanno dimostrato di essere una compagine con una quadratura di una certa importanza. Quanto a noi dobbiamo avere la capacità di sopperire alle difficoltà tecniche che possiamo incontrare nella gestione della partita mettendoci forza fisica e agonistica. Ci saranno altre squadre importanti che ci metteranno in difficoltà». Intanto, domenica è in programma un’altra trasferta, a renate, questa volta sulla carta più abbordabile. «È vero che il Renate è in difficoltà, ma in questo momento lo è anche il Padova. Il che significa che bisogna giocarsela e che non si può dare niente di scontato». «Le partite con Sudtirol e Cittadella – conclude il presidente – devono averci insegnato qualcosa e a prescindere dall’avversario che abbiamo di fronte domenica, il nostro obiettivo non cambia: per noi è importante tornare a fare la prestazione e a capitalizzare tutto ciò che può arrivare».

Ore 11.30 – (Gazzettino) Sul Gazzettino di lunedì Fabrizio De Poli ha sottolineato che a preoccuparlo di più è il fatto che la squadra non riesca a chiudere le azioni e a finalizzare. «Le sue parole corrispondono alla realtà. Abbiamo difficoltà ad arrivare davanti alla porta e a fare l’ultimo passaggio, ma l’allenatore troverà le soluzioni: è consapevole che la squadra ha un problema di finalizzazione». Magari ha inciso più del previsto anche l’assenza forzata in attacco di un giocatore come Neto Pereira. «È senz’altro meglio se ci fosse stato, ma dobbiamo saper lavorare anche con questi imprevisti dato che non si può pensare che tutti stiano bene per l’intero campionato. Gli assenti fanno preoccupare, però la rosa a disposizione deve saper sopperire anche agli eventuali infortuni». Alla luce delle ultime due partite, forse si potrebbe anche valutare di cambiare qualcosa negli interpreti o nell’atteggiamento tattico. Che ne pensa? «Bisogna essere intelligenti e valutare bene le risorse che si hanno in squadra. Ciascuno di noi può avere la propria idea, ma le valutazioni tecniche competono all’allenatore: è lui che vede meglio di tutti la situazione e ha una responsabilità in tale senso, e io mi fido».

Ore 11.20 – (Gazzettino) «Non vedo la necessità di un confronto con l’allenatore, parleremo tra di noi in società come facciamo sempre. Si prende atto di questo risultato negativo, ma non vedo la gravità della situazione». Con Carmine Parlato che ha preferito non rilasciare dichiarazioni ieri prendendosi un altro giorno di riflessione e sondare probabilmente anche l’umore dello spogliatoio, è il presidente Giuseppe Bergamin a tornare sulla sconfitta maturata nel derby con il Cittadella, seconda di fila dopo lo stop interno con il Sudtirol, smorzando gli effetti del momento negativo. È preoccupato? «Di sicuro non è lo stato d’animo migliore, ma sono situazioni che vanno messe in preventivo. Se il risultato fosse stato diverso saremmo tutti felici, però – ripeto – sono cose che accadono e che fanno parte di un andamento generale del campionato».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Ripresa della preparazione ieri in vista della trasferta a Meda con il Renate domenica alle 15. Occasione nella quale lo staff biancoscudato spera di recuperare Neto Pereira e Favalli, che si sono cimentati in una corsa a parte: domani effettueranno un’ecografia di controllo. PREVENDITA. È attiva da oggi per il settore ospiti (803 posti) ed è gestita dal circuito Booking Show (www.bookingshow.it), con punto vendita a Cittadella al B&B Shop. La vendita dei tagliandi sarà solo per i possessori della Supporter Card. Prezzo unico 11 euro. AICB. Organizza la trasferta a Meda. Domenica il pullman partirà alle 8.45 dal capolinea del tram alla Guizza, con passaggio alle 9 all’Euganeo. Quota 10 euro (possessori tessera Aicb) e 15 euro (non tesserati). Informazioni: 338-4578666. IN TV. Fabrizio De Poli sarà ospite oggi alle 19.15 a Sportlandia su Serenissima.

Ore 11.00 – (Gazzettino) L’ex capitano biancoscudato il 28 marzo del 2012 alla procura di Cremona ha dichiarato sì di avere contattato Turati, ma di non avere mai offerto del denaro e di non conoscere Carobbio. Lo stesso Turati pur confessando di avere effettuato altre combine per altre gare del campionato di serie B stagione 2009/2010, ha negato nella maniera più assoluta di avere parlato con Italiano di soldi e di una possibile combine. Solo Carobbio aveva confermato questa tesi durante l’interrogatorio del 29 febbraio del 2012, ma non è stata raccolta nessuna prova per confutarla. Considerando poi che sempre secondo Carobbio l’offerta sarebbe stata rifiutata perchè non si voleva danneggiare l’allenatore. E infatti la partita Padova-Grosseto del 23 marzo del 2010 si è giocata in modo del tutto regolare. Inoltre in tutti gli interrogatori ai quali è stato sottoposto Carobbio non si è più soffermato sulla vicenda di questo incontro. Così il pm Benedetto Roberti ha chiesto l’archiviazione per Vincenzo Italiano.

Ore 10.50 – (Gazzettino) L’ex capitano del Padova Vincenzo Italiano 37 anni, almeno per la giustizia ordinaria, è “pulito”. Il 27 agosto la procura di Grosseto ha girato alla Procura patavina uno stralcio delle indagini in merito alla tentata combine della partita Padova-Grosseto che si è giocata allo stadio Euganeo il 23 marzo del 2010 e che è stata vinta dai biancoscudati per uno a zero. Sono così scattate le indagini da parte del pubblico ministero Benedetto Roberti, che a conclusione il giorno primo ottobre ne ha chiesto l’archiviazione. Tutto è nato quando l’allora presidente del Grosseto Piero Camilli ha denunciato i suoi giocatori Marco Turati e Filippo Carobbio (all’epoca prendeva dalla società toscana 530mila euro lordi all’anno) per frode sportiva e calunnia in quanto lo avevano chiamato in causa come istigatore della compravendita di alcune partite. Querele che sono finite nel calderone delle indagini da parte della Procura di Cremona e nella denuncia di Camilli risultava anche il match Padova-Grosseto. Vincenzo Italiano, residente a Verona, il giorno prima della partita aveva chiamato al telefono cellulare Marco Turati suo amico ed ex compagno di squadra e secondo l’accusa gli ha offerto del denaro per realizzare la combine così da blindare la vittoria del Padova.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) E per questo non è escluso che, in difesa come davanti, la settimana possa convincere Parlato a cambiare qualcosa: dietro, dove le soluzioni con la squalifica di Fabiano non sono comunque molte, come davanti, dove Sergio Cucchiara (sin qui oggetto misterioso), vista la solitudine di Altinier nelle ultime due gare, potrebbe trovare uno spezzone per dimostrare ciò che vale. L’assenza. Ma il primo, imprescindibile obiettivo diventa un altro: Neto Pereira. Senza di lui la pericolosità offensiva del Padova è crollata, e così pure la media dei punti raccolti dai biancoscudati. La buona notizia, vedendolo correre a bordocampo ormai da venerdì scorso, è che, se tutto andrà bene, domenica a Meda l’ariete brasiliano potrebbe tornare di nuovo a guidare l’attacco del Padova. Le possibilità ci sono, anche se non c’è ancora la certezza assoluta: ieri pomeriggio Neto ha corso per tutta la seduta da solo, ma se l’ecografia di controllo di domani darà risultati confortanti, da giovedì lo si rivedrà con il gruppo. E difficilmente, a quel punto, Parlato se ne priverà ancora, sacrificandolo sull’altare della precauzione. Se persino Alessandro Favalli, in ripresa come il compagno, dovesse riuscire a rimettersi in sesto, allora due tra le principali ragioni dei recenti flop della “matricola” verrebbero meno. E la trasferta in Brianza potrebbe portare un rinnovato entusiasmo.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Due gruppi di lavoro divisi, più di un’ora di esercitazioni, provate e riprovate allo sfinimento: difesa da una parte con il tecnico, attacco da un’altra con il vice Lavezzini. Parlato ha guardato in faccia i propri difensori, li ha messi di fronte a tutte le difficoltà patite nelle ultime due gare, e di movimento in movimento ha cercato per l’ennesima volta di far recepire il messaggio. Dall’altra centrocampisti, trequartisti e punte, a provare di continuo le soluzioni non riuscite sabato sera, e, perché no?, a cercarne di nuove. Senza cambi di modulo, almeno per il momento, ma con l’obiettivo dichiarato di ritrovare l’intesa e gli spunti d’inizio campionato. La fame. Secondo aspetto: le motivazioni dei giocatori che scendono in campo. In nessuno dei due gruppi di lavoro Parlato ha mantenuto per più di cinque minuti gli stessi uomini a compiere l’esercizio. Una strategia dal duplice significato, che, se da un lato permette ad ogni interprete di apprendere le nozioni di base, dall’altro tiene la squadra intera sull’attenti. Dopo le ultime due prestazioni, nessuno può sentirsi sicuro del posto: in molti hanno mostrato di non aver saputo mettere contro Sudtirol e Cittadella quella cattiveria di cui il mister ha fatto il suo marchio di fabbrica nell’ultima stagione e mezza.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il clima è pesante, ma la rassegnazione, quella no, non vive qui. Alla Guizza il Padova si è radunato con il broncio dopo le due sconfitte consecutive con Sudtirol e Cittadella, quest’ultima ben più grave per ciò che ha significato nell’animo, al di là del fatto che a livello tecnico-tattico, rispetto alla settimana precedente, ci sia stato qualche miglioramento. Poca voglia di scherzare, ma stavolta non ci sono stati discorsi né “faccia a faccia”: dopo il ko nel derby ognuno dei giocatori biancoscudati, come pure lo stesso tecnico, sapevano già benissimo in cuor loro cosa rimproverarsi. E il primo allenamento settimanale, sul campo, ha detto chiaro e tondo su quali aspetti il Padova lavorerà durante la settimana che porta alla gara con il Renate. Gli errori. Primo tassello, quasi scontato viste le dinamiche intercorse tra l’Euganeo e il Tombolato negli ultimi 180 minuti. Il Padova ha sbagliato tanto, troppo. E ha sbagliato, a vario titolo, in ogni reparto. Per questo ieri pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, Carmine Parlato ha voluto mettere tutti sotto torchio, tecnicamente parlando.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Facebook e i social network in generale si sono ormai trasformati nel “bar sport” del nuovo millennio. Ognuno dice la sua, commenta e discute sui temi del momento. Nell’universo biancoscudato il tema degli ultimi giorni non poteva che essere la dura sconfitta contro il Cittadella e, più in generale, il periodo negativo che sta attraversando la squadra di Parlato. Fra tifosi critici e fiduciosi si è inserito nei discorsi pure l’ex difensore del Padova Davide Sentinelli, che ha voluto dire la sua anche dopo che qualcuno paragonava la rinascita calcistica biancoscudata a quella del nuovo Parma. «Ciao a tutti, io non sono padovano e non me ne frega niente di ciò che scrive la stampa, soprattutto quella negativa», le parole del centrale romano. «Posso dire che non conosco Barilla, ma conosco la famiglia Bergamin e posso dire a voi padovani scettici o meno che “de mejo non potevate trovà”. Un signore, un grande signore di altri tempi con valori che più della metà dei presidenti di calcio si sognano. Se fossi in voi, darei fiducia in primis a questa vostra dirigenza che farà grande il Padova e poi a questa squadra che farà ricredere tutti voi gufi o mezzi tifosi che non vi va mai bene niente! Da un tifoso che Padova e i padovani ce li ha nel cuore! Vamos Leoni!». Inutile dire come il commento di Sentinelli abbia riscosso tanti applausi da parte dei tifosi (nello specifico più di 20 “like”), con il giocatore (attualmente a Piacenza) che ha dimostrato ancora l’attaccamento ai colori biancoscudati.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Con la ripresa degli allenamenti, ieri pomeriggio si è aperta ufficialmente la settimana che porta alla sfida di domenica a Meda, dove il Padova affronterà il Renate alle 15 nella settima giornata di campionato. Non ci sarà il difensore brasiliano Fabiano, che dopo il “rosso” rimediato sabato sera a Cittadella attende oggi di conoscere l’entità della scontata squalifica che arriverà dal giudice sportivo, e che comunque non dovrebbe andare oltre un turno di stop. Per i biancoscudati quella del prossimo week end sarà la prima volta stagionale con il ritiro a precedere la partita: la squadra partirà infatti alla volta della Lombardia sabato pomeriggio, dopo la rifinitura mattutina e il pranzo. QUI TIFOSI. È già scattata la marcia di avvicinamento a Renate-Padova per l’Aicb, che sta raccogliendo le adesioni per la trasferta in pullman verso la Lombardia (info e prenotazioni al 338.4578666): il costo del viaggio è stato fissato in 10 euro per i possessori di Tessera Aicb, oppure 15 in alternativa per i non tesserati, comprensivi del solo trasporto in pullman, con la possibilità di prenotare il pranzo in un ristorante nelle vicinanze dello stadio di Meda. La partenza è prevista domenica mattina alle 8.45 dal capolinea Tram alla Guizza con passaggio alle ore 9 allo stadio Euganeo dal lato Tribuna Ovest.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ma Furio, che ci ha lasciato a 57 anni, manca tanto a tutti noi non solo per ciò che rappresentava professionalmente. La sua assenza l’avvertiamo ogni volta che inizia la nostra giornata lavorativa e lo sguardo si posa su quel ritratto incorniciato che abbiamo voluto nella redazione sportiva, e che lo coglie in una delle sue significative espressioni, come la fotografia qui sopra scattata in tribuna-stampa allo stadio Euganeo. Il “ciao” è di prammatica, è come se lo avessimo sempre e comunque vicino a noi, e da lui attingessimo la solita “pillola” quotidiana di saggezza e disincanto insieme, non necessariamente collegata alla materia di cui ci occupiamo. Perché Stella è stato un compagno di viaggio eccezionale in 30 anni di giornalismo vissuto sul campo e non, capace di cogliere come pochi altri il particolare e di gestirlo, nell’approfondimento, con una maestria unica. La leucemia, che neppure il trapianto di midollo (grazie ad un donatore tedesco, la cui compatibilità era di oltre il 90% con la sua) effettuato ad Udine era riuscito a debellare completamente, nonostante i primi, positivi risultati dopo il periodo trascorso in ospedale, non gli ha impedito di restare lucido sino agli ultimi momenti, quando, nella notte fra il 12 e 13 ottobre 2014, all’ospedale di Monselice arrivò in condizioni gravissime. Un collasso cardiocircolatorio, poco dopo l’una, pose fine alle sue sofferenze, riesplose ad agosto, quando i valori del sangue erano tornati ad essere purtroppo fuori norma. Oltre a Carlotta, che oggi lo ricorda, un pensiero e un abbraccio vanno pure alla prima moglie Carla e ai figli Lenny e Fabio, quest’ultimo somigliante come una goccia d’acqua al papà.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È passato un anno esatto, eppure le immagini, e il dolore, di quella tragica notte sembrano così vicini ancora da farci pensare che sia successo tutto pochi giorni fa. E facciamo tanta fatica, oggi come nell’immediatezza della notizia di allora, paragonabile ad una fitta al cuore, ad accettare che non sia più qui accanto a noi, a stretto contatto di scrivania, nella redazione del “mattino”, il giornale che amava quasi come un figlio, lui che di figli ne aveva due, entrambi maschi. Parlare di Furio Stella, giornalista sportivo (e non solo) che per tre decenni – dal 18 giugno 1984, quando fu assunto dopo il solito periodo di “gavetta” da collaboratore, al 31 dicembre 2013, quando andò in pensione per uno stato di salute tale da non poter più svolgere questo mestiere – ha raccontato su queste colonne le vicende del calcio padovano ai massimi livelli, dunque soprattutto Padova ma anche Cittadella, significa soprattutto esaltare le qualità professionali di un collega straordinario, cronista attento e sagace, con un grosso pregio: non era mai banale. I suoi articoli restano scolpiti nella memoria per lo stile che li caratterizzava: arguto, a tratti pure ironico, ma sempre coinvolgente e stimolante. Li leggevi tutti d’un fiato, e ne ricavavi l’impressione di aver visto riassunta la partita, ora dei biancoscudati ora dei granata, con completezza di dati ed efficace capacità di sintesi, anche se magari non l’avevi vista dal vivo.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La carta d’identità, del resto, difficilmente tradisce e fisiologicamente il fantasista vicentino va in apnea quando l’avversario pressa alto, come accaduto nelle ultime due partite. «Secondo me abbiamo fatto meglio della scorsa settimana — spiega Cunico — ma abbiamo trovato una squadra davvero forte e gli episodi ci hanno condannato, per meriti loro e demeriti nostri. Ci sono dei momenti in cui si tende ad abbassarsi troppo, ripartire quando si è a 50-60 metri dalla porta è difficile. Ci manca proprio questa cosa, dobbiamo riuscire ad alzare il baricentro». Forse proprio Cunico potrebbe essere uno dei primi sacrificati nelle prossime uscite, Parlato ci sta pensando. Altinier non è il tipo di attaccante che sia in grado di far salire la squadra giocando spalle alla porta, rende al meglio con una seconda punta accanto oppure con due ali che ne sostengano l’azione. Sia ben chiaro: anche in caso di esclusione non sarebbe una bocciatura ma semplicemente un aggiustamento in corsa in attesa di tempi migliori. Né Cunico, né Neto Pereira, del resto, possono reggere 34 partite filate ad altissimi livelli per evidenti motivi. Domenica a Meda, sul campo del Renate (fischio d’inizio ore 15), si spera di recuperare l’attaccante brasiliano, che ieri però ha svolto ancora lavoro differenziato rispetto al resto del gruppo biancoscudato.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Per ora, va detto, non siamo certo a questo punto e se l’obiettivo è quello di un campionato tranquillo di medio alta classifica, difficilmente si andrà totalmente fuori strada: troppe squadre hanno valori al di sotto di quelli biancoscudati per immaginare un tracollo addirittura in zona retrocessione. Per questo motivo esasperare i toni è fuori luogo, tantomeno il facile «giochino» di puntare il dito unicamente contro Parlato, scaricando sulla guida tecnica ogni responsabilità, può funzionare. Sabato al Tombolato il Padova è stato surclassato sotto ogni punto di vista, palesando evidenti carenze di organico (sempre che si voglia davvero puntare ai playoff per la serie B), anche se a un certo punto la partita poteva pure essere rimessa in piedi. La legge del calcio, del resto, non perdona nessuno: Coralli fallisce il 2-0 solo davanti a Favaro e pochi minuti dopo arriva il rigore di Altinier dell’1-1. Poi le cose si sono rimesse sui binari più logici in cui la serata aveva incanalato il derby, tuttavia molte cose non sono funzionate. Tra i più criticati c’è indubbiamente Marco Cunico, un capitano in difficoltà che, nonostante l’impegno sempre esemplare, fatica a giocare ad alti ritmi.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) I tifosi hanno già sentenziato: Carmine Parlato non si tocca e la dirigenza biancoscudata sembra pensarla allo stesso modo. Le due pesanti sconfitte contro Sud Tirol e Cittadella, però, hanno fatto drizzare le antenne, oltre che ai sostenitori biancoscudati, anche nella stanza dei bottoni di viale Nereo Rocco. Il Padova non pensa nemmeno minimamente a un esonero del tecnico campano, anche se le ultime due uscite non sono piaciute a nessuno. I vertici del club pretendono una svolta immediata, tanto che se la situazione non dovesse rapidamente migliorare, non è escluso che qualcosa sotto questo profilo possa anche cambiare. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, infatti, la situazione viene monitorata con attenzione. Il mondo del calcio difficilmente presenta eccezioni e, quando le cose non vanno bene per un certo periodo di tempo, l’allenatore finisce inevitabilmente sulla graticola: spesso è l’anello più debole del sistema, oltre che un comodo capro espiatorio. La questione principale riguarda gli obiettivi stagionali ed è su questo punto che va fatta chiarezza.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (settima giornata, sabato 17 ottobre): Ore 14.00: Pordenone-SudTirol. Ore 15.00: Bassano-Alessandria, Mantova-Lumezzane, Pro Patria-Cuneo, Renate-Padova (a Meda). Ore 17.30: Cittadella-Giana Erminio, Cremonese-AlbinoLeffe, FeralpiSalò-Reggiana, Pavia-Pro Piacenza.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano 14, Pavia e Reggiana 12, Cittadella e FeralpiSalò 11, Alessandria, Pordenone e SudTirol 10, Giana Erminio e Lumezzane 9, Padova 8, Cremonese 7, Pro Piacenza 6, Mantova 5, AlbinoLeffe, Cuneo e Renate 3, Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro Girone A, risultati e marcatori della sesta giornata: Lumezzane-Pro Patria 2-1 (Montini (Pp) al 7′ pt, Barbuti (Lu) su rigore al 13′ pt, Varas (Lu) al 36′ st), Cuneo-Mantova 1-0 (Cavalli (Cu) su rigore al 47′ pt), SudTirol-FeralpiSalò 0-0, AlbinoLeffe-Pavia 1-2 (Ferretti (Pv) al 19′ pt, Kanis (Al) al 31′ st, Ferretti (Pv) al 45′ st), Giana Erminio-Bassano 2-2 (Rossini (Ge) al 28′ pt, Iocolano (Bs) al 38′ pt, Romanini (Ge) al 40′ st, Germinale (Bs) su rigore al 45′ st), Pordenone-Cremonese 1-1 (Mandorlini (Pn) al 8′ pt, Forte (Cr) al 30′ st), Pro Piacenza-Alessandria 0-4 (Bocalon (Al) al 25′ pt, Boniperti (Al) al 42′ pt e al 45′ pt, Bocalon (Al) al 27′ st), Cittadella-Padova 3-1 (Iori (Ci) su rigore al 27′ pt, Altinier (Pd) su rigore al 15′ st, Pascali (Ci) al 22′ st, Litteri (Ci) al 30′ st), Reggiana-Renate 4-0 (Arma (Re) al 8′ st, Bruccini (Re) al 13′ st, Siega (Re) al 28′ st e Angiulli (Re) al 42′ st).

Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 12 ottobre: primo allenamento settimanale per i Biancoscudati alla Guizza, corrono ancora a parte Favalli e Neto Pereira.




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