Pro Piacenza-Padova, Sentinelli: “Spero in una vittoria con gol di Dionisi o Ilari. E De Poli…”

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«Non so se riuscirò a essere allo stadio, ma sicuramente andrò a salutare la squadra in albergo». Davide Sentinelli, tra i protagonisti un anno fa della promozione del Padova, ora gioca a Piacenza, non nella Pro, avversario sabato dei biancoscudati, ma nella storica portacolori emiliana con cui si appresta a festeggiare il suo nono salto di categoria. «Siamo partiti subito bene – racconta – si continua a vincere e abbiamo tredici punti di vantaggio sulla seconda. Meglio di così non poteva andare, in una società che cercava di salire nei professionisti da cinque anni». Ma il cordone ombelicale con Padova non si è certo spezzato: «Sento spesso i compagni, Marco Bergamin e mister Parlato. Tolta la delusione iniziale per il distacco, il mio rapporto non è cambiato». Lo stesso diesse De Poli di recente ha dichiarato che, tornasse indietro, lo avrebbe confermato: «Ho letto e mi ha fatto sicuramente piacere. So che il direttore ha stima verso di me come giocatore e uomo, ma so anche che l’età non è dalla mia parte».

«La delusione della scorsa estate è stata per il fatto di dovere lasciare questa piazza che era un grande premio, non per la scelta tecnica che ho rispettato». E non manca una parola per l’ex collega di reparto Daniel Niccolini, vittima di un grave infortunio: «Con lui c’è un bel rapporto di amicizia. Mi dispiace perché, dopo una partenza difficile, stava vivendo un momento importante, ma tornerà presto e sta già lavorando per questo». Così sulla squadra: «Ha giocatori di valore come Neto e Diniz e mi aspettavo un po’ di più, ma con il cambio di categoria ci sta qualche difficoltà e ora le cose vanno meglio. Con un po’ di fortuna e qualche risultato, può ancora raggiungere i play off. Questa società sta facendo un bel lavoro e non vi deluderà». E sabato chi vincerà? «La Pro ha qualche buon elemento come Bini e Alessandro, ma non mi sembra troppo agguerrita. Penso e spero il Padova possa spuntarla e riprendere a correre, magari con un gol di Dionisi, che non segna da anni, o di Ilari così, da amico e da romano, mi dedica la rete…».

(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)




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