Live 24! Padova, tra ritiro e mercato: chiusi gli affari Bindi-Russo, domani le firme

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Ore 23.50 – (Alto Adige) Un cavallo di ritorno e un nome nuovo, ovvero Richard Marcone e Claudio Sparacello. In prestito dal Trapani arriva Richard Gabriel Marcone, 23enne estremo difensore che ha già militato in forza al team biancorosso nella stagione 2012/13, totalizzando 30 presenze e risultando fra i più meritevoli protagonisti dell’ottima annata biancorossa. Nato a Bucarest (Romania) il 21 gennaio 1993, Richard Gabriel Marcone è un portiere di media statura (184 cm x 77 kg di peso forma) con doppia nazionalità rumena-italiana. Cresciuto calcisticamente nel Siena, con il quale quale può vantare qualche apparizione tra i convocati della prima squadra toscana allora allenata in serie A da mister Giuseppe Sannino, Marcone ha vestito successivamente le maglie di Trapani (19 presenze tra il 2013 e il 2015 in serie B), Vicenza (1 presenza in serie B nella stagione 2015/16) e Hellas Verona (terzo portiere della squadra scaligera in serie A). Per l’attacco il nome nuovo è quello di Claudio Sparacello, ventunenne punta centrale palermitana, sulla quale, nelle ultime ore, si erano concentrate le attenzioni del Ds Piazzi. Obiettivo prima linea che, lo ricordiamo, il dirigente altoatesino aveva messo nel mirino sin dai primi giorni di mercato (…e forse anche prima), mantenendo l’opzione se scegliere una punta centrale o un esterno. Scenario che sembrava definito con il dialogo avviato (al tempo) con Ferdinando Mastroianni, ma l’ex puntero dell’Este (21 gol in serie D) declinò improvvisamente l’invito preferendo accasarsi con il Carpi. Nella giornata di ieri è iniziato il pressing di Piazzi su Sparacello e, contemporaneamente, il fitto dialogo con il Trapani, società proprietaria del cartellino. Atteggiamenti culminati nella firma del prestito annuale a favore della società di via Cadorna. Nella passata stagione (via Trapani) l’attaccante isolano ha giocato la seconda parte del campionato a Padova, registrando undici presenze e mettendo a segno due reti. Il curriculum vitae di Sparacello inizia nel settore giovanile del Palermo, per proseguire nel vivaio del Torino. Sparacello gioca tre stagioni in serie D, rispettivamente con l’Ancona (2 presenze), Maceratese (6 presenze ed un gol) e Tiger Brolo (27 presenze). Nello scorso campionato, prima di finire al Padova, l’attaccante palermitano ha inanellato sette presenze in serie B con il Trapani. Per quanto riguarda il resto dei movimenti, si fa Incerta la posizione di Valerio Mantovani, ventenne difensore centrale della Primavera del Torino che sembrava ad un passo dalla firma del prestito annuale. Il dietrofront non è dipeso tanto dalla scelta del giovane calciatore quanto, piuttosto, dalla volontà “aziendale” di puntare le giuste fiche su alcune risorse interne, come quella rappresentata da Gabriel Brugger, coriaceo difensore pusterese che, a nostro avviso, valido compositore della linea difensiva ma che ha avuto poche possibilità di giocarsi le sue carte. Nella stagione stroppiana, difatti, il venticinquenne Gabriel ha disputato solo cinque partite in campionato (l’ultima condita dal rosso di Piacenza dopo i primi minuti di gioco) ed un gettone in Coppa Italia con il Cittadella. A proposito di Coppa: se il Pavia non dovesse ritrovarsi ai nastri di partenza della prossima stagione, il suo posto nella Tim Cup verrebbe presidiato dai biancorossi di Viali. Il Bassano ha consegnato la maglia al suo nuovo pipelet: al secolo Antonio Elia Bastianoni (classe ’91), il quale nell’ultima stagione ha fatto registrare undici presenze con il Catania.

Ore 23.30 – (La Provincia Pavese) Toccata e fuga a Pavia del neopresidente dell’A.C.Pavia Alessandro Nuccilli. Ieri pomeriggio il 49enne imprenditore romano titolare della TecnoEdil2000 si è presentato nella sede di via Alzaia per incontrare alcuni dipendenti del club ed anche per valutare la situazione e i passi da fare per tentare di salvare il Pavia e mantenerlo in Lega Pro. Questo quanto trapela come indiscrezione visto che ovviamente tranne i presenti a nessun esterno è stato possibile vedere quanto accaduto. Qualche ora in sede e poi Alessandro Nuccilli ha lasciato la sede e questa mattina tornerà a Roma. L’unica comunicazione ufficiale da parte della società è stata la convocazione per lunedì prossimo 18 luglio alle ore 17 per la presentazione ufficiale nella sala stampa dello stadio Fortunati. Data che potrebbe essere, però, inutile se prima, in pochi giorni, il nuovo proprietario non effettuerà gli adempimenti necessari per regolarizzare l’iscrizione incompleta presentata, a nome della società, dai dirigenti azzurri lo scorso 30 giugno in Lega Pro a Firenze. Inutile nascondere che lo scetticismo rimane nell’ambiente dei tifosi azzurri nonostante il nuovo presidente Nuccilli anche ieri pomeriggio, raggiunto telefonicamente, al termine della riunione in società sia, invece, ottimista. «Sono stato in sede dove mi sono intrattenuto per qualche ora – ricostruisce il suo pomeriggio pavese Alessandro Nuccilli – Ora tornerò a Roma per presentare nella giornata di domani il ricorso corredato dall’assegno circolare di 9mila euro dalla fideiussione di garanzia necessaria per completare l’iscrizione. Gli stipendi mancanti? Il pagamento sarà effettuato nei prossimi giorni entro la scadenza prevista e poi lunedì prossimo tornerò a Pavia». A parole sembra un’operazione facile quella che il presidente Nuccilli deve portare a termine entro il fine settimana, ma nei fatti si parla di un’operazione da un milione di euro. Resta da capire perché farlo, considerando, poi, che rimarranno altri debiti da ripianare e nel frattempo c’è da pensare alla gestione economica, e non solo organizzativa, della prossima stagione di Lega Pro. Ieri sera si attendeva la bocciatura ufficialmente da parte della Covisoc del Pavia calcio al primo step delle iscrizioni, comunicazione non arrivata ufficialmente al club e che probabilmente avverrà oggi. A rischio anche il Rimini e altri club. Scontato comunque il provvedimento visto che il Pavia ha pagato solamente la quota di iscrizione entro il 30 giugno ma non ha rispettato gli altri parametri economico-finanziari previsti dalle normative federali. Intanto proseguono le voci sul futuro degli attuali dirigenti azzurri tutti in uscita: il direttore generale Nicola Bignotti viene dato vicino ad accasarsi al Chiasso in Svizzera, in uscita anche il dirigente della Prima squadra Aldo Preite.

Ore 23.20 – (Gazzetta di Reggio) L’adunata per la Reggiana suonerà oggi pomeriggio alle 16.30 presso gli spogliatoi dei campi di via Agosti. La prima seduta di allenamento agli ordini di mister Leonardo Colucci e il suo staff è prevista per le ore 17. Tuttavia, qualora le condizioni climatiche fossero ancora non troppo idonee, è stata presa in considerazione anche l’ipotesi di un posticipo di mezz’ora. Il primo allenamento, piuttosto leggero, per prendere confidenza con il pallone ed anche per abbracciare i tifosi che dovrebbero presentarsi numerosi. Le giornate di giovedì e venerdì prevedono diversi test atletici, il programma di lavoro sarà dunque misto. Una delle prove, a cui i giocatori si sottoporranno, sarà eseguita nella sede del Fit Village. La mattinata di sabato è destinata ai prelievi. Il pullman porterà tutti i convocati a Rubiera, nello studio di Franco Taglia, il medico sociale. La squadra raggiungerà subito dopo il ritiro di Villa Minozzo dove alloggerà al Boccede Country Club. L’arrivo è previsto per l’ora di pranzo. Verso le 18.30 è organizzato in piazza Amendola, in centro a Villa, un aperitivo di benvenuto a cui potrebbe partecipare, se libero da impegni, anche il campione olimpico Giuliano Razzoli che vive in una frazione del paese. Da domenica tutti a lavorare sodo, a correre, a faticare. Il via alla stagione ufficiale è già dietro l’angolo e quest’anno sarà anticipato addirittura a domenica 31 luglio con la Coppa Italia. Per il 23 è confermata la prima uscita ufficiale della Reggiana. I dirigenti del Villa, che si sono assicurati alcuni sponsor per coprire i costi del ritiro granata, sperano in un grosso traino per il turismo. La preparazione durerà fino a fine mese con due amichevoli, molto attese, al Centro Coni di Castelnovo Monti e a Carpineti. I convocati. Questa la lista dei convocati: Paolo Bartolomei, Mattia Bonetto, Dario Maltese, Maxime Giron, Vasile Mogos, Angelo Raffaele Nolè, Erik Panizzi, Daniele Pedrelli, Simone Perilli, Minel Sabotic, Alessandro Spanò, Héctor Otìn Laufente, Marco Guidone, Antonio Letizia, Marcello Possenti, Riccardo DeBiasi, Luca Ghiringhelli. Sono convocati, in prova, Erik Martina e Matteo Voltolini. Sono aggregatialla squadra anche alcuni ragazzi del vivaio granata: Rizzi (’99), Mecca (’99), Vernocchi (’98), De Malija (98) e Tondini (’98).

Ore 23.10 – (Gazzetta di Reggio) Ieri, nella sede della Clean Service, il ds Andrea Grammatica ha presentato i due nuovi acquisti Ghiringhelli e Guidone dicendosi «Luca Ghiringhelli che ha dimostrato fin da subito di voler indossare la nostra maglia. Di Marco Guidone ci ha colpito la sua voglia di considerare questa come l’occasione della vita, rimettendosi in gioco a 30 anni in un campionato che l’ha già visto protagonista perché nelle ultime quattro stagioni è sempre andato in doppia cifra. E’ consapevole che avrà una concorrenza serrata, ma questa non lo spaventa anzi, lo stimola». Entrambi i giocatori hanno firmato un biennale. Direttore, il mercato è ancora ampiamente aperto? «C’è ancora un mese e mezzo di mercato e anche i giocatori si prendono molto tempo per decidere. Arriveranno altri giocatori e siamo intervenuti subito sul reparto arretrato perché l’idea del mister è quella di iniziare l’azione dal basso senza esasperare il possesso palla, anche se riteniamo che manchi ancora un elemento per completare il reparto». Un difensore centrale? «Sì, l’idea è cercare in quella posizione un elemento con caratteristiche diverse rispetto a quelle dei giocatori che già abbiamo, ma ci vuole pazienza perché sappiamo che la società ha anche altre esigenze». Quali? «Come primo anno la proprietà vuole porre le basi societarie e sul patrimonio immobiliare, che sono aspetti che garantiscono solidità e futuro. La squadra rappresenta un aspetto importante, ma questo ci deve spingere ad avere equilibrio sul mercato». I reparti su cui lavorerete adesso? «A centrocampo sappiamo che dobbiamo fare degli innesti, mentre quello degli attaccanti è forse un mercato a parte perché c’è sempre molto movimento. Vogliamo avere 6 o 7 attaccanti». Com’è la situazione di Nolè? «C’è stato un timido interesse del Lecce, ma niente di più. Sappiamo che se arriverà un’offerta gratificante per il giocatore e per noi la valuteremo insieme. Se questo non succederà sarà il mister a valutarlo perché sappiamo che ha doti tecniche importanti». Letizia? «La situazione è analoga. Qualche squadra interessata a lui al sud c’è e se ci sarà un vantaggio sia per noi che per il giocatore la valuteremo, ma riteniamo che possa essere un elemento valido inquadrato tatticamente e potrebbe essere un valore aggiunto». Siega? «Sono curioso, perché un ragazzo con valori umani e tecnici importanti. Vuole misurarsi con la categoria superiore e per questo gli abbiamo fatto un’offerta, ma allo stesso tempo l’abbiamo lasciato libero di sondare il mercato di B. La cosa che gli fa onore che non ne ha fatto una questione economica, ma solo di ambizione».

Ore 23.00 – (Gazzetta di Reggio) Eccoli i nuovi ingaggi della Reggiana: Luca Ghiringhelli e Marco Guidone, presentati nella sede dello sponsor Clean Service. Il primo, classe ’92, destro come Mogos, va a riempire l’ultimo slot dei quattro terzini a disposizione di Colucci, completato dai mancini Giron e Pedrelli. Guidone, invece, è un centravanti classe ’86 ed è solo il primo dei nuovi acquisti nel reparto avanzato e si aggiunge a Nolè e Letizia. Il terzino. «Sono un terzino e principalmente gioco a destra in una difesa a quattro, ma negli ultimi due anni mi sono adattato come quinto – si presenta Ghiringhelli -. Mi piace spingere e giocare palla a terra, anche se credo di essere un giocatore abbastanza attento in campo. Mi piace attaccare, ma l’equilibrio ci vuole sempre», sostiene l’ex Pavia che alla battuta di Andrea Grammatica «se non spinge ho sbagliato acquisto» annuisce e sorride: «Il direttore mi ha preso per questo». Una stagione, l’ultima in Lombardia, piuttosto deludente: «Ho grandi stimoli di dimostrare il mio valore di calciatore in una piazza importante che ha un grande seguito. Ci metterò il massimo impegno – promette Ghiringhelli, che traccia anche un profilo psicologico di sè -. Sono abbastanza forte mentalmente e questo mi ha aiutato nel mio percorso di crescita, specialmente al Novara e alla Juve Stabia. Le pressioni in quelle due piazza erano alte, ma ho imparato a pensare al campo prima che a tutto il resto. Se ho raccolto meno del mio potenziale? Se sono qui è perché l’ho meritato. Non mi sono perso come tanti altri giocatori. Alla lunga i valori reali escono». Il centravanti. «Al contrario di quanto ci possa credere, nonostante l’altezza sono un attaccante di movimento che ama giocare per la squadra e anche di testa non me la cavo male – esordisce Marco Guidone -. Il modulo che preferisco? Ho giocato ovunque e mi so adattare a tutti gli schemi». L’attaccante negli ultimi due anni ha vestito la casacca del Santarcangelo, andando a segno 24 volte. Ovvio che su di lui si fossero posati gli occhi di altre formazioni di LegaPro: «Ero vicino a chiudere con un’altra squadra (il Piacenza, ndc), ma quando ho sentito Grammatica non ho esitato a venire qui – spiega -. Cercavo una piazza importante e solida, dove poter fare bene a livello personale e di squadra e Reggio è l’ideale. Da fuori c’è la percezione che la società sia forte e, comunque, solo il fatto di vestire la maglia granata è motivo di orgoglio. Cosa mi aspetto? Zauli (ex allenatore del Santarcangelo, ndc) mi ha detto che la Reggiana è il Real Madrid della serie C. Sicuramente ci saranno più pressioni, ma è il bello del nostro lavoro. Proveremo a dare soddisfazioni ai nostri tifosi».

Ore 22.40 – (Gazzetta di Mantova) Stagione in maglia biancorossa numero 12 per Gaetano Caridi, capitano indiscusso e bandiera del Mantova. La prossima settimana (giorno 22) il Tano spegnerà 36 candeline ma si presenta alle visite mediche tirato come un ragazzino: «Mi sento bene – dice Caridi – e dopo un’annata così sofferta ho ritrovato ancora più entusiasmo per il riscatto. Sappiamo che ci attende una stagione non facile, ma io preferisco far parlare il campo: l’esperienza dello scorso anno è ancora fresca, meglio quindi mettersi a lavorare sodo per cercare di soffrire molto meno». Le motivazioni del Tano sono tante: «Vorrei salire qualche altro scalino nella classifica dei giocatori con maggior presenze nel Mantova (attualmente è terzo, ndr) – conclude – e mi piacerebbe portare un po’ della mia esperienza ai più giovani. Facendo loro capire quanto orgoglio si ha nel vestire questa maglia. Sono in scadenza di contratto? Le valutazioni le faremo alla fine». Un altro “vecchietto” che arriva carico di stimoli è Ciccio Ruopolo. Il 33enne attaccante, dopo l’ottima partenza della stagione scorsa, da gennaio incappò nel grave infortunio al ginocchio destro che lo costrinse all’intervento, alla lunga inattività e alla successiva riabilitazione. Riapparve come uomo spogliatoio nelle finali playout col Cuneo. «Ora sto bene – dice Ruopolo – , ho lavorato molto e il ginocchio risponde al meglio. Sono fiducioso anche se sono consapevole che la prova decisiva sarà data dai carichi che dovremo sostenere nel ritiro. Io sono pronto». L’obiettivo è ben preciso: «Vorrei ricominciare da dove mi ero fermato – prosegue Ciccio – per aiutare la squadra e i tifosi a centrare l’obiettivo. Minori ambizioni? A mio avviso l’errore dello scorso anno fu volare troppo alto: viviamo alla giornata e ci toglieremo soddisfazioni». In cerca di riscatto ci sono anche Valerio Anastasi e Alessandro De Respinis, pure reduci da infortuni: «Ho vissuto la stagione più sfortunata della mia carriera – dice Anastasi – mentre ora mi posso allenare bene. Io vorrei giocarmi le mie carte qui a Mantova, anche se leggo che ogni giorno vengo accostato a squadre diverse. Sentiremo cosa ne pensa la società». «Nel Santarcangelo la pubalgia mi ha impedito di giocare fino a marzo – gli fa eco Alessandro De Respinis – e avrei voglia di ripagare il Mantova, che mi ha dato fiducia acquistandomi da ragazzino e insegnandomi molto». Un biancorosso abituato a soffrire, infine, è Andrea Cristini: «Giunsi a Mantova lo scorso anno nel momento peggiore – afferma il difensore – e alla fine grazie al lavoro centrammo una salvezza importantissima. Vorrei ripartire dagli ultimi tre mesi di mister Prina per poter disputare un torneo tranquillo».

Ore 22.30 – (Gazzetta di Mantova) L’infruttuosa caccia al direttore sportivo è finita e il Mantova ha “ripescato” il ds in carica Alfio Pelliccioni (già sotto contratto fino al 2018), affidandogli il compito di gestire il mercato insieme al responsabile dell’area tecnica Luca Prina e al dg Matteo Togni. «Ho parlato con Pelliccioni – spiega il presidente Sandro Musso -, ci siamo chiariti e abbiamo deciso di andare avanti così. Ora dobbiamo stare tutti uniti e cercare di fare il meglio pur partendo da un’oggettiva situazione di difficoltà». Pelliccioni, dal canto suo, accoglie con soddisfazione la notizia: «Ho parlato con il presidente e sono contento che abbia deciso di confermarmi. Mi sarebbe dispiaciuto andare via, specie in questo modo e dopo un’annata negativa: farò di tutto per riscattarmi, anche se sappiamo che sarà dura. Con mister Prina e Matteo Togni, però, abbiamo raggiunto una salvezza insperata: ripartiremo da quello spirito, cercando di fare quello che ci riuscì due stagioni fa, cioé toglierci delle soddisfazioni con una squadra costruita in economia». Pelliccioni ieri era a Milano per provare ad accelerare alcune cessioni. L’unica già andata in porto è quella di Dalla Bona al Santarcangelo: il club romagnolo l’ha già ufficializzata, ma in realtà il giocatore firmerà stamani. E sempre in giornata il Mantova ufficializzerà due acquisti dall’Entella, entrambi classe 1996: il centrocampista Ibrahima Sene Pape – detto Ibra – e il difensore centrale Valerio Zigrossi. “Ibra” ha totalizzato 24 presenze e 11 gol nella Primavera dell’Entella, mentre Zigrossi ha fatto parte (senza giocare) della rosa del club ligure fino a gennaio e poi è passato al Savona in Lega Pro, collezionando 3 sole presenze. Dall’Entella nei prossimi giorni potrebbe arrivare anche il 22enne esterno Stefano Lanini, reduce da una stagione nella Pistoiese (19 gare e un gol). Tornando alle cessioni Perpetuini ha preso tempo prima di accettare l’offerta della Lucchese; al centrocampista è interessata anche la Pistoiese, che offre uno scambio col 26enne mediano Loris Damonte. Il portiere Pane ha offerte dal Sud, ma la sua situazione dovrebbe sbloccarsi fra qualche giorno, forse la prossima settimana. Con Beretta si tratterà invece la rescissione del contratto. Tornando alle possibili entrate (che arriveranno soltanto dopo le cessioni), l’esterno Barlocco che interessava l’Acm si è accasato all’Alessandria. I fari restano puntati sull’esterno della Spal Andrea Beghetto, su quello dell’Entella (ex Teramo) Luca Cecchini e su quello dell’Atalanta (ex Cittadella) Valerio Nava. Piace anche l’attaccante della Primavera bergamasca Gabriel Lunetta. Per quanto riguarda gli “over”, l’Alessandria offre l’ex Filippo Boniperti. Il Mantova ci penserà, così come un pensierino (e anche di più) si potrebbe fare ai ritorni di altri due grandi ex, Angelo Siniscalchi e Matteo Paro, nonché all’ingaggio del 25enne difensore ex Albinoleffe Antonio Magli. Per ora, in vista dell’inizio degli allenamenti fissato per lunedì pomeriggio al Martelli, al gruppo saranno aggregati diversi ragazzi della Berretti. Va ricordato che la prima amichevole stagionale sarà giocata sabato 23, al Martelli, contro una selezione mantovana di Prima categoria e Promozione. Curiosità finali: gli ex biancorossi Albertoni e Ungaro si sono accasati rispettivamente alla Pistoiese e al Santarcangelo.

Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sudore e lacrime neroverdi bagnano il fondo del Centro sportivo Zuliani, ma fra i boschi della Val But risona anche l’eco di qualche risata. Segno che il clima è buono e rende la fatica più sopportabile. «Al mattino – racconta da Arta Terme Bruno Tedino – facciamo grande lavoro fisico. Al pomeriggio principalmente tecnico-tattico». Tutti si sottopongono abbastanza volentieri ai carichi imposti da manager e staff. «Si sono presentati tutti – riprende con soddisfazione Bruno – in condizioni più che accettabili. Qualcuno – Tedino scrive un paio di nomi sul lato dei “buoni” nella sua immaginaria lavagna – addirittura quasi in condizione. Mi hanno sorpreso piacevolmente Marco De Anna e Azzi, che sui saliscendi tirano il gruppo». Nessuno veramente con il fiatone? «Fra i giocatori no, ma – scherza – fra noi tecnici sì. Mentre correvamo nel bosco, a un certo punto abbiamo perso Carlo Marchetto. Ha un fisico eccellente per la sua età – strizza l’occhio – ma un mese e mezzo di ferie gli ha fatto perdere la condizione. Non l’abbiamo visto più e abbiamo temuto che si fosse perso fra gli alberi. Alla fine poi ci ha raggiunto – regna il buonumore, nel clan neroverde -, seguendo le tracce che abbiamo lasciato». Ora però c’è chi lo chiama Pollicino, come il protagonista della popolare fiaba di Charles Perrault, che ritrovò la via di casa seguendo i sassolini che aveva lasciato cadere nell’andata. «Sì – conclude Tedino -, qui ad Arta stiamo bene: accoglienza fantastica e gente ospitale, che ci fa sentire a casa».

Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Venite a trovarci ad Arta». L’invito ai tifosi, quasi un appello, è di Matteo Buratto, classe 1994, ma il più «anziano» dei ramarri. È alla quarta stagione in neroverde. La prima fu quella con Parlato in Lega D, quella di promozione e scudetto, seguita da tre in LegaPro, compresa quella appena iniziata. PELLE DA RAMARRO – Ormai il neroverde è la sua seconda pelle. «Forse anche la prima – sorride il jolly di San Donà di Piave -. Al Pordenone sto benissimo e il De Marchi ormai è casa mia. Anche qui ad Arta mi trovo bene, insieme a tecnici e compagni». C’è un’aria ben diversa, rispetto a quella del luglio 2015. Allora, dopo la sfortunata retrocessione, il costoso ripescaggio e la rivoluzione di fine primavera, c’era tanta curiosità e qualche dubbio. «Oggi – sorride ancora Matteo – solo certezze. Le mie, quelle dei compagni della fantastica cavalcata sino alle semifinali playoff e anche quelle dei nuovi che sono venuti qui per essere protagonisti di un’altra esaltante avventura». Già, perché, tanto per fare qualche nome, Stefano Pietribiasi avrà fatto 89 gol in Terza serie, ma nell’ultima stagione a Bassano ne ha firmati solo 3 in 26 presenze e Paulo Dentello Azzi nemmeno uno nel Pavia. Giocatori in cerca di rilancio o valorizzazione, categoria sulla quale adora lavorare Bruno Tedino. OFFICINA RICONDIZIONAMENTO – Bruno ha fatto un ottimo lavoro con Strizzolo, Valente, De Cecco, Ingegneri e Mandorlini, tanto per fare qualche altro nome. Logico che coloro che sanno di dover essere sottoposti a ricondizionamento siano contenti di essere oggi alle sue dipendenze. Così come è logico che squadre anche di nome e blasone mandino volentieri i loro giocatori alla corte di re Mauro. Ciò contribuisce a mantenere i costi di gestione entro limiti accettabili per la categoria. Tedino infatti tiene a sottolineare che la squadra è stata costruita rispettando il budget messo a disposizione dalla società e che il monte-ingaggi non si discosta da quello del 2015-16.

Ore  – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Neroverdi a faticare ad Arta Terme, staff di mercato sempre in collegamento con Torino. Precisamente con Vinovo, dove si allenano i campioni d’Italia della Juventus. Se è vero che la rosa neroverde sembra quasi al completo, è altrettanto vero che mancano ancora due innesti. Si tratta dei due nomi provenienti proprio dai bianconeri di Max Allegri. Anticipati la scorsa settimana, ora si attende di poterli annunciare. ENTRATE – Sono il centrocampista Matteo Gerbaudo, classe 1995, e il difensore Giulio Parodi, nato nel ’97. Due giovani per i quali il Pordenone vuole chiudere nei prossimi giorni. Entrambe le operazioni dovrebbero riguardare un prestito secco annuale. Parodi ha 18 anni, è un difensore centrale ed è alto quasi un metro e 90. È nato a Bari e quando tre anni fa lasciò la Puglia di lui si parlò come del nuovo Alessandro Nesta. Esagerazioni, forse, ma di certo si tratta di un ottimo prospetto. Per lui prima il prestito dal Bari con diritto di riscatto, poi l’acquisto definitivo da parte della Vecchia Signora. Ora il talento bianconero starebbe per arrivare – sempre in prestito – tra i ramarri di Bruno Tedino. Un rinforzo giovane per la difesa, che andrebbe a completare un reparto già infarcito di elementi di categoria ed esperti. Matteo Gerbaudo, invece, è un torinese di Moncalieri. È nato nel 1995 e ha messo in casella tre presenze in B con la maglia del Vicenza (stagione 2014-15). Poi il passaggio alla Spal (gennaio 2015) e infine la stagione scorsa vissuta alla Carrarese. È cresciuto nel settore giovanile della Juventus ed è un ragazzo di ottime prospettive, che al Bottecchia potrà trovare l’ambiente giusto per la definitiva affermazione. USCITE – Nel frattempo i ramarri continuano a lavorare all’operazione sfoltimento. I due nomi su cui puntare, in questo senso, sono quelli di Francesco Finocchio e Nicola Valente. In sede si attende l’arrivo di una proposta concreta da parte di Pistoiese (Finocchio) e Lumezzane (Valente), ma al momento non c’è il classico nero su bianco. E i due giocatori continuano ad allenarsi agli ordini di Bruno Tedino. IDEA – Per il centrocampo è ancora viva la pista che porterebbe a Pietro Baccolo, giocatore “di gamba” che piace a Tedino ed è in grado di garantire entrambe le fasi di gioco. Al momento, però, non sembra la priorità massima: il reparto è già ben coperto da Burrai, Mandorlini e Buratto. Di certo allungare la rosa non sarebbe una cattiva idea. STRIZZOLO – Ieri ha parlato il grande ex, Luca Strizzolo, dalla sede del Cittadella. Le sue sono state parole al veleno. «La vicenda del rinnovo a Pordenone? Non è andata come ha detto il presidente Mauro Lovisa – ha detto – e abbiamo evitato di replicargli perché non ne valeva la pena. Sono felicissimo di essere qui. Volevo fortemente il salto di categoria e l’ho ottenuto. La prima squadra a contattarmi era stata il Padova. Poi si è inserito il Cittadella e, nonostante Zamuner in passato fosse stato mio procuratore, ho dovuto dirgli di no». Un altro ex neroverde, Placido, ha firmato con il Teramo.

Ore 21.40 – (Messaggero Veneto) Eccoli, nel primo giorno da giocatori di serie B. Simone Pasa, Luca Strizzolo e Marco Martin, freschi ex Pordenone, si sono fatti fotografare assieme ieri, quasi in onore dell’ultima annata neroverde, nel primo giorno di ritiro del Cittadella, la loro nuova squadra. Se sono tra i cadetti, in fondo, lo devono al club cittadino e al strepitoso, campionato, in cui il team ha chiuso al secondo posto in Lega Pro proprio dietro ai granata. Ai microfoni di Padova Goal ha parlato Strizzolo, centravanti classe ’92, che è anche tornato sull’episodio del mancato rinnovo di contratto a Pordenone. «Sono felicissimo di essere qui – ha dichiarato -. Volevo fortemente il salto di categoria e l’ho ottenuto. La prima squadra a contattarmi è stato il Padova, poi si è inserito il Cittadella e, nonostante Zamuner in passato fosse stato mio procuratore, ho dovuto dirgli di no». «La vicenda del rinnovo a Pordenone? Non è andata come ha detto il presidente Lovisa – ha continuato –, abbiamo evitato di replicargli perché non ne valeva la pena. Adesso sono qui e sono convinto che possiamo fare una grande stagione». Ha parlato anche Martin, il terzino classe ’87 di Pordenone arrivato a gennaio in neroverde. «Questa per me è una grande chance e spero di ritagliarmi uno spazio importante – ha detto –. Ringrazio il direttore per la possibilità che mi ha concesso, sono un esterno che spinge molto e spero di avere più spazio possibile. Dovrò meritarmelo». Intanto ha trovato squadra un ex neroverde, cioè Mattia Placido: l’ex terzino del primo anno di Lega Pro, classe ’95, è un nuovo giocatore del Teramo. Devono ancora accasarsi molti protagonisti della scorsa stagione, da Filippini a Berardi, passando per Cosner, De Toni e Beltrame: il mercato però è ancora lungo, bisogna attendere.

Ore 21.30 – (Messaggero Veneto) Una voce arriva da Pavia: il Pordenone sarebbe interessato a Tommaso Bellazzini, trequartista classe ’87, attualmente sotto contratto con la società biancazzurra (da cui comunque dovrebbe liberarsi a breve). Un’indiscrezione riportata da tuttolegapro.com. Si tratta di una pista che comunque sembra al momento difficilmente praticabile in quanto il reparto avanzato dei neroverdi è sovraffollato. Prima di tutto, infatti, la società vuole definire le operazioni in uscita che riguardano Francesco Finocchio (’92) e Nicola Valente (’91), su cui ci sono ancora rispettivamente la Pistoiese e il Lumezzane. Inoltre il Pordenone aspetta di chiudere l’affare con la Juventus, che vede protagonisti i giovani Gerbaudo (’95) e Parodi (’97), rispettivamente centrocampista e terzino cresciuti nel vivaio bianconero. Grande colpo ieri, nel frattempo, da parte dell’Arezzo. Il club toscano ha ingaggiato nientemeno che Davide Moscardelli (’80), punta ex Lecce ed ex serie A col Chievo e col Bologna, famoso soprattutto per la sua barba chilometrica più che per le pur ottime doti calcistiche. Due “botti” anche per la Cremonese, che ha ingaggiato un “big” come Filippo Porcari (’84), centrocampista ex Carpi, pupillo del tecnico Tesser, e il bomber del Pontedera Stefano Scappini, classe ’88, 24 gol coi toscani.

Ore 21.20 – (Messaggero Veneto) Se il buongiorno si vede dal mattino…questo Pordenone promette bene. Già, perché nel primo test in famiglia, terminato 1-1, sono andati subito a segno gli attaccanti. Raffini, classe ’96, appena prelevato dal Cesena, ha firmato il primo gol della stagione neroverde: gli ha risposto Arma, il gioiello della campagna acquisti, mettendo così il risultato in parità. Il tutto si è svolto nel ritiro di Arta Terme e alla presenza del presidente Mauro Lovisa, salito in Carnia appositamente per salutare la squadra. Buona la prima. Insomma, hanno già bucato la porta due dei centravanti neroverdi. La rete numero 1 della stagione 2016-2017 l’ha messa così a segno il giocatore su cui, più di tutti, la società ha investito, cioè Raffini. Il ragazzo romagnolo ha infatti firmato un contratto triennale, nessuno in rosa ha un vincolo con scadenza 2019. Il centravanti ha bucato il portiere con un bel diagonale, da bomber vero. Quindi è arrivata la rete di Arma, del centravanti principe: per lui un colpo in mischia, con cui così ha rispettato e confermato le doti da predatore d’area già viste a Pisa e poi a Reggio Emilia. Nella partitella d’allenamento sono scesi in campo tutti: Tedino ha voluto subito mettere in pratica a ogni componente della squadra i primi principi di gioco. Da segnalare anche un clamoroso incrocio dei pali di Berrettoni, già pimpante. Il saluto. Prima della sgambata si è visto sul campo di Arta Terme il presidente. Aveva detto che sarebbe salito per dare un saluto al gruppo: è stato di parola. L’azionista di maggioranza del club si è fatto sentire, caricando a modo suo la squadra e lo staff tecnico. Ha fatto capire nel suo discorso che si tratta di un’annata importante, di consolidamento in categoria, e che il team può fare bene perché ha i mezzi giusti per disputare una stagione da protagonisti. Poi ha seguito la prima uscita stagionale in famiglia. Una visita che, naturalmente, il gruppo di lavoro ha apprezzato e che ha fatto sentire già al pronti via la vicinanza non solo della proprietà ma anche della dirigenza. I ritmi. I “ramarri” continuano anche oggi al ritmo di due allenamenti: il primo alle 10, il secondo alle 16.30. Si alternano naturalmente le sedute a secco con quelle con la palla. L’intensità dei lavori si alzerà piano piano e toccherà il picco verso la fine del ritiro, quando i giocatori avranno le gambe imballate. Del debutto in Tim Cup il 31 luglio importa relativamente: ad Arta serve mettere benzina nel serbatoio, visto che se si raggiunge il pieno organico (60 squadre in Lega Pro) il campionato sarà di 38 gare e la stagione, di conseguenza, molto lunga.

Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un passo alla volta, il mosaico si completa. Ieri il Bassano ha ufficializzato altre due importanti operazioni. La prima riguardante il portiere che affiancherà Gian Maria Rossi. Sarà Elia Bastianoni, in arrivo da Catania, il prescelto per difendere la porta giallorossa. E non è tutto, perché è di ieri un altro annuncio, stavolta a sorpresa, perché il direttore generale Werner Seeber ha concluso un’operazione con l’Atalanta per un giovane molto promettente, il centrocampista classe ’95, Janis Cavagna. Cavagna nella scorsa stagione ha vestito la maglia del Trapani in serie B, collezionando 13 presenze. Il suo arrivo è la diretta conseguenza dell’impossibilità ad arrivare a Dimitri Bisoli, vero e proprio pallino del nuovo allenatore Luca D’Angelo, che si è trasferito al Brescia. Per quanto riguarda l’attacco, la difficoltà maggiore è quella di arrivare a uno dei profili più ricercati in Lega Pro. Caio De Cenco è in una situazione ancora difficile da decifrare, il prestito al Trapani è destinato a concludersi solo temporaneamente, il club siciliano ha offerto al brasiliano un triennale, il Pavia è proprietario del cartellino ma è vicino al crac. Dovesse riuscire a evitare la sparizione, potrebbe ricominciare proprio da De Cenco. Il quale ha almeno otto richieste dalla Lega Pro: fra queste il Bassano. Le possibilità che l’offensiva vada a buon fine, però, sono basse, almeno per ora. E ieri Marchi, un altro profilo molto interessante ma difficile da raggiungere, si è avvicinato al Livorno. I giallorossi si sono radunati in sede ieri per le consuete visite mediche, con la seconda tranche destinata agli ultimi arrivati. Oggi si terranno i primi test atletici allo stadio Mercante, che proseguiranno poi nelle giornate di domani e venerdì 15. Sabato 16 è prevista la partenza per il ritiro di Asiago dove la comitiva si tratterrà fino a venerdì 29 luglio. Una consuetudine, ormai, con il legame con l’Altopiano che, di anno in anno, si rinforza sempre più.

Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) Consideratelo un sogno di mezza estate. Ma il Bassano per il ruolo di prima punta ha fatto un pensierino (o pensierone?) a Caio De Cenco, italobrasiliano di 27 anni, centravanti di un metro e 90 per 81 kg, lo scorso anno diviso tra Pordenone e Trapani. Sei mesi in Friuli il tempo necessario per sbattere nel sacco una bollente tripletta al Bassano nel 3-0 con cui i ramarri liquidarono i giallorossi al Bottecchia, eppoi fermarsi a quota 8 reti in 14 gare, prima di volare in B a Trapani a gennaio. In Sicilia, l’italobrasiliano originario di San Paolo è riuscito ugualmente a mettersi in luce: un gol in 6 gettoni e adesso il ragazzo per fine prestito è tornato al Pavia. Il quale però è vicino al tracollo e potrebbe non trattenerlo. I siciliani hanno subito offerto un triennale a scadenza 2019, nella trattativa si sono inseriti almeno 7-8 club di Lega Pro tra cui il Soccer Team con argomentazioni estremamente solide.

Ore 20.20 – (Giornale di Vicenza) Abituati alle lunghe estenuanti attese di giugno, questo sembra shopping compulsivo. Si viaggia al ritmo di un ingresso al giorno o quasi. L’ultima addizione virtussina è quella di Janis Cavagna, bergamasco di Serina, centrocampista di regia di 21 anni, un metro e 79 per 73 kg, quest’anno in serie B al Trapani ma di scuola e proprietà dell’Atalanta.Cavagna, prelevato con la formula del prestito, coi siciliani ha giocato 13 partite in cadetteria smazzando un assist vincente prima di fratturarsi in un colpo solo setto nasale e mascella, uscendo presto dai giochi. Ora che è perfettamente ristabilito, altro giro e altra chance stavolta in Lega Pro al Soccer Team dove reciterà inizialmente da vice Proietti. Cavagna è davvero un gran bel prospetto, ex capitano della celeberrima Primavera atalantina, guidata da Bonacina e solo questo è già un marchio di garanzia.Il ragazzo è un playmaker classico a cui piace impostare la manovra da metodista davanti alla difesa e che naturalmente deve progredire come incontrista di mediana.Contestualmnte in via Piave hanno ufficializzato anche il portiere Elia Bastianoni. Per lo spot di esterno basso di sinistra, nelle ultime 36 ore il Bassano si è inserito nella trattativa avviata tra il Padova e Michele Russo, genovese, trent’anni da compiere a fine agosto, un metro e 87 per 74 kg, l’ultimo campionato alla Cremonese che dopo gli esordi al Cervia nella trasmissione tv “Campioni, il sogno”, si è affermato all’Entella con cui ha scalato il doppio salto dalla C2 alla B, giocando e segnando da titolare anche al piano di sopra. Poi, l’annata alla Cremonese e il pressing furioso del Padova.Il Bassano ha poche possibilità, i biancoscudati sono più avanti e sono anche disposti a riconoscere un indennizzo ai grigiorossi. Diversa invece la situazione per Manuel Giandonato, centrocampista abruzzese di 25 anni, un metro e 89 per 80 kg, l’ultimo torneo al Padova in Lega Pro e al Lanciano in B, offerto in queste ore al Bassano. Giandonato, ex biancorosso tre anni fa, ex promessa juventina (3 presenze in A con la Vecchia Signora a vent’anni) è un interno in grado di appoggiare l’azione e all’occorrenza anche di proteggere ma che però non è mai sbocciato del tutto. La Virtus potrebbe essere il treno della consacrazione per un profilo come il suo che vanta pure un gettone nell’Under 21 di Ciro Ferrara. Intanto sull’ex Furlan (oggi alla Ternana) ha puntato lo sguardo il Sassuolo in A oltrechè Carpi e Bari in B.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Campagna abbonamenti, presentazione della squadra, ulteriori miglioramenti al Penzo e omologazione del Taliercio. Queste le priorità nell’agenda del dg Dante Scibilia, le cui maniche sono ben rimboccate per far crescere il progetto-Venezia fuori dal campo. Delicata la questione del campo di allenamento in erba sintetica del Taliercio, già bisognoso (a meno di 5 anni dall’inaugurazione da parte del russo Yury Korablin) di interventi radicali per recuperare quella «elasticità» perduta a causa di problemi al fondo del manto artificiale. «Per salvare il sintetico servono 200 mila euro, essendo necessaria una canalizzazione attorno al campo per il drenaggio e lo scolo dell’acqua – spiega Scibilia -. Ad oggi però l’intervento, che il Venezia Fc vuole sostenere attraverso un finanziamento, è bloccato poiché per ottenerlo bisogna essere titolari di una concessione del campo che sia di pari durata a quella del finanziamento stesso». Il dialogo con il Comune è costante dopo che nell’estate 2015, per le inadempienze di Korablin, le concessioni vigenti erano decadute (in primis quella quinquennale fino al 31 luglio 2017 per il Penzo). Al Taliercio, invece, l’assegnazione per 9 anni del «campo A» (quello sintetico) non era «mai stata contrattualizzata – così chiariva la Giunta comunale il 6 agosto 2015 – per motivi imputabili esclusivamente all’Fbc Unione Venezia». «Tanto per il Taliercio quanto per il Penzo confidiamo – prosegue Scibilia – che entro fine anno venga formalizzata la concessione (di recente prolungata per il 2016/17, ndr) per una gestione pluriennale e quindi vari interventi migliorativi, sulla scia di quelli già effettuati a Sant’Elena con una spesa di 300 mila euro». In futuro il Penzo sarà «senza barriere»? «L’idea piace e abbiamo avviato il dialogo con le autorità preposte per capire se sia fattibile, anche alla luce di quelli che sarebbero i costi. Ad ogni modo quest’anno torneremo ad aprire, parzialmente, ai tifosi il settore distinti dedicato di recente a Valeria Solesin». Per quanto riguarda invece campagna abbonamenti e presentazione della squadra? «Abbiamo iniziato con largo anticipo a programmare la gestione della prossima Lega Pro. Noi siamo pronti, aspettiamo solo di conoscere il numero delle avversarie, date e gironi».

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ci pensa il presidente Joe Tacopina a riscaldare ancor di più l’ambiente nella sede del Venezia. In italiano presenta il primo incontro del tecnico Pippo Inzaghi con la stampa e l’avvio della stagione. «Sono sicuro che ci riserverà grandi soddisfazioni. In tutti i ragazzi ho visto entusiasmo e profesionalità, componenti fondamentali per raggiungere il nostro obiettivo che è la promozione in serie B». La parola passa subito al nuovo allenatore, alla prima esperienza in Lega Pro. «Mi è stato messo a disposizione tutto ciò che avevo chiesto – afferma Inzaghi – e abbiamo un mese e mezzo di tempo per valutare l’organico e i giocatori che conosco meno per eventualmente apportare dei correttivi – so che il presidente è pronto a farlo – che comunque spero non siano necessari». Squadra rivoluzionata. «E proprio perchè si è cambiato tanto dobbiamo impegnarci da subito per creare la “famiglia”. Ho già visto dai primi contatti che è un gruppo ben disposto al lavoro: d’altronde gli elementi sono stati scelti con grande attenzione all’aspetto umano. È stato creato un mix giusto di giovani e di esperti, con un occhio anche al fattore territoriale». Si parla della sua ricerca della perfezione in ogni cosa: anche sul piano dell’alimentazione. «La società mi ha messo a disposizione un medico per seguire la dieta dei ragazzi – si tratta del dott. Maurizio D’Aquino, ndr – con il quale sto lavorando a stretto contatto: per vincere bisogna essere atleti dentro e fuori dal campo. Si lavora tanto e si deve mangiare bene». Campionato durissimo. «Sarà una B2 con tanti team – Parma, Livorno, Cremonese, Alessandria e Padova su tutti – molto competitivi: sarà ancora più bello vincere». Che Venezia sarà quello di Inzaghi? «Un Venezia che divertirà e attraverso il bel gioco vincerà il campionato, anche se non sarà certo semplice. Mi piace il 4-3-3 ma il modulo non deve condizionare: va adeguato alle caratteristiche dei giocatori». In questi giorni ha ripensato a dieci anni fa? «A quando venni a Venezia d avversario? Ah no, alla Coppa del Mondo! Il 9 luglio 2006 ha lasciato un ricordo indelebile: è successo qualcosa di grandioso per noi italiani e sono orgoglioso di essere stato lì. Ma adesso penso solamente al Venezia». E via verso l’allenamento del pomeriggio.

Ore 19.20 – (La Nuova Venezia) A volte ritornano, e i treni passano due volte. Nove anni fa, Alex Pederzoli, era un giovane promettente, chiamato da Giancarlo Corradini per guidare il centrocampo del Venezia. Era la gestione dei fratelli Poletti, il Venezia aveva perso Nello Di Costanzo dopo la semifinale playoff contro il Pisa da neopromossa e puntava a disputare un’altra stagione da protagonista. Pederzoli è un cognome che al Venezia non è sconosciuto, visto che il papà William aveva indossato la casacca arancioneroverde post fusione. Alex Pederzoli è stato uno dei primi nomi abbinati al Venezia al termine dei playoff di Lega Pro, ma l’ufficializzazione del passaggio dal Pordenone in arancionerverde è arrivata solo a ridosso del raduno di Monastier. Tante aspettative, tanti sogni, infranti dopo una manciata di settimane, compreso il ritiro a Cavalese in Val di Fiemme, con Alex Pederzoli, messo in lista di partenza ancor prima che iniziasse il campionato, a fine agosto. «Non mi portò fortuna segnare il rigore contro il Portogruaro in Coppa Italia», osserva ironicamente il centrocampista scuola Juventus, «a parte gli scherzi, a distanza di quasi dieci anni, non ho ancora capito perché arrivai e perché me andai. Mi volle Corradini, ma poi venni utilizzato in ruoli non proprio confacenti alle mie qualità. Mi dispiacque moltissimo lasciare il Venezia, ma, alla resa dei conti fu la mia fortuna: andai al Crotone e vinsi il campionato. Non ho mai avuto un’idea precisa perché la mia avventura al Venezia finì così rapidamente, ma ormai è passato tanto tempo». Di acqua sotto i ponti veneziani ne è scorsa tantissima in nove anni, Alex Pederzoli adesso è un centrocampista di grande esperienza, ha compiuto 32 anni a marzo, e dopo Crotone ha giocato con Padova, Gallipoli, Ascoli, Sudtirol, Pavia e Pordenone. «Se mi aspettavo di ritornare un giorno al Venezia? Mah, nel calcio può accadere di tutto. Poteva capitare, è accaduto, e sono tornato in un momento bellissimo, in una società solida e ambiziosa, che parte per vincere il campionato». Nelle ultime tre stagioni Alex Pederzoli ha sentito il profumo della serie B, ma ha dovuto fermarsi nei playoff: nel 2013-2014 con il Sudtirol in semifinale contro il Carpi (1-2 e 2-2), nel 2014-2015 con il Pavia nei primo turno contro il Matera (1-2), nella stagione appena terminata ancora in semifinale con il Pordenone contro il Pisa (0-3 e 0-0). «Sì, ci sono andato vicino a ritornare in serie B, ma non è andata bene. L’ultima stagione a Pordenone è stata però una favola, a prescindere da come è andata con il Pisa. Da ripescati siamo arrivati secondi, alle spalle del Cittadella, un grandissimo campionato». Anche il Venezia parte per vincere il campionato, nonostante la folta e agguerrita concorrenza. «La squadra è forte, ma dovremo fare gruppo e soprattutto non dimenticare mai una qualità: l’umiltà. È fondamentale per arrivare fino in fondo. Non basta avere un organico competitivo per vincere. Anche in questa stagione c’erano squadre, sulla carta, più forti del Cittadella, che è andato in serie B, o del Pordenone. Consigli di papà? È ovviamente molto contento, mi ha detto solo “Mi raccomando questa volta…”. Questa è una piazza favolosa, ci sono ritornato di corsa, sarebbe fantastico regalare la serie B. La squadra è forte, forte, ci proveremo». Nel Venezia, Alex Pederzoli, ritrova Facchin e Malomo. «Sì, ci conosciamo bene, ma in questa squadra ci sono tanti giocatori forti. Qua al Venezia c’è il top della Lega Pro, non vedo l’ora di iniziare, sono molto contento di far parte del gruppo allestito da Giorgio Perinetti per Pippo Inzaghi». Alex Pederzoli salterà le prime amichevoli del Venezia in quanto è squalificato fino al 4 agosto avendo patteggiato dopo il deferimento avuto in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate al termine di Pavia-Pordenone.

Ore 19.10 – (La Nuova Venezia) Maglia azzurra, come dieci anni fa a Berlino, quando vinse il Mondiale contro la Francia, lo stesso spirito sbarazzino e la voglia di guardare sempre avanti. Obiettivo dopo obiettivo, un gradino alla volta, fino ad arrivare in cima. Filippo Inzaghi è il “sogno di mezza estate” di Joe Tacopina e di Giorgio Perinetti, l’uomo scelto per pilotare la navicella arancioneroverde verso le nobili sponde della serie B. Sarà un percorso con mille insidie, altrettanti trabocchetti, ma il timone è ben calibrato verso un traguardo preciso. Mai nascosto, né da Tacopina, né da Inzaghi, e non per presunzione. Quali sono le sensazioni dopo il primo contatto con squadra e tifosi? «Avverto le stesse emozioni del giorno della mia presentazione a Venezia, la voglia di riportare in alto questa squadra e il nome della città. Bellissime sensazioni. Il presidente Joe Tacopina e Giorgio Perinetti hanno esaudito tutte le mie richieste, sono felicissimo della squadra allestita, ma anche di tutto quello che ci circonda. Non potevo pretendere di più. Abbiamo un grande obiettivo da centrare, adesso tocca a me e al mio staff. Dobbiamo lavorare sodo per trasformare la rosa in un gruppo vero che si muova come un corpo solo in un’unica direzione. Abbiamo scelto i giocatori prima guardando le persone e poi abbinando il loro valore tecnico». Che effetto fa partire con un organico quasi al completo? «Beh, è un altro elemento positivo che testimonia la bontà del lavoro svolto da Giorgio Perinetti. Nelle prossime settimane avrò l’opportunità di visionare da vicino soprattutto i giocatori più giovani, che conosco un po’ meno, al termine del ritiro faremo il punto. Se ci sarà qualche pedina da inserire, lo faremo, credo che il presidente farà un ulteriore sacrificio, ma adesso tocca a me mettere i giocatori al posto giusto». Soddisfatto della rosa che è stata allestita? «Certamente. È stato formato un gruppo seguendo linee ben precise, dai giocatori di esperienza o che conoscono benissimo la Lega Pro a giocatori giovani, ma di grande prospettiva, acquisendo nello stesso tempo nuovi elementi per iniziare a costruire anche un patrimonio-giocatori per la società. Infine, si è tenuto anche conto del territorio, portando al Venezia elementi legati a Venezia, Mestre o al Veneto». Una scelta precisa anche allestire un programma di amichevoli senza avversari di categoria superiore? «Non c’era bisogno di questo, è una scelta mirata, non c’è bisogno affrontare grandi squadre, ma le squadre che abbiamo scelto ci consentiranno di avvicinarci gradualmente al campionato e, ancor prima, alla Coppa Italia di Lega Pro». Il modulo sarà il 4-3-3? «È il sistema di gioco che prediligo, ma sul quale non sono fossilizzato. La rosa è stata allestita in questa direzione, ma se strada facendo dovessi accorgermi che bisogna cambiare, lo farò senza tanti problemi». Venezia candidata alla promozione? «La prossima Lega Pro assomiglia più a una B/2 che alla serie C. Credo che mai come quest’anno ci siano società di gran blasone, come Parma, Livorno, Cremonese, Alessandria o Padova, tante squadre partiranno per vincere, come il Venezia, ma alla fine ci sarà solo una promozione diretta. Sarà più difficile, ma anche sarà più bello vincere». Quale sarà il percorso di avvicinamento al campionato? «Sarà graduale, applicazione nel lavoro, giorno dopo giorno, voglia di crescere, individualmente e come squadra. I giocatori mi hanno impressionato fin dal primo giorno, hanno dimostrato intensità e determinazione. Non lasceremo nulla di intentato perché i successi si costruiscono anche fuori dal campo, con una condotta di vita perfetta. Ho sempre seguito questo percorso da giocatore, figurarsi se non lo seguirò da allenatore». Qualche idea per i gironi? «Sinceramente non mi preoccupo adesso di quali saranno le avversarie da affrontare, c’è tanto lavoro da fare sul campo. Inutile pensarci adesso. Quando i gironi saranno ufficializzati, faremo il punto su chi dovremo affrontare». Maglia azzurra come dieci anni fa? «Il 9 luglio 2006 rimarrà scolpito per sempre nella mia mente, vincere un Mondiale non capita a tutti. Sono orgoglioso di aver fatto parte di quel gruppo, ma sono anche abituato a guardare avanti. Adesso c’è solo il Venezia».

Ore 18.50 – Qui Mezzano: termina l’allenamento.

Ore 18.40 – Qui Mezzano: stretching finale.

Ore 18.20 – Qui Mezzano: partitella in corso, provato l’ormai consueto 3-5-2.

Ore 18.00 – Qui Mezzano: continua il lavoro particolareggiato per possesso e giro palla.

Ore 17.40 – Qui Mezzano: allenamento pomeridiano dedicato al lavoro col pallone.

Ore 17.20 – Qui Mezzano: uno splendido sole fa capolino sul campo sportivo. Assente Giorgio Zamuner, rientrato a Padova per motivi di mercato.

Ore 17.00 – Qui Mezzano: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) «La “guerra” è finita, ringraziamo tutte le parti che si sono impegnate per raggiungere questo risultato, che nei giorni scorsi è stata messo ancora una volta in bilico. Ma molte sono state le persone che ci hanno dato una mano, devo dire grazie a molti, anche al sindaco di Vicenza che si è adoperato per far sì che i due contendenti, Sergio Cassingena e Tiziano Cunico, trovassero un accordo». Insomma, il presidente Alfredo Pastorelli tira un sospiro di sollievo e riparte. «Oggi (ieri per chi legge, ndr ) il tribunale di Vicenza ha omologato il piano di ristrutturazione del debito e subito dopo abbiamo presentato la documentazione in Federazione per chiudere l’iscrizione al prossimo campionato di serie B. Adesso pensiamo al calciomercato, a fare la squadra per il prossimo campionato dove ci sarà da soffrire ma con l’obiettivo fondamentale di mantenere la categoria. Alle prossime battaglie, se ci saranno, ci penserò io…». Così Pastorelli ha chiuso la «pratica» relativa all’iscrizione al campionato e ha poi commentato le trattative della campagna trasferimenti. «Preciso subito che non ci sono incedibili – ha sottolineato – anche Brighenti , se arriverà l’offerta giusta, può essere ceduto. Molto dipenderà dalle offerte che riceveremo, nel frattempo posso dire che per il ritorno di Alessio Vita e l’arrivo di Nicholas Siega mancano solo le firme ma tutto è definito per tipo di contratto, durata e importi. Quindi, se non impazzisce nessuno – ha continuato Pastorelli – le due operazioni andranno in porto, mentre è più complicato arrivare a Giuseppe Rizzo del Perugia con il quale esiste ancora una certa distanza tra domanda ed offerta». Parole che confermano come l’arrivo in prestito del mediano messinese sia tutto in salita, soprattutto considerato che la concorrenza (Ascoli e Benevento in testa). Oggi le parti si dovrebbero incontrare nuovamente, ma tra la richiesta di ingaggio del mediano del Perugia e l’offerta del Vicenza «ballano» circa 40mila euro lordi, importo che potrebbe far saltare la trattativa. E poco cambierebbe anche inserendo nella contrattazione il giovane Francesco Orlando che Cristian Bucchi, tecnico del Perugia, ha avuto alle sue dipendenze nella scorsa stagione alla Maceratese imparando a conoscere le doti del giovane esterno. Giocatore che il Vicenza invece pare non considerare molto, e Orlando non risulta nemmeno tra i convocati per il ritiro di Andalo. Saltasse Rizzo, il Vicenza dovrebbe cambiare obiettivo in un centrocampo assai bisognoso di rinforzi visto che anche Francesco Urso potrebbe lasciare Vicenza con destinazione Benevento. L’alternativa a Rizzo, dato per assodato che i costi dell’ex granata Migjen Xhevat Basha sono fuori budget, potrebbe essere Mirko Eramo , centrocampista di proprietà della Sampdoria nella scorsa stagione al Trapani. Come per Rizzo però, i costi dell’operazione Eramo sono abbastanza elevati e di non facile realizzazione. Ormai invece definito è l’arrivo in prestito del difensore Saverio Madrigali che Andrea Pastorello, procuratore del difensore, ha pilotato in biancorosso. Tutto definito anche per Andrea Beduschi che firmerà un contratto per i prossimi due anni.

Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) Lo dice subito il presidente Alfredo Pastorelli, ma basta già l’espressione del suo volto per capire che tutto è finito bene. Al suo fianco, ieri, l’avvocato Fabio Sebastiano, legale della società biancorossa, che tanta parte ha avuto per la buona riuscita della vicenda. «14 mesi, 14 battaglie, adesso abbiamo vinto la guerra, è tutto a posto». Questo l’esordio del massimo dirigente biancorosso per annunciare che il tribunale in mattinata aveva accettato il piano di ristrutturazione dei debiti presentato dal Vicenza.Poi Pastorelli è tornato sulla vicenda Cassigena-Cunico che ha fatto temere il peggio. «Non ce l’aspettavamo, eravamo sempre stati rassicurati che la cosa tra i due fosse risolta, poi invece è andata diversamente. In questi giorni un po’ di preoccupazione l’abbiamo avuta ma non molta, perchè si era preparata una documentazione che ci avrebbe fatto avere l’omologa anche nell’eventualità di non accordo tra i due». E come sempre in questi casi i ringraziamenti di rito. «Sono per l’avv. Sebastiano, il dott. Luca Boscato e il dott. Alberto Matteazzi, l’attestatore del piano di ristrutturazione dei debiti, ma anche per il sindaco Achille Variati che intervenendo sui due contendenti ci ha dato una grossa mano». Resta un dubbio: possibile che non vi siate accorti di questo debito da 1,2 milioni di euro? «Certo che lo sapevamo, ma a Vi.Fin. era stato ceduto questo credito dal signor Sergio Cassingena che ci aveva portato il relativo bonifico e ci aveva detto che era suo e questo è attestato da un atto notarile, quindi noi eravamo in buonafede, poi due mesi fa ci è arrivata la comunicazione di Cunico dove appunto rivendicava 400 mila euro». Da adesso in poi si spera non ci saranno altre sorprese. «Spero di no, certo può arrivare la notizia di qualche debito di cui non siamo a conoscenza, ma è stato messo in preventivo e poi nulla mi spaventa dopo questi mesi». E qui scatta l’affondo del massimo dirigente biancorosso che scandisce: «La guerra è finita, ma adesso ne apro io una, nel senso che farò fare una verifica da dei legali, ma non di Vicenza, per una revisione degli ultimi cinque anni della gestione del Vicenza e chiunque, e sottolineo chiunque, dovesse risultare avere delle responsabilità inerenti alla compilazione dei bilanci e alla gestione della società verrà colpito da cause appunto di responsabilità. Se invece sarà tutto a posto, problemi zero». Interviene l’avv. Fabio Sebastiano che precisa: «In questi mesi è stata fatta un’analisi economica, finanziaria e patrimoniale della società da una serie di professionisti e il piano di ristrutturazione dei debiti è stato attestato dunque non ci potranno essere sorprese almeno in merito a quanto da noi analizzato».

Ore 16.00 – (Giornale di Vicenza) Tutto è bene quel che finisce bene. Il Vicenza e i suoi tifosi tirano un sospiro di sollievo, ora che tutti i passi che dovevano essere compiuti per risolvere in senso positivo la vicenda interna alimentata dall’ex presidente Tiziano Cunico sono stati fatti.Ieri il presidente Alfredo Pastorelli in conferenza, al Menti, dov’è intervenuto anche il legale Fabio Sebastiano, ha ripercorso i fatti delle ultime, febbrili ore che hanno visto protagonisti Cunico e l’ex proprietario del Vicenza, Sergio Cassingena. Le cifre: il Vicenza aveva chiesto alla Banca Popolare di Vicenza un finanziamento pari a 1 milione e 200mila euro e Cunico – ecco il motivo del contendere – ha rivendicato parte di quel credito, pari a 400mila euro, inserito nell’accordo di ristrutturazione. «Si tratta del primo accordo di ristrutturazione dei debiti – ha spiegato Sebastiano – siglato da una società di calcio in Italia». Vicenza quindi apripista in questo senso, con l’Agenzia delle Entrate, con la quale si è deciso per la rateizzazione in 12 anni del debito, che rappresenta il 74,54 per cento dei creditori aderenti all’accordo. Ripercorriamo le tappe, decisive, delle ultime 24 ore. Lunedì, alle 19, il raggiungimento dell’accordo tra Sergio Cassingena e Tiziano Cunico. Il passaggio successivo l’ha compiuto, sempre lunedì sera, il legale di Cunico, Edda Grasselli, che aveva depositato per via telematica al tribunale civile, sezione fallimentare, la rinuncia all’opposizione all’omologa per la ristrutturazione del debito. Ieri mattina un altro passo fondamentale si è concretizzato quando è stato depositato al tribunale civile l’originale della rinuncia all’opposizione; il giudice ha dichiarato l’estinzione del procedimento di opposizione. Ed ecco che a quel punto la strada era spianata per il Vicenza, atteso, ieri, da un ulteriore appuntamento: la presentazione dell’omologa alla Covisoc, la Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio professionistiche che si è riunita per dare il benestare all’iscrizione del campionato dei biancorossi. Ebbene, la Covisoc, con le sue tre commissioni (economico-finanziaria, infrastrutturale, logistico-organizzativa) valuterà che tutta la documentazione inviata ieri dal club di via Schio sia in ordine; spetterà al consiglio federale, che si riunirà il 19 per rilasciare le licenze. La Covisoc avviserà il club solo se la documentazione presenterà problemi, ma in tal senso il Vicenza può considerarsi già al via del prossimo campionato cadetto.

Ore 15.30 – (Gazzettino) Due novità in un colpo solo per il centrocampo del Campodarsego, sempre più attrezzato per un’altra brillante stagione in serie D. Dalla Luparense San Paolo arriva Alberto Pignat, mezzala classe 94 che, come i difensori Severgnini e Sanavia, ha deciso di seguire il tecnico Cunico. L’accordo è stato già raggiunto, domani svolgerà le visite mediche e firmerà. A sorpresa si registra poi la conferma dell’interno Andrej Tanasa che sembrava destinato alla Virtus Vecomp e invece ha deciso di restare a Campodarsego, per la gioia del diggì Attilio Gementi: «Veramente una grande soddisfazione». Con l’arrivo di Pignat e la conferma di Bedin, Piaggio e Tanasa si preannuncia dunque un centrocampo decisamente all’altezza della situazione. Capitolo portiere. Sta per svincolarsi dal Belluno e firmerà lunedì il diciannovenne Brino e lo stesso succederà con un estremo difensore coetaneo che scioglierà il vincolo con una società professionistica e che nella passata stagione ha fatto una trentina di presenze in serie D. Poi mancheranno solo un’altra punta e un giovane esterno. Lunedì la ripresa della preparazione. Una conferma che vale quanto un nuovo acquisto di spessore anche per l’Este che potrà contare anche nella prossima stagione su Vincenzo Ferrara. Il trequartista, dopo l’ottimo campionato disputato, era nel mirino di vari club e c’era stato pure qualche interessamento dalla Lega Pro, ma dopo una pausa di riflessione ha deciso di riabbracciare la compagine giallorossa. «Lo riteniamo un colpo importante – commenta il vice presidente Stefano Marchetti – anche sul piano umano. Lo abbiamo voluto fortemente l’anno scorso, ha fatto bene e lui, nonostante gli fossero arrivate offerte importanti, anche più della nostra, ha deciso di restare con grande entusiasmo e questo ci rende ancora più contenti». Una freccia in più dunque nell’arco del nuovo tecnico Michele Florindo che può contare su un organico ormai quasi al completo. All’appello manca solo il tassello forse più importante, ovvero una prima punta con il difficile compito di non fare rimpiangere Mastroiannni, ceduto al Carpi come in passato Lasagna: «Ci sono in ballo due profili e nei prossimi giorni prenderemo una decisione».

Ore 15.00 – (Gazzettino) Il programma della settimana prevede le visite mediche, i primi test e lavori atletici guidati dal preparatore Andrea Redigolo. Sabato sera la presentazione ufficiale della squadra in piazza Pierobon, domenica mattina la partenza per il ritiro di Lavarone (Trento) dove la squadra si tratterrà fino a sabato 30 luglio, quando rientrerà in pianura per disputare l’amichevole con il Vicenza, allo stadio Menti alle 20.30. Queste le altre amichevoli programmate durante il ritiro: a Lavarone domenica 17 con il Lovadina, quindi mercoledì 20 il Cittadella ospiterà l’Altovicentino, domenica 24 luglio il Levico Terme, infine mercoledì 27 luglio a Rovereto la gara con il Chievo.

Ore 14.40 – (Gazzettino) È iniziata ieri la stagione 2016-17 del Cittadella, con il Tombolato divenuto nuovamente scenario privilegiato della squadra di Roberto Venturato. L’aria era beneaugurante dopo il ritorno in cadetteria, conquistata sul campo grazie a una cavalcata trionfante, con i “veterani” fieri dei risultati ottenuti, i “nuovi” desiderosi di inserirsi in un contesto solido e ottimale per esprimersi al meglio, mentre i «giovani» della Primavera aggregati alla prima squadra sprizzavano voglia di crescere e trasformare i loro sogni in realtà. Dopo i convenevoli degli arrivi e le foto di rito, la truppa agli ordini di Venturato ha incominciato a conoscersi svolgendo un lavoro leggero prima in sala stampa e poi sul campo. Mancava Gianluca Litteri, che si aggregherà al gruppo a giorni, mentre è rientrato Massimiliano Busellato, dopo una buona annata giocata in prestito alla Ternana. Non confermati alla scadenza del contratto Alessandro Sgrigna, Mattia Minesso, Claudio Coralli e Nicola Donazzan, sui quali ha precisato il presidente Andrea Gabrielli: «Dispiace sempre perdere qualcuno che ha contribuito ai successi della squadra. Auguro ai giocatori che non sono stati confermati una idonea collocazione in altre realtà. Sono scelte dolorose, che i regolamenti ci impongono non potendo superare certi parametri di età, ma siamo sempre qua con possibilità di rivederci». Sui nuovi, continua il presidente: «E stato bravo il direttore generale ad agire con professionalità e tempismo garantendo prima dell’inizio del raduno di Lavarone i nomi che aveva nel taccuino, taluni ambiti da altre società. Marchetti ha la massima fiducia e la rosa sarà sicuramente competitiva per la serie B. Siamo al 90 per cento e sono possibili altre integrazioni». Due anni fa la rosa era piuttosto ristretta. «La serie B è lunga e logorante con imprevisti sempre dietro l’angolo. L’esperienza ci deve servire perchè la difficoltà dei ricambi ha concorso alla nostra retrocessione». Sull’obiettivo del prossimo campionato, conclude Andrea Gabrielli: «Mantenere la categoria è prioritario, perciò puntiamo alla salvezza anche se ci sarà sempre lottare con i denti. Poi se arriverà qualcosa in più saremo ancora più contenti». Dal presidente al tecnico Venturato: «Devo un plauso a Stefano Marchetti e alla società per il lavoro fatto. Poter andare a Lavarone con la rosa quasi al completo ci consentirà di lavorare in condizioni ideali». Se la stagione scorsa il Cittadella partiva come la squadra da battere, quest’anno sarà una cosa diversa. Riprende Venturato: «La serie B mi impressiona per la sua lunghezza, è un campionato che non ho mai disputato, ma vedo tanta serenità e voglia di fare qualcosa di importante. Sono convinto che riusciremo anche quest’anno a prenderci delle belle soddisfazioni». Sul lavoro immediato, precisa: «Fino a sabato cercheremo di capire le ha concorso alla nostra retrocessione». Sull’obiettivo del prossimo campionato, conclude Andrea Gabrielli: «Mantenere la categoria è prioritario, perciò puntiamo alla salvezza anche se ci sarà sempre lottare con i denti. Poi se arriverà qualcosa in più saremo ancora più contenti». Dal presidente al tecnico Venturato: «Devo un plauso a Stefano Marchetti e alla società per il lavoro fatto. Poter andare a Lavarone con la rosa quasi al completo ci consentirà di lavorare in condizioni ideali». Se la stagione scorsa il Cittadella partiva come la squadra da battere, quest’anno sarà una cosa diversa. Riprende Venturato: «La serie B mi impressiona per la sua lunghezza, è un campionato che non ho mai disputato, ma vedo tanta serenità e voglia di fare qualcosa di importante. Sono convinto che riusciremo anche quest’anno a prenderci delle belle soddisfazioni». Sul lavoro immediato, precisa: «Fino a sabato cercheremo di capire le condizioni di ciascun giocatore in modo da avere i riferimenti su cui impostare il lavoro a Lavarone». Sulle sue vacanze trascorse in Sardegna, conclude: «È un momento di stacco che ci vuole, anche se la testa era spesso sul Cittadella da costruire. È stata comunque una situazione piacevole». Il direttore generale Stefano Marchetti a questo punto può guardare al mercato con un certo sollievo: «Ora è più bello perchè posso seguire certe operazioni intervenendo solo se ci sono i presupposti giusti e non perchè devo concludere. Così come è adesso, in rosa possono arrivare solo giovani. Le due bandiere (Paolucci e Busellato ndr) devono avere quattro anni consecutivi. Per l’attacco è aperto il ritorno di Jallow, mentre domani (oggi per chi legge ndr) arriverà la mezzala Luca Valzania. Busellato andrà in ritiro, poi vedremo, è un giocatore che stimo e arriva da una grande annata; per cederlo deve esserci un acquirente “facoltoso”. Volevo Pelagatti perchè è un difensore esplosivo e veloce. Sono contento perchè abbiamo due o tre giocatori per ogni ruolo e una rosa con diversi giocatori capaci di interpretare ruoli diversi. Pasa è uno con i piedi buoni e sa impostare l’azione partendo dalla difesa». Fra i nuovi arrivati, Luca Strizzolo non vede l’ora di giocare in serie B: «Per me è la prima volta, ma ho l’entusiasmo di continuare sulla scia dell’anno scorso a Pordenone. A Cittadella c’è l’ambiente giusto per fare bene, sono stati lanciati tanti bomber, spero di essere all’altezza della situazione. Ho conosciuto Iori e Benedetti a Pisa». A passo di casa anche l’altra punta, Andrea Arrighini: «Sono esploso nel Pontedera, spero di ripetermi a Cittadella. Volevo rimanere in B dopo l’esperienza ad Avellino, cercherò di amalgamarmi al meglio nel gruppo».

Ore 14.20 – (Mattino di Padova) Sono sei i nuovi giocatori del Cittadella: il portiere Alberto Paleari, ingaggiato dalla Giana Erminio, i tre ex del Pordenone Simone Pasa, Marco Martin e Luca Strizzolo, l’ex Rimini Ivan Pedrelli e l’ex Cosenza Andrea Arrighini. Tutti iniziano la nuova avventura granata con un entusiasmo che, a vederli, non è solo di facciata. «Credevo di finire al Parma, poi è arrivata questa chiamata del Cittadella a sorpresa. Pensate che al termine di ogni stagione chiedevo al mio procuratore se c’erano proposte per me dalla Serie B e, proprio stavolta in cui non l’ho fatto, è arrivata quest’opportunità», racconta il trentenne Pedrelli, terzino destro che contenderà la fascia a Salvi. «Avevo anche altre offerte, ma ho colto al volo quella del Cittadella, e spero di recuperare il tempo perduto in questi anni. Ho iniziato la mia carriera in Serie B fra Bologna e Verona, ormai una decina di stagioni fa, poi non ho più avuto modo di giocare in questa categoria, che ritrovo adesso, nel modo più inaspettato. Non vedo l’ora di cominciare». La felicità del quasi 24enne Paleari traspare persino dagli occhi: «So di inserirmi in un gruppo coeso. Con me ci sarà Alfonso, che ho seguito tutto l’anno: ho tanto da imparare sia da lui che da mister Pierobon». Arrighini non è da meno: «Ero convinto che sarei rimasto al Cosenza, che sembrava mi avesse riscattato dall’Avellino. Ma quando l’operazione è saltata, ho voluto fortemente la Serie B».

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Il presidente Andrea Gabrielli, ma anche il vice Giancarlo Pavin e l’amministratore delegato Mauro Michelini. Assieme alla ventina di tifosi presenti al Tombolato nel giorno del raduno, c’erano anche loro. Con curiosità e voglia di ripartire. «La rosa non è ancora completa, ma ci presenteremo al ritiro di Lavarone che inizierà domenica quasi al 90%, competitivi per la Serie B», sottolinea Gabrielli. Il quale, proprio riguardo al gruppo, riprende un’osservazione formulata dal d.g. Marchetti. «Ha ragione quando dice che l’errore da non ripetere è quello di costruire una rosa troppo ristretta, come probabilmente è accaduto due stagioni fa, nell’anno della retrocessione. Oggi dispiace non vedere certi volti a cui eravamo molto legati, e mi riferisco in particolare a Coralli, che rimarrà sempre legato a questi colori. Credo che compirà ancora un breve percorso come giocatore (Lucchese e Livorno fra le possibili destinazioni, ndr), ma le porte per lui rimarranno aperte, e vedremo in quale veste potrà tornare». La filosofia con la quale è stato pensato il Cittadella rimane la stessa ed è basata sulla valorizzazione dei giovani e di alcuni fra gli elementi più interessanti provenienti dalla Lega Pro. «I giocatori arrivati sono tutte prime scelte e con loro cercheremo di centrare il nostro obiettivo, che è quantomeno la salvezza. Se otterremo qualcosa di più, saremo ovviamente più contenti, ma restiamo con i piedi per terra», conclude il numero uno granata.

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) C’è Andrea Gabrielli, venuto a dare la “benedizione” presidenziale ai suoi uomini, che afferma: «Stefano Marchetti ha fatto un gran lavoro». E alle sue spalle si sente il direttore generale che sussurra in dialetto, sorridendo: «Speremo». Ecco qua il clima che si respira al Tombolato alla ripresa dei lavori del Cittadella. Per la verità, quando si parla di clima, il primo pensiero va al caldo, a dir poco afoso, che avvolge il centro sportivo granata, con la prima sgambata che, anche per ovviare al problema, tra saluti, chiacchiere e foto di rito slitta ben oltre le ore 16, fissate per il ritrovo. Fra i primi a presentarsi al campo ci sono i nuovi arrivati, con i tre “ex” del Pordenone, Pasa, Strizzolo e Martin, che fanno gruppetto. In gruppo si presentano anche i ragazzi della Berretti, aggregati alla prima squadra, e subito chiedono, in cerca di conferma: «Ma possiamo cambiarci di là?», indicando lo spogliatoio dei grandi. Tra i “vecchi” c’è chi, come capitan Iori, può togliersi il lusso di presentarsi in bici, dribblando i bambini del “Cittadella camp” che affollano il tunnel che porta al sintetico. Ci sono quasi tutti i 26 convocati. Quasi, perché mancano all’appello due “pezzi da novanta” come Litteri e Chiaretti, i quali, al rientro dalle vacanze trascorse rispettivamente a Cuba e in Brasile, si aggregheranno al gruppo soltanto oggi. A dir la verità, manca anche un altro giocatore, la mezzala Luca Valzania, che ancora non è stato ingaggiato ufficialmente, anche se lo stesso Marchetti ammette che «oggi o domani lo annunceremo, e non sarà un semplice prestito dall’Atalanta, ma lo prenderemo con diritto di riscatto e contro-riscatto». Con il suo arrivo il mercato non terminerà, perché da qui a fine agosto di cose ne accadranno, «ma siamo già a buon punto, in tutti i ruoli abbiamo almeno due elementi se non tre, e nelle prossime settimane potremo valutare con calma eventuali operazioni, legate soprattutto ai giovani, fermo restando che è sempre aperto il discorso relativo al prestito di Jallow». Radiomercato continua a far uscire “voci” su Busellato. «Il mercato non è chiuso fino all’ultimo giorno», ripete il d.g. granata. «Busellato è un giocatore che stimo e che di sicuro non voglio mandar via. Vedremo se ci saranno offerte, ma lui non ha chiesto di andarsene. Tenete anche presente che, con Paolucci, è una delle due “bandiere” e, se dovesse partire, al suo posto dovrebbe per forza arrivare un giovane nato dopo il ’95, altrimenti sforeremmo il tetto dei 18 “over 21”». C’è chi scherza: spesso i giocatori cercati da Marchetti erano gli stessi inseguiti dal suo collega Zamuner al Padova, da Strizzolo a Pelagatti. «Con Zamuner ho buoni rapporti, ma sono abituato a guardare in casa mia. E se adesso dovesse ingaggiare Cappelletti, si assicurerebbe un bravissimo giocatore e un serio professionista». Guai a lanciarsi in proclami, anche se Pascali, come di consueto, non si fa pregare: «Lasciamo parlare gli altri, poi magari facciamo come il Portogallo. Ricominciamo con la voglia di sognare, e di non trovarsi a lottare per la salvezza penando fino all’ultima giornata. Personalmente, poi, potrò finalmente dire di aver giocato in tutte le categorie, dalla Serie D alla Serie A». Roberto Venturato, rientrato dalle vacanze in Sardegna («Ma con la testa ero già proiettato al campionato»), è più misurato: «Abbiamo già un gruppo abbastanza formato, c’è da fare un grosso applauso a Marchetti. Dispiace per alcune scelte dolorose legate alle mancate conferme, ma la regola dei 18 “anziani” ci ha costretto a farle. La Serie B sarà una novità anche per me, è un campionato davvero molto lungo, che affrontiamo con serenità e con l’obiettivo di raggiungere qualcosa di importante: mantenere questa categoria e regalare delle gratificazioni ai tifosi. Nelle prossime mattine sono in programma le visite mediche, funzionali anche ad evitare ricadute di infortuni precedenti, mentre al pomeriggio ci saranno le prime sedute di lavoro più blande. Dopo la partita amichevole di domenica con la Lovadina, a Lavarone, cominceremo più seriamente con i lavori tecnico-tattici».

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) Mai come quest’anno il lavoro del dg Stefano Marchetti era andato così avanti alla data del raduno della squadra. Lo si capisce molto bene, nel giorno in cui il Cittadella torna a faticare sotto un sole cocente e con una temperatura superiore ai 35 gradi, osservando la lunga lista dei nuovi arrivati. Il gruppo allestito per competere ad alti livelli anche in serie B consta di diverse facce nuove: in sequenza alfabetica ecco Andrea Arrighini, Marco Martin, Alberto Paleari, Daniele Pasa, Ivan Pedrelli, Carlo Pelagatti e Luca Strizzolo. Su questi ultimi, Marchetti ha «bruciato» il Padova, che si era mosso per primo, sfruttando nella maniera migliore la categoria superiore. «Sono molto felice del lavoro che ho fatto — si sbilancia una volta tanto Marchetti — era difficile portare a Cittadella contemporaneamente Arrighini e Litteri. Se solo la mattina prima qualcuno mi avesse detto che sarei riuscito ad acquistarli entrambi, probabilmente lo avrei preso per matto… La squadra è quasi al completo, ora bisognerà capire come terminare il lavoro. Lora e Busellato? Vedremo come evolverà il mercato, dovesse partire il primo Staiti potrebbe anche essere una soluzione percorribile, dovesse partire il secondo bisognerebbe acquistare un giovane. Il nuovo regolamento è penalizzante per gli over, bisogna tenerne conto». Marchetti ha pure confermato che è in arrivo dall’Atalanta Luca Valzania, per il quale potrebbero essere necessario un paio di giorni. La squadra verrà presentata sabato sera in piazza Pierobon e andrà in ritiro per il nono anno consecutivo a Lavarone, in provincia di Trento: «E’ la prima volta che mi capita di affrontare un campionato complicato come la serie B — sorride Roberto Venturato —ma sul mercato è stato fatto un lavoro importante, che ci soddisfa molto. La squadra è quasi al completo, magari ci potranno essere un paio di ritocchi, ma il più è fatto». La carrellata di neoacquisti presenta diversi spunti di curiosità. Fra questi, il fatto che spesso e volentieri (come nel caso di Pedrelli, Pelagatti e Strizzolo), Padova e Cittadella siano arrivate sugli stessi obiettivi, ma che i giocatori abbiano preferito la categoria superiore: «Ma non soltanto — spiega Pelagatti — ho valutato anche la solidità societaria. In Italia è uno degli esempi migliori che ci siano». Pedrelli era a un passo dal Parma, «ma poi è arrivato il Cittadella e io non ci ho pensato un attimo, perché la serie B mi mancava da troppi anni: avevo iniziato con Bologna e Verona e poi ho fatto tanta gavetta in Lega Pro». Senza dimenticare Strizzolo, che ricorda come «Zamuner fosse il mio agente, ma io volevo salire di categoria e sono stato costretto a dirgli di no. Lui ha capito l’occasione». C’è pure molto Pordenone, con Pasa e Martin che affiancheranno Strizzolo, mentre Arrighini è stato uno degli attaccanti più contesi: «Volevo la B, sarei rimasto a Cosenza se fosse finita diversamente. Ma non potete capire quanto sia contento di essere qui». Chiude il «vecchio» Pascali: «Lasciamo gli altri parlare, poi magari facciamo come il Portogallo agli Europei…».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Città tappezzata di striscioni a favore dello stadio Plebiscito nella notte tra lunedì e ieri. Protagonisti dell’iniziativa gli ultras biancoscudati che da tempo hanno sposato il progetto del sindaco Bitonci di fare disputare in futuro le partite del Padova nell’ex impianto del rugby. E così i cartelli con scritto “Plebiscito subito” sono apparsi come funghi al Bassanello, in corso Milano, al cavalcavia di Chiesanuova e naturalmente negli altri impianti sportivi della città che hanno ricevuto una sorta di trattamento speciale. In cima alla gradinata dell’Appiani campeggia lo scriscione “La storia del tifo continua al Plebiscito”, mentre è andata peggio all’Euganeo i cui ingressi ovest sono stati metaforicamente bloccati con del nastro rosso, il tutto accompagnato dalla scritta “Chiuso per indecenza”. Proprio nei giorni scorsi i ragazzi della tribuna Fattori avevano espresso con un comunicato il proprio pensiero sull’argomento, ironizzando sui politici della vecchia maggioranza che in tempi recenti si sono opposti alla soluzione Plebiscito. A loro gli ultras, nel denunciare le carenze mai risolte dell’Euganeo, hanno dichiarato di intitolare i bagni esterni mai installati, il servizio bus mai attuato e la curva chiusa al pubblico da lungo tempo.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Giacomo Bindi si avvicina a grandi passi verso Padova. Reduce dalla promozione in serie B con il Pisa sarà lui, salvo sorprese, il nuovo portiere dei biancoscudati. Un’operazione tutt’altro che agevole, quella per portarlo all’ombra del Santo, dal momento che l’estremo difensore dei nerazzurri aveva varie pretendenti e un altro anno di contratto, con ingaggio ulteriormente lievitato grazie al recente salto di categoria. L’arrivo in riva al Tirreno di Ujkani, su cui evidentemente vuole puntare l’allenatore Gattuso, ha però indotto le parti a trovare un accordo in uscita e ieri sera il portiere si è incontrato con la società toscana per chiudere in tal senso. «In serata – riferiva ieri sera il direttore generale Giorgio Zamuner che nel frattempo ha raggiunto la squadra in ritiro a Mezzano – aspetto un suo contatto telefonico per capire se ci darà il via libera alla nostra proposta». Ventinove anni, senese, Bindi può già contare su una lunga carriera alle spalle che lo ha visto difendere i pali, tra le varie squadre, di Siena, Catanzaro, agli ordini di Brevi, Crotone, Latina, Foggia e Pistoiese. In un solo giorno potrebbero dunque registrarsi due acquisti, essendo ormai prossima la fumata bianca pure per l’ingaggio di Michele Russo. Anche il centrale difensivo classe ’86 è infatti legato alla Cremonese con un contratto in scadenza nel 2017 ed è proprio su questo aspetto che c’è da trovare ancora la definitiva quadratura del cerchio, non tanto in un accordo tra il Padova e i lombardi, ma nella definizione di qualche pendenza tra il giocatore e la sua ormai ex società, tanto che questa mattina dovrebbe esserci un ultimo incontro tra l’agente del giocatore e i dirigenti cremonesi per la risoluzione del contratto. Ieri è comunque arrivato un segnale chiaro e forte dato che nell’elenco dei calciatori convocati per il raduno della squadra non figura Russo, come del resto l’altro centrale difensivo Zullo. C’è anche da aggiungere che ieri a Cremona l’attenzione era rivolta soprattutto ad altre operazioni: nel tardo pomeriggio è stato ufficializzato l’ingaggio del centrocampista Filippo Porcari, dell’attaccante Stefano Scappini, 24 reti nella scorsa stagione al Pontedera, e dell’esterno difensivo sinistro classe ’96 Matteo Procopio, uno dei gioiellini della Primavera del Torino che nel 2015 ha vinto il campionato. Intanto il difensore Michele Rigione, seguito pure dal Padova, ma che aspirava a un posto in serie B, è vicino al Cesena, mentre Claudio Sparacello, in biancoscudato da gennaio a giugno (per lui 2 gol), giocherà nel Sudtirol. QUI MEZZANO. Doppia seduta anche ieri in parte bagnata dalla pioggia per la squadra, che nei due allenamenti ha alternato il lavoro fisico, agli ordini del preparatore atletico Fabio Martinelli, a quello con la palla imperniato sulla tecnica e sulla tattica con esercitazioni e partitelle sotto gli occhi di Brevi. Oggi si replica, domani allenamento solo pomeridiano, domenica alle 15.30 la prima amichevole con la locale formazione del Primiero.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) «Sono sempre stato il più piccolo, ho imparato tanto dai portieri più esperti che ho avuto al fianco e lo farò ancora. L’addio di Petkovic? L’ho saputo a cose fatte, dispiace perché eravamo un bel gruppo». È vero che Padova è una piazza difficile per i portieri? «Fa parte del gioco ed è anche il bello di questa piazza. Avere tanti tifosi, tanta pressione, rende Padova speciale e superiore alle altre. Dopo l’ultimo anno mi sento di aver imparato a gestire tutto ciò che sta intorno alla partita, le aspettative e le pressioni». Prossimi obiettivi? «Creare un gruppo che possa giocare per le posizioni importanti, sono arrivati tanti giocatori esperti apposta. La stima di Zancopè? Mi rende orgoglioso». Oggi, infine, dovrebbe essere il giorno giusto per l’annuncio di Michele Russo, che ieri ha trattato il suo addio con la Cremonese.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Al ritorno in B, per due anni, lo stesso Cano si è sempre giocato il posto con Agliardi, soffiandoglielo nella cavalcata verso i playoff. L’anno dopo Perin ha scavalcato Pelizzoli, bersagliato dai tifosi al punto da chiedere la cessione all’inizio della stagione successiva. Al suo posto arrivò Anania, con il passare del tempo scalzato da Silvestri, copione ripetuto con Colombi, ultracriticato, e rimpiazzato da Mazzoni. Quindi la caduta in D, la scelta di puntare su Petkovic, che però è fragile, s’infortuna spesso e viene sostituito di volta in volta dai vari Cicioni, Lanzotti e Favaro. Eccolo l’ultimo sopravvissuto, Alessandro Favaro appunto, reduce da una buona stagione ma destinato a rincorrere ancora il posto: «Sono pronto a giocarmi le mie carte e in un certo senso ci sono abituato», confida il ventenne.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Il Padova e i suoi portieri, una storia (senza pace) che si ripete. La rosa biancoscudata in ritiro a Mezzano è ancora incompleta nei suoi numeri uno. Dopo l’addio di Petkovic è rimasto solo Favaro, affiancato entro il fine settimana da un numero uno di esperienza. La società sta trattando con Giacomo Bindi del Pisa, è lui la prima scelta, ma ancora non c’è l’accordo. Dovesse saltare, è già pronto Antonio Donnarumma del Genoa. Due profili di spessore per la categoria e, a prescindere da chi sarà, il prescelto verrà insignito dei galloni da titolare. E così si cambia ancora, in un percorso storicamente tormentato. Da quando si è deciso di sostituire Cano (secondo portiere in assoluto per numero di presenze in biancoscudato), a Padova si solo alternati la bellezza di 13 portieri in 7 stagioni.

Ore 11.40 – Qui Mezzano: termina l’allenamento.

Ore 11.20 – Qui Mezzano: inizia l’ormai consueta serie di corsa attorno al campo.

Ore 11.00 – Qui Mezzano: attenzione particolare al lavoro atletico nell’allenamento mattutino.

Ore 10.40 – Qui Mezzano: si passa dal sole al diluvio. Serie di circuiti per il lavoro col pallone tra calcio-tennis, conduzione della palla e palleggio.

Ore 10.20 – Qui Mezzano: arriva in ritiro anche Marco Cunico.

Ore 10.00 – Qui Mezzano: Biancoscudati in campo per l’allenamento, si comincia col sole.

Ore 09.30 – Segui live da Mezzano con la nostra redazione il doppio allenamento delle 10.00 e delle 17.00. Aspettando Bindi e Russo…

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Giornata proficua, quella di ieri per il dg Giorgio Zamuner. Il quale ha raggiunto il ritiro di Mezzano da dove in serata è filtrata la notizia più attesa: Giacomo Bindi , portiere che ha guidato il Pisa alla promozione e che è già stato allenato da Oscar Brevi a Catanzaro, diventerà il nuovo portiere del Padova. Dopo la cessione di Lazar Petkovic al Carpi, il ventinovenne estremo difensore originario di Siena potrebbe anche salire in ritiro già oggi assieme a Michele Russo , difensore che la Cremonese ieri non ha convocato per il ritiro di Ronzone: «L’Us Cremonese — si legge in una nota — comunica i giocatori convocati per il raduno di mercoledì 13 luglio: Bajic, Belingheri, Brighenti, Forni, Galli, Gambaretti, Gemiti, Haouhache, Ibe, Lucchini, Maiorino, Marconi, Pesce, Porcari, Procopio, Ravaglia, Ruci, Salviato, Scappini, Scarsella». Stamattina l’agente del giocatore incontrerà i vertici del club grigiorosso per la risoluzione, in serata Russo se tutto procederà senza intoppi sarà a Padova per firmare il contratto e poi salirà a Mezzano di Primiero per unirsi ai nuovi compagni. Così come Bindi, per il quale la svolta è arrivata all’ora di cena: «Russo dovrebbe raggiungere Mezzano domani (oggi per chi legge, ndr ) — conferma Zamuner — ha sistemato le sue cose. Per quanto riguarda il portiere per Bindi ormai ci siamo, siamo ai dettagli e anche lui potrebbe arrivare in ritiro assieme a Russo. Per quanto riguarda il resto, stiamo valutando sia in entrata che in uscita. La squadra l’ho trovata bene, stanno lavorando sodo: giusto così, perché per correre dopo bisogna correre prima…». Anche quella di oggi si annuncia una giornata molto importante. L’agente di Michele Marconi e di Cristian Sosa sarà ad Alessandria per trattare la rescissione di entrambi i suoi assistiti, che vorrebbero trasferirsi al Padova. Al momento è difficile capire se l’operazione andrà a buon fine. Non dovesse sbloccarsi la situazione, Zamuner virerebbe su altri obiettivi. Lino Marzorati resta un nome molto caldo in difesa ma ha diverse offerte dalla B.




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