Live 24! Lumezzane-Padova 0-2: Neto Pereira e Altinier danno un calcio alle polemiche

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Ore 22.40 – (Il Piccolo) Adesso che il pm ha chiesto il fallimento dell’Unione Triestina 2012 e in attesa che il tribunale si pronunci a riguardo, cosa succederà alla squadra che domani deve affrontare la trasferta a Levico Terme, per una sfida tra l’altro quasi decisiva ai fini della salvezza? Impossibile dirlo al momento. L’unica cosa certa invece è il pirotecnico pomeriggio vissuto ieri a Prosecco da giocatori e staff. Pontrelli, dopo aver lasciato il tribunale, si è infatti recato al campo di allenamento con l’obiettivo di tranquillizzare la squadra: ha assicurato che pullman e trasferta a Levico sono già pagate e sistemate da lui. Ma a Prosecco erano presenti anche gli emissari di Corvezzo, che è sempre stato ritenuto il vero pretendente alla Triestina che si cela dietro a Favarato. Fra questi e Pontrelli, dopo quanto accaduto in mattinata, sono volate parole grosse per il mancato passaggio delle quote. Poi il presidente romano se ne è andato. Ma la cosa curiosa è che nonostante quanto accaduto in tribunale, gli emissari del gruppo veneto hanno continuato a rassicurare la squadra e fatto capire che in realtà non sono tagliati fuori, anzi che alla fine l’Unione Triestina 2012 sarà davvero acquistata da loro. Comprensibili il turbamento e le perplessità di giocatori e staff, che a questo punto hanno chiesto un segnale forte a riguardo per potersi fidare e affrontare la trasferta. Considerata la distanza da Levico Terme e l’importanza della partita, la squadra non vedrebbe di buon occhio una partenza la domenica mattina, viste le cinque ore di pullman. Avrebbe dunque chiesto una sorta di mini ritiro, con partenza già nella giornata odierna e pernottamento a Levico, per poter preparare meglio la partita. Il che tradotto significa ovviamente un costo supplementare. Finora Favarato e company hanno puntualmente pagato tutte le trasferte: in qualche modo questo sarebbe il segnale che il gruppo veneto non è ancora tagliato fuori. Altrimenti, perché tirare fuori altri soldi? Fra l’altro ieri era puntualmente arrivato a Prosecco da Padova Sebastiano Aperi, altra mossa di mercato del gruppo Favarato: vista la situazione, l’attaccante però non ha firmato rinviando ogni decisione alla prossima settimana. Insomma, che succederà? Pare che in qualche modo la trasferta sia assicurata, ma in questo surreale momento dell’Unione 2012 tutti gli scenari sono possibili.

Ore 22.20 – (Il Piccolo) Marco Pontrelli ha fatto il giro di Foro Ulpiano in 120 giorni. Giorni al termine dei quali, ieri, il pm Maddalena Chergia ha chiesto al Tribunale civile per conto della Procura il fallimento d’ufficio della Triestina per insolvenza. Spalancando le porte, forse, a un esercizio provvisorio del club in vista di una sua messa all’asta giudiziaria da una inevitabile base low-cost. Quello dell’attuale presidente dell’Unione 2012 è stato però un giro a vuoto. Come una pedina in balia del tabellone del gioco dell’oca è tornato alla casella del “via”, da dove era partito quel 30 settembre 2015 quando l’avvocato Dario Lunder, per suo conto, aveva avanzato al giudice Riccardo Merluzzi la richiesta di poter presentare al Tribunale un piano di concordato, ovvero un progetto di “sdebitamento” per lo meno parziale dell’Unione per tentare di evitarle il crac. I sessanta giorni più ulteriori sessanta di tempo previsti dalla legge per depositare quel piano si esaurivano ieri. Tempo scaduto. E pazienza se nel frattempo s’era fatto avanti Silvano Favarato, patron in pectore mai divenuto patron effettivo nonostante trattative proseguite fin alla notte della vigilia della dead-line, ruotate tutte attorno alla fantomatica seconda fidejussione “buona” che Favarato sosteneva d’avere. E così ieri è stato Pontrelli a entrare nell’ufficio del giudice Merluzzi, da presidente e amministratore unico in carica, e qui ha rinunciato a quella richiesta di concordato che lui stesso aveva avanzato quattro mesi fa. Confidava, si può forse tentare di interpretare il suo pensiero, che alla fine il progetto lo avrebbe dovuto mettere sul tavolo del magistrato qualcun altro come suo successore. Impossibile, indipendentemente dal fatto che a doverlo fare fosse Pontrelli o Favarato, presentare un concordato che presupponeva in questo caso il ripiano di una buona quota di quel mezzo milione e passa di debiti (la cifra balla, ci sono centinaia di migliaia di euro sotto contestazione), senza poter avere in tasca i denari né evidentemente lo straccio di una fidejussione “buona”. L’udienza, fissata a mezzogiorno e mezza, è durata quasi tre ore su corde tese, tiratissime. Il giudice Merluzzi, sentita la retromarcia di Pontrelli (nell’occasione accompagnato a Foro Ulpiano dal suo “finanziatore” storico Pangrazio Di Piero), seguendo la norma ha preso poi atto dell’assenza di istanze di fallimento “di parte”, cioè di creditori spazientiti (Favarato e non solo Pontrelli prima di lui avevano disinnescato la mina pagandone alcuni, il che fa di Favarato ora un creditore a sua volta della Triestina di Pontrelli). I delegati dello studio del’avvocato Giovanni Borgna – che rapresenta tre creditori – hanno formalizzato l’intenzione di non chiedere il fallimento. A quel punto è seguita un’ulteriore presa d’atto: Favarato, ieri assente e rappresentato dal suo team di avvocati e commercialisti, non aveva più titolo a sedere al tavolo. Revocata la procura che aveva, l’ufficio di Merluzzi s’è svuotato. Dentro, davanti al magistrato delegato alla procedura e a un coadiutore di giustizia, sono rimasti il pm Chergia, il commissario giudiziale Giuseppe Alessio Vernì con la collaboratrice Alessandra Pozzi Mucelli, e poi Pontrelli con l’avvocato personale Maurizio Branchicella e l’avvocato Lunder, legale della Triestina e colegale di Pontrelli. Ed è lì che l’udienza si è fatta più calda. Il pm, anche sulla base del lavoro svolto in questo mese da Vernì, ha relazionato sullo stato patrimoniale (e debitorio) della società chiedendone il fallimento per stato di insolvenza, azione subito contestata da Pontrelli. Il giudice Merluzzi ha così chiuso l’udienza: l’ultima parola infatti, sempre per legge, spetta a un collegio. Vi fanno parte, oltre a Merluzzi, i giudici Arturo Picciotto (presidente) e Daniele Venier (a latere). Il decreto con la loro decisione è atteso con ogni probabilità all’inizio della settimana che verrà. Se la richiesta del fallimento verrà respinta Pontrelli continuerà a essere padrone dell’Unione. Se sarà invece fallimento allora uscirà praticamente di scena: verrà nominato un curatore fallimentare (potrebbe essere lo stesso Vernì) chiamato presumibilmente a portare avanti la vita quotidiana della squadra in cosiddetto esercizio provvisorio, anche secondo le norme sportive della Figc, grattando ogni cosa possa avere un senso finanziario. Posto che un patrimonio da mettere sul piatto non c’è, resta una serie di crediti (Iva e privati), computer e macchinari vari (pochi), oltre al valore intrinseco della squadra. Al di là del cosiddetto attivo contabile, e attorno a questo valore intrinseco, si giocherà la “presa” eventuale della Triestina, con un acquisto o un affitto d’azienda non è dato sapere. Potrebbe insomma essere vicina l’ora dei vari Milanese, Vascotto, Zanmarchi, Todaro e, chissà, ancora Favarato.

Ore 21.50 – (Corriere delle Alpi) Cercasi di nuovo vittoria lontana dal Polisportivo. Il Belluno domani pomeriggio vuole ottenere i primi tre punti in trasferta del 2016 in casa del Montebelluna. La squadra allenata da Roberto Vecchiato ha collezionato fino ad ora due pareggi lontano dalle mura amiche, contro Tamai e Fontanafredda, e vorrebbe riannodare il filo con le imprese corsare. Il match sarà tutt’altro che semplice per Corbanese e compagni, che si troveranno di fronte una formazione giovane e combattiva che, dopo un avvio di stagione difficile, si è ritrovata e ora naviga a metà classifica con 27 lunghezze. «Fortunatamente stavolta non saremo in emergenza come successo invece contro il Levico Terme», commenta il tecnico giallobù, «è vero che mancheranno due giocatori molto importanti per noi come Duravia e Pellicanò, ma potrò contare nuovamente su Bertagno, Miniati e Pescosta che hanno scontato il turno di squalifica. In settimana abbiamo lavorato bene, ma non sarà facile affrontare il Montebelluna. I trevigiani stanno lottando per evitare i playout e fino a questo momento hanno disputato un buon campionato, piazzandosi a metà classifica. Siamo consapevoli che affrontare nel girone di ritorno squadre che lottano per non retrocedere non è mai semplice, per cui anche a Montebelluna dovremo dare il 100% per continuare a collezionare punti per la nostra classifica». Paolo Pellicanò e Marco Duravia out. Il primo non potrà esserci per lo stiramento rimediato contro il Fontanfredda; il ragazzo non ha ancora cominciato a correre e difficilmente riuscirà a recuperare per l’anticipo con il Mestre tra sette giorni. Marco Duravia invece ha rimediato un doppio cartellino giallo per proteste contro il Levico e sarà costretto a guardare compagni e amici dalla tribuna. Tra le fila del Montebelluna mancheranno per squalifica Giacomo Cusinato e Alessio Zecchinato, ex Ripa Fenadora e capocannoniere del girone con sedici gol. Bomber Corbanese, avendo però saltato quattro partite in autunno per infortunio, insegue con dieci reti l’attaccante del Montebelluna. Le premesse per una bella partita ci sono tutte. Chi gioca? Tra i pali potrebbe essere il turno di Gabriele Brino mentre in difesa rientra Giovanni Pescosta dalla squalifica e si piazza a destra mentre sulla corsia opposta c’è Stefano Mosca. Al centro la coppia difensiva dovrebbe essere formata da Sebastiano Sommacal e Nicola Calcagnotto. A centrocampo Simone Bertagno va in cabina di regia, supportato da Yari Masoch; il giovane Simone Quarzago potrebbe avere un’altra chance di partire dall’inizio. Davanti bomber Corbanese guida l’attacco insieme ad Antonio Acampora e ad un fuoriquota che potrebbe essere Marco Farinazzo.

Ore 21.20 – (Gazzetta di Reggio) La marcia di avvicinamento della Reggiana al match casalingo con il Pro Piacenza (domani alle 15) prevede questa mattina la rifinitura in via Agosti. Ancora una volta la formazione titolare, al tecnico Colombo, sarà dettata dall’infermeria: in settimana sono tornati in gruppo Dejan Danza e Raffaele Nolè, per quanto riguarda il reparto avanzato, mentre nelle retrovie pesa l’assenza di Riccardo De Biasi che va sommata alle cattive condizioni fisiche del portiere Simone Perilli e del difensore Paolo Frascatore. Anche ieri mattina, durante la seduta sul sintetico della Reggio Calcio, sono corsi in aiuto al trainer alcuni giocatori del settore giovanile per provare gli schemi, offensivi e difensivi, da attuare nel derby ma tutto dipenderà dai recuperi di Frascatore e Perilli. L’idea è continuare col 3-5-1-1 risultato vincente col Lumezzane e con gli stessi interpreti, sperando che lo scontro di gioco che ha visto coinvolto Dario Maltese negli ultimi minuti della partitella non sia nulla di grave. Questo è l’undici probabile che verrà schierato contro i rossoneri piacentini: Perilli in porta; Spanò, Sabotic e Frascatore in difesa; Mogos, Bartolomei, Parola, Maltese e Mignanelli a centrocampo; Siega dietro al centravanti Arma. INFERMERIA. Ieri ha riposato per il secondo giorno consecutivo Perilli per un problema alla schiena che tuttavia non gli impedirà di saltare la gara con la Pro Piacenza. Hanno lavorato in palestra Frascatore, Bruccini e De Biasi: al primo è stato risparmiato il duro manto artificiale per un lieve problema al metatarso del piede destro; il “Bruccio” dovrebbe tornare in gruppo la prossima settimana mentre per lo sfortunato centrale veneto si parla di possibile intervento chirurgico. Il ragazzo si era infortunato durante una seduta la settimana scorsa ma subito pareva scongiurato uno stop lungo come quello che lo aveva costretto a saltare tutta la preparazione e metà stagione scorsa, come conseguenza dell’operazione al quale fu sottoposto per ricostruire i legamenti del ginocchio destro (oggi è il sinistro). Stavolta sembrava una cosa meno grave e s’era diffuso un cauto ottimismo ma dall’esito della visita dallo specialista Rodolfo Rocchi a Salus Hospital, che già conosce molto bene il calciatore, dipenderà il futuro stagionale di De Biasi. LA VISITA. Ieri è passato a salutare gli ex compagni Cristian Andreoni. Il terzino destro aveva rescisso il contratto causa la squalifica di 4 anni per doping; troppo lunga per aspettare il suo rientro. Giovedì il verdetto d’appello gli ha ridotto la pena della metà (2 anni fino al 16 maggio 2017) e tutti i granata, giocatori e staff, hanno rincuorato Andreoni e si sono precipitati a stringerli la mano per questa piccola battaglia vinta.

Ore 20.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Matteo Momentè è la certezza. Mattia Minesso il sogno che potrebbe concretizzarsi tra domenica e lunedì. Il mercato del Bassano si muove a velocità vorticosa, mentre ieri è stato il giorno della presentazione ufficiale dell’attaccante jesolano, che ha lasciato il Mantova per abbracciare il club di Renzo Rosso con sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia, visto che già in estate le trattative erano arrivate quasi in porto, salvo poi saltare in extremis. «Sono contento di essere qui — dice Momentè — già quest’estate c’erano stati dei contatti, diciamo che ci siamo inseguiti a lungo… La voglia è tanta e sono sicuro che ci toglieremo grosse soddisfazioni. Sono arrivato in un collettivo molto valido, già ieri in allenamento ho avuto modo di vederlo. Negli ultimi anni hanno fatto cose importanti e sono qui per dare una mano». Momentè arriva in un club in cui ci sarà moltissima concorrenza: Pietribiasi e Fabbro fanno faville e non va sottovalutato l’imminente rientro di Tommy Maistrello, ormai quasi ristabilito. Momentè ha sottolineato come all’occorrenza possa fare anche la seconda punta: «Cerco di far valere il fisico — ammette — mi adatto a fare sia la prima che la seconda punta, farò quello che mi chiederà il mister, con Sottili ho già lavorato a Varese. Dei miei compagni conosco già Germinale e Semenzato per i nostri trascorsi nelle giovanili dell’Inter, dove ho anche esordito in Champions grazie a mister Roberto Mancini. Con Semenzato ho giocato anche a Montebelluna e Venezia, abbiamo trascorso quasi dieci anni insieme». Per quanto riguarda Minesso, il giorno buono per l’eventuale chiusura potrebbe essere domenica o lunedì ma la palla è del Cittadella, visto che l’accordo di massima con il Bassano è stato raggiunto. Il Pordenone si è ritirato dopo averci provato fino a qualche giorno fa. Col Siena è stato raggiunto un accordo di massima per lo scambio D’Ambrosio-Fella.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un fulmine a ciel sereno? Non del tutto visti i censurabili incidenti del post partita a Verona. Tuttavia, arrivati quasi alla vigilia della partita con la Luparense, il rischio di vedersi negare la trasferta non era più contemplato dagli appassionati lagunari. «Vorrà dire che andremo a vedere il Campodarsego – azzarda Andrea Vianello degli ultrà Curva Sud -. Il provvedimento è assurdo ed esagerato perché colpevolizza un’intera tifoseria, a Verona non è accaduto nulla di così trascendentale da giustificare un divieto per una partita peraltro inedita. La reale portata dei fatti l’hanno data i dirigenti arancioneroverdi, perché alle provocazioni dei tifosi della Virtus Vecomp hanno reagito solo alcuni «cani sciolti» e non il nostro gruppo. Il dispiacere è doppio, per quei fatti e per la nostra squadra che sarà da sola». «Ci eravamo già organizzati, peccato dover rinunciare per un episodio deprecabile seppur limitato a pochi esagitati – il rammarico di Ettore Perocco (Alta Marea) -. Tutti dobbiamo subire una decisione non democratica e che ci priva della libertà di seguire la nostra squadra. Le forze dell’ordine a Verona dovevano essere presenti in ogni caso, perché ora non bloccano solo i delinquenti? Una beffa per noi che abbiamo anche la Tessera del Tifoso, del tutto inutile in serie D». Ieri le prime voci imputavano alla Luparense presunte pressioni per vietare la trasferta, al contrario il dg del club padovano Andrea Franceschini ha precisato: «Ci dispiace non poter ospitare i tifosi veneziani, non abbiamo nulla contro di loro, anzi con dei lavori avevamo migliorato il settore ospiti. E oltre alla grande cornice di pubblico perderemo gli introiti del botteghino». «Speravamo di no, ma temevamo un simile divieto e provvedimenti anche peggiori – ammette Angelo Nichetto (Ultrasessantenni) -. Tutta colpa di una reazione sbagliata a provocazioni altrettanto censurabili da parte dei veronesi che parevano aver vinto il mondiale. La verità è che i campi di serie D sono inadeguati e manca la sicurezza, così purtroppo ci toccherà stare a casa a penare».

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Gli incidenti di Verona lasciano il segno e per tutti i tifosi lagunari la trasferta a San Martino di Lupari diventa off limits. Ieri, a cinque giorni di distanza dagli scontri tra opposte fazioni del Venezia e della Virtus Vecomp, è diventato ufficiale il prevedibile divieto di vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Venezia per la gara di domani in casa della Luparense San Paolo (stadio Casée ore 14.30). A stabilirlo l’apposita ordinanza emessa congiuntamente dalle questure di Padova e Venezia, su indicazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e sottoscritta da Pasquale Aversa, viceprefetto vicario della città del Santo. Semaforo rosso quindi senza distinzioni a tutti i supporter arancioneroverdi (per acquistare i biglietti bisognerà esibire un documento d’identità) con buona pace in primis della società padovana che aveva predisposto un «Luparense Day» in occasione dello storico arrivo del team lagunare. Uno stop a fronte di episodi gravi e che certo non hanno fatto gioire il presidente Joe Tacopina, il quale ha lasciato i commenti a un amareggiato dg Dante Scibilia. «Chiaramente lo stop, figlio di quanto accaduto al termine della gara con la Virtus Vecomp, cerca di riparare alla mancata prevenzione e gestione della sicurezza di domenica scorsa. Non sta a noi dire se e quanto rischio ci potesse essere domani, ma come società siamo penalizzati sotto tutti i punti di vista e ci dispiace che per colpa delle iniziative personali di pochi debbano pagare tutti i tifosi che si sono sempre comportati civilmente. Un danno d’immagine per il progetto del Venezia Fc che scoraggia e chiude le porte in faccia ad ogni condotta violenta. Purtroppo all’imbecillità è molto difficile porre rimedio». Contrariato anche il ds Giorgio Perinetti. «Il provvedimento va accettato ma non possiamo essere d’accordo dal momento che va a danneggiare, come sempre, solo il Venezia. In questa categoria dispensano deroghe a tutti e poi purtroppo puniscono solo noi, fermo restando che condanniamo con fermezza il comportamento irresponsabile di pochi».

Ore 19.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 41, FeralpiSalò 37, Alessandria 35, Pordenone 34, Bassano e SudTirol 32, Pavia 30, Reggiana 29, Padova 28, Cremonese e Giana Erminio 25, Cuneo 24, Pro Piacenza 23, Lumezzane e Renate 19, Mantova 18, AlbinoLeffe 13, Pro Patria 8.

Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Trasferta vietata ai tifosi del Venezia per la partita contro la Luparense. Domani (ore 14,30) gli arancioneroverdi giocheranno a San Martino di Lupari senza il supporto della loro tifoseria. La decisione è conseguenza degli scontri di domenica scorsa a Verona, al termine del match contro la Virtus Vecomp. Lo ha deciso la prefettura di Padova, dopo aver sentito la questura padovana e quella veneziana, sulla base dell’indicazione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. La partita era stata infatti inserita tra quelle a rischio, a seguito appunto dei tafferugli di domenica scorsa. Così, ieri, è stata presa la decisione di vietare l’ingresso all’impianto di San Martino di Lupari a tutti i residenti della provincia di Venezia. «Siamo molto dispiaciuti, questa decisione penalizza anche i tifosi del Venezia che nulla hanno a che fare con quanto accaduto a Verona», commenta il dg Dante Scibilia. Molto contrariato anche il direttore sportivo Giorgio Perinetti: «E’ una decisione che non mi trova per niente d’accordo — dice — e che penalizza il Venezia. In questo modo paga tutta la nostra tifoseria». A San Martino di Lupari la società stava lavorando per apportare dei miglioramenti al settore ospiti, con l’obiettivo di rendere più sicure le diverse zone ed evitare contatti, come quelli di Verona. Interventi a questo punto vanificati dall’ordinanza. «Ci dispiace molto — commenta il dg della Luparense, Andrea Franceschini — per noi ospitare il Venezia è un evento straordinario che ora non avrà la sua cornice di pubblico, con conseguenze negative anche sugli introiti di botteghino». In tribuna ci sarà il presidente arancioneroverde Joe Tacopina, arrivato in settimana in città: ieri ha salutato e incoraggiato la squadra. Per la trasferta di domani mister Favarin dovrà fare i conti con alcune assenze. Non è ancora disponibile Marcolini, che dovrebbe tornare in gruppo da martedì: l’ultimo accertamento ha rilevato la guarigione del muscolo. Sono ai box Taddia (contrattura) e Ferrante ancora dolorante al ginocchio.

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Favarin sorride per il completo recupero di Matteo Marcolini, gli ultimi accertamenti hanno confermato la guarigione e il centrocampista romagnolo potrebbe essere convocato per la gara casalinga contro il Montebelluna. «Marcolini è un elemento prezioso della rosa» sottolineato il tecnico pisano «il suo apporto sarà importante nella seconda parte della stagione». Meno sorrisi per Ferrante e Taddia, i due terzini sono out e non faranno parte della trasferta a San Martino di Lupari con Luciani e Galli pronti a sistemarsi sulle due corsie difensivi esterne. Torna a disposizione anche Volpicelli, costretto domenica ai box per un fastidio alla schiena: se partirà dal primo minuto oppure in panchina, lo deciderà Favarin. «Peccato che non possano esserci i nostri tifosi perché in ogni stadio hanno sempre fatto sentire la loro presenza» aggiunge Favarin, «cercheremo di conquistare i tre punti anche per loro. Se fosse stato per i giocatori, sarebbero scesi in campo anche il giorno dopo la sconfitta di Verona» dice ancora il tecnico «il presidente Tacopina è venuto a incoraggiarci all’allenamento e sappiamo quanto sia importante la partita di domani. Più di prima, bisogna conquistare la vittoria, ma l’avevamo cercata anche a Verona, sarà importante riprendere a correre». La partita sarà diretta da Severino di Campobasso. Gazebo. Stamattina il Venezia aprirà il gazebo in campo San Polo, il Temporary Shop dove si potranno acquistare i prodotti del merchandising (dalle 10 alle 19 fino a sabato 9 febbraio) comprese le t-shirt “limited edition” prodotte in 150 esemplari unici e numerati singolarmente. La prima è stata indossata ieri da Tacopina. Campodarsego. Il Campodarsego crede sempre di più nella promozione in Lega Pro, tanto che ieri ha annunciato l’ingaggio del centrocampista Giampietro Zecchin, padovano di Camposampiero e ultime sei stagioni in serie B a Varese, svincolato dopo la mancata iscrizione dei lombardi.

Ore 18.40 – (La Nuova Venezia) Luparense-Venezia si giocherà regolarmente domani, ma alla partita non potranno assistere i tifosi arancioneroverdi. Un divieto di trasferta limitato ai residenti nella provincia di Venezia. È questa la decisione presa ieri mattina dal Comitato di Analisi sulla Sicurezza delle Manifestazioni Sportive (Casms), con il conseguente divieto dell’emissione di biglietti a tutti i residenti nella provincia di Venezia. Il documento firmato dal prefetto di Padova è stato inviato alle due società, il tutto dopo che l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive aveva definito questa partita “connotata da alto profilo di rischio”, a seguito dei tafferugli verificatisi domenica scorsa a Verona dopo Virtus Vecomp-Venezia. Non correndo buon sangue tra le tifoserie organizzate veneziane e padovane il passo è stato breve Questo nonostante i lavori avviati dalla dirigenza della Luparense nelle ultime ore. La società padovana infatti si era subito attivata, dopo le indicazioni ricevute giovedì, installando un divisorio protettivo sulla sola tribuna disponibile dello stadio comunale di San Martino di Lupari, garantendo inoltre per la partita la presenza di steward, e con il supporto previsto delle forze dell’ordine. «Siamo dispiaciuti per questa ordinanza, perché penalizza tutti quei tifosi che nulla hanno a che fare con gli incidenti di Verona» commenta il direttore generale del Venezia, Dante Scibilia, «episodio che ha riguardato solo una decina di persone che seguono la nostra squadra, e non una tifoseria intera che fino a Verona non ha mai creato alcun problema. Per colpa di pochi ci rimettono tutti, ma accettiamo la decisione. Facciamo di tutto per garantire la sicurezza nel nostro stadio e predichiamo correttezza, educazione, rispetto e sportività verso tutti. Avevamo anche informato i dirigenti della Virtus che sarebbero arrivati molti tifosi del nostro club, ma non è bastato. L’augurio è che vengano individuati i responsabili dei fatti di Verona e che vengano puniti sul serio». Grande delusione anche da parte padovana. «Ci spiace non poter ospitare i tifosi veneziani, per quello che per noi sarebbe stato un appuntamento straordinario» dice Andrea Franceschini, direttore generale della Luparense, «rispettiamo la decisione degli organi di sicurezza, ma rispediamo al mittente le accuse circolate in rete in queste ore, secondo cui avremmo chiesto noi che venisse vietata la trasferta ai tifosi del Venezia».

Ore 18.20 – (Gazzettino) Filippo Pittarello è un nuovo giocatore della Luparense San Paolo. L’attaccante arriva in prestito dal Padova, dopo avere militato nella prima parte di stagione con il Montebelluna, e già domani sarà a disposizione di Enrico Cunico per il big match con il Venezia. «L’avevamo cercato già in estate, ma l’affare non si era concretizzato – spiega il presidente Stefano Zarattini – Un attaccante con le sue caratteristiche ci mancava, rientra tra l’altro nella lista dei giovani, e sono convinto che ci darà un aiuto importante. Mi auguro che faccia bene in questa seconda parte di stagione e che possa essere riconfermato l’anno prossimo con noi». Intanto, a seguito degli incidenti avvenuti domenica tra tifosi veneziani e della Virtus Vecomp, le questure di Venezia e Padova hanno disposto il divieto d’ingresso allo stadio di San Martino di Lupari a tutti i residenti nella provincia di Venezia su indicazione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Per accedere all’impianto tutti gli spettatori dovranno esibire un documento d’identità ai cancelli d’ingresso, e alle biglietterie ciascuna persona potrà acquistare solo un biglietto. Pur prendendo atto della decisione a salvaguardia dell’ordine pubblico, il presidente Zarattini puntualizza: «Siamo stati avvisati all’ultimo momento e non lo trovo giusto, dato che se lo avessimo saputo per tempo non avremmo apportato alcune migliorie sul piano logistico per ospitare i tifosi veneziani. È un peccato privare le persone di quello che sarà uno spettacolo. Alla fine va comunque bene così, mi auguro che sia una bella partita». Un flash del direttore generale Andrea Franceschini: «Ci dispiace non potere ospitare i tifosi veneziani per quello che per noi sarà un appuntamento straordinario. Rispettiamo la decisione degli organi di sicurezza e al tempo stesso siamo rammaricati per alcune indiscrezioni secondo le quali saremmo stati noi a spingere affinché alla tifoseria veneziana venisse vietata la trasferta. Non abbiamo nulla contro di loro, anzi avevamo anche apportato dei miglioramenti al settore ospiti dello stadio. Senza contare la cornice di pubblico e gli introiti al botteghino che ne sarebbero conseguiti».

Ore 18.00 – (Mattino di Padova) Alla fine ha vinto la paura: Luparense-Venezia si giocherà senza i tifosi ospiti. E anche se rimarrà un match comunque storico per San Martino di Lupari e per la società, non potrà avere il palcoscenico che merita. Ieri mattina, nonostante le rassicurazioni ricevute giovedì dalla Questura di Padova e gli interventi messi in atto dalla Luparense per evitare la possibile insorgenza di problemi legati all’ordine pubblico, è arrivata la doccia fredda: la sfida di cartello di domani (ore 14.30) nel girone C di Serie D si giocherà senza i supporter arancioneroverdi. La decisione è stata presa direttamente dal Viminale: dopo che l’Osservatorio aveva etichettato il match come “connotato da alto profilo di rischio”, la riunione di ieri mattina del Comitato di Analisi sulla Sicurezza delle Manifestazioni Sportive (Casms) ha portato alla scelta di vietare l’emissione di biglietti a tutti i residenti nella provincia di Venezia. La motivazione è presto detta: dopo i tafferugli avvenuti domenica scorsa, a Verona, con i tifosi della Virtus Vecomp, il Ministero dell’Interno ha inteso scongiurare ogni possibile accenno di disordini, e ha proibito l’emissione dei tagliandi per la gara in questione a tutti coloro che risiedano nel Veneziano. Non si tratta, però, di un vero e proprio “divieto di trasferta”, misura che abitualmente riguarda i campionati professionistici nei quali le trasferte sono rigidamente regolamentate e monitorate attraverso le Tessere del Tifoso: i tagliandi di accesso allo stadio di San Martino saranno venduti dietro presentazione di un documento, ed eventuali tifosi veneziani che risiedano al di fuori della provincia lagunare potranno quindi ugualmente acquistarli ed accedere al settore ospiti. «Ci dispiace non poter ospitare i tifosi arancioneroverdi per quello che, vista la nostra breve storia, sarà per noi un appuntamento straordinario», la delusione espressa dal d.g. rossoblù Andrea Franceschini. «Rispettiamo la decisione degli Organi di Sicurezza, ma siamo dispiaciuti che su internet qualcuno abbia potuto pensare che sia stata la Luparense a spingere affinché alla tifoseria veneziana fosse vietata la trasferta: non abbiamo assolutamente nulla contro di essa, abbiamo investito dei soldi in settimana per migliorare il settore ospiti. Per non parlare dei mancati incassi al botteghino che questa decisione comporta». Per lo spettacolo, e soprattutto per la società di patron Zarattini, una vera beffa: oltre a perdere l’incasso dei circa 150 veneziani attesi per domani, infatti, il club dell’Alta dovrà comunque accollarsi i costi per la divisione della tribuna in due settori distinti (compiuta, ironìa della sorte, proprio ieri mattina con l’innalzamento di una rete divisoria) e pure per il servizio degli steward, che nonostante la decisione del Viminale rimarrà ugualmente massiccio. Nuovo acquisto. Se non altro, la Luparense si può consolare con l’ultimo innesto giunto dal mercato: dal Padova è arrivato l’attaccante Filippo Pittarello, sbarcato a San Martino dopo una prima metà di stagione vissuta a Montebelluna con due soli gol all’attivo.

Ore 17.40 – (Gazzettino) Dopo Bortot, ecco Gianpietro Zecchin. Campodarsego scatenato sul mercato tanto da ufficializzare ieri l’ingaggio dell’esterno ex Padova e fino all’anno scorso al Varese, che tra l’altro è praticamente di casa essendo di Camposampiero. Zecchin ha già iniziato due venerdì fa ad allenarsi con la squadra e domani sarà a disposizione per la sfida casalinga con il Dro. Il suo avvicinamento al Campodarsego è stato possibile grazie all’amicizia con Maurizio Bedin, suo compagno di squadra ai tempi biancoscudati. «L’impressione è ottima, arrivo in una squadra che è prima in classifica e che sta facendo grandi cose. Sono venuto per dare una mano, vediamo come sta anche la caviglia sinistra che in questi mesi mi ha dato qualche problema: ora comunque mi sento bene, è da un mese e mezzo che mi alleno, anche se naturalmente mi manca il ritmo partita. Avevo altre richieste, ma ho scelto Campodarsego». Cosa l’ha più colpita dei nuovi compagni? «Sono bravissimi ragazzi e si allenano con grande intensità. È un gruppo sano e possiede grandi qualità». Questo invece il giudizio di Zecchin sul tecnico Andreucci: «Mi ha dato molta tranquillità per recuperare fisicamente al meglio, e una volta pronto mi ha detto di divertirmi e di dare una mano alla squadra». Ha sempre giocato nei professionisti, quali difficoltà pensa di trovare in serie D? «Questa è una categoria rispettabilissima e non c’è un grande divario tra le migliori squadre di serie D con quelle di Lega Pro». È un rinforzo di lusso e con il suo acquisto il Campodarsego lancia un messaggio chiaro al Venezia. «Ho seguito dall’inizio il campionato del Campodarsego. Ripeto, sta facendo grandissime cose e speriamo di arrivare fino in fondo. Il Venezia? In estate mi aveva cercato». Non c’è solo Zecchin nella sala stampa al Gabbiano, al suo fianco il presidente Daniele Pagin: «Voglio ringraziarlo perché è venuto incontro al nostro budget. L’obiettivo stagionale è cambiato in corsa e ci servivano due rinforzi come Zecchin e Bortot per tenere testa fino alla fine al Venezia». Un flash del direttore generale Attilio Gementi sui contorni della trattativa: «È un giocatore talmente importante che era impensabile poterlo avvicinare, il contatto è avvenuto in virtù alla sua amicizia con Bedin. Poi grazie alla sua volontà di venire con noi e a quella del nostro presidente si è trovata l’intesa. Speriamo che in questi quattro mesi abbia la possibilità di rilanciarsi per tornare nel calcio che conta e darci il suo contributo in questo finale di campionato nel quale puntiamo a dare filo da torcere al Venezia».

Ore 17.20 – (Mattino di Padova) Un pezzo da novanta per la volata finale: Gianpietro Zecchin è un nuovo giocatore del Campodarsego. Il centrocampista 32enne, svincolato da luglio dopo 6 stagioni al Varese (di cui 5 in Serie B) per un guaio alla caviglia, ha firmato nella serata di giovedì insieme al terzino Tommaso Bortot e domani andrà in panchina nella delicata sfida casalinga con il Dro. Ieri pomeriggio, invece, “Zecco” è stato presentato allo stadio Gabbiano prima di raggiungere gli impianti sportivi di Reschigliano per l’allenamento. «Sono contento di potermi rilanciare in una società ambiziosa come il Campodarsego», le prime parole del giocatore, originario di Camposampiero. «Ho la caviglia che non sta benissimo ma mi sto curando all’Isokinetic di Bologna». Zecchin è stato infatti operato al piede sinistro a maggio dell’anno scorso. Un intervento, come si dice in gergo, di “pulizia”, che però richiede tempi di recupero piuttosto lunghi. «Ora sto bene» puntualizza. «Anche se non sono al cento per cento, sono a disposizione di mister Andreucci. Non lo conoscevo, ma mi ha fatto un’ottima impressione». Una settimana. Tanto è bastato all’ex Padova, Südtirol, Grosseto e Varese per inserirsi al meglio nello spogliatoio biancorosso. «Sono qui anche grazie al capitano Maurizio Bedin, mio caro amico. Pian piano sto conoscendo tutti gli altri: mi sembrano bravi ragazzi, pieni di entusiasmo. Mi hanno stupito per impegno e intensità negli allenamenti». Il salto all’indietro dalla Serie B alla D è notevole: «Penso che non ci sia molta differenza fra le squadre di vertice di Serie D come Campodarsego, Venezia, Parma e Altovicentino, e una buona Lega Pro», l’obiezione. «Tra l’altro, conosco molti giocatori del Venezia. L’estate scorsa c’era stato qualche contatto per andare lì e so che la società ha speso tantissimo per allestire la squadra. A gennaio, invece, avevo altre richieste, ma Campodarsego è la scelta migliore che potessi fare: sta disputando un campionato strepitoso e può lottare sino alla fine per la promozione». Soddisfatto dell’acquisto pure il presidente Daniele Pagin: «Si è presentata l’occasione di prendere un giocatore di indubbio valore e siamo contenti di avere Gianpietro con noi», spiega. «Volevamo completare la rosa sotto il profilo quantitativo e qualitativo per raggiungere il nostro “nuovo” obiettivo stagionale e abbiamo preso due giocatori, Bortot e Zecchin, che possono darci una grossa mano. Siamo contenti e speriamo di continuare il testa a testa con il Venezia fino a maggio. Possiamo farcela». «Gianpietro ha fatto pure un bel sacrificio economico per venire da noi», sottolinea infine il direttore sportivo Attilio Gementi. «Il presidente», scherza, «aveva chiuso le casse. Il nome di Zecchin, però, ha convinto tutti».

Ore 16.50 – Giuseppe Pillon (allenatore Padova): “Faccio i complimenti ai ragazzi per la risposta sul piano del gioco. La squadra ha retto bene anche se dobbiamo essere più cattivi davanti negli ultimi metri. De Risio? Debutto molto positivo, con Corti in mezzo ha giocato molto bene. Prima della partita ho detto ai miei che non segnano mai su palla inattiva, mi hanno prontamente smentito! Il futuro? Mi aspetto una grande partita contro una squadra molto forte come la FeralpiSalò, abbiamo i mezzi per dimostrare che non siamo da meno. Il mercato? Mi aspetto un ultimo sforzo per la punta”.

Ore 16.40 – Cristian Altinier (attaccante Padova): “Vittoria importante che ci consente di continuare a correre. Il gol? Lo dedico ai miei compagni. Bucolo? È un nostro compagno, lo aspettiamo”.

Ore 16.30 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Sono già preoccupato per domenica prossima, perché con la FeralpiSalò potrebbe essere la partita della svolta! La gara di oggi ci ha dato dei segnali importanti, speriamo di essere altrettanto incisivi anche con avversari più forti. Fino ad ora abbiamo espresso il 60/70% delle nostre potenzialità, speriamo di dare ulteriore continuità e di alzare ancora un po’ il livello. Voglio stare in pianta stabile nella parte sinistra della classifica, e salire di posizione… Per farlo dobbiamo però dare di più. Spero nei playoff? Non costa niente…”.

Ore 16.20 – Carlo De Risio (centrocampista Padova): “Abbiamo fatto una bella partita, siamo stati compatti e forse potevamo chiuderla prima ma siamo contenti di questo 2-0. Dobbiamo essere più cattivi quando andiamo in vantaggio. La mia prestazione? Sono molto soddisfatto”.

Ore 16.10 – Neto Pereira (attaccante Padova): “Siamo contenti che sia arrivata questa vittoria! Il mister prima della partita ha detto che non segniamo mai su palla inattiva, oggi l’abbiamo sconfessato! L’abbraccio a Fabiano dopo il gol? È un amico, gli voglio bene e gliel’ho voluto dimostrare. Bucolo? Sono sicuro che sia dispiaciuto, purtroppo è successo questo battibecco e la società sa cosa fare a riguardo”.

Ore 16.00 – Fischio finale allo stadio Saleri: il Padova batte il Lumezzane per 2-0 e ottiene l’ottavo risultato utile consecutivo sotto la gestione Pillon, tornando alla vittoria dopo quattro pareggi consecutivi

Ore 14.00 – (Gazzettino) La prima di quindici finali. Roberto Venturato alla vigilia della partita con il Renate ha già lanciato la volata per la promozione in serie B: il suo Cittadella da qui alla fine deve considerare ogni incontro come fosse l’ultimo. Non vuole distrazioni, né cali di tensione: «Da qui al termine del campionato ogni gara è decisiva, per questo chi vuole puntare alla vittoria ha margini di errore molto, molto bassi. Avere l’atteggiamento di chi si gioca una finale, una gara da dentro o fuori, è quello che voglio dal Cittadella in tutto il girone di ritorno». Dopo la Pro Patria, il Renate. Sulla carta un’altra squadra abbordabile: è una partita da capitalizzare al massimo. «Ogni avversaria merita il massimo rispetto e grande umiltà – avverte Venturato – Non possiamo permetterci di dare per scontato nulla, e tutti i punti vanno conquistati sul campo». Il Cittadella, tra le candidate più accreditate alla promozione, è praticamente obbligato a vincere, ma le pressioni non spaventano Venturato: «È l’obiettivo che abbiamo in testa, giochiamo per raggiungerlo, e le pressioni che ci possono essere sono tutte positive, non devono spaventarci bensì darci la carica per vincere. Il Cittadella deve indirizzare segnali forti al campionato e alle dirette avversarie, in ogni turno». Ma quando si delineerà la classifica e si vedranno i veri valori delle squadre in corsa per la promozione? «In questo momento c’è un grande equilibrio, credo che gli scontri diretti determineranno il tutto. È fondamentale arrivarci in una posizione di vantaggio, in modo da poter affrontare le sfide nella maniera migliore». Sul Renate, aggiunge: «Ha inserito qualche giocatore nuovo, ne ha perso altri e generalmente riesce sempre a valorizzare qualche giovane. È in buon momento di forma, da diverse stagioni sta facendo bene in categoria, ha acquisito esperienza. Nelle ultime quattro partite il Renate ha fatto dieci punti, ha tutte le carte in regola per disputare un buon campionato, e quindi può metterci in difficoltà. Lo ripeto ancora una volta, serve grande umiltà da parte nostra per evitare cali di tensione e disattenzioni». Venturato potrà contare sull’ultimo arrivato, Zaccagni, mentre sono ancora out Pascali, Paolucci, Amato e Donazzan, oltre ovviamente a Bobb. «Zaccagni ha fatto tutta la prima parte di stagione a Verona, si è allenato con continuità e ha pure disputato qualche gara, fisicamente sta bene, è pronto. Si sta ambientando, è arrivato da noi da pochi giorni, ma è disponibile al pari degli altri». Con il Renate, che presumibilmente starà a difesa della propria metà campo, un giocatore d’area come Bonazzoli potrebbe essere più utile degli altri attaccanti: «Lui è una punta con caratteristiche diversi da quelle che abbiamo in rosa, l’abbiamo voluto per questo – spiega Venturato – Bonazzoli è importante non solo con il Renate, ma in tutto il resto della stagione». Sarà quindi ballottaggio tra lui e Bizzotto, che ha composto il tandem offensivo dell’ultima gara con Litteri. L’ultimo pensiero del tecnico è sul mercato, alle ultime battute, e sulle voci che riguardano Minesso, nel mirino del Bassano: «Ho sempre detto di essere contento della rosa che ho a disposizione».

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Non è poker e non c’è alcun bluff da tenere nascosto, ma il Cittadella vuole comunque calare il suo tris. Contro il Renate capitan Iori e compagni proveranno infatti ad inanellare il terzo successo consecutivo dopo quelli conseguiti con Cuneo e Pro Patria. Una vittoria servirebbe anche a mettere un po’ di pressione all’Alessandria, che scenderà in campo soltanto lunedì sera sul difficile campo della Cremonese (dove è appena stato cambiato l’allenatore) e che, se tutto andrà come i tifosi granata sperano, potrebbe ritrovarsi, almeno per qualche ora, a 6 lunghezze dalla vetta. Due squadre diverse. All’andata lo 0-0 della gara di Meda servì, in un certo senso, ad aprire gli occhi su quello che avrebbe offerto questo campionato di Lega Pro: il Citta si trovò davanti un vero e proprio bunker. Era una formazione diversa dall’attuale, schierata ancora con il classico 4-4-2, poi sacrificato sull’altare di Chiaretti trequartista. «Ma anche il Renate è cambiato molto da allora, ha inserito nuovi elementi e acquisito fiducia. E poi parlano i numeri: nelle ultime 4 partite ha ottenuto 10 punti. Mi aspetto una squadra in salute, che cercherà la prestazione», sottolinea il tecnico della capolista Roberto Venturato. «Guai a dare per scontata questa partita: il risultato andrà conquistato sul campo. L’obiettivo resta sempre quello di dare continuità alle nostre prove: sono convinto che nella corsa alla promozione saranno determinanti i risultati degli scontri diretti, ma allo stesso tempo vanno assolutamente evitati i cali di concentrazione nelle altre partite». Effettivamente i brianzoli hanno cambiato passo con l’arrivo del nuovo allenatore Giovanni Colella, che li ha condotti ai successi su Cuneo e Pro Patria (doppio 1-0) e nella scorribanda in casa della Giana dello scorso turno (1-2), preceduta dal pareggio interno con il Mantova (1-1). In campo, il protagonista è stato l’attaccante Florian, rientrato da una parentesi in Serie D con il Mestre e autore di tre reti nelle ultime tre giornate. «Il mercato? Non ci penso». In difesa Colella non potrà contare sullo squalificato Malgrati. Venturato, dal canto suo, rinuncia ai soliti Paolucci, Pascali, Donazzan e Amato, ma avrà a disposizione la new entry Zaccagni, destinato a partire dalla panchina. «Dal punto di vista fisico l’ho trovato bene», afferma il tecnico di Atherton. «In questa stagione si è sempre allenato con il Verona, ovviamente ora deve ambientarsi nella nuova realtà». Con l’approssimarsi della chiusura del mercato di riparazione di lunedì sera è inevitabile soffermarsi sui possibili movimenti: nelle ultime ore si è vociferato di un interessamento del Citta per il centrocampista Castiglia del Catania e sul corteggiamento a Minesso da parte del Bassano, chiamato a sostituire Iocolano. Venturato non si scompone: «Le “voci” su Minesso? Non ne ho parlato né con lui né con il direttore Marchetti, ora siamo concentrati sulla gara con il Renate. Sono assolutamente sereno per quanto riguarda gli ultimi giorni di mercato, perché so di avere a disposizione un gruppo di persone valide e determinate a raggiungere i propri obiettivi con la maglia del Cittadella».

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) Non si parla di mercato ma di voci che impazzano ce ne sono a bizzeffe. Come quella che si diffonde a metà pomeriggio e che ipotizza che il Padova sia tornato su Alessandro Sgrigna, che tuttavia fa regolarmente parte della lista dei convocati e non sembra intenzionato a lasciare la città murata. O come quella, ben più fondata, che racconta di un forte pressing del Bassano per Mattia Minesso. Tocca alla società e al dg Stefano Marchetti decidere se dargli il via libera o meno, fatto sta che Roberto Venturato in conferenza stampa evita l’argomento. «Minesso al Bassano? Penso solo alla partita — taglia corto — ma sono contento che il mercato lunedì finisca. Sono d’accordo con Sarri: dura troppo e non è un bene per nessuno. L’unico pensiero è arrivare a domani (oggi per chi legge, ndr ) concentrati in modo da scendere in campo facendo il meglio». Si gioca alle 17.30 al Tombolato e l’avversario di turno è il Renate. «Hanno inserito qualche giocatore e ne hanno persi altri — evidenzia Venturato — nelle ultime quattro partite hanno fatto 10 punti e hanno tutte le carte in regola per fare un campionato importante. La squadra ha la capacità di impensierirci, il nostro obiettivo è vincere e affrontare la gara come una finale: come dico sempre è necessario non dare per scontato nulla. È importante dare sempre segnali al campionato, fare punti in questa fase è fondamentale: chi vuole andare in serie B ha margini di errore molto bassi. Dobbiamo essere umili, i punti ora valgono doppio e farli nel ritorno è sempre difficile». L’Alessandria si è rinforzata con Iocolano e ha tutta l’intenzione di contendere fino all’ultimo il primo posto al Cittadella. «Noi dobbiamo dare sempre continuità — sottolinea Venturato — per il nostro obiettivo, da tutti conosciuto. È chiaro che ci sono anche gli avversari, le partite bisogna giocarsele e conquistarsele. Nessuno potrà cambiare questa verità».

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quella di oggi a Como è l’ultima partita da giocare con il mercato aperto e tra voci, rumors e movimenti effettivi trovare la concentrazione ideale non è sempre facile. Soprattutto quando c’è da affrontare un match tanto delicato quanto insidioso. «Stiamo cercando di non ascoltare le voci che ogni giorno ci accompagnano — sottolinea il tecnico del Vicenza — so che non è facile ma sono fiducioso che la squadra non abbia risentito di queste dinamiche. Abbiamo lavorato con concentrazione ed attenzione, sappiamo di dover affrontare una squadra che nelle ultime quattro partite ha conquistato otto punti: in serie B partite facili non ce ne sono». Tra infortuni, squalifiche e la partenza di Gagliardini, Marino per Como ha gli uomini contati. «E’ vero che Gagliardini poteva partire dopo la partita con il Como — spiega il tecnico — ma le assenze non sono alibi, i giocatori disponibili hanno sempre dato dimostrazione di fare bene la loro parte. Dobbiamo fare una gara di grande sacrificio ed agonismo, sarà una sfida molto intensa in cui i punti varranno doppio. Come sempre quando si affronta un avversario che ha lo stesso tuo obiettivo finale». Per fare punti bisogna giocare bene e ripetere la prestazione di Perugia, dove il Vicenza ha ridotto al minimo gli errori. «Se è per questo — sottolinea Marino — come ho dichiarato nel dopopartita di Bari vorrei pagare solo per i nostri errori, che dobbiamo far in modo di eliminare. Quest’anno ne abbiamo commessi parecchi. E su questo siamo tutti d’accordo perché se noi facciamo il nostro, riusciamo magari a portare a casa il risultato. Quando perdi una partita è perché non hai fatto abbastanza per prenderti i punti e allora devi cercare di imparare dagli errori commessi per non ripeterli. Chiaro che se poi ci sono situazioni esterne puoi fare poco, ma intanto noi come squadra dobbiamo sbagliare di meno. Questo è un nostro obiettivo che dobbiamo centrare già dalla gara di Como». Una partita difficile contro un avversario in salute, che cercherà di far valere il fattore campo per accorciare ancora la classifica.
«Ci aspetta un match complicato, il Como è in un ottimo stato di forma — precisa Marino — però anche noi con l’anno nuovo abbiamo ritrovato consapevolezza e fiducia. Bari a parte la strada da seguire è quella tracciata, questo è il momento di fare più punti possibile. A Como non possiamo sbagliare: a me piace guardare la realtà, e il nostro obiettivo, adesso, è la permanenza in serie B».

Ore 12.40 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova, terzultimo in classifica e reduce da cinque pareggi consecutivi, va a caccia dell’impresa sul campo di un Pordenone che invece in graduatoria è quinto e che nelle ultime tre gare disputate ha sempre vinto. «Ci aspetta una partita molto difficile, contro una squadra in grande salute – avverte Ivan Javorcic -. In condizioni normali anche un pari al “Bottecchia” sarebbe più che soddisfacente, ma la nostra classifica ci obbliga ad andare in campo con l’unico obiettivo di vincere. E dunque è questo che faremo, prendendoci anche qualche rischio ma cercando questi benedetti tre punti che ci servono come l’aria e che potrebbero sbloccarci definitivamente». Le parole dell’allenatore biancorosso bastano da sole a chiarire lo spirito del clan biancorosso, da quasi tre mesi (7 novembre, 1-0 a Bassano) alla vana ricerca di un successo. Javorcic alla vigilia recupera il febbricitante Caridi e conserva un paio di dubbi sulla formazione: «Sulla fascia devo scegliere fra Scrosta e Scalise, anche in base all’assetto degli avversari; a metà campo, invece, deciderò fra Longo e Zammarini, che potrebbero essere protagonisti di una staffetta nel corso del match». Per il resto è confermato l’undici che domenica scorsa ha pareggiato al Martelli con il Sudtirol, mettendo alle corde gli altoatesini e uscendo dal campo fra gli applausi dei tifosi. In campo dall’inizio, dunque, ci saranno 4 neoacquisti (Lo Bue, Perpetuini, Tripoli e Marchi), in attesa che gli ultimi giorni di mercato portino a Javorcic (che oggi in panchina avrà il solo Ruopolo come attaccante) una prima punta per completare il reparto offensivo. Mister Tedino, dal canto suo, sembra orientato a modificare il consueto modulo tattico 4-3-3 e a passare al 4-3-1-2 per proporre un Pordenone disposto “a specchio” rispetto al Mantova. Particolare curioso, in neroverde giocherà il terzino sinistro Martin, ex Pavia che militava nel Pavia e che nel corso del mercato ha rifiutato la destinazione Mantova. «Quella friulana – dice ancora Javorcic – è una squadra che gioca un calcio sereno e spensierato, ha un’ottima classifica e zero pressioni, per cui si permette anche giocate che chi ha l’assillo dei punti non prova neanche. Sicuramente il Pordenone giocherà la partita predisponendosi ad attaccarci e noi dovremo essere bravi a difenderci e a saper soffrire se ce ne sarà bisogno. Ma sempre con l’obiettivo di ribattere colpo su colpo e di andare a far gol, perché la vittoria – ripeto – è l’unica nostra alternativa possibile». Al seguito dei biancorossi oggi al “Bottecchia” ci saranno circa cinquanta tifosi, che viaggeranno tutti con auto private.

Ore 12.20 – (Messaggero Veneto) «Spero finisca presto». Il pensiero di Bruno Tedino va alla parentesi di mercato. Dovrà pazientare sino a lunedì alle 23 il tecnico neroverde. Ma nel frattempo il Pordenone rimane vigile, pronto a piazzare altri due colpi. Nelle prossime ore dovrebbe essere la volta del portiere Andrea De Toni (classe ’95, dal Pavia), che prenderà il posto in rosa di Gianni Careri. Ma la voce last minute più clamorosa riguarda l’interessamento per l’attaccante Stefano Beltrame (’93), attualmente alla Pro Vercelli in serie B. Di proprietà della Juventus, Beltrame ha già vestito la maglia azzurra nelle nazionali giovanili under 18-19 e 20, e arriverebbe a Pordenone per trovare più possibilità di mettersi in mostra. In attacco un movimento c’è già stato: via De Cenco, ecco Berrettoni. L’ex Ascoli oggi partirà dalla panchina, ma Tedino assicura che «sarà della partita». Intanto analizza cosa cambia nello scacchiere neroverde: «La partenza di Caio ci fa perdere fisicità. Ma con Emanuele, giocatore che nella sua carriera ha fatto vedere cose davvero importanti e ragazzo dalle notevoli qualità umane, acquistiamo un giocatore determinante negli ultimi 30 metri. Siamo in ogni caso orgogliosi che De Cenco dopo 4 mesi da noi abbia conquistato la serie B: lo ritengo un traguardo di tutti». L’allenatore dei ramarri al riguardo pone l’attenzione sulle regole: «Se qui si respira un clima ideale per esprimersi al meglio penso sia dovuto anche al rispetto e all’educazione che caratterizzano l’operato di società, staff tecnico e giocatori». Non sono soltanto parole dettate dal “bon ton” quelle che Tedino riserva al suo predecessore, Fabio Rossitto, appena accasatosi alla Cremonese, rivelando un aneddoto: «Ci siamo conosciuti in treno. Lui faceva il responsabile del settore giovanile, ma parlava già da allenatore. Da quel momento abbiamo instaurato un rapporto di grande stima. Per il suo senso del dovere e le sue capacità meritava una piazza importante. E Cremona lo è».

Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) Voglia di play-off. È lì, a un solo punto da quell’inaspettato traguardo, il Pordenone, sulla scia di 3 vittorie consecutive. I sogni del popolo neroverde viaggiano a velocità doppia in questo inizio di 2016. E ogni partita potrebbe alimentarne di nuovi. Ma c’è pure il rischio di risvegliarsi di colpo. Ecco: deve evitare questo pericolo oggi la squadra neroverde ospitando al Bottecchia il Mantova di Ivan Javorcic. Scorbutica. Squadra difficile da battere quella virgiliana: così dicono le ultime cinque giornate, in cui il Mantova non ha mai perso, ottenendo 5 pareggi e subendo appena due gol. Il tecnico neroverde, Bruno Tedino, aggiunge altri motivi per cui temere l’impegno odierno, nonostante tra le due squadre ci siano 13 punti di differenza: «Sono una formazione dinamica, aggressiva, che gioca con grande determinazione. In attacco hanno due punte che si muovono molto come Tripoli e Marchi, concedendo pochi punti di riferimento. E inoltre adottano un modulo (4-3-1-2) estremamente fastidioso». Conferme. Sono ostacoli che il Pordenone dovrà superare per cogliere il quarto successo di fila. Partendo dall’undici uscito vittorioso sabato scorso a Bergamo con l’Albinoleffe. Con una sola eccezione: Strizzolo al posto di Finocchio nel tridente con Cattaneo e Filippini. Partirà dalla panchina il nuovo arrivato Emanuele Berrettoni. In campo dal via Pederzoli, nonostante non sia al meglio per un problema patito in settimana. Esclusi ritocchi in difesa, dove sarà riproposto il fresco arrivo Martin, e a centrocampo, con il terzetto titolare. Dall’altra parte Javorcic dovrebbe confermare a sua volta la squadra che domenica scorsa ha messo in seria difficoltà l’insidioso AltoAdige. Sostegno. Tedino esclude possibili cali di tensione: «In settimana ho visto la massima concentrazione. Dovremo dimostrare anche stavolta di avere più fame dei nostri avversari». E confida nel sostegno del pubblico del Bottecchia. «Vorrei una cornice degna di nota per mantenere vivo il nostro sogno. Pur sapendo che non sarà facile rimanere dove siamo«. Prevendita sinora non esaltante. Ma oggi potrebbe accendersi la corsa al tagliando.

Ore 11.40 – (La Provincia Pavese) E’ già a un bivio importante il campionato del Pavia: se vuole acciuffare almeno un posto ai play off, la squadra di Brini deve pigiare sull’acceleratore dopo tre pareggi che hanno allungato il distacco (-9) dalla capolista Cittadella e fatto scivolare gli azzurri al settimo posto in classifica. Oggi a Bolzano c’è l’occasione per scavalcare una delle dirette concorrenti per gli spareggi promozione. Non sarà semplice, perché il Sudtirol sta facendo un ottimo campionato (è quinto, due punti sopra al Pavia) e di recente è andata a vincere a Cittadella. Ma è anche vero che la squadra di Stroppa non pare irresistibile in casa: ha vinto di misura (2-1) solo con squadra di bassa classifica (Mantova, Pro Patria e Pro Piacenza), perdendo col Bassano e pareggiando le restanti cinque gare. «Giocheremo contro una squadra che non ha cambiato praticamente nulla proprio perché funziona, soprattutto in casa – ha detto ieri mattina l’allenatore del Pavia Fabio Brini nella consueta conferenza stampa pre-gara, prima della partenza per Bolzano – noi invece stiamo completando il lavoro sul mercato necessario per essere più competitivi. Nelle ultime gare abbiamo perso terreno ma i ragazzi stanno lavorando molto, hanno capito il momento e sono decisi a tornare a fare punti». Se il non aver cambiato quasi nulla a gennaio viene considerato un punto di forza del Sudtirol, il Pavia al contrario si è gettato a capofitto nel mercato invernale. E ieri ha ufficializzato il nono acquisto: l’attaccante brasiliano Paulo Azzi, classe ’94, girato in prestito dallo Spezia dove quest’anno ha giocato solo i tredici minuti finali della gara contro il Como. Azzi era già stato in Italia due stagioni fa, al Cittadella in B, mettendo insieme quattro presenze e un gol al Padova. Poi era tornato in Brasile, alla Tombense, fino a questa estate. Intanto, quanto alle uscite, Nicola Pavan si è già allenato a Meda con la sua nuova squadra, il Renate, mentre né Abbate né La Camera, destinati alla cessione, sono stati convocati per la trasferta di oggi a Bolzano. Trasferta nella quale saranno assenti anche due nuovi acquisti: Manconi, che ha accusato un problema in allenamento, e Grillo, che deve ancora recuperare da un nuovo infortunio.

Ore 11.20 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Diniz, Sbraga, Favalli; Ilari, Corti, De Risio, Petrilli; Neto Pereira, Altinier.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Si aspetta una gara come con la Pro Piacenza? «Il Lumezzane è più propenso ad attaccare in casa, il che significa che possono concederci profondità». Non manca un pizzico di amarcord dato che Pillon ha allenato il Lumezzane nel 2000. «Un bel ricordo, perché ero stato chiamato a dieci giornate dalla fine con la squadra ultima e ci siamo salvati». Tornando agli affari biancoscudati, quali insegnamenti ha lasciato la trasferta con la Pro Piacenza? «Bisogna lottare dal primo minuto ed entrare subito in partita. Nel calcio di oggi se non hai l’approccio giusto, fai fatica. Dobbiamo andare sempre a mille e avere la testa al cento per cento sul campo». Quanto alle scelte di formazione, scocca l’ora di De Risio. «Ha dovuto integrarsi nel gruppo, però lo vedo bene». Pillon ha parole al miele per Cunico, che dovrà essere operato al menisco: «Mi dispiace, stava tornando a essere il giocatore che conoscevo, sempre utilissimo anche entrando a partita in corso. Che giochi o meno, è sempre il nostro capitano. Speriamo che recuperi al più presto». L’infortunio a Cunico potrebbe indurre la società a puntare in maniera decisa su un doppio rinforzo per l’attacco, ora ridotto all’osso. «Se c’era Cunico bastava solo una punta, ne avrà invece per qualche tempo e bisogna pensare anche a questo». Intanto la società ha rinnovato il contratto al portiere Favaro fino al giugno 2019.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Sulla questione si è soffermato anche Pillon. «Sono cose che possono succedere nel calcio, ma ho preso quel provvedimento perchè all’interno di un gruppo ci sono delle regole che bisogna rispettare. Il suo comportamento non mi è piaciuto, adesso ha un paio di giorni per riflettere e poi si vedrà». Stando alla ricostruzione dei fatti, ad accendere la miccia non sarebbe stata l’esclusione dalla formazione titolare, come era sembrato in un primo momento, ma un battibecco tra Bucolo e Fabiano durante l’allenamento di mercoledì. Il giorno successivo il centrocampista era pronto a scusarsi con allenatore e compagni, ma Pillon non avrebbe mandato giù il suo comportamento, rispondendo in maniera piccata davanti alla squadra all’offerta di scuse del giocatore. Da lì la situazione è degenerata fino alla rottura tra tecnico e centrocampista. Oltre al “caso Bucolo”, l’allenatore deve naturalmente pensare alla sfida con il Lumezzane. «Loro lottano per la salvezza, noi non siamo ancora tranquilli, quindi è una partita molto importante che richiede grande attenzione. A parte Sarao, sono tutti giocatori piccoli e rapidi: se fanno il 4-3-1-2 non danno punti di riferimento precisi, se fanno il 4-5-1 hanno più disciplina tattica. Vediamo che schieramento utilizzano e ci adeguiamo».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Secondo appuntamento di fila in trasferta per il Padova, chiamato a vincere nella sfida con il pericolante Lumezzane. Biancoscudati imbattuti sotto la gestione Pillon, anche se reduci da quattro pareggi consecutivi: per dare un segnale forte alla classifica urge perciò ritrovare il bottino pieno. A turbare la vigilia è stata il “caso Bucolo”, dopo il fuori programma di giovedì con il centrocampista cacciato in spogliatoio dal tecnico dopo un violento diverbio. Il giocatore ieri mattina non ha partecipato alla rifinitura e poi non è stato convocato per la sfida in terra bresciana. Lo stesso Bucolo è stato tenuto a rapporto in spogliatoio alla Guizza per una quarantina di minuti dal presidente Giuseppe Bergamin. «Quello che è successo non va bene – spiega il patron biancoscudato – ora mi confronterò con i miei collaboratori e prenderemo la decisione migliore per salvaguardare la società». L’attrito tra Bucolo e Pillon è scoppiato ieri o covava da qualche tempo? «Non credo che ci fossero presupposti particolari. Bucolo è anche un ragazzo serio, ma certi comportamenti non possono essere tollerati per l’equilibrio e le gerarchie che devono esserci in una squadra». Esclude che il giocatore possa essere ceduto entro lunedì? «Non escludo niente, vediamo quale è la soluzione migliore per noi e per lui».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Oggi si affronteranno la squadra che ha pareggiato di più – il Padova a quota 10 come la Cremonese – e quella che meno volte (una sola) ha diviso la posta con l’avversario. Quart’ultimo in classifica, l’undici bresciano nelle tre partite disputate nel 2016 non ha raccolto alcun punto e non ha mai segnato, con il gol che manca 278 minuti. Prima dei tre ko con Pro Piacenza, Giana Erminio e Reggiana, due vittorie con l’Albinoleffe e a Pavia, ma sul proprio campo la squadra ha saputo battere Alessandria e Pordenone e pareggiato con il Cittadella, ottenendo 13 dei suoi 19 punti. Vanta il quarto attacco interno del girone (12 reti) e nella ripresa ha segnato 13 gol, più del doppio rispetto al primo tempo (6). Esonerato D’Astoli, la squadra è guidata da Paolo Nicolato e in questi giorni sta cambiando volto; via il portiere Guagnetti, il centrocampista Di Ceglie e l’esterno Potenza, mentre pare sfumato il passaggio di Genevier al Pavia. Tra i volti nuovi, i centrocampisti Mantovani e Sarr e la punta Marco Valotti (ex Brescia). Il tecnico alterna il 4-4-2 con il 4-3-1-2. Nei sei precedenti a Lumezzane, a partire dal 1999, il Padova non ha mai vinto: due pareggi e quattro sconfitte, l’ultima per 2-0 il 18 gennaio 2009 con Tesser in panchina, la più pesante per 5-1 il 23 dicembre 2001.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Chiusa ieri la prevendita per il settore ospiti, oggi ai botteghini dello stadio Saleri saranno disponibili i biglietti per gli altri settori, ma solo per i possessori della Tessera del Tifoso. Previsto un buon seguito. Presenti i tifosi dell’Aicb con un un pullman in partenza alle 09.45 dal capolinea del tram alla Guizza (tappa alle 10 all’Euganeo), mentre i ragazzi della Fattori si muoveranno con mezzi propri, con ritrovo alle 9.30 al parcheggio sud dell’Euganeo. E l’attenzione è già calamitata sull’evento da loro organizzato per festeggiare domani il compleanno numero 106 del Padova. L’appuntamento, esteso a società e squadra, è fissato alle 17 in piazza Cavour, con una sorpresa, il ritorno dello storico logo, annunciata ieri dal sindaco Massimo Bitonci. «Archiviate le note vicende – ha scritto il primo cittadino – finalmente il simbolo biancoscudato è tornato nella disponibilità del Comune che potrà ora condividerlo con i tifosi e la società. Un motivo in più per ritrovarsi; il compleanno non poteva essere festeggiato in modo migliore».

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Sbraga, Favalli; Ilari, Corti, De Risio, Petrilli; Neto Pereira, Altinier.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) La frattura fra tecnico e giocatore, insomma, appare insanabile. «Gli ho detto quello che dovevo, e di certo non sono cose che vengo a ripetere in pubblico», lo sfogo di Pillon dopo la rifinitura. «Bucolo non è convocato: ho preso questo provvedimento perché credo che all’interno di un gruppo ci siano delle regole che vanno rispettate, da chiunque. Il suo comportamento non mi è piaciuto, ora sta a casa e avrà due giorni per riflettere. E poi vediamo…». La partita. Ma la squadra deve cercare di rimanere estranea alle tensioni, almeno nelle ore che precedono una gara così delicata. «Loro lottano per la salvezza, sarà una partita molto difficile perché nemmeno il Padova può stare tranquillo del tutto. È un match importante per noi, ce lo giocheremo come abbiamo sempre fatto, sperando che dopo l’1-1 di Piacenza la squadra abbia capito che sin dal primo minuto bisogna scendere in campo con la voglia di lottare, senza regalare nulla. Dobbiamo avere un buon approccio, anche se bisogna riconoscere che la rete della Pro, sabato scorso, è arrivata proprio dopo i due nostri “legni”: le partite sono decise dagli episodi, ma bisogna andarseli a cercare». I biancoscudati non vincono da un mese e mezzo (1-2 a Gorgonzola, poi 4 pareggi): con gli uomini contati (out pure Turea, ma c’è il baby Bottalico) e con l’esordio in mediana di De Risio, l’imperativo è riprendere la corsa.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Chiamatela pure la partita “dei nervi a fior di pelle”. Non ci sono altri termini per poter definire la sfida di questo pomeriggio: va in scena Lumezzane-Padova, valevole per la quarta giornata di ritorno di Lega Pro. I bresciani si giocano parte delle residue speranze di salvezza diretta, i biancoscudati tentano l’allungo, ben sapendo che un altro mezzo passo falso, dopo quello di Piacenza, potrebbe far ripiombare l’ambiente (e la classifica) su binari instabili. Ma su entrambi i fronti ad animare la vigilia non è tanto l’importanza della posta in palio, quanto le tensioni interne. A Lumezzane è caos totale, e nessuno, men che meno mister Nicolato, ha parlato alla vigilia: dopo la sconfitta con la Reggiana (la terza consecutiva) la proprietà è andata su tutte le furie, e fra tecnico e giocatori si è aperta una crepa profonda. Ma se Atene piange, Sparta non ride. Bucolo fuori rosa. Perché nemmeno sul fronte biancoscudato si respira aria tranquilla. Non bastasse l’infortunio capitato a capitan Cunico (lunedì la visita decisiva, per capire se si potrà evitare l’intervento chirurgico al menisco), è definitivamente deflagrato il “caso Bucolo”: dopo il battibecco con Pillon di giovedì, il centrocampista ieri si è allenato da solo, non è stato convocato, è finito fuori rosa ed è sul mercato. «Quello che è successo non va bene, la società prenderà una posizione», l’annuncio del presidente Bepi Bergamin, che ieri alla Guizza ha avuto un lungo colloquio con il diretto interessato. «Non dobbiamo guardare al singolo, ma pensare all’equilibrio generale: prenderemo provvedimenti, e al momento non me la sento di escludere nulla (quindi nemmeno la cessione anticipata, ndr). Vediamo quale sarà la soluzione migliore per noi e per lui, dobbiamo salvaguardare le gerarchie della società».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il giocatore è da mesi sul taccuino di De Poli, che a Milano ha pre-allertato il procuratore: se le cose andranno per il verso giusto, La Camera potrebbe tornare a Padova, ma la trattativa non è semplice, perché ci sono tante pedine da incastrare, e la priorità è ancora il reparto offensivo. A dispetto delle tantissime “voci” che si sono rincorse negli ultimi giorni, tutte le principali trattative sono ancora aperte: sia per Succi (che pare essere il nome più vicino), sia per Sparacello, sia per Panìco. Per quest’ultimo, in particolare, De Poli ieri ha lanciato al Genoa l’ultimatum: oggi le parti si aggiorneranno, e il Padova vuole una risposta definitiva, sia dal club che dall’entourage del giocatore. Pare però che un’altra trattativa, sin qui condotta in gran segreto, potrebbe portare a Padova un attaccante straniero, da un campionato dell’Est Europa: l’affare potrebbe decollare in serata. Per i movimenti a centrocampo, invece, il giorno decisivo sarà lunedì: le ultime ore di mercato si preannunciano caldissime.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Alessandro Favaro rinnova fino al giugno 2019: una buona notizia, il prolungamento del contratto del giovane portiere, che però non può bastare a cancellare quanto avvenuto giovedì. Tra Bucolo e il Padova, ormai, c’è un solco profondo, che difficilmente sarà possibile richiudere, e a tre soli giorni dalla chiusura del mercato – lunedì alle 23 lo “stop” alle trattative – Fabrizio De Poli ieri si è recato a Milano con un bel fardello di problemi da risolvere, in entrata ma non solo. Dopo il battibecco fra il centrocampista catanese e il tecnico, adesso i giocatori potenzialmente in uscita sono tre, e tutti e tre centrocampisti: oltre a Ramadani e Giandonato, adesso bisogna trovare una sistemazione pure a Bucolo, che altrimenti rischia di rimanere fuori rosa. Se il ds riuscirà a trovare squadre interessate, ha già pronto il nome del sostituto: è Giovanni La Camera, mediano del Pavia con già un passato in biancoscudato.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Venet0): Petkovic; Dionisi, Diniz, Sbraga, Favalli; Ilari, Corti, De Risio, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Al momento Bucolo è di fatto sul mercato e fuori rosa, concetto ribaditogli dal presidente Giuseppe Bergamin: «Ho parlato col mister e col giocatore — spiega Bergamin — adesso ci penserò su e troveremo la soluzione migliore per entrambi. La società deve prendere una posizione a riguardo, dobbiamo salvaguardarci e pensare al bene del collettivo, non del singolo. Non credo che ci fossero i presupposti per un gesto del genere, Bucolo è un ragazzo serio ma questi comportamenti non possono essere tollerati». Pillon a parole ha smorzato ma nei fatti è rimasto fermo sulla propria posizione: «Sono cose che possono succedere ma bisogna sempre rispettare le regole in un gruppo. Quello che dovevo dire al giocatore l’ho detto. Rifletto in questi due giorni e poi vediamo che succede, comunque non è convocato per la partita». Oggi si gioca a Lumezzane ma inevitabilmente la vigilia è stata monopolizzata da questa situazione. Al posto di Bucolo esordirà Carlo De Risio, Cunico dovrà rimanere fuori almeno un mese per il crac al menisco del ginocchio destro. Tradotto: visto che ancora non c’è fumata bianca per Panìco, Succi o Sparacello e che Azzi è finito al Pavia, l’attacco non ha alternative in panchina. C’è solo da sperare che Neto Pereira e Altinier tengano duro almeno altri 90 minuti…

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Vigilia agitata, a Padova, in vista della trasferta di oggi a Lumezzane. Rosario Bucolo, finora uno dei migliori della squadra biancoscudata, è sul mercato. La rottura con il tecnico Giuseppe Pillon al momento è totale, difficile che si possa ricomporre. L’antefatto, apparentemente di scarsa rilevanza, risale a mercoledì quando il centrocampista siciliano ha avuto un diverbio con Fabiano. L’episodio sembrava banale, tanto che Bucolo era pronto a scusarsi di fronte all’allenatore e ai compagni ieri pomeriggio dopo aver comunque chiarito la questione con lo stesso Fabiano. Evidentemente, però, a Pillon non era andato giù il suo comportamento e, al tentativo di scuse del centrocampista siciliano, ne è seguita una risposta molto piccata di fronte ai compagni. Bucolo ha preferito attendere la fine dell’allenamento per tentare di parlare a quattr’occhi con l’allenatore. Ma il colloquio non ha dato gli effetti sperati, i toni si sono alzati e si è udito distintamente l’allenatore dire «non lo voglio più vedere». Bucolo è uscito dal campo imprecando e colpendo anche la porta dello spogliatoio. Inutili i tentativi del ds Fabrizio De Poli di parlargli e di far rientrare la questione.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 38, Alessandria 35, FeralpiSalò 34, Bassano 32, Pordenone e SudTirol 31, Pavia e Reggiana 29, Cremonese e Padova 25, Giana Erminio 24, Cuneo e Pro Piacenza 23, Lumezzane e Renate 19, Mantova 18, AlbinoLeffe 13, Pro Patria 8.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la diciannovesima giornata: Bassano-FeralpiSalò 1-2, Alessandria-Cuneo 1-0, AlbinoLeffe-Pordenone 0-3, Cittadella-Pro Patria 2-1, Giana Erminio-Renate 1-2, Pro Piacenza-Padova 1-1, Mantova-SudTirol 0-0, Pavia-Cremonese 0-0, Reggiana-Lumezzane 2-0.

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 29 gennaio: rifinitura mattutina per i Biancoscudati, colloquio Bergamin-Bucolo e centrocampista non convocato.




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