Live 24! Padova, visite mediche per Ilari, Dionisi, Altinier e Mazzocco

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Ore 21.10 – (Il Piccolo) Il giocatore con la più alta media reti della serie D sta per sbarcare a Trieste. È atteso infatti oggi in città per la firma Carlos França, 36 anni, brasiliano con passaporto italiano e i nonni di Terni: facendo i debiti scongiuri, doverosi fino alla firma, è lui il primo colpo della nuova Triestina targata Mauro Milanese. E se il rilancio dell’Unione doveva partire da un attaccante che avesse un gran feeling per il gol, l’inizio è di quelli con il botto. Non inganni l’età avanzata di França, che negli ultimi tre anni in serie D ha messo a segno la bellezza di 83 reti. I numeri, infatti, parlano chiaro: lo scorso anno con il Lecco 27 gol in 33 presenze, due anni fa con il Cuneo 27 reti in 37 presenze, e l’anno precedente col Rapallobogliasco 29 gol in 32 presenze. E non è che prima il bomber brasiliano abbia certo deluso: ha sempre fatto i suoi gol in serie D anche con Lavagnese, Legnago e Chiavari, mentre prima ancora vanta in Eccellenza addirittura uno score di 28 gol in 28 presenze con la Caperanese e un’esperienza in Usa a Chicago. Ma restando alla sola serie D, França ha uno score totale di 127 reti in 197 presenze: in pratica 0,6 gol a partita. Insomma, per un campionato a 20 squadre e 38 partite, un potenziale da circa 23 gol. França è una prima punta, agile ma abile anche di testa, mancina ma capace di usare anche il destro, sicuramente adatta a giocare anche con accanto un altro attaccante. E pensare che in patria il brasiliano aveva iniziato la carriera come difensore, nello specifico terzino sinistro, nel settore giovanile del San Paolo e del Santos, dove era arrivato anche alle soglie della prima squadra. Poi, mentre una decina di anni fa cercava fortuna in Europa, in Spagna, un dramma personale e la scoperta di un tumore alla colonna vertebrale: un passaggio doloroso della sua vita, ma anche con la forza della fede, França è riuscito a vincere la malattia. Oltre alla famiglia, ha sempre detto di aver avuto un enorme aiuto da Dio, tanto da entrare poi a far parte degli Atleti di Cristo. La scorsa settimana França era venuto in visita a Trieste con la famiglia: per lui è fondamentale che i suoi cari si trovino bene nell’ambiente in cui devono andare a vivere per un periodo. E la missione evidentemente è andata a buon fine, tanto che come detto il giocatore è atteso a Trieste oggi per la firma, sperando ovviamente che tutto fili liscio. Ad affare concluso, la Triestina si porterà a casa non solo un attaccante abituato finalmente a segnare caterve di gol, ma anche una persona seria e un uomo spogliatoio, insomma un top per la categoria. E come detto, nonostante l’età, proprio gli ultimi tre anni di carriera di Carlos França sono stati forse i migliori della sua carriera. Basta ricordare che lo scorso anno, grazie ai suoi gol, il Lecco non solo è arrivato secondo posizionandosi alle spalle del Piacenza nel girone B, ma poi ha addirittura vinto i play-off.

Ore 20.40 – (Alto Adige) I ragazzi venuti dal vivaio sbarcano in Bundesliga. Un’altra stella del firmamento altoatesino andrà ad illuminare il gioco che si svilupperà sui campi lontani dal capoluogo. La luce (calcistica) è quella promanata da Simon Straudi, diciassettenne trequartista pusterese, il quale nella prossima stagione vestirà la maglia della rappresentativa under 19 del Werder Brema. Quello di Straudi è il primo trasferimento di un calciatore biancorosso ad una società della Bundesliga, accordo sottoscritto a titolo definitivo. Simon Straudi (classe 1999) ha calciato i primi palloni nel settore giovanile del San Giorgio, maglia che ha indossato sino al primo anno Giovanissimi. Il suo primitivo talento non è sfuggito all’occhio attento di Fausto Grandi (ex responsabile del settore giovanile dell’Alto Adige) che ha così portato il baldanzoso pusterese nel laboratorio biancorosso, dove ha potuto temprare qualità e carattere militando nelle categorie Giovanissimi, Allievi e Berretti. Nella scorsa stagione mister Stroppa ha creduto nelle potenzialità del ragazzo, coinvolgendolo nella rosa della prima squadra e gratificandolo con due convocazioni in campionato: quelle con il Pro Piacenza e Cittadella. Simon Straudi ha anche indossato la maglia azzurra delle nazionali giovanili under 15, under 17 e under 18. L’avvicinamento del Werder Brema a Straudi è avvenuto nel mese di giugno. Contatto successivo alle relazioni vergate dagli osservatori del club germanico, che avevano avuto modo di notare le prestazioni del ragazzo. Da qui è stato sottoscritto un accordo di prelazione che ha portato all’acquisizione, da parte del Werder Brema, dell’intero cartellino dell’attaccante altoatesino. Quella di Simon Straudi è la seconda operazione di mercato in uscita, compiuta dall’Alto Adige che fa seguito al trasferimento in prestito di Melchiori alla formazione dell’Alto Vicentino. Sul fronte dei nuovi arrivi, invece, si fa complessa l’operazione legata all’esperto difensore centrale Martinelli, il quale è fortemente tentato dalla proposta esternata dal Foggia, nella quale ci sarebbe anche una cospicua contropartita tecnica per il Messina, società proprietaria del cartellino. In attesa di nuovi colpi è ufficiale la prima amichevole precampionato che l’Alto Adige disputerà contro il Verona, il 23 luglio sul terreno di Stanghe di Parcines con fischio d’inizio alle ore 17.30.

Ore 20.10 – (La Provincia Pavese) Il Como chiede l’ospitalità al Pavia calcio e al Comune. La società lariana, in attesa di ottenere l’abilità del proprio impianto, il Sinigaglia, aveva bisogno di indicare uno struttura alternativa sulla documentazione di iscrizione alla Lega Pro e lo ha fatto con un accordo raggiunto negli ultimi giorni. Il Como deve ottenere, infatti, la certificazione prevenzione e incendio e non avendola ha dovuto correre in tutta in fretta ripari. Lunedì il presidente del Como Pietro Porro e il segretario Giorgio Bressani hanno incontrato a Pavia il sindaco Massimo Depaoli, e il segretario del Pavia Calcio, Marco Marchetti. Il Como ha ottenuto dai rappresentanti pavesi ciò che chiedeva, ossia la possibilità, nel caso ce ne fosse bisogno, di poter disputare le proprie gare casalinghe al Fortunati. La speranza del club e dei tifosi lariani è che non serva spostarsi a Pavia per giocare ad inizio stagione in Coppa Italia o le prime gare della nuova stagione. La stessa cosa era accaduto per il Como anche un anno fa quando la squadra dovette disputare anche le prime gare casalinge di serie B in trasferta spostandosi al Piola di Novara. Di fatto l’accordo con Comune e Pavia calcio, che ha in uso esclusivo il Fortunati tramite convenzione, è un atto per ora formale utile per la domanda di iscrizione del Como in Lega Pro. Poi si vedrà quanto tempo servirà alla società retrocessa dalla serie B per ottenere le certificazioni necessarie per l’agibilità del Sinigaglia. Il Fortunati potrebbe ospitare, quindi, comunque qualche gara di Lega Pro anche se non del Pavia in caso non andasse a buon fine la difficile operazione di salvataggio della società azzurra. Ma non è detto visto che anche il Como ha qualche problema serio: il 13 luglio è prevista in Tribunale nella città lariana la valutazione dell’istanza di dissesto economico dopo la richiesta della Procura del fallimento della società.

Ore 19.50 – (La Provincia Pavese) Potrebbe profilarsi un clamoroso colpo di scena nelle prossime ore per il futuro dell’A.C.Pavia. Il presidente Zhu sarebbe pronto a cedere il club ad una cordata di imprenditori romani, legati al mondo della politica. La voce è cominciata a circolare in città, e negli ambienti calcistici nella serata di ieri. Per capire se diventerà realtà bisognerà attendere le prossime ore. A rappresentare la cordata pronta a salvare il Pavia sarebbe Antonio Nuccilli, 49enne imprenditore romano che nei mesi scorsi era stato per una breve parentesi (circa due mesi) presidente del Foligno in serie D. La voce sarebbe stata confermata anche negli ambienti milanesi ad amici anche dal vicepresidente David Wang, che di quest’operazione sarebbe stato informato dall’azionista di maggioranza e presidente Zhu. Ma chi è Antonio Nuccilli? Non è difficile trovare informazioni sul rappresentante di questa cordata romana. In passato il suo nome era stato accostato a progetti ancora più importanti come quello per il possibile salvataggio del Parma, del Monza e del Varese. In questi casi comunque non si era mai arrivati ad una conclusione dell’acquisto. Discorso diverso per Foligno dove a febbraio Nuccilli era diventato presidente prendendo un club indebitato. Ma già ad aprile la sua avventura era finita con la consegna del club nelle mani del sindaco della città umbra Nando Mismetti. Perché ora l’idea Pavia ? E chi ci sarebbe dietro a questo imprenditore romano ? Difficile dirlo, ma quello che sembra è che la trattativa per il passaggio di proprietà dalla guida cinese a questo gruppo romano sia addirittura in dirittura d’arrivo (c’è chi giura che venerdì si chiuderà). I possibili acquirenti del Pavia avrebbero già pronta la fideiussione per garantire l’iscrizione del Pavia alla Lega Pro e si farebbero carico anche della copertura finanziaria, piuttosto pesante, del debito attuale della società di via Alzaia. Lo scetticismo, vista per ora l’impossibilità di parlare ufficialmente con qualche emissario di questa cordata, è duplice. Sia per i precedenti dell’imprenditore referente della possibile nuova proprietà che per il fatto di doversi far carico di un’operazione che appare difficile e obiettivamente va capito a quale progetto futuro andrebbe incontro. Basterà tutto questo a salvare il Pavia nel calcio professionistico? Da una parte è giusto augurarselo dall’altra dopo la conclusione, o probabile conclusione, negativa dell’avventura cinese del Pavia è lecito essere cauti in attesa di capire se le voci di queste ore diventeranno realtà o si dissolveranno come una bolla di sapone.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Reggio) Giornata di acquisti in casa granata quella di ieri. In mattinata è stato definito infatti l’arrivo a Reggio di Mattia Bonetto, centrocampista e capitano della Primavera dell’Inter. Il passaggio di Bonetto in maglia granata era stato ormai definito da tempo, con il nome del centrocampista classe 1997 che era già segnato sul taccuino del ds Grammatica e, nella giornata di ieri sono arrivate anche le firme che fanno di Bonetto un nuovo giocatore della Reggiana in vista della stagione 2016/17 e rappresenterà una nuova freccia a disposizione nell’arco in mano al tecnico Leonardo Colucci. Bonetto, già visto a Reggio con la maglia della Primavera dell’Inter in occasione della semifinale del campionato di categoria contro la Roma, ha impressionato la dirigenza granata grazie alla sua capacità di essere già pronto per il calcio dei grandi, aspetto questo che non sempre si riesce a trovare nei ragazzi usciti dalla Primavera. Questa capacità del nuovo acquisto granata deriva con ogni probabilità dal fatto che il giocatore prima di approdare all’Inter avesse già assaggiato il calcio dei grandi, avendo fatto il proprio esordio con la maglia della prima squadra del Montebelluna in Serie D nella stagione 2013/14 collezionando venti presenze. Bonetto arrivò quindi all’Inter nella stagione 2014/15 avendo già affrontato sul campo anche giocatori più esperti e non solo i pari età; questo aspetto, abbinato alle sue qualità, gli permise di fare un ottimo primo anno con la formazione Berretti neroazzurra e di conquistare poi nella stagione appena conclusa la fascia di capitano della squadra Primavera, con la quale vinse la Coppa Italia di categoria.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana ha ufficializzato ieri il suo terzo acquisto: Daniele Pedrelli, terzino sinistro classe 1988 che vanta già un’importante esperienza tra serie B e Lega Pro. Pedrelli, nel corso della sua carriera ha vestito, infatti, le maglie di Treviso, Cesena, Spezia, Pisa, Virtus Entella. Nella scorsa stagione, dopo un’esperienza in Portogallo, indossa la maglia dell’Ancona con la quale disputa 25 presenze nel Girone B di Lega Pro concluso al quarto posto dalla società marchigiana, realizzando anche 4 reti. Il ds Grammatica conosce bene il giocatore, con il quale ha avuto la possibilità di lavorare a Spezia nella stagione 2010/11 e a Chiavari, quando Pedrelli passò in prestito alla Virtus Entella nel campionato 2013/14. Andrea Grammatica si è detto assolutamente soddisfatto dell’arrivo del giocatore in maglia granata. «Sono molto felice di ritrovare Daniele a Reggio, dopo averne apprezzato le doti umane e professionali – spiega Grammatica -. Con lui completiamo il ruolo di esterno difensivo sinistro. Sono soddisfatto della buona riuscita della trattativa. La Reggiana si è assicurata un giocatore valido, che ha già fatto la serie B e che ha vinto in LegaPro. E’ un atleta di qualità e che ha perfettamente chiaro ciò che questo nuovo corso si aspetta dai suoi giocatori». Dello stesso avviso anche Pedrelli che si presenta carico e motivato al suo arrivo in granata. «Sono contentissimo – dice -. Non appena mi è stata prospettata l’opportunità di venire a Reggio ho fatto di tutto per poter entrare a far parte della famiglia granata». Il mercato della Reggiana ha messo così a segno i suoi primi acquisti andando a completare il reparto di terzini sinistri a disposizione del tecnico Leonardo Colucci che avrà modo durante il ritiro di valutare entrami gli elementi a propria disposizione per capire chi dei due indosserà la maglia da titolare. In tutto questo c’è però un grande punto interrogativo che adesso molti iniziano a porsi, ovvero avendo già due terzini sinistri in rosa (più Panizzi), quale sarà il futuro di Daniele Mignanelli? Mignanelli sì. Come già noto da tempo la Reggiana che ha già l’accordo con il Pescara sta attendendo una risposta definitiva dal giocatore. Il tecnico Leonardo Colucci lo vorrebbe a sua disposizione perché lo ritiene un elemento importante e, con già due terzini sinistri acquistati sul mercato “il Migna” potrebbe essere schierato come esterno alto in un 4-2-3-1. L’idea alletta il giocatore e alimenta le fantasie della piazza. Mignanelli no. Percorrendo questa direzione la Reggiana potrebbe essersi stancata di aspettare il giocatore, decidendo di percorrere altre piste chiudendo definitivamente la porta al ritorno di Mignanelli e lasciandolo di fatto libero di trovarsi altre sistemazioni.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) L’avventura del nuovo Mantova dovrebbe cominciare domenica 17 con il primo allenamento allo stadio Martelli. «Dobbiamo ancora stilare il programma ufficiale – spiega mister Luca Prina – ma a grandi linee dovremmo cominciare il 17». La squadra non andrà in ritiro in montagna, ma si allenerà a Mantova: «Una scelta – spiega lo stesso tecnico – dovuta essenzialmente al fatto che inizialmente avremo una rosa formata per metà da giocatori in esubero, che dunque dovranno allenarsi a parte in attesa di trovare loro una sistemazione. Con una situazione del genere, andare in ritiro sarebbe un controsenso tecnico ed economico. Per cui ci alleneremo bene a Mantova, felici fra l’altro di avere vicina la nostra gente. Poi, dopo una decina di giorni, se avremo una rosa già pressoché completa, si potrà pensare al limite di andare qualche giorno in altura. Ma questo non è un problema prioritario. I punti non si fanno andando in montagna».

Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) Ormai l’indirizzo della nuova stagione del Mantova sul piano tecnico è chiaro, mentre sul fronte societario potrebbero anche esserci delle novità. Fermo restando che patron Serafino Di Loreto e il presidente Sandro Musso sono pronti ad andare avanti anche da soli, la porta resta aperta per eventuali nuovi ingressi in società. Alcuni contatti come noto sono in corso (uno gestito dal presidente della Sdl Calabrò, un altro direttamente dai dirigenti bresciani) per trovare partner di minoranza. Ma la novità è che a Mazzano si è rivisto anche Claudio Dondi, che a lungo è stato in trattativa per rilevare il 100% del club. «Abbiamo preso un caffè», taglia corto Di Loreto. E Dondi conferma, aggiungendo però che «potrebbero esserci le condizioni per un ingresso al 50% nell’Acm. A giorni vedremo». Sempre a Mazzano si è rivisto anche Roberto Masiero, col quale evidentemente nonostante tutto Di Loreto è rimasto in discreti rapporti. «Professionali», specifica il patron. E non calcistici.

Ore 17.40 – (Gazzetta di Mantova) La notte ha portato consiglio e quella che sembrava una trattativa destinata a fallire è finita invece nel migliore dei modi. Il presidente Sandro Musso e Luca Prina hanno infatti trovato l’accordo: il 51enne tecnico biellese firmerà un contratto annuale con opzione per la stagione successiva (si rinnoverà in caso di rispetto del budget e salvezza) e sarà non soltanto mister ma anche responsabile dell’area tecnica biancorossa. Un manager all’inglese, insomma, con responsabilità anche sul mercato, che condurrà con al fianco l’ex ds dell’Acm Enrico Dalè e con Alfio Pelliccioni, che si occuperà delle cessioni. La notte infinita. La svolta nella trattativa c’è stata nella notte, quando Prina è andato a cena con il dg Matteo Togni, che è riuscito a mediare fra le parti: «Abbiamo fatto tardi – sorride il dirigente – ma alla fine c’è grande soddisfazione per aver raggiunto l’accordo. La volontà della proprietà era questa e adesso ci metteremo tutti al lavoro per costruire l’organico per il prossimo campionato». Soddisfatto è anche il presidente Sandro Musso: «Avevo percepito già l’altra sera che Prina alla fine sarebbe rimasto con noi, ma scaramanticamente non l’ho voluto dire. Ora lui avrà la responsabilità dell’area tecnica e potrà contare sull’aiuto di Enrico Dalè, che soprattutto sul fronte dei giovani è molto preparato. So che stanno già lavorando insieme alacremente. Poi oggi parlerò con Pelliccioni, perché anche lui potrebbe essere utile con le sue competenze. Ci aspetta una salita spaventosa, partiremo dall’ultima fila e speriamo di riuscire a sorprendere». Con Luca Prina ci sarà lo stesso staff dello scorso anno: Graziani viceallenatore, Disderi (che dovrebbe firmare oggi) e Merighi preparatori atletici, De Bernardin (anche lui deve firmare) preparatore dei portieri e Lazzari all’analisi dei video. Il mister, dal canto suo, è carico a pallettoni: «Ho accettato una sfida tosta, da lucida follia. Ma le sfide sono fatte per vincerle. Con un budget ridottissimo l’obiettivo è centrare la salvezza, ma con un percorso diverso rispetto all’anno scorso. Non ci saranno promesse, ma soltanto lavoro, sudore e sangue per la causa. Io manager all’inglese? Sì, ma degli inglesi vorrei avere soltanto la ferocia con cui loro giocano al calcio. È una responsabilità importante, ma sarà un lavoro di staff: da soli si muore, insieme si può diventare fortissimi». L’estate di Prina è stata allucinante… «Sì, potrei scrivere un best seller sulle promesse che ho ricevuto (il riferimento è soprattutto a Masiero, ndr) da tutte le parti del mondo su rose milionarie da allestire… Alla fine c’è da ringraziare questa società per aver salvato il Mantova. Io confesso di aver avuto dubbi, ma alla fine il fascino della piazza e il sogno di rivedere piena la curva Te hanno avuto la meglio. L’obiettivo è conquistare il rispetto del popolo mantovano, trovare un’intesa con i tifosi perché abbiamo bisogno di loro». E per conquistare la piazza Prina immagina un Mantova d’attacco: «L’idea è di tornare a giocare con il 3-4-3, proponendo un calcio coraggioso pur senza perdere l’equilibrio. Nel nostro piccolo dovremo esseere una piccola Italia di Conte: squadra sfavorita che però non fa dormire la notte prima gli avversari che l’affrontano». Il mercato sarà difficile… «Dovremo cedere i calciatori in esubero e abbassare il budget. Avremo bisogno di tanti giovani: purtroppo siamo in ritardo e quelli di prima fascia sono già andati, ma vedremo di far bene lo stesso. E di trovare magari qualche calciatore da rilanciare». Il Mantova insomma da oggi cercherà di accelerare i tempi per cedere nove dei 18 attualmente sotto contratto. Dalla Bona è stato richiesto dal Varese in D ma anche dal Santarcangelo. Il Messina vorrebbe Perpetuini ma offre in cambio il 29enne difensore Lorenzo Burzigotti, che però pare non interessi il Mantova. Di Anastasi ha chiesto notizie la Sambenedettese, così come di Pane il Monopoli. E in entrata cosa bisogna apspettarsi? Un’infornata di giovani delle Primavera di serie A, ma anche qualche calciatore esperto in ruoli chiave. Potrebbe esserci la suggestiva idea dei ritorni degli ex Angelo Siniscalchi e Matteo Paro, ma per ora è presto parlarne. Di certo il primo acquisto è già fatto: si tratta del 24enne attaccante Luca Maccabiti dal Rezzato, che in C ha già giocato con Castiglione e Renate.

Ore 17.10 – Qui Arcella: in corso presso il PoliAmbulatorio “Arcella” le prime visite mediche dei Biancoscudati. Il primo è Davide Mazzocco, seguito da Altinier, Ilari e Dionisi.

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Brescia si tiene Alberto Boniotti? Nessun problema, il Pordenone prende un altro terzino delle Rondinelle. In questo modo decolla anche il mercato giovane dei ramarri, con elementi ad alto potenziale da valorizzare. È il caso di Nicola Lancini, il nuovo obiettivo per la fascia sinistra. Nato nel ’94, è di proprietà del Brescia, ma ha giocato due stagioni in prestito. Prima al Venezia (12 presenze e una rete), poi alla Carrarese. Infine l’esordio in B, avvenuto l’anno scorso. Con la maglia bresciana Lancini ha disputato 8 gare. Ora è vicino ai ramarri, che così sistemerebbero anche la fascia mancina, coperta dal solo De Agostini (Marco Martin è tornato al Pavia). Intanto arriva una delle notizie più attese dai tifosi. Andrea Ingegneri è ridiventato a tutti gli effetti un giocatore del Pordenone. Il forte centrale romagnolo, liberato dal Cesena, ha sottoscritto un biennale con il club neroverde. «La mia forte volontà – dichiara – è stata quella di proseguire l’esperienza al Pordenone. Qui mi trovo benissimo: la società ha creduto molto in me nello scorso campionato. Sono orgoglioso di essere al cento per cento un giocatore neroverde. Obiettivo? Puntiamo a un’altra stagione da protagonisti». Giunto in prestito dal Cesena nell’estate 2015, ha disputato 16 gare (playoff compresi) nel 2015-16. Ripresosi da un infortunio che l’ha condizionato nel girone di andata, nel ritorno ha giocato con continuità, dando un apporto fondamentale alla conquista del secondo posto e al raggiungimento della semifinale playoff. Ha realizzato anche una rete alla FeralpiSalò. Si attende poi l’ufficialità da Gerbaudo, Pietribiasi, Azzi, Semenzato e Pellegrini e si seguono il terzino pescarese Di Nicola e il forte difensore Nicola Pasini (Pistoiese). Roberto Donazzon, in precedenza segretario del Settore giovanile, è il nuovo responsabile organizzativo del Centro De Marchi, mentre Francesco Xausa è il neosegretario del Settore giovanile. Ha maturato esperienze al Bellaria come segretario generale in LegaPro e nelle ultime due stagioni in D.

Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Desiderata e attesa, la chiusura di questa trattativa. Da lui e da parte della piazza. Andrea Ingegneri, difensore classe ’92, rimane al Pordenone ma non solo: diventa a tutti gli effetti un giocatore neroverde. Il centrale romangolo si è svincolato dal Cesena (aveva un contratto sino al 2017) e ha firmato per i ramarri sino al 2018: per lui un vincolo biennale con la squadra che l’ha rilanciato e nei confronti dei quali ha scelto di essere riconoscente. Il ragazzo di Lugo sarà così il pilastro del reparto arretrato assieme a capitan Stefani. In arrivo, sempre in terza linea, l’erede di Boniotti: è Nicola Lancini, terzino classe ’94 del Brescia. Blindato. Un girone d’andata difficile, in cui non ha mai giocato, vittima anche di noie fisiche. Una “manche” di ritorno da assoluto protagonista, in cui si è rivelato uno dei più forti nel suo ruolo e capace di segnare un gol alla Feralpi: così Andrea Ingegneri si è meritato un contratto biennale da parte del Pordenone, che ne vuole fare l’architrave del suo futuro. «La mia volontà – le sue prime parole dopo la conferma – è stata da subito di proseguire l’esperienza al Pordenone. Perché qui mi sono sempre trovato benissimo: la società ha creduto molto in me nello scorso campionato e adesso con la conferma. Per questo sono orgoglioso di essere al 100 per cento un giocatore neroverde». Dichiarazioni che fanno certamente piacere alla piazza: la sua permanenza è sempre stata un desiderio anche da parte dei tifosi, che hanno visto in lui un giocatore forte oltre che un ragazzo serio. Ingegneri sarà così lunedì al raduno, pronto per una grande annata. «L’obiettivo? Puntiamo a un’altra stagione da protagonisti», ha detto. Novità. Starebbe per arrivare da Brescia un terzino, che completerebbe così la batteria degli esterni. A differenza di Boniotti è mancino, ma il background è simile e la provenienza è la stessa: così Lancini sarebbe indiziato a essere anche lui lunedì al De Marchi. Ventidue anni, pure lui della provincia bresciana (è di Chiari), pure lui ha fatto la trafila nel vivaio delle Rondinelle. Arriverebbe in prestito, a quanto pare,esattamente come Dejan Danza (’95), centrocampista della Pro Vercelli. Squadra ormai in dirittura d’arrivo. Dirigenza. Intanto Roberto Donazzon, in precedenza segretario del settore giovanile, sarà il nuovo responsabile organizzativo del centro sportivo De Marchi. Francesco Xausa, invece, sarà il nuovo segretario del settore giovanile. Xausa ha maturato esperienza al Bellaria Igea Marina come segretario generale in Lega Pro e nelle ultime due stagioni in serie D.

Ore 15.50 – (Giornale di Vicenza) Gianvito Misuraca un mese fa era promesso sposo del Cittadella. Poi improvvisamente la trattativa si è arenata sul punto d’arrivo e sul trequartista lasciato libero dal Bassano, prima si è portato timidamente il Latina in serie superiore, poi in queste ore è avanzato decisamente il Lecce del nuovo tecnico Pasquale Padalino. Ora sono i salentini quelli in vantaggio sul giocatore. Ricapitolando, fatti salvi Pietribiasi e Semenzato al Pordenone e Davì alla Feralpi Salò, ci sono diversi ex giallorossi che devono ancora rintracciare una squadra. I nomi più noti sono quelli di Martinelli e Toninelli (anche se per il terzino milanese un accordo in Lega Pro appare dietro l’angolo), visto che tanti altri, da Momentè a Piscitella, rientrano alla base per fine prestito.

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Ne era rimasto uno in ballo, saluterà anche lui. Già, Domenico Germinale, salvo rincorse dell’ultima ora francamente improbabili, non farà più parte del progetto virtussino per l’anno che verrà. Da 6 giorni il suo contratto è scaduto, non ha ricevuto formalmente alcuna proposta di rinnovo da parte della società dopo l’infortunio al ginocchio dello scorso novembre che l’ha tolto di mezzo e dal quale è clinicamente guarito e adesso, per sua stessa ammissione, si sta guardando attorno a caccia di una nuova sistemazione. Piace al Padova (che segue anche l’ex giallorosso Pelagatti) ma non è in cima alle preferenze. Vero, non appartiene alla lista degli addii eccellenti (da Davì a Misuraca, da Pietribiasi a Semenzato fino a Toninelli), ma certamente rientra nella lista di quelli significativi. Non fosse altro che ora che sono stati congedati in un colpo solo Momentè, Germinale e Pietribiasi, alla voce prime punte il Bassano è un filo sguarnito. C’è sempre quel marcantonio di Tommy Maistrello, meno male, mentre al suo fianco ecco Michael Fabbro ma sono pochi lo stesso. E dunque Werner Seeber è atteso a un grande lavoro da questo momento in poi non solo in prima linea ma anche in retrovia dove occorrono due centrali e altrettanti terzini. Lo stesso in mediana laddove altre due mezzali sono imprescindibili, tantopiù che si complica la pista che porta a Dimitri Bisoli, uno dei pallini di D’Angelo. «È uno dei giocatori attenzionati, non lo nego – conferma il neo tecnico – ma non è semplice arrivarci essendo ancora sotto contratto con l’Andria». Va meglio invece sulla linea di trequarti con le felici addizioni di Rantier e dello stesso Minesso, due annunci attesi nei prossimi giorni ma virtualmente conclusi. «Di sicuro voglio una formazione che sia in grado di cambiare sistema di gioco agilmente anche nel corso della stessa gara», rimarca D’Angelo che ha anticipato come il 4-4-2 sia il modulo di riferimento, cioè con due mezzali e due esterni e due punte sottoporta. «Però preparerò come minimo un assetto alternativo col centrocampo a tre e le relative varianti», si è affrettato a precisare il timoniere. «L’unica certezza sarà la difesa a quattro – ha ribadito – da lì non ci si muove». Ergo, aspettiamoci il 4-2-3-1 caro agli allenatori che l’hanno preceduto, oppure il 4-3-1-2 o il 4-3-3 con tridente offensivo mascherato. Ovvero non tre punte pure bensì due esterni offensivi e un centroboa.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A Pippo Inzaghi piace il Venezia che sta nascendo. Parola del ds Giorgio Perinetti che ieri, ufficializzata la conferma del portiere Guglielmo Vicario (acquistato dall’Udinese) ha avuto il previsto faccia a faccia a Milano con il nuovo tecnico arancioneroverde. «Ho ritrovato Inzaghi bello carico, l’ho aggiornato sul mercato ed è contento» riferisce Perinetti, prima di confermare che «lunedì inizieranno i test fisici al Taliercio, mercoledì saliremo in ritiro a Piancavallo e la rosa sarà completa all’80-90%». Un obiettivo che già oggi verrà ulteriormente avvicinato. «Con Bentivoglio del Modena e Garofalo del Novara siamo ai dettagli, Facchin e Malomo faranno le visite venerdì, poi mancherà solo la prima punta. Granoche alternativa ad Ardemagni? Vedremo, abbiamo fatto vari sondaggi su più fronti, in quel ruolo sceglieremo il più motivato». Il Venezia intanto ha fatto richiesta alla Lega Pro per capire se Cernuto, che nel 2016/17 giocherà per il quarto anno in arancioneroverde, rientri o meno tra i «giocatori bandiera» liberando così un posto nella lista obbligatoria dei 16 senior in rosa. «Non vogliamo sbagliare, è vero che il Venezia Fc ha una matricola diversa da quello passato, ma la continuità nella stessa piazza c’è tutta nel caso di Cernuto, o del capitano del Parma Lucarelli per fare un caso analogo. Avere un senior in più (Carbonaro o un altro nome, ndr) sarebbe utile, per fortuna finora siamo stati accorti puntando anche sui ’94 Marsura e Stulac ad esempio. Vicario? Meritava la riconferma, è un ’96 e arriva a titolo definitivo nell’ottica di una sempre crescente patrimonializzazione del Venezia». PEDERZOLI – Squalifica lunga (un mese) ma indolore per Alex Pederzoli, regista «in pectore» (manca solo l’ufficialità) del Venezia di Inzaghi. Il centrocampista ex Pordenone ha patteggiato 30 giorni di stop «per aver pubblicamente leso la reputazione e l’onore del ds Massimo Londrosi (ex Pavia) con le dichiarazioni rese dopo Pavia-Pordenone del 30 aprile 2016». «Naturalmente siamo a conoscenza dell’episodio, comunque relativo alla Lega Pro 2015/16 – afferma il legale Gianmaria Daminato che ha seguito da vicino la questione con il ds Perinetti -. Ad ogni modo la squalifica va dal 4 luglio al 4 agosto e non peserà sulla stagione 2016/17».

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La conferma di Guglielmo Vicario, l’incontro di Perinetti con mister Inzaghi e una rosa che ormai sta andando definendosi. È stata un’altra giornata intensa quella di ieri per il Venezia: la società ha ufficializzato la conferma del portiere ex Udinese, lo scorso anno titolare tra i pali. Vicario, classe 1996, arriva dall’Udinese a titolo definitivo: «Siamo particolarmente soddisfatti di questa operazione – è il commento del direttore sportivo Giorgio Perinetti – Vicario l’hanno scorso ha fatto bene e meritava la riconferma. È giovane e arriva a titolo definitivo, nell’ottica di una sempre crescente patrimonializzazione della società». In LegaPro sarà il secondo portiere, dietro a Davide Facchin, in uscita dal Pavia e dato ormai per certo anche se non ancora ufficializzato. Ieri intanto il direttore Perinetti ha incontrato Pippo Inzaghi a Milano per fare il punto sulla rosa. La questione aperta riguarda il limite dei 16 senior che potrebbe comportare alcune scelte. «Dipenderà dal riconoscimento o meno di Cernuto come giocatore bandiera», precisa Perinetti. La società ha inviato il quesito alla LegaPro, così come altrettanto ha fatto il Parma per Lucarelli: si tratta infatti di capire se viene considerata ugualmente la continuità di tesseramento (servono tre anni consecutivi nella stessa società per essere considerati bandiera e uscire dalla lista dei 16) anche in presenza di rifondazione del club, con diverso numero di matricola, così come accaduto proprio a Parma e a Venezia. «Aspettiamo una risposta e poi vediamo: se Cernuto sarà un giocatore bandiera avremo un tesseramento in più». Si stanno però chiudendo alcune partite importanti, a cominciare da Garofalo e Bentivoglio: «Con Garofalo ormai siamo alle strette e lo stesso vale per Bentivoglio», conferma Perinetti che confida di poter chiudere gli accordi entro la giornata di oggi. Rimane invece aperta la questione della punta, anche se le quotazioni di Ardemagni rimangono sempre alte: «Stiamo monitorando varie possibilità, non solo quella di Ardemagni», chiude Perinetti.

Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Contatto a Milano: Pippo Inzaghi e Giorgio Perinetti. A pranzo insieme, per fare un pit stop sull’allestimento dell’organico, anche alla luce della normativa sulle rose che impone 16 senior. «Abbiamo fatto il punto della situazione», ha spiegato il direttore sportivo arancioneroverde, «dobbiamo capire esattamente la posizione di Cernuto, se può essere considerato un giocatore-bandiera fuori dalla lista dei 16 oppure no. È un po’ quello che succede anche a giocatori del Parma o del Padova. Passasse, come spero, la tesi positiva, avremmo un posto libero ancora, altrimenti siamo full». Anche perché tra i senior bisogna aggiungere il centrocampista Simone Bentivoglio e il terzino sinistro Agostino Garofalo, ormai prossimi alla firma, con l’ultima ics, l’attaccante centrale, dove sono nel mirino Matteo Ardemagni e Pablo Granoche, mentre Evacuo è sulla strada di Parma. Garofalo, trentunenne di Torre Annunziata, è cresciuto nel settore giovanile della Salernitana, ha giocato nelle ultime due stagioni a Novara, poi Nocerina, Grosseto, Siena, Torino, Bari e Modena prima di approdare in Piemonte. Intanto ieri, in sede, il ventenne portiere Guglielmo Vicario ha firmato un contratto triennale con il Venezia. «Sono felicissimo di essere rimasto al Venezia», ha spiegato Guglielmo Vicario, che era in prestito dall’Udinese «anche perché adesso sono un giocatore del Venezia a tutti gli effetti. Quindi motivazioni e stimoli in più per ricambiare la fiducia che mi è stata accordata. Proverò a mettermi alla prova con la nuova categoria, la società ha progetti ambiziosi, quindi era giusto che prendesse anche un portiere di esperienza. Cercherò di imparare il più possibile, continuerò ad allenarmi con Massimo Lotti, una presenza fondamentale per la mia crescita». Giorgio Perinetti ha seguito altri due dettami: creare uno zoccolo duro di giocatori legati al territorio (Soligo, Modolo, Facchin, Pellicanò, Fabris, Marsura e Andreatta) e iniziare a costruire un patrimonio giocatori con il tesseramento di tanti giovani (Galli, Chicchiarelli e Andreatta nati nel 1997, Vicario e Luciani nel 1996, Pellicanò e Acquadro nel 1995, Stulac e Marsura nel 1994, ma anche Fabris, classe 1993, Malomo, classe 1991), di proprietà del Venezia, ma in prestito a altre squadre, sono anche Boyadhziev, Taddia, Seno e Callegaro, gli ultimi due dovrebbero accasarsi al Campodarsego. «Siamo particolarmente soddisfatti dell’operazione di Vicario», ha sottolineato Perinetti, «nella passata stagione ha fatto bene e meritava la riconferma. È giovane e arriva a titolo definitivo, questo nell’ottica di una sempre crescente volontà di creare un patrimonio giocatori della società».

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Convinto, determinato e consapevole del duro lavoro che lo aspetta. Antonio Tesoro dopo pochi giorni di mercato spiega le operazioni concluse e le strategie della campagna trasferimenti del Vicenza, iniziata con l’acquisto di giovani interessanti che nella scorsa stagione si sono messi in luce in serie D. «Cernigoi, Zivkov e Giusti, sono operazioni che vogliono parare la falla di una Primavera che nell’ultimo anno ha prodotto poco – sottolinea Tesoro – inoltre in serie B la lista prevede solo diciotto over, e quindi dobbiamo creare una base di giovani per integrare la rosa e ci siamo dati l’obiettivo di patrimonializzare il club prendendo dei giovani dalle categorie inferiori che si sono messi in evidenza nell’ultima stagione. Naturalmente questi giocatori dovranno dimostrare in ritiro di reggere il passo. E nel caso qualcuno di questi non fosse pronto sarà mandato a fare esperienza in Lega Pro ». Giovani che magari non sono conosciuti ai non addetti ai lavori, che il ds del Vicenza presenta volentieri. «Cernigoi è un attaccante che ha una struttura importante, cresciuto nel settore giovanile del Milan e che, dopo aver superato un grave infortunio al ginocchio, l’anno scorso in serie D ha realizzato 17 goal senza calciare i rigori. Giusti è un intuizione del nostro caposcouting Claudio Capuzzo che lo ha visionato più volte durante l’anno nei campi di eccellenza veneta. Si tratta di un giocatore rapido, estroso che può ricoprire tutti i ruoli dell’attacco. .Zivkov invece è un jolly in grado di ricoprire diversi ruoli nella corsia di sinistra». Oltre a loro, è stato acquistato l’attaccante Di Piazza che non è più giovanissimo. «Di Piazza è un centravanti che ci darà una grossa mano – sottolinea Tesoro – si tratta di un ragazzo con delle qualità importanti, uno che tutti giudicavano una promessa, e che per sue scelte sbagliate ed errori passati non e’ ancora riuscito ad esprimersi su dei livelli consoni. Lo seguo da anni e non l’ho mai preso perché mi sembrava sempre troppo discontinuo ma quest’anno all’Akragas ha dato segnali di maturità importanti e ho deciso di dargli fiducia». Sarà un Vicenza che punterà anche su importanti conferme, come quelle di Brighenti, Adejo e Signori. «La società ha spiegato in maniera chiara che c’è bisogno di intervenire sul conto economico per dare stabilità all’azienda, ma questo non vuol dire che il progetto tecnico non sarà competitivo. La società e il presidente Pastorelli non vogliono fare brutte figure al loro primo anno di gestione, e quindi ho l’impressione che se non arriveranno offerte veramente importanti difficilmente D’Elia, Galano e Rajcevic andranno via da Vicenza». Sarà quindi un mercato difficile, con poca disponibilità, ma l’obiettivo salvezza sarà primario. «Questo è certo – precisa Tesoro – non faremo il passo più lungo della gamba ma siamo al lavoro per cogliere le opportunità che il mercato offre. Proveremo prima del ritiro a prendere un centrocampista che sostituisca Moretti, un esterno di centrocampo di qualità e vorremmo acquistare Vita dal Sassuolo».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Dovrebbe essere oggi la giornata che dirà se Alessio Vita resterà. Il giocatore era arrivato a Vicenza, in prestito dal Sassuolo, nel gennaio del 2015 e col passare dei mesi è riuscito a conquistarsi prima la fiducia di Pasquale Marino e poi pure quella del tecnico Franco Lerda che anzi ha sempre espresso il desiderio di poterlo riavere in squadra. Col Sassuolo l’intesa è già stata trovata, in pratica si farebbe uno scambio di cartellini: alla società emiliana il Vicenza cederebbe quello del giovane portiere Bryan Costa e a sua volta diventerebbe proprietario di quello di Vita. Ora però si deve trovare l’accordo con l’esterno sul suo ingaggio, per questo oggi è previsto un incontro tra i dirigenti di via Schio, il ragazzo e il suo procuratore.Ma in questi giorni il diesse Antonio Tesoro sta lavorando molto anche sull’uomo da inserire in cabina di regia. Piaceva molto lo svizzero, naturalizzato albanese, Migjen Basha ma costa troppo. L’attenzione si è spostata allora su Gennaro Acampora, classe ’94, dello Spezia, e su Giuseppe Rizzo, classe ’91, del Perugia e proprio oggi, o domani, ci dovrebbe essere un incontro con quest’ultimo per vedere di intavolare e chiudere una possibile trattativa. Pare invece che non tornerà a Vicenza Mario Piccinocchi: il giovane regista, classe ’95, lo scorso anno ha giocato titolare in serie A nel Lugano e pare abbia espresso la volontà di rimanere in Svizzera. Può essere che a questo punto il club di via Schio decida di cederlo a titolo definitivo. Per quanto riguarda la difesa dovesse partire, come sembra, Salvatore D’Elia ieri è girata la voce di un possibile ritorno di Garcia Tena, il terzino di proprietà della Juventus che la scorsa stagione ha giocato nella prima parte del campionato col Como e che nella seconda ha raggiunto la promozione col Crotone. Infine c’è da registrare che il 30 giugno il difensore Oualid El Hasni ha terminato il suo rapporto col Vicenza visto non gli è stato prolungato il contratto così come a suo tempo era stato detto dai dirigenti. Per quel che riguarda l’esterno, fonti emiliane parlano di un interessamento per Nicholas Siega, classe 91, della Reggiana.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Panchine cadette, solo posti in piedi. Con l’arrivo ormai definito di Simone Inzaghi alla Salernitana e Cristian Brocchi al Brescia, tutte le 22 squadre del campionato di serie B hanno nominato il loro allenatore per la stagione 2016/17. Adesso che il puzzle è davvero completo, può iniziare il lavoro di preparazione: dalla metà di luglio le formazioni partiranno per il ritiro, e mentre i direttori sportivi cercheranno di aggiustare le rose tra arrivi e partenze durante la sessione di mercato che si prolungherà fino al 31 agosto, i tecnici e i preparatori atletici sperano di far arrivare le proprie squadre tirate a lucido per il 26-27 agosto, weekend in cui scatterà il nuovo “campionato degli italiani”.ARIA NUOVA. La maggior parte delle società ha deciso di imboccare la strada del rinnovamento. Sono ben 14, infatti, le squadre che si presenteranno ai nastri di partenza con un allenatore diverso rispetto a quello che ha chiuso il campionato scorso: in rigoroso ordine alfabetico, hanno optato per avviare un nuovo corso tecnico Ascoli, Avellino, Bari, Benevento, Brescia, Frosinone, Latina, Novara, Perugia, Pro Vercelli, Salernitana, Ternana, Verona, Virtus Entella. Le 8 conferme, oltre al Vicenza, riguardano invece solo Cesena, Spezia e Trapani tra le squadre che erano già in B, alle quali si affiancano tre neopromosse dalla Lega Pro (Spal, Pisa e Cittadella) e il Carpi, retrocesso dalla A.SQUADRA CHE VINCE… Raggiungere l’obiettivo prefissato, dunque, spesso non è bastato perché allenatore e società decidessero di proseguire insieme: anche squadra che vince si cambia. In effetti solo tre tecnici giunti agli ultimi playoff (Massimo Drago a Cesena, Mimmo Di Carlo allo Spezia, Serse Cosmi a Trapani) proseguiranno il loro lavoro, affiancati da tre allenatori che hanno conseguito la promozione dalla Lega Pro e proveranno a confermarsi in cadetteria: Leonardo Semplici alla Spal, Gennaro Gattuso al Pisa, Roberto Venturato al Cittadella. Franco Lerda è quindi l’unico tecnico che puntava dichiaratamente alla salvezza e, una volta raggiunta, è rimasto al proprio posto. Una vera e propria eccezione è rappresentata dal Carpi: nonostante la retrocessione dalla serie A la società emiliana non ha avuto dubbi nel puntare ancora su Fabrizio Castori, artefice due stagioni fa della prima storica promozione nella massima categoria dei biancorossi.CARTE RIMESCOLATE. Sono invece 6 gli allenatori già “in pista” lo scorso anno che nel prossimo campionato saranno nuovamente in serie B, ma seduti su un’altra panchina: un rimescolamento delle carte i cui esiti sono tutti da verificare. Pasquale Marino, come noto, dopo l’esonero di Vicenza ripartirà da Frosinone; Alfredo Aglietti è passato dall’Entella, dove a sorpresa ha sfiorato i playoff, all’Ascoli; Marco Baroni, eliminato ai playoff con il Novara, ha preso in carico il neopromosso Benevento; Roberto Breda, dopo aver salvato la Ternana, guiderà l’Entella; Roberto Boscaglia passa da Brescia a Novara; Christian Panucci, reduce dalla traumatica retrocessione con doppio esonero a Livorno, ci riproverà alla Ternana.GIOVANI RAMPANTI. Diverse società hanno deciso di puntare sulla voglia di emergere di giovani allenatori con una carriera ancora tutta da scrivere. Simone Inzaghi, chiusa l’esperienza-lampo alla Lazio, si metterà alla prova alla Salernitana; discorso simile per Cristian Brocchi, che dopo la breve parentesi al Milan potrà impostare l’intera stagione a Brescia: entrambi hanno un passato importante da giocatori, si sono fatti apprezzare guidando le formazioni giovanili, ma ora devono dimostrare di poter essere tecnici già pronti per la B. A Perugia Cristian Bucchi, reduce da un’ottima annata alla Maceratese, tornerà nella squadra che lo lanciò nel grande calcio come attaccante, mentre a Verona Fabio Pecchia avrà la sua occasione da allenatore in carica, dopo aver fatto a lungo da secondo a Benitez. Si giocherà un’opportunità importante anche Moreno Longo, passando dalla panchina del Torino Primavera a quella della Pro Vercelli, mentre Vincenzo Vivarini ricomincerà da Latina dopo aver guidato due anni fa il Teramo alla promozione sul campo in B (poi revocata per illecito sportivo). Roberto Stellone spera di portare in alto il nuovo Bari, dopo aver condotto il Frosinone ad una storica promozione in serie A, dove è retrocesso a testa alta. Non è invece più giovane, ma ha sicuramente grande voglia di riscatto, Mimmo Toscano, che tornerà in panchina ad Avellino dopo essersi dimesso già a settembre l’anno scorso, quando guidava la Ternana.ALLA FINESTRA. Si consolino, comunque, tutti gli allenatori che al momento sono rimasti senza panchina: il campionato di serie B è lungo e movimentato, le opportunità non mancheranno. Basti pensare che nell’ultimo campionato, su 22 squadre, solo 9 sono partite e arrivate in fondo con la stessa guida tecnica. Complessivamente, considerando gli esoneri a raffica che hanno caratterizzato più di una società, sono stati ben 42 gli allenatori che si sono seduti in panchina per almeno una partita: il presidente Renzo Ulivieri farà bene a raccomandare ai suoi colleghi disoccupati di tenere sempre a portata di mano il telefonino. C’è posto (quasi) per tutti…

Ore 12.40 – (Gazzettino) Spesso si cerca lontano quello che si può trovare senza difficoltà sottocasa. Un copione che si ripete di frequente anche nel calcio, ma fortunatamente non mancano le eccezioni e così il Campodarsego, sulla falsariga di quanto già successo con Maurizio Bedin, ha voluto nuovamente uscire da un simile cliché, rafforzando la propria retroguardia con Daniel Beccaro ventitreenne difensore di Reschigliano. Cresciuto nel settore giovanile del Padova e svincolato nel 2014 per effetto della mancata iscrizione della squadra, a dispetto dell’ancora giovane età, porta con sè una buona dote di esperienza, frutto di 70 gettoni di presenza in serie C. Per lui, infatti, un biennio nell’allora Seconda divisione alla Santarcangiolese e una stagione (2014-15) in Lega Pro con il Real Vicenza. L’anno passato ha contribuito alla vittoria nel campionato di serie D del Venezia. «Giocare a Campodarsego – esordisce Beccaro – è una doppia soddisfazione perchè è la squadra del mio paese e quella in cui ho tirato i primi calci, ma al tempo stesso si tratta di una società seria e ambiziosa. In questi casi ci si sente un pizzico di responsabilità in più, come nel caso di Marchisio alla Juventus, ma me la prendo volentieri». Il ruolo preferito nel pacchetto arretrato? «Penso potere fare meglio da centrale nella difesa a due, come l’anno passato a Venezia, o da terzo di destra in quella a tre come con il Real Vicenza, ma tutto dipendere dai ruoli ricoperti dai giovani». In serie D ha appena festeggiato al primo tentativo, ma Daniel ha ancora fame di successi: «Si punta a vincere, migliorando l’ottima passata stagione. Quest’anno non ci sarà tra le avversarie l’ammazzacampionato di turno, ma varie formazioni di buon livello, in particolare Mestre e Delta Rovigo». A fronte di un’operazione centrata, una che rischia di restare quantomeno in stand by. Per rispettare i regolamenti sui giovani in lista, infatti, il Venezia pare intenzionato a cedere il portiere Bortolin (91) e tenere in rosa il 97 Andreatta, che invece era stato indirizzato al Campodarsego.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Un colpo per la difesa. Il Campodarsego ha ufficializzato il nuovo difensore centrale: si tratta di Daniel Beccaro, svincolato proprio quest’estate dal Venezia. Beccaro, 23 anni, ha vinto l’ultimo campionato di Serie D con i lagunari, racimolando 18 presenze. Cresciuto nel settore giovanile del Padova, ha raggiunto l’apice in maglia biancoscudata nella stagione 2011-2011, nella fortissima “Primavera dei ’93” allenata da Paolo Favaretto. Dal Padova ha poi spiccato il volo verso i professionisti con le due stagioni al Santarcangelo nella Seconda divisione della Lega Pro, riconfermandosi su buoni livelli al Real Vicenza. «Con gli acquisti di Beccaro e Severgnini abbiamo sistemato la difesa» afferma il direttore generale del Campodarsego, Attilio Gementi. «Oltre ai due nuovi arrivi, abbiamo riconfermato Buson e Gal, che saranno pedine importanti per la retroguardia. Ora cercheremo di chiudere le trattative per due attaccanti e un centrocampista». Una curiosità: Daniel Beccaro è fratello gemello di Christian, già difensore dell’ArzignanoChiampo, e cugino di Christian, ex centravanti della Luparense San Paolo, passato da poco al Mestre.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Un altro tassello è stato posto in opera. Ieri il Cittadella ha ufficializzato l’ingaggio, questa volta a titolo definitivo, di Amedeo Benedetti, prelevato dal Chievo. Per il difensore si tratta di una conferma, come per Litteri, in quanto Benedetti ha vestito la casacca granata anche nell’ultima stagione, in Lega Pro. Il terzino sinistro è reduce da un grande campionato, e Stefano Marchetti non ha mai nascosto l’intenzione di provare a trattenerlo a Cittadella anche in serie B, e così è avvenuto. «Era quello che desideravo – ha raccontato il giocatore dopo l’ufficialità del suo trasferimento -. Con il Cittadella mi sono trovato benissimo, ed era mia intenzione rimanere qui per provare l’avventura in serie B, che mi sono conquistato sul campo». Spiegate le ragioni al Chievo, che ne deteneva i diritti sportivi, si è intavolata la trattativa con il Cittadella e, dati gli ottimi rapporti di collaborazione tra le due società che perdurano oramai da diversi anni, l’accordo si è trovato agevolmente. Anche con il giocatore: «Io mi ero già impegnato con il direttore Marchetti, con la dirigenza avevo raggiunto l’intesa subito dopo aver terminato il campionato di Lega Pro. Naturalmente c’erano delle scadenze da rispettare, una volta finito il prestito sono rientrato al Chievo come da contratto, e ho atteso l’evolversi delle trattative tra le due società». Amedeo Benedetti, 25 anni a ottobre, con il Cittadella nell’ultima stagione ha collezionato 22 presenze sulle 34 del calendario, è stato sostituito solo in tre occasioni, a dimostrazione che quando Venturato l’ha chiamato in causa, si è sempre guadagnato la fiducia dell’allenatore. Dotato di grande corsa e di un buon sinistro – spesso e volentieri l’abbiamo visto battere calci d’angolo e punizioni – Benedetti si appresta a vivere ora una nuova, inedita avventura: «In carriera ho sempre giocato in Lega Pro, sarà la prima volta in serie B. So che le differenze saranno tante, e sostanziali: il campionato cadetto è lungo, difficile e impegnativo, ci sono avversari con più qualità rispetto alla Terza serie, se commetti un errore rischi di pagarlo a caro prezzo. Quando Marchetti dice che tutti siamo chiamati a migliorare, a fare un salto di qualità dice il vero, ma a me le sfide piacciono». Cosa chiede Benedetti alla nuova stagione? «Spero di giocare con una certa continuità, farò tutto il possibile affinché ciò avvenga, poi le scelte le farà Venturato». Quanto importante sarà cavalcare l’onda dell’entusiasmo della promozione? «Tantissimo. Una neo promossa spesso e volentieri riesce a stupire. Il Cittadella però non deve esaltarsi bensì pensare alla salvezza da raggiungere quanto prima, e dopo si vedrà». I tifosi? «Spero di vederli numerose alle nostre partite. Il pubblico è importante per noi giocatori».

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Amedeo Benedetti continuerà a sgroppare in fascia. Sembrava che la sua permanenza al Cittadella fosse in dubbio, con il rientro al Chievo Verona al termine dello scorso campionato. Ieri è invece arrivata una notizia che farà sicuramente piacere ai tifosi granata, visto l’ottima impressione lasciata dal 24enne terzino sinistro di Rovereto nel corso dell’ultima stagione, in cui ha totalizzato 31 presenze sfornando un gol e un paio di assist. E adesso Benedetti è tutto del Cittadella, che l’ha acquisito a titolo definitivo facendogli sottoscrivere un contratto di due anni. «Era quello che volevo, di più non potevo chiedere» commenta il diretto interessato. «Non ho mai preso in esame altre opportunità, perché avevo un solo desiderio: restare qui. Non solo per i risultati raggiunti l’anno scorso, ma perché finalmente ho trovato una società seria e, avendone girate parecchie, posso dire che sono una rarità in questo ambiente». La concorrenza sarà nutrita, sulle corsie esterne, visto che alla conferma di Salvi ha fatto seguito l’ingaggio di Pedrelli dal Rimini, mentre risulta vicinissimo quello di Martin, in arrivo dal Pavia, nome che sembra allontanare la permanenza di Donazzan. «Ma tutto ciò non mi spaventa, anzi è uno stimolo a dare di più» aggiunge Benedetti, che ha trascorso le sue vacanze nella città murata, «perché la mia fidanzata lavora e così non abbiamo potuto muoverci». La Serie B è un’assoluta novità per lui: «Non ci ho mai giocato e sono curioso di potermi finalmente misurare con questa categoria». Lo farà riabbracciando Strizzolo, suo vecchio compagno ai tempi del Pisa. «Sono contento di ritrovarlo qui: è un bravo ragazzo e nel corso dell’ultima stagione, al Pordenone, è cresciuto davvero molto».

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Una squadra che prende lentamente forma, ma che pare quasi completa quantomeno nella sua fisionomia di base. Il nuovo Cittadella è quasi pronto: fra i pali, oltre al confermato Enrico Alfonso, c’è Alberto Paleari, prelevato dalla Giana Erminio. In difesa sulla destra è arrivato Pedrelli dal Rimini, che affianca il confermato Salvi. Come centrali difensivi sono stati confermati Scaglia e Pascali, è arrivato Pasa da Pordenone che può giocare anche a centrocampo e il quarto innesto potrebbe essere (novità dell’ultimora) il ritorno di Agostino Camigliano dall’Udinese. A sinistra ieri è arrivata l’ufficialità del ritorno di Amedeo Benedetti dal Chievo e con lui arriverà dal Pavia Marco Martin, lo scorso anno al Pordenone. A centrocampo sono stati confermati Iori, Schenetti e Paolucci, mentre si attende la risposta del Chievo per Bobb, che potrebbe anche partire per il ritiro gialloblù di San Zeno di Montagna. Nel caso si arrivi alla fumata nera, si è fatto il nome di Lorenzo Staiti, già trattato a gennaio con l’Entella. Il dietrofront sul filo di lana del club ligure aveva fatto indispettire il dg Stefano Marchetti, che alla fine si era dovuto piegare alla retromarcia dell’Entella. Da capire cosa accadrà adesso, se Marchetti deciderà di rimettere in piedi la trattativa. Lora potrebbe passare alla Reggiana, ma la sua situazione è ancora in standby, Donazzan, Minesso e Sgrigna non sono stati confermati. Minesso ha un accordo col Bassano che verrà ufficializzato a giorni. In attacco è quasi tutto sistemato: il ritorno di Litteri, che ha firmato un contratto biennale dopo un lungo tira e molla col Latina, fa il paio con l’acquisto di Arrighini dall’Avellino e quello di Strizzolo dal Pordenone. Confermato pure Bizzotto, arriverà un altro giovane. Con la Lazio si è parlato del prestito di Rozzi, lo scorso anno al Lanciano e al Siena, con il Milan di Cutrone, protagonista con la Primavera rossonera. Fissata, intanto, la presentazione ufficiale della squadra, prevista per sabato 16 luglio in Piazza Pierobon. Per la tradizionale festa del Tifoso, appuntamento domenica 24 luglio a Lavarone.

Ore 10.40 – (Gazzettino) C’è in ballo un’operazione con un giocatore attualmente legato a un’altra società, ma se la cosa non andrà a buon fine l’alternativa verrà cercata con maggiore calma. C’è poi il discorso portiere. La società ne cerca uno esperto e Petkovic, legato fino al 2017, è monitorato da alcune squadre di serie B (Carpi e Perugia in primis) per cui potrebbe essere ceduto. Le sue recenti dichiarazioni al Gazzettino sugli errori commessi relativamente ai tempi di recupero dall’infortunio muscolare che lo ha fermato a febbraio, potrebbero essere significative di una volontà di cambiare aria. Da Pisa, dove approderà l’estremo Ujkani, viene dato vicino al Padova Giacomo Bindi, 29 anni, recente protagonista della promozione in B e già agli ordini di Brevi a Catanzaro.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ma il lavoro del diggi Giorgio Zamuner, di qui a domenica quando la squadra partirà per il ritiro a Mezzano, è incentrato soprattutto sui fuoriquota. Per effetto della partenza a sorpresa di Diniz, arriverà, dopo Emerson, un altro centrale difensivo, fermo restando che all’appello ne mancano comunque due. Non è da escludere totalmente l’ipotesi di una riapertura su Fabiano, ma in realtà si tratterebbe più di un’iniziativa dello stesso brasiliano che nei social forum ha manifestato in queste ore il desiderio e la speranza di rimanere a Padova, che non della società, piuttosto tiepida in proposito. Capitolo attaccante. Nel mirino un elemento forte fisicamente di pari valore di Altinier e Neto Pereira.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Ancora un volto nuovo in casa biancoscudata, il quinto della serie e il terzo in altrettanti in giorni. All’ombra del Santo approda dal Como Alberto Tentardini che sarà l’alternativa a Favalli in fascia sinistra. Ha firmato un contratto biennale. Vent’anni a ottobre, è cresciuto nella squadra lariana, portacolori della sua città, con cui l’anno scorso ha esordito in serie B. In precedenza una parentesi di un anno e mezzo a Verona, sponda Hellas, dove si è messo in evidenza nel torneo di Viareggio del 2014 in cui la formazione gialloblù, con lui in campo, è arrivata in finale perdendo con l’Inter per 2-1. Tentardini è il primo giocatore «under» acquistato quest’anno e a lui dovrebbero aggiungersi gradualmente altri giovani, in particolare, un centrale difensivo, un centrocampista, un eventuale esterno destro – ma tale operazione sarebbe legata a eventuali uscite – e un attaccante, con gli occhi puntati su Alessandro Capello, classe 95, di proprietà del Cagliari e in evidenza nello scorso campionato di Lega Pro a Prato dove ha segnato 12 reti.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Si riparte dall’Appiani nella speranza che i fasti del passato possano regalare la spinta giusta al nuovo Padova. Lo storico stadio di via Carducci ospiterà venerdì e sabato alle 17 i primi due allenamenti in pianura della squadra che domenica alle 10 partirà per il ritiro a Mezzano. Nel frattempo i giocatori da oggi a venerdì mattina svolgeranno le visite mediche e sabato mattina i test fisici in palestra. Il ritiro si svolgerà fino a domenica 24. Primo incontro domenica 17 alle 15.30 con la formazione locale del Primiero, nell’ambito di una due giorni di festa con i tifosi biancoscudati che prevede stand gastronomici, la presentazione della squadra in piazza sabato sera alle 21 e musica. Sabato 23 alle 16.30 amichevole con il Campodarsego ed è ancora da ufficializzare l’avversario nella sfida del 20 alle 17, ma dovrebbe trattarsi della Lazio sul campo di Auronzo. Da martedì 26 luglio sedute a Padova. Per la festa a Mezzano del 17 luglio l’Aicb organizza un pullman al costo di 10 euro. Prenotazioni 338-4578666 e 335-7072146.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’esterno torinese non rientra nei piani della nuova gestione tecnica, in ritiro verrà schierato da attaccante per coprire i limiti numerici del reparto e il Padova vuole cederlo sia per alleggerire il monte ingaggi, sia per evitare di tenere in rosa un giocatore che, se non stimolato, rischia di abbattersi. Ecco perché Petrilli è il pezzo pregiato che può offrire il Padova per arrivare a un difensore di livello, e i nomi più gettonati al momento sono Sosa (Alessandria) e Pelagatti (Catania). Molto difficilmente tornerà Fabiano, visto che al suo posto è stato preso Emerson. Per la porta, infine, sempre più probabile l’addio di Petkovic. Si riparte. Infine, inizia a mettersi in moto la preparazione verso il ritiro. Tra oggi e domani i giocatori sosterranno le visite mediche, mentre i primi due allenamenti, e questa è la novità, saranno svolti allo stadio Appiani, venerdì e sabato alle 17. Sempre dall’Appiani, si terrà la partenza per il ritiro di Mezzano domenica alle 10.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il reparto numericamente è al completo e, a scanso di offerte irrinunciabili, il dg Zamuner proverà a sfoltire la rosa prima di inserire nuovi innesti. Sulla lista dei partenti ci sono Ilari e Giandonato, mentre Mazzocco resterà. Tra Ilari e Giandonato, quello che ha meno possibilità di giocarsi il posto è senza dubbio quest’ultimo, visto che nel suo ruolo è stato acquisto Filipe, arriverà un giovane e all’occorrenza può essere avanzato Emerson. Ilari, che ha suscitato l’interesse di qualche squadra di Lega Pro (Sambenedettese e Casertana) potrebbe giocarsi le sue carte da mezz’ala, vorrebbe restare a Padova, ma per il momento sembra chiuso. Difesa. Ora come ora gli sforzi di Zamuner sono concentrati sulla difesa, per coprire la falla lasciata dall’addio di Diniz. Il Padova ha bisogno di un giocatore d’esperienza, non troppo vecchio e soprattutto dinamico. Insomma, un profilo d’alto livello, difficilmente reperibile in pochi giorni. Ecco perché la chiave per sbloccare qualche trattativa potrebbe essere l’inserimento di Nicola Petrilli come pedina di scambio.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un acquisto al giorno e, in attesa del vero colpo difensivo, il Padova si avvicina alla partenza per il ritiro, provando ad ammortizzare lo shock per l’addio di Diniz. Dopo l’arrivo di Filipe di domenica e quello di Emerson lunedì, ieri è stato il turno dell’esterno mancino Alberto Tentardini. Vent’anni, con un passato nelle giovanili dell’Hellas Verona e l’ultima stagione in serie B con il Como, il suo è un arrivo di cui si vociferava già negli ultimi giorni, e che è stato formalizzato ieri mattina, quando il giocatore ha firmato il contratto che lo legherà al Padova per le prossime due stagioni. Il suo profilo è quello del giovane da inserire senza particolari pressioni, visto che nei piani dello staff tecnico sarà il vice Favalli, come fluidificante di sinistra. Centrocampo ok. Con l’arrivo di Tentardini, per il momento, la linea mediana biancoscudata resta ferma in entrata.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Gli affari ufficiali: Alberto Tentardini, già bloccato da una decina di giorni, ha firmato ieri un contratto di due anni fino al 30 giugno 2018. Sarà il vice Favalli sulla fascia sinistra, è uno dei profili più interessanti uscito dalla Primavera del Verona, lo scorso anno in forza al Como. Il direttore generale Giorgio Zamuner, però, si sta dedicando a trecentosessanta gradi a rinforzare la squadra in tutti i reparti. Sul fronte portieri, rimarrà sicuramente Favaro, mentre per quanto riguarda Petkovic la cessione sembra ormai scontata. Considerato che l’estremo difensore serbo ha rifiutato nei giorni scorsi una proposta di rinnovo biancoscudata,ora la strada conduce dritta alla porta di uscita. In pole-position c’è il Carpi, che si è mosso nei giorni scorsi e che sta trattando con il suo agente Silvano Martina. In seconda fila il Perugia, in entrambi i casi in ogni caso la strada pare libera da ostacoli. Una volta ceduto Petkovic, Zamuner virerà su un nuovo portiere. In pole position c’è Giacomo Bindi, lo scorso anno in forza al Pisa, considerato perfetto per vestire i panni del titolare. Brevi lo ha già avuto a Catanzaro e sembra preferirlo a Branduani, altro nome caldo, ma che pare in seconda fila. In difesa, nelle ultime ore Fabiano ha lanciato segnali orientati a rivedere la propria posizione dopo il rifiuto recapitato nei giorni scorsi alla proposta di rinnovo della società. Stavolta, però, è la società a tirarsi indietro. Non è piaciuto il comportamento del brasiliano, che adesso dovrà decidere se accettare o meno l’offerta della Juve Stabia. Al suo posto è arrivato Emerson, mentre al posto di Diniz piace molto Sosa (Alessandria), per il quale però ci vorrà tempo, trattandosi di un giocatore sotto contratto. Così come per Rigione (Lanciano), mentre gli obiettivi maggiormente alla portata nell’immediato, visto che dovranno essere acquistati tre centrali di cui uno giovane, sono Pelagatti (Catania) e Russo (Cremonese). A centrocampo, perfezionati gli arrivi di Madonna (Como), Filipe (Perugia) e Dettori (Carrarese), adesso Zamuner vuole inserire una mezzala di grande corsa. In questo senso Mandorlini (Pordenone) sembra farsi preferire a Bruccini (Reggiana). Sulla fascia destra sono in partenza Dionisi e Ilari, entrambi sotto contratto. Su Ilari ci sono Casertana e Sambenedettese, mentre Dionisi ha rifiutato una proposta del Rieti. A sinistra il vice Favalli, come detto, sarà Tentardini, mentre Giandonato può tornare a Lanciano. Via anche Petrilli. In attacco, Zamuner punta sempre a Marconi (Alessandria), ma il club piemontese per ora si oppone. Proposto Ferrari (Lanciano), ma il dg vorrebbe giocatori più giovani. Ferretti (Pavia), andrà al Trapani, dove rimarrà l’altro obiettivo De Cenco. L’ultima idea è Miracoli (Tours, Francia).

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Dura risposta degli ultras della Tribuna Fattori alle polemiche politiche sul rifacimento dello stadio Plebiscito degli ultimi giorni: «Siamo su “Scherzi a parte” dal 1990 – dicono – stanchi di chi è ligio ai compiti impartiti da una precisa ala politica cittadina e non fa nulla per la disastrosa situazione dell’Euganeo». Attacchi pure al Pd, all’ex assessore Umberto Zampieri, ai tifosi storici pro Euganeo e appoggio totale al progetto Plebiscito: «Chi ama il Padova vuole il Plebiscito. Chi vuole il bene del Padova vuole il Plebiscito».




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