Padova, Sbraga: “Dispiace perdere alcuni compagni, ma con Dettori facciamo un salto di qualità”

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In un pacchetto arretrato che sta decisamente cambiando pelle per effetto delle partenze dei brasiliani Diniz e Fabiano e con l’arrivo del connazionale Emerson, è lui l’unico rimasto tra i centrali difensivi della passata stagione. Andrea Sbraga, giocatore ventiquattrenne approdato a gennaio all’ombra del Santo dalla Carrarese, è pronto ad affrontare l’annata che potrebbe decretare la sua definitiva consacrazione. «Ho tanta voglia di ricominciare – esordisce il difensore – dopo un periodo di vacanza anche eccessivo. La nostra è vita di calciatori è in campo e dunque alla lunga lo stop pesa». Un mese e mezzo comunque utile, non solo per ricaricare le pile: «Sono rimasto quasi sempre a Roma con la famiglia dato che quest’anno, tra Carrara e Padova, ci eravamo visti poco. Mi sono concesso cinque giorni a Ibiza insieme a De Risio e qualche puntata al mare vicino a casa, ma sul piano del lavoro non sono mai rimasto completamente fermo anche perchè altrimenti la ripresa è più difficile».

E oggi in casa biancoscudata, alla ripresa della preparazione, troverà varie novità: «È cambiato tanto nello staff tecnico. Non conosco di persona Zamuner e Brevi, ma da quello che vedo dall’esterno, stanno lavorando con grande serietà per cercare di costruire una squadra, inutile nascondersi, da primi posti. Noto infatti che sono arrivati elementi mirati per il modulo e il tipo di gioco attuato dall’allenatore». Tra questi figura il centrocampista Dettori, suo compagno alla Carrarese: «È reduce da una grandissima stagione e a gennaio, quando sono arrivato qui, avevo fatto la battuta di prendere anche lui. Tecnicamente con Francesco si fa un salto di qualità: è uno che si prende le responsabilità e si propone senza paura, segna e batte le punizioni; basta dargli palla e s’inventa sempre qualcosa, senza dimenticare le doti umane». Rovescio della medaglia, ci sarà una piccola rivoluzione dietro: «Dispiace perché ho trascorso sei mesi insieme a questi compagni con cui c’era un certo feeling. È naturale che per ritrovare i meccanismi serva un pò di tempo, come del resto era capitato a me, essendo approdato a stagione in corso, ma arriva gente come ad esempio Emerson il cui curriculum parla da solo».

Probabile l’utilizzo della difesa a tre: «L’ho già fatta nel mio primo anno a Pisa in cui ero schierato come terzo a destra e mi trovavo molto bene; un modulo che mi piace». Poi Sbraga torna sul nuovo Padova con Brevi: «Il calcio è strano. Puoi operare bene e poi fare fatica in campo a ottenere i risultati o invece creare una squadra scalcagnata che poi vince. Si devono trovare le giuste alchimie e, per alzare ulteriormente l’asticella, va proseguito il percorso di crescita dell’anno scorso. I presupposti – conclude – sono positivi, anche perché si sta costruendo una squadra con alternative in tutti i ruoli per ovviare a eventuali infortuni e squalifiche e questo è un passo avanti rispetto al passato, in cui abbiamo pagato nel momento cruciale del torneo qualche assenza e il fatto che una parte dei giocatori, essendo arrivati a gennaio, avessero svolto una preparazione diversa».

(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)




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