Live 24! Padova-Alessandria, quattro gol per la chiusura di sipario: ora decisioni importanti per il futuro

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Ore 21.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Manca solo la matematica alla conquista della permanenza in serie B per il Vicenza ed è normale che ci sia euforia tra i biancorossi. «Nel calcio gli obiettivi bisogna conquistarli al 100% — ha spiegato Franco Lerda — noi siamo al 99% e quindi prima di parlare di altro, aspettiamo di avere la salvezza in tasca. Per due giorni godiamoci questa vittoria e poi penseremo alla partita di Latina dove dovremo prenderci il punto che ci manca». Lerda non può però negare la gran partita disputata dai suoi. «Si poteva chiudere prima ma va più che bene così — dice — abbiamo sviluppato un calcio importante. Sono contento in particolare per Giacomelli che da quando sono arrivato io non è mai stato bene, però ha stretto i denti e ha sempre giocato. Oggi è entrato, ha fatto espellere Iacoponi, ha servito l’assist del gol a D’Elia, e ha realizzato la rete della vittoria». Giacomelli è invece soddisfatto a metà. «Felicissimo per il gol e per la vittoria — spiega — ma mi si è rigirata di nuovo la caviglia, è molto gonfia e mi fa male. Sarebbe stata la giornata perfetta ma quest’anno va così». L’ingresso dell’attaccante ha cambiato il match, entrando in tutte le azioni chiave della gara. «L’espulsione di Iacoponi ha cambiato la partita — precisa Giacomelli — nel primo tempo eravamo stati un po’ meno determinati ma abbiamo sempre provato a imporre il nostro gioco. Nella ripresa abbiamo dominato, un successo che ci porta ad un centimetro dalla salvezza. Una grande soddisfazione per tutti noi e anche per me. Ho fatto di tutto per rimanere qui a Vicenza e sono molto contento della scelta».

Ore 21.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Per la matematica manca ancora un punto. Per la logica la salvezza è cosa fatta. Il miracolo di Franco Lerda, l’uomo giusto al momento giusto. Gli avessero detto, quando ha preso in mano la squadra, che si sarebbe salvato ai playout probabilmente avrebbe firmato con il sangue. Si salva, di fatto, con due turni di anticipo, in condizioni (leggi infortuni) sempre di estrema difficoltà. Rincorsa che ha dell’incredibile, compiuta senza sbagliare nulla, 17 punti in 9 gare: chapeau. Anche contro l’Entella l’emergenza è sempre alta. Lerda ne ha fuori causa sette, però recupera e vanno in panchina Modic e il redivivo Pozzi. Brighenti e Raicevic, pur non al meglio stringono i denti e sono regolarmente in campo: confermato quindi l’undici che sabato scorso ha espugnato Brescia. Biancorossi con il lutto al braccio e prima dell’inizio minuto di raccoglimento in ricordo di Giancarlo Salvi, indimenticato regista di quella fantastica squadra che la storia calcistica ha ribattezzato Real Vicenza, scomparso nei giorni scorsi a 71 anni. Gara molto vivace fin dalle prime battute con gli ospiti che mantengono il pallino del gioco. La prima percussione è però del Vicenza: al 10’ Vita in azione solitaria prova dalla distanza la stoccata che termina a lato della porta difesa da Iacobucci. Alla prima vera occasione l’Entella passa in vantaggio: su azione d’angolo Troiano, spalle alla porta, ha tutto il tempo di inventarsi da fermo una spettacolare rovesciata che si infila sull’angolino alle spalle di Benussi. Sembra la ripetizione della rovesciata di Pelè nel film «Fuga per la vittoria», purtroppo non è cinema. Il Vicenza prova a rimettersi in carreggiata al 27’: punizione di Moretti da posizione defilata, calcio teso rasoterra, sulla traiettoria ci prova Adejo con una deviazione di tacco, il portiere respinge, sulla ribattuta ancora il giocatore del Vicenza ci prova con il tap-in che Iacobucci blocca a terra. Fa caldo, ad ogni interruzione del gioco i giocatori corrono alla rispettive panchine per dissetarsi. La gara vive di fiammate: al 30’ ci prova Galano da buona posizione ma Iacobucci è attento. Incredibile quello che succede al 40’; su azione d’angolo per il Vicenza, Di Carmine si ritrova il pallone tra i piedi con il campo aperto davanti. Fuga in solitaria verso Benussi, giunto davanti al portiere Caputo serve il compagno che a porta vuota calcia sul palo. Vicenza miracolato e Aglietti in panchina che si dispera. Nella ripresa cambia tutto, al 4’ entra Giacomelli autentico man of the match. All’8’ costringe al fallo Iacoponi, per il giocatore avversario c’è il rosso. Il Vicenza sente che può farcela. Quattro minuti e la profezia si avvera: D’Elia, servito da Giacomelli, entra in area e con l’ interno destro la mette sul sette. Al 26’ il sorpasso. Ancora Giacomelli, in percussione entra in area e calcia morbido sul palo lungo. Gol che vale la salvezza. Il tris lo falliscono Vita, Moretti, Galano (due volte) e Raicevic. Si rischia la beffa ma finisce qui: fosse stato un film sarebbe «Lassù qualcuno ti ama». Magari è andata proprio così.

Ore 21.10 – (Giornale di Vicenza) È vero che un amico è la cassaforte di tutti i segreti, però alcuni è anche bello svelarli. Alessio Vita si avvicina e digita il codice: «A fine partita Stefano piangeva, sono andato a cercarlo perché veniva da un brutto periodo e io non sono contento, ma di più per il suo gol. È come se oggi ne avessi fatti tre io». E c’è da credergli, perché come scrive Stefano Giacomelli nella foto instagrammata con lui e Pinato «#questesonolecosebelledelcalcio». Tutto attaccato, tutto d’un fiato. Con il “cancelletto” parcheggiato davanti, perché diventi un trend. E perché il calcio sa fare qualcosa anche fuori dal campo: incrocia le vite, dalle quali nascono storie come questa. «Ale è venuto da me ed è stata la cosa più bella – ammette Jack -, perché con lui ho passato un anno e mezzo devastante. Nel calcio gli amici sono pochi anche se stiamo spesso tutti assieme. Ma lui forse è l’unico a cui posso dire grazie, ho conosciuto davvero una gran persona». GOL-SALVEZZA? Nel mezzo di questa grande amicizia ieri – nell’ordine – gli è capitato anche di causare l’espulsione di Iacoponi, di fare l’assist per il gol del pareggio e soprattutto di segnare il gol della vittoria. Ditelo pure: il solito Giacomelli. Perché finalmente la caviglia sinistra ha deciso di smettere di rompergli le scatole almeno per 40 minuti, e lui ha potuto tornare Jack. «Vengo da un periodo difficile e oggi un po’ tutti speravano che facessi il gol-salvezza. Non è ancora aritmetica, però penso che questo sia il gol che ci ha fatto fare un grande balzo. Credo che le lacrime fossero quasi d’obbligo, e tornare a sorridere così per me è la cosa più bella». Bella e meritata. Che sia davvero il gol della tranquillità? «Lo spero, siamo a sei punti dalla zona calda. Che sia chiaro: non voglio prendermi assolutamente i meriti da solo, perché da soli non si vincono le partite. Però quando vieni da un momento così difficile, sono belle rivincite da prendersi. Già sabato scorso a Brescia ero andato vicino al gol, si vede che era destino farlo qui oggi, in casa e sotto i nostri tifosi». VISTA ANNEBBIATA. Dall’altra parte Vita sembra quasi frastornato: «Mi bruciano gli occhi, al triplice fischio mi sono sdraiato a terra perché avevo la sensazione che le gambe non mi reggessero più». Potere di questo Vicenza. «È stata una partita impressionante – continua -, ci siamo trovati sotto immeritatamente. Abbiamo fatto un gran secondo tempo e meritato la vittoria. Si vede che a noi piace soffrire fino all’ultimo, ma l’importante è aver vinto e messo tassello in più per la salvezza. Sabato, a Latina, cercheremo di chiudere la pratica». Intanto resta aperto il pensiero della partita appena conclusa: «Non era facile ribaltare la gara. Si è visto lo spirito di questo gruppo, stiamo meglio sia fisicamente che mentalmente anche per la striscia positiva importante». GRAZIE DOC. Prima di saltare in macchina per due giorni di meritato riposo, Giacomelli ci tiene a ricordare un’ultima cosa: «Poche persone sanno quanto siano stati difficili questi due mesi per me, ma lo sa soprattutto il dottore che è venuto da me e mi ha ringraziato per quello che ho fatto. Sono felice che sia finita così, spero di rimettermi presto. La caviglia è gonfia e nera, ma va bene così».

Ore 20.50 – (Giornale di Vicenza) Adesso è giusto anche buttarla in ridere. Jack lo provoca: «T’ho dovuto far fare gol anche oggi… Mi hai fatto dannare l’anima! Poi di destro… Già quando provi a fare i cross di destro in allenamento è un disastro». Sasà D’Elia – come il suo ciuffo perfettamente ingellato – ride ma non si scompone. E dice: «Eh, oggi ho scoperto di essere destro!».Una scoperta clamorosa. Lì per lì non ci avrà capito un granché, adesso cos’ha da dire?Sono scambi che con Giacomelli proviamo anche durante la settimana, mi sono trovato la palla lì ed era sul destro… E allora ho chiuso gli occhi e per fortuna è andata bene. Sono molto contento perché questi due mesi sono stati in fatica e in salita per me e i miei flessori. Lì per lì mi sono passate davanti tante immagini, perché non sto neanche a spiegare cos’abbiamo passato fino a tre mesi fa. La gioia va condivisa con i tifosi e la città che merita tantissimo questo traguardo.C’è una dedica per questo gol?La dedica è per la mia ragazza che mi segue ovunque, Federica. Ne faccio pochi di gol, ma quelli che mi capitano sono tutti per lei. Cosa provate adesso?Abbiamo fatto due mesi mangiando… E adesso siamo molto contenti. Credo che oggi vada sottolineata la gara che abbiamo fatto, perché sono due mesi che stiamo andando forte e i risultati ce lo dicono. Siamo contenti per questa salvezza che non è ancora aritmetica ma poco ci manca. Certo nel primo tempo avete rischiato parecchio.L’Entella è una squadra con molta qualità davanti, il gol era evitabile ma l’importante oggi era la vittoria. Il palo che hanno colpito in contropiede magari tre mesi fa sarebbe stato gol… Adesso ci gira anche un po’ meglio.La sensazione è che della sconfitta per 3-0 con lo Spezia non vi sia rimasto nulla sulle spalle. Com’è stato possibile?Va dato gran merito a chi ci insegna durante la settimana. Questo senza nulla togliere a Marino, perché sappiamo quanto ci ha dato e come ci ha insegnato a giocare a calcio. Però magari, sotto altri aspetti, ciò che ci serviva in questo momento era una scossa importante e quindi i complimenti vanno a tutto lo staff.Qual è quindi, secondo lei, il merito di Lerda?Che ci ha saputo raccogliere da sotto terra, perché è lì che stavamo. Con la pazienza e la voglia di curare tutti i particolari è riuscito a farci mettere le nostre qualità in campo. Ci ha saputo insegnare tanto, anche lui.E il vostro merito, invece, qual è stato?Di averlo ascoltato. E di essere stati soprattutto umili. Ci siamo messi tutti a correre.In questo periodo, la scorsa stagione stavate combattendo per tutt’altro traguardo. Ma gli abbracci di ieri a fine gara raccontavano una gioia altrettanto grande: di che natura è?Sono simili. L’anno scorso stavamo per compiere un miracolo e purtroppo alla fine non ci siamo riusciti. Quest’anno invece il nostro piccolo miracolo l’abbiamo fatto, anche se la classifica è inversa. Questa categoria è troppo importante per il Vicenza.

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Il traguardo è vicino. Quello della salvezza, certo. E pure quello, se vogliamo per certi versi anche più importante, che a fine partita ricorda il dg Andrea Gazzoli. «Sta per concludersi una stagione molto difficile per tutti. La salvezza sul campo ormai è ad un passo anche se non è ancora matematica. Siamo felici soprattutto perchè con la permanenza in B anche la situazione societaria potrà migliorare. Ora – ha proseguito Gazzoli – non bisogna comunque distrarsi. Si deve restare sul pezzo».Gazzoli si è soffermato anche sulla bandiera che ieri, al Menti, ha sventolato dal primo all’ultimo minuto. Quella del grande Giancarlo Salvi. «Sono sicuro: ci ha portato fortuna. Credo che Giancarlo ci abbia messo del suo ieri… Ed è stato molto bello vedere come la squadra, per ricordarlo, si è fatta portavoce dell’affetto che tutta la città prova per questo fantastico personaggio che rimarrà nel cuore di tutti». Gazzoli ha poi elogiato l’operato di Giacomelli, che ha cambiato il volto della gara. «Sappiamo che Stefano ha la qualità di saper spaccare la partita. Ci è riuscito anche stavolta, davvero bravo. Devo però anche fare i complimenti a Sbrissa, che in questo periodo in cui Giacomelli ha avuto dei problemi fisici, è stato in grado di dare una valida soluzione al tecnico. Ora – ha tirato le conclusioni – sotto col Latina, ma siamo sereni».

Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Franco Lerda è raggiante. È consapevole del miracolo sportivo compiuto dal Vicenza ieri pomeriggio. In sala stampa esordisce esprimendo un pensiero comune a tutti i tifosi: «Possiamo dire che è fatta al 99%: mica possono fare tutti sei punti no? Se mi avessero detto, quando sono arrivato, di firmare per la salvezza ai playout avrei detto di sì e ora siamo praticamente salvi a due partite dal termine».Un risultato incredibile, che cosa è successo al Vicenza dal suo arrivo?Appena arrivato ho detto subito che bisognava focalizzarsi sulle cose che servivano a noi: basta parlare di arbitri, di episodi o altro. Questa squadra è forte, ha dei valori, ma non è facile quando ti trovi a giocare spesso in situazioni di emergenza, come è capitato anche sotto la mia gestione. La verità è che abbiamo sbagliato molto poco. Tutti quanti: giocatori, staff, società, giornalisti, tifosi: tutti. Parliamo della prima sliding door della partita: quel due contro zero che poteva valere il raddoppio dell’Entella, cosa ha pensato in quei secondi?Avevamo preparato uno schema per permettere a Moretti di arrivare al tiro, dovevamo fare un primo movimento per aprire gli spazi e poi rientrare per dare copertura. Il primo movimento lo abbiamo fatto, il secondo… ci siamo dimenticati – dice col sorriso di chi l’ha scampata bella -. Ad ogni modo eravamo partiti bene, con i primi minuti in cui abbiamo giocato con personalità, da grande squadra.Poi è arrivato il vantaggio dell’Entella…Troiano ha trovato un gol incredibile, bellissimo e abbiamo subito un po’ il contraccolpo.Nella ripresa però il Vicenza è entrato con un altro piglio, cosa ha cambiato?Beh qualcosa ho corretto, poi ho fatto bagnare il campo, perchè la palla rallentava troppo e avevamo bisogno di un terreno più veloce.La seconda sliding door: l’inserimento di Giacomelli o no?Sono contento per Jack. Pensate: questa, da quando sono qui, è stata la prima settimana in cui ha svolto il lavoro completo. La sua prestazione è frutto dell’allenamento, il suo ingresso ci ha dato qualità. Potevamo fare almeno altri due gol e alla fine abbiamo sofferto un po’. Ma questa squadra ha dimostrato di avere umiltà e una grande forza morale.Con Raicevic squalificato si apre un problema al centro dell’attacco, Ebagua ce la farà a recuperare per la sfida col Latina?Vedremo, in settimana dovrebbe tornare ad allenarsi e valuteremo.

Ore 19.50 – (Giornale di Vicenza) Una salvezza dal cielo. Conquistata sulla terra. Il 2-1 con cui il Vicenza ha superato in rimonta la Virtus Entella, arrivando a toccare finalmente con mano il sospirato traguardo, ha tre nomi e cognomi: Salvatore D’Elia, Stefano Giacomelli, Giancarlo Salvi. Quest’ultimo ha ispirato il successo dall’alto. Il Vicenza, con i suoi arcieri, ha fatto il resto, trasformando una giornata di lutto in una giornata di festa. L’avvio del Vicenza promette bene. Al 5′, Sampirisi invita Galano ad un colpo di testa all’altezza del dischetto; palla sul fondo. Vita, molto attivo sulla destra, si rende pericoloso al 10′ con un destro che termina di qualche metro lontano dal secondo palo. La Virtus Entella trova il vantaggio su palla inattiva. É il 15′ e l’ex Sestu batte un calcio d’angolo dalla sinistra: la sfera supera Sampirisi, poi arriva dalle parti di Troiano che dà le spalle alla porta ed è marcato da Signori; il capitano si coordina e con una pregevole rovesciata sorprende Benussi. Lo 0-1 gela il Vicenza, che prova subito a reagire con Raicevic (17′). I “Diavoli” vanno vicini al raddoppio al 22′. L’azione si sviluppa in velocità: Masucci e Di Carmine dialogano prima di entrare in area, il cross per Caputo sul secondo palo è leggermente lungo e in scivolata l’attaccante non arriva a deviare. Al 28′ il Vicenza tenta di arrivare al pareggio con la stessa modalità con cui la Virtus è passata, e cioè su palla inattiva. Sbrissa conquista un calcio di punizione sulla sinistra. Moretti opta per un cross teso e basso che Adejo, al limite dell’area piccola, devia col tacco verso la porta; Iacobucci ha un ottimo riflesso. Al 31′, Moretti serve in profondità Galano; il controllo del foggiano è pulito, il sinistro sul primo palo è fiacco. Un timido reclamo biancazzurro al 37′: Palermo effettua il cross in area e lamenta un tocco di mano di Vita; per La Penna è tutto regolare. E giungiamo al 41′, un minuto che potrebbe spedire all’inferno il Vicenza. Ma per fortuna l’Entella si gioca malissimo l’occasione. Accade che i biancorossi si trovano in attacco. Tutti – il solo Benussi tra i pali a fare da spettatore dell’azione – sono riversati nella metà campo ospite. D’Elia tenta una conclusione mancina dai 25 metri. Un avversario ribatte. L’Entella avvia il contropiede bruciante: Di Carmine e Caputo corrono da soli senza ostacoli verso la porta di Benussi con il solo D’Elia a rincorrere. Quando Caputo entra in area, scarica al compagno che colpisce clamorosamente il palo alla sinistra del portiere. Il Vicenza ringrazia. Prima del riposo, l’ammonizione a Raicevic. A Latina non ci sarà. Lerda nel secondo tempo azzarda dopo appena 4′ la mossa decisiva: Giacomelli per Sbrissa. E intanto i liguri danno una mano al Vicenza: all’8′ Iacoponi stende il neoentrato numero 10 biancorosso, che sgattaiola via sulla trequarti, e si becca il secondo giallo. Ecco, in altri tempi il Vicenza avrebbe risposto con un: no, grazie, non ne voglio approfittare. Stavolta (passano appena 4′ dall’uscita di Iacoponi), è diverso. Il Lane fa valere la superiorità numerica. Al 12′ Giacomelli serve l’accorrente D’Elia sulla sinistra e il napoletano fa la cosa che meno t’aspetti (Salvatore non volercene…): entra in area, palla sul destro, tiro all’incrocio. Sì, è il piede di “serie B” (D’Elia è mancino che più mancino non si può), quello che spesso non si fida ad usare. Ebbene, da quel piede destro nasce una conclusione mirabolante. Il Vicenza, con merito, si rimette in corsa. Il raddoppio potrebbe materializzarsi una decina di minuti più tardi con Moretti che stacca indisturbato sul corner di Galano, ma non angola abbastanza. 26′. Il Vicenza approfitta delle sbandate dell’Entella – in netta difficoltà dopo essere rimasta in 10 – e attua il sorpasso. A tutta velocità. Benussi ricomincia l’azione servendo Vita con le mani. L’esterno avanza di gran carriera e attende la sovrapposizione di Giacomelli che entra in area deciso – nessuno l’attacca – e col destro insacca dove Iacobucci non può arrivare. Il Vicenza vuole chiudere. Al 33′ l’estremo difensore dell’Entella si supera, con i piedi, sulla botta ravvicinata di Moretti; al 41′ un dolorante Raicevic, nell’uno contro uno con Iacobucci, si lascia ipnotizzare. L’undici di Lerda rischia qualcosa al 43′, su calcio d’angolo, sfiora il tris con Galano in un’azione che vede protagonista il redivivo Pozzi. A Latina si viaggerà sereni.

Ore 19.30 – Qui Euganeo: termina il saluto dei tifosi alla squadra, con Bergamin e Bonetto acclamati dalla folla.

Ore 19.00 – Qui Euganeo: squadra alla festa degli ultras Biancoscudati, tra cori ed applausi.

Ore 18.30 – Qui Euganeo: in corso presso le biglietterie Sud dello stadio Euganeo la festa finale della Tribuna Fattori.

Ore 18.00 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Il quinto posto? Ce lo siamo meritati e dobbiamo esserne contenti perché inizialmente era inimmaginabile. Sono felice del risultato ottenuto, magari potevamo puntare a qualcosa di diverso ma va bene così. Il futuro? La fretta è cattiva consigliera, dobbiamo darci il tempo necessario per prendere le giuste decisioni. Ogni ruolo ed ogni carica va valutata… Guardiamo avanti e cerchiamo di non ripetere gli errori fatti. Quanto tempo ci vorrà? Non so esattamente, in un paio di settimane saprete tutto”.

20160508053838.jpgOre 17.55 – Edoardo Bonetto (vicepresidente Padova): “Credo che gli aspetti positivi siano largamente superiori a quelli negativi. Penso che nessuno avrebbe immaginato a un quinto posto da dove siamo partiti. È chiaro che abbiamo perso qualche punto per strada, siamo consapevoli di aver disputato un campionato positivo, c’è rammarico perché a un certo punto potevamo anche arrivare ai playoff. È stato un anno difficile sotto tanti punti di vista, adesso abbiamo bisogno di ripartire da di ricaricare le pile, dobbiamo studiare le migliori soluzioni possibili per il futuro e per il bene del Padova. Ci vorrà qualche giorno di tem20160508053804.jpgpo, giorno più giorno meno serve coesione d’intenti fra tutti i protagonisti”

Ore 17.50 –  Angelo Gregucci (allenatore Alessandria): “Oggi non c’eravamo con la testa. Adesso azzeriamo e ripartiamo, ci sarà una partita secca in cui dovremo gettare il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo il 12,5% di possibilità fra tutte quelle che sono arrivate ai playoff. Affronteremo il Foggia, un avversario fortissimo come del resto tutte quelle che sono arrivate all’atto finale di questa stagione”

Ore 17.45 – Oleg Turea (centrocampista Padova): “Mi piacerebbe restare a Padova e magari riuscire ad avere un po’ di spazio in più. Mi auguro di poter crescere con questa società, perché ho trovato un grande pubblico e un grande ambiente. Oggi è stata un’emozione entrare in campo, ho cercato di fare le cose semplici, senza strafare”

Ore 17.35 – Cristian Altinier (attaccante Padova): “16 gol? È un traguardo importante, ed il merito è dei miei compagni. Un pizzico di rammarico per com’è finita c’è ma siamo contenti di quanto fatto. Nel complesso è un ottimo campionato, e personalmente sono felice. La società mi ha dato fiducia quest’estate e credo di averla ricambiata. Futuro? Intanto vado in vacanza, xché è stato un campionato difficile a livello mentale. Cunico? È grande e ha molta più esperienza di me, è un momento particolare perché dovrà prendere una decisione importante e spero che prenderà quella giusta. Io spero che rimanga…”

Ore 17.25 – Giuseppe Pillon (allenatore Padova): “L’obiettivo era di portare la squadra in zona tranquilla per poi programmare il futuro. Abbiamo raggiunto un ottimo risultato, e di questo mi complimento con la squadra. Abbiamo toppato solo una partita, e ci è costato caro… E ringrazio anche lo staff tecnico, anche oggi fisicamente abbiamo tenuto fino al novantesimo ed il merito è del preparatore atletico. Dicono che ho 60 anni e che ho idee vecchie ma io ed il mio staff ci aggiorniamo in continuazione, ed i risultati si vedono… Il futuro? Dipende da cosa mi dirà il presidente. Siamo arrivati quinti, e l’anno prossimo bisogna comunque migliorare. Se mi dicono che nella prossima stagione cambia il direttore sportivo come reagisco? Ah, bella domanda… Ho altre offerte? Non ho ancora parlato con nessuno, e non lo farò finché non avrò parlato col Padova che è la mia priorità. Ho messo tutto me stesso per la causa biancoscudata… Se non avessi lo stimolo e l’ansia che mi viene prima di ogni partita smetterei, ma finché ho la voglia dalla mia non mollo. Dove questa squadra può migliorare? Ci sono dei limiti di personalità, e per fare il salto di qualità ci vuole anche la personalità oltre alla qualità. Per poter essere competitivi l’anno prossimo qualcosa bisogna fare, anche perché con le squadre che ci saranno sarà un campionato molto più duro di questo. Io so com’è Padova, e so che questa piazza esigerà di più l’anno prossimo… Cunico può essere utile alla causa anche l’anno prossimo? Bella domanda pure questa… Lui si è sempre allenato alla perfezione, magari soffre i ritmi alti ma ha dimostrato che può dare una mano importante nei finali delle partite. Mi piacerebbe aprire un ciclo a Padova? Mi dispiacerebbe lasciare ad un altro quanto ho fatto in questi sei mesi! Petrilli? Ho capito che se lo faccio incazzare durante la settimana poi alla domenica fa bene… Che voto do alla stagione della squadra? Sette”

Ore 17.15 – Roberto Bonetto (amministratore delegato Padova): “Capita ogni tanto di scivolare sulla buccia di banana, chi ha detto che uscivamo dalla società il 30 giugno evidentemente è scivolato, ma sono cose che capitano. Prenderemo decisioni importanti per il bene del Calcio Padova, questo mi sento di garantirlo, per il resto dateci un po’ di tempo”.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nobili decadute a confronto nell’ultima giornata della stagione regolare di serie D. Il Venezia già promosso in Lega Pro fa visita nel suggestivo palcoscenico dello stadio «Nereo Rocco» (ore 15) a una Triestina che non può più raggiungere la salvezza diretta. Gli alabardati, infatti, per non retrocedere dovranno passare per i playout, se non addirittura per uno spareggio in caso di contemporanea vittoria odierna degli arancioneroverdi e del Fontanafredda. «A noi interessa solo chiudere a 90 punti – va dritto al dunque il centrocampista Giampaolo Calzi -, un bottino sicuramente ragguardevole anche se ad inizio stagione avrei scommesso su un Venezia a quota 100. Le uniche due sconfitte con Este e Virtus Vecomp, entrambe dopo il 90′, ci hanno un po’ rallentato ma ovviamente ciò che conta è compiuto la nostra missione salendo in Lega Pro». Il 30enne varesino in questo finale di campionato sta ritrovando spazio e, dopo i 90′ con Marcolini nel 4-0 al Giorgione, oggi sarà al fianco di Acquadro per rispolverare la coppia titolare di inizio stagione. «Mi sto togliendo un po’ di ruggine di dosso – ci scherza su – e mi fa piacere perché la nostra stagione non è finita. Da gennaio ho giocato poco, sapevo la situazione e l’ho accettata cercando di dare comunque una mano al gruppo. Era troppo importante riportare questi colori tra professionisti». Una settimana fa il Venezia è sembrato avere dalla sua ancora parecchia benzina e motivazioni. «Non può che essere così, ci stiamo avvicinando alla poule scudetto e i nomi delle squadre che affronteremo non ci fa avere fretta di andare in vacanza. In quest’ottica la sfida odierna in una grande platea com’è Trieste ci dà ulteriore carica: finora la nostra forza è stata la mentalità vincente, il Venezia non può mai vivacchiare e provare a vincere è un dovere. Siamo i più forti, dimostriamolo una volta di più». Per parlare di futuro, essendoci di mezzo uno scudetto da riportare in laguna, sembrerebbe un po’ presto ma Calzi non si tira indietro. «Se il Venezia mi vorrà resterò qui con grande piacere, ho ancora molto da dare per questa maglia».

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Sarà una partita vera anche per noi. Abbiamo l’obiettivo dei 90 punti». Ultima di stagione regolare per il Venezia già promosso, ma con l’ambizione di chiudere in bellezza con la Triestina. «Andiamo a giocare in uno stadio vero, come è il Nereo Rocco, e vogliamo vincere ancora», avverte mister Giancarlo Favarin. Per la partita odierna il tecnico arancioneroverde ha optato nuovamente per il turnover, dando spazio a chi (come Calzi) ha giocato poco o persino a chi (Bortolin) non ha mai giocato fino ad ora. Ma l’obiettivo restano i tre punti: «Questa partita ci deve servire da preparazione per la poule scudetto, che inizia tra una settimana», ricorda Favarin che in questi giorni ha dovuto richiamare all’ordine i suoi giocatori che si erano un po’ rilassati, visto il raggiungimento della promozione: «Dobbiamo avere la testa sulla partita, altrimenti si rischiano brutte figure». Anche perché la Triestina, fresca di novità societarie con l’arrivo dall’Australia di Mario Biasin, è ancora a metà del guado, dovendo garantirsi la certezza dei play out (con una piccolissima chance di salvezza diretta). Al Rocco sono attesi almeno seimila tifosi. Dopo la partita, la squadra farà rientro in città dove i tifosi l’attenderanno per la festa organizzata dalla società al Parco Catene di Marghera. Festeggiamenti, musica e aperitivo dalle 17, la squadra arriverà intorno alle 20. Allo stadio e poi alla festa sarà presente il presidente Joe Tacopina. Questa la probabile formazione del Venezia: Bortolin, Ferrante, Taddia, Calzi, Beccaro, Modolo, Chicchiarelli, Acquadro, Serafini, Fabiano, Carbonaro. Ultima di campionato anche per il Mestre, che si congederà dai propri tifosi affrontando il Campodarsego (ore 15). La partita si giocherà a Noale, per l’indisponibilità del campo di Mogliano. Il Noale, invece, andrà a fare visita al Fontanafredda, che lotta per non retrocedere. E’ invece già retrocessa la Clodiense, oggi impegnata in trasferta con il Bellaria Igea, ma in uno scontro diretto ormai inutile. A condannare la squadra di mister Mattiazzi, lo stop di domenica scorsa con il Villafranca.

Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Il Venezia chiude, ma non vuole fare sconti, nemmeno alla Triestina, inguaiata in piena zona playout, che però festeggia l’arrivo del nuovo presidente Mario Biasin, cugino d’Australia di Mauro Milanese. Venezia che vuole chiudere a testa alta, in vista della poule scudetto, con obiettivi ben precisi: raggiungere i 90 punti, provare ad avvicinare i 100 gol in gare ufficiali, attualmente 97, tra campionato (87 come i punti in classifica) e Coppa Italia (10), non presentarsi alla festa di Marghera con una sconfitta sul groppone. Festa che inizierà al Bread&Butter del Nuovo Parco Catene, in via Trieste, attorno alle 17, il clou verso le 20 quando arriveranno reduci da Trieste, che andranno prima al Taliercio a tirar su i compagni rimasti a casa, insieme a mogli, fidanzate e figli. Sarà festa grande dei tifosi arancioneroverdi che potranno anche abbracciare il presidente Tacopina e tutto lo staff. «La Triestina avrà più motivazioni» avverte Favarin, «ma noi mentalmente dobbiamo già entrare in ottica poule scudetto, che disputeremo per vincerla». Come avvenuto con il Giorgione, il tecnico punterà sul turnover: esordio stagionale tra i pali di Bortolin, a centrocampo rientra Acquadro, in attacco Fabiano e Carbonaro con Maccan finalmente recuperato dall’infortunio al ginocchio in panchina. Goleada nei due precedenti stagioni: 6-1 al Penzo in campionato, 5-2 in Coppa Italia a Monfalcone. Oltre mille biglietti venduti in prevendita, atteso il pubblico delle grandi occasioni al “Rocco” anche per la presenza del neopresidente Mario Biasin, arrivato venerdì dall’Australia. Triestina (7 punti nelle ultime 6 gare, una sola sconfitta) che non può più arrivare alla salvezza diretta dopo il pareggio con a Luparense, cercherà la vittoria per garantirsi la miglior posizione nei playout, ma non dovrà perdere per scongiurare l’ipotesi di un arrivo a pari punti (39) con il solo Fontanafredda che significherebbe spareggio. Probabili formazioni. Triestina (4-3-3): Vezzani; Romeo, Andjekovic, Piscopo, Dalle Rive; Abrefah, Spadari, Puka; Muzzi, Bradaschia, Skerjanc. A disposizione: Ciocca, Cornacchia, Romeno, Danieli, Di Dionisio, Monti, Cuppone. Allenatore: Bordin. Venezia (4-2-3-1): Bortolin; Ferrante, Modolo, Beccaro, Taddia; Acquadro, Calzi; Fabiano, Serafini, Chicchiarelli; Carbonaro. A disposizione: Boyadhziev, Luciani, Di Maio, Cernuto, Strechie, Innocenti, Marcolini, Lattanzio, Maccan. Allenatore: Favarin. Arbitro: Carina Susana Vitulano di Livorno.

Ore 14.20 – (La Provincia Pavese) Ultimo atto di una stagione da dimenticare per il Pavia questo pomeriggio alle ore 15 allo stadio Turina di Salò. Una trasferta che rappresenterà per molti dei giocatori azzurri in campo probabilmente la loro ultima presenza in maglia azzurra. Questo sia per scelte del club nella programmazione futura che per anche di qualche giocatore che potrebbe essere allettato dalla chiamata in categoria superiore, tra questi Andrea Ferretti e Alessandro Cesarini che a suon di gol si sono messi in luce nonostante l’annata negativa della squadra. L’ultima di campionato ha ancora un ultimo interesse per il Pavia che, dopo la penalizzazione di due punti arrivata dal Tribunale Federale Nazionale per aver violato lo scorso luglio il vincolo compromissorio denunciando l’ex direttore generale Massimo Londrosi, è scivolato a 46 punti in nona posizione l’ultima valida per la qualificazione alla Tim Cup ma è ancora raggiungibile dal Sud Tirol (44), che oggi sarà impegnato in casa con il Cittadella. In caso di arrivo in parità tra azzurri e altoatesini per i confronti diretti sarebbe premiata la squadra pavese. Con molti assenti per indisponibilità fisica, tra cui anche Biasi fermatosi in settimana, oltre allo squalificato De Silvestro, mister Rossini potrebbe dare spazio inizialmente, o più probabilmente a gara in corso anche a qualche giovane come il difensore della Berretti Evola che durante la settimana si è sempre allenato con la Prima squadra. Dovrebbe essere schierato anche il portiere Fiory al posto di Facchin per potergli dare la soddisfazione di una presenza dopo tanta panchina da dodicesimo. In mezzo al campo il ceko Kladrubsky guiderà la costruzione del gioco insieme a Carraro. In attacco ballottaggio Anastasia-Manconi per chi giocherà a fianco di Ferretti con Cesarini oramai al palo per pubalgia nelle ultime settimane. Feralpisalò è settimo con 50 punti e uscito dalla corsa play off da qualche giornata cercherà comunque di chiudere bene davanti al pubblico gardesano dopo aver “mollato” come dimostra il solo punto ottenuto nelle ultime quattro gare disputate. Da domani, poi, si guarderà ufficialmente al futuro. Già in settimana, quando la squadra azzurra potrebbe concludere il suo impegno con gli ultimi allenamenti, potrebbero esserci i primi incontri ufficiali per scegliere il futuro allenatore, punto di partenza per la programmazione della prossima stagione.

Ore 14.00 – (Gazzetta di Reggio) Poco meno di un anno fa andava in scena un Reggiana-Bassano che rimarrà nella storia granata: oltre 11.000 spettatori allo stadio, con una coreografia che ha fatto il giro del mondo sui social network, per incitare gli uomini di mister Colombo verso l’agognato traguardo della Serie B. Trattandosi della gara d’andata di semifinale l’auspicio di tutti i tifosi era di tornare al Città del Tricolore per giocarsi la finalissima ma, purtroppo, fu il capolinea della stagione perché lo 0-0 maturato sul campo e ripetutosi nei 90′ del “Mercante” ha assegnato ai veneti, dopo i tiri dagli undici metri, il passaggio del turno. Tra i protagonisti di quella doppia sfida c’era anche uno sfortunato Beppe Alessi che nei minuti finali fallì il gol della vittoria e poco dopo si fece ipnotizzare dal portiere nella lotteria dei rigori: non ha più giocato da allora poiché, avvicinandosi alle 40 primavere, ha preferito intraprendere la carriera da allenatore sempre in seno alla Reggiana. Ma oggi Beppe ci sarà, anzi sarà il suo giorno, perché la dirigenza granata ha deciso di rendergli omaggio di un’ultima maglia per arrivare a quota 200 presenze e per appendere definitivamente le scarpe al chiodo nel modo più degno, cioè in un match di campionato davanti al suo pubblico. Magari il fantasista torinese avrà voglia di togliersi un ultimo sassolino dalla scarpa, facendo un dispetto proprio al Bassano, quando sarà chiamato in causa nei minuti finali prima della sua ultima incoronazione coi festeggiamenti di amici ed ex compagni al triplice fischio. Il destino però è strano infatti ha voluto che anche oggi (ore 15) questa stessa partita, comunque vada, segni la fine di un anno travagliato e pieno di delusioni dalle parti di via Agosti mentre per gli stessi avversari ci saranno ancora gli spareggi promozione. A questo punto il tecnico Colombo, che come tutti è in attesa degli sviluppi societari per capire il suo futuro, non ha più molto da chiedere ai giocatori ed, anzi, ha lasciato ai suoi collaboratori Zanetti e Simonelli le ultime parole al termine della rifinitura di ieri. Tatticamente è pronto a schierare il 3-5-2 dando spazio a chi gli offre maggiori garanzie, sebbene per alcuni di loro potrebbe essere la gara d’addio: Perilli in porta; Spanò, Sabotic e Panizzi in difesa; Mogos, Bruccini, Maltese, Bartolomei e Mignanelli sul centrocampo; Siega ed Arma davanti. Per la verità ci sarebbe da sfatare un tabù perché contro i giallorossi la Reggiana non ha mai vinto in campionato nei sette precedenti ma forse, vincere oggi, non farebbe altro che aumentare i rimpianti. Poi, da domani, ci sarà tutto il tempo per analizzare le colpe di quello che poteva essere e non è stato. Oggi invece è solo tempo di rendere omaggio a una bandiera granata.

Ore 13.40 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova chiude oggi il suo campionato al Martelli e scende in campo con l’obiettivo di battere l’Albinoleffe, ma soprattutto di scavalcare in classifica il Cuneo, per agguantare in extremis quel quartultimo posto che consente di avere un doppio vantaggio ai playout. Dunque oggi i biancorossi avranno testa, cuore e gambe al Martelli, ma anche un orecchio allo “Zini”, dove il Cuneo farà visita alla Cremonese. «Soltanto un orecchio, però – avverte mister Prina -, perché innanzitutto noi dobbiamo pensare a vincere. E se ci riusciremo, probabilmente centreremo l’obiettivo quartultimo posto; a meno che a Cremona non accada qualcosa di… sorprendente, diciamo così». Restando in tema, è bene chiarire allora lo scenario odierno. Il Mantova ha due chance di agganciare il quartultimo posto: battendo l’Albinoleffe, a patto che il Cuneo non vinca a Cremona, oppure pareggiando, in caso di sconfitta dei piemontesi. Quest’ultima ipotesi vedrebbe Mantova e Cuneo arrivare insieme a 34 punti, ma i biancorossi sarebbero davanti perché in vantaggio negli scontri diretti. A Cuneo, infatti, l’Acm perse per 1-0 ma al ritorno Caridi e compagni si imposero con un 2-0. Mantova e Cuneo in ogni caso si affronteranno sabato 21 e sabato 28 ai playout: la gara di andata sarà giocata sul campo della squadra peggio classificata; in caso di doppio pareggio o di una vittoria per parte con lo stesso numero di gol (quelli in trasferta non valgono doppio) si salverà la squadra meglio classificata al termine del campionato. Tornando al match odierno, Prina recupera sia Lo Bue e sia Gonzi, per cui conferma il 5-3-2 e la solita formazione delle ultime settimane. La novità è Perpetuini nel ruolo di regista al posto di Raggio Garibaldi. Il mister la spiega così: «Raggio è diffidato e in questa settimana ha avuto alcuni acciacchi, per cui voglio concedere un’opportunità a Perpetuini, da cui pretendo che faccia di più. Anche lui è diffidato, ma qualcosa dobbiamo rischiare e poi a me interessa soprattutto vincere contro l’Albinoleffe. Per questo, se ce ne sarà bisogno, nel secondo tempo entrerà anche Caridi, altro giocatore in diffida». Il mister biancorosso avverte tutti di non sottovalutare l’Albinoleffe («i loro giocatori vantano nel complesso 583 presenze in serie B, presi singolarmente meritano il massimo rispetto»), ma si mostra fiducioso: «La squadra migliora quotidianamente in allenamento, adesso i ragazzi hanno entusiasmo e convinzione. Siamo pronti mentalmente a giocarci la salvezza e contro l’Albinoleffe proveremo a vincere da squadra, consci che dovemo superarci perché questo sarebbe il quarto successo in 8 gare dopo averne fatti 4 nelle 26 precedenti. Abbiamo provato molto le palle inattive – conclude Prina – perché potrebbero essere importanti per sbloccare il match».

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Fra l’uovo oggi e la gallina domani, Bruno Tedino non ha dubbi: sceglie il volatile. Sperando magari di mangiarseli tutti due. Uscendo dalla metafora populista, significa che nel Pordenone che affronterà oggi alle 15 al Bottecchia la Giana non figureranno i tre diffidati Pasa, Mandorlini e Pederzoli. Nemmeno in panchina, per evitare possibili gialli, magari per qualche commento fuori luogo. I playoff sono già in saccoccia. Certo, conta anche difendere il secondo posto, ma rischiare di privarsi di una (o più) delle pedine fondamentali di questa splendida stagione nell’appendice nobile sarebbe da irresponsabili. ASPETTANDO STEFANO – Tedino snocciola quindi i primi 11. «Davanti a Tomei – afferma nella conferenza stampa della vigilia – giocheranno Cosner, Stefani, Marchi e De Agostini; in mezzo Ramadani, Castelletto e Buratto; in prima linea Berrettoni, Beltrame e Strizzolo. Non possiamo – adesso è Bruno a pescare sorridendo nel sacco dei proverbi – avere la botte piena e la moglie ubriaca. Questo – garantisce per i suoi – non significa che rinunceremo alla vittoria. Tutt’altro. Ho piena fiducia in tutti i ragazzi che scenderanno in campo. Il gruppo è coeso, darà il massimo per conservare il secondo posto. Ne sono più che certo. Mi aspetto cose importanti – aggiunge il mister – da Stefano Beltrame. Per lui, arrivato qui fra grandi aspettative, è stata una stagione sfortunata. Ha l’occasione di lasciare il segno in queste ultime gare. Nelle gambe ha un’ora. Poi probabilmente entrerà Valente al suo posto». Resteranno in tribuna anche gli acciaccati Cattaneo, Filippini e Talin. GARA VERA – La Giana Erminio, già salva, non ha più grandi ambizioni. «Nessuno – blocca subito Tedino – si fa 450 chilometri in pullman e dorme fuori una notte per regalare la partita. Il team di Albè (da oltre 20 anni sulla panca dei lombardi, ndr) verrà a fare la sua gara, per chiudere con un risultato di prestigio una già buona stagione. Lo stesso vale per noi. Abbiamo fatto un grandissimo campionato. I playoff sono il giusto premio. Ora, liberi da pressioni, vediamo se riusciamo – anche lui comincia a credere nel salto come il suo “datore di lavoro” Mauro Lovisa – a regalarci la serie B». La sfida con la Giana verrà diretta da Giuseppe Strippoli di Bari; D’Annibale e Tribelli saranno gli assistenti. Nel match di andata in Lombardia il Pordenone si impose per 2-1 con reti di Filippini e Mandorlini. I rivali accorciarono nel recupero con Perna. TUTTI AL BOTTECCHIA – Già esauriti tutti i posti in tribuna. Restano disponibili biglietti per la gradinata (5 euro), dove troveranno posto anche tutti i tesserati del settore giovanile e le associazioni del Progetto Cuore Neroverde, chiamati da Lovisa e soci per sostenere meglio la squadra nell’ultima fatica della stagione regolare. Ci sarà una maglia celebrativa (100 pezzi) con fini benefici. La biglietteria centrale (via Stadio) aprirà alle 10.30. Quella per gli ospiti (via San Vito) resterà chiusa. In caso di esurimento degli spazi intorno allo stadio è a disposizione il parcheggio Candiani (nella via omonima), gratuito la domenica.

Ore 13.10 – (Messaggero Veneto) La testa è a domani, sostiene Tedino. Però un pensiero a domenica prossima, alla prima gara dei playoff, lo si fa. Per questo il tecnico del Pordenone ha deciso di tenere a riposo i tre centrocampisti titolari (diffidati) e di impiegare solo Buratto (anche lui a rischio squalifica) nella partita odierna con la Giana. «Non possiamo e non vogliamo correre il rischio di lasciare fuori giocatori importanti – afferma il trainer –. Non si sa mai ciò che può succedere in campo, basta un attimo di disattenzione per rimediare un cartellino giallo. Crediamo che sia più importante giocare la post-season con tutti i giocatori disponibili, da qui la scelta di tenere a riposo Pederzoli, Mandorlini e Pasa». I tre non sono neppure convocati. «A ogni modo – avverte Tedino – andrà in campo la miglior squadra possibile e cercherà di vincere. E’ chiaro che il nostro obiettivo è portare a casa i tre punti per difendere la seconda piazza. Giocare con una rivale già salva come la Giana può essere un vantaggio, ma anche uno svantaggio: l’avversario può giocare più sereno. Vedremo che match sarà». Oggi sarà la prima volta dall’inizio per Beltrame, attesissimo dal pubblico neroverde. «Ora deve far vedere di che pasta è fatto», afferma Tedino. I ramarri indosseranno per l’ingresso in campo le t-shirt “Cuore neroverde”, che esibiscono il progetto con le associazioni del territorio: sono magliette a edizione limitata (100 pezzi), in vendita allo stadio, il cui ricavato andrà in beneficienza.

Ore 13.00 – (Messaggero Veneto) I playoff sono conquistati. Bisogna stabilire il modo in cui ci si arriva, se come seconda o come terza. Il Pordenone scende in campo oggi al Bottecchia per l’ultima giornata di campionato di Lega Pro e per capire con chi – e dove – giocherà domenica prossima nel primo turno della post-season. L’avversario odierno è la Giana Erminio, già salva, e tutto fa pensare che i “ramarri” difendano la piazza d’onore del girone A. Tuttavia la squadra di Tedino gioca il match con una squadra “B”, per scelte prese in vista dei playoff. Insomma, può succedere di tutto. Inutile scervellarsi su ciò che potrà essere domenica prossima. Al momento, la soluzione più probabile è che il Pordenone ospiti al Bottecchia la Casertana, quarta nel girone C (campionato finito ieri). I neroverdi possono però incappare in un mezzo passo falso, quindi essere superati dal Bassano e magari incontrare il Lecce o la Maceratese. Lo si saprà stasera, alle 20, quando saranno terminate anche le gare del gruppo B. Per questo Tedino ha ordinato ai suoi di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla Giana, di pensare all’impegno odierno, tenendo conto che ogni rivale, secondo lui, è pericolosa. Come può essere insidiosa la gara con la Giana. Il tecnico ha deciso di lasciare fuori i califfi del centrocampo, tutti diffidati: al posto di Mandorlini, Pederzoli e Pasa, giocheranno Ramadani – al debutto –, Castelletto e Buratto, pure lui a rischio “giallo” ma comunque in campo per necessità. Anche in difesa ci saranno delle novità, stavolta dettate dagli acciacchi dei titolari: al posto di Boniotti ci sarà Cosner, Marchi scenderà in campo al posto di Ingegneri e De Agostini per Martin. Davanti, al fianco degli intoccabili Strizzolo e Berrettoni, ci sarà Beltrame, anche lui all’esordio dal 1’. I “nuovi” hanno qualcosa da dimostrare, ma è chiaro che le decisioni di Tedino sono volte a salvaguardare il via della post-season. Intanto si punta a chiudere al top la stagione regolare: se dovesse vincere, il Pordenone salirebbe a quota 65 e chiuderebbe al secondo posto, miglior risultato in 96 anni di storia. Un traguardo che nessuno si aspettava e che sta per essere tagliato. Ai playoff ci si penserà da stasera. Con la consapevolezza che questa squadra, con tutti gli effettivi, può battere ogni rivale.

Ore 12.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Come se fosse un anticipo di playoff. Stefano Sottili presenta così Reggiana-Bassano, antipasto prelibato degli spareggi promozione. Nessuno si fa troppe illusioni sul fatto di poter scavalcare il Pordenone, ma oggi alle 15 si giocherà liberi da condizionamenti e tenendo ben presente come arrivare secondi non sia la stessa cosa che terzi. Concetto ribadito anche dall’allenatore giallorosso. «La Reggiana una settimana fa è andata a vincere ad Alessandria – dice Sottili – e questo fa ben capire che partita ci aspetta. Le ultime due giornate possono considerarsi per noi una buona preparazione in vista dei playoff, in quanto sia il Padova che la Reggiana hanno qualità pari alle squadre che hanno centrato l’accesso agli spareggi per la serie B». Sarà pur vero che il campionato scorso ha ridimensionato il fattore campo, ma Sottili vuole il secondo posto e farà di tutto per ottenerlo. «E’ vero – ammette l’allenatore giallorosso – i playoff della passata stagione hanno dimostrato che per vincere non sono determinanti la posizione in classifica o il giocare la gara secca in casa ma faremo di tutto per vincere. La formazione? Martinelli non sarà disponibile al pari di Fabbro e non ci sarà nemmeno Germinale, fuori da tempo come sapete per il grave infortunio che ha subito. In definitiva tocca a noi gettare il cuore oltre l’ostacolo, un conto è arrivare ai playoff con una vittoria, un altro con una sconfitta. L’ho detto ai ragazzi e spero che il messaggio sia stato recepito adeguatamente».

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Al sesto barrage spareggi della carriera con un ruolino che mescola vittorie e sconfitte, promozioni e retrocessioni, incluso un playoff da spettatore lo scorso anno al Bassano, complice un infortunio al ginocchio, Gian Maria Rossi possiede mestiere ed autorevolezza per trasmettere lo stato d’animo virtussino alla vigilia dell’ennesima appendice stagionale giallorossa.«Calma – avverte il guardiano del Soccer Team – domani (oggi per chi legge) si va a Reggio Emilia, c’è ancora una gara che determinerà la griglia per la B e tra l’altro è difficilissima. Loro sono la migliore difesa del campionato, non vorranno deludere il loro pubblico e inoltre viaggiano in gran condizione: domenica scorsa sono passati ad Alessandria in maniera molto più netta di quanto racconti il risultato. Fosse finita 2 o 3-0 per i granata non ci sarebbe stato nulla da dire. Spero solo che alla fine le nostre differenti e superiori motivazioni possano tracciare il solco, ma ci vorrà un partitone». Guarda per un istante al tabellone per la B. «Personalmente tengo molto a esordire al Mercante almeno nella gara secca. Dopo, eventualmente, in semifinale e finale si procede andata e ritorno e siccome non vale la regola del gol in trasferta che conta doppio, l’incidenza del terreno amico pesa di meno. Però sul duello dentro o fuori è diverso, meglio iniziare da noi. Poi, dovesse girare diversamente, si va carichi comunque». Rassicura sul ginocchio malconcio. «È guarito e non ci sono problemi. Quanto al mio stato di forma sono dell’idea che essere al 100% tutta la stagione sia impossibile per chiunque. Se di 34 partite ne fai più di 15 a pieno regime esprimendoti da 6,5 in tutte le altre, beh, hai fatto il tuo alla grande. Il gol che mi brucia di più? Il secondo subìto con la Pro Piacenza in casa. D’accordo, era in clamoroso fuorigioco come si è poi notato dalle immagini, ma il pallone mi è passato sotto le gambe mentre ero in uscita e questo mi secca».Secondo il prode Gianmaria, Bassano ai playoff ci approda bello gagliardo. «Sia di fisico che di testa, che poi è quello che importa di più. Diciamo che arrivarci matematicamente con un paio di giornate di anticipo aiuta molto come serenità. Dopodiché ci sono fior di squadroni con gente smaliziatissima, ma noi vogliamo far valere le nostre armi». E adesso chiuda la porta.

Ore 12.20 – (Giornale di Vicenza) La “c” aspirata alla toscana di Sottili non ha nulla di portoghese, eppure il precettore fiorentino rievoca il migliore Mou per scaldare la vigilia del viaggio pomeridiano a Reggio, una sorta di anticamera playoff. «Chi non è disposto a buttarsi nel fuoco oggi rimane a guardare», colora i toni lo stratega virtussino. «Se vogliamo ambire a giocarci l’esordio degli spareggi in casa l’unico risultato certo è la vittoria». Con qualunque altra combinazione bisognerebbe tenere conto degli esiti dagli altri campi del girone B (in pista alle 18) con intrecci complicati. «Al debutto al Mercante ci tengo senza farne un’ossessione – puntualizza – in passato in più di un’occasione chi è approdato di rincorsa alla post season poi alla fine ha vinto, basti guardare il Como 12 mesi fa. Pesano altri fattori, però finché posso, lavoro per giocarmelo tra la mia gente il primo faccia a faccia». C’è anche un’ipotesi tanto golosa quanto remota di un succoso secondo posto in solitaria, ma oltre al raid nel covo dei granata il Soccer Team dovrebbe confidare in un pari della già sazia Giana a Pordenone, soluzione francamente difficile. Alla chiamata alle armi sottiliana non aderiranno Martinelli (guaio muscolare, tornerà ai playoff), Fabbro (lesione alla coscia, fuori presumibilmente pure nel primo round degli spareggi) e ovviamente Germinale. Ci sono un paio di malconci («Niente scuse o pensieri playoff – tuona Sottili – chi non se la sente oggi sta fuori. Mi servono uomini pronti a tutto»). Per catturare il bottino è necessario battere la difesa meno perforata del torneo. Dinanzi alla Regia, Momentè favorito su Pietribiasi al centro dell’attacco e Cenetti in pole position su Davì nel cuore della mediana. Maglie in vista pure per Piscitella e Candido, quest’ultimo da trequartista con Misuraca che qua si vuol preservare in ottica spareggi. Ma questo lo è già.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Servirà ad assegnare il secondo posto l’ultima giornata di campionato in programma oggi alle 15. Il Campodarsego è di scena in casa del Mestre con la consapevolezza di essere in una posizione di vantaggio, avendo tre lunghezze di vantaggio sull’Este. Il che significa che è sufficiente un pareggio. «Andremo in campo con determinazione per fare il punto che ci manca – afferma Antonio Andreucci – Il Mestre ha una posizione di classifica consolidata, ma è un’ottima squadra che è stata capace di realizzare settanta gol, anche se concede qualcosa, quindi dovremo essere bravi a giocarci le nostre carte per fare risultato ripartendo dall’atteggiamento che abbiamo avuto con il Belluno». In dubbio Michelotto che è acciaccato, rientrano Aliù e Bedin. L’Este coltiva ancora una piccola speranza di soffiare il secondo posto: servono la vittoria nel derby al Nuovo Comunale con l’Abano e, appunto, la sconfitta del Campodarsego. Sono squalificati Mastroianni e Coraini, non sarà rischiato Rosina dato che è in diffida e in caso di ammonizione salterebbe il primo turno dei play off. «Metterò in campo la squadra migliore – sottolinea Andrea Pagan – Non ci risparmiamo dato che il nostro obiettivo è vincere per arrivare a quota 76 punti, e solo a fine gara andremo a vedere il risultato del Campodarsego. Pensiamo a fare bene nel derby consci che l’Abano può giocare senza pensieri». Nelle fila aponensi, ultima panchina per Karel Zeman. Sono assenti Bortolotto (squalifica) e Caridi (infortunio). «Gli stimoli non mancano – spiega il diesse Andrea Maniero – e nessuno vuole fare figuracce in simili partite. Affrontiamo una squadra che ha fatto un grandissimo campionato, è una vetrina importante per i ragazzi». La Luparense San Paolo chiude la stagione sul campo dell’Union Ripa Fenadora con l’obiettivo di conservare il sesto posto in classifica. «È una partita che ha poco da dire per entrambi – afferma Enrico Cunico – ma dobbiamo cercare di fare il massimo per onorare ciò che abbiamo fatto nel girone di ritorno». Ko per infortunio Faggin, Sanavia, Pregnolato, Abubakar, Pignat e Giglio.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Un derby e due “passerelle”. Sarà una domenica all’insegna della serenità per le quattro squadre padovane di Serie D, impegnate oggi (calcio d’inizio alle 15) nell’ultima giornata di campionato: una sgambata per la Luparense, in casa dell’Union Ripa La Fenadora, e per il Campodarsego, in trasferta a Noale per sfidare il Mestre. Al Nuovo Stadio calerà invece il sipario sulle stagioni regolari di Este e Abano. CAMPODARSEGO. A dire il vero, il Campodarsego, avrebbe almeno due buoni motivi per acciuffare la vittoria col Mestre (arbitro Alessio Angelo Boscarino di Siracusa): chiudere in bellezza dopo quattro pareggi consecutivi e difendere il secondo posto per affrontare la Virtus Vecomp (già certa della quinta piazza) nel primo turno dei playoff. I punti di vantaggio sull’Este sono tre, ma i giallorossi sono favoriti dalla classifica avulsa, in virtù dei risultati degli scontri diretti (0-0 all’andata e 2-0 per l’Este al ritorno). La formazione mestrina, allenata da Francesco Feltrin, non ha di questi problemi, visto che i 51 punti finora raccolti non offrono chissà quali sbocchi se non l’ambizione di soffiare il settimo posto al Tamai. Formazione Campodarsego (4-3-3): Merlano; Arthur, Gal, Poletti, Bortot; Piaggio, Pelizzer, Zecchin; Kabine, Radrezza, Cacurio. All. Andreucci. ESTE. Il derby con l’Abano poteva essere un check-up in vista dei playoff. Tuttavia, la possibilità di agganciare il Campodarsego ha fatto fare più di un pensierino a mister Andrea Pagan, che su traguardi e record ha costruito la sua prima (e unica?) stagione in giallorosso. Ben venga la “partita vera” con l’Abano (arbitro Stefano Dell’Erario di Livorno), con tutti i protagonisti della straordinaria cavalcata. Non potrà aggiustare lo score, invece, Ferdinando Mastroianni, appiedato dal giudice sportivo L’attaccante campano – 24 gol all’attivo – dovrà sperare che il collega del Montebelluna Alessio Zecchinato non segni più di due reti al Dro per portare a casa in esclusiva il titolo di capocannoniere. Non saranno della partita nemmeno Stefano Coraini e Luis Maldonado, anch’essi squalificati. Formazione Este (4-3-3): Lorello; Tiozzo, Montin, Guagnetti, Colombara; Favaro, Busetto, Caporali; Favre, Ferrara, Marcandella. All. Pagan. ABANO. La sfida del Nuovo Stadio sarà l’ultima sulla panchina dell’Abano per Karel Zeman. Il tecnico ha comunicato l’addio in settimana (confermato poi dalla società) e ora attende una chiamata dai prof. I neroverdi sono reduci dal pareggio con l’Union Ripa, match che ha visto eccellere due ragazzini del vivaio (classe 1999), Rubiano e Ceccarello che, con ogni probabilità, saranno titolari pure contro l’Este. La tranquillità della media classifica permette di lasciare spazio alle nuove leve. Formazione Abano (4-3-3): Rossi Chauvenet; Tescaro, Ceccarello, Thomassen, Pramparo; Ballarin, Rubiano, Longhi; Bortolotto, Gnago, Fusciello. All. Zeman. LUPARENSE. Chiuderà la stagione in trasferta pure la Luparense. I rossoblù saliranno nel Bellunese per affrontare una compagine (arbitro Francesco Foresta di Nola), l’Union Ripa, già salva e all’addio dopo la fusione con la Feltrese (dopo tre buone stagioni in D). Di fatto, sarà una giornata di puro relax per i Lupi, che anche ieri anno messo da parte conetti e palloni per sfidarsi a colpi di selfie e foto di squadra piuttosto goliardiche, pubblicate su Facebook dallo stesso tecnico Enrico Cunico. Formazione Luparense (3-4-3): Murano; Antonello, Severgnini, Baggio; Perosin, Pignat, Cavallini, Di Fusco; Giglio, Beccaro, Sottovia. All. Cunico.

Ore 11.30 – (Gazzettino) È l’ultima gara di campionato, ma per il Cittadella ci sarà l’appendice della Supercoppa di Lega Pro, a coronamento di un’annata straordinaria. Proprio in ragione delle due ulteriori partite da giocare, Roberto Venturato oggi a Bolzano terrà a riposo sia i giocatori acciaccati sia quelli in diffida. «È una partita ufficiale – sottolinea il tecnico – da interpretare con lo spirito sin qui tenuto. Con il Sudtirol il Cittadella vuole chiudere in bellezza. Per quanto riguarda la formazione, dovrò verificare le condizioni di qualche giocatore, poi deciderò se impiegare o meno i diffidati facendo la conta dei disponibili». L’allenatore ha lasciato a casa Donazzan, Iori e Lora, tutti e tre alle prese con piccoli fastidi muscolari, un provvedimento più precauzionale che altro proprio in vista delle ultime due partite stagionali. Oggi si vedrà un centrocampo inedito per il campionato, con Sgrigna in cabina di regia al posto di capitan Iori, Zaccagni e Paolucci al suo fianco. Chiaretti agirà come sempre a raccordo dei due attaccanti: accanto a Coralli, Jallow dovrebbe spuntarla su Bizzotto. Con il Cittadella ancora in corsa per qualcosa da raggiungere, non è ancora stato fatto il punto della situazione in vista del campionato di serie B, come spiega Venturato: «In queste tre settimane c’è stato solo da festeggiare, era doveroso staccare un po’ la spina e goderci la promozione fino in fondo, dopo mesi tirati e vissuti sempre al massimo. Adesso però è tempo di ritrovare le motivazioni giuste per affrontare al meglio la Supercoppa, alla quale teniamo. Per quanto posso affermare, dico che la rosa di quest’anno ha grandi valori, ho grande rispetto per tutti quelli che ho allenato, ma soltanto al termine della stagione saranno fatte tutte le considerazioni del caso. Sono discorsi che si affronteranno più avanti, a bocce ferme». Oltre al Cittadella in corsa per la Supercoppa, c’è Litteri che potrebbe ancora vincere la classifica marcatori. «Ha disputato un campionato di spessore, si è imposto come uno dei migliori attaccanti della categoria, ma ognuno ha i propri obiettivi da raggiungere, non soltanto lui». Sull’avversario di oggi, Venturato spiega: «Il Sudtirol ha disputato una buona stagione, ha una rosa con ottime individualità e l’ha dimostrato». Sulla Supercoppa da affrontare: «Non siamo stati favoriti dal sorteggio, andremo a giocare due partite in tre giorni, avrei certamente preferito disputare le nostre due gare di domenica, ma è andata così. Vedremo di recuperare al meglio le energie, fisiche e mentali».

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Che Citta sarà quello che, oggi pomeriggio, saluterà il campionato di Lega Pro a Bolzano? Si fa prima a dire come non sarà, snocciolando l’elenco degli assenti e dei giocatori che, quasi certamente, rimarranno in panca. Ha ragione il tecnico Roberto Venturato a ribadire «che quella con il Sudtirol è una partita ufficiale, e quindi va interpretata con lo spirito che ci ha animato nel corso di tutta la stagione», ma occorre anche tener presente che davanti c’è ancora un trofeo da provare a portare a casa – la SuperCoppa, che vedrà i granata in campo il 18 e il 22 maggio – ed è meglio preservare energie e potenziali squalificati. Iori e Lora a casa. E così, ieri pomeriggio, dopo la seduta di rifinitura svolta al Tombolato, non sono partiti capitan Iori, che lamenta un affaticamento muscolare al quadricipite, Donazzan, alle prese con un lieve fastidio al ginocchio, e Lora, vittima di una piccola distorsione alla caviglia. In altre circostanze tutti e tre sarebbero stati della comitiva, ma, considerato come in palio non ci sia nulla, se non la vittoria numero 23 di una stagione comunque indimenticabile, Venturato non se l’è sentita di rischiarli. Nemmeno Alfonso, uscito anzitempo nel match con la Cremonese, è ancora al top e poi ci sono i 5 elementi in diffida (il già citato Donazzan, l’infortunato Bobb, ma anche Litteri, Schenetti e Benedetti) che, nel caso di una nuova ammonizione, salterebbero la prima sfida della SuperCoppa. Ecco perché oggi il turnover sarà massiccio. Tre ex «e un amico». Il Sudtirol, privo dello squalificato Brugger, degli infortunati Tulli e Furlani e quasi sicuramente pure di Tagliani e Gavazzi, occupa la decima posizione con 44 punti e difficilmente può migliorare la propria classifica. In casa non vince dal 6 marzo scorso, quando s’impose per 1-0 sul Cuneo. «Ha sempre giocato un buon calcio, ma ha ottenuto qualcosa in meno rispetto alle sue qualità. In più in panchina ha un allenatore molto bravo come Stroppa, che a suo tempo ha fatto il corso a Coverciano con me: lo stimo molto», le parole di Venturato. La gara avrà un sapore particolare per tre giocatori: Cappelletti, Schenetti e Minesso, tutti ex del match. I tifosi. Quale che sia l’undici granata in campo, a Bolzano il sostegno dei tifosi non mancherà: il “Club Angelo Gabrielli – Granata X Sempre” ha riempito un pullman da 51 posti che partirà alle 9 dal Bar Stadio, assieme ad un altro pullmino e a diverse auto al seguito. Marchetti, inibizione ridotta. È stato discusso dalla terza sezione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale il ricorso contro l’inibizione fino al 30 giugno inflitta al direttore generale Stefano Marchetti, a seguito della gara dello scorso 18 aprile con il Pordenone. Il reclamo è stato parzialmente accolto e la sanzione ridotta al 31 maggio. Marchetti era stato inibito dopo l’espulsione con il Pordenone “per comportamento offensivo verso l’arbitro durante la gara” e la punizione aggravata per la sua qualifica di dirigente addetto all’arbitro.

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Quasi una gita in Alto Adige contro un avversario già in vacanza. Il Cittadella chiude la stagione a Bolzano, (ore 15) sul campo del SudTirol, già salvo e senza più obiettivi da raggiungere. Quanto basta per immaginare un pomeriggio di fine campionato, con pochi tatticismi e qualche gol in più rispetto al solito. Soprattutto se si dà uno sguardo alla lista dei convocati con le assenze di Iori, Lora e Donazzan che riducono notevolmente le scelte. Roberto Venturato si prepara all’ultima uscita e pensa a un robusto turnover, anche perché bisogna tenere conto dei diffidati in modo da non rischiare inutili squalifiche per la prossima stagione e perché la Supercoppa è in arrivo e verrà schierata la miglior formazione possibile. «Non abbiamo parlato di futuro – sgombera subito il campo dai dubbi Venturato – in queste tre settimane abbiamo solo festeggiato, con grande merito, soddisfazione e con la voglia di giocare le partite che ci mancano. Ci sarà tutto il tempo per parlare. La formazione? Devo ancora fare alcune valutazioni: Litteri ha fatto un campionato importante, sicuramente ognuno ha il proprio obiettivo, ognuno gioca la propria partita con la propria visione giusta del gioco. Credo che la rosa di quest’anno abbia molti valori e ciò che succederà da qui in avanti si vedrà, ho grande stima per tutti i giocatori e di sicuro cercheremo di ripartire dall’ossatura costruita quest’anno». Il SudTirol ha perso male a Piacenza sabato scorso e oggi dovrà fare i conti con l’assenza di Brugger e con le precarie condizioni fisiche di Gavazzi. «Il Sudtirol – chiude Venturato – ha giocato sempre un buon calcio, quest’anno ha fatto meno rispetto alle qualità che ha ma è una squadra con buone individualità e con un gioco ben definito, con un allenatore preparato e una società con grandi progetti. Noi dobbiamo cercare di chiudere bene il campionato e poi penseremo alla Supercoppa».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Il campionato va in archivio, il futuro è ancora da decifrare. Rivedremo Pillon sulla panchina biancoscudata nel 2016-2017? «Non abbiamo ancora parlato di niente, lo giuro. Abbiamo aspettato la fine della stagione come è giusto che sia. Se ci sarò o meno, alla fine allenatori e giocatori passano, ciò che conta è che il Padova rimanga per provare a fare sempre meglio. Credo che le fondamenta di una buona casa le abbiamo messe, adesso mancano le rifiniture che sono molto importanti». Spera di essere lei a metterle? «Voglio sentire cosa mi dice la società, bisogna anche vedere se sono contenti di me. Loro valuteranno il mio lavoro, io valuterò quello che mi diranno. Ciascuno deve fare la sua parte. Ascolterò molto attentamente le parole del presidente e dei suoi soci, e in base a quello deciderò». Spostando l’attenzione ai verdetti della stagione, ritiene che siano giusti? «Il Cittadella ha meritato di vincere, la squadra era stata costruita per questo e il fatto che abbia tagliato il traguardo con largo anticipo dimostra la sua forza. Quante alle altre, se sono arrivata davanti, hanno meritato loro». TIFOSI. Il loro abbraccio alla squadra non si limiterà alla partita (trasmessa anche in diretta su Raisport), ma proseguirà nella zona adiacente alla biglietteria sud dove dalle 11 si terrà la festa di fine stagione voluta dagli ultras. Alle 18.15 il momento clou con il saluto dei giocatori sul palco. Dopo la gara invece il club Fossa dei Leoni consegnerà una targa al cannoniere che, salvo sorprese, sarà Altinier. IL LIBRO. Dalle 13.30 alle 17.45 davanti agli ingressi della curva sud i tifosi potranno acquistare in anteprima (sconto 15 per cento) tramite prenotazione il libro “Amarcord Biancoscudato”, scritto dal giornalista Alessandro Vinci, e andare a ritirarlo alla Cleup (via Belzoni 118). Il libro sarà presentato venerdì alle 18 a palazzo Moroni: moderatore Paolo Donà, ex giornalista del Gazzettino.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Sarà una passerella finale davanti al proprio pubblico oggi alle 15 all’Euganeo, visto che i giochi in classifica sono fatti. Ma proprio con l’Alessandria, grande rivale nelle ultime settimane alla corsa ai play off, i biancoscudati vorranno chiudere in bellezza la stagione e dimostrare di non essere inferiori ai piemontesi. Anche perché dopo due stop di fila c’è comunque il desiderio di congedarsi mantenendo il quinto posto.
«Mi piacerebbe finire bene – afferma Pillon – sarebbe importante mantenere questa posizione. Abbiamo lavorato molto in questi mesi per centrare certi obiettivi, sarebbe un peccato non arrivare quinti. Non dimentichiamo da dove siamo partiti: quando sono subentrato l’obiettivo di tutti, anche della società, era portare la squadra in zone tranquille e siamo arrivati fino alla penultima giornata a giocarci i play off. Vuole dire che abbiamo fatto bene, non si può negare l’evidenza. Al di là di qualche partita nella quale purtroppo abbiamo toppato perché forse siamo arrivati scarichi mentalmente: mi riferisco alla gara con la Giana Erminio, perché con il Bassano abbiamo fatto la prestazione. Senza dimenticare gli infortuni importanti che abbiamo avuto nella zona nevralgica del campo. Ripeto, il campionato è stato fatto, anche se ci siamo rimasti male perché c’era la possibilità di arrivare nei play off. Sarebbe stata una grandissima cosa per la società, la squadra e l’ambiente, è un peccato non esserci riusciti. Ma non cancella quello che abbiamo fatto».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sono ventuno i giocatori convocati, tra i quali non figurano Bucolo (problema al ginocchio) e Dionisi (squalificato): Pillon schiererà la migliore formazione possibile. Nella rifinitura sono state confermate le indicazioni per un 4-4-2 con Favaro in porta, difesa con Diniz e Favalli terzini e coppia centrale Sbraga-Fabiano, a centrocampo Ilari e Petrilli esterni e nella mediana De Risio con Mazzocco, in attacco Neto Pereira e Altinier.
Quanto all’Alessandria, Gregucci dovrebbe fare turnover in vista dei play off: Vannucchi tra i pali; difesa con Celjak, Sosa, Sirri e Sperotto; a centrocampo Vitofrancesco, Mezavilla e Cittadino; davanti Marras, Iunco e Boniperti.

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Diniz, Sbraga, Fabiano, Favalli; Ilari, Mazzocco, De Risio, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Come a dire: se mi vogliono resto molto volentieri, ma a patto che si punti al vertice. O no? «Voglio sentire la società e quali idee ci sono. Voglio sentire se sono contenti di me. Loro valutano il sottoscritto e io valuto cosa mi diranno. Ognuno farà la propria parte, ascolterò molto attentamente e in base a quello che mi diranno deciderò. L’appuntamento non è ancora fissato, il presidente mi ha detto “ci vediamo domenica” e poi decideremo quando trovarci». La formazione. Per l’ultima passerella la squadra non verrà stravolta. Difficile vedere in campo dal primo minuto i giovani che non hanno trovato spazio sin qui, l’unico cambio rispetto alla formazione-tipo (al netto degli infortuni) sarà Petrilli per Finocchio. Assenti Dionisi (squalificato, ma torna Fabiano) e Bucolo, per un problema al ginocchio. «Vogliamo fare una buona partita», conclude il tecnico. «Chiedo ai ragazzi l’ultimo sacrificio. Cercherò di mettere in campo la migliore formazione possibile».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sarebbe bastato un piccolo sforzo in più al Padova per giocarsi questo pomeriggio una partita da dentro o fuori in uno stadio che, siamo pronti a scommetterci, avrebbe vibrato di passione. Ma ciò che è stato è stato, i rimpianti fanno ancora male, ed è già tempo di voltare pagina. «L’obiettivo è mantenere il quinto posto e sarebbe molto importante», il pensiero di Bepi Pillon dopo la rifinitura di ieri alla Guizza. «Sarebbe un peccato non farcela, visto quanto abbiamo lavorato e il buon campionato disputato dai ragazzi. Non dimentichiamo da dove siamo partiti e non dimentichiamo che siamo giunti a giocarci i playoff sino alla terz’ultima gara. Siamo forse arrivati alla fine un po’ scarichi mentalmente, abbiamo avuto qualche infortunio di troppo, ma il campionato che mi è stato chiesto di fare è stato fatto. Resta di sicuro il rammarico per gli spareggi che avremmo potuto raggiungere». Quale futuro? È inevitabile, vista l’ultima partita ininfluente ai fini della classifica, che l’attenzione sia rivolta soprattutto a quello che succederà la prossima stagione. Mister Pillon resterà sulla panchina del Padova? Quella di oggi sarà la sua ultima uscita all’Euganeo? «Non ho ancora parlato di nulla con la società. Abbiamo aspettato la fine del campionato, com’è giusto che fosse. Credo ci siano le basi per costruire un’ottima squadra l’anno prossimo. Le fondamenta sono state messe bene, bisogna rifinirla, ma le rifiniture sono molto importanti».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’ultima passerella stagionale del Padova ha un sapore parecchio agrodolce. Davanti a un pubblico che non raggiungerà grandi picchi di presenze all’Euganeo, i biancoscudati saluteranno la prima stagione dopo il ritorno nel calcio professionistico cercando di difendere il quinto posto in classifica. L’ultima piazza inutile per accedere ai playoff, ma un risultato in ogni caso molto positivo se si pensa a quelle che erano le premesse di inizio stagione e a come si era complicata la classifica al momento dell’esonero di Parlato a fine novembre. E se si aggiunge che con la riforma della Lega Pro i posti ai playoff si sono ridotti e nell’ultima stagione in terza serie il Padova venne promosso dopo essere arrivato quarto a 54 punti (ora ne ha 51), i motivi per applaudire quanto fatto da Pillon e i suoi giocatori sono molteplici. Di fronte, tuttavia, troveranno un Alessandria che ha raggiunto proprio la quarta piazza con molta fatica, ha raccolto appena un punto nelle ultime due gare e solo raramente ha mostrato di essere la “corazzata” annunciata ad inizio stagione.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nonostante la festa di fine campionato e i prezzi ridotti, non sarà certo uno stadio Euganeo gremito ad accogliere Padova e Alessandria. La prevendita in questa settimana non ha fatto registrare grosse impennate e sembra difficile che oggi pomeriggio si raggiunga quota 5 mila spettatori. In ogni caso la prevendita sarà aperta fino alle 12.30 on line al sito di TicketOne e nei consueti punti-vendita, mentre resteranno comunque ribassati i tagliandi anche per chi volesse acquistarli direttamente ai botteghini dello stadio, dalle 13 in poi. Questi i prezzi: Poltrone 25 euro, Tribuna ovest 20, Tribuna Est 15, Tribuna Fattori 8. Esattamente come l’anno scorso, quando si celebrò una stagione trionfale, gli ultras della “Tribuna Fattori” hanno organizzato la festa di fine campionato al parcheggio sud dello stadio Euganeo. Gli stand inizieranno a sfornare birra, panini, pollo e patatine già dalle 11 di questa mattina. Al termine della partita, a partire dalle 17 andrà in scena il concerto della Fdc band, tributo a Ligabue, mentre dalle 18.15 in poi saliranno sul palco i protagonisti della stagione, con la conduzione della serata affidata a Lady Helen.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Favaro; Diniz, Sbraga, Fabiano, Favalli; Ilari, Mazzocco, De Risio, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il compito di proseguire sulla strada maestra che aspetta Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, molto vicini al cambio del ds nella prossima stagione, passa anche attraverso la conferma o meno di Giuseppe Pillon. Tutt’altro che certa, anche se è lo stesso tecnico a sottolineare che ancora certi discorsi non sono stati affrontati. « Non so se sarà o meno la mia ultima partita su questa panchina — sottolinea il Baffo — non ho ancora parlato con la società, lo sapete. Che rimanga o no le fondamenta della casa le abbiamo poste, ora va rifinita e le rifiniture sono importanti. Io ascolterò attentamente cosa mi diranno il presidente e i soci ed in base a quello decideremo insieme il da farsi». Dall’ottica di Pillon, anche una partita apparentemente senza interesse, assume una valenza meno banale. Pillon sa di aver fatto molto ma che per primeggiare servono investimenti massicci, senza dimenticare che attorno a lui grava ancora una sorta di scetticismo. Dettato dal fatto che sarebbe portatore di un calcio «vecchio» e poco spettacolare, dimenticando che anche nel recente passato lo stesso Pillon ha variato spesso e volentieri il tema tattico, giocando con i tre attaccanti a Carpi, facendo la difesa a tre a Reggio Calabria e utilizzando pure il 4-2-3-1 all’occorrenza.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Gioca la miglior formazione possibile». Taglia subito la testa al toro, Giuseppe Pillon, alla vigilia dell’ultima di campionato Padova-Alessandria, in programma oggi all’Euganeo alle 15. Una «passerella» crudele, davanti alla squadra che, di fatto, ha tolto i playoff al tecnico trevigiano e ai suoi giocatori. Ma non si tratta certamente di uno scippo, considerato che per tutto l’anno il Padova si è trovato a dover inseguire, mentre l’Alessandria ha accarezzato a lungo il sogno di un primo posto, poi messo nel cassetto. E così, il «Paperone» della Lega Pro, quel Luca Di Masi che ha sborsato 350mila euro al Bassano per Simone Iocolano, 200mila euro per il cartellino di Riccardo Bocacon e più del doppio per Manuel Fischnaller, si prepara a giocarsi la serie B agli spareggi promozione, mentre al Padova restano i rimpianti, oltre a un’aura d’incertezza sul futuro che fa il paio con la «depressione» latente della piazza. L’ala più calda della tifoseria ha applaudito ma non tutti la pensano come gli ultras, anche perché i ricordi di un passato mai più tornato sono sempre più sbiaditi, perché dopotutto si gioca per vincere e non partecipare e perché altre realtà vicine (Cittadella e Bassano, ad esempio, ma pure il tanto bistrattato Vicenza) viaggiano da tempo su altre frequenze.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 73, Pordenone 62, Bassano 61, Alessandria 60, Padova e Reggiana 51, Cremonese e FeralpiSalò 50, Pavia 48, SudTirol 44, Giana Erminio 42, Lumezzane 41, Renate 40, Pro Piacenza 38, Cuneo 34, Mantova 33, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentatreesima giornata: AlbinoLeffe-Lumezzane 1-2 (aut. Mantovani (Al) al 20′ st, Belotti (Lu) al 26′ st, Calamai (Lu) al 37′ st), Alessandria-Reggiana 0-1 (Arma (Re) al 25′ st), Bassano-Padova 2-1 (Candido (Ba) al 8′ st, Sparacello (Pd) al 38′ st, Piscitella (Ba) al 48′ st), Cittadella-Cremonese 3-3 (Litteri (Ci) al 7′ pt e al 17′ pt, Scarsella (Cr) al 20′ pt, Schenetti (Ci) al 9′ st, Sansovini (Cr) al 21′ st, Maiorino (Cr) al 23′ st), Cuneo-Renate 0-0, Giana Erminio-FeralpiSalò 1-1 (Ranellucci (Fs) al 17′ pt, Bruno (Ge) al 22′ pt), Pavia-Pordenone 0-1 (Martignago (Pn) al 39′ pt), Pro Patria-Mantova 0-3 (Tripoli (Mn) al 15′ pt, Zammarini (Mn) al 35′ pt, Marchi (Mn) al 28′ st), Pro Piacenza-SudTirol 2-0 (Carrus (Pp) al 35′ pt, Speziale (Pp) al 36′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 7 maggio: rifinitura per i Biancoscudati, assente Bucolo.




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