Vecchio Padova, Penocchio: “Mi hanno trattato come un mafioso criminalizzandomi…”

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«Ovviamente sono molto contento. È la dimostrazione che la giustizia magari è una macchina lenta, ma alla fine riconosce a Cesare quel che è di Cesare». Dopo un lunghissimo silenzio durato un paio d’anni l’ex presidente biancoscudato Diego Penocchio torna a fare sentire la propria voce per commentare la sentenza del Tribunale federale – avviata sulla base del rapporto della magistratura padovana – che l’ha prosciolto da ogni addebito disciplinare, al pari di Alessandro e Italo Giacomini della GsSport srl, per i presunti intrecci azionari tra Padova e Parma. Nelle motivazioni del tribunale, in particolare, si fa riferimento al fatto che Penocchio, titolare del 10 per cento di Eventi Sportivi spa (controllore del pacchetto azionario del club emiliano) fino alla data del 5 dicembre 2013 e del residuo 5 per cento fino al 23 dicembre di quello stesso anno, «non ha potuto ragionevolmente e contestualmente esercitare quella “posizione di controllo” dei due club preclusa dallo statuto della Figc».

«Ciò che dispiace è che è stato avviato un processo mediatico gigante con tanto di coinvolgimento di decine di persone delle Fiamme Gialle in un blitz che ha fatto clamore creando una tempesta in un bicchiere d’acqua. Sono entrati anche in casa mia alle sei di mattina sulla base di qualcosa che avrei fatto e che non ho compiuto. Il pubblico ministero che ha avviato questa indagine mostruosa, degna di una persona mafiosa, si è basato su due elementi: un volantino degli ultras e un articolo di un quotidiano locale. Mi sembra oggettivamente poco per costruire un teorema così zoppo. Da qui invece è stato messo in moto questo discorso che mi ha provocato un forte dispiacere oltre che danni. Però alla fine il risultato è questo», ossia il proscioglimento. Penocchio prosegue a ruota libera: «Quello che mi disturba è che è stato creato in maniera assurda e incredibile questo teorema, quando bastava leggere i documenti dato che ci sono atti notarili e documenti della Noif. Se una persona non ha partecipazioni o quote di controllo, è evidente che non conta. Invece, ripeto, è stato costruito un discorso incredibile con la criminalizzazione di una persona al punto da essere riportata con infamia sui giornali di tutta Italia, una cosa squallida. Per come è partita e come è finita, la definirei una storia kafkiana».

In questi anni ha continuato a seguire le vicende del Padova? «Per me è stata una bruttissima avventura con un forte dispiacere sotto tutti i punti di vista. Per quanto riguarda il vecchio Padova siamo nella fase di messa in liquidazione e tutto sta procedendo come da copione in base ai piani certificati. Quanto al nuovo Padova, faccio i migliori auguri che ritorni agli splendori di una volta».

(Fonte: Gazzettino)




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