Live 24! Padova-Campodarsego, termina 4-1 l’amichevole che chiude il ritiro

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Ore 20.40 – (Gazzetta di Reggio) Mattia Lombardo da pochi giorni e un nuovo giocatore della Reggiana. Arrivato a titolo definitivo dalla Pro Vercelli, il centrocampista figlio di Attillio Lombardo, ha le idee molto chiare sul proprio futuro e sugli obiettivi da raggiungere con la maglia granata. Nel momento della chiamata da parte del Ds Grammatica il giocatore non ci ha pensato nemmeno un minuto ad accettare la maglia granata. Lombardo è un centrocampista duttile, predilige giocare davanti alla difesa ma può fare anche la mezzala. In una eventuale difesa a tre potrebbe anche fare il centrale. Adesso per un ’95 come lui è tempo maturare sul campo. Mattia, quali sono le prime sensazioni «Sono in ritiro solo da pochi giorni, ma le sensazioni sono molto positive. Ero in ritiro con la Pro Vercelli quando e arrivata la chiamata della Reggiana e non ci ho messo neanche un minuto ad accettare la chiamata da parte dellla società granata. Il progetto e ambizioso e rispecchia quelle che sono le mie caratteristiche». Ci sono state altre chiamate dalla Serie B? «Sinceramente non le ho volute ascoltare, perchè ho risposto subito sì alla chiamata della Reggiana; mi rivedo nel progetto della società e ho accettato subito senza pensare ad altre eventualità». Che tipo di giocatore sei? «Nasco come centrocampista centrale, sia in un centrocampo a 3 che a 4, negli ultimi anni alla Sampdoria sono stato adattato a giocare nella difesa a 3 e l’hanno scorso come centrale nella difesa a 4. Mi metto a disposizione del mister e sarà lui a decidere in quale ruolo schierarmi». Ti pesa il tuo cognome? «No, lo vedo come uno stimolo perchè con mio padre ho la possibilità di confrontarmi e chiedere consigli. Ho sempre visto questo come un aspetto positivo e come uno stimolo per migliorarmi ogni giorno». Ti ha dato qualche consiglio dopo il tuo arrivo a Reggio? «Abbiamo avuto poco tempo per parlarne perchè lui è in ritiro con il Torino e perchè il mio è stato subito un netto si alla Reggiana». Che cosa ti ha convinto ad accettare Reggio? «L’ambiente, il blasone e il progetto della società. Ero stato a Reggio da avversario due anni fa con il Pontedera e l’ambiente mi aveva letteralmente affascinato, adesso sta a me ripagare la società con impegno e dedizione considerando anche il fatto che la Reggiana ha dimostrato fiducia in me acquisendomi a titolo definitivo». Questo può essere l’anno del tuo lancio definitivo? «Sì, io sono molto determinato e convinto per fare il massimo per raggiungere i miei obiettivi. Da diverso tempo sono anche seguito sotto l’aspetto nutrizionale, ho un mental coach e un personal trainer che mi aiutano per migliorarmi costantemente». Il sogno nel cassetto? «Vincere tutte le partite e disputare un campionato di vertice con la Reggiana». Che squadra tifi? «Ovvio, sono sampdoriano da sempre come mio padre».

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Si apre oggi la campagna abbonamenti del Pordenone per la stagione 2016-17. I vecchi abbonati avranno diritto di prelazione sino a mercoledì. Dal 28 luglio vendita libera. Obiettivo della società è raddoppiare le 200 tessere vendute l’anno scorso. Numero che ha relegato i ramarri al dodicesimo posto del girone A. Per media spettatori invece i neroverdi si sono classificati all’ottavo posto. Il traguardo delle 400 tessere è ambizioso, ma non irraggiungibile visto il feeling creatosi fra popolo neroverde e Tedino, i risultati ottenuti nel torneo 2015-16 e l’importante campagna di rafforzamento. Unico neo l’aumento dei prezzi che va dal 10 per cento per gli abbonamenti al 20 per cento per i biglietti per una singola gara.
Questi i prezzi ufficializzati: abbonamento tribuna centrale 300 euro (ridotto 200), tribuna laterale 220 (ridotto 170), gradinata 130 (ridotto 100). Per il singolo tagliando bisognerà pagare 22 euro in tribuna centrale (ridotto 11), 17 in tribuna laterale (ridotto 13) e 12 in gradinata (ridotto 10). Usufruiscono del ridotto gli over 65 e i giovani dai 16 ai 24 anni. Invariati i costi delle vip cards (mille per la tribuna, 400 per la gradinata). Chi si abbonerà entro il 13 agosto riceverà gratuitamente anche la card per assistere su sportube.tv a tutte le gare in trasferta del Pordenone (valore euro 19.90). Chi si abbonerà entro il 30 luglio potrà assistere all’esordio del Pordenone in Tim Cup contro il Grosseto il giorno successivo al costo di un solo euro.

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Giornate d’attesa sul fronte del mercato. D’altronde al Pordenone manca poco: un difensore e un centrocampista per completare la rosa, poi si aspetteranno soltanto le occasioni d’oro, quelle di fine mercato. Quanto all’attesa, in queste ore si concentra su due versanti: uno in uscita, l’altro in entrata. Si aspetta, infatti, che Matteo Mandorlini ufficializzi il suo matrimonio con il Padova di Giorgio Zamuner. Il figlio d’arte è già in ritiro a Mezzano con i biancoscudati, ma ancora non ha messo la firma sul contratto biennale che lo attende. Questioni burocratiche, perché anche il Padova deve effettuare le sue operazioni in uscita. Niente paura però, perché l’affare si farà. Una volta ultimata la cessione di Mandorlini, si potranno aprire le porte al centrocampista Suciu. Il mediano di proprietà del Torino sarà il vero asso (con Burrai, già in rosa a Pordenone) del reparto centrale dei ramarri. Arriverà a titolo definitivo e molto probabilmente firmerà anch’egli un contratto biennale. La Cremonese ha provato a mettere i bastoni tra le ruote del Pordenone, chiedendo a Suciu di tornare a difendere la maglia grigiorossa con cui ha disputato l’ultima stagione. Niente da fare, il pressing è andato a vuoto e a vincere la corsa è stato il club di Mauro Lovisa. Con ogni probabilità le due operazioni (Mandorlini a Padova e Suciu a Pordenone) saranno ufficializzate all’inizio della prossima settimana. Così il Pordenone sarà praticamente al completo. Mancherà all’appello solamente il giovane Giulio Parodi, ad oggi impegnato con la Juventus nella tournée in Australia. Difensore, Parodi è già promesso sposo al Pordenone e si unirà alla truppa guidata da Bruno Tedino dopo il 31 luglio. Alto quasi un metro e novanta, Parodi andrà a rinforzare il pacchetto arretrato del Pordenone e completerà il mercato in quel settore. Nella sua regione d’origine anni fa era soprannominato il nuovo Alessandro Nesta. Sul Noncello dovrà dimostrare di essere all’altezza di un campionato di livello come la LegaPro. Spetterà alle sapienti mani di Bruno Tedino la formazione di un giovane di belle speranze e in questo il tecnico del Pordenone è un autentico maestro.

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Secondo test match del Pordenone e seconda goleada. Il primo contro la selezione Arta-Cedarchis, sette giorni fa fini 19-0. Quello di ieri pomeriggio a Imponzo contro il Bordano addirittura 21-1. BERRETTONI MATTATORE – Goleador principe è stato Emanuele Berrettoni con 4 centri (splendidi un suo diagonale e una conclusione a cucchiaio). Triplette per Azzi e Arma, doppiette per Martignago, Raffini e Buratto. Una volta a testa sono andati in gol Cattaneo, Semenzato, Gerbaudo, Pietribiasi e Marco De Anna. Il primo gol della stagione è stato subito da D’Arsie dopo che era riuscito a ribattere un calcio di rigore. Tedino ha schierato nel primo tempo (4-3-3) Tomei, Pellegrini, Ingegneri, Stefani, Semenzato, Broh, Burrai, Cattaneo, Azzi, Raffini, Martignago. Nella ripresa sono entrati D’Arsiè, Marco De Manna, Dussi, Uliari, Gerbaudo, Buratto, Salamon, Berrettoni, Pietribiasi e Arma. Indicazioni positive da tutti gli uomini impiegati da Tedino. Sergiu in attesa di definire l’ingaggio è rimasto a bordo campo. Marchi (lussazione a una spalla in allenamento) dovrà restar fuori almeno un mese. SITUAZIONE LEGA PRO – Intanto, giunti al 22 luglio, non c’è ancora certezza sulle partecipanti al torneo di Lega Pro 2016-17, nè sulla composizione dei gironi che, come dichiarato dal presidente Carlo Gravina, verranno decisi solo quando si saprà con certezza quali saranno le 60 squadre da dividere in tre raggruppamenti. Per questo bisognerà attendere almeno sino al 4 agosto. Probabilmente verrà mutata la tradizionale suddivisione Nord-Centro-Sud per evitare che finiscano nello stesso girone Venezia e Parma, società ricche e ambiziose che vogliono tornare quanto prima nel calcio dei grandi, anche se lo stesso Gravina ha ribadito che non ci saranno pregiudiziali di questo tipo. CANDIDATE – Delle veterane della passata stagione, oltre al Pordenone, hanno confermato la partecipazione Bassano, Alessandria, Padova, Cremonese, Reggiana, Feralpisalò, Sudtirol, Renate, Giana Erminio, Lumezzane, Mantova, Pro Piacenza, Maceratese, Ancona, Carrarese, Robur Siena, Pontedera, Teramo, Arezzo, Tuttocuoio, Santarcangelo, Pistoiese, Lucchese, Prato, Casertana, Matera, Fidelis Andria, Messina, Juve Stabia, Catanzaro, Akragas, Catania, Monopoli, Lecce e Foggia. A queste si aggiungono le 3 retrocesse dalla serie B, Como, Livorno e Modena e le 9 promosse dalla serie B: Caronnese (che sostituisce lo Sporting Bellinzago), Piacenza, Venezia, Parma, Gubbio, Sambenedettese, Viterbese, Virtus Francavilla e Siracusa. In tutto sono 48. Ne mancano ancora 12. RIPESCANDE – L’organico dovrebbe essere completato dalle ripescate che non devono avere problemi disciplinari (calcioscommesse), economici o di strutture e non devono essere già state ripescate. Questo fra le aventi diritto ridurrebbe in teoria il gruppo a sole sei società: Cuneo, Lupa Roma, Lecco, Fano, Fondi e Olbia. Bisognerebbe quindi ricorrere alle perdenti delle finali playoff (Lavagnese, Frattese, Montecatini, Torres, Forlì, Francavilla, Campobasso, Seregno e Belluno) per trovarne altre sei.

Ore 19.40 – (Messaggero Veneto) Vendemmie d’agosto. Almeno nel calcio non sono fuori stagione. Anzi. Alimentano le speranze di un buon vino. Così, dopo le 19 reti realizzate all’Arta-Cedarchis, trasmettono ottimismo le 21 con cui il Pordenone si è divertito nella seconda sgambata amichevole del ritiro in Carnia. Vittima predestinata la formazione del Bordano. Privo di De Agostini acciaccato e di Marchi infortunato a una spalla (starà fuori un mese), e con Suciu ancora non utilizzabile a causa del protrarsi della trattativa col Torino (l’ok arriverà a breve), Bruno Tedino si affida inizialmente a Tomei in porta, Pellegrini, Ingegneri, Stefani e Semenzato in difesa, il neo acquisto Bro, Burrai e Cattaneo in mezzo, Azzi, Raffini e Martignago in avanti. Nella prima frazione è il brasiliano Azzi, già protagonista nella prima uscita, a deliziare il pubblico con una tripletta. Da segnalare pure un gran gol del giovane Raffini (anche per lui una piacevole conferma), autore di una doppietta, così come Martignago. Gli altri sigilli portano le firme di Cattaneo e Semenzato. Nella ripresa spazio ad alcuni “big” tenuti a riposo. Ti aspetti Arma, il bomber marocchino risponde con una tripletta. Davvero prevegole la terza rete con una botta all’incrocio. Delizioso l’assist in precedenza fornito all’ex juventino Gerbaudo. Ma il vero mattatore della ripresa è l’uomo che in molti scommettono sarà il simbolo del Pordenone della prossima stagione: Emanuele Berrettoni. Per lui un poker d’autore. A conferma della sua efficacia non soltanto in fase di ispirazione. Nel finale c’è spazio per un rigore parato (ma ribattuto in rete) del promettente D’Arsiè, per la zampata di Pietribiasi e la doppietta di Buratto. Gioia pure per il giovane Marco De Anna. Domani terminerà il ritiro. Giovedì prossimo a Maniago (con la Primavera dell’Udinese) ultima sgambata prima dell’esordio nella Tim cup.

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) La squadra è fatta o quasi: la prossima settimana sarà ufficializzato pure il centrocampista Suciu. L’esordio ufficiale di domenica 31 luglio al Bottecchia con il Grosseto, primo turno di Tim cup, è già in calendario. E da oggi via alla campagna abbonamenti. La stagione del Pordenone sta davvero per cominciare. Maurizio Orenti, uno dei soci del club, e il dg Giancarlo Migliorini, hanno lanciato l’appello al popolo neroverde. Fissando un obiettivo ambizioso, ma non impossibile. Se non altro alla luce del secondo posto, con semifinale playoff, della scorsa annata. «Vogliamo raddoppiare gli abbonamenti». Parole che tradotte in numeri significano: 400 abbonati. Visto che attorno ai 200 si era fermato il computo della scorsa annata. Divertiamoci. «Penso che la squadra costruita quest’estate – ha continuato Orenti – non abbia nulla da invidiare a quella che è arrivata seconda. Per cui, potremmo divertirci. Ma c’è bisogno che la gente dimostri di capire gli sforzi e i sacrifici della società». Anche comprendendo i forse inevitabili adeguamenti nei prezzi per la prossima stagione. «Gli abbonamenti – precisa Migliorini – subiranno un aumento di circa il 10 per cento, mentre i biglietti saliranno del 20. Diciamo che sarà molto più conveniente abbonarsi. Si arriverà a risparmiare anche sei partite». Prezzi. I prezzi (interi) degli abbonamenti vanno dai 130 euro della gradinata ai 300 della tribuna centrale. Riduzioni in tutti i settori per gli under 25 e gli over 65. Sconti per le famiglie. I tifosi più generosi possono sottoscrivere la card “Pn member”: costa mille euro, ma dà accesso all’area hospitality, garantisce un posto in poltronissima e diversi altri vantaggi. Prelazione. Da oggi sino a mercoledì prossimo spazio alle prelazioni, ovvero agli abbonati della scorsa stagione che possono confermare il loro posto (tranne alcuni delle prime file della tribuna centrale che dovranno scalare per lasciare spazio a nuove poltronissime). Da giovedì 28 luglio vendita libera. Chi si abbonerà entro sabato 30 assisterà all’esordio in Tim cup del giorno successivo pagando solo 1 euro. Chi lo farà entro il 13 agosto riceverà in omaggio la tessera per vedere gratis in streaming le gare in trasferta. Stadio. Si pensa pure a un ampliamento dello stadio. «Speriamo – ha dichiarato Orenti – che le promesse dell’amministrazione si traducano in realtà». Obiettivi: una nuova tribunetta laterale da 400 posti e altri 300 in gradinata. Così da superare quota 3 mila.

Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Per il Bassano un affare ufficiale e la caccia grossa all’attaccante che continua. Il Trapani ha depositato nella giornata di ieri il contratto di Caio De Cenco : dopo il crac del Pavia, per l’ex attaccante del Pordenone, triennale e nero su bianco arrivato dopo un lungo confronto. Ma non è detto che De Cenco resti in Sicilia. La concorrenza è agguerritissima: Montalto, Citro, Coronado, Ferretti. Ecco perché il Bassano insiste. Nuovo contatto nella giornata di ieri, i due direttori sportivi Daniele Faggiano e Werner Seeber si sono parlati. Se il Trapani lo cederà in prestito, sarà oneroso e non gratuito. E il Bassano continua a spingere su questa pista. De Cenco rimane la prima scelta, il club siciliano riflette e sta valutando cosa fare, mentre le alternative per il reparto offensivo sono rappresentate in primis da Francesco Grandolfo , pupillo di mister Luca D’Angelo. Che, in attesa di affrontare la Fidelis Andria al primo turno di Coppa Italia, si gode un affare fatto. Dopo la fumata nera per Simone Perico , ecco quella bianca per la primissima alternativa, rappresentata da Giovanni Formiconi , esterno destro della Cremonese. Accordo raggiunto con il club grigiorosso e annuncio ufficiale arrivato puntualmente nella prima mattinata di ieri: «La società Bassano Virtus 55 Soccer Team — si legge nella nota — ha acquisito, a titiolo definitivo dalla Us Cremonese, il diritto alle prestazioni sportive di Giovanni Formiconi. Formiconi, terzino destro classe ’89, nell’ultima stagione ha collezionato 20 presenze con la maglia grigiorossa. In precedenza per lui 58 presenze e 1 gol nelle stagioni 2014-2015 e 2013-2014 con il Grosseto in Lega Pro e altre 9 presenze in Serie B con la medesima squadra». Formiconi ha vestito inoltre le maglie di Benevento (26 presenze, nel 2010-2011), Lumezzane (22 presenze, nel 2009-2010) e Cisco Roma (8 presenze, al debutto in Lega Pro, a 18 anni. Seeber adesso cerca un esterno sinistro basso e un regista. Manuel Giandonato , sondato nei giorni scorsi, non è più stato contattato. Si parla pure di Massimo Loviso , in uscita da Alessandria e gradito a Luca D’Angelo.

Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) La prima tegola del ritiro ad Asiago è toccata purtroppo a Filippo Stevanin. Il laterale difensivo di sinistra durante l’allenamento si è procurato una distorsione a un ginocchio. L’arto si è gonfiato sicchè lo staff medico ha deciso di eseguire degli accertamenti specifici che saranno possibili solamente quando il ginocchio si sarà sgonfiato. Solo in quel momento verrà effettuata la risonanza magnetica che farà piena luce sull’entità dell’infortunio. Ovviamente la fervida speranza di tutti è che si tratti di una semplice distorsione senza ulteriori complicazioni ai legamenti. In tal caso nel giro di qualche settimana il terzino di fascia originario di Angarano tornerà regolarmente al suo posto saltando unicamente gli impegni di Tim Cup e rientrando in tempo per il campionato. Se invece gli approfondimenti clinici evidenzieranno danni differenti lo stop sarà fatalmente più lungo. In ogni caso un’autentica iattura per il ragazzo della Destra Brenta che quest’anno è atteso nuovamente a una stagione da probabile titolare della corsia mancina.Tra l’altro il partente Semenzato non è stato ancora sostituito e da quel lato D’Angelo in questo momento è totalmente scoperto. Ecco perchè bisogna confidare che l’inconveniente dell’ottimo Steva sia davvero poca roba.

Ore 18.40- (Giornale di Vicenza) Arruolato pure Formiconi, alè. Ieri vi annunciavamo l’arrivo, oggi c’è anche il conforto dell’ufficialità: il terzino romano (ma nativo di Genova) ha già raggiunto la squadra in ritiro ad Asiago, sta lavorando col gruppo e sarà lui il sostituto di Toninelli, padrone per quasi un quinquennio della maglia numero 2. Formiconi a soli 26 anni non difetta di personalità: quando era a Grosseto con cui ha militato per un biennio pure in serie B era il capitano della squadra. Sistemata la fascia destra è scattata l’emergenza per quella sinistra. Stevanin si è bloccato per un guaio al ginocchio (e di questo leggete a parte) mentre il sostituto di Semenzato finito a Pordenone deve ancora arrivare. In questo momento la corsia mancina è totalmente scoperta e però in Tim Cup qualcuno con la casacca numero 3 dovrà pur posizionarsi. Ecco perchè adesso, in attesa di capire l’evoluzione clinica di Stevanin , delle tre caselle vuote in organico le priorità sono sicuramente due: un esterno basso sinistro in primis, eppoi l’imprescindibile centravanti. Seeber è già al lavoro su più fronti. Tuttavia figuratevi se Seeber molla la presa su Caio De Cenco, il chiodo fisso del general manager di via Piave.Proprio ieri il Trapani ha fatto sottoscrivere al panzer italobrasiliano un accordo biennale con opzione per il terzo anno e il giocatore si sta allenando coi compagni nel ritiro trentino di Spiazzo di Rendena. Ma attenzione: il Trapani ha un’esuberanza offensiva persino spropositata: da Coronado a Ferretti sino a Petkovic, solo annotando le primissime scelte. Se non va via qualcuno è probabile che De Cenco nel Trapani che strizza l’occhio alla serie A il campo non lo veda mai . Ed è su questo punto che insiste Seeber per arrivare allo sfondatore ex Pordenone. L’uomo di Bressanone conta di poterci arrivare attraverso la formula del prestito.Ieri c’è già stato un primo colloquio tra Seeber e il direttore sportivo del Trapani, Daniele Faggiano: è chiaro che se anche i siculi entrassero nell’ordine di idee di girare in prestito annuale De Cenco al Bassano, l’operazione difficilmente sarà a titolo gratuito.Facile infatti che a Trapani vogliano monetizzare un minimo l’investimento appena sostenuto. Ad ogni modo i rapporti tra i due club sono estremamente cordiali e il dialogo tra le parti continuerà nella convinzione di poter approdare prima o dopo a un’intesa. Dopodichè è evidente che il digì virtussino si tiene aperte altre strade, prima fra tutte quella che conduce a Francesco Grandolfo dell’Andria. Quanto a Ciccio Coralli, il bomber lasciato libero dal Cittadella che gradiva tantissimo la destinazione Bassano, non rientra nelle preferenze del Soccer Team. Su di lui Livorno, Lucchese e ora pure Viterbese.

Ore 18.15 – Fischio finale: Padova-Campodarsego 4-1.

Ore 17.30 – Inizia la ripresa di Padova-Campodarsego.

Ore 17.15 – Fine primo tempo: Padova-Campodarsego 1-1.

Ore 16.30 – Inizia Padova-Campodarsego.

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Secondo test estivo per un Venezia che saluta Piancavallo chiudendo col Real Vicenza la prima parte di ritiro.
Alle ore 17 ad Aviano il team di Pippo Inzaghi affronta la selezione vicentina-veronese prima di rifiatare fino a martedì, giorno di partenza per Jesi in vista del proseguimento della preparazione a Norcia. Domenica scorsa il Venezia ha battuto per 8-0 l’Aviano di Seconda categoria, con il neo attaccante Loris Tortori a segno con un’incornata vincente e due pennellate da fuori area. «È un bene che la mira funzioni subito perché i gol servono sempre – afferma il 27enne romano di Tor Vergata – per rinfrancare il morale e sentire un po’ meno la fatica sulle gambe. Abbiamo bisogno di quotidiani segnali positivi, lavoriamo assieme da poco ma come sintonia di gruppo sembriamo nati un mese fa». Per la sua stagione veneziana Tortori ha scelto il numero 11. «Ci tenevo, per fortuna sono riuscito a strapparla a Marsura – sorride -. Gioco la Lega Pro da 8 anni, per essere una punta esterna ho sempre fatto buoni bottini ma a Venezia punto ad arrivare finalmente in doppia cifra. La concorrenza interna non mi ha mai spaventato, non sapete quanto mi carichi avere compagni da serie A come Domizzi e Bentivoglio ad esempio. Questo Venezia è la squadra più forte in cui io sia mai stato». Cresciuto nel vivaio della Lazio, Tortori ha quasi sempre militato in squadre del sud. «Firmai un quinquennale con la Lazio, poi però andai in prestito all’Isola Liri e a fine anno non mi riscattarono. L’unica stagione complicata è stata a Latina dove fui impiegato a centrocampo, mentre tra Paganese, Melfi e Feralpi ho reso al meglio da ala offensiva». Così ha conquistato Inzaghi che lo ha chiesto esplicitamente al ds Perinetti. «Ho avuto allenatori giovani come Grassadonia e Diana, mi piacciono perché sanno entrare nella nostra testa. Inzaghi è esigente, vuole che corriamo il più possibile e per me è un invito a nozze, perché sono un faticatore che non si risparmia. Ad Aviano è stato bello vedere i tifosi al nostro fianco, conquistarli numerosi è un obiettivo primario del Venezia».

Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Inzaghi? Vorrebbe che facessimo sempre gol…». Risponde così l’attaccante Nicola Ferrari ai microfoni di Sky Sport 24, ieri in collegamento tv dal ritiro del Venezia, a Piancavallo. «Il mister pretende molto da noi attaccanti, probabilmente perché lui era uno che di gol ne faceva tanti. Ma è molto esigente con tutti i reparti, è meticoloso e non tralascia nulla», racconta Ferrari, ultimo acquisto del Venezia che ha chiuso il mercato (almeno per il momento) con il botto. Una corazzata allestita per vincere: «Sarà un campionato durissimo, con tante squadre importanti, come una specie di B2 – aggiunge Ferrari – e il Venezia ha fatto una campagna acquisti importante. Siamo una squadra forte, potremo farcela, sulla carta potremo essere più bravi degli altri. Ma sappiamo già che tutti ci affronteranno con il coltello fra i denti, anche questo sarà un ostacolo in più da superare». Telecamere a parte, la squadra ieri ha svolto la sua ultima giornata di allenamento in altura, con la consueta articolazione del lavoro, tra mattinata in palestra e sedute in campo, con la consueta partitella conclusiva. Oggi invece la squadra si sposterà ad Aviano, per l’amichevole conclusiva contro il Real Vicenza, ex Verona Stars (ore 17). Mancheranno probabilmente Garofalo, Geijco, Galli e Chicchiarelli che anche ieri si sono allenati a parte. Lavoro differenziato anche per Cernuto, che potrebbe recuperare per oggi, ma è più facile che venga tenuto a riposo per non rischiare. La squadra avversaria, guidata in panchina dall’ex stella del Genoa Tomas Skuhravy, ripropone l’esperienza internazionale del Verona Stars, con una rosa di giovani giocatori provenienti da tutta Europa, ma anche dagli Stati Uniti, dal Canada e dal Kenya. Non ci sono «stelle» ma qualche giovane talento interessante potrebbe emergere, specie nel folto gruppo dei nati intorno al 2000. La giornata televisiva, proseguita con interviste a Bentivoglio, Soligo, Geijco, D’Angelo e Domizzi, si è poi conclusa con Giorgio Perinetti e Pippo Inzaghi ospiti della trasmissione di Sky delle 23, dedicata al calciomercato.

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Ultimo giorno della prima parte del ritiro precampionato per il Venezia che nel tardo pomeriggio (ore 17) affronterà ad Aviano il Real Vicenza, nuova denominazione del Verona Stars dopo l’acquisizione a inizio mese del club che dodici mesi fa non si iscrisse al campionato di Lega Pro, limitandosi a svolgere attività nel settore giovanile. Secondo test per gli uomini di Filippo Inzaghi, dopo la goleada contro i dilettanti dell’Aviano (8-0), anche il Real Vicenza sarà solo uno sparring partner con una squadra infarcita di giovani, italiani e stranieri, guidati da Tomas Skuhravy, ex attaccante del Genoa. Una squadra in ritiro da giorni a Tonezza del Cimone (Vicenza) che ha già affrontato e vinto il triangolare di Borgo Valsugana contro gli inglesi Luton Town (1-1) e i dilettanti trentini del Borgo (2-0), e poi amichevole con la Spal (serie B) a Tarvisio (0-8, tripletta di Grassi, reti di Antenutti, Finotto e Posocco, due autoreti di Kanazue e Conway). Dopo il test contro il Venezia, i biancorossi hanno in programma le amichevoli contro la Virtus Entella (a Brentonico, lunedì 25 luglio) e contro il Bassano (ad Asiago, giovedì 28 luglio). Ieri, nel ritiro di Piancavallo, sono arrivate le telecamere di Sky, che prima dell’allenamento pomeridiano si sono soffermate sull’attaccante Nicola Ferrari, sui centrocampisti Simone Bentivoglio e Evans Soligo, alla fine è toccato all’esperienza di Maurizio Domizzi. A Piancavallo è salito anche il Ceo del Venezia, Ted Philipakos, poi in tarda serata, verso le 23, collegamento in diretta ancora con Sky e interviste con Filippo Inzaghi e il direttore sportivo Giorgio Perinetti. Si sono allenati a parte Chcchiarelli, Geijo, Garofalo e Cernuto (solo quest’ultimo potrebbe essere recuperabile per l’amichevole). Pippo Inzaghi ha incentrato buona parte dell’allenamento sulla fase difensiva con partitella finale. Al termine dell’amichevole con il Real Vicenza, il gruppo arancioneroverde salirà in pullman per far rientro a casa. Due giorni di riposo, poi martedì mattina ritrovo al Taliercio e nuova partenza verso Jesi, tappa intermedia della seconda parte del ritiro precampionato a Norcia che scatterà giovedì 28 luglio fino a domenica 7 agosto. In Umbria, il Venezia disputerà altre quattro amichevoli (Jesina, Sambenedettese, Porto d’Ascoli e Fermana).

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Finisce in goleada il secondo test del Vicenza. A pochi giorni dall’amichevole disputata contro l’Arco, la squadra biancorossa è nuovamente scesa in campo contro la squadra spagnola dell’Iberos, società con sede a Madrid attualmente in ritiro in Italia, che ha già affrontato il Perugia in amichevole perdendo con un netto 5-0. C’era attesa per capire se Nicolò Brighenti sarebbe sceso in campo, e al fischio d’inizio il capitano del Vicenza era regolarmente al suo posto con la fascia al braccio. Mister Lerda schiera un Vicenza «sperimentale» sia nei singoli che nel modulo, un 3-4-3 che in fase difensiva si trasforma in un 4-4-2, con i difensori in linea. Sotto una pioggia battente la squadra biancorossa prende subito in mano le redini dell’incontro e dopo venti minuti di gioco il Vicenza è già avanti di due gol realizzati dal centravanti Di Piazza e dall’ex reggiano Siega. Il vantaggio non frena la voglia di reti della formazione vicentina che dieci minuti dopo è sul 4-0 grazie ai gol ancora di Di Piazza e del giovane Cernigoi. Il primo tempo si chiude sul 5-0 grazie alla terzo gol messo a segno da Di Piazza, che però è costretto ad uscire per una forte contusione; quando sta per scoccar il 45’ esce anche Adejo. Per l’ex difensore della Reggina e del AEL Kalloni si tratta di un problema fisico che però pare di poco conto. Nel secondo tempo Lerda cambia quasi tutto l’undici a parte il portiere Kerezovic e l’esterno Orlando. In campo si vedono anche gli ultimi arrivati, il mediano Rizzo e il terzino destro Pucino, ma la parte del leone la fa Raicevic che sigla una tripletta. Gli spagnoli dell’Iberos riescono a segnare il gol della bandiera con Bourslee, ma nella fase finale dell’incontro la squadra biancorossa segna ancora con Diego Otero, figlio del grande attaccante del Vicenza del presidente Pieraldo Dalle Carbonare, e con Vita il cui gol fissa il punteggio sul 10-1. Alla fine si è trattato di un buon allenamento, in vista dell’anticipo di campionato che si giocherà domenica a Pergine di Valsugana contro il Carpi, un test che dopo una settimana di lavoro darà qualche indicazione più concreta sullo stato di salute della squadra e sul valore dei singoli giocatori. A riguardo il direttore sportivo Antonio Tesoro e il tecnico Lerda stanno sondando il mercato per non farsi trovare impreparati nel caso in cui Brighenti lasciasse Vicenza. Il club berico ha parlato con il Bari di Valerio Di Cesare, che ha militato nel Vicenza nel biennio tra il 2008 e il 2010. «Al momento il Bari non è intenzionato a cederlo — ha spiegato Michelangelo Minieri, procuratore del difensore — però siamo a fine luglio e prima della fine del mercato molte cose possono cambiare». Difficile però che il Vicenza, se Brighenti dovesse passare al Chievo Verona, possa aspettare così a lungo e quindi è probabile che la dirigenza biancorossa stia valutando anche altre candidature. In uscita il mediano Urso e l’attaccante Maritato sembrano quelli più vicini a lasciare Vicenza, mentre la pista che porta all’ex centrocampista dell’Udinese Pinzi è stata seccamente smentita dalla dirigenza.

Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) La B come occasione. A Vicenza Nicholas Siega non vuole toppare. “Per me questo è il passo più importante della carriera”. Ed è un passo da compiere di… corsa. Perché ha voluto vestire il biancorosso?Dopo il biennio positivo a Reggio Emilia, ho scelto Vicenza nonostante avessi ricevuto diverse offerte. Il progetto proposto dalla dirigenza del Vicenza mi convinceva e qui voglio mettermi alla prova. Anche perché sarà il mio primo anno di B.Anche se dovrà giocarsi i suoi spazi?Sí, so che non sarà semplice. Qui ho trovato compagni che giocano insieme già da tempo, però la motivazione è la mia principale caratteristica. In allenamento do tutto e proverò a conquistare così Lerda. Questa è l’arma che noi nuovi potremo usare. E’ arrivato anche un gol…Sono contento, ma è solo l’inizio. Spero di farne altri.Cosa può ottenere Lerda da lei? Sono un esterno veloce che ama puntare l’uomo e credo di avere una qualità. Sono abile sia in fase offensiva che in fase difensiva. Ecco perché spero di essere utile al Vicenza in questo campionato.Questi primi due test le hanno detto qual è il suo livello di forma?Siamo ancora nelle battute iniziali, stiamo costruendo e allenamento dopo allenamento, aiutati anche dalle partite, raggiungeremo il livello giusto per affrontare al meglio il campionato.

Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Il presidente Alfredo Pastorelli riferendosi alla vicenda che ha visto coinvolto Brighenti aveva dichiarato al nostro giornale:«Raggiungerò la squadra in ritiro e allora potrò rendermi conto di persona di quanto sta accadendo, solo dopo mi esprimerò». E ieri, dopo l’amichevole vinta sull’Iberos, il massimo dirigente biancorosso alla precisa domanda su come avesse visto in campo Brighenti ha risposto: «Bene, ha fatto il suo, ma non mi ha stupito, tutti sappiamo come sa giocare il Brighe, e devo dire che questo mi ha fatto piacere». Pastorelli però ha precisato che non è sua intenzione parlare direttamente col giocatore. «Non credo parlerò con il ragazzo, caso mai aspetto che sia il suo procuratore a venire da me, sempre logicamente se ha qualcosa da dirmi, anche perchè il cartellino di Brighenti è del Vicenza ed è legato a noi fino al giugno 2018». Poi, come se nulla fosse, il presidente biancorosso rivela una cosa che sorprende e spiazza. «Casualmente la buona sorte ha fatto sì che per impegni di lavoro io non abbia controfirmato l’adeguamento economico». Scusi e dunque? «Come avevamo scritto nel comunicato stampa era un adeguamento economico importante, ma la società aveva deciso di fare questo sforzo proprio perchè si trattava di Brighenti, del capitano, del leader». Come dire che ora quel contratto non lo firmerà più? «Dico che abbiamo sentito tradita la fiducia che avevamo riposto in lui, dire che non ci saremmo mai aspettati un comportamento del genere è ancora poco, perchè chiedere per due volte di non giocare quando sei il capitano è ancora più grave». E adesso cosa succederà? «Aspetto che qualcuno mi dia una spiegazione di quanto avvenuto». Pastorelli racconta pure lo stato d’animo del tecnico Lerda sulla vicenda. «Ci è rimasto male, ma confida che tutto si possa risolvere».Quindi le impressioni del massimo dirigente biancorosso dopo aver visto in campo per la prima volta il Vicenza targato 2016-17. «Ho trovato tutti bene, una bella sorpresa è stato Di Piazza, così come mi è piaciuto Cernigoi, ma mi piace sottolineare la conferma di Raicevic che ho visto molto motivato, così come Galano. Mi pare stia nascendo davvero un buon gruppo». L’impressione positiva di Pastorelli gli è stata confermata dallo stesso Lerda. «L’allenatore mi ha detto che è contento e che tutti si stanno impegnando». Poi per quanto riguarda il mercato il presidente ha spiegato: «A meno di qualche occasione davvero importante non credo ci saranno altri arrivi da qui alla fine del ritiro, meglio valutare con calma la rosa attuale».

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Prima ancora di vedere se Lerda ripropone il 3-4-3, gli occhi cercano, in mezzo alla fitta pioggia delle 17 che si abbatte su Andalo, il capitano. Brighenti, che non aveva disputato la prima amichevole, stavolta c’è. Gioca un tempo e lo fa da par suo, sbarrando la strada ai pur volenterosi ragazzotti dell’Iberos, schiacciati 10-1 da un Vicenza marcato Di Piazza e Raicevic (3 gol per ciascuno). Brighenti, dicevamo. Con la fascia da capitano agisce sul centro-sinistra nel reparto composto inizialmente da Beduschi e Adejo. Il difensore biancorosso al centro della trattativa col Chievo si muove con la consueta brillantezza, dá indicazioni ai compagni, ottiene gli applausi di Lerda e a fine gara, mentre attende di tornare in hotel con la squadra, guarda verso il campo, seduto davanti agli spogliatoi. Lo sguardo non sembra essere quello dei giorni migliori… E le parole del direttore sportivo Tesoro, fermato mentre attraversa il campo, non regalano sprazzi di grande chiarezza: «Brighenti? Non ci sono novità al momento. L’ho visto giocare bene – afferma – come sempre». Meglio parlare del campo e di quel che i biancorossi hanno fatto vedere ieri pomeriggio nel secondo test in quota, segnato sì dalle triplette di Di Piazza e Raicevic (e dai numerosi errori sottoporta di Galano) e dall’acuto del giovane Otero che papà verrà a gustarsi domani a Pergine contro il Carpi, ma anche dagli infortuni: Di Piazza, dopo il terzo gol, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, è uscito dopo essere stato toccato duro alla caviglia destra, mentre per Adejo, pure lui costretto ad abbandonare il campo prima del break, ha accusato un problema alla cartilagine del ginocchio. No, in questo senso non è un buon inizio.Lerda ripropone il 3-4-3 e schiera di fatto una formazione per tempo. Al 10′ sblocca il risultato Di Piazza con una conclusione potente deviata da Sanz. L’ex Akragas, fisico importante e bel controllo di palla, sfiora il raddoppio, siglato al 16′ da Siega. Al 20′ colpisce ancora Di Piazza, che mette a sedere Sanz e infila Pouso. L’Iberos è impalpabile e nemmeno una sbavatura di Adejo fa preoccupare Kerezovic. Il poker biancorosso è firmato da Cernigoi che chiude una bella combinazione con Urso e Siega. Intanto Di Piazza, che subisce un brutto colpo alla caviglia destra, esce dolorante ma dopo qualche minuto rientra e buca la rete con un diagonale fulmineo. Il dolore è insopportabile, Vita lo sostituisce. Nel giro di 5′ pure Adejo esce con una smorfia di dolore. Al 5′ della ripresa, con Vicenza e Iberos che hanno cambiato pelle (tra i biancorossi debuttano pure i nuovi Pucino, in difesa sul centro-destra, e Rizzo, a centrocampo), gli spagnoli segnano con Bourslee. E poi comincia lo show di Raicevic, affiancato a destra da Galano e a sinistra da Orlando. Il montenegrino fa centro al 13’con un pallonetto, al 16′ (7-1) su assist di Coulibaly e al 26′ su suggerimento di Otero (entrato al posto di Orlando a sinistra). Diego, che è in prova, timbra il 9-1 di sinistro e si propone con continuità in area (presidente, è sicuro di non confermarlo?). C’è un po’ di gloria anche per Vita che batte al volo su cross dalla sinistra di Bianchi e fissa il risultato sul 10-1

Ore 14.40 – (Gazzettino) È il tempo contato il nemico principale del Campodarsego per la riammissione al campionato di Lega Pro, domanda che deve essere presentata entro le 19 di martedì. Ieri il presidente Daniele Pagin e il direttore generale Attilio Gementi si sono incontrati a Bassano con i commercialisti per valutare tutta la situazione, compresa la domanda da produrre. «Ci sono tutti i presupposti economici per fare la Lega Pro. Con i mezzi che abbiamo preventivato e con gli sponsor che ci hanno già detto di essere aperti a fare un ulteriore sforzo – sottolinea Gementi – ci sarebbe la possibilità di fare un campionato di un certo tipo per salvarsi. Il nostro rammarico è la tempistica, dato che in 48-72 ore è difficile produrre tutta la documentazione. Abbiamo fissato un’altra riunione domenica mattina per capire a che punto siamo, dopodiché prenderemo una decisione». Intanto, oggi la squadra chiude la prima settimana di lavoro affrontando in amichevole a Mezzano il Padova. E per Enrico Cunico sarà il debutto in panchina: «Non possiamo avere ancora assimilato tutte le nozioni in così pochi allenamenti, ma alla squadra chiedo di farmi vedere i primi meccanismi provati nelle due fasi. Che squadra schiererò? Ci sto pensando perché da un lato ho diversi giovani da provare, dall’altro ci attende tra una settimana la Tim Cup nella quale non c’è l’obbligo di schierare i giovani, pertanto potrei provare una formazione con qualche over in più». A proposito della sfida di Coppa, la Maceratese ha chiesto l’inversione di campo e la partita potrebbe essere anticipata a sabato.

Ore 14.20 – (Mattino di Padova) La prima assoluta del Campodarsego in Tim Cup potrebbe andare in scena tra le mura amiche del “Gabbiano”. All’indomani del sorteggio, infatti, dalla società marchigiana (la cui squadra sarà avversaria il 31 luglio nel primo turno) è arrivata la richiesta di inversione di campo, probabilmente a causa delle non perfette condizioni del terreno dell’“Helvia Recina” di Macerata. La gara, pertanto, dovrebbe giocarsi a Campodarsego e, visto che domenica sarà di scena il Padova all’Euganeo contro il Seregno, potrebbe essere anticipata a sabato 30 luglio, con orario da definire. Nei prossimi giorni verranno definite le modalità di acquisto dei biglietti. La vincente di questa sfida affronterà, la settimana successiva, il Carpi.

Ore 14.00 – (Gazzettino) Sono i più giovani del gruppo, ma loro due possono fregiarsi del titolo di campioni d’Italia. Giulio Fasolo e Luca Maniero, dopo la vittoria un mese fa dello scudetto Berretti nelle finali disputate a Roma, sono stati “promossi” in prima squadra e aggregati al ritiro di Lavarone. Un mondo nuovo, tutto da conoscere e scoprire, anche se i due calciatori nell’ultima stagione hanno giù avuto un primo assaggio del Cittadella, chiamati più volte da Venturato in occasione delle gare di Coppa Italia. Per Fasolo e Maniero, alla pari di Caccin, Corasaniti e Varnier che fanno parte dei ventisei granata portati in ritiro, il 2016 sta regalando grandi soddisfazioni. «È stato un anno fantastico per la Berretti, sapevamo di avere le potenzialità per arrivare fino in fondo, strada facendo abbiamo preso fiducia nei nostri mezzi e raggiunto uno storico obiettivo. Berretti e prima squadra sono due cose totalmente differenti, adesso ci ritroviamo in mezzo a compagni di squadra con tanta esperienza alle spalle, che hanno giocato ad altissimi livelli. All’inizio il salto è davvero grande, bisogna impegnarsi a fondo», racconta Maniero. Poi la parola a Fasolo: «Siamo stati accolti in maniera splendida dal gruppo. Siamo i più giovani, in tante parti i più grandi magari ti snobbano per questa ragione, non è così a Cittadella. I più esperti ci seguono in ogni allenamento, ci insegnano cosa fare. Ci sono le condizioni ideali per crescere e maturare». Roberto Venturato già lo conoscevano per le convocazioni in Coppa. «Ha un’idea di gioco ben precisa, e riesce a trasmettere la sua mentalità ai giocatori». Maniero si presenta così: «Sono una mezzala dalla buona tecnica, anche se mi stanno ridendo alle spalle…». Quindi è la volta di Fasolo: «Sono contento di essere stato chiamato per fare il ritiro, spero di continuare ad allenarmi con la prima squadra e giocare poi con la Primavera». Ecco le caratteristiche migliori. «Sono un attaccante veloce, una seconda punta a cui piace attaccare gli spazi, ma sono anche uno che pressa molto il portatore di palla avversario». Stefano Marchetti ha detto di voler studiare per bene i suoi giovani, li sta osservando da vicino e li ha visti andare in gol entrambi nelle prime due amichevoli, ma loro non sentono la pressione del direttore: «Viene spesso in ritiro, ci parla e consiglia, senza però gravarci di eccessive responsabilità».

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) «Ho capito come mai l’anno scorso questa squadra ha stravinto il campionato. Il gruppo è solidissimo e affiatato, e in campo ognuno sa cosa fare». Parole di Ivan Pedrelli, uno che, dall’alto delle sue 224 presenze tra Lega Pro e Serie B, può esprimersi con cognizione di causa. «Io giocavo con il Rimini nell’altro girone, ma ho seguito diverse partite del Cittadella, e credo di poter dire che era l’unica squadra a proporre un calcio così aggressivo. La qualità media è alta e poi ci sono elementi come Iori, che ha calcato palcoscenici più “interessanti” (usa proprio quest’espressione, ndr) – e si vede – o Litteri, che ha i colpi per fare la differenza. Per quanto riguarda noi nuovi, cerchiamo ogni giorno di immagazzinare le indicazioni del mister, che anche nella prossima stagione vuole puntare su un calcio offensivo. In questi giorni stiamo lavorando duramente, con sedute basate sul potenziamento alla mattina e sulla tattica al pomeriggio. Chiaramente, e lo si è visto anche dalle prime due amichevoli, non siamo ancora brillanti, ma è normale in questa fase». Bolognese, 30 anni, sposato con Jessica e padre di Niccolò, che ha 3 anni e mezzo, il terzino destro granata confessa di essere stato contagiato dalla passione per “Pokémon Go”, il videogioco che sta spopolando nei cellulari di tutto il mondo. «Ah beh, uno che ci vedesse da fuori nelle pause fra gli allenamenti potrebbe pensare a un gruppo di rinco……ti, per come giriamo a caccia di mostriciattoli virtuali. Ma cosa volete, dobbiamo passare il tempo, no? In ritiro l’alternativa è la briscola, ma a me con le carte piace solo il burraco, e non ci sono compagni che lo conoscano», scherza Pedrelli, che divide la camera con un’altra new entry, Valzania. La Ternana rivuole Busellato. Lo aveva confessato al “mattino”: a Busellato non sarebbe spiaciuto rimanere a Terni. E ora dall’Umbria rimbalza la voce di un tentativo del d.s. Larini per riportare il centrocampista laggiù. Il giocatore è però una delle due bandiere nella rosa del Citta, difficilmente ci saranno novità a breve.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) Beffa per il Cittadella sul mercato. Stefano Marchetti aveva continuato, nonostante le smentite, a lavorare per Nicolò Pozzebon, talento della Juve e uno dei migliori prospetti dello scorso campionato Primavera. Contrariamente a quanto emerso in un primo momento, la trattativa condotta con il club bianconero per la punta trevigiana era indipendente dal ritorno di Jallow. L’obiettivo era quello di avere un’alternativa per ognuno dei tre ruoli del reparto offensivo. Quindi, dopo la partenza di Bizzotto, Chiaretti e Pozzebon, Litteri e Strizzolo, Arrighini e Jallow, che nei prossimi giorni dovrebbe tornare in prestito dal Chievo. Pozzebon, però, ieri ha chiuso con il Groningen e la fumata bianca prelude al prestito nel campionato olandese. E occhio in uscita anche alla cessione di Busellato. Il giocatore vuole tornare alla Ternana e le società si stanno parlando. La trattativa non è semplice, ma può chiudersi.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Sul suo ingaggio non manca un flash di Zamuner: «Era uno dei nostri obiettivi. Sapevo che aveva altre proposte, ma anche che gradiva Padova e per prenderlo non abbiamo dovuto tribolare molto». Per completare il reparto arretrato, oltre ai quattro over il direttore generale punterà su un giovane. Il prescelto è Davide Monteleone, 20 anni, di proprietà del Palermo, che nella passata stagione era stato girato in prestito alla Ternana. Proprio con gli umbri non ha però trovato molto spazio e si è anche procurato un infortunio al ginocchio sinistro (crociato anteriore) con tanto di operazione. Stando agli accordi il giocatore ultimerà la rieducazione con i siciliani, dopodiché vestirà biancoscudato. «È un ragazzo molto forte e che conosco bene, avendolo visto in azione più volte con le nazionali giovanili». Spostando l’attenzione all’attacco, si respira un certo ottimismo sul possibile acquisto di Ciccio Tavano. La trattativa tornerà al centro dell’attenzione all’inizio della prossima settimana dato che Sommella, procuratore del giocatore, è attualmente impegnato a chiudere il trasferimento di Immobile dal Siviglia alla Lazio. «Io ho detto quello che posso fare – commenta Zamuner – ma sono fiducioso perché c’è il gradimento del giocatore ed è in uscita dall’Avellino». L’operazione può andare in porto a una condizione: gli irpini devono accollarsi una buona fetta dell’ingaggio che è di poco superiore ai duecentomila euro.

Ore 12.50 – (Gazzettino) «Finalmente siamo riusciti a chiudere. Mi volevano anche Como e Bassano, ma ho dato sempre la precedenza al Padova perché conosco la piazza». Ecco le prime dichiarazioni biancoscudate di Daniel Cappelletti che si è legato per due anni al club di viale Nereo Rocco. In realtà il suo è un ritorno, visto che era già approdato all’ombra del Santo nella stagione 2010-2011 disputando tre partite. All’epoca era un giovane alla prima esperienza (Foschi l’aveva preso in prestito dal Palermo), adesso è un giocatore formato che ha giocato nelle ultime due stagioni con il Cittadella vincendo il campionato (57 gare e tre sigilli) e in precedenza aveva militato con il Sudtirol (49 gare e due gol). Ieri mattina le visite mediche e la firma del contratto, poi nel pomeriggio il primo allenamento con i nuovi compagni. «Ritorno sicuramente con un bagaglio di esperienza diverso soprattutto in questa categoria avendola fatta per tre anni, vincendo un campionato e arrivando nei play off. Spero di continuare su questo trend e di bissare il successo ottenuto con i granata. Ho visto la squadra che il direttore Zamuner sta costruendo, ci sono le premesse per disputare un buon campionato. Quanto a me, dovrò lavorare un po’ per mettermi alla pari dei compagni che già da due settimane sono in ritiro, ma sono pronto e non vedo l’ora di cominciare». Cappelletti va a rinforzare ulteriormente un pacchetto di difensori centrali che annovera Sbraga, Emerson e Russo. «Personalmente non li conosco, anche se li ho affrontati da avversario. Sono tutti giocatori validi ed è quello che serve per avere un gruppo nel quale ciascuno può dare il suo contributo per l’obiettivo finale».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Penocchio prosegue a ruota libera: «Quello che mi disturba è che è stato creato in maniera assurda e incredibile questo teorema, quando bastava leggere i documenti dato che ci sono atti notarili e documenti della Noif. Se una persona non ha partecipazioni o quote di controllo, è evidente che non conta. Invece, ripeto, è stato costruito un discorso incredibile con la criminalizzazione di una persona al punto da essere riportata con infamia sui giornali di tutta Italia, una cosa squallida. Per come è partita e come è finita, la definirei una storia kafkiana». In questi anni ha continuato a seguire le vicende del Padova? «Per me è stata una bruttissima avventura con un forte dispiacere sotto tutti i punti di vista. Per quanto riguarda il vecchio Padova siamo nella fase di messa in liquidazione e tutto sta procedendo come da copione in base ai piani certificati. Quanto al nuovo Padova, faccio i migliori auguri che ritorni agli splendori di una volta».

Ore 12.30 – (Gazzettino) «Ciò che dispiace è che è stato avviato un processo mediatico gigante con tanto di coinvolgimento di decine di persone delle Fiamme Gialle in un blitz che ha fatto clamore creando una tempesta in un bicchiere d’acqua. Sono entrati anche in casa mia alle sei di mattina sulla base di qualcosa che avrei fatto e che non ho compiuto. Il pubblico ministero che ha avviato questa indagine mostruosa, degna di una persona mafiosa, si è basato su due elementi: un volantino degli ultras e un articolo di un quotidiano locale. Mi sembra oggettivamente poco per costruire un teorema così zoppo. Da qui invece è stato messo in moto questo discorso che mi ha provocato un forte dispiacere oltre che danni. Però alla fine il risultato è questo», ossia il proscioglimento.

Ore 12.20 – (Gazzettino) «Ovviamente sono molto contento. È la dimostrazione che la giustizia magari è una macchina lenta, ma alla fine riconosce a Cesare quel che è di Cesare». Dopo un lunghissimo silenzio durato un paio d’anni l’ex presidente biancoscudato Diego Penocchio torna a fare sentire la propria voce per commentare la sentenza del Tribunale federale – avviata sulla base del rapporto della magistratura padovana – che l’ha prosciolto da ogni addebito disciplinare, al pari di Alessandro e Italo Giacomini della GsSport srl, per i presunti intrecci azionari tra Padova e Parma. Nelle motivazioni del tribunale, in particolare, si fa riferimento al fatto che Penocchio, titolare del 10 per cento di Eventi Sportivi spa (controllore del pacchetto azionario del club emiliano) fino alla data del 5 dicembre 2013 e del residuo 5 per cento fino al 23 dicembre di quello stesso anno, «non ha potuto ragionevolmente e contestualmente esercitare quella “posizione di controllo” dei due club preclusa dallo statuto della Figc».

Ore 12.10 – (Gazzettino) Tra i giocatori, Damiano Longhi e Carlo Perrone, protagonisti del Padova che nei primi anni ’90 ritornò in serie A; e il più attempato Mauro Gatti, che ne fu prima giocatore poi allenatore. Amici o semplici tifosi che, tra un aneddoto sul calcio d’antan («Sono rimasti in pochi ormai di quel Padova: Brighenti e Rosa, che però non sta bene e risiede all’Oic» osserva qualcuno, dimenticando Hamrin), un’indiscrezione di mercato e qualche pronostico, sono entrati silenziosi in Duomo. L’omelia, officiata dal parroco della Cattedrale don Umberto Sordo, è stata asciutta ma toccante. Sulla scorta del brano del Vangelo il mitico Spazzola è stato paragonato, per la sua generosità (sempre vicino all’Opsa), a un granello di senape: il più piccolo, ma che germogliando genera alberi svettanti e ricchi di frutti. Deve esserne stata fiera la famiglia, rappresentata dai figli Elisabetta e Davide. Altri invece, già riavvolgevano il nastro dei ricordi: «Che tempra! Pensa che indossò per la prima volta la maglia del Padova nel ’44 e nel ’48 fu convocato con la Nazionale Olimpica; quel terzo posto lo raggiunse a fine carriera (chiusa dopo 255 partite ufficiali e dopo aver passato nel Padova 13 stagioni consecutive, ndr)». E oggi, prima dell’amichevole Padova-Campodarsego, verrà osservato un minuto di silenzio.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Un’assolata e afosa Padova, nella Cattedrale del Duomo (la sua parrocchia negli anni dell’infanzia), ha reso ieri pomeriggio l’ultimo omaggio a Gastone Zanon, detto Spazzola, morto nei giorni scorsi a quasi 92 anni. Con lui se ne va uno degli ultimi panzer del mitico Padova che, guidato dal Paron Nereo Rocco, conquistò il terzo posto in serie A nella stagione 1957-58. Zanon, che con il capitano Lello Scagnellato, Blason e il portiere Pin costituiva uno dei reparti difensivi più forti dell’epoca, era malato da tempo dopo essersi rotto il femore tre anni fa inciampando sotto i portici di via Barbarigo. Ma neanche quella difesa impenetrabile avrebbe potuto contenere l’affetto, misto a tristezza, che la città ha tributato a uno dei giocatori più rappresentativi nella storia ultracentenaria del club. Non una folla immensa ma tanti padovani, di ieri e di oggi, che hanno voluto porgergli l’ultimo saluto. Tra questi, dirigenti di società sportive, il consigliere regionale Claudio Sinigaglia, l’ex assessore Mario Liccardo, l’ex presidente del Cccb Mario Merighi, il titolare dell’Antico Brolo Mario Di Natale. Restando al calcio, il presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin, che (come anche l’Aicb) ha omaggiato il feretro di una corona di fiori e lo ha poi coperto con la maglia biancoscudata, e il vicepresidente del Cittadella Giancarlo Pavin.

Ore 11.40 – Qui Mezzano: termina l’allenamento

Ore 11.20 – Qui Mezzano: comincia a piovere, una trentina di tifosi assiste al finale di allenamento. Particolarmente ispirato sulle punizioni Dettori

Ore 11.00 – Qui Mezzano: piccolo problema per Sbraga, che zoppica un po’ dopo uno scontro di gioco

Ore 10.40 – Qui Mezzano: provato ancora il 3-5-2

Ore 10.20 – Qui Mezzano: Brevi prova diverse soluzioni tattiche

Ore 10.00 – Qui Mezzano: inizia l’ultimo allenamento del ritiro. Alle 16.30 l’ultima amichevole col Campodarsego. Presenti alla seduta anche Il Dg Zamuner e Il socio Massimo Poliero, oltre all’ex allenatore di Triestina e Cesena Daniele Arrigoni, attuale ct della Rappresentativa di Lega Pro

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’addio al Cittadella non è stato comunque indolore: «Sono rimasto un po’ male per com’è finita, speravo che mi chiamassero almeno per spiegarmi i motivi dietro la scelta di non confermarmi. Ma alla fine ci siamo chiariti: proprio stamattina (ieri, ndr) mi sono sentito con Stefano Marchetti, e ringrazio anche lui per avere dato al Padova ottime referenze su di me». Dietro le quinte, intanto, continua a procedere la trattativa per Francesco Tavano: ora tocca all’entourage del giocatore cercare di ottenere dall’Avellino lo svincolo con la buonuscita che farebbe decollare l’affare. L’impressione è che, comunque, una risposta non sarà immediata. L’ultimo test. Meglio allora dedicarsi, almeno per oggi, solo al campo. «Il Campodarsego è una squadra organizzata, e merita il massimo rispetto», le parole alla vigilia di Brevi. «Ormai andiamo verso la fine del ritiro, nel quale abbiamo lavorato bene: abbiamo caricato molto nella prima settimana, modulando poi il lavoro nella seconda. Quanto al mercato, invece, sono contento dell’arrivo di Cappelletti: è un difensore rapido, un elemento che ci mancava e che aggiunge qualità alla rosa. Germinale, invece, lo conosco: ha caratteristiche diverse da Altinier e, se sta bene, raramente tradisce». Mandorlini probabilmente oggi non giocherà: essendo ancora sotto contratto con il Pordenone, per ora svolgerà solo gli allenamenti. Tra le fila del Campodarsego in campo ci saranno anche gli ex biancoscudati Bedin, Beccaro e Radrezza. «Vogliamo fare bella figura, anche se non potremo essere brillanti dopo soli 5 giorni di allenamenti», sottolinea il tecnico Enrico Cunico. «Tra una settimana ci attende la Tim Cup, e siccome contro la Maceratese non ci sarà l’obbligo di schierare i giovani, potrei anche provare una formazione con qualche “over” in più». Le probabili formazioni. PADOVA (3-5-2): Bindi; Sbraga, Emerson, Cappelletti; Madonna, Mazzocco, Filipe, Dettori, Favalli; Altinier, Neto Pereira. All. O. Brevi. CAMPODARSEGO (4-3-1-2): Brino; Beccaro, Gal, Severgnini, Buson; Pignat, Bedin, Tanasa; Lauria; Aliù, Meloni. All. E. Cunico

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il ritiro di Mezzano di Primiero volge ormai al termine. Domani il Padova di Oscar Brevi lascerà definitivamente il Trentino, e da martedì comincerà ad allenarsi alla Guizza in preparazione all’esordio in Tim Cup del 31 luglio contro il Seregno. Ma oggi, prima della chiusura, c’è spazio per un’altra amichevole: alle 16.30 a Mezzano arriva il Campodarsego, che pure tra una settimana farà il suo debutto assoluto in Coppa Italia. Ultimo test per il tecnico, che da ieri può disporre anche di Daniel Cappelletti. Nuovi arrivi. Il 24enne difensore centrale ieri mattina ha firmato il contratto biennale che lo legherà al Padova e ha raggiunto i nuovi compagni, con cui nel pomeriggio ha svolto il primo allenamento della sua seconda esperienza in biancoscudato. Sei anni fa, infatti, aveva già vestito la maglia della squadra di Alessandro Calori, che poi, tra le mani di Dal Canto, sarebbe volata sino alla finale playoff. Un epilogo che il centrale lombardo, però, non vide: dopo sole tre presenze, a gennaio il Palermo lo girò al Sassuolo. «Torno a distanza di diversi anni in biancoscudato, ed era ciò che volevo», le prime parole di Cappelletti in ritiro. «Avevo ricevuto altre offerte, ma il Padova è sempre stato in cima alle mie preferenze. Il Cappelletti di oggi è molto diverso, sono cresciuto e ho fatto tanta esperienza».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) C’era anche Michela, la nipote del paron, a tributare, assieme a poco più di altre 300 persone, l’ultimo omaggio a Gastone Zanon, il panzer del Padova di Nereo Rocco morto, a quasi 92 anni, nel pomeriggio di mercoledì, nella sua casa di via Risorgimento. Un funerale semplice, quello celebrato ieri in Duomo dal parroco don Umberto Sordo, che aveva a fianco don Roberto Bevilacqua, fra molte facce amiche e personaggi che hanno fatto la storia del Biancoscudo di ieri e del recente passato, ma dov’è brillata l’assenza delle istituzioni, a parte Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd. Nè un amministratore del Comune nè di altri Enti locali. E sì che Zanon, detto “Spazzola”, è stato un simbolo di questa città, artefice di un periodo d’oro per il calcio, culminato nel terzo posto in Serie A del 1957/58, il miglior risultato ottenuto dal Padova nei suoi 106 anni di storia. Dietro la bara, ricoperta di rose bianche e rosse e sulla quale alla fine sono state appoggiate una maglietta e una sciarpa biancoscudate, i figli Davide ed Elisabetta e gli adorati nipoti Giulio e Mattia. Ma anche tanti volti amici di Gastone, da Pino Pregnolato a Mauro Gatti, da Damiano Longhi a Carlo Perrone, da Mario Di Natale a Guido Benvenuti. Con loro, in rappresentanza del Calcio Padova, il presidente Bepi Bergamin e l’addetto alla comunicazione Massimo Candotti. Per il Cittadella è intervenuto il vice-presidente Giancarlo Pavin. Per la tifoseria erano presenti il presidente onorario Mario Merighi, Antonio Pastore e l’avvocato Mario Liccardo. Poi Massimo Cavalca, il nipote di Piero, il ristoratore che per anni ospitò nella sua trattoria quello straordinario gruppo di uomini, prima ancora che calciatori. Uno degli ultimi panzer, Zanon. Rimasti in pochissimi ancora in vita, Sergio Brighenti, Kurt Hamrin e soprattutto Humberto “Coco” Rosa, oggi 84enne, assente come gli altri due ma più che giustificato: da più di un mese è ospite dell’Opera Immacolata Concezione alla Mandria perché le sue condizioni di salute non sono delle migliori. Nell’omelia-ricordo, don Umberto si è rifatto alla pagina di Vangelo in cui Gesù parla del granello di senape seminato in un campo e che, una volta cresciuto, diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo a posarsi e si annidano fra i suoi rami. «Gastone era uno di questi grandi alberi», le sue parole, «e senza di lui oggi ci sentiamo tutti più poveri di radici e più soli. Il suo calcio, e quello dei suoi compagni, era fatto di valori umani, come l’amicizia e la solidarietà. Una vera squadra, dove si giocava gli uni per gli altri. E così in tanti hanno fatto il nido alla sua ombra». Ancora: «Carattere forte ed estroverso, persona intelligente, Zanon era disponibile e generoso e ha fatto tanto per l’Opera della Provvidenza Sant’Antonio di Sarmeola di Rubano». «Una vita bella, ricca di gioie e soddisfazioni, la sua», ha concluso il parroco, «anche se segnata da un grave lutto come la scomparsa prematura della moglie Amelia (mancata nel 1978, ndr). E in quella triste occasione mi confidò: “Ho imparato a pregare”». Ora Gastone riposa in pace e chissà che non abbia trovato lassù Lello Scagnellato, grande difensore come lui e capitano di quel Padova, al quale dire come allora: «Vado avanti, coprimi tu dietro».

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Contratto biennale e arrivo a titolo definitivo: «Torno a distanza di diversi anni – spiega Cappelletti – ed era quello che volevo. Avevo altre destinazioni possibili, ma il Padova è sempre stata in cima alle mie preferenze. Era il 2010-2011, sono passati cinque anni, mi aveva portato Foschi ma ero alla prima esperienza nel calcio che conta. Quanto è diverso il Cappelletti di oggi da quello di allora? Sono molto cresciuto, ho fatto tanta esperienza. Torno con un bagaglio diverso e anche tatticamente sono cambiato: se allora ero terzino, ruolo che posso ancora fare, ora gioco centrale ed è un ruolo che preferisco». L’addio al Cittadella non è stato indolore: «Lo ammetto, ci sono rimasto un po’ male per la fine del rapporto col Cittadella, speravo che mi chiamassero almeno per spiegarmi la scelta di non confermarmi. Stamattina però mi sono sentito con Stefano Marchetti e ci siamo chiariti. Ringrazio anche lui per avere dato al Padova ottime referenze su di me». Oggi, intanto, ultima amichevole del ritiro di Mezzano. Alle 16.30 arriva il Campodarsego, che spera ancora nella Lega Pro passando dalla porta di servizio: «Sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto – spiega Oscar Brevi – e sono contento anche del mercato. Oggi chiudiamo il ritiro davanti a tanti tifosi e mi auguro che possiamo fare bella figura».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Francesco Tavano non è un sogno, ma una trattativa e una possibilità tremendamente concreta. Il Padova continua a fare passi in avanti giorno dopo giorno e nel fine settimana l’agente dell’attaccante casertano Marco Sommella incontrerà il direttore sportivo dell’Avellino Enzo De Vito. Sul piatto la possibile (ma non scontata) rescissione con l’Avellino, ultimo e decisamente complicato passaggio verso la definitiva fumata bianca. Perché l’intesa col giocatore il Padova l’ha già trovata, non discostandosi troppo dai parametri di mercato attuali della rosa biancoscudata. Tavano avrà uno stipendio importante, ma chiaramente il direttore generale Giorgio Zamuner non può andare oltre certi paletti: Tavano ad Avellino guadagna 220mila euro fra stipendio, premi e bonus a seconda dei gol segnati, ma la sua esperienza in Irpinia può considerarsi chiusa. Ecco perché il Padova galoppa verso il traguardo con la fiducia chi può staccare la concorrenza. Perché il sì di Tavano è già in tasca, adesso c’è da fare il passaggio più difficile. Intanto ieri è diventato ufficiale anche l’arrivo di Daniel Cappelletti, che ha raggiunto il ritiro di Mezzano. Per l’ex difensore del Cittadella si tratta di un ritorno a cinque anni di distanza dall’ultima esperienza con il club biancoscudato.




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