Mercato Padova, Pillon: “Serve subito un difensore e se possibile anche una punta! E sono fiducioso perché…”

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Ha trascorso le feste natalizie in famiglia a Campocroce di Mogliano Veneto, e ora è pronto a tuffarsi di nuovo nel lavoro al fianco della squadra. Deve ancora passare un mese dal suo approdo al Padova, eppure la mano di Bepi Pillon si è già vista nelle prime tre uscite che hanno fruttato sette punti. Il che consente di tracciare un primo mini bilancio. «Senz’altro positivo perché sette punti in tre gare sono buoni, non si poteva chiedere di più alla squadra. Abbiamo fatto anche delle buone partite, peccato per l’ultima con il Bassano perché si poteva vincere, ma sono successe tante cose. I primi sessanta minuti sono stati comunque positivi per ritmo e concentrazione e adesso attraverso il lavoro dobbiamo alzare l’intensità a ottanta minuti». Perché ottanta e non novanta? «È quasi impensabile riuscire a farlo per tutta la partita, mi accontenterei di arrivare a ottanta».

Con il Bassano nel primo tempo si è visto il miglior Padova della stagione. «L’obiettivo è migliorarci costantemente partita dopo partita. Non dobbiamo abbassare la guardia dato che non abbiamo fatto ancora niente». Però con il suo arrivo si è vista una squadra diversa. «I risultati danno autostima e aiutano a credere nel lavoro che stai facendo. La cosa che mi piace di più è vedere i ragazzi che sono impegnati a portare avanti il lavoro con grande dedizione e voglia di fare bene, e questo facilita il mio compito». Quanto manca per arrivare al Padova ideale che ha in mente? «Il 4-4-2 mi sembra il sistema di gioco più idoneo per valorizzare le caratteristiche dei giocatori che abbiamo sugli esterni e in attacco. Nel primo tempo con il Bassano mi è piaciuto come ci siamo mossi nelle due fasi, l’hanno fatto da squadra. Si è visto nella ripresa anche il rovescio della medaglia, ossia quello che non dobbiamo fare. Tra l’altro abbiamo preso il pareggio nel momento in cui stavamo tornando ai nostri livelli dopo 15-20 minuti di difficoltà, ma il calcio è anche questo».

I giocatori sono andati in affanno per la variazione tattica o altro? «Invece di abbassare la linea, dovevano tenerla alta, ma è solo il lavoro a darti l’intensità. Per andare bene dobbiamo pressare sempre alti, e gli attaccanti sono i nostri primi difensori». Il nuovo anno è alle porte. Le sue aspettative? «Mi auguro di ottenere risultati e di tirarci fuori da una situazione di classifica che non è ancora tranquilla. Ma sono molto fiducioso perché vedo grandi margini di miglioramento nella squadra». A gennaio si apre anche la finestra di mercato. «Ho avuto un confronto con De Poli e con la società nel quale ho espresso le mie idee. Andremo a prendere giocatori solo se possiamo migliorare la rosa e la società è stata chiara: se va fuori uno, ne entra un altro. Naturalmente ci vuole un difensore centrale dato che abbiamo perso Niccolini, poi valuteremo altre situazioni se c’è la possibilità».

L’impressione è che oltre al difensore centrale, serva in tempi rapidi anche un attaccante per rimpiazzare Amirante e avere entrambi già a disposizione per la trasferta con l’Alessandria. «Un difensore in più mi serve subito, se possibile anche una punta. Siamo un po’ corti, sono le due priorità». Ha già avuto Salviato al Livorno, può essere lui il difensore giusto? «A quattro gioca terzino, non centrale». Come ha ritrovato l’ambiente biancoscudato a distanza di anni? «C’è entusiasmo, una società nuova e seria che vuole fare bene. L’obiettivo che abbiamo fissato con il club è tirarci fuori da questa classifica e costruire in ottica futura sapendo che non si può avere tutto e subito». Immaginiamo che voglia legarsi a lungo al Padova. «Voglio fare bene quest’anno per continuare a costruire qualcosa d’importante nella prossima stagione. Devo dimostrare di meritarmi la fiducia della società e dei tifosi».

(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)




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