Stadio Plebiscito, Rampazzo replica a Zampieri: “Il Coni nazionale non dà pareri ai progetti preliminari, ma solo a quelli definitivi”.

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Riceviamo e pubblichiamo dall’assessore allo Sport del Comune Cinzia Rampazzo a proposito dello stadio Plebiscito:

“In merito al mancato parere del Coni nazionale al progetto dello Stadio Plebiscito ricordo al consigliere Zampieri che i progetti sugli stadi possono essere approvati dal Coni nazionale solamente con la presentazione di elaborati progettuali definitivi nella quale solitamente vengono precisati tutti gli accorgimenti necessari per l’adeguamento dell’impianto stesso, proprio per tutelare al massimo i cittadini. La povertà di informazioni procedurali nonché tecniche possono solamente indurre nell’errore – continua l’assessore – mi meraviglio che proprio Zampieri, che ha rivestito per anni il ruolo di assessore allo sport, non conosca le normative e gli iter procedurali che precedono la realizzazione di piccole e grandi opere pubbliche. Forse farebbe meglio ad informarsi bene prima di pontificare”. Il progetto per l’adeguamento funzionale dello stadio del Plebiscito per ospitare anche le partite casalinghe del Calcio Padova ha già ottenuto il benestare del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Padova come previsto dal decreto Pisanu e dalla normativa per gli stadi. Il Coni nazionale ha già visionato a gennaio scorso i progetti preliminari e lo studio di fattibilità dello stadio, elaborato dai tecnici, esprimendosi positivamente. Pertanto, suffragato dal parere dei Vigili del Fuoco, parere che si attiene già alle normative nazionali sugli stadi previste dal Coni e in modo molto più restrittivo (D.M. 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi coordinato con le modifiche e le integrazioni introdotte dal D.M. 6 giugno 2005), il progetto preliminare dello stadio, visionato a Roma, non ha rilevato particolari criticità o motivi ostativi alla sua realizzazione, completamento e adeguamento. Quindi il parere del Coni nazionale sarà rilasciato con esito positivo con la presentazione di un progetto definitivo, sulla quale i tecnici del Comune stanno lavorando. Gli accorgimenti prioritari quali parcheggi, aree di esodo, suddivisione dei settori ospiti rispetto ai tifosi locali ecc , sono stati già definiti sempre con il parere positivo dei Vigili del Fuoco che si esprimono in base allo stesso testo di legge sul quale il Coni nazionale stesso si esprime. Lo stesso Coni ha già provveduto a rendere meno stringente le precauzioni progettuali relazionate dai tecnici, indicando accorgimenti e precisazioni che renderanno la realizzazione dell’opera meno onerosa sia per lo sviluppo delle aree di servizio esterne, sia per la realizzazione delle aree di contenimento delle tifoserie, adottando criteri progettuali meno invasi e più performanti. I lavori di sistemazione e adeguamento dello stadio saranno perciò appaltati con tutti i pareri, compreso il parere del Coni nazionale, come previsto dalla legge”.

 

Questo aveva dichiarato in precedenza Umberto Zampieri al Mattino di Padova

«Dopo tre mesi di silenzio, l’amministrazione ha risposto alla mia richiesta di accesso agli atti – spiega l’esponente dem – Il parere del Coni non esiste ancora e quindi Bitonci sta spendendo denaro pubblico rischiando di creare un grave spreco ed un caso di mala gestio pesante. È evidente che i lavori che il Comune sta appaltando potrebbero risultare non compatibili con quanto il Coni dirà in sede di valutazione del progetto. Potrebbe chiedere adeguamenti importanti. E se i lavori già fatti e pagati dal Comune si rivelassero incompatibili con l’assetto generale dell’area, chi pagherà gli sprechi fatti finora?». Da parte del Pd dunque c’è la richiesta di fermare le procedure della gare di appalto, in attesa dei giudizi dell’ente sportivo: «La proposta di spostare il Calcio Padova al Plebiscito è nata male e con troppa fretta: non era nemmeno prevista dal programma elettorale di questa giunta – sottolinea ancora Zampieri – Ora, almeno, dobbiamo scongiurare il concreto pericolo che per realizzarla in fretta e furia non si creino delle spese inutili e ingiustificabili di denaro dei padovani. Ci sono altri progetti che aspettano da anni di partire e che non presentano tutti i vizi che stanno emergendo sul progetto Plebiscito: meglio completare prima quelli».




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