Live 24! Padova, ore decisive per Alfageme: oggi si riprende alla Guizza, mercoledì contro la Vigontina

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Ore 20.40 – (Gazzetta di Mantova) Guarda avanti, Luca Prina, nonostante tutto. Un po’ perché non può fare diversamente, molto perché la speranza di avere presto un gruppo di atleti più nutrito e competitivo è una delle ultime cose gratuite rimaste al mondo. Certo, il progetto per il quale si convinse di restare in biancorosso lo scorso giugno se lo immaginava probabilmente diverso. «I ragazzi hanno svolto bene il loro compito – sintetizza a proposito del debutto in bianco in Coppa Italia -, naturalmente in riferimento a ciò che oggi siamo. In fondo la nostra situazione attuale è questa e dunque non posso chiedere alla squadra molto di più. Quelli col Santarcangelo sono i primi 90 minuti dopo tre settimane di intenso carico di lavoro e dunque siamo in linea con la preparazione. Questo Mantova ha fatto il massimo di ciò che al momento può permettersi di ottenere». Meglio il primo tempo della ripresa, non v’è dubbio. «Sì – prosegue il tecnico dell’Acm -, nella prima frazione ho visto un Mantova più brillante. A seguire la partita è un po’ scaduta ma credo che le due squadre si equivalgano a questo punto della preparazione. Probabilmente noi e loro dobbiamo far fronte agli stessi problemi». Prina elogia la novità Bandini («È un giocatore che conoscevo e che ho voluto con me qui a Mantova per le sue qualità») e si appella al nuovo corso societario: «Ho voluto chiarezza su personaggi e ruoli. Ho ricevuto garanzie e ci conto, altrimenti non sarei qui. Ma alla fine alle promesse dovranno seguire i fatti. Il Mantova ha bisogno di essere rinforzato in ogni reparto. I ragazzi che hanno cominciato la stagione sin qui hanno fatto molto ma è evidente che non può bastare. Il parametro della nostra forza va aggiornato con un gruppo più numeroso di atleti, ancorché magari non definitivo. E noi oggi siamo ancora piuttosto lontani da quell’obiettivo. Intanto continuiamo a lavorare con questi giocatori e con il massimo impegno». Nessuna chance di reintegro per gli uomini in lista di cessione: «Assolutamente no. Dal punto di vista umano con loro non c’è alcun problema ma è una scelta societaria e come tale va rispettata. Siamo tutti consapevoli che la squadra va rafforzata e non possiamo tornare su scelte già decise a inizio stagione».

Ore 20.30 – (Gazzetta di Mantova) Quanto vale il Mantova calcio? Moltissimo per centinaia di tifosi. Perché la passione per la palla che rotola e la maglia biancorossa non hanno prezzo. Eppure, magie della finanza, il club di viale Te può anche costare zero euro. A cui però vanno aggiunte tante buone intenzioni, sia chiaro. Il lettore perdonerà l’introduzione un filo retorica ma è l’occasione a richiederla. Ieri è infatti emerso un particolare importante nella cessione dell’Acm alla cordata di costruttori romani: la Costruzioni Generali Zoldan srl che ha acquisito il 75% delle quote societarie non è l’azienda con sede in via Fiume Giallo e alle spalle decenni di attività, ma una ditta creata a maggio con lo stesso identico nome e sede legale in via Selinunte 49, sempre a Roma. L’amministratore unico della srl è tale Sergio Casseri. Il capitale sociale? Diecimila euro. Altro aspetto da non sottovalutare, se si vuole tenere fede alla realtà è che i romani al momento non hanno ancora versato un singolo centesimo per il club: di fatto i membri della cordata hanno siglato una serie di scritture private con i soci bresciani impegnandosi a sborsare circa 2,5 milioni in un anno ma stando ai fatti ancora non è stato versato alcunché. «Casseri è un amico – racconta Marco Claudio De Sanctis, il neo vice presidente dell’Acm – Abbiamo scelto lo stesso identico nome della Zoldan un po’ come portafortuna visto che si tratta di un’azienda di successo. Ovviamente i vertici della Zoldan originale sono stati informati di tutto e loro ci aiuteranno nell’avventura con il Mantova. La capitalizzazione dell’azienda avverrà a breve, abbiamo chiuso l’acquisizione delle quote societarie venerdì e quindi non c’erano i tempi tecnici per versare il denaro». Bonifico sì, bonifico no: è chiaro che nella mente del tifoso mantovano torna ad aleggiare lo spettro di Roberto Masiero e altre situazione borderline vissute negli ultimi anni dalle parti di Viale Te. De Sanctis però assicura che il progetto romano è pronto a partire: «Mantova è una piazza che merita la serie A – spiega il manager 32enne – e faremo del nostro meglio per far sì che la squadra possa fare bene già da quest’anno». I soldi arriveranno, insomma. Non ci sono ma arriveranno, parola di De Sanctis. Già domani, il giorno prima di presentarsi alla stampa e alla città, stando a quanto si apprende da fonti societarie i romani dovrebbero dare una prima prova di serietà arrivando a Mantova con in dote una cifra tra i 150mila e i 200mila euro. Va ricordato inoltre che entro e non oltre il 15 settembre il Mantova dovrà essere in regola con gli stipendi di giugno, luglio e agosto, pena una penalizzazione in campionato. La metà del prossimo mese, però, non è mai sembrata così lontana. Oltre ad una squadra largamente incompleta con soli 13 giocatori, restano da sciogliere il prima possibile i nodi societari e dare alla piazza ciò che merita: una dirigenza solida che rispetta i propri impegni. È questa la vera serie A per il popolo biancorosso. «Noi (inteso come soci bresciani, ndr)comunque non scappiamo» ha detto ieri il presidente Sandro Musso dopo la gara con il Santarcangelo

Ore 20.10 – (Alto Adige) In attesa di conoscere l’articolazione della prossima stagione (leggi calendari), l’Alto Adige di Viali prosegue nel lavoro di preparazione a Maso Ronco. L’agenda biancorossa attende di annotare i test amichevoli che, da qui al 28 agosto (prima giornata di campionato), serviranno a saggiare idee e potenzialità. A tenere banco c’è anche la posizione del portiere Coser, candidato a trasferirsi nei ranghi dell’Albinoleffe, nel caso in cui la compagine lombarda venisse ammessa in Legapro. Detto questo è tempo anche di dare una “lettura” alla composizione del girone, raggruppamento sicuramente di livello. «Si è confermato quello che sapevamo da un paio di settimane, quindi non è stata una grossa sorpresa. – dice mister Viali –. L’unica differenza è che, rispetto alle previsioni, speravamo che il Parma fosse in un altro girone. Gli unici dubbi, difatti, riguardavano proprio le squadre emiliane. Non vi è dubbio che il nostro sarà il girone più complicato, con più squadre importanti. È un raggruppamento stimolante, che ci darà la possibilità di confrontarci contro piazze importanti e dal grande seguito». Il girone B, oltre all’incognita, presenta una griglia di avversarie dal nome e dal lignaggio altisonante, a partire da Venezia e Parma. «E non solo – continua Viali – Parma e Venezia sono sicuramente due supercorazzate, costruite per vincere. Ma dietro alle due ci sono altre compagini in grado di mettersi in mostra. In primis la Reggiana, poi ci sono un pacchetto di squadre interessanti come Feralpisalò, Pordenone, Teramo, compagini che hanno allestito organici molto interessanti. A completare il quadro ci sono quelle formazioni abituate a fare bene come il Bassano e Padova. Il ruolo dell’Alto Adige? Confermo quello che dissi a suo tempo che, al di la del girone di appartenenza, la società non ha chiesto anticipatamente alcun piazzamento. Quello che si chiede è di acquisire un atteggiamento, un modo di essere che plasmi una squadra che sappia lottare in ogni partita e che abbia l’ambizione di crescere, sia come singoli che come squadra». Nelle stanze del palazzo biancorosso, il pensiero fisso è quello di prepararsi ad una nuova stagione (la diciottesima tra i professionisti) nelle migliori condizioni. «Il calcio sta migliorando – dice il presidente Baumgartner – e le società che popolano la Legapro sono davvero agguerrite. Diventa ogni anno più difficile ma noi cerchiamo di prepararci al meglio e sotto ogni punto di vista. Ci approcceremo al nuovo campionato consapevoli di dover affrontare squadre che hanno progetti importanti. Società, ovvero, che puntano alla serie B. Sarà un campionato difficile anche perché ci recheremo a giocare, in alcuni casi, davanti ad un pubblico numeroso ed appassionato. Per noi un impegno ma anche un onore». Il tifo, appunto. Teramo, Sambenedettese, Venezia, i biancorossi saranno chiamati ad esprimere le proprie potenzialità su campi, resi infuocati dal valore aggiunto della tifoseria. «A parte il pubblico avversario, lavoreremo per appassionate sempre di più quello nostro. Cercheremo di convincere ancora di più il pubblico altoatesino e, ovviamente, quello bolzanino, offrendo loro la possibilità di venire al Druso per assistere a delle partite davvero interessanti. Non sarà solo il calcio giocato a dover attrarre la tifoseria ma anche l’intero contorno, sul quale stiamo lavorando. Stiamo pensando a nuove iniziative, a partire dallo speakeraggio, le manifestazioni dedicate alla tifoseria e ad altre idee. Tutto questo sarà fatto allo scopo di coinvolgere maggiormente la tifoseria, quella tradizionale ed anche quella, per così dire, dormiente. I riferisco a quei tifosi che ci seguono a “distanza” e che il nostro impegno dovrà cercare di invogliare di tornare allo stadio. È chiaro che, detto questo in premessa, alla fine conteranno i risultati. Ecco perché dico che il nostro lavoro per affezionare il pubblico ed i tifosi, sarà un lavoro a trecentosessanta gradi».

Ore 20.00 – (Alto Adige) E se si arrivasse a 61? L’ipotesi è certamente inverosimile ma pur sempre da prendere in considerazione. Dopo l’emanazione dei tre gironi, sappiamo che i club iscritti alla terza serie sono cinquantanove. Nel girone B, quella dell’Alto Adige, c’è un’incognita, un posto libero che per determinare da chi dovrà essere occupato il Consiglio federale ha conferito delega al suo Presidente, mentre il Monza ha già ufficializzato la rinuncia e nel palazzo si attende la reazione della Cavese, il cui presidente Domenico Campitiello ha già annunciato le intenzioni di opporsi alla decisione che al momento lo esclude dal professionismo. Al posto spera anche l’Albinoleffe che, con il metodo dell’alternanza, avrebbe avuto tutto il diritto di occupare l’undicesima poltrona disponibile. Su questo argomento il Consiglio Federale doveva essere autorevolmente decisivo. Ne aveva titolo e diritto. Hanno scelto di non farlo. Nel 61esimo posto, invece, spera la Paganese, riammessa per il momento in via provvisoria, come recita il comunicato ufficiale della Federcalcio. Il decreto cautelare, emesso dal Tar del Lazio, rispetta il parere del magistrato che si è pronunciato provvisoriamente senza entrare nel merito.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Modena) Con Stanco ormai prossimo a salutare la comitiva gialloblù, la fascia di capitano è finita sul braccio di Wilfred Osuji per le prime due gare ufficiali della stagione. Al termine della sfida con lo Spezia, il centrocampista nigeriano ha elogiato la prova di gruppo fornita dal Modena: «Sono molto contento della prestazione della squadra, al di là del risultato si sono viste cose buone. Portiamo a casa ottime risposte dal punto di vista del lavoro di gruppo, in particolare per la voglia di soffrire e combattere tutti assieme che abbiamo fatto vedere. Anche il mister ci ha fatto i complimenti per la prestazione, purtroppo non è bastata ma come ho detto abbiamo diversi motivi per essere contenti. Ci sono comunque ancora tante cose da sistemare per arrivare pronti al campionato. Se resto? Non ho mai pensato al mercato, fa sicuramente piacere essere accostati anche a squadre di categoria superiore, ma il mio compito è solo quello di lavorare quotidianamente per dare il massimo con la maglia del Modena». Anche Daniele Giorico, titolare nonostante una settimana di allenamenti a singhiozzo per qualche acciacco, ha sottolineato la buona prova offerta dal Modena al “Picco”: «Ci eravamo ripromessi di venire qui per provarci, per fare la nostra partita sapendo che ci sarebbe comunque stato da soffrire. Siamo usciti dal campo a testa alta, consapevoli di essercela giocata alla pari contro un avversario costruito per puntare alla promozione in A. Questo per noi è un motivo di soddisfazione, abbiamo disputato una buona Coppa Italia». Impossibile per Gigi Pavarese non accettare con il sorriso il verdetto del campo: «Mi è piaciuto lo spirito di sacrificio ed abnegazione. La squadra ha lottato fino alla fine, dimostrando di aver raggiunto una buona condizione fisica e anche di riuscire a giocare un buon calcio contro un avversario molto più attrezzato. Un segnale chiaro di come Pavan stia conquistando i nostri ragazzi e di come si faccia seguire. È questa la notizia più positiva della serata di La Spezia».

Ore 19.30 – (Gazzetta di Modena) Sono bastate due gare di Tim Cup per far riaccendere i riflettori di mercato su Daniele Giorico, non a caso uno dei giocatori di maggior valore dell’intera rosa canarina. Al termine della passata stagione il Modena ha esercitato l’opzione per il rinnovo biennale del contratto del centrocampista sardo, ora in scadenza il 30 giugno 2018, con la volontà di farlo diventare il perno della squadra in Lega Pro e al tempo stesso di non perderlo, eventualmente, senza nemmeno incassare un euro dopo averlo lanciato in serie B. La società e mister Pavan puntano forte su Giorico, ma nelle ultime ore si è rifatto insistente il pressing della Salernitana, che già lo aveva monitorato alcune settimane fa. La pista sembrava essersi raffreddata dopo che il club campano aveva arruolato per il ritiro Bacinovic facendogli firmare un contratto triennale. Quel contratto, però, non è mai stato depositato e venerdì Bacinovic ha fatto le valigie, pronto ora ad accasarsi in un altro club di serie B. Al tempo stesso un altro giocatore presente nel ritiro granata, Ronaldo Pompeu da Silva, sembra pronto a fare lo stesso: aggregato dopo la parentesi di sei mesi del campionato scorso, il brasiliano è però di proprietà della Lazio e sembrerebbe destinato ad approdare all’Ascoli. Così la Salernitana resta senza un vero regista e per questo il ds Fabiani sarebbe tornato sulle tracce di Giorico. Beppe Galli, l’agente che assiste il calciatore assieme a Manuel Perra, non ha però confermato tale indiscrezione, in un’intervista rilasciata al portale online SalernoGranata: «La Salernitana? Non sono a conoscenza di un interessamento. Mi sembra che in quel ruolo ci sia già Ronaldo, chissà… Chi prende Giorico fa un affare: tra due anni, massimo tre, lo vedremo in serie A. È un calciatore di grande prospettiva». Dalla Campania però sono sicuri, presto al Modena arriverà un’offerta e a quel punto starà alla società, confrontandosi anche con il regista sardo, capire come comportarsi. Dopo una stagione in B importante, la prima in carriera, è legittimo pensare che a Giorico possa stare stretto il ritorno in Lega Pro di fronte alla chiamata di un club di categoria superiore, nonostante ciò sin dall’inizio del ritiro ha continuato a lavorare agli ordini di Pavan con il massimo dell’impegno e della professionalità, doti che ben lo rispecchiano. Di sicuro il Modena cercherà di portare a termine la trattativa, se effettivamente inizierà ed entrerà nel vivo, alle sue condizioni. Giorico viene valutato come uno dei giocatori della rosa, dunque serviranno soldi. Chissà che in questa operazione non possa rientrare anche Giuseppe Caccavallo (’87), acquistato proprio dalla Salernitana dopo aver messo a segno 15 gol con la maglia della Paganese nell’ultimo campionato di Lega Pro. L’attaccante napoletano al momento viene giudicato incedibile, almeno fino a quando il club granata non riuscirà a chiudere con il Catania per l’acquisto di Rosina. Per l’attacco, i nomi sul taccuino del ds Pavarese restano anche quelli di Luca Giannone (’89) della Casertana, Maikol Negro (’88) del Benevento e Luigi Falcone (’92) del Catania. In uscita tiene invece sempre banco il caso-Stanco: il pavullese non è finito in distinta nemmeno nella sfida di La Spezia dopo aver già saltato quella con il Francavilla. «Chi non ha la testa al 100% sul Modena – ha dichiarato Pavarese – non fa parte dell’organico. Il giocatore desidererebbe vivere una nuova esperienza ed è al centro di una trattativa, ma questo non significa che parta».

Ore 19.10 – (Gazzetta di Reggio) Leonardo Colucci è soddisfatto della prova dei suoi ragazzi nonostante il risultato sia troppo largo per quanto visto in campo. La Reggiana non ha affatto demeritato e ha combattuto sotto tutti i punti di vista e alla fine ha mollato solo negli ultimi 5’ (più il recupero). La disamina del tecnico, pertanto, non può che partire da qui: «Ho visto un’ottima Reggiana per oltre un’ora – spiega Colucci – per la precisione per 60-65′ abbiamo tenuto benissimo il campo. Siamo mancati un po’, è vero, negli ultimi 25’ quando la squadra ha accusato un po’ di stanchezza. Siamo calati, insomma, un po’ d’intensità». «Abbiamo lavorato bene nel primo tempo e ci siamo mossi bene. Vanno considerate alcune cose, innanzi tutto il valore della squadra che affrontavamo perché la Pro Vercelli non è l’ultima arrivata, è una squadra di serie B e quindi averla impegnata fino all’ultimo istante è una cosa che va a nostro merito». E’ contento anche della prestazione di Bovo, il neo arrivato. «Si è inserito bene, ha fatto il suo, ma direi che tutta la squadra ha girato a mille, i meccanismi sono stati buoni”. Certo è solo l’inizio della stagione, non è facile fare pronostici, ma questa Reggiana sta andando a mille. «Dobbiamo ancora lavorare tanto – prosegue il tecnico granata – perché siamo ad inizio stagione e queste partite servono per oliare i meccanismi difensivi ed offensivi». Torna sull’incontro e dice che è rimasto soddisfatto «Dell’impegno dei suoi ragazzi, di come l’hanno affrontato e della verve messa in campo. Certamente non sono soddisfatto del risultato, ci mancherebbe altro, ma nel complesso valuto positivamente questa prova». Soddisfazione espressa anche dopo. «Sì. Ho visto una Reggiana combattiva e propositiva, certo c’è un peccato, quello di non aver raddoppiato nel corso del primo tempo, quando abbiamo avuto la possibilità di farlo. Tuttavia devo fare i complimenti ai miei ragazzi perché hanno dato il massimo e solo il risultato ci è stato sfavorevole. Per il resto ho visto tante note positive».

Ore 18.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 18.30 – Qui Guizza: ultimi esercizi col pallone.

Ore 18.10 – Qui Guizza: lavoro atletico.

Ore 17.50 – Qui Guizza: lavoro tattico sul 3-5-2.

Ore 17.30 – Qui Guizza: tornano regolarmente in gruppo Neto Pereira e Russo, allenatisi a parte negli ultimi giorni. Ancora a parte Germinale, assente Altinier.

Ore 17.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Si ferma al Liberati l’avventura in Tim Cup del Pordenone. Onore ai ramarri, che hanno lottato alla pari con gli avversari militanti in serie B, cedendo solo dopo 104’. Non ruba nulla tuttavia la Ternana, che durante i due tempi regolamentari aveva centrato altrettante volte i legni della porta difesa da Tomei. Ancora una volta Berrettoni è fra i più attivi nel 4-3-3 di Bruno Tedino. Si è dato da fare anche Pietribiasi, poco preciso però in fase di conclusione. L’ex bassanese ha avuto a disposizione un paio di palloni buoni, senza capitalizzarli. Così come Arma nel secondo overtime, quando avrebbe potuto impattare il vantaggio rossoverde di Palombi prima del kodefinitivo firmato da La Gumina. Ai neroverdi resta lo soddisfazione di aver fatto la loro partita con coraggio e senza barricate, in casa di un’avversaria blasonata. È l’esordio ufficiale di Christian Panucci sulla panca ternana. L’ex milanista deve rinunciare allo squalificato Meccariello e agli infortunati Falletti e Furlan, schierando un 4-3-1-2 giovanissimo (età media 22.5). Tedino recupera Ingegneri e ripresenta 10 undicesimi della squadra che ha battuto nel primo turno il Grosseto (5-2). L’unica differenza è Suciu dall’inizio a centrocampo al posto di Cattaneo, che si accomoda in panca.
Avvio equilibrato, come sarà tutto il match. La prima iniziativa è dei padroni di casa su piazzato. Batte Pietriccione (4′) sulla barriera neroverde. Dalla parte opposta ottimo lancio di Berrettoni (11′) per Arma. Mazzoni deve uscire dall’area per anticipare il maghrebino in scivolata. Nell’azione successiva (12′) Palumbo lancia alla perfezione Battista, che prova il pallonetto. La dea strizza l’occhio ai ramarri e accompagna la sfera a incocciare un legno. Il Pordenone risponde al 17′ con Pietribiasi: diagonale sul fondo. Ancora ramarri avanti al 25′, quando Pietribiasi devia di testa fuori misura un traversone di Berrettoni. I più attivi (ma anche imprecisi) sono Pietribiasi e La Gumina, che cercano ripetutamente la conclusione. A indirizzare la palla verso la porta avversaria sono però Suciu (deviata in angolo) e Dugandzic (para a terra Tomei). Si va all’intervallo sullo 0-0. L’inizio della ripresa è di marca rossoverde. Dugandzic dopo appena 20’’ centra la traversa e 10′ dopo sfiora il palo. I ramarri tornano a farsi vedere al 60′ con Berrettoni che salta Petriccioni ma conclude alto. Esce Pietribiasi, entra Azzi. Il più attivo però è ancora Berrettoni (58′ e 60′). Al 70′ Tedino gioca la carta Broh per Suciu. Cambi anche per Panucci: Zampa e Palombi. Prova ancora l’inesauribile Berrettoni (84′, Mazzoni non si fa sorprendere), prima di lasciare il posto a Cattaneo. Fischia al 93′ Martinelli. Si va ai supplementari. È di Broh la prima conclusione al 95′. Mazzoni respinge. Passa la Ternana al 104′ con Palombi, che dal limite sfrutta un assist di La Gumina. Esplode il Liberati. Prova a reagire il Pordenone nel secondo supplementare. Arma (107′) e Buratto (112′) non hanno fortuna. Raddoppiano invece le “fere” al 119′ con La Gumina, migliore in campo, che gira nell’angolino un cross del neoentrato Russini. Svanisce il sogno neroverde. Passa la Ternana: incontrerà nel terzo turno il Cesena.

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Abbiamo perso per una sciocchezza. Peccato». Non è soddisfatto per il modo in cui è uscita la sua squadra, Bruno Tedino. Il tecnico del Pordenone ritiene infatti che il gol del momentaneo 1-0 – decisivo poi nel risultato finale – sia arrivato per un errore evitabile da parte dei suoi. «Sì – attacca l’allenatore dei neroverdi – e abbiamo dilapidato quanto di buono avevamo fatto sino a quel momento. Dispiace uscire per questo motivo. Perché sino a quel momento avevamo fatto una gara sufficiente: abbiamo portato la Ternana ai supplementari, che è comunque una squadra di categoria superiore e che sta bene fisicamente». Così in generale sulla gara: «I rossoverdi sono partiti meglio – analizza Tedino –: hanno avuto un impatto sulla gara migliore del nostro. Poi ci siamo ripresi e abbiamo creato qualche situazione importante. Dobbiamo però fare di più in fase di finalizzazione, però siamo anche al 7 agosto e non si possono pretendere grandi cose. Dobbiamo continuare a lavorare perché dobbiamo diventare una squadra. Ora – continua il tecnico – più che pensare a ripetere il campionato dello scorso anno abbiamo l’obbligo di creare un collettivo e di essere così pericolosi tutti assieme». In sala stampa al Libero Liberati si presenta anche capitan Stefani: «Abbiamo preso il gol in un momento di stallo, la gara sembrava indirizzata sul risultato di 0-0 – afferma il difensore –. Dopo il gol non avevamo più le forze per recuperarlo. Peccato, abbiamo fatto comunque la nostra ottima figura. Siamo stati leggeri in attacco? Non sta a me analizzare questo, di certo volevamo passare il turno e ci siamo andati vicini. Torniamo comunque a Pordenone soddisfatti e contenti di ciò che abbiamo fatto sinora, pur consapevoli che c’è da lavorare». La squadra osserva oggi un giorno di riposo. Gli allenamenti riprendono martedì al De Marchi: appuntamento alle 16.30 per la seduta pomeridiana. Oggi sarà reso noto il programma settimanale completo e la prossima gara, che sarà ovviamente un’amichevole in attesa del debutto in campionato

Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Termina al primo turno l’avventura del Pordenone nella Tim Cup, esattamente come nel 2013 nella stagione vittoriosa di serie D (quella volta ko col Pescara). Ora “ramarri” in corsa nella coppa Italia di Lega Pro: primo turno a settembre (data da definire), dopo la conclusione della fase a gironi. Alla fase finale partecipano 38 società di cui 11 qualificate nella fase eliminatoria e le 27 che hanno partecipato alla Tim Cup. La Ternana, invece, sabato 13 agosto affronterà il Cesena in Romagna.

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Regale e stellare, Bassano spedisce al diavolo l’Avellino con una prova di impressionante potenza. Il Soccer Team comincia da tarantolato e con l’argento vivo. È un rullo compressore, sembrano i giallorossi quelli al piano superiore: al 5′ l’inzuccata di Cavagna è perentoria e Frattali storna da drago in tuffo. Minuto 8′, l’assalto è di Rantier che s’invola solitario imbeccato da Maistrello ma perde l’uno contro uno davanti a Frattali che si oppone col corpo e pare Mandrake. Terzo giro 120 secondi più tardi e Frattali si allunga sulla sassata dell’ex Falzerano, quindi a rimbalzo si catapulta Minesso che spara su Plutone. Frattali toglie sfera dalla testa di Pasini sugli sviluppi di un corner e al 22′ Bassano passa: siluro di Minesso che si redime dal precedente erroraccio, Frattali sfoggia una paratona di istinto, il cuoio si impenna, scende a candela e di crapa Maistrello bolla l’1-0 da mezzo metro. L’Avellino reclama per una presunta carica al portiere ma la faccenda è una sola: Maistrello è grossissimo e il pur bravissimo Frattali no. E dopo 20′ il conto giallorosso annota un gol, 4 nitide opportunità e 6 angoli contro il nulla. L’Avellino è groggy e non sa che pesci pigliare contro questo torrenziale Bassano che non smette di mordere e al 32′ cara grazia che Maistrellone non sbucci la palla sul più bello per il 2-0 anticipato. Toscano per arginare la bufera alla mezz’ora cambia: dentro il colosso d’ebano Mokolu per il tenero D’Attilio e srotola un 4-4-2 con doppio sfondatore offensivo. Ma non muta un fico secco poiché nella ripresa pallino e pallone ce l’hanno sempre i virtussini. Al 3′ Rantier fugge via, altro faccia a faccia con Frattali che lo mura un’altra volta. Poi Castaldo alla prima minaccia irpina (al 9′) becca la traversa con un’incornata (Bastianoni vola sulla ribattuta di Biraschi) e sul ribaltamento Rantier si riabilita alla grande. Va dalla bandierina, l’intera retroguardia è impegnata a far filò, sembra una riunione condominiale per decidere le posizioni e intanto il francese imbuca sotto l’asta di giustezza tra il colpevole smarrimento ospite. Sul 2-0 l’Avellino decide di darsi una mossa ma c’è Bastianoni a toccare sulla traversa la craniata del veterano D’Angelo, quindi Mokolu da un passo spedisce fuori di nuca il teorico 2-1. La fiammata avversaria si esaurisce in fretta e sulle ultime curve è lo scalpitante Fabbro a pescare il rituale Frattali lesto a scongiurare il 3-0 dell’umiliazione. Dunque il Bassano con la fanfara e i cavalli bianchi approda al terzo turno di Tim Cup guadagnandosi l’illustre proscenio di Marassi e della Samp. Questa squadra gioca che è una meraviglia, ma è football d’estate, le zolle della Lega Pro sono dannatamente più fangose e polverose.

Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) «Più incontri difficoltà e più bello è poi riuscire a vincere». In poche parole il direttore sportivo del Venezia, Giorgio Perinetti, ha condensato il suo pensiero su ciò che aspetta il club nella prossima stagione. Un girone di ferro, tante avversarie di qualità a partire dal Parma, ma intanto si è concluso il ritiro, e il dirigente arancioneroverde traccia un primo bilancio. «È stato fatto un lavoro molto duro ma di qualità e lo dicono anche i giocatori, contenti loro stessi di questo inizio. Ci darà soddisfazione nel tempo, non ora per le tossine da smaltire, ma tra le cose notate subito ho visto un gruppo cresciuto senza problemi e che si è unito dentro e fuori dal campo. Del resto abbiamo preso 17 giocatori nuovi. Nelle poche occasioni in cui Inzaghi ha lasciato libertà, i ragazzi sono rimasti tutti assieme: un bel segnale, sia per un pranzo che per l’andare a fare rafting sul fiume». Unico contrattempo gli infortuni di Geijo e Stulac. «Il primo non ha praticamente fatto la preparazione», aggiunge Perinetti, «ed entro martedì faremo una nuova risonanza e poi penseremo a recuperare il tempo perduto. Stulac ha rischiato un infortunio gravissimo, ma ci stava dando segnali importanti. Virdis, tra caviglia e influenza, ha avuto le sue. L’attacco è stato bersagliato dalla sfortuna, e ci sta che non si siano segnate valanghe di gol, ma si è visto il gioco di Inzaghi e la squadra lo sta imparando a mettere sul campo durante allenamenti e partite». La difesa? «Ottima direi. È più facile avere problemi quando incontri in estate squadre meno forti. Con la Sambenedettese abbiamo giocato a una porta, e la troveremo in campionato». Il direttore sportivo del Venezia parla poi di Filippo Inzaghi e di come lo ha visto al lavoro. «Sono contento che abbia apprezzato i giocatori che conosceva meno. Tralasciando l’aspetto della persona che ha fatto calcio ad alti livelli, vedo un ragazzo applicatissimo con grande voglia di lavorare, attento e che si è calato nella realtà di terza serie in modo positivo e con molta passione. Marsura? Credo che confermi come in questa categoria sia un giocatore che non c’entra nulla, aveva grandi prospettive e ce lo dimostrerà nei prossimi mesi. Anche Stulac ha fatto vedere grandi cose, professionalità e chiarezza nel leggere il gioco. Abbiamo tanta voglia di rivederlo. Ma tutti sono bravi, anche Pellicanò che ha fatto solo Interregionale ha mostrato personalità». Tra poche ore sbarcherà a Venezia il presidente Joe Tacopina e ci sarà subito un confronto. «Sì ci parleremo ma non uscirà chissà cosa, vorrà essere relazionato. Ma si tratta di un incontro di routine in cui si analizzerà tutto il ritiro e si valuterà cosa si è visto e cosa ci sarà da fare. Si può fare tutto certo, ma garantisco che Modolo rimarrà con noi, e Inzaghi è felice di avere quattro centrali difensivi forti». Allontanata questa voce di mercato, Perinetti chiude guardando alla crescita del club. «Vincere è un’impresa ma da soli non ce la si può fare. Spero che cresca ancora l’ambiente e la vicinanza della tifoseria. A Inzaghi abbiamo dato staff di qualità e strumenti tecnologici e stiamo lavorando su scouting e commerciale»

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Per effetto dello 0-0 di Mantova-Santarcangelo, il Venezia ospiterà sabato 13 agosto al Penzo (inizio ore 17.30) i virgiliani di Prina. Il Venezia giocher ha concluso ieri il ritiro precampionato, ed è rientrato nel pomeriggio a Mestre. Alla squadra e allo staff tecnico sono state concesse 36 ore di riposo e in famiglia, con il gruppo che si ritroverà nuovamente domani alle 18 al centro sportivo Taliercio per la ripresa degli allenamenti. Mercoledì è prevista, invece, una doppia seduta. Si comincia ora a fare sul serio dopo due settimane e mezzo di ritiro suddivise tra Piancavallo, Jesi e Norcia con sei amichevoli disputate e la Coppa Italia di Lega Pro che si affaccia sul cammino degli arancioneroverdi. Sabato il Venezia farà il suo esordio, ma prima ci sarà un importante incontro tra il presidente Joe Tacopina (che dovrebbe arrivare a Venezia oggi dagli Stati Uniti), il direttore sportivo Giorgio Perinetti e il tecnico Filippo Inzaghi. I tre faranno il bilancio a ritiro concluso per capire se sia o meno necessario intervenire ancora sul mercato

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Rabbia (di Siega), amnesia (dell’arbitro), insensatezza (della doppia ammonizione). C’è un po’ di tutto nel racconto del biancorosso Nicholas Siega, protagonista nel finale di gara con l’espulsione, la prima in carriera, che lo costringerà a saltare Empoli-Vicenza. Il giocatore si presenta per le interviste e non nasconde l’umore. «Sono nero – spiega – per quell’espulsione. Mi vedete abbozzare un sorriso ma sono veramente arrabbiato e pure incredulo per quel che è successo». Che ha fatto di tanto grave? «Un bel niente. C’era una situazione di confusione prima che la Casertana battesse la punizione. Io ero lì, vicino al direttore di gara e mi sono visto sventolare questo cartellino giallo, il secondo, poichè nel primo tempo ero già stato ammonito. Non so – prosegue – se l’arbitro abbia sentito qualche parola, ma io davvero non ho fatto niente. Non ho protestato, non mi sono messo davanti al pallone. Chissà cos’ha visto o sentito. E in più – ancora più curioso questo retroscena – l’arbitro si era inizialmente dimenticato di avermi già ammonito, così la seconda volta pensava fosse il primo giallo per me. Si vede che l’assistente l’ha corretto, oppure l’arbitro stesso si è accorto dell’errore un attimo dopo, e a quel punto mi ha spedito fuori. Sono ancora allibito e mi dispiace non aver chiuso la partita al fischio finale».Siega, che in questo precampionato appare come uno dei giocatori più in forma a disposizione del tecnico Lerda («mi sento molto bene e già contro il Pescara ho avuto la prova che sono ad ottimo punto nella preparazione, anche parlando con lo staff»), è dispiaciuto per la propria assenza ad Empoli. «Mi pesa non esserci, perchè al prossimo turno cresce la posta in palio, la gara è più importante, giochiamo contro un avversario di diverso livello. Spero che i miei compagni vincano e in qualche modo vendichino la mia espulsione. Intanto mi godo il risultato e la prestazione della squadra. A parte il calo mentale sul 3-0, perchè eravamo consci di essere nettamente superiori, possiamo dirci soddisfatti. Stiamo crescendo un po’ tutti e nel primo tempo siamo stati quasi perfetti sul piano dell’intensità».Siega, originario di Novara, si sta ambientando a Vicenza, dov’è arrivato circa un mese fa. L’esterno svela un particolare. «Sono molto credente e il tatuaggio più importante che ho (ne ho 7 in tutto), che si trova sul braccio sinistro, lo testimonia». Si tratta della Madonna col bambino. «E però ho subito capito che qui la bestemmia è molto usata…». La infastidisce? «No, in realtà sono molto aperto e tollerante. Io vado per la mia strada, credo profondamente ma rispetto il pensiero di chi non è come me».

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Tutti a cercare Pokémon. Il Vicenza cerca, e trova, un bel Poker…mon al Menti e si assicura il viaggio di sabato a Empoli. Franco Lerda sorride e per un attimo ragiona da tifoso. «Non si è divertito? – risponde, con una domanda, a chi nel dopogara gli chiede se era possibile soffrire meno -. Ci sono stati sei gol. Il calcio è questo».Quattro reti le ha fatte il Vicenza, che si è fatto apprezzare nel primo tempo, non abbastanza nel secondo. Il motivo?È vero, ho visto due partite. Il Vicenza ha giocato una prima frazione importante, mettendo in campo l’atteggiamento e la qualità giusti. Contro una squadra, però, non irresistibile. Non sono tanto in grado di parlare della Casertana, già faccio fatica a vedere i miei.Cos’ha visto di buono?Abbiamo creato, non abbiamo concesso nulla ai nostri avversari, siamo stati aggressivi; in una parola, siamo stati squadra.E poi a momenti la Casertana vi riprende.Sul 3-0 si è spenta la luce. Il calcio è sacrificio e intensità e se non si capisce questo si può perdere con chiunque.Sarà un aspetto sul quale lavorare velocemente, tra una ventina di giorni si farà sul serio.C’è ancora tanto da fare, la strada intrapresa è giusta ma il campionato sarà il vero banco di prova e dovremo farci trovare pronti. Ci sono fuori parecchi giocatori, spero di recuperarli per l’inizio.Lei si dice positivo per natura.Sì e vedo del buono anche dopo questa gara. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, che era la cosa più importante; vincere, infatti, aumenta la fiducia. Inoltre tutti hanno avuto minutaggio e, specialmente per chi arriva dopo, queste partite hanno un valore importante.A parte l’espulsione di Siega.Quella dispiace.Potevate soffrire meno?Certo, verso la fine abbiamo avuto il braccino corto, ma il calcio d’agosto non è facile.Anche perché lei aspetta rinforzi di un certo tipo. Ne è più convinto dopo questa partita?Sì, di certo non mi serviva l’incontro di Coppa con la Casertana per capire che abbiamo necessità di trovare un giocatore nel reparto arretrato, perché altrimenti così si fa fatica ad affrontare una stagione, soprattutto numericamente.Ha fatto debuttare Fontanini. Che impressione le ha fatto?Avrei voluto dargli qualche minuto in più, ma la sfida era ancora in bilico, non l’avevamo chiusa. Come ho già detto, è piuttosto indietro di condizione.Chi non le è piaciuto?Per me tutti hanno fatto la prestazione, non mi piace particolarmente fare nomi. Diciamo che nella ripresa alcuni giocatori sono rimasti sul pezzo, altri no.

Ore 13.30 – (Gazzettino) Triplo tris. Tre gol in altrettante amichevoli per l’Abano Calcio (la prima, “in famiglia”, era finita 2-1), frutto di un gioco all’attacco. La formazione di Luca Tiozzo, dopo aver superato 3-1 la Beretti del Venezia, venerdì si è ripetuta sul campo del Loreo di Eccellenza: dell’argentino Spada e doppietta di Nobile, già a segno anche nella gara precedente, le reti. «Nei confronti di squadre di caratura inferiore – ammette il tecnico chioggiotto – i ragazzi hanno mostrato grande impegno. Questo atteggiamento, anche se personalmente cerco sempre la perfezione mentre nella fase iniziale, a qualsiasi livello e specie con una squadra giovane e nuova, bisogna avere pazienza, resta la nota più positiva delle due settimane di lavoro». Lavoro che continua, con sedute doppie fino a mercoledì poi l’allenamento di giovedì più allenamento al mattino e amichevole con il Thermal Teolo al pomeriggio venerdì, anche questa settimana. «Sono certo che la condizione dal punto di vista fisico – osserva Tiozzo – arriverà con il tempo; e insieme a questa, la giusta amalgama che permette miglioramenti del gioco, da un punto di vista cognitivo e delle giocate. Intanto, la difesa titolare tiene bene: a me però, più che del singolo reparto, piace parlare di fase difensiva che inizia dalla disposizione, stando corti e vicini, quando si perde palla».
L’allenatore dell’Abano guarda anche al futuro. Mercato: «Ci servono un portiere giovane, un terzino sinistro classe ’97 o ’98 e un attaccante. Può essere Spada? Ha caratteristiche importanti, anche se deve imparare a sfruttare il gioco di squadra e superare le difficoltà di ambientamento e nel comunicare. È un rapporto diretto tra il presidente (Gildo Rizzato, ndr) e il suo procuratore». E campionato: «Il girone C, stando alle indiscrezioni, si annuncia difficilissimo: con tutte le venete, tra cui Adriese e Delta, più le friulane; tra i più duri degli ultimi anni. Sarà importante non farsi trovare impreparati fin dalle prime gare».

Ore 13.10 – (Gazzettino) Il test amichevole di sabato, che ha visto l’Este pareggiare una partita a reti inviolate con il Cerea e perderne un’altra per una rete a zero contro il Montebelluna, non ha alcun valore. Parola di Michele Florindo, che non si spaventa di fronte alla doppia prestazione senza reti della sua squadra. L’allenatore non si fascia la testa prima del tempo, anzi: «Sono comunque molto soddisfatto per quanto ho visto sabato – ammette Florindo, che ieri si è recato allo stadio di Vicenza per salutare i suoi ex compagni di squadra della Casertana, impegnata al Menti per il secondo turno di Coppa Italia contro l’undici berico – ho visto grande impegno e grande dedizione da parte dei ragazzi, e soprattutto ho visto una squadra in crescita. Avevamo lavorato tantissimo nelle settimane precedenti la partite a sapevo che saremmo arrivati stanchi a questo appuntamento». E il numero zero nella colonnina dei gol segnati non deve far preoccupare i tifosi. «In questo momento è normale che si arrivi sotto porta poco lucidi – avverte il tecnico – ed è per questo motivo che non abbiamo fatto gol». A conti fatti la formazione a disposizione dell’allenatore è “quadrata” e ci sono buone individualità, ma per il momento sembra mancare alla lista un attaccante in grado di fare reparto da solo. Il mercato è però ufficialmente chiuso e ci sarà spazio solo per manovre con le giovanili.
«Ci stiamo guardante attorno per qualche under e per i giovani, per completare la rosa – ammette Florindo – ma questa è l’ossatura definitiva». In ogni caso il tempo stringe, anche perché nelle prossime ore verranno formalizzati i gironi della serie D e la società giallorossa teme di finire nel girone tosco emiliano, come già era accaduto qualche anno fa. «Onestamente preferirei restare nel solito girone, quello veneto e friulano, che sarà molto stimolante – sottolinea il tecnico – grazie alla presenza di parecchie squadre importanti. Il motivo principale di questa preferenza è dettato dal fatto che il girone tosco-emiliano sarebbe per noi davvero scomodo per le molte trasferte». L’Este scenderà in campo altre due volte questa settimana, per sciogliere le gambe imballate dalla preparazione: la prima amichevole è in programma mercoledì pomeriggio a Piove di Sacco, la seconda sabato alle 16 ad Adria.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Girone di ferro anche in Serie D? Ancora ventiquattr’ore di dubbi, e poi la verità verrà svelata: domani è il giorno della composizione dei gironi della prossima stagione, un passaggio che non lascia di certo indifferenti le quattro formazioni padovane pronte a presentarsi ai blocchi di partenza del campionato. Campodarsego, Este, Abano e Vigontina attendono di conoscere i nomi delle loro avversarie, e pur se al via con obiettivi differenti, per tutte e quattro la speranza è analoga: evitare un raggruppamento con troppe corazzate in lotta per i primissimi posti. LA SITUAZIONE. Le formazioni del Triveneto pronte alla prossima Serie D sono 23. Oltre alle quattro padovane, ci sono le friulane Triestina, Tamai e Cordenons, le trentine Dro, Levico e Virtus Bolzano, le vicentine Arzignano e Altovicentino, le veronesi Vecomp, Legnago e Vigasio (quest’ultima appena ripescata), le bellunesi Union Feltre e Belluno, le veneziane Mestre e Noale, le trevigiane Carenipievigina e Montebelluna, e infine Delta Rovigo e Adriese. Quasi scontato, a questo punto, che il girone del Triveneto sia ancora una volta un raggruppamento a venti squadre. Ma come verranno divise? LE IPOTESI. Secondo i rumors provenienti da Roma, le tre formazioni trentine potrebbero essere inserite, in blocco, nel girone lombardo, come era accaduto nel 2012-2013. Un’eventualità che cancellerebbe qualsiasi problema portando a venti un girone fatto di sole venete e friulane. Ma si vocifera anche che le due bresciane Ciliverghe Mazzano e Darfo Boario, avrebbero chiesto di essere inserite nel girone C, e a farne le spese, in quel caso, sarebbero le due rodigine, dirette verso il raggruppamento emiliano. Anche senza Delta e Adriese, sarà comunque un girone tosto: Altovicentino, Triestina, Mestre e Campodarsego a giocarsi il primo posto, e tutte le altre a rincorrere.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Il Cittadella esce dalla Tim Cup, ma il tecnico granata Roberto Venturato difende la prestazione dei suoi: «La partita era vinta, poi al 93′ un nostro grave errore ha compromesso il risultato. Sicuramente non dobbiamo trovare alibi per questa sconfitta, ma alcune decisioni dell’arbitro non mi sono piaciute. Abbiamo concesso alla Cremonese la prima vera occasione al 93′, mentre in precedenza potevamo mettere al sicuro il risultato con altre segnature». Venturato non vuol sentire parlare di calo da parte della sua squadra: «Abbiamo disputato un primo tempo ottimo, la squadra ha continuato a lottare anche se nella ripresa non riusciva più a uscire bene con palla al piede. Su questo aspetto dobbiamo lavorare per tenere fino alla fine il possesso della partita come abbiamo fatto l’anno scorso facendo un certo tipo di gioco. Il calcio è spietato e noi dobbiamo diventare concreti, oltre che belli». Poi l’allenatore granata continua: «Questa sconfitta deve farci riflettere in modo da migliorarci e non concedere all’avversario l’occasione per approffittarne. Ribadisco la prestazione positiva del Cittadella, senza quell’errore al 93’avremmo portato a casa un riusultato meritato». Diversi gli episodi nel corso della partita che hanno girato storto per i granata. Il tecnico del Cittadella ne cita alcuni: «A mio avviso c’era il rigore su Litteri, invece gli è stato mostrato il giallo per simulazione, mentre non c’era il rigore per la Cremonese. Ma al di là delle decisioni del direttore di gara noi dobbiamo essere comunque in grado di fare nostro il risultato e in questa partita le condizioni le abbiamo costruite. Dobbiamo migliorare perchè si doveva chiudere la partita già nel primo tempo con altri gol e non commettere quell’errore al 93′, che ha compromesso quanto di buono la squadra ha meritato. Ritengo che più che il merito della Cremonese, per come si sono succeduti gli episodi in campo ci siamo demeriti nostri e su questi aspetti c’è da lavorare affinchè non si ripetano». Sulla formazione mandata in campo, conclude: «Le scelte sono state fatte su chi ho visto in condizioni migliori».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Cittadella eliminato alla prima partita di Tim Cup. Ci vogliono i tempi supplementari per decretare la vincente del confronto del Tombolato, dopo che i novanta minuti si erano chiusi 1-1. Alla fine la spunta la squadra di Tesser che andrà a far visita all’Atalanta nel terzo turno eliminatorio. Cittadella bene solo nel primo tempo, con il passare dei minuti la squadra di Venturato cala vistosamente lasciando l’iniziativa nelle mani della Cremonese. C’è tempo per la prima di campionato, ma tante cose sono da rivedere.
Venturato lascia in panchina Scaglia puntando su Pasa in difesa a far coppia con Pascali, proprio come successo una settimana fa a Vicenza, in avanti Arrighini è preferito a Strizzolo, uno dei granata più in forma del precampionato. In grande spolvero Litteri, che 9’è spintonato da tergo, l’arbitro invece lo ammonisce per simulazione. Al quarto d’ora il Cittadella accelera e passa in vantaggio: discesa sulla destra di Pedrelli e stacco di testa a centro area di Arrighini, palo pieno, sulla corta respinta della difesa il pallone arriva a Lora che indovina il diagonale vincente. Litteri al 21’approfitta di un’indecisione della retroguardia della Cremonese, il portiere para in due tempi il tocco ravvicinato del centravanti. I ragazzi di Tesser sono pericolosi al 27′: Schenetti perde palla nella propria metà campo e innesta il contropiede della Cremonese concluso da Brighenti, la conclusione è deviata in angolo. Gli ospiti potrebbero pareggiare al 39′, quando l’incerto arbitro Marini ritiene falloso l’intervento in area di Pascali su Scappini che pareva invece sul pallone. Dal dischetto Brighenti colpisce il palo. Il Cittadella sfiora il 2-0 allo scadere con Chiaretti, il colpo di testa sull’assist di Schenetti finisce a lato di un soffio. Comincia la ripresa con un piglio più deciso la Cremonese, la porta difesa da Paleari non corre comunque rischi sino al 17′, quando dall’ennesimo corner si crea una mischia nell’area del Cittadella, Salviato conclude debolmente. Anche i granata sfiorano il gol dall’angolo di Schenetti, con Litteri che non inquadra lo specchio della porta. Litteri al 26’prepara su un piatto d’argento il destro di Arrighini che arriva in corsa, la conclusione che ne scaturisce è però sbilenca. Alla mezz’ora punizione di Porcari, centrale ma forte, Paleari respinge di pugno sui piedi di Scappini che insacca, ma il guardalinee aveva già la bandiera alzata a segnalare il fuorigioco. Il portiere del Cittadella salva il risultato al 39’anticipando di piede il tiro di Brighenti che aveva superato Pascali. Il portiere nulla può in pieno recupero: Brighenti interviene sottomisura sul cross proveniente dalla destra e colpisce il palo, interviene Scappini a porta vuota, traversa e gol. Si va ai supplementari, dove il Cittadella resta in dieci subito in avvio per il secondo giallo a Martin. Paleari compie un mezzo miracolo al 12’per respingere la conclusione da due passi di Brighenti, il centravanti della Cremonese al 1’del secondo tempo supplementare approfitta di un regalo di Pasa e infila Paleari in diagonale.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Il Citta è bello finché dura. Peccato che duri poco. Un’ora, forse qualcosa meno. Poi la benzina finisce e la Cremonese, che pure non ne ha molta di più, ne approfitta, castigando Iori e compagni al primo dei cinque minuti di recupero di un secondo tempo in cui si è giocato poco a calcio, con Scappini. A completare la rimonta degli uomini di Tesser provvede poi Brighenti, che da solo fa ammattire la retroguardia granata e trova il definitivo 2-1 ai supplementari. A sfidare l’Atalanta, sabato prossimo a Bergamo, nel terzo turno della Tim Cup, saranno così i lombardi, lesti a infierire su una squadra crollata su se stessa alla distanza. È sempre Lora. Un solo gol, ma tante emozioni nella prima frazione. Si comincia con un rigore reclamato da Litteri, spinto in area da Marconi: l’arbitro non sanziona il rigore né lascia correre, ma lo punisce con il cartellino giallo per simulazione. E’ il preambolo del gol, che arriva al quarto d’ora. Pedrelli affonda sulla destra e scodella in mezzo un pallone perfetto per la testa di Arrighini, che colpisce il palo. L’attaccante fa appena in tempo a imprecare contro la malasorte che la sfera giunge a Lora, al limite sinistro nell’area: “Pippo” indovina un morbido interno destro a girare che incoccia nuovamente sul montante, stavolta però la danza della sfera si conclude oltre la linea di porta. Poco dopo Litteri per poco non sfrutta un innocuo retropassaggio per beffare Ravaglia in uscita. E la Cremonese? Esce nella parte finale del tempo, con Scappini che prima anticipa i due difensori centrali granata in tuffo, dopo un lancio dalle retrovie, e poi si procura un rigore alquanto dubbio, perché Pascali interviene in anticipo sull’attaccante. Brighenti s’incarica della battuta e centra il palo. L’ultimo brivido è però ancora per Ravaglia, che vede sfilare a lato di un niente l’incornata di Chiaretti, abile a inserirsi fra le maglie bianche lombarde. Poche energie. Seconda frazione molto più nervosa. Come spesso accade in questa fase della stagione la lucidità non sempre asseconda le intenzioni e i falli, per interventi in ritardo, fioccano. Tra i vari, va segnalata l’entrata di Marconi che ferma brutalmente Litteri lanciato in un contropiede coast to coast. Il ritmo è più spezzettato, aumentano le mischie: Paleari, in porta al posto dello squalificato Alfonso, ne sbroglia una salvando su Brighenti, Litteri non trova la deviazione vincente dall’altra parte e prima c’è spazio per un contropiede granata che termina con la conclusione avventata di Arrighini sopra la traversa. Le energie scemano da ambo le parti e il Citta, che non trova il raddoppio, corre più d’un rischio. I brividi maggiori arrivano sulla violenta punizione dai 25 metri del neoentrato Porcari, con Paleari che respinge e Scappini che trova il tap-in vincente, ma in fuorigioco. Il tap-in, tuttavia, gli riesce al primo minuto dei 5 minuti di recupero, quando appoggia in rete dopo il palo colpito da Brighenti. L’agonia dei supplementari. Si prosegue a oltranza e le cose si mettono subito male, con l’espulsione di Martin, punito per un’entrataccia su Gemiti, la seconda del suo match. Il Citta non riesce più a mordere, Belingheri chiama al “miracolo” Paleari che, all’inizio del secondo tempo, non può però nulla di fronte al sinistro da distanza ravvicinata di Brighenti, lasciato libero da Pasa.

Ore 11.10 – (Gazzettino) È in dirittura d’arrivo la trattativa per Alfageme, tanto che la fumata bianca dovrebbe arrivare a stretto giro di posta. Oggi Zamuner avrà un altro contatto con il procuratore dell’attaccante per limare un paio di dettagli, e se tutto andrà per il verso giusto domani arriverà la firma sulla base di un contratto biennale. Oltre a condurre in porto l’operazione Alfageme, i riflettori di Giorgio Zamuner sono puntati anche sul versante delle uscite per esigenze di lista legate agli over, e non è ormai un mistero che sono in quattro a non rientrare nel progetto biancoscudato: Giandonato è nel mirino di Siena e Livorno, Ilari piace a Pordenone e Casertana, Petrilli potrebbe approdare alla Lucchese guidata da Nanu Galderisi, e Dionisi è stato richiesto dal Rieti, ma il giocatore non vuole scendere in serie D. È fissata oggi alle 17 la ripresa della preparazione al centro sportivo Geremia. Oltre alle sedute d’allenamento, la settimana biancoscudata sarà scandita da due amichevoli: mercoledì alle 17 allo stadio Euganeo con la Vigontina San Paolo, compagine di serie D allenata dall’ex centrocampista biancoscudato Vincenzo Italiano, mentre sabato alle 16 l’appuntamento è a Mestrino per un test con la formazione locale che milita in Promozione, al termine del quale i giocatori godranno probabilmente di un paio di giorni di riposo per Ferragosto.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Intanto, proprio Bonetto è stato al centro di una polemica a distanza con il presidente Rino Dalle Rive dell’Altovicentino che ha definito «maleducati e superficiali come al solito» i dirigenti biancoscudati per l’annullamento dell’amichevole in programma l’altro ieri. Parole alle quali l’amministratore delegato ha replicato così sul suo profilo facebook: «Caro presidente Dalle Rive, ho sempre ammirato la sua grande passione calcistica e la sua competenza che purtroppo fino a oggi non sono state premiate come avrebbe meritato, ma non sono assolutamente d’accordo con quanto dice: dare dei maleducati e superficiali a una grande società come il Padova penso che non se lo possa permettere. Forse siamo stati maleducati due anni fa a vincere il campionato. Che poi nelle sue esternazioni ci sia un fondo di verità, questo non l’autorizza a offendere una società storica e blasonata come il Padova. In ogni caso le auguro di raggiungere al più presto quei traguardi a cui da molto tempo ambisce».

Ore 10.50 – (Gazzettino) L’inattesa uscita di scena nel primo turno della Tim Cup non ha scalfito le certezze biancoscudate. «C’è stato un pizzico di amarezza per l’eliminazione, però come ha dichiarato anche il nostro allenatore è stato svolto un certo tipo di lavoro e abbiamo patito un pò la fase d’attacco alla luce delle assenze. Adesso l’importante è che Altinier si rimetta al più presto, e lo stesso vale anche per Neto Pereira e Germinale. Di sicuro saremo pronti per la prima partita di campionato», che scatterà tra venti giorni. E anche i tifosi hanno risposto alla grande nella prima settimana della campagna abbonamenti sottoscrivendo 867 tessere, vale a dire duecento in più rispetto a un anno fa.
«Li ringrazio pubblicamente. È una media superiore a quella dell’anno scorso e ne siamo felici. A volte magari i nostri tifosi sono un pò brontoloni, ma sanno riconoscere chi lavora in buona fede e per il bene del Padova. Sono convinto che sottoscriveranno abbonamenti anche nelle prossime settimane e avremo un bel pubblico all’Euganeo».
Venerdì invece sono stati risolti consensualmente i rapporti di collaborazione con Fabrizio De Poli e Carmine Parlato (avevano un altro anno di contratto), trovando una via d’uscita che ha soddisfatto entrambe le parti. «Abbiamo raggiunto un accordo. Li ringrazio per quello che hanno fatto per i biancoscudati e auguro a loro un futuro proficuo».

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Ci aspetta un girone molto impegnativo, ma il Padova è tra le squadre che giocheranno per una posizione di vertice». Anche se si trova dall’altra parte del mondo, spostandosi sull’asse Giacarta-Bali tra impegni di lavoro e un po’ di vacanza, l’amministratore delegato Roberto Bonetto segue quotidianamente le vicende biancoscudate in attesa di fare ritorno a Padova il 19 agosto. «Abbiamo lavorato bene in questo periodo e Zamuner ha fatto una buona campagna acquisti. Si tratta di sistemare l’attacco dato che purtroppo abbiamo avuto un paio di infortuni che non ci volevano e la pista Tavano ci ha fatto perdere una decina di giorni, ma stiamo seguendo altre strade e in settimana il reparto sarà sistemato». Alfageme il prescelto? «È uno di quei giocatori, oltre a Tavano e ad altri due elementi, che sono nella lista del direttore. Tavano l’ha tirata per le lunghe, e noi vogliamo giocatori motivati perché, al di là delle qualità tecniche, sono gli stimoli a fare la differenza». Giovedì sarà svelato il calendario del campionato. «Il livello della categoria si è alzato, sarà un campionato bello da vedere anche per i tifosi. Ci sono squadre con organici importanti, e noi siamo una di queste. Attaccamento alla maglia e voglia di vincere sono caratteristiche che Brevi deve trasmettere a tutti i giocatori, e sono convinto che non mancheranno. Le favorite? Se la giocheranno Venezia, Parma, Padova, Reggiana, Bassano e Feralpi, poi ci può essere sempre la sorpresa».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) IL PROGRAMMA. Questa settimana saranno due le amichevoli che vedranno scendere in campo la squadra di Oscar Brevi che, dopo il giorno di riposo, tornerà oggi alle 17 a lavorare alla Guizza (sugli impianti del centro Geremia del Petrarca Rugby), per poi sostenere domani un doppio allenamento. Mercoledì pomeriggio alle 17, allo stadio Euganeo, il primo test vedrà Neto e compagni sfidare la Vigontina San Paolo (Serie D) allenata dall’ex capitano biancoscudato Vincenzo Italiano, mentre sabato, sempre nel pomeriggio, ma alle ore 16, i biancoscudati saranno di scena a Mestrino contro la locale formazione biancoverde, che nella prossima stagione sarà ai nastri di partenza del campionato di Promozione.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) GIORNO DECISIVO. L’arrivo di “Ciccio” Tavano avrebbe fatto di certo impennare l’entusiasmo della piazza. Ma non è detto che Luis Alfageme (31 anni, partito dal Boca Juniors e dal 2004 in Italia i dieci diversi club e sette stagioni in serie B) non possa contribuire comunque ad accendere gli animi in vista del campionato: oggi è fissato un importante contatto telefonico tra il direttore generale Zamuner e l’entourage del giocatore argentino e, se i dettagli del contratto verranno definitivamente limati, già domani il nuovo attaccante biancoscudato sbarcherà in città e firmerà un biennale con la società di viale Nereo Rocco.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il primo bilancio è buono: nonostante la sconfitta inaspettata (e decisamente pesante, sotto il profilo del morale) contro i dilettanti del Seregno in Coppa Italia, la campagna abbonamenti biancoscudata è partita col piede giusto. Nella prima settimana di prelazione sono state già rinnovate 867 tessere: nella passata stagione, dopo la grande promozione dalla Serie D, i rinnovi nei primi sei giorni di campagna erano stati circa duecento in meno. Ma la verità, è evidente, verrà svelata solo dalla settimana prossima: ancora fino a sabato le vendite saranno riservate ai vecchi abbonati, che potranno confermare il proprio posto e settore (allo stadio Euganeo, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20, il sabato dalle 10 alle 13), ma sarà da martedì 16 agosto, giorno di apertura delle sottoscrizioni libere e non più quindi riservate allo “zoccolo duro” degli abbonati storici, che il termometro del tifo biancoscudato potrà fornire indicazioni più precise sul seguito che il Calcio Padova avrà nel prossimo campionato.

Ore 09.30 – Oggi nuovo round, decisivo, per la trattativa che dovrebbe portare domani alla firma di Luis Alfageme. L’attaccante della Casertana ieri non è andato nemmeno in panchina a Vicenza in Coppa Italia e si prepara a sbarcare in biancoscudato. Alle 17 la squadra riprende ad allenarsi alla Guizza, mercoledì all’Euganeo amichevole alle 17 contro la Vigontina

Ore 09.10 – (Corriereveneto.it)  Comincia male la nuova stagione per il Cittadella di Roberto Venturato. Non bastano un eurogol di Filippo Lora e una mezzora giocata su livelli eccellenti per scalfire un’ottima Cremonese. Che incassa, resiste, rimonta e vince ai supplementari. Vantaggio firmato da Lora dopo 15 minuti: un tiro formidabile che non lascia scampo a Ravaglia e che scolpisce l’1-0. Il Cittadella insiste, sfiora il raddoppio con Litteri, poi comincia a perdere colpi. Brighenti fallisce un rigore al 37′, poi è la volta di Arrighini, che serve Chiaretti: siamo al 44′, se il colpo di testa del fantasista granata entrasse sarebbe praticamente chiusa qui, invece la mira è sbagliata. Nella ripresa ecco la Cremonese. Gioca bene, crea occasioni, sfiora il pari con Polak al 41′, lo trova in pieno recupero con Scappini. Per il Cittadella è una mazzata e ai supplementari un erroraccio di Pasa in apertura di secondo extratime libera al tiro Brighenti, che non sbaglia. E’ 2-1, la Cremonese passa il turno e affronterà l’Atalanta, per il Cittadella eliminazione cocente e che dovrà far riflettere.

Ore 09.00 – (Corriereveneto.it)  Grande impresa del Bassano, che stende l’Avellino per 2-0 e stacca di forza il pass per il terzo turno di Tim Cup. Successo che non fa una grinza, quello giallorosso. D’Angelo mette in campo una squadra perfetta, che non sbaglia praticamente nulla e che resiste nel momento più complicato. Il Bassano passa al 22′: splendido cross di Falzerano per Minesso, Frattali si supera per respingere, sulla ribattuta interviene Maistrello e colpisce. Il raddoppio arriva nel modo più rocambolesco possibile. Lo segna Rantier al 9′ della ripresa direttamente da calcio d’angolo. Incredibile la disattenzione di Frattali, in grave ritardo e ancora non posizionato e di tutta la difesa irpina. A quel punto l’Avellino reagisce, sfiora il 2-1 con un colpo di testa di D’Angelo che trova un super Bastianoni sulla sua strada al 20′, ma poi rischia addirittura di subire il tris. Frattali dice no prima a Fabbro e poi a Laurenti. Esulta nel dopopartita Luca D’Angelo: “Abbiamodisputato la gara che avevamo preparato, merito dei ragazzi che hanno applicato molto benei compiti richiesti. I ragazzi hanno fatto bene sotto ogni punto di vista, è giusto godere finoin fondo di questa vittoria. La squadra è mentalmente forte e si stanno allenando bene, ilgruppo ha poi capito che in questa squadra c’è spazio per tutti e tutti avranno la possibilitàdi giocare. Ora ci aspetta la Sampdoria che è il giusto premio per questa squadra, si partedallo 0-0 e a me non piace perdere, quindi proveremo il tutto per tutto per provare ametterli in difficoltà, io poi a Marassi ho segnato 20 anni fa, sarà bello tornare“.




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