Live 24! Samb-Padova, -3: doppiette di Altinier e Alfageme in amichevole col Mellaredo, out Petrilli, Dionisi e Ilari

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Ore 22.30 – (Il Piccolo) In questo periodo lo stadio Rocco sta diventando sempre più la casa dei tifosi rossoalabardati, che dopo la kermesse per l’apertura della campagna abbonamenti e la partita con il Cordenons, nella prossima dozzina di giorni avranno altre numerose occasioni per frequentarlo. COPPA ITALIA La prima sorpresa è che Triestina-Tamai valevole per il primo turno di Coppa Italia, che era in programma domenica prossima sul campo di Brugnera, si giocherà invece sabato 27 agosto alle 20 proprio allo stadio Rocco. È stata la società pordenonese a chiedere l’inversione di campo, un po’ per le condizioni attuali del terreno di casa, un po’ per sfruttare l’occasione di fare un buon incasso (che in Coppa Italia viene diviso a metà fra le due società). La Triestina era d’accordo e a quel punto ha optato per il sabato sera, ritenuto più favorevole della domenica sera per poter fare un buon pubblico, ancora più numeroso del già discreto dato della partita con il Cordenons (circa 900 paganti). FESTA Ma prima della domenica seguente (esordio casalingo del 4 settembre con la Pievigina), i tifosi avranno l’opportunità di un’altra ricchissima due giorni, sempre allo stadio Rocco. È stato ufficializzato infatti il programma della Festa dell’orgoglio alabardato, organizzata da Centro di coordinamento, curva Furlan e società, che si terrà venerdì 2 e sabato 3 settembre nel sotto tribuna Pasinati. Si parte venerdì 2 settembre alle 17 con la musica di Dj Sergio e l’apertura dei chioschi eno-gastronomici e del punto-vendita per sottoscrivere abbonamenti e acquistare materiale e gadget. A seguire intrattenimento ed animazione per i più piccoli organizzata da “Folli e Folletti” e alle 19 la presentazione del settore giovanile e della squadra femminile della Triestina. Alle 19.30 verranno festeggiate le “Orchette” della Pallanuoto Trieste, campioni d’Italia Under 15 Femminile. Alle 20.30 il sentitissimo omaggio a un grande presidente: “Ricordando Amilcare Berti” sarà un incontro tra amici, parenti, giocatori e tifosi che hanno condiviso con il presidente successi indimenticabili sul campo. Si chiuderà alle 21 con il concerto della band degli “Assi”, inframezzato dalla lotteria. Sabato 3 settembre, alle 10 l’inizio dell’Ex-tempore di Writers sui muri dello stadio a tema “Unione 1918”. Alle 17 il via alla festa con la musica e la riapertura chioschi eno-gastronomici e punti vendita, seguito dall’intrattenimento per i più piccoli. Alle 19 uno spettacolo di zumba dell’Asdci sarà Fit&fun , mentre alle 20 la prima parte di “Aspettando l’Oktoberfest”, un concerto-spettacolo con l’Orchestra Vecia Trieste: presenterà Dennis Fantina. Alle 21 il clou della manifestazione con la presentazione della prima squadra della Triestina. Alle 21.30, seguirà “Nel nome di Paolo Doto”, un momento di ricordo assieme a chi ha vissuto la Triestina negli anni del Grezar. Si chiuderà con la lotteria e la seconda parte di “Aspettando l’Oktoberfest”.

Ore 22.10 – (Corriere delle Alpi) Ancora tanto entusiasmo. Mentre il Belluno si prepara all’ultima amichevole estiva, questo pomeriggio alle 17.30 in quel di Marostica contro la formazione locale che milita in Eccellenza, la società tasta con mano la bella risposta del pubblico per quanto riguarda la campagna abbonamenti. E dopo le 301 tessere totali sottoscritte la scorsa stagione, sono già oltre 200 quelle staccate per il prossimo campionato. Merito della sempre incisiva pubblicità studiata dal responsabile di gestione Simone Soccal. Ultimi giorni. La prevendita degli abbonamenti al costo di 100 euro, vale a dire poco più di 5 a partita, sta però per terminare. Ci sarà tempo sino a domenica, dopo di che il costo aumenterà a 130 per le successive 2-3 settimane. «Durante il match di Coppa Italia con il Montebelluna verrà allestito un banchetto per coloro che vogliono approfittare di un prezzo davvero invitante. Ci piacerebbe raggiungere lo stesso numero di tessere vendute dello scorso anno, non lo neghiamo». I punti vendita sul territorio sono la segreteria dello stadio Polisportivo, la tabaccheria Brandalise di Belluno, il bar da Claudia e Luciano sempre a Belluno, il Mito Sport di Cavarzano, il bar da Lilly Cavarzano, il bar al Duomo, l’Osteria Caffi Belluno, il bar Daj Dam Belluno, l’Associazione Bellunesi nel Mondo, il Pub Van Gogh a Santa Giustina, il bar Deon in Piazza dei Martiri e il bar Carlin di Ivan Carlin Toccol di Agordo. Va ricordato che a tutti gli abbonati verrà data la possibilità di usufruire del servizio gratuito “Ital Lenti Belluno news”, che informa con un messaggio in tempo reale sui risultati delle partite della squadra gialloblù, oltre a dare in tempo reale news e promuovere iniziative. Iniziative come quella di venerdì 2 settembre. Ci sarà infatti una serata ad invito al bar Deon nella quale verrà presentata la nuova tessera sostenitore che, per coloro che la sottoscriveranno, darà la possibilità di usufruire di vari sconti in almeno una decina di esercizi commerciali del territorio, oltre al servizio sms. Si anticipa la prima. Si va verso l’anticipo della prima di campionato con il Cordenons. Anziché domenica 4 settembre è facile che si andrà in campo sabato 3. C’è già l’accordo con i friulani, eliminati domenica scorsa dalla Coppa per mano della Triestina, e così si aspetta solo che la Lnd dia il suo assenso che è però abbastanza scontato. «Abbiamo sondato la disponibilità con la squadra che sarà nostra ospite», conferma Soccal, «trovando massima disponibilità. Non possiamo chiedere sempre di giocare il sabato, questo è chiaro, ma quando possibile ci proviamo. In questo modo i nostri tifosi possono tenersi la domenica libera, per fare altro o andare a vedere qualche partita in giro per la provincia».

Ore 21.50 – (Il Centro) Tormentone finito: Stefano Amadio lascia il Teramo dopo due stagioni e va al Latina. Adesso sembra fatta dopo settimane di tira e molla. La svolta è arrivata tra la serata di lunedì e la mattinata di ieri, cioè nei tempi auspicati dal tecnico Lamberto Zauli per risolvere la spinosa questione. Oggi è attesa l’ufficialità del trasferimento del giocatore. Le società stanno definendo infatti gli ultimi dettagli dell’operazione, ma Amadio ha già trovato l’accordo con il club pontino per la firma di un biennale e ha salutato alcuni tifosi biancorossi tramite Facebook. Il centrocampista romano, classe 1989, raggiunge così l’ex allenatore del Teramo Vincenzo Vivarini. Per sostituire Amadio, sul piano numerico, sembra in pole position il nome del 38enne Gaetano Vastola (svincolato), ex Virtus Lanciano. L’intenzione della dirigenza è di orientarsi su una mezzala dando piena fiducia, in cabina di regia, a Petermann e, all’occorrenza, a Carraro e Di Paolantonio. Quest’ultimo non è ancora diventato di proprietà del Pescara ma l’intesa tra il club biancazzurro e il Diavolo (che manterrà Di Paolantonio in prestito) verrà ratificata a breve. In uscita, tra l’altro, restano da sistemare le situazioni del giovane Tini e lo sfoltimento del reparto arretrato. Stasera, intanto, la rosa 2016-2017 verrà presentata ai tifosi in piazza Martiri della Libertà alle ore 21. L’evento, allietato dalla musica dei “Sosta Vietata”, sarà trasmesso in diretta televisiva sull’emittente Super J (canale 634 del digitale terrestre) a partire dalle 20.45. Verso il debutto. L’inizio del campionato di Lega Pro è sempre più vicino. Sabato, alle 16.30, il Teramo sarà di scena sul campo dei bresciani del Lumezzane guidati da Antonio Filippini. Ad arbitrare l’incontro dello stadio Tullio Saleri è stato designato Alessandro Pietropaolo della sezione di Modena. Il 21enne centrocampista Davide Petermann, ex Santarcangelo, fa il punto della situazione sui biancorossi a tre giorni dall’esordio nel girone B: «Dobbiamo migliorare in alcune cose, ma la strada è quella giusta. Arriveremo pronti all’appuntamento di Lumezzane. C’è entusiasmo e voglia di partire con il piede giusto». A proposito della sua condizione fisica, Petermann sottolinea: «Mi sto allenando bene e mentalmente non penso all’infortunio (rottura del crociato, ndc) dello scorso anno. Lavoro quotidianamente per essere presto al top. Il mio ruolo? Negli ultimi anni ho sempre giocato davanti alla difesa. Il ruolo di mezzala sarebbe una novità. Garantisco il massimo impegno in qualsiasi posizione del campo. Il nostro modulo di riferimento, in ogni caso, è il 4-3-1-2. L’intesa con Carraro è ottima». Nel pomeriggio di oggi il Teramo farà le prove generali in vista di Lumezzane affrontando la Berretti. Da valutare le condizioni di Petrella, alle prese con i postumi di un trauma al tendine achilleo sinistro.

Ore 21.30 – (Gazzetta di Mantova) Doppia seduta di allenamento piuttosto intensa per il Mantova, con la parte pomeridiana, in particolare, incentrata sui movimenti e sulle posizioni in campo per il 3-4-3. Si sono limitati a correre Sene Pape, Maccabiti ed i giovani Rigon e Giacomi, mentre Siniscalchi ha eseguito esercitazioni a parte. Quest’ultimo è quello che sta meglio tra gli acciaccati, dato che già oggi (inizio ore 17) dovrebbe tornare ad allenarsi con il gruppo. Speranze anche per Maccabiti mentre sembra più difficile il rientro per Sene Pape. Mister Prina ha mandato subito in campo il neoacquisto croato Dejan Skolnik. Come detto nella seduta il tecnico ha lavorato per perfezionare i movimenti del modulo 3-4-3, attraverso partite a tutto campo per liberare giocatori sulle fasce, concludendo con una partitella a pressione a campo ridotto. Inizialmente in difesa sono stati schierati Cristini, Carini e Menini, a centrocampo Bandini, Raggio Garibaldi, Skolnik e Zammarini, in attacco Tripoli, Marchi e Caridi.

Ore 21.20 – (Gazzetta di Mantova) Fosse il copione di un film, lui avrebbe già scelto il titolo: “Ciccio Ruopolo, la ripartenza”. Infatti per il 33enne attaccante quella che va ad iniziare non si configura come la stagione del riscatto: «Quando sei tolto di mezzo da un infortunio grave come è capitato a me lo scorso anno – dice Ruopolo – credo non si possa parlare di delusione. So benissimo che sono reduce da un intervento particolare, il cui decorso andrà valutato e gestito con molta attenzione. Come sto? Adesso bene. Ma durante l’anno saranno le sensazioni che mi darà il ginocchio che mi diranno se è il caso di forzare oppure no». Ruopolo ha accettato di ridursi ed allungare di un anno il contratto: «Abbiamo trovato l’accordo in fretta – prosegue – del resto credo che in certe situazioni l’aspetto economico sia meno rilevante». Anche riguardo a questo mercato un po’ sofferto ed alle difficoltà che potrebbe riservare il campionato Ruopolo preferisce far parlare i fatti: «Io credo che partire con ambizioni ridotte non significhi necessariamente un torneo complicato. L’importante è che chiunque arrivi capisca che si deve lavorare sodo». E sul girone? «Credo che Parma e Reggiana, insieme ad altre tre o quattro, abbiano qualcosa di più ma la Lega Pro è imprevedibile. A Parma sono cresciuto debuttando in A ed in Coppa Uefa, a Reggio Emilia ho splendidi ricordi mentre a Modena ci vivo». Chiusura sul numero di maglia: «La società mi ha permesso di scegliere il 28, che ricorda la data in cui mi fidanzai con mia moglie e che ho pure tatuato sul fianco. Mi ha sempre portato fortuna…»

Ore 21.10 – (Gazzetta di Mantova) Qualcosa sembra muoversi in casa biancorossa. Serafino Di Loreto annuncia infatti che «la fideiussione da 350mila euro presentata in Lega sarà elevata a 500mila anche grazie all’intervento dei soci romani e questo ci consentirà di rinforzare adeguatamente la squadra, perché l’idea di affrontare un altro campionato di sofferenza proprio non mi andava giù». Per questo l’ex (?) patron sogna il colpo Granoche («ci stiamo provando, ma è dura che accetti di scendere in C») e mette nel mirino un altro nome di peso, che però nelle ultime stagioni ha giocato pochissimo: si tratta del 36enne Marco Marchionni, con un passato in Parma, Fiorentina e Juventus che nell’ultimo campionato ha fatto 6 apparizioni in B con la maglia del Latina. Intanto, dopo l’ufficializzazione dell’ingaggio del difensore argentino Gargiulo – che potrà essere disponibile per Ancona soltanto in caso di arrivo del transfer internazionale – ieri i dirigenti di Viale Te hanno dato per fatto anche l’ingaggio del 27enne centrocampista croato Dejan Skolkin. «Anche per lui – informa il dg Matteo Togni – abbiamo avviato le pratiche per il tesseramento, ma non abbiamo la certezza che il tutto si possa risolvere entro venerdì, in modo da averlo già per il debutto in campionato ad Ancona». Oggi a mezzogiorno, poi, in sede arriverà il 27enne difensore Samuele Romeo per firmare l’intesa con l’Acm. Romeo nell’ultima stagione ha giocato 20 partite in Lega Pro con la Juve Stabia e il suo ingaggio completerà il reparto difensivo biancorosso. In giornata («siamo vicinissimi» assicura al proposito il vicepresidente De Sanctis) è atteso anche l’arrivo del 24enne esterno Paolo Regoli dal Latina, che l’Acm sta corteggiando da parecchio tempo. Questa mattina, inoltre, il Mantova spera di firmare la rescissione contrattuale con Matteo Momentè, atteso nella sede della Sdl con il suo procuratore. Il centravanti potrebbe poi accasarsi all’Ancona o al Padova, che sembrerebbe in grado di anche l’agguerrita concorrenza del Melfi. L’addio di Momentè libererebbe risorse da reinvestire sul mercato, per provare a completare la rosa di mister Prina. Nel mirino c’è un altro centrocampista. Il Mantova infatti vorrebbe tesserare il 24enne ghanese Daniel Kofi Agyei, attualmente al Benevento. L’alternativa ad Agyei sarebbe invece Loris Damonte della Pistoiese. «Tutte queste operazioni – spiega ancora Di Loreto – le stiamo portando avanti di comune accordo con i soci romani, a riprova che la società va avanti nel segno della massima collaborazione. Ed è proprio in questa ottica che oggi ci sarà un incontro anche con i soci mantovani, che avranno così modo di conoscere i nuovi proprietari dopo averli visti soltanto dal notaio».

Ore 20.50 – (Alto Adige) Sempre più calciatore simbolo dell’FC Alto Adige, Hannes Fink, che è ufficialmente il nuovo capitano biancorosso, fascia che indosserà nella stagione corrente, dopo aver scelto il 10 come numero di maglia. Il ventiseienne di Collalbo è un’autentica bandiera del club biancorosso. Hannes Fink milita infatti nell’Alto Adige dall’età di 13 anni, quando è entrato a far parte del settore giovanile biancorosso, bruciando le tappe sino a debuttare non ancora maggiorenne in prima squadra (campionato di C2 2006/2007). Per Fink la stagione appena iniziata è la undicesima consecutiva in prima squadra, in forza alla quale ha sin qui totalizzato 164 presenze in campionato e 7 gol.  Fink ha assunto i gradi di capitano biancorosso dopo esserne stato il vice capitano nelle due stagioni scorse. «C’è un legame speciale con questa maglia e con questi colori – commenta Hannes –. Qui sono cresciuto da quando avevo appena 13 anni, qui sono diventato un calciatore professionista, qui voglio ritagliarmi tante altre soddisfazioni, personali e di squadra. Fiero della nuova responsabilità che mi è stata data, assegnandomi la fascia di capitano. La indosserò con orgoglio, consapevole del fatto che un capitano deve essere un buon esempio per tutti, dentro il campo ma anche fuori. In questa funzione sarò aiutato dai miei compagni di squadra. Quest’anno ci sono sei-sette calciatori che hanno il carisma per fungere da punti di riferimento».   È già attiva, intanto, la prevendita per il match FC Südtirol – Fano, in programma sabato prossimo, 27 agosto, allo stadio Druso, con calcio d’inizio alle ore 16.30. È possibile acquistare i biglietti per le partite casalinghe dell’FC Alto Adige anche online. Basta essere dotati di un PC, di un tablet o di uno smartphone e l’operazione sarà rapida, collegandosi al nostro sito ufficiale (fc-suedtirol.com), nella sezione Ticket Online (parte destra della homepage). Questione di pochi minuti. Il tempo di registrarsi, di acquistare il biglietto nel settore prescelto e di stampare la ricevuta di acquisto da esibire agli ingressi dello stadio. Esibendo alle casse il ticket d’ingresso al Druso, si potrà parcheggiare gratuitamente al Central Parking di Piazza Stazione a Bolzano. Non ci sono posti riservati per l”FCS, e quindi la possibilità di parcheggiare è subordinata alla disponibilità di posti.  I biglietti si possono acquistare alle casse dello Stadio (due ore prima del fischio d’inizio) e prevendita nelle filiali altoatesine della Cassa di Risparmio.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Modena) Gigi Apolloni e Nicola Campedelli sulla strada del Modena. Una coppia ben nota ai tifosi gialloblù siede infatti sulla panchina del Parma, al via di questa stagione con l’intento di continuare una scalata iniziata in quella passata, dopo il fallimento, con l’immediata promozione dalla serie D alla Lega Pro. Apolloni già da un anno è al timone dei crociati, Campedelli invece è arrivato quest’estate per fargli da vice. I due si conobbero a Modena, quando il cesenate ancora non aveva appeso le scarpette al chiodo, e proprio dal Braglia partirà la loro stagione di Lega Pro alla guida del Parma. Per entrambi sarà un po’ come tornare a casa. Apolloni sarà sempre ricordato come il tecnico della miracolosa salvezza in serie B conquistata nella stagione 2008/09, una rimonta tanto clamorosa quanto straordinaria che raggiunse il suo culmine nella gara di Trieste vinta a pochi minuti dallo scadere grazie al gol di Alex Pinardi. Il mister 49enne di Frascati era arrivato a Modena per la prima volta tre anni prima, da vice di Daniele Zoratto, ma solo in quella stagione venne promosso come tecnico della prima squadra proprio al posto del suo “superiore”, restando poi sulla panchina gialloblù nel successivo campionato di serie B ed ottenendo un’altra salvezza. A Modena è di casa anche il 37enne Nicola Campedelli, l’acquisto più costoso della storia dei canarini: nell’estate del 2002, quella del ritorno in A, venne pagato 4 milioni per strapparlo alla Salernitana e all’ombra della Ghirlandina restò fino al 2007, per un totale di 156 presenze e 16 gol tra campionato e coppa, vestendo la fascia di capitano. Il suo addio suscitò qualche polemica, perché la volontà di ritornare nella sua Cesena si scontrò con l’inevitabile campanilismo della piazza gialloblù. Al Braglia, però, troverà tanti amici ed anche un ex compagno, quel Simone Pavan seduto sulla panchina opposta che per la prima volta vestì la maglia del Modena proprio assieme a lui.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Modena) Fari puntati sull’attacco. È ormai un leitmotiv quello ripetuto nell’ultima settimana in casa gialloblù, a maggior ragione dopo la cessione di Francesco Stanco alla Cremonese. Da una parte il campo di allenamento, dall’altra il mercato, con la speranza di non dover debuttare in campionato senza una prima punta di ruolo. Il campo dice che Adam Diakite resterà in dubbio fino all’ultimo per il derby con il Parma: l’attaccante ivoriano anche ieri non si è allenato assieme ai compagni, continuando a lavorare a parte per colpa del problema muscolare agli adduttori della coscia destra accusato ormai dieci giorni fa. Se al mattino sembrava regnare l’ottimismo, vedendolo correre a bordocampo anche a buon ritmo, l’assenza nella seduta del pomeriggio ha riacceso un campanello d’allarme. Quasi sicuramente sarà decisiva la seduta odierna per capire quante siano le possibilità di vederlo in campo nella gara di sabato sera al Braglia. La sola punta attualmente a disposizione è Riccardo Ravasi, che dopo aver saltato l’amichevole con la Correggese è tornato in gruppo, ma è ancora presto per dire se toccherà a lui giocare titolare in caso di forfait di Diakite, perché mister Pavan potrebbe pure riproporre il tridente con Tulissi, Schiavi e Loi visto all’opera nell’amichevole di sabato scorso. In casa gialloblù, a dire il vero, ci sarebbe sempre il “Diablo” Granoche, che però non ha ancora sciolto le riserve e attenderà la chiamata giusta dalla serie B – fino all’ultimo giorno di mercato – prima di decidere il suo futuro. Non essendoci alcuna garanzia sulla possibilità che l’uruguaiano possa decidere di sottoscrivere un nuovo contratto con il Modena anche in assenza di altre proposte convincenti, facendo dunque una scelta di cuore, Gigi Pavarese deve inevitabilmente concentrarsi sul mercato per trovare certezze da regalare a Pavan nel reparto offensivo. Il ds gialloblù domenica ha assistito alla gara di Coppa Italia tra Paganese e Reggina, occasione giusta per trovare sugli spalti anche l’ex azzurrostellato Giuseppe Caccavallo (’87): l’attuale punta della Salernitana era una delle prime scelte della dirigenza canarina, ma ha declinato tutte le offerte sin qui ricevute dalla Lega Pro. Sfumato anche Francesco Virdis, da ieri ufficialmente all’Albinoleffe in prestito dal Venezia, Pavarese ieri ha bussato alla porta del Trapani: non per Adriano Montalto (’88), altro nome spuntato nei giorni scorsi, ma per Davis Curiale, rientrato alla base dopo una stagione a Lecce chiusa con 4 gol in 21 gare. Nato a Colonia nel 1987, è arrivato nel 2004 in Sicilia, sua terra d’origine. Un anno e mezzo fa si è legato al Trapani fino al 2017. In carriera ha sempre giocato in B o Lega Pro. Curiale era stato sondato dal Gubbio ad inizio mercato e negli ultimi giorni è stato cercato con insistenza dalla Carrarese.

Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) Oggi il grande evento: la presentazione della squadra che avverrà dalle 20.30 allo stadio di baseball “Caselli, un appuntamento al quale sono attesi tanti sportivi reggiani. Ma per Marchi e compagni l’attenzione è tutta in via Agosti perché l’esordio di Bassano è sempre più vicino (sabato ore 20.30) e fallire il primo appuntamento con una diretta concorrente alle zone alte della classifica non piacerebbe a nessuno. Ecco quindi che la Reggiana continua a lavorare a ritmi serrati: ieri si è allenata mattino e pomeriggio, stessa cosa farà domani, mentre oggi mister Colucci chiama a raccolta i suoi uomini solo per la seduta pomeridiana (ore 17). Nessuna novità in organico poiché ancora assenti Pedrelli e Cesarini, mentre Maltese sarà sempre alle prese col differenziato. Designazioni arbitrali. Bassano-Reggiana sarà diretta da Luca Massimi di Termoli coadiuvato da Alessandro Salvatori e Marco Della Croce entrambi di Rimini. I due assistenti reggiani, Mattia Scarpa e Davide Baldelli, che saranno impegnati in Venezia-Forlì, avversarie dei granata. Abbonamenti. Ieri sono stati venduti 164 abbonamenti. Il totale delle tessere sale quindi a quota 3.606.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Reggio) Al fianco di Trevor Trevisan nel giorno della sua presentazione ufficiale come nuovo giocatore della Reggiana era presente il ds Andrea Grammatica che ha affrontato i temi caldi del momento granata a pochi giorni dalla chiusura del mercato estivo. Ci presenta Trevisan? «E’ un giocatore che ci completa il reparto difensivo, perché non abbiamo mai nascosto di volere delle coppie competitive in tutti i ruoli e ci porta quel pizzico di esperienza in più. Ha militato in piazze importanti indossando anche la fascia da capitano e ha vinto. E’ un mancino naturale che ci mancava». Prevedete uscite? «Uscite dipendenti dalla nostra volontà no, perché l’idea iniziale era di avere quattro centrali per permettere all’allenatore di poter schierare la formazione migliore anche in base all’avversario o cambiare modulo senza essere condizionato da carenze» Movimenti in entrata? «Se troveremo un giocatore con le caratteristiche che cerchiamo prenderemo un centrocampista, ma per noi il mercato potrebbe chiudersi anche domani. E’ normale però che se qualcuno palesasse l’idea di cambiare, ci si metterà seduti e ci si ragionerà senza però danneggiare il valore tecnico della squadra». Com’è la situazione di Maltese e Nolè? «Quest’anno più che mai conta la Reggiana, gli unici elementi indispensabili sono la proprietà e il pubblico. E’ stato deciso che in fase di mercato non si fanno rinnovi e non si fanno adeguamenti di contratto, tutto verrà deciso in corso d’opera conquistandolo sul campo. Con loro e con tutti gli altri siamo stati molto chiari fin da subito, se ci saranno delle proposte la società le valuterà e deciderà sì o no».

Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) Nella giornata di ieri l’ultimo arrivato Trevor Trevisan è stato presentato ufficialmente come nuovo giocatore della Reggiana. La presentazione è stata fatta a Modena, nella sede dell’azienda, “Molini Industriali” di Ivano Vacondio, da più di trent’anni partner della Reggiana. «Vorrei ringraziare davvero Alessandro Barilli e Stefano Compagni per quello che hanno fatto per la città e per la squadra – ha detto Vacondio -. Oggi abbiamo un presidente diverso e orizzonti diversi, ma credo che il lavoro che hanno fatto queste due persone sia stato davvero importante». Presente anche il vice presidente granata Stefano Compagni che ha comunicato: «Mike Piazza sarà in Italia il 2 settembre quindi sarà presente all’esordio casalingo e lo vedremo anche a Venezia. Per quello che riguarda la parte sportiva non ho mai avuto dubbi sul nostro direttore, abbiamo un’ossatura importante anche a livello di spessore umano e mi auspico che rimangano veramente tutti perché sono convinto che ci potremo divertire». E sotto gli occhi di Compagni e Vacondio è stato quindi presentato il nuovo giocatore granata. «Sono molto felice di questa opportunità e sono arrivato con molto entusiasmo – ha esordito Trevor Trevisan -. Sono entrato in un gruppo già collaudato, lo sto facendo in punta di piedi e cercherò di portare quella che è la mia esperienza». Che cosa potrai dare in più a un reparto difensivo giovane? «Posso dar tanto sia in campo che a livello di gruppo perché sono un ragazzo altruista e mi piace far parte di un gruppo giovane. Dal punto di vista calcistico cercherò di aiutare i più giovani su tanti aspetti su cui anche io devo ancora migliorare, perché il mister è molto preparato e pretende molto da tutti i suoi giocatori». Com’è il suo rapporto con il gol? «Ho fatto qualche gol in carriera e spero di continuare a farne per aiutare la squadra a raggiungere il miglior risultato possibile». Quest’anno ci sarà il derby con il Parma? «Ho già avuto modo di capire l’importanza di quella partita e, lo sarà sia per i tifosi che per noi perché il Parma è una di quelle squadre costruite per vincere. Noi dovremo dare il massimo in tutte le partite, perché ho imparato che i campionati si vincono con le squadre “piccole” poiché è brutto da dire ma quando si gioca contro una formazione di vertice si è più concentrati fin da subito».

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) In piedi, come in curva, abbarbicati a guardare la serata di gala dal sagrato del duomo di San Marco. I duri e puri, quelli del cuore neroverde e del bandierone, la serata l’hanno vissuta così. Niente sedie riservate, solo passione. E i meno scaramantici hanno lasciato a casa la prudenza, chiedendo apertamente una sola cosa: la serie B. «Siamo più forti dell’anno scorso, dobbiamo spingere sul gas e centrare l’impresa» dice Samira, una delle più affezionate ai colori neroverdi. E se possibile senza passare dai playoff. Ma la maggior parte del tifo pordenonese – da sempre, non è una novità – viaggia con il freno a mano tirato, e inquadra l’obiettivo della post-season. «Cerchiamo di arrivare comodamente ai playoff – dice infatti Leandro Pitton – e poi ce la giochiamo con tutte. Abbiamo un girone molto duro, giocare contro Parma, Venezia, Padova e Modena sarà bellissimo. Ho ancora qualche dubbio sul centrocampo, ma mediamente siamo più forti dell’anno scorso, non ci sono dubbi». Un colpo su tutti ha scaldato l’entusiasmo dei tifosi: «Rachid Arma – dice Fabio Caporal – è il nostro miglior acquisto. A lui chiediamo di metterla dentro». Gli fa eco Luca Romano: «Arma ci deve fare quindici gol – alza la voce – e deve diventare il nostro cannoniere principe». C’è un’opinione, poi, che accomuna tutti. Riguarda la figura di Bruno Tedino: «Averlo trattenuto a Pordenone – spiega ancora Pitton – è stata la più grande vittoria. È la nostra garanzia, sarà lui a unire una squadra tutta nuova». Occhi anche all’esordio di sabato contro il Gubbio. «Partire bene – è il coro unanime – sarà fondamentale». Infine una notizia che farà piacere alla squadra. Il gruppo “Supporters”, custode della storia neroverde, ha deciso di sottoscrivere la tessera del tifoso. Risultato, venti-trenta persone in più in trasferta rispetto al passato.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Mille, ma sembravano il doppio. E Bruno Tedino li applaude. Mentre loro, i “soldati” neroverdi, osannano lui e un palco pieno di stelle promesse. L’estate ha regalato a piazzetta San Marco, preziosa bomboniera, una serata serena. Non poteva piovere sulla presentazione di una squadra che promette di regalare ancora più emozioni di quante ne abbia già dispensate solo pochi mesi fa. E così è stato. Tre i picchi, raggiunti dalla conduzione affidata al giornalista di Telefriuli Massimo Radina: i boati per i giocatori – vecchi e nuovi – che fanno sognare, l’ovazione mista a devozione per il tecnico Bruno Tedino e l’ascolto quasi religioso delle parole del presidente Mauro Lovisa. Da sabato si fa sul serio: arriva il Gubbio, sarà già campionato. Prima, però, era giusto fare festa davanti a un migliaio di persone. La voce si è alzata poco dopo le 20.30. Sul palco neroverde i giocatori. Grande applauso per Rachid Arma, il colpo top del mercato estivo. Ma l’affetto più sincero se lo sono meritati i reduci dell’anno scorso. «Abbiamo trasformato Pordenone in una piazza ambitissima – sottolinea il portiere Matteo Tomei, pordenonese doc -. Cercheremo di far riprovare ai nostri tifosi le emozioni dell’anno scorso, anche se non sarà facile. La squadra merita di stare in alto». Poi il condottiero, il capitano Mirko Stefani. «La scorsa stagione – dice – ci ha dettato la strada: servirà umiltà, spirito di gruppo e anche quel pizzico di presunzione che sarà compito dei giovani. La spinta della gente sarà la nostra forza». Quando sul palco sale Tedino e la piazza si scioglie. Apprezza e capisce il sacrificio di un tecnico che per amore della maglia ha rifiutato soldi e gloria in categorie superiori. E lui applaude il pubblico. «La gente deve capire lo sforzo che fa la società – considera -. Speriamo di poter colmare il gap che ci separa sulla carta da chi è nato per uccidere il campionato. Sono rimasto perchè devoto ai valori del presidente». Ed è lui, Mauro Lovisa, a chiudere la serata. «Qualche nuovo imprenditore – annuncia – si sta avvicinando alla società. Un grande presidente è quello che lascia qualcosa a chi lo sostituirà in futuro e io voglio fare questo. La mia missione è convincere le 1.200 persone che vengono al Bottecchia a portare un amico, in modo da raddoppiare le presenze. Tedino è una garanzia, contrariamente ad altri che non si sono dimostrati fedeli». Avevano aperto la serata di gala il sindaco Alessandro Ciriani («le istituzioni saranno vicine al Pordenone, Lovisa ha il merito di aver cambiato il calcio in città») e il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello. Presente anche il vescovo Giuseppe Pellegrini.

Ore 18.20 – Finale all’Appiani: Padova-Mellaredo 6-1, doppiette per Alfageme e Altinier, reti di Neto Pereira e Barzon. In tribuna Dionisi, Ilari e Petrilli

Ore 17.35 – Inizia la ripresa.

Ore 17.20 – Fine primo tempo: Padova-Mellaredo 3-0, doppietta di Alfageme e rete di Neto Pereira.

Ore 16.35 – Inizia Padova-Mellaredo.

Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) Era il baubau e lo spauracchio annunciato. Con ogni probabilità marcherà visita. Al netto di ogni ipocrisia, la notizia del forfait di Alessandro Cesarini farà tirare un sospiro di sollievo al Bassano. Dopodichè alla truppa di Colucci non difettano certo gli assi di briscola in grado di ribaltare il match in ogni momento come un omelette, Marchi, Nolè e Manconi su tutti. Però la situazione ieri era questa: qualcuno che da Reggio parlava genericamente di un ritardo di condizione, qualche altro che sottintendeva un fastidio all’inguine come causa dell’assenza e altri ancora che si spingevano a ipotizzare un principio di pubalgia con tempi lunghi di rientro e terapie in un centro specializzato di Pontremoli. In Emilia l’indisponibilità di Cesarini hanno provato un po’ a mascherarla poi siccome la squadra sta marciando benone anche senza di lui e senza il difensore Pedrelli appena ingaggiato e ora fermo ai box, fiducia a quelli che stanno benone e che in amichevole stanno segnando a raffica. Intanto è stata designata la terna che fischierà sabato sera alle 20.30 al Mercante contro la Regia: si tratta di Luca Massimi, molisano di Termoli e degli assistenti Marco Della Croce e Alessandro Salvatori entrambi della sezione di Rimini.

Ore 16.10 – (Giornale di Vicenza) Il capello, lo stesso che fa sdilinquire frotte di teenager, non necessariamente tifose, è già da capocannoniere. Anzi, per restare in tema, da testa della classifica, perchè la chioma di Michael Fabbro è già un must, la versione rivisitata e aggiornata del ragazzo delle barrette Kinder. Se ci aggiunge il sorrisone in abbinata più di qualche adolescente vacilla eppoi crolla al tappeto. Il discorso piuttosto è che qua devono andare in bambola gli stopper e soltanto dopo, eventualmente, le diciottenni. Però un anno dopo, il furlano ha fatto le spalle larghe e ruggisce anche davanti ai taccuini. Non è più la promessa svezzata dal Milan per cui Pippo Inzaghi stravedeva, ma una punta pronta a spianare i gomiti. «Vi faccio un esempio – attacca lui – dodici mesi fa in allenamento capitan Bizzotto mi sovrastava, insomma la vedevo poco la palla. Questione di esperienza, era la prima volta che mi affacciavo in prima squadra, uscivo dal settore giovanile che per quanto milanista era comunque vivaio. Adesso invece tengo botta nei contrasti, mi faccio valere e mettermi sotto non è semplice. E tutto ciò è avvenuto perché mi è servito enormemente allenarmi giornalmente con compagni bravi e di qualità. Poi migliori e sali di livello anche tu». Tre gol lo scorso anno da freccia offensiva di scorta, Michael ha voglia di sterzare e sgommare: «Miro ad accrescere queste cifre e a gonfiare il mio rendimento – parte deciso – so che spostare gli equilibri cominciando dalla panchina non è per niente facile ma ho imparato che si può essere risolutivi anche incidendo in un minuto di gioco».«Dite quel che volete ma io ho una gran fiducia in questo Bassano – taglia corto – per carità so per primo che i traguardi più urgenti sono la salvezza il più in fretta possibile e, poi, magari un biglietto per i playoff, ma personalmente faccio fede al terzo posto dello scorso torneo e voglio sbattermi per fare qualcosa di più e di meglio». Pure se davanti c’è un campionato illegale per profilo e statura degli interpreti.«Una B bella e buona, ma quale B2 – chiarisce Fabbro – che noi dobbiamo vivere con carica e spensieratezza. Tocca ad altri il ruolo di mattatori designati, noi però iniziamo subito con una big come la Reggiana sabato sera tra la nostra gente e vorremmo provare a stupire da subito. I nuovi si sono integrati alla grande, in Coppa ci siamo battuti benone. Io abito con Grandolfo, tutto ordinato e precisino. Mi sa che avanti così lo diventerò anch’io…». Il timer del gol.

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) I 726 spettatori della prima partita di coppa erano bastati per causare code ai botteghini. L’unica soluzione ad oggi è l’acquisto del biglietto in prevendita e il Venezia (sabato al via un volantinaggio a Piazzale Roma, Ferrovia, Rialto e Lido) vuole sensibilizzare i tifosi. «Innanzitutto conviene economicamente – sottolinea il dg lagunare Dante Scibilia -. La procedura di emissione dei biglietti nominativi ai botteghini dura 4′, anche perché i dati vengono verificati in tempo reale dal Centro Elettronico Nazionale di Napoli. Le quattro biglietterie del Penzo verso fine ottobre saranno finalmente allacciate alla rete elettrica (oggi si sopperisce con dei generatori esterni, ndr) ma comunque ci sarà il rischio di entrare a gara iniziata». In prevendita la curva sud costa 8 euro (10 allo stadio), i distinti Solesin 15 (18), la tribuna laterale 20 (25) e la centrale 30 (35). «Acquistando online su www.vivaticket.it basta stampare la ricevuta e presentarsi direttamente all’ingresso del proprio settore. Inoltre gli sportelli Vela emettono i biglietti scontati fino all’inizio della partita, a breve saranno attivi anche a Punta Sabbioni, Marcon e nelle tabaccherie». Per scoraggiare l’acquisto al Penzo il Venezia a partire dalla gara con la Reggiana (10 settembre) metterà in vendita un numero chiuso di soli 100 biglietti ai botteghini.

Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Virdis saluta e dà appuntamento al Venezia da avversario con l’AlbinoLeffe. Dopo tante voci e una decisione che tardava ad arrivare si è concretizzato ieri il prestito al team bergamasco (appena ripescato dalla serie D) dell’attaccante sardo, il quale resta comunque legato al club arancioneroverde alla luce del biennale firmato a giugno. A questo punto resta da definire la posizione dell’esterno offensivo Basso, in uscita anche se ieri il ds Giorgio Perinetti ha frenato: «Per ora non ci sono novità». Il tutto a una settimana dalla chiusura del mercato che tuttavia, a detta del dirigente lagunare, non dovrebbe riservare innesti neppure in caso di cessione dell’ex Trapani. Intanto al Taliercio il Venezia prepara l’esordio in campionato, sabato al Penzo (ore 18.30, arbitro Zingarelli di Siena) contro quel Forlì che 48 ore fa ha ceduto proprio all’AlbinoLeffe in Coppa Italia. Tra gli uomini più in palla di questo avvio – tanto da meritarsi gli elogi del tecnico Pippo Inzaghi – un Vittorio Fabris che si sta facendo apprezzare come interno destro nel centrocampo a tre ma anche come pendolino alto-basso. «A Santarcangelo ho finito da terzino e per me è cosa abbastanza abituale – confida il 23enne ex FeralpiSalò – perché la corsa è la mia dote migliore e che cerco di sfruttare al meglio. Sono felice di questo inizio in arancioneroverde, aver passato il turno in Coppa Italia ci dà fiducia per preparare come si deve l’esordio al Penzo». Il 2-2 di domenica in Romagna, più attendibile dell’1-0 al baby Mantova, ha detto che il Venezia ha ancora qualcosa da registrare. «Nel primo tempo avremmo potuto andare a riposo almeno sul 2-0, l’errore dopo il vantaggio di Ferrari è stato quello di consentire ai nostri avversari di restare in partita. Tuttavia, neanche quando ci siamo trovati a rincorrere, non ho mai avuto paura di uscire perché sul piano del gioco abbiamo sempre avuto il pallino in mano. Sul piano tecnico questo Venezia è una squadra molto forte, non vediamo l’ora di cominciare per dimostrarlo». Ieri la campagna abbonamenti ha raggiunto quota 624.

Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Con le valigie in mano da giorni, adesso Francesco Virdis ha una destinazione ufficiale. Il Venezia ha infatti raggiunto l’accordo con l’Albinoleffe per il prestito di un anno. L’accordo prevede che il Venezia contribuisca al pagamento dell’ingaggio del centravanti. L’attaccante ex Savona era stato uno dei primi acquisti ma nelle ultime settimane aveva ricevuto non poche richieste da altri club e la società ha colto l’occasione per sfoltire la rosa nel reparto avanzato. Proprio per questo non è detto che la società lavori a un rimpiazzo. Non dovrebbe invece concretizzarsi l’uscita di Simone Basso, che potrebbe rimanere accettando un utilizzo ridotto. Si era cercato di perfezionare uno scambio con Davide Lanzafame, che però ha nel frattempo fatto ritorno all’Honved in Ungheria. La squadra intanto continua ad allenarsi in vista dell’esordio di campionato, sabato al Penzo (ore 18,30) contro il Forlì. Recuperato pienamente Geijo, ieri si sono allenati a parte solo Baldanzeddu e Malomo, entrambi per affaticamento muscolare. In vista della partita la società invita i tifosi a sfruttare i canali di prevendita, evitando di accalcarsi al botteghino di Sant’Elena e nei prossimi giorni partirà un servizio di volantinaggio informativo. Sale infine a quota 624 la vendita degli abbonamenti.

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Virdis saluta e va all’Albinoleffe. Si chiude dopo neanchetre mesi l’esperienza veneziana del centravanti, uno dei primi ufficializzati insieme a Domizzi e Baldanzeddu. Alla fine, l’attaccante sardo ha optato per la Lombardia e per il ripescato Albinoleffe. Virdis è passato all’Albinoleffe in prestito fino al 30 giugno 2017, intanto Davide Lanzafame è volato all’Honved Budapest. Ieri allenamento a parte per Baldanzeddu e Malomo per un affaticamento muscolare, ma il recupero è probabile. Prevendita. Ieri è partita la prevendita, che rimarrà aperta fino all’inizio della partita, tagliandi acquistabili anche on line sul sito www.vivaticket.it. Da sabato e per le prime tre gare in casa, sarà attivo un servizio di informazione sui vantaggi di acquistare il biglietto in prevendita con volantinaggio a Piazzale Roma, Ferrovia, Rialto e Lido. Biglietti. I costi dei biglietti saranno i seguenti: tribuna d’onore 50 euro sia al botteghino che in prevendita; tribuna vip (centrale) 30 euro in prevendita, 35 al botteghino, tariffa 110 card 15 euro in prevendita, 18 al botteghino; tribuna laterale Nord-Sud 20 euro in prevendita, al botteghino, tariffa 110 card 10 euro in prevendita, 13 euro al botteghino; tribuna Valeria Solesin (ex Distinti) 15 euro in prevendita, 18 al botteghino, tariffa 110 card 6 euro in prevendita, 9 al botteghino; curva Sud: 8 euro in prevendita, 10 euro al botteghino, tariffa 110 card 3 euro in prevendita, 5 al botteghino; curva ospiti 8 euro in prevendita, 10 al botteghino. Giovanili. Festa per la formazione 2003 del Venezia. I ragazzini arancioneroverdi si sono trovati al campo poco prima del raduno della Reyer e non si sono fatti sfuggire l’occasione per una foto di gruppo, dimostrando anche si seguire con partecipazione e conoscenza le vicende di basket. Numero chiuso. A partire da sabato 10 settembre, partita contro la Reggiana, per evitare che i tifosi entrino a partita iniziata, saranno emessi solo 100 biglietti, ovvero 25 per biglietteria. Intanto gli abbonati hanno raggiunto quota 624. Servizio. Torna con l’inizio del campionato il servizio acqueo da San Giuliano: sabato partenza alle 17.15 (la partita è alle 18.30) e ritorno da Sant’Elena alle 20.30. Il costo (andata e ritorno) è di 3 euro.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tre giorni all’esordio in campionato e in casa Vicenza sale la tensione per una sfida, quella contro il Carpi, che considerato il valore dell’avversario sarà senza dubbio molto difficile. Ad aumentare i problemi le assenze importanti dei difensori Adejo e D’Elia, di Giacomelli e il recupero ancora non completo di Bellomo. Per Franco Lerda le difficoltà non mancano, anche perché ci sono giocatori, come Fontanni, che sono indietro nella condizione, e altri come Vita che sono reduci da un infortunio. «Ma adesso sto meglio – precisa l’ex monzese – purtroppo come l’anno scorso mi sono infortunato durante il ritiro e non potuto lavorare come avrei voluto. Le gambe sono appesantite dal lavoro ma in questa settimana probabilmente lavoreremo di più sulla rapidità e conto sabato la mia condizione atletica sia in crescita». Ironia della sorte Vita si è infortunato nella partita amichevole in ritiro contro il Carpi e sabato potrebbe ricominciare proprio affrontando la compagine emiliana. «Se giocherò lo deciderà il mister – spiega Vita – io sono a disposizione e se sarò chiamato in causa darò il massimo. Siamo consapevoli che dalla partita contro il Carpi si comincia a fare sul serio, e che quindi non possiamo sbagliare». Come accade ormai da tempo si giocherà con il mercato aperto, anche se Vita non vuole dare troppa importanza alla cosa. «Senza dubbio per chi ha delle situazioni aperte un po’ può disturbare – sottolinea l’esterno biancorosso – ma quando si è in campo e si affronta l’avversario si pensa solo a giocare. Poi è chiaro che la mia posizione è senza dubbio più favorevole perché ho risolto la situazione del contratto a luglio e problemi non ne ho». La campagna trasferimenti vede il Vicenza ancora impegnato alla ricerca di almeno un difensore che rinforzi la retroguardia, con Cristian Zaccardo sempre primo della lista nel taccuino del ds Antonio Tesoro. Nel frattempo però si studiano anche altre alternative. Ieri è circolata la notizia riguardante un interesse per il difensore centrale del Chievo Nicolas Spolli , ma l’interessamento risale almeno ad una settimana fa con i contatti che si sono bloccati quasi subito visto che il difensore argentino ha un contratto molto pesante (circa 450mila euro netti all’anno). Spolli è quindi una opzione difficile, così come lo sono quelle di Nicolò Cherubin (Bologna), di Valerio Di Cesare (Bari) e di Nicola Belmonte (Perugia). Probabile quindi che per far arrivare il difensore centrale che Lerda chiede con insistenza si arrivi agli ultimi giorni di mercato, quando spesso i prezzi si abbassano. In uscita non si registrano novità sul centravanti Filip Raicevic , mentre il difensore Saverio Madrigali è a un passo dal Cosenza. A centrocampo tutto ruota attorno a Francesco Urso , che potrebbe essere sacrificato per un altro centrocampista che completi il reparto. Difficile arrivare alla promessa del Modena Emmanuel Besea visto che la società emiliana chiede di sottoscrivere un prestito oneroso, mentre sono in calo le quotazioni di Demetrio Steffè , in prova al Vicenza da una ventina di giorni.

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Fosse per Francesco Signori lascerebbe volentieri che a parlare fossero i fatti. Per il centrocampista, diventato uno dei punti di forza di questo Vicenza ancora da definire a pochi giorni dal debutto in campionato, la risposta del campo è sempre quella che alla fine va accettata. In questo periodo sono emerse luci, poche; ombre, tante. Così gli chiediamo con che spirito la squadra si appresta ad iniziare l’avventura. «È stato un precampionato un po’ difficile perchè sono andati via alcuni giocatori importanti e ne sono arrivati molti di nuovi e dunque bisogna trovare l’amalgama, e poi abbiamo avuto tanti infortuni».Quando dice sono andati via giocatori importanti pensa a…Beh Brighenti su tutti, era il capitano, il nostro punto di riferimento, ma anche Sampirisi, comunque ora si guarda avanti e i nuovi si stanno inserendo bene.Com’è il clima all’interno dello spogliatoio?L’entusiasmo c’è, ma è ovvio che se dal campo arriveranno le risposte giuste tutto sarà più facile.E Francesco Signori come parte?L’anno scorso sono arrivato a gennaio e sono soddisfatto di come è andata, ma quello ormai è un altro campionato, adesso si riparte, la sensazione è positiva e io sto bene fisicamente.Però l’anno scorso a centrocampo aveva al fianco un giocatore tecnico come Moretti…Con Federico mi trovavo benissimo, ci completavamo, ma quest’anno ci sono altri compagni bravi come Bellomo, che sta tornando alla forma migliore, così come Urso, e Rizzo, sicuramente sono tutti tecnici.All’occorrenza lei si sente pronto per assumersi la responsabilità di impostare la manovra?Se ce ne sarà bisogno penso di sì.Sabato sera si inizia al Menti col Carpi, che avete incontrato durante il ritiro facendo malino.In effetti quella volta si è fatta una brutta figura però sabato, sono certo, sarà tutta un’altra partita.Come spiega il divario netto che si è visto tra voi e gli emiliani?Eravamo carichi di lavoro e c’erano tanti nuovi giocatori da inserire, mentre il Carpi si conosce a memoria perchè ha mantenuto quasi gli stessi elementi, ma stavolta non avrà vita facile, questo è sicuro, certo sappiamo di affrontare una buona squadra, ma ci stiamo preparando molto bene.È un avvio di campionato in salita.Il calendario ci ha messo queste squadre davanti però a mio avviso in serie B non ci sono gare facili e prima o poi le squadre bisogna incontrarle tutte, quindi vediamo come va. Intanto è meglio che ci concentriamo su una gara alla volta, non serve a nulla pensare a chi affronteremo tra due, tre, quattro settimane, se non a togliere energie, quindi concentriamoci sul Carpi.Il tecnico Lerda cosa vi dice?Ci fa lavorare con lo stesso entusiasmo dell’anno scorso e sta studiando al meglio la gara, però alla fine siamo noi a scendere in campo.Lei cosa si aspetta da questo campionato e cosa pensa di poter dare di più?Intanto qui sto bene. Per la squadra vorrei una salvezza tranquilla, per me qualche gol in più e pure qualche assist.Ai tifosi biancorossi cosa si sente di dire?Di sostenerci, ma loro lo fanno sempre, caso mai di non demoralizzarsi se all’inizio qualcosa non dovesse girare al meglio, ma io spero che non succeda.

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) È una caccia al tesoro molto biancorossa. Non si contano sulle dita di una mano gli ex del Vicenza sparsi lungo lo stivale della serie B. E potrebbe non essere finita qui, perchè il mercato chiuderà tra qualche giorno. Colonie. In qualche caso si ritrova un vero e proprio affollamento di ex. A Latina, per esempio, dove sono addirittura quattro: Pinsoglio, Di Matteo, Garcia Tena, Moretti. Se i primi due non hanno lasciato segni positivi entrambi sono retrocessi), gli altri sono ricordati per aver fatto parte di quella splendida squadra arrivata due stagioni fa alle soglie della serie A. Non si scherza a Latina, ma nemmeno a Brescia e Perugia. Le Rondinelle hanno deciso di darsi un tocco di vicentinità ancor più importante. Non bastavano Sagramola, direttore generale e a.d., e il portiere Serraiocco che a Vicenza ha vissuto una breve parentesi nella stagione 2014-2015. In estate si è aggiunto il centrocampista Modic che in biancorosso non è riuscito a decollare e presto dovrebbe aggregarsi alla rosa del Brescia anche Sbrissa. La casa del Grifo è abitata da un altro poker di ex, a cominciare da Bucchi, nominato nuovo tecnico dopo la felice esperienza alla Maceratese in Lega Pro. Oltre a lui ci sono Comotto, Volta e Imparato.I ragazzi della via S…pal. A Ferrara sono tutti pronti. Sfogliando la rosa biancazzurra, spicca il nome di capitan Giani, vero simbolo della cavalcata spallina. Con lui anche Beghetto, Andrea, figlio di Massimo, centrocampista cresciuto nel vivaio del Padova.Frosinone, che passione. Non è un derby ma poco ci manca. L’estate è stata caldissima sulla Vicenza-Frosinone, in primis perchè Marino è diventato il nuovo allenatore dei ciociari, ed è stato seguito dall’ex bomber del Vicenza Cocco, che dopo un’opaca stagione a Pescara ha il desiderio di rilanciarsi con il tecnico che a Vicenza gli ha fatto vivere la migliore stagione da calciatore. Infine Brighenti, l’ex capitano più recente dei biancorossi, è passato, tra mille polemiche, in giallo-azzurro. Rotolando verso sud. Da Frosinone si scende e si passa in Campania. A Salerno il Vicenza ritroverà come avversari Laverone, Mantovani e Schiavi, con il primo che verrà salutato con calore dai tifosi che l’hanno potuto apprezzare per il contributo sempre generoso. Ad Avellino, dove il Vicenza lo scorso anno annichilì il pubblico del Partenio con un sonoro 4-1, c’è ancora l’esterno Davide Gavazzi e tra i pali l’ex è Frattali. In Puglia, a Bari, le vecchie conoscenze sono Tonucci e Di Cesare, mentre in Sicilia, a Trapani, il terzetto a noi noto è quello formato da Martinelli, Ciaramitaro e Curiale. Gli altri. Anche col Cesena non sarà una partita come tutte le altre. Intanto, perchè in Romagna è finito Cinelli, altro ex capitano e giocatore che in biancorosso ha lasciato il segno e vestirà il bianconero dopo la promozione ottenuta in serie A con il Cagliari. A Cesena ci sono anche Ragusa e Ligi, ex del recente passato. A Vercelli toccherà a Mustacchio ed Ebagua, che ha contribuito all’ultima salvezza con Lerda in panchina, ad attendere il Vicenza; ad Ascoli ecco l’ex centralone Augustyn e Gatto. A Chiavari la panchina è stata affidata a Breda, che lo scorso anno era alla Ternana, diretta quest’anno da Carbone, attaccante biancorosso nel 2005-2006. Ancora un tecnico, stavolta a La Spezia, sarà il grande ex: Di Carlo; con i liguri gioca anche il giovane Cisotti. Il Pisa si affida all’estroso Lores Varela (che gol al Menti contro lo Spezia…), il Citta ha Alfonso e Litteri. L’Hellas ha in organico Bessa, ma soprattutto Toni; basta gol per l’ex bomber, ora il suo posto è dietro alla scrivania.

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Altra parita da rodaggio per il Campodarsego. Oggi la compagine biancorossa sarà impegnata nell’ennesima amichevole estiva contro il Giorgione (Eccellenza). Il match andrà in scena allo stadio di Castelfranco Veneto a partire dalle 17.30 e servirà per valutare la condizione fisica della squadra, in vista dell’esordio in campionato, previsto domenica 4 settembre. Il Campodarsego, infatti, a differenza di Este, Abano e Vigontina San Paolo, non disputerà il primo turno di Coppa Italia di Serie D in programma domenica prossima, essendo già qualificato ai trentaduesimi di finale, guadagnati con la partecipazione alla Tim Cup. Domani, invece, toccherà all’Este: i giallorossi (fischio d’inizio alle 18.30) sfideranno il Delta Rovigo (Serie D) e il Boara Pisani (Prima Categoria) nel sesto “Memorial Celeghin”, triangolare voluto dalla Fondazione Giovanni Celeghin Onlus, in programma a Boara Pisani. Durante la manifestazione saranno raccolte offerte per la ricerca contro i tumori cerebrali.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Giuseppe Ferronato è un tifoso del Cittadella molto speciale. Lo hanno soprannominato “Bepi che no’ conosso”, quasi una presa in giro dopo che il suo nome è esploso a livello nazionale il 19 maggio 2014, quando al San Nicola di Bari venne ripreso dalle telecamere a sventolare la bandiera del Cittadella, solo in mezzo a oltre 36 mila sostenitori avversari. Un episodio che gli cambiò la vita. «Ero già stato nei tre campionati precedenti allo stadio di Bari – racconta – due volte in auto e una in camper. Quel 19 maggio mi trovai da solo perchè si doveva andare in pulmino al sabato, ma con il posticipo al lunedì gli altri tifosi granata non poterono esserci, così presi l’aereo». Poi aggiunge: «Un certo Vito Vasile, deceduto proprio pochi mesi fa, era un sostenitore del Bari e quando mi vide mise in palio una “taglia” per avere mie notizie. La società in quel momento era in vendita e sull’orlo del fallimento, ma i giocatori stavano dando il massimo per salvarla. La mia presenza non fece breccia solo su Vasile, titolare di vari hotel, ma anche sui media e in particolare sui tifosi del Bari. Al martedì, dopo il mio ritorno, sul mio computer trovai con grande sorpresa centinaia di contatti e commenti provenienti dalla Puglia. Non so come abbiano fatto a rintracciarmi in modo così veloce». Dai contatti alle proposte, in un intreccio di relazioni dagli aneddoti inaspettati. «Il signor Vasile mi invitò all’ultima partita di campionato Bari-Novara, ma rifiutai perchè volevo andare a Lanciano per sostenere il mio Citta. Con lui nacque comunque un’amicizia che andava oltre al calcio. Mi chiese ad esempio se conoscevo i ciclisti Beghetto e Bianchetto, con i quali lui aveva gareggiato in gioventù. Poi insistette invitandomi alla semifinale play off Bari-Latina e questa volta non mi fu possibile rifiutare. Andammo io e Giuseppe Beghetto, in quanto Bianchetto non poteva venire, e restammo ospiti per un’intera settimana al mare». Fra i tanti episodi, uno merita di essere citato. «All’aeroporto Karol Wojtyla di Bari, Vasile mi venne incontro e mentre stava per abbracciarmi gli dissi “prima di me tocca a Beghetto, che non hai più visto per cinquant’anni”. Fra i due l’abbraccio scoppiò in lacrime in un’atmosfera emozionante». «I contatti si sono susseguiti in questi anni, la mia presenza in Trentino durante i raduni pre-campionato del Bari è costante, quest’anno sono stato a Baselga di Pinè. Mi è stato proposto, tramite facebook, anche un gemellaggio con la tifoseria barese, ma ho rifiutato perchè a me basta l’amicizia. Non voglio rischi di screzi nei confronti di altre tifoserie». Sulla trasferta di sabato prossimo, conclude: «Partenza alle quattro con il mitico pulmino di nove posti, ci alterniamo alla guida, l’arrivo a Bari è previsto alle 13.30 per il pranzo. Per la prima volta ci saranno due donne, Luciana e Silvia. Seguiranno la visita alla città e alle 20.30 la partita. Saremo ospiti della famiglia Vasile per il pernottamento, domenica il ritorno».

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Mettiamola così: non bastano i “nomi” per vincere il campionato. È una verità sacrosanta ed è anche una piccola consolazione per i tifosi granata. Perché, se i risultati del torneo cadetto fossero determinati solo dalle quotazioni economiche delle varie rose, il Cittadella dovrebbe rassegnarsi all’ultima posizione, in una classifica stradominata dall’Hellas Verona, che precede, guarda caso, le altre due retrocesse dalla massima serie, Carpi e Frosinone. Lo attesta il portale transfermarkt.it, che non è il Vangelo, ma un ottimo punto di riferimento per gli operatori di mercato, ricchissimo di dati e molto aggiornato sulle oscillazioni dei prezzi. “Cenerentola” granata. In casa Cittadella, è noto, non si fanno follie e i nuovi acquisti sono stati operati puntando sui prospetti più interessanti della Lega Pro. Risultato? La quotazione complessiva della rosa non va oltre i 6,38 milioni di euro, al ventiduesimo posto nella categoria, con il Pisa appena più su (6,63) e l’Ascoli (8,28) a completare l’ipotetico podio al contrario. Fra le neopromosse chi si issa più in alto è la Spal, ottava grazie ad una quotazione di 12,85 milioni, mentre il Vicenza sta subito sotto, con 12,80. L’Hellas è la regina della Serie B con un valore di squadra che si attesta sui 32 milioni, anche perché, grazie al “paracadute” destinato a chi scende dalla A, ha potuto mantenere i pezzi forti della categoria superiore. È seguito dal Carpi (24) e dal Frosinone (20,45): inutile dire che le favorite per la promozione sono loro tre. La medaglia di legno va al Novara (16,63), mentre il Bari, avversario di capitan Iori e soci al debutto, si piazza quinto, con 14,93. Scaglia supera Litteri. Curiosamente l’elemento più costoso è anche un giocatore che potrebbe lasciare gli scaligeri: si tratta del centrocampista Viviani, valutato 3,8 milioni di euro e molto appetito sul mercato. Sul podio dei giocatori più cari tre ex aequo: un altro centrocampista targato Hellas, Romulo; Bardi, portiere del Frosinone, e Dionisi, centravanti ciociaro, tutti con 3,5 milioni. Quotazioni ben lontane da quelle granata, con Scaglia “re” della classifica padovana, valutato 575 mila euro, di poco davanti a Litteri (500 mila) e a Paolucci e Alfonso (400 mila). Ovviamente, fra i parametri considerati conta anche l’età del giocatore, per questo il 34enne Iori non va oltre i 100 mila. La Top 11. C’è poi un’ulteriore chicca che viene voglia di segnalare: qual è, sulla carta, la formazione-tipo del campionato? Manco a dirlo dominano le retrocesse, con cinque giocatori del Carpi (Letizia, Gagliolo, Di Gaudio, Blanchard e Romagnoli), tre gialloblù (Viviani, Romulo e Siligardi), due del Frosinone (Bardi e Dionisi) e un solo imbucato, il bresciano Morosini. Non c’è nessuno del Citta, ma, in fondo, non è certo grave. Alla fine, si sa, il principe ha sposato Cenerentola, mica le sue ricche sorellastre…

Ore 12.20 – (Corriere del Veneto) Valzania impegnato con la Nazionale, Caccin ancora ko, per il resto tutti a disposizione. Il Cittadella si avvicina a grandi passi alla trasferta al San Nicola di Bari con l’intero gruppo a disposizione di Roberto Venturato. Che verrà chiamato a scelte importanti, mentre sul mercato Alessandro De Leidi, dopo aver rifiutato il Prato, ha trovato la squadra giusta per il prossimo campionato. Andrà a Como, liberando così il posto in più in rosa fra gli over . Difficile capire se nelle ultime ore di campagna acquisti possa arrivare un giovane a centrocampo, anche perchè nell’attuale rosa nessuno fra i giocatori pare in procinto di cambiare aria. Il tutto mentre Venturato studia la formazione anti-Bari: Alfonso tra i pali, Salvi, Pasa, Scaglia e Martin sono i più probabili in difesa, Schenetti, Iori e Lora a centrocampo, Chiaretti trequartista dietro a Litteri ed Arrighini. Per ora si tratta solo di impressioni, ma i ballottaggi sembrano già chiari: Salvi favorito su Pedrelli, Scaglia e Pasa su Pascali, Lora su Valzania. A Bari l’inizio sarà durissimo ma la voglia è quella di gettare il cuore oltre l’ostacolo. E onorare al meglio il gran ritorno in serie B.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Il Padova di oggi è in linea con le sue aspettative? «È normale che siano sempre alte da parte di tutti, compreso il sottoscritto. Il percorso svolto fino adesso mi fa stare sereno, nel senso che la squadra ha lavorato sempre molto bene. Poi, come tutte le altre formazioni, anche noi abbiamo bisogno di disputare partite vere per raggiungere una condizione psico-fisica ottimale. Sappiamo che non possiamo essere al top alla prima di campionato, come nessuno del resto. Ci aspettiamo di gara in gara segnali di miglioramento sotto tutti gli aspetti». Pur essendo già stato in realtà importanti come giocatore e allenatore, avverte la responsabilità di guidare un gruppo che è chiamato a un cammino da protagonista? «Nel nostro lavoro la responsabilità te la devi assumere, siamo noi allenatori responsabili diretti della squadra nel bene e nel male. Ed è scontato che ci sia anche emozione all’inizio di un percorso. Padova è una piazza ambiziosa e importante, simile ad altre in cui sono stato. Dobbiamo essere bravi noi dello staff ad accettare le cose positive e anche le critiche, senza però trasmettere preoccupazioni ai giocatori che devono sentirsi liberi di giocare e di poter sbagliare. Non mi arrabbierò mai con loro per un errore tecnico che ci può stare, ma quello che non si può sbagliare è l’atteggiamento».

Ore 11.40 – (Gazzettino) Segnali incoraggianti comunque non mancano guardando in casa propria. «Questa è una squadra che ha sempre avuto un atteggiamento positivo nel lavoro e mi sembra che si stia creando un bel gruppo, tanto che anche chi è arrivato più tardi si sta inserendo velocemente. Tutti si sono messi a disposizione in maniera completa e sono molto contento di come si sono comportati». Una caratteristica che non dovrà mai mancare alla squadra? «È dall’inizio della preparazione che lo dico ai giocatori: si può vincere o perdere, ma l’atteggiamento con cui dobbiamo affrontare l’avversario non deve cambiare mai. Dobbiamo rispettare gli avversari, avendo però la consapevolezza di essere una squadra forte. Soprattutto in questa categoria l’aspetto determinante è proprio lo spirito che devi mettere in tutte le partite».

Ore 11.30 – (Gazzettino) «C’è la voglia di iniziare a giocare partite che contano perché è dall’8 luglio che stiamo lavorando per questo. Ed è normale che ci sia anche curiosità di vedere la squadra all’opera. Non vedo l’ora che si cominci». È carico come una molla Oscar Brevi, pronto a fare sabato il suo debutto biancoscudato in campionato nella trasferta con la Sambenedettese. Il tecnico, però, non vuole caricare l’ambiente di eccessiva pressione: «Finora i ragazzi si sono allenati nella maniera giusta e anche in questi ultimi giorni non stiamo esasperando le situazioni. Poi più si avvicina la gara e più l’attenzione aumenta, ma non è il caso di caricarla troppo perché la concentrazione salirà da sola il giorno prima. La pressione non la metto perché è giusto che non ci sia. Tra l’altro andremo in una piazza calda che conosco e che ritrova la Lega Pro dopo tanti anni: i ragazzi sanno cosa ci aspetta e non mi sembra il caso di dovere caricare ulteriormente l’appuntamento». Quale può essere l’insidia maggiore alla prima uscita? «Non hai certezze assolute, ma questo vale per tutti. Nelle prime giornate conterà molto l’aspetto fisico nella gestione dei novanta minuti».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Pur non dovendo essere tra i protagonisti in campo, ecco come De Risio vede la squadra in vista del prima appuntamento: «Più passa il tempo e più stiamo migliorando. Sono arrivati tanti nuovi e ci vuole un po’ per conoscersi al meglio, ma ciò non toglie che vogliamo partire subito forte senza lasciare punti per strada. Sappiamo di andare in un campo non facile e che ci saranno molti tifosi di casa, però sono convinto che inizieremo con il piede giusto». Non manca un elogio al nuovo gruppo biancoscudato: «C’erano bravi ragazzi e professionisti seri anche la stagione scorsa, e la sensazione è che sia lo stesso quest’anno. Speriamo di fare bene». Proprio De Risio è uno dei pochi superstiti della rosa di un anno fa. Oltretutto proprio il centrocampo, se si esclude anche Mazzocco, è un reparto nuovo di zecca con gli arrivi di Filipe, Dettori e Mandorlini. Un reparto bene assortito? «Direi di sì, poi ciascuno di noi lotterà per il posto da titolare e questo è un aspetto positivo perché crea nuovi stimoli e ci spinge tutti a dare il meglio».

Ore 11.10 – (Gazzettino) «La caviglia sinistra va meglio, ma mi dà ancora fastidio. Non so se sabato sono disponibile». Non si chiama ancora del tutto fuori, ma è molto difficile che Carlo De Risio possa essere della partita con la Sambenedettese. La speranza è poterlo recuperare almeno per la panchina. «Se riesco a essere a disposizione per questa trasferta sono contento, ma se non fosse così vedo di recuperare per la partita successiva. Sono passati dieci giorni dall’infortunio, è stata una brutta distorsione e ci sto lavorando. Mi dispiace perché dopo un mese di ritiro farsi male in un’amichevole (con la Vigontina San Paolo all’Euganeo, ndr) ci rimani male, però sappiamo che anche questi sono i rischi del mestiere». Ieri il centrocampista ha lavorato a parte cimentandosi, tra l’altro, in una serie di balzi, ma quasi certamente salterà l’amichevole di oggi con il Mellaredo in programma alle 16.30 allo stadio Appiani. E per lui, quindi, si riveleranno decisive le sedute di giovedì pomeriggio e venerdì mattina, con la squadra che poi partirà al pomeriggio per raggiungere il ritiro pre partita.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Poi Sottovia, senza fare nomi, si lascia scappare una battuta: «A Parma di casa non ero certo io». Pur senza citarlo, si riferisce a Luca Baraldi, da gennaio 2012 consulente di Cestaro e da fine estate consigliere di amministrazione con delega all’area tecnica, mentre il direttore sportivo dal 6 giugno 2012 era Fabrizio Salvatori. «Basta guardare a chi venivano fatte le interviste sul mercato in quel periodo per capire quale era la reale situazione. Poi si sa che per i cambi di organigramma ufficiali ci vogliono tempi tecnici perché vanno approvati i bilanci e convocati i cda. Può starci dunque che il presidente Cestaro nel frattempo mi abbia chiesto di firmare qualcosa, ma di fatto l’amministratore delegato non ero più io». Poi Sottovia esprime qualcosa anche sul merito della vicenda: «Al di la della mia estraneità ai fatti, ricordo che ci sono società certificate che devono controllare proprio i bilanci e infatti in sede venivano per lungo tempo due o tre persone per visionare ogni documento. Relativamente alle plusvalenze fittizie, sul valore di un giocatore tutto è plausibile e con il senno di poi è facile parlare. Portin era comunque in odore di nazionale e in generale, a titolo di esempio, ci sta che chi esordisce in prima squadra possa avere nel bilancio un certo valore che poi scende se non riesce a confermarsi o in caso d’infortunio».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Per avere risposte sull’operazione Portin-Galli e su quanto fatto in quel periodo il quesito va posto ad altre persone. È questo, in estrema sintesi, il punto di vista di Gianluca Sottovia, anche lui sotto la lente d’ingrandiomento della Procura federale insieme a Marcello Cestaro e, per condotte successive, a Diego Penocchio per presunte plusvalenze fittizie che avrebbero falsato i bilanci permettendo, secondo la tesi dell’accusa, l’iscrizione al campionato di serie B 2013-14 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale, poco prima della cessione della società allo stesso Penocchio. Nello specifico a Sottovia, all’epoca amministratore delegato, è stato contestato di avere «sottoscritto e depositato in Lega le variazioni di tesseramento di Galli e Portin (il primo preso dal Parma in comproprietà, in cambio della seconda metà del finlandese il 22 giugno 2012, ndr) indicando un corrispettivo abnorme e strumentale per occultare le reali perdite dell’esercizio 2012 e 2013 del Padova». Il cartellino di ciascun giocatore era stato valutato 4 milioni. «Ho passato la pratica al mio legale Francesco Rossi – spiega Sottovia che nel frattempo ha abbandonato il mondo del calcio e gestisce una catena di gelaterie – senza chiedere l’audizione alla Procura perché su quelle operazioni non saprei proprio dire nulla». Poi aggiunge: «È vero che sul piano formale ero ancora amministratore delegato, ma da quando erano andati via il tecnico Dal Canto e il diesse Foschi, non mi occupavo più di quegli aspetti e i riferimenti societari erano ben altri».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Lutto nel mondo biancoscudato. Si è spento l’altro ieri a Verona l’attaccante Adriano Manservigi, che era nato a Casarsa della Delizia (Pordenone) il 21 novembre 1949. Nel Padova ha giocato in serie C nelle stagioni 1973-1974 e 1975-1976, collezionando 54 partite e tredici sigilli. All’Appiani giocò la prima volta con la maglia del Legnago in Coppa Italia contro il Padova l’anno prima di diventare biancoscudato: la sua partita durò cinque minuti perché subì un fallo e si ruppe la gamba. Nella stagione successiva approdò come detto all’ombra del Santo, prima volta per lui in serie C, nel periodo in cui doveva fare il militare. La sua dote migliore era il fiuto per il gol: di testa si considerava un giocatore normale, ma aveva una buona scelta di tempo ed era bravo in acrobazia. Quasi tutti i suoi gol li ha segnati dentro l’area: 257 in partite ufficiali, dei quali tredici appunto in biancoscudato. Tra questi anche il sigillo della vittoria 1-0 nella partita d’esordio con la Cremonese.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Il suo Padova che certezze le trasmette ora come ora? «So che, per come il gruppo ha lavorato, siamo una squadra che ha sempre avuto il giusto atteggiamento. Si sta creando un bel collettivo, e anche chi è arrivato dopo si sta inserendo velocemente». E i dubbi, se ce ne sono? «Sono legati a qualche problema fisico: Altinier spero che possa essere disponibile per sabato, pentre per Germinale e De Risio ci prendiamo altri due giorni di valutazioni, e vedremo come arriveranno alla rifinitura di venerdì». Nella settimana in cui inizia il torneo, la squadra è arrivata al punto che lei si augurava di raggiungere? «Le aspettative sono sempre alte da parte mia, e il percorso che abbiamo seguito mi fa stare sereno: so che si è lavorato bene, anche se abbiamo ancora bisogno di giocare gare “vere” per arrivare alla migliore condizione psicofisica. I 90 minuti in campionato sono la situazione ideale per crescere: sappiamo che non possiamo essere in condizioni ottimali, però di gara in gara mi aspetto segnali di miglioramento continui».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Ciò significa che la responsabilità non verrà riversata sulla squadra? «Ci mancherebbe, quando vanno in campo sono tutti responsabili: l’atteggiamento dev’essere sempre quello giusto, e non tollererò il contrario. Ma la responsabilità finale, nel bene e nel male, è sempre mia: voglio che i ragazzi siano tranquilli, sentendosi liberi di giocare e di sbagliare, perché l’errore fa parte del gioco e ci può stare. Per questo non intendo mettere eccessiva pressione alla squadra in questo momento: andiamo a giocarcela su un campo molto “caldo”, e sono sicuro che i giocatori sappiano bene a cosa stanno andando incontro. Se poi più avanti servirà alzare la tensione, lo farò». Qual è l’insidia maggiore di un debutto in campionato? «Il fatto che non ci siano certezze assolute: la maggior parte delle squadre sono formazioni almeno in parte nuove, e lo stesso Padova ha cambiato molti elementi. Questa è un’incognita che nelle prime giornate si farà sentire, e perciò conterà molto l’aspetto fisico, conterà come i giocatori riusciranno a gestire un amalgama che deve ancora crescere».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Cos’è che non dovrà mai mancare al suo Padova? «L’atteggiamento, ed è dall’inizio del ritiro che lo dico al gruppo: le partite si possono vincere o perdere, ma lo spirito con cui andiamo ad affrontare l’avversario non deve mai mancare. Bisogna avere rispetto per chi abbiamo davanti, ma anche la consapevolezza che questa squadra è forte, e avere la giusta cattiveria agonistica, in un campionato difficile come la Lega Pro». Personalmente come vive questa vigilia di campionato? «C’è grande voglia di iniziare a giocare partite che contano, è dall’8 luglio che lavoriamo per arrivare pronti a questo appuntamento. Da parte mia avverto molta curiosità, e anche un pizzico di emozione: Padova è un piazza ambiziosa e importante e, anche se ho già incontrato realtà simili, sono convinto che sarà compito proprio dello staff tecnico accettare le critiche così come registrare le note positive che arriveranno, senza trasmettere le nostre preoccupazioni ai giocatori».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dubbi, certezze, emozioni e aspettative. I borsoni del Padova, atteso fra soli tre giorni al debutto in campionato in casa della Sambenedettese, cominciano a riempirsi delle innumerevoli sensazioni che accompagnano la lunga attesa. Oscar Brevi sta cercando il più possibile di tenere sulla corda i propri giocatori, lasciandoli nel contempo liberi da eccessive pressioni. Le insidie dietro una “prima” ufficiale sono tante – il Seregno di Coppa insegna – ed è per questo che il tecnico biancoscudato non vuole caricare troppo una sfida che già tutti sanno essere fondamentale. «Finora i ragazzi si sono sempre allenati nella maniera giusta, ed è giusto che continuino a lavorare allo stesso modo anche questa settimana», le parole dell’allenatore milanese. «Man mano che si avvicina la gara, la concentrazione aumenterà fisiologicamente, ma non voglio che il debutto si carichi di eccessiva tensione. Vedo una squadra attenta, concentrata e disponibile, e credo che questo sia il modo migliore per avvicinarci al match di San Benedetto».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Con l’ultima amichevole prima del campionato, per il Padova è tempo di prove generali: alle 16.30 di oggi, lo stesso orario che vedrà i biancoscudati in campo sabato in casa della Samb, allo stadio Appiani andrà in scena il test contro i veneziani del Mellaredo, formazione di Promozione. Mister Brevi potrà quindi testare l’undici che fra tre giorni esordirà nelle Marche, e saggiare anche le condizioni degli acciaccati: Altinier anche ieri si è allenato regolarmente e dovrebbe farcela almeno per la panchina; difficilmente, invece, Germinale e De Risio saranno tra i convocati di venerdì. Questa mattina, intanto, è in programma la riunione del Gos (Gruppo Operativo di Sicurezza) di Ascoli Piceno, che dovrà definire le modalità di acquisto dei biglietti per i tifosi biancoscudati, visto che il circuito di vendita della Sambenedettese non ha punti nel Padovano.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Lunedì sera è mancato all’affetto dei suoi cari Adriano Manservigi, ex attaccante del Padova degli anni Settanta. Colpito da un tumore al cervello, che lo aveva debilitato negli ultimi tempi, avrebbe compiuto 67 anni il prossimo 21 novembre. Nato a Casarsa della Delizia, in provincia di Udine, Manservigi indossò per la prima volta la casacca biancoscudata il 16 settembre 1973 (Monza-Padova 3-1) e giocò la sua ultima partita il 6 giugno 1976 (Padova-Alessandria 1-0). In mezzo, tre stagioni all’ombra del Santo, nel 1973/74 in Serie C (24 presenze e 7 gol) e due consecutive nel 1975/76 (30 presenze e 6 gol) e nel 1976/77 (4 presenze ed 1 gol). Tra campionato e Coppa Italia, 64 presenze totali e 14 reti all’attivo. Oltre a quella del Padova, in carriera indossò le maglie di Adriese, Audace San Michele Extra, Mestre, Legnago Salus e Schio. Numerosissime le testimonianze di affetto e solidarietà arrivate alla famiglia in queste ore, in particolare alla figlia Stefania, che su Facebook ha postato un messaggio toccante: «Da oggi il mondo è un posto più vuoto per me. Ciao papà, fai buon viaggio, io ti amo come sempre». Sul suo sito ufficiale anche il Calcio Padova ha testimoniato la propria partecipazione al lutto, stringendosi attorno ai familiari, agli amici e ai tifosi in questo momento difficile. I funerali dell’ex giocatore si celebreranno domani mattina, alle ore 10.30, nella chiesa di Dossobuono (Verona), dove Manservigi risiedeva.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Non è ancora un muro contro muro, ma ci siamo vicini. Marco Ilari, Nicola Petrilli e Matteo Dionisi quasi certamente non saranno convocati per la trasferta di Sambenedetto e non andranno neppure in panchina. La società, dopo aver pazientato alcune settimane attendendo che i tre giocatori — che non rientrano nei piani di Oscar Brevi — trovassero la destinazione più gradita, ha rotto gli indugi e intende far capire che il tempo è scaduto. Per questo, salvo stravolgimenti al momento non ipotizzabili, Ilari, Petrilli e Dionisi non andranno nelle Marche, dove sabato alle 16.30 è in programma la prima di campionato contro la Sambenedettese. Il borsino di giornata, peraltro, non regista novità significative su nessuno dei tre: l’agente di Ilari era all’estero da alcuni giorni ed è rientrato ieri: la soluzione Fano potrebbe fare al caso dell’esterno romano, che non scarta neppure la possibilità di trasferirsi in serie D al Delta Rovigo. Dionisi ha già accettato la Sambenedettese, unica squadra di Lega Pro ad essersi interessata a lui, ma negli ultimi giorni il silenzio persistente della dirigenza dopo la prima offerta non ritenuta consona fa temere che l’affare possa saltare. Il giocatore, invece, non vorrebbe andare al Rieti, che gli offre due anni di contatto e la fascia di capitano, ma a cifre più basse rispetto a quelle percepite al momento. In più c’è anche la categoria inferiore a frenare la positiva conclusione dell’affare. Il caso più complesso e spinoso riguarda Nicola Petrilli, ormai ai ferri corti con la società dopo i continui rifiuti alle destinazioni più disparate. La voce di un rilancio del Prato non ha trovato conferme e, a una settimana dal gong finale del calciomercato, se tutti e tre rimanessero a Padova, due di questi verrebbero messi fuori lista. Una situazione che non conviene a nessuno, ma che con il passare dei giorni non può più essere esclusa a priori. Da Verona si parla di un interessamento per Simon Laner e dietro le quinte si comincia a discutere di una possibile partenza di Mazzocco, ma sembrano scenari quantomeno prematuri, proprio per le cessioni mancate che complicano tutte le migliori intenzioni. Nel frattempo Oscar Brevi sta valutando se schierare Cristian Altinier dal primo minuto sabato a San Benedetto. Il centravanti mantovano ha ripreso a lavorare con il gruppo, ma era fermo da venti giorni e, chiaramente, la condizione fisica non può essere ottimale. «Per Altinier non dovrebbero esserci problemi — spiega l’allenatore biancoscudato — mentre per Germinale e De Risio dobbiamo valutare in questi ultimi quattro giorni di lavoro come risponderanno dopo le sollecitazioni che proveremo a dar loro. Sono carico ed emozionato, non vedo l’ora che cominci il campionato, perché quando arrivano le partite che contano è tutta un’altra cosa. Sono contento della squadra, sono convinto che possiamo fare bene, anche se affronteremo un’avversaria molto ben attrezzata e che rappresenta un’incognita proprio per il fatto di essere una neopromossa…».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) A distanza di tre anni dal passaggio di consegne fra Marcello Cestaro e Diego Penocchio, preludio al crac del 15 luglio 2014 che portò alla sparizione del club di viale Rocco dal panorama calcistico nazionale, continuano ad emergere particolari negativi sulla gestione del club. Lo sfascio poi materializzatosi con Penocchio era già intuibile, secondo la Procura Federale, dallo stato dei conti del club biancoscudato prima della cessione, tanto che l’iscrizione al campionato 2013-2014 sarebbe stata, secondo l’accusa, irregolare. Sotto la lente «postuma» della Figc è finito lo scambio Portin-Galli con il Parma, con una presunta plusvalenza fittizia e uno scambio alla pari con valore «gonfiato» dei due giocatori attribuito in 4 milioni di euro, sia in entrata che in uscita. «Grazie alla contabilizzazione fittizia relativa al diritto Portin e alla mancata svalutazione del diritto Galli – si legge nell’informativa della Figc – il Padova ha illegittimamente ottenuto l’iscrizione al campionato di serie B 2013-14». Molto probabile il deferimento di Penocchio, Cestaro e dell’allora ad Gianluca Sottovia, da capire con quali conseguenze, visto che tutti e tre hanno lasciato il mondo del calcio.




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