Mercato Padova, “Gazzettino”: ieri il primo incontro Zamuner-Pillon, ed il tecnico biancoscudato…

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È andato in scena ieri il primo contatto tra Giorgio Zamuner e Bepi Pillon: top secret il luogo dell’incontro. Per il nuovo responsabile dell’area tecnica è stata l’occasione per uno scambio di vedute con l’allenatore che è in scadenza di contratto, e la cui sorte dovrebbe essere decisa nei primi giorni della prossima settimana. Nella valutazione a tutto tondo la società biancoscudata dovrà tenere probabilmente in debita considerazione anche il budget economico e alla luce del buon lavoro svolto alla guida della squadra, nonché di alcune richieste arrivate dalla categoria superiore, Pillon avrebbe chiesto nei giorni scorsi allo stato maggiore del club un riconoscimento sul piano degli emolumenti nel caso di conferma. Tradotto, uno stipendio più alto rispetto a quello percepito finora. E questo potrebbe essere un motivo ulteriore per non prolungare il rapporto con il tecnico di Preganziol, tanto più che Zamuner avrà massima libertà nella scelta di colui che dovrà guidare la squadra. E il suo identikit ideale non combacerebbe con quello di Pillon. Insomma, si tratterebbe di trovare la soluzione migliore tenendo conto di tre requisiti chiave: aspetto tecnico, aspetto economico e rapporto di fiducia con il nuovo direttore.

Intanto, proprio quest’ultimo ha avuto modo di vedersi l’altro ieri con il suo attuale presidente Mauro Lovisa del Pordenone per definire i tempi dell’uscita dalla società, e sposare così il progetto biancoscudato. Una decisione mal digerita dal patron dei friulani, che ha comunque chiesto al dirigente di restare al fianco della squadra fino al termine dei play off. Il che significa che l’investitura di Zamuner come direttore generale del Padova con delega per l’area tecnica non potrà essere ufficializzata prima dell’esito della doppia semifinale dei neroverdi con il Pisa, e i tempi potrebbero ulteriormente dilatarsi se i “ramarri” dovessero approdare alla finale play off. C’è però anche il rovescio della medaglia: se il Pordenone dovesse essere promosso, Zamuner si congederebbe da vincitore e si presenterebbe con un bel biglietto da visita nella sua nuova esperienza biancoscudata. Tornando alla questione relativa alla scelta dell’allenatore, ecco di nuovo in ballo il Pordenone.

Non è un mistero che a Zamuner piacerebbe portare con sè Bruno Tedino, ma c’è un ostacolo di non poco conto: il tecnico ha rinnovato per altri due anni il contratto e Lovisa non è disposto a liberarlo. Per il momento la pista non è stata abbandonata, anche se la sensazione è che il Padova non sia disposto a un eventuale braccio di ferro con i friulani. E se le cose dovessero andare per le lunghe (play off inclusi), ecco che Zamuner non può farsi trovare impreparato. Ed è per questo motivo che ha già iniziato a sondare altri profili, che per caratteristiche tecniche ed economiche possono fare al caso giusto. Fuori gioco Sottili del Bassano dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, il lotto dei pretendenti sarebbe circoscritto al momento a quattro nomi: Asta, che ha portato in finale play off il Bassano due stagioni fa; Petrone che ha vinto il campionato di Lega Pro alla guida dell’Ascoli; D’Aversa che ha allenato il Lanciano; Oscar Brevi che prima della sfortunata esperienza con Spal e Rimini aveva svolto un ottimo lavoro sulla panchina del Catanzaro.

(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)




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