Giana Erminio-Padova, Ilari: “Pillon? E’ entrato in punta di piedi e ci ha dato ancor più sicurezza!”

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E tra i primi a beneficiare del ribaltone in panchina è stato Marco Ilari, che dopo un avvio di stagione difficile, complice l’infortunio iniziale e le successive scelte di Parlato che, il più delle volte, gli aveva preferito Bearzotti o lo aveva utilizzato come interno di centrocampo, ha incontrato sin da subito la fiducia del nuovo mister. Contro l’Albinoleffe l’esterno romano è tornato nel suo ruolo naturale, quello sulla corsia di destra. E, nonostante l’iniziale assestamento, è riuscito a farsi trovare pronto. «La prima cosa che è cambiata è stata che finalmente sono stato in campo ed è arrivato un bel risultato», scherza Ilari, che nelle quattro precedenti apparizioni, contro Sudtirol, Cittadella, Renate e Cuneo, non aveva di certo potuto sorridere. «Finora ho giocato nel 4-2-3-1 con mister Parlato, e con il 4-4-2 di Pillon devo ammettere che per me non cambia molto: i compiti che mi sono assegnati, in entrambi i sistemi di gioco, bene o male sono gli stessi. Il super lavoro in difesa, la necessità di darsi una mano anche in fase di non possesso, non sono una novità per me».

Nonostante questi primi giorni abbiano già dimostrato l’intenzione di Pillon di intensificare le sedute di allenamento, la squadra ha apprezzato il modo con il quale il nuovo tecnico è subentrato alla precedente gestione: «Per adesso gli va dato il merito di essere entrato in punta di piedi, dandoci quelle poche nozioni utili ma lasciandoci liberi dal punto di vista psicologico. Avevo già vissuto alcuni subentri nei quali il nuovo allenatore aveva cercato di stravolgere il lavoro fatto prima: qui non sta succedendo, Pillon è stato bravo a non farlo e a darci solo un po’ di sicurezza in più». Problemi da risolvere. La sfida in casa della Giana Erminio in programma sabato assume quindi un duplice significato: il Padova deve confermare i progressi mostrati contro i bergamaschi, cercando quella vittoria esterna che in questo campionato sinora è sempre sfuggita: «La Giana è una buonissima squadra, ma noi dobbiamo confermarci: se non faremo una prestazione di altissimo livello, sarà tutto vano quanto fatto con l’Albinoleffe. Sarà importante cercare di centrare i tre punti in trasferta che ancora ci mancano». Sperando che magari anche Ilari possa arrivare alla prima rete stagionale: in una squadra con ben 8 attaccanti in rosa, sono andati in gol solo in quattro, tra i quali il difensore Fabiano. «Sabato scorso potevo cercare la porta, è vero, ma ho preferito passare la palla a Petrilli ed è stato un bene, perché con quel gol abbiamo messo in ghiaccio il risultato e chiuso definitivamente la partita. Il gol mi manca un po’, e spero arrivi il prima possibile».

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)

«In avanti ho avuto la fortuna di giocare, anche per parecchio tempo, con tutti i possibili moduli e ogni allenatore dei tanti che mi hanno guidato ha aggiunto qualcosa al mio personale bagaglio tecnico». Che sia il 4-3-3, il 4-2-3-1, schieramento con cui l’anno scorso il Padova ha dominato in serie D, o il più recente 4-4-2, per Marco Ilari poco cambia, anche se finora in campo non si è ancora visto il giocatore che per buona parte della passata stagione ha entusiasmato il popolo biancoscudato. Per lui finora cinque gettoni di presenza di cui quattro nell’undici di partenza. «All’inizio – ricorda l’esterno romano – ho accusato un problema fisico (contusione e versamento alla gamba, ndr) che mi ha un po’ rallentato, poi ho fatto fatica a trovare spazio perché la squadra era partita bene». E così ha rivisto il campo in partite come quella con Sudtirol o il Cittadella in cui le cose non hanno girato al meglio. «A livello di risultati il bilancio delle mie presenze non è positivo, ma l’ultima volta per fortuna è andata bene».

Ilari si riferisce al successo per 3-0 di sabato scorso con l’Albinoleffe in cui è stato schierato esterno destro nel 4-4-2: «Rispetto al 4-2-3-1, i miei compiti non cambiano molto. Forse ora mi capita più volte di dovere fare la diagonale dietro, ma sia Pillon che Parlato vogliono da noi attaccanti una mano in fase difensiva». Inevitabile tornare sul cambio in panchina. «Pillon si è presentato in punta di piedi, senza inventarsi nulla, sapendo che il distacco con il precedente tecnico è stato sofferto per tutti e io stesso ci sono rimasto male dato che insieme avevamo vissuto momenti fantastici». Tornando sul personale cosa si aspetta dalla sua stagione? «Continuità di gioco e soprattutto di prestazione per raggiungere standard adeguati e aiutare la squadra. Tutto quello che verrà in più, lo prenderò volentieri». Come ad esempio il gol, dato che in gare ufficiali non segna dal 2 aprile quando a Chioggia realizzò una spettacolare rete, con “veronica” a superare due avversari e palla all’incrocio. «Ho lasciato un bel ricordo, ma devo ammettere che il gol mi manca perché è sempre la massima soddisfazione personale e di squadra. Questa volta, dunque, mi andrebbe bene pure un pallone che mi sbatte addosso ed entra in porta».

E comunque sabato scorso ha preso le misure, con l’assist a Petrilli per il tris a suggellare un buon secondo tempo personale. «Come i compagni, all’inizio ho fatto fatica a trovare gli spazi da attaccare e il gol del vantaggio ci ha così agevolato». Questo il suo pensiero sulla squadra: «Penso che si debba ancora trovare una dimensione, ma il gruppo è buono e deve proseguire il proprio lavoro per amalgamarsi al meglio. Nel girone ci sono formazioni avvantaggiate perché giocano da più tempo con lo stesso gruppo. Se fosse così, però, si tratterebbe di un aspetto positivo perché significa che abbiamo ampi margini di miglioramento». E sarà necessario crescere sin da sabato sul campo della Giana Erminio. «Avversario bravo e organizzato. Una gara da preparare al meglio senza tralasciare alcun particolare».




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