Atletica, deferiti Pertile, Riparelli e Galvan per elusione dei controlli antidoping

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Tre atleti veneti, fra cui il quarantunenne maratoneta padovano di Assindustria Sport Ruggero Pertile, sono stati deferiti dalla Procura Antidoping della Nado-Italia per «elusione, rifiuto e omissione di sottoporsi ai prelievi dei campioni biologici». Nella lista che comprende 26 atleti azzurri, ci sono anche il quattrocentista vicentino Matteo Galvan e il padovano Jacques Riparelli. I provvedimenti sono stati decisi in seguito agli sviluppi dell’indagine Olimpia condotta dai Nas-Ros dei carabinieri di Trento, su mandato della procura di Bolzano, e agli accertamenti della stessa Procura Antidoping. Chiesta, invece, l’archiviazione per «mancata reperibilità» ai controlli per 39 dei 65 tesserati Fidal che comparivano nell’indagine. Pertile, raggiunto telefonicamente nel ritiro azzurro di Tirrenia, è tranquillo e convinto di poter dimostrare la propria innocenza: «Il sistema “whereabouts” attraverso il quale gli atleti devono informare il Coni su “dove” si trovano quotidianamente – spiega l’atleta di Assindustria Sport – non funzionava. Lo abbiamo notato in diversi fra gli atleti coinvolti e io l’avevo già segnalato anche nell’audizione dello scorso febbraio alla Procura Antidoping. Il periodo contestato va dal 2011 al 2012. Nel 2011 esisteva ancora il sistema cartaceo: era necessario inviare un fax alla Fidal, che a sua volta avrebbe dovuto avvisare il Coni. Proprio questo passaggio, per me e per tanti altri anni che sono stati raggiunti in queste ore dal deferimento, ha difettato. Nel 2011 andava inviato tutto via fax, cosa che ho regolarmente fatto, nel 2012 è entrato in vigore un sistema via posta elettronica, di cui ovviamente ho conservato le ricevute. Sono convinto di potermi difendere quando andrà in scena il processo. Anche se per quanto riguarda la componente cartacea, i fax li ho tenuti fino allo scorso anno e poi li ho gettati. Parliamo di centinaia di fogli, considerato che gli spostamenti vanno comunicati giorno dopo giorno». De i 65 atleti coinvolti, per 39 è stata chiesta l’archiviazione, mentre Pertile, Riparelli e Galvan finiranno tutti a processo. Con la voglia e la determinazione di essere “vittime” di una falla del sistema.




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