Pavia-Padova, Amirante: “De Poli in discussione? Una cosa esagerata, è un uomo con le palle!”

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«De Poli in discussione? Una cosa esagerata». A parlare è Savio Amirante, al centro della clamorosa svista che rischia di portare all’allontanamento del direttore sportivo. «De Poli è una persona squisita ed è il diesse migliore che conosco, capisce tanto di calcio. Si è preso la responsabilità di ciò che è accaduto perché è un uomo con le palle, non lo cambierei con nessuno. Ha portato il Padova dalla serie D alla Lega Pro facendo le scelte giuste, adesso per una cavolata che può capitare a chiunque si è creata un’esagerazione clamorosa. Se non avessimo perso con il Pavia, tutto sarebbe passato in secondo piano». Ma lei sapeva di non fare parte della lista dei 24 giocatori? «Un mese fa De Poli mi ha comunicato che non sarei stato inserito visto che ero infortunato, e che ci sarei entrato quando sarei tornato a disposizione. Nel momento in cui sabato sono stato convocato, ho dato per scontato che la mia posizione fosse stata regolarizzata. Comunque non è il mio mestiere quello di andare a controllare se ero in regola, in quel momento pensavo solo a entrare in campo per dare una mano alla squadra».

Si aspettava di essere gettato nella mischia dopo il lungo stop, tanto più che in settimana si era allenato a corrente alternata per qualche fastidio al ginocchio? «Sabato l’allenatore mi ha preso da parte e mi ha detto che mi vedeva bene e che mi convocava. Naturalmente ho dato il mio assenso perchè ho una voglia matta di dare una mano alla squadra, pur rischiando qualcosa dato che non sto ancora benissimo». Tornando al momento del cambio, ha fatto due passi in campo ed è stato subito richiamato. «Non mi ricordo chi è stato, ma mi hanno urlato di uscire. Mi sono girato chiedendomi cosa stesse succedendo. Lì per lì ho pensato che il tecnico ci avesse ripensato per fare entrare qualcun altro, solo una volta tornato in panchina mi hanno spiegato il problema». Nell’immediato dopo partita l’amministratore delegato Roberto Bonetto è andato su tutte le furie in spogliatoio. «In quel momento ero sotto la doccia con altri compagni, ho sentito solo gridare».

Oltre all’eventuale provvedimento disciplinare nei confronti del club, se le dovesse arrivare una squalifica per l’accaduto? «Non sarebbe un problema, lavorerei per migliorare il ginocchio». Passando alla squadra, come spiega la prestazione incolore con due gol presi dopo poco più di venti minuti. «Il Pavia è senz’altro un’ottima squadra costruita per vincere il campionato, e non sarà facile per nessuno fare punti su quel campo. Ma siamo partiti male e non so trovare una spiegazione anche perché lavoriamo sempre al meglio in settimana. Dobbiamo comunque pensare a salvarci il prima possibile, e non pensare ai play off o a vincere il campionato». In questi ultimi mesi d’infortunio si è ridotto l’ingaggio. «Non volevo prendere in giro nessuno, il presidente Bergamin è una persona fantastica e ha capito il mio problema. Mi sono ridotto l’ingaggio al minimo perché a Padova sto benissimo con l’accordo che una volta tornato a disposizione ne avremo riparlato».

(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)




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