Live 24! Da Samb-Padova all’allenamento all’Appiani: sabato atipico per i Biancoscudati

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Ore 20.30 – (Il Piccolo) Dopo quello preliminare di domenica scorsa, stasera la Triestina affronta il vero e proprio primo turno di Coppa Italia ospitando allo stadio Rocco il Tamai (inizio ore 20, arbitra Kumara di Verona), che originariamente doveva giocare fra le mura amiche ma come noto ha chiesto l’inversione di campo. Un’avversaria sulla carta decisamente più probante rispetto al Cordenons, ma anche un’occasione in più per i tifosi alabardati di conoscere la nuova Unione in quella che si può a tutti gli effetti definire la prova generale per il campionato. Già, perché domenica prossima è già serie D e le prove saranno finite, cominceranno a esserci in palio i tre punti. La Triestina arriva però a questa prova generale (senza dimenticare che andare avanti in Coppa Italia può essere salutare) con ancora qualche problemino, di genere sia fisico che burocratico. Sul piano fisico, Andreucci probabilmente dovrà fare ancora a meno di Cecchi, regista designato davanti alla difesa: il giocatore è regolarmente convocato, ma ha appena recuperato da un acciacco e probabilmente verrà tenuto ancora prudenzialmente a riposo in vista di domenica prossima. Inghippi burocratici invece continuano a tenere ai box Langwa “Zoom”, ancora in mancanza di visto e bloccato dalle norme canadesi non proprio semplici da superare: la cosa comincia un po’ a preoccupare, anche se in società sperano di risolvere al più presto. Il canadese risolve infatti due problemi, quello del terzino sinistro e quello dell’under 1998, e tra l’altro si sta anche lavorando per cercare un rincalzo con le stesse caratteristiche. A destra invece c’è tanta abbondanza che Francescutti, chiuso da Bajic e Crosato, è stato mandato in prestito alla Folgore Caratese. Tornando al terzino sinistro, dunque, nel frattempo bisognerà arrangiarsi e il maggior indiziato a giocare in quel ruolo stasera è l’italo-argentino Corteggiano, ora pienamente recuperato dopo qualche acciacco e vero e proprio jolly, che oltre al suo ruolo naturale di centrocampista sa fare anche il difensore di fascia. In mezzo alla difesa c’è un altro rientro, quello di capitan Leonarduzzi: dovrebbe giocare in coppia con Aquaro. A questo punto, a meno che terzino non giochi nuovamente Brandmayr, la carta dell’under 1998 va giocata a centrocampo con il promettente Celestri, del resto per caratteristiche un vice Cecchi. Con lui dovrebbero esserci Frulla e Carraro (favorito su Turea). Per quanto riguarda l’attacco, Serafini dovrebbe giocare dietro alle punte França e Dos Santos, ma è ovvio che Bradaschia, se non troverà posto nell’undici iniziale neanche a centrocampo come l’altra volta, è una carta da giocare in qualsiasi momento e in qualunque situazione.

Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) Marco Schiocchet va in prestito al Conegliano. Il fuoriquota del Belluno, classe 1997, che nelle ultime stagioni ha giocato in giro per la provincia tra San Giorgio Sedico, Feltrese e Plavis, dopo la preparazione atletica è stato dato in prestito al Conegliano, squadra allenata da Gianluca Rorato in Promozione. «È stata una decisione presa di comune accordo con il ragazzo – spiega il direttore sportivo Augusto Fardin – nel precampionato il ragazzo ha giocato poco per un problema al ginocchio ma adesso sta bene ed è al Conegliano da una settimana dove ha già giocato un’amichevole». Il mercato potrà avere ancora colpi di scena? “Potrebbe arrivare ancora qualcuno, ma non ci sono certezze, abbiamo comunque ancora tempo fino al 20 settembre per pensarci – continua Fardin – l’ideale sarebbe trovare un giocatore, meglio se fuoriquota, che possa ricoprire più ruoli e quindi fare da jolly per mister Vecchiato». Domani c’è la Coppa Italia, che sensazioni ha? «Mi aspetto una partita equilibrata – continua il ds – vogliamo ovviamente passare il turno, ma sarà importante non prendere la partita sotto gamba. Il match sarà tutto da scoprire, loro hanno cambiato qualche giocatore in estate». Il girone di campionato è il più duro di questo triennio in cui hai fatto il ds al Belluno? «Credo proprio di si , il Belluno invece penso che sia più o meno al livello di questi ultimi anni. Bisogna aspettare per capire come andrà la stagione». Appuntamento domani alle 16 al Polisportivo. La partita di Coppa Italia tra Belluno e Montebelluna sarà la prima ufficiale per i gialloblù. In caso di pareggio ci saranno subito i calci di rigore. Mister Vecchiato potrà contare sull’intera rosa a disposizione, compreso Gianmarco Brotto che ha recuperato dall’infortunio al ginocchio rimediato qualche settimana fa. La squadra farà l’ultima sessione di allenamento questa mattina alla Gol Arena. «C’è sicuramente curiosità da parte di tutti per questo nostro esordio ufficiale – spiega Roberto Vecchiato – siamo consci che non sarà facile affrontare il Montebelluna, sia per la qualità della rosa trevigiana ma anche perché i nostri avversari hanno già rotto il ghiaccio, disputando la scorsa settimana la loro prima gara ufficiale contro il Carenipievigina. Ritengo che questo primo mese di allenamento sia stato molto positivo, sotto tutti i punti di vista. I giovani si sono integrati bene all’interno di un gruppo già consolidato da anni. Non vediamo l’ora di scendere in campo, il lavoro di queste settimane è stato duro e impegnativo ma finalmente abbiamo la possibilità di testare sul campo, in una gara ufficiale, la nostra condizione e i nostri progressi.». Ultimi abbonamenti. Domenica sarà possibile acquistare al costo agevolato di 100 euro , invece che 130, l’abbonamento per le partite casalinghe del Belluno. Fino ad ora le tessere vendute sono state più di 200.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) La sfida tra Ancona e Mantova riporta alla memoria quel nefasto pomeriggio del 30 maggio 2010, quando il 2-2 finale al “Del Conero” condannò la squadra virgiliana alla retrocessione in C, proprio a vantaggio dei marchigiani. In tribuna i locali festeggiarono con una grigliata ma fu solo l’inizio di un’estate terribile per entrambe le società: il Mantova non riuscì a iscriversi andando incontro al fallimento, ripartendo dalla serie D. Addirittura peggio però andò all’Ancona, esclusa dalla Covisoc per inadempienze e cancellata da tutti i campionati: solo grazie alla Società Sportiva San Lazzaro in Piano, poi trasformata in SSD Us Ancona 1905, la nuova società partecipò all’Eccellenza non vincendo il campionato, ma salendo di categoria grazie al successo in Coppa Italia. L’Ancona rimase in D fino al 2013/14 disputando però poi due ottimi campionati di Lega Pro: la scorsa stagione arrivò quarta. Il club dorico in estate ha cambiato allenatore sostituendo Giovanni Cornacchini con Fabio Brini, 59enne con notevole esperienza in B e C ma reduce da due esoneri (a Benevento e Pavia) e ha inserito 13 nuovi giocatori, molti giovanissimi come l’ex Acm Falou. Inutile cercare nomi importanti: tanti atleti di categoria, come il difensore Ricci (’89, ex Catanzaro), l’esterno ex promessa Bariti dal Rimini e il confermatissimo attaccante Luca Cognigni (infortunato) per una squadra che applica il modulo tattivo 4-2-3-1. I marchigiani hanno passato il turno di Coppa Italia battendo (in gara singola) il Sudtirol per 4-3.

Ore 19.30 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova debutta stasera in campionato ad Ancona e mister Prina e i suoi ragazzi riusciranno magari per una sera a “strappare” i riflettori alla querelle societaria, che da mesi ormai tiene banco in città. A testimoniarlo c’è anche un eloquente striscione contro la dirigenza esposto nella notte fra giovedì e venerdì al Martelli e firmato dalla Curva Te: «Ci siamo rotti il c… di questa situazione, basta speculare sulla nostra passione!». Il clima insomma non è idilliaco, anche se i contatti fra gli acquirenti romani, il presidente Musso e patron Di Loreto proseguono all’insegna della massima cordialità. «Stasera in tribuna ad Ancona ci saranno Folgori, De Sanctis e altri 4-5 loro amici», spiega infatti Musso. Mentre Di Loreto aggiunge: «Tutto prosegue bene e a vedere il match verrà anche l’esterno Paolo Regoli del Latina, che lunedì firmerà per noi». Restando in tema mercato, il Mantova è molto vicino anche al 24enne centrocampista del Benevento Daniel Kofi Agyei («speriamo di chiudere anche lui lunedì» dice Musso) e al 36enne ex Juventus Marco Marchionni, che secondo i dirigenti approderà in riva al Mincio dopo aver rescisso il suo contratto con il Latina. Di Loreto alza invece bandiera bianca su Granoche: «Non vuol scendere in Lega Pro». È saltato poi il trasferimento al Melfi di Momentè, che ora è richiesto dal Messina e proprio dall’Ancona che stasera sfiderà il Mantova. Entrando dunque nel dettaglio tecnico, va detto che quello odierno si prospetta come il primo scontro diretto per la salvezza al quale è chiamata l’Acm. «Al momento è così – conferma Luca Prina -, siamo due squadre messe più o meno nelle stesse condizioni. Cosa mi aspetto dal match? Dell’Ancona mi preoccupano i tre trequartisti, che sono molto rapidi e potrebbero crearci qualche problema di equilibrio a livello tattico. Ma la nostra scelta di giocare con il modulo 3-4-3 è un rischio calcolato, sappiamo di poter soffrire in alcune circostanze ma anche di poter imporre la superiorità numerica nella fase di costruzione del gioco». Il mister assicura che la concentrazione della squadra non è minimamente scalfita dalle vicende che riguardano la cessione societaria: «Queste cose ci hanno toccato pochissimo. Siamo coesi e concentrati. Per quanto riguarda me, poi, la parola di Musso e Di Loreto mi ha sempre dato tranquillità». Prina scioglie i dubbi della vigilia preferendo Di Santantonio a Skolnik («il croato è un giocatore vero, ma ha 20 minuti nelle gambe e quindi ci sarà una staffetta») e Tripoli a Boniperti. «Ripartiamo con 8-9 undicesimi dello scorso anno – spiega il mister – e questo può essere un vantaggio perché nel nostro piccolo avevamo una coesione di squadra notevole. Poi, pian piano inseriremo i nuovi che sono arrivati da pochi giorni». Il mercato deve essere ancora completato, ma Prina assicura: «L’organico attuale ha tutte le capacità per fare risultato ad Ancona. Noi dobbiamo salvarci e quando si gioca per questo obiettivo muovere la classifica è sempre positivo. Vogliamo far bene al “Del Conero” perché desideriamo davvero dare una gioia ai nostri tifosi: ci metteremo il cuore». Tifosi che seguiranno la squadra anche ad Ancona, con un pullman del Coordinamento e auto private. E inviteranno probabilmente la società a fare chiarezza al più presto. Non bisognerà del resto aspettare molto: entro i primi giorni della prossima settimana la cessione societaria dovrà essere concretizzata, oppure Musso e Di Loreto saranno costetti a riprendersi le quote per evitare guai seri.

Ore 19.10 – (Gazzetta di Modena) In attesa che Granoche sciolga le riserve sul suo futuro, sperando possa essere lui il colpo di mercato last minute, per rafforzare l’attacco il Modena ha scelto una pista esotica che, come detto, porta in Ungheria: la nuova punta canarina, a disposizione di Pavan da lunedì, è Bajner Balint, un ariete di 194 centimetri 25enne. Non dunque il palermitano Balogh, sondato in precedenza, ma il connazionale Balint, chiamato a dimostrare in Lega Pro di quale pasta sia fatto. La sua carriera parla infatti di 23 soli gol in 131 gare ed è già ricca di esperienze tra la formazione 2 del Borussia Dortmund, collezionando pure un debutto in prima squadra, le inglesi Ipswich e Notts County e le unghersi Sopron, Budapest Honved e Paksi. Svincolato, si è allenato con un club della C tedesca (Holstein Kiel), prima della chiamata di Caliendo. Il suo arrivo esclude quello di Davis Curiale, il cui ingaggio era troppo pesante. A centrocampo, invece, si proverà a stringere per Simon Laner (’84), ancora di proprietà del Verona, mentre per Urso (’94) il Vicenza vuole sempre Besea (’97). Simone Basso (’82) del Venezia è in stand by.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Modena) Sarà Nicola Campedelli, ex capitano nonché acquisto più costoso della storia gialloblù, a sedersi sulla panchina del Parma questa sera allo stadio Braglia. L’altro grande ex, il tecnico Gigi Apolloni, è infatti squalificato e lascerà così posto al suo vice. «Il Modena – ha dichiarato ieri in conferenza Campedelli – è una squadra nobile, lo dico a ragion veduta avendo avuto la fortuna di giocarci per cinque anni e sapendo quale valore abbia la maglia gialloblù. Noi, però, dobbiamo guardare in casa nostra. Vogliamo debuttare nel migliore dei modi e dovremo scendere in campo con grande carica, per portare a casa la vittoria. Il Modena sarà determinato e punterà sulla freschezza dei suoi attaccanti; ha già messo in difficoltà lo Spezia in Coppa, dunque dovremo stare molto attenti. Sappiamo, però, di avere i mezzi per cominciare al meglio il campionato». Calaiò è stato convocato, ma dovrebbe partire dalla panchina per lasciare spazio ad uno tra Nocciolini e Guazzo.

Ore 18.50 – (Gazzetta di Modena) Un attacco ridotto ai minimi termini non è di certo il miglior biglietto da visita per iniziare una stagione post-retrocessione, a maggior ragione se si debutta in un derby e soprattutto contro una corazzata come il Parma. Il Modena, però, non ha alternative. Diakite è infatti recuperato soltanto per la panchina, mentre Tulissi sarà costretto a guardare il match dalla tribuna per colpa di una squalifica a dir poco beffarda, frutto delle regole cervellotiche del calcio italiano. Avendo cambiato maglia ed essendosi trasferito in un club che non parteciperà al campionato Primavera ma a quello Berretti, l’ex atalantino dovrà scontare in prima squadra la squalifica rimediata nell’ultima gara dello scorso campionato giovanile. Per intenderci, soltanto domenica scorsa in serie A il Sassuolo aveva invece potuto far giocare Adjapong, seppur squalificato in Primavera. In attacco restano dunque i soli Loi e Ravasi, coppia d’attacco obbligata che sarà ispirata dal talento di Schiavi. A disposizione i giovani Serroukh e Caselli. Centrocampo tipo con Giorico tra Osuji e Olivera, qualche dubbio in difesa, dove per squalifica mancherà Cossentino: Calapai potrebbe finire in panchina, con Accardi a destra ed Aldrovandi-Marino coppia centrale, come più volte provato in settimana.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Per il popolo del web è il migliore di tutta la Lega Pro. Suo il gol più bello (tiro al volo contro l’Albinoleffe) fra tutti quelli realizzati dai bomber in terza serie. Suo anche il primato nei cuori dei supporters neroverdi. Luca Cattaneo, detto “Veleno”, ha idee chiare e sa cosa vuole dalla stagione che comincia oggi al Bottecchia (18.30) contro il Gubbio. «Non so se il nuovo Pordenone sia il migliore – afferma -. So però che io voglio arrivare primo. Per me, per la società, per il popolo neroverde». PIÙ FORTI – Cattaneo punta deciso sul Pordenone. «Siamo più forti della passata stagione – giudica Veleno -. L’anno scorso avevamo un gruppo discreto e tre, quattro giocatori molto bravi. Quest’anno siamo tutti al di sopra della media. È però anche vero che dovremo affrontare avversari di grande spessore, tradizione e ambizioni come Parma, Venezia, Padova, Sambenedettese, Reggiana, Teramo e la stessa mia ex squadra, il Bassano. Per questo dico che non so dove chiuderemo la stagione regolare. Basterebbe arrivare fra i primi 10 per poi giocarci tutto nei playoff. Io però voglio vincerlo subito, questo campionato». TEDINO D’ARGENTO – Forte, amato, ma non certo di essere titolare. Oggi Cattaneo sarà fra i primi undici di sicuro, ma solo perchè non è disponibile Emanuele Berrettoni (in recupero dall’infortunio alla caviglia). La sua classe e la sua fantasia comportano una imprevedibilità difficile da gestire per gli avversari, ma a volte anche per i compagni e per il mister. Impossibile imprigionarlo in schemi preconfezionati. Nel 4-3-3 ci sta eccome, nel 4-3-1-2 (che sembra il modulo preferito quest’anno da Tedino) potrebbe anche non trovare spazio. Cosa pensa Veleno di Tedino? «Bravo, bravissimo – risponde -. Cura tutto nei minimi particolari. Vuole una squadra che fa gioco e ha molta attenzione per i giovani, cosa rara fra i mister». Il migliore? «No – sorride Cattaneo – Per me il migliore resta Giampiero Erbetta, il mio primo allenatore al Borgomanero quando avevo 17 anni. Il primo amore – strizza l’occhio Veleno – non si scorda mai. Fra gli altri che ho avuto però Tedino è quello che mi piace di più, indipendentemente – scherza – dal 4-3-3 o dal 4-3-1-2». UNO DEL POPOLO – A luglio, ma anche a inizio agosto, tanti davano Cattaneo per partente come i pezzi da 90 Pederzoli, Pasa e Mandorlini. «Mi avevano cercato Alessandria e Catania – racconta Luca – piazze belle e calde. Ammetto che la tentazione è stata forte. Poi ho pensato a quanto sto bene a Pordenone, alla tranquillità, alla società modello e a tutta quelle persone che mi fermano per strada per farmi domande sulla squadra, sugli avversari o semplicemente per salutarmi o darmi una pacca sulle spalle. Alcune di queste indossano la casacca neroverde con il mio nome. Come avrei potuto andarmene?». E con il Gubbio come andrà a finire? «Vinceremo. Non possiamo non vincere – conclude sempre col sorriso – se voglio arrivare primo».

Ore 18.20 – (Messaggero Veneto) «Sarà una gara difficile e avremo bisogno della spinta del nostro pubblico: i tifosi non devono aspettarsi una “schiacciasassi”: magari, come l’anno scorso, potremmo riuscire a diventarlo nel tempo, solo grazie a loro»: parla da condottiero avveduto Bruno Tedino, alla vigilia dell’esordio in campionato contro il Gubbio. È conscio di avere una formazione che può dare tanto nel lungo periodo, ma allo stesso tempo sa che, come tutte le squadre che hanno cambiato tanto, all’inizio ci vuole pazienza perché i meccanismi si oleino a dovere. E questo il pubblico, sempre più affezionato, deve considerarlo, dando così la spinta vincente per far diventare i neroverdi la mina vagante del girone. Gli umbri non sono un avversario malleabile, come spiega lo stesso Tedino: «Il Gubbio è una squadra che gioca con il 4-3-3, brava a difendersi e micidiale nelle ripartenze, per cui bisognerà stare attenti e ordinati. In più, ha mantenuto il gruppo dell’anno scorso, perciò si conoscono già bene. Noi però siamo curiosi di vedere a che punto siamo e vogliamo costruire qualcosa d’importante per la città». Fuori Berrettoni, che non ha recuperato, al suo posto ci sarà Cattaneo, giocatore sempre in grado di offrire una buona dose di dinamismo e imprevedibilità sia giocando da trequartista sia da esterno, ruoli che cambierà nel corso della gara. Nel trio offensivo sicuro Arma al centro, il dubbio è tra Martignago e Pietribiasi: favorito il primo, che nelle ultime due settimane è ha fatto bene, ma ci sarà sicuramente la staffetta col secondo per mantenere alta l’intensità di gioco. Altro ballottaggio riguarda il centrocampo, con una maglia contesa da Buratto e l’ex Suciu: probabile sia il romeno, meno rodato del veneto, a star fuori, ma non sono escluse soprese e, soprattutto, staffette a gara in corso.

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) La prima volta è speciale. Soprattutto se carica di attese come quelle che accompagnano il Pordenone. I neroverdi dopo l’antipasto di Tim cup, onorato facendo soffrire una rivale di serie B (la Ternana), si tuffano per il terzo anno consecutivo nel campionato di Lega Pro. Attenzione. L’esordio odierno (alle 18.30) al Bottecchia riserva insidie e aspettative particolari. Affrontare in avvio una neopromossa non è mai consigliabile. Perché l’entusiasmo è tanto e la voglia di dimostrarsi all’altezza della nuova categoria pure. Componenti che animeranno il Gubbio, ancor più per il fatto di avere salvaguardato il “blocco” che ha vinto la serie D. E in panchina è rimasto il mago delle promozioni Giuseppe Magi. Motivazioni. Si dovrebbe schierare in maniera speculare (4-3-3) alla formazione di Tedino, quella umbra. Da tenere d’occhio il bomber Ferri Marini. Ma pure i centrocampisti Valagussa e Giacomarro. La rosa del Gubbio non è ancora completa, ma già dispone degli elementi giusti per mettersi in mostra. Tedino ne è consapevole. Non sottovaluta l’impegno. E spinge sul tasto delle motivazioni, che spaziano dal desiderio di riprendere quel sogno interrotto dai playoff col Pisa e cullato a lungo grazie a un secondo posto ormai consegnato alla storia, sino all’importanza di rompere quel tabù che vuole il Pordenone mai vincente nei suoi esordi in serie C. Stringendo il campo agli ultimi due anni di Lega Pro: una sconfitta a Lumezzane e un pareggio a Piacenza. Anche la cabala invita a completare la terna dei risultati possibili. Compleanno. Una vittoria è indotta pure da stimoli più romantici. In primis confezionare un regalo da tre punti al presidente Mauro Lovisa, che proprio ieri ha festeggiato il suo compleanno (assieme al terzino Eros Pellegrini). La ciliegina sulla torta potrebbe mettergliela l’amato Pordenone. Amato non solo dal dirigente numero uno, che comincia la sua decima stagione in sella al club, ma pure dai tifosi. Di queste ore la notizia: tagliato il targuardo dei 400 abbonati. E campagna (sottoscrizione possibile dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 al De Marchi) prolungata sino al 9 settembre.

Ore 17.50 – (Gazzetta di Reggio) Iniziano gli ultimi cinque giorni di mercato e rimane un grosso punto interrogativo sul futuro di Alessandro Spanò. Il giovane difensore centrale, arrivato a Reggio nell’estate del 2014, baluardo della difesa granata nelle ultime due stagioni e idolo assoluto della piazza reggiana potrebbe lasciare Reggio Emilia negli ultimi giorni di mercato. Il giocatore sembra non essere una prima scelta del tecnico Colucci che, anche nell’esordio di oggi in campionato a Bassano potrebbe farlo accomodare in panchina: proprio per questo motivo il pressing del Vicenza su Spanò si sta facendo sempre più insistente. Il mister granata non ama avere una coppia di difensori centrali che calcino con lo stesso piede e, per questo motivo, sarà Sabotic (abituato a giocare a sinistra ed a calciare con il piede sinistro) ad affiancare Rozzio, mentre è molto difficile ipotizzare una coppia Rozzio-Spanò. Il difensore granata potrebbe quindi decidere di accettare la corte del Vicenza negli ultimi giorni di mercato, provando a giocarsi le proprie carte in serie B, anche se separarsi da Reggio e dalla Reggiana sarebbe molto complicato da un punto di vista sentimentale dopo il legame venutosi a creare con la piazza che, anche la settimana scorsa, al momento del gol nell’amichevole contro il Massa Lombarda l’ha osannato. Quel che è certo ad oggi è che il Vicenza è fortemente interessato al giocatore e all’inizio della prossima settimana proverà a chiudere l’affare con la Reggiana, alla quale spetta l’ultima parola.

Ore 17.40 – (Gazzetta di Reggio) «Se ci fosse stata a disposizione una settimana in più sarebbe stato meglio», dice Leonardo Colucci al termine del rifinitura. «La squadra è stata, volutamente, costruita a singhiozzo e questo ci ha un po’ precluso determinati lavori. Senza dimenticare che alcuni giocatori hanno avuto incidenti di percorso. Ma siamo pronti a scendere in campo e tutti daranno il massimo. E’ quello che chiedo dal primo giorno: il 110%». Il Bassano va bene così o avrebbe preferito qualcosa di… più morbido? «Secondo me è una delle squadre più forti del girone e negli ultimi anni è sempre arrivata davanti alla Reggiana. C’è filosofia societaria, ci sono giocatori importanti e abituati a lottare per vincere. Però andremo a fare la nostra partita». Dove possono nascere i pericoli in questa gara? «Troviamo una squadra organizzata che si chiude bene ed è brava a ripartire. Ha giocatori importanti, di gamba e di corsa. Dobbiamo essere bravi a non forzare la giocate e ad avere pazienza». Dubbi sulla formazione? «Più che dubbi ci sarà qualche giocatore, che ringrazio fin d’ora, costretto a giocare fuori ruolo. Non mi interessa chi saranno i titolari, mi interessa l’atteggiamento. E comunque, ben vengano i dubbi: significa che in settimana i ragazzi mi hanno messo in difficoltà. A me dispiace sentir parlare di Tizio titolare, Caio riserva e via dicendo. Se anche un giocatore è qui da alcuni anni non significa che debba dormire sugli allori solo perché conosce la piazza. Anche l’ultimo arrivato, nel momento in cui indossa la maglia granata, è un giocatore della Reggiana al pari di tutti gli altri». Quando comunicherà la formazione ci sarà qualche reazione… scomposta? «No, perché li tratto da uomini. Possono giocare solo in undici, ma il campionato è lungo e ci sarà bisogno di tutti e loro lo sanno. Non voglio parlare di titolari perché non voglio che durante la settimana qualcuno si adagi sugli allori. Se la squadra vince e ho la possibilità di migliorarla la settimana dopo, perché no: la cambio. Voglio che si mettano in discussione di settimana in settimana. Il mio compito è mettere in campo la formazione ideale per quella determinata partita». Ha notato differenze nella preparazione tra i nuovi arrivati e il vecchio gruppo? «Nessuna. Ho però notato che quando c’è competizione ne risente in positivo anche tutto il resto del lavoro». E’ un modo per mettere un po’ di pepe? «Quando ho iniziato a giocare, andavano in panchina sette giocatori; oggi ne vanno dodici. Cellino a Cagliari ha però sempre voluto che in panchina andassero sempre e comunque in sette perché sosteneva che la panchina bisognasse conquistarsela». Mercoledì avete avuto un assaggio della passione dei tifosi granata: la sente come una responsabilità in più? «Io ho solo un timore: quello di deludere i tifosi. E mi riferisco all’impegno ed al cuore. Io mi auguro, e lo ripeto spesso ai ragazzi, che nel momento in cui ci metto la faccia è perché mi fido di chi sta alle spalle. E sotto questo aspetto non mi devono tradire». Dopo tanti anni, che effetto le ha fatto ritrovare questi tifosi? «Mi ripeto: non voglio deluderli. La mia paura più grande è questa. E’ troppo l’affetto che mi hanno dimostrato oggi come ventanni fa, perché c’è questo cordone ombelicale che non si è mai staccato. Se fossi stato in campo sono convinto che non li avrei delusi, ma adesso la responsabilità è doppia perché parlo per interposta persona. E’ per questo – conclude l’allenatore della reggiana – che chiedo ai ragazzi di dare il massimo e di non mollare mai».

Ore 17.30 – (Gazzetta di Reggio) Saranno i riflettori dello stadio “Rino Mercante” di Bassano ad illuminare la strada per la prima vittoria granata in campionato? Stasera, poco dopo le 22, lo sapremo. Motivazioni per un risultato prestigioso, in quello che ormai è una classico per la Lega Pro, non mancano davvero dalle parti di via Agosti: si pensi che la Reggiana non ha mai battuto il Bassano Virtus in otto sfide di campionato e che prevalse in classifica sui giallorossi vicentini soltanto nell’anno della promozione in C1, cedendo loro in Coppa Italia e poi nella recente semifinale play off. La differenza di blasone impone ora un cambio di rotta senza però sottovalutare una squadra che ha mantenuto negli ultimi anni una solida ossatura ed è sempre arrivata alle fasi finali, sebbene l’allenatore D’Angelo in settimana abbia tolto pressione ai suoi parlando di “campionato nel quale puntare a mantenere la categoria». La Reggiana di Mike Piazza invece ha tante ambizioni e, pur restando coi piedi per terra, sa che questo è già un bel banco di prova: dopo aver battuto in trasferta il FeralpiSalò in Tim Cup, società dalle molte analogie tecniche e strutturali coi veneti, fare un buon risultato oggi sarebbe un’ottima risposta al lavoro iniziale di Colucci ed anche il direttore sportivo Grammatica potrebbe decidere di chiudere anticipatamente il mercato, tra l’altro vedendo all’orizzonte i recuperi di Pedrelli e Cesarini. Ma i giallorossi in casa vendono cara la pelle (chiedere all’Avellino di serie B che ha perso 2-0 in Tim Cup venti giorni fa) ed essendo la gara d’esordio sono pochi i punti di riferimento sui cui preparare il match, sebbene Colucci abbia fatto esperimenti nel suo 4-3-3 ed alcuni uomini verranno decisi all’ultimo, vedi Maltese o Spanò, senza stravolgere l’undici iniziale di Scandiano. Nell’ambiente e tra i tifosi granata l’euforia è alle stelle, ne sono prova i duemila alla presentazione di mercoledì sera e le quasi quattromila tessere staccate finora: per vederne così tante si deve tornare… al secolo scorso e in serie B! “Sul ponte di Bassano noi ci darèm la mano ed un bacìn d’amor”, recita una popolare canzone. Beh, c’è da giurare che non mancherà l’accoglienza dei tanti tifosi granata che arriveranno ai piedi del Grappa da parte degli altovicentini ma il “bacino”, almeno in campo, sarà difficile perché i punti di agosto valgono come quelli di aprile e partire con una zampata vincente contro una diretta concorrente sarebbe il massimo, purtroppo il discorso vale per entrambe.

Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Esordio più difficile probabilmente non sarebbe potuto capitare. Perché fra gli addetti ai lavori la Reggiana viene considerata fra le favorite per la promozione in Serie B e perché nel precampionato gli emiliani hanno dimostrato di essere già in forma e la salita sarà subito impegnativa. Luca D’Angelo, però, si fa forte di una Coppa Italia vissuta nei primi due turni da protagonisti e di una degna figura anche contro la Sampdoria. I giallorossi sono carichi e pronti: «Ritengo l’esordio che ci è toccato in sorte dal calendario durissimo — spiega D’Angelo — affrontiamo una delle migliori squadre in assoluto nel girone A, secondo me più pronta rispetto a Parma e Venezia per giocarsi il primo posto. Sarà un impegno che dovremo affrontare col giusto spirito e con la massima concentrazione, abbiamo il vantaggio di giocare davanti al nostro pubblico. Loro, comunque, hanno un pubblico di primissimo livello, basta vedere il numero di abbonamenti che hanno fatto sinora. Noi dobbiamo giocare come sappiamo, se lo faremo abbiamo la possibilità di mettere in difficoltà chiunque, anche la Reggiana». Leonardo Colucci, intanto, prepara la prima trasferta stagionale, consapevole che tutti gli ultimi innesti di Trevisan, Bovo e Cesarini abbiano aggiunto qualità, ma allo stesso tempo abbiano reso necessario un ulteriore rodaggio oltre al precampionato: «Devo ringraziare la società — ha detto l’allenatore della Reggiana — perché mi ha messo a disposizione un organico davvero ottimo. Per forza di cose non possiamo essere al 100%, ma i ragazzi stanno mettendo tutti loro stessi per una partenza sprint. Il calendario ci mette subito di fronte il Bassano, una delle formazioni più forti e competitive del nostro girone. Giochiamo in trasferta, sappiamo che sarà un inizio complicato. Ma siamo consapevoli del nostro valore». Capitolo formazione: Maistrello dovrebbe strappare la riconferma al centro dell’attacco accanto a Rantier, anche se Grandolfo e Fabbro scalpitano. A centrocampo si dovrebbe vedere un quartetto simile a quella scesa in campo nelle prime uscite ufficiale.

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Leo Colucci, ex mediano di Verona e Bologna, stasera alla prima da allenatore capo su una panchina professionistica dopo l’esperienza alla guida della Primavera del Bologna, sarà anche esordiente ma le idee dimostra di averle chiarissime. «Il Bassano è una squadra che si chiude molto bene – anticipa – piena zeppa di giocatori di gamba e di corsa. Ecco perchè noi dovremo essere bravi a non forzare le giocate e ad avere pazienza. Loro ti aspettano e ripartono a razzo. Secondo me è una delle formazioni più forti del torneo e negli ultimi anni è sempre arrivata davanti alla Reggiana. È accaduto due anni fa ai playoff e pure lo scorso anno: loro terzi e noi settimi. La realtà è che il Bassano ha una grande filosofia, da tempo sono abituati a lottare per vincere e questo incide tantissimo nella mentalità di un gruppo. Ma da parte nostra non cambierò atteggiamento. Ci presenteremo con l’idea di fare ugualmente la partita con personalità e carattere». L’ex Nolè da stasera tornerà nel suo ruolo originario, quello di esterno offensivo: partire largo per accentrarsi in mezzo eppoi colpire. La sua specialità.

Ore 16.50 – (Giornale di Vicenza) Comincia la rumba e D’Angelo dà subito buca. È squalificato, fastidiosa eredità della stagione di Andria. Poco male, in panca ci va il vice Riccardo Taddei, all’esordio assoluto da head coach e semmai è una fregatura non possa andare ancora in campo almeno per altri 10 minuti. Basterebbe una punizione delle sue, le ha calciate sino all’altroieri, per fare bingo. Battuta amara, visto che il tiratore scelto Candido è convalescente e un cecchino nei calci piazzati avrebbe fatto comodissimo. D’Angelo ai box gonfia la lista sterminata di quelli indisponibili ma il tecnico non se ne cura e tira dritto.I quattro punti. «Premesso che vogliamo fare a tutti i costi risultato – attacca il timoniere – potremo riuscirci se combineremo una prestazione superba sotto il profilo tecnico, tattico, fisico e motivazionale. Queste sono le priorità. Poi c’è la componente fortuna che non puoi controllare, ma tutto il resto sì. E con la Reggiana solo con una prova di questo tipo puoi strappare qualcosa. Poichè è vero che Parma e Venezia sono le grandi favorite, ma la Reggiana al momento è la più pronta di tutte e quella più avanti nei lavori. In estate ha preso giocatori di categoria superiore dilatanto di parecchio la qualità offensiva senza intaccare la proverbiale impermeabilità difensiva. Tuttavia ho buone sensazioni, i miei li vedo in lievitazione e del resto è necessario: quanto realizzato in Coppa Italia non basterà più, mi aspetto che i ragazzi crescano in tutti i parametri citati, altrimenti con un avversario come la Reggiana è complicato forte». Poi l’Orso si scioglie all’improvviso, dietro la corazza imperturbabile affiora qualche umanissima crepa. «Come sto io? Io sono molto emozionato, lo sono sempre prima di una gara anche dopo anni di carriera. Ma alla notte dormo tranquillo. Però la sera dopo la partita no, lì faccio fatica a prendere sonno. Mi succedeva anche da calciatore».Modulo e compattezza: «Se ho scelto di applicare il 4-4-2 dopo tre anni che si utilizzava con successo un altro sistema non è stato per un mio vezzo. È stata una decisione in funzione delle caratteristiche degli uomini a disposizione. Poi potrà accadere che più avanti preferisca adottare un assetto differente. Vediamo… Non era vero neppure il luogo comune che mi voleva votato alla difesa a tre. L’ho utilizzata in passato ma non è mai stata un dogma. Piuttosto mi preme l’atteggiamento della squadra: tutti avranno libertà di attaccare ma nessuno e dico nessuno potrà arbitrariamente sottrarsi alla fase difensiva. In realtà il nostro modulo è il 4-6 – e ride – tutti devono sapere fare tutto». Un match per volta. Ancora D’Angelo in presa diretta. «Molti pensano erroneamente che sia sempre il solito Bassano invece, complici i tanti intoppi occorsi a quelli della vecchia guardia, alla fine abbiamo cambiato parecchio e quindi parliamo di una formazione che richiederà un minimo di tempo per viaggiare a pieno regime. Però sull’intensità, sul ritmo e sul furore agonistico dovremo essere già all’altezza. Quanto agli obiettivi, la scaletta è salvezza eppoi eventualmente playoff. Ragioniamo una partita per volta e rendiamo orgogliosa la nostra gente».

Ore 16.30 – (Il Centro) Si alza il sipario sul nono campionato dell’era-Campitelli, il quinto consecutivo tra i professionisti. Il Teramo debutta oggi a Lumezzane (ore 16,30) nel temibile girone B di Lega Pro. Il Diavolo parte con l’intento di conquistare un posto nei play off. In questi ultimi giorni di mercato la dirigenza proverà a ingaggiare un centrocampista che vada numericamente a sostituire Amadio, arricchendo così una rosa che appare già di buon livello. Il baby Tini, nel frattempo, è andato in prestito al Campobasso (serie D). Il tecnico Lamberto Zauli, all’esordio in campionato sulla panchina biancorossa, carica la sua squadra: «E’ arrivata la giornata che aspettavamo dal 13 luglio (inizio del ritiro estivo, ndc) ed è un mese e mezzo che ci prepariamo in funzione di questa partita. Le nostre motivazioni e la nostra determinazione devono scendere subito in campo se vogliamo già essere protagonisti. Se avremo la mentalità per superare le difficoltà attuali, considerando che finora abbiamo giocato una sola gara ufficiale in Tim Cup, si può fare una buona partita a Lumezzane. Il gruppo deve credere in quello che fa». Non poteva mancare, da parte di Zauli, un accenno sulla questione del centrocampista da acquistare: «Faremo sicuramente qualcosa dopo la partenza di Amadio. Vogliamo prendere un giocatore con le giuste caratteristiche. In quel ruolo è fondamentale avere varie possibilità di scelta e ricambi all’altezza». A proposito della formazione bresciana, guidata da Antonio Filippini (ex compagno di squadra di Zauli ai tempi del Palermo), l’allenatore biancorosso sottolinea: «Conosco il Lumezzane. Riesce ad allestire sempre squadre competitive ed è un club molto organizzato. Non a caso sono 24 anni consecutivi che milita tra i professionisti. Sarà, pertanto, una gara insidiosa per noi. Serve un Teramo umile e concentrato. Filippini? Non ci siamo mai incrociati sulle panchine. I risultati, però, parlano per lui. Lo scorso anno, subentrando a campionato in corso, Filippini ha condotto il Lumezzane alla salvezza diretta facendo davvero una bella impresa». Le scelte. Sorpresa tra i 20 convocati: non c’è l’attaccante Antonio Croce, costretto a dare forfait a causa di un improvviso problema familiare; out anche il difensore Orlando (infortunato). Con l’assenza di Croce sarà il recuperato Petrella ad affiancare Sansovini nel reparto avanzato. A centrocampo, Ilari sembra in vantaggio su Bulevardi per una maglia da titolare. Il Lumezzane, dal canto suo, dovrebbe proporre Furlan in porta e Magnani in difesa; l’ex aquilano Francesco Rapisarda agirà nel ruolo di terzino destro. Da tenere d’occhio i colpi del francese Genevier, classe 1982. Al seguito del Teramo circa sessanta tifosi. Prima del via minuto di silenzio per le vittime del terremoto che ha coinvolto l’Italia centrale nei giorni scorsi.

Ore 16.10 – (Alto Adige) Finalmente si comincia. L’Alto Adige inaugura questo pomeriggio il gran ballo della Lega Pro, ospitando al Druso il Fano di mister Cusatis. Il debutto dei biancorossi, nella diciottesima stagione tra i professionisti, è permeato dalla grande attesa di vedere all’opera una compagine che, rispetto alla passata stagione, è stata “rivisitata”, potenziata ed affidata alle arti del giovane ed ambizioso tecnico Viali. Da oggi si comincia, dunque, e l’Alto Adige dovrà certamente partire con il piede giusto, puntando a convincere il pubblico bolzanino della bontà sia delle qualità tecniche che di ogni altra aspettativa legata ad un torneo nel quale la società del Baumgartner punta a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Concetti che Marcone e compagni, confronteranno al Druso con la “matricola” Fano, fresca reduce del ritorno tra i professionisti grazie alla vittoria nei playoff della serie D. Alma Fano che risale sulla ribalta della terza serie nazionale dopo un quarto di secolo di assenza. La compagine di mister Cusatis (allenatore milanese che è stato l’assistente di Sannino al Chievo, al Watford, al Catania ed al Carpi) mercoledì scorso ha anche superato il secondo turno di Coppa, impattando con l’Albinoleffe. Tra le fila marchigiane viaggiano due ex: l’attaccante Cocuzza e il difensore Zullo. Dicevamo dell’Alto Adige e di uno scacchiere che sarà tutto da scoprire, nel senso che le amichevoli ed anche il turno secco di Tim Cup (quello perso con l’Ancona, ndr) sono serviti a mister Viali a disegnare una fisionomia che non dovrebbe discostarsi di molto da quella vista all’opera nelle ultime esibizioni. Questo vuol dire che con Marcone tra i pali, la prima linea difensiva sarà cementata dai corazzieri centrali Di Nunzio e Bassoli, mentre sulle corsie esterne la velocità di Tait e Sarzi conferirà maggiore fluidità al gioco offensivo predicato da mister Viali. “Capitan” Fink con Furlan ed Obodo comporrà la zona nevralgica che dovrà essere capace di sostenere le doti esplosive di Ciurria, Gliozzi e Tulli. «Il risultato di sabato (oggi per chi legge, ndr) sarà determinante – ha dichiarato mister Viali – dovremo cercare di fare risultato in tutti i modi, per poi, dopo la gara, poter analizzare serenamente ogni aspetto positivo o negativo che sarà proposto dal match». L’attesa per il match è tanta, tanto che sono annunciati torpedoni al seguito della compagine marchigiana. Sugli spalti del Druso, difatti, sono attesi circa duecento tifosi del Fano che, con ogni probabilità, andranno ad occupare il settore riservato in Canazza. A questa “mini invasione” dovrà saper rispondere il pubblico bolzanino, soprattutto perché la presenza allo stadio di questo pomeriggio, avrà una significati valenza umanitaria. Il direttivo biancorosso, difatti, ha aderito all’iniziativa promossa dalla Lega Pro a favore delle popolazioni di Amatrice, Arquata del Tronto ed Accumoli. L’Alto Adige devolverà il 3% dell’incasso della gara con il Fano, per il finanziamento dell’area scolastica nelle zone colpite dal terremoto.

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Superato il primo turno di Coppa Italia, grazie all’1-0 sul Mantova e al 2-2 di Santarcangelo, il nuovo Venezia di Inzaghi arriva con qualche assenza al debutto col Forlì. Esordire con tre punti potrebbe dare una spinta alla campagna abbonamenti che, chiusa ieri la prima fase a quota 897, è già stata prolungata per altre due settimane. La vendita ripartirà dopodomani, lunedì 29 agosto, quando il presidente Joe Tacopina presenterà la squadra ai tifosi in Riva Sette Martiri (ore 18.30) su una chiatta ormeggiata all’altezza del ponte dell’Arsenale e sulla quale «debutterà» il nuovo pullman griffato Venezia Fc. Oggi Inzaghi nel suo 4-3-3 affiderà la difesa a Domizzi e Modolo (Malomo squalificato), davanti a Facchin assieme ai terzini Luciani (Baldanzeddu ko) e Garofalo; in regia pallino a Pederzoli (decisivo in Coppa Italia) con Bentivoglio e Acquadro o Soligo (Fabris ai box), in avanti Fabiano e Marsura sosterranno Ferrari con Geijo pronto a gara in corso. Ieri pomeriggio al Taliercio la squadra ha ricevuto l’incoraggiamento degli ultras della Curva Sud, promotori al Penzo di una raccolta fondi per le popolazioni terremotate del centro Italia.

Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo un solo anno tra i dilettanti il Venezia ritrova la Lega Pro, stavolta non solo per sopravvivere ma con la dichiarata ambizione di puntare subito alla serie B. Oggi al Penzo (ore 18.30) il Forlì è il primo ostacolo di una corsa a tappe lunga almeno 38 giornate – salvo i maxi playoff che solo la prima classificata eviterà – e che un po’ tutti sembrano leggere come un testa a testa tra gli arancioneroverdi di Pippo Inzaghi e il Parma. «A mio avviso non sarà così, io mi accosto da debuttante alla Lega Pro e immagino avversarie molto dure ad ogni gara – prevede Simone Bentivoglio, uno dei «top player» del mercato -. Tutti contro il Venezia cercheranno di stupire e far parlare di sè, dobbiamo esser predisposti mentalmente a lottare per far uscire le nostre qualità. Col Forlì ne avremo un assaggio». Con un biglietto da visita di 284 partite tra serie A (115) e serie B Bentivoglio è uno dei protagonisti più attesi, al riscatto anche personale dopo la retrocessione dalla cadetteria con il Modena. «In tanti abbiamo accettato qui a Venezia un progetto super stimolante – spiega il 31enne di Pinerolo -. Sappiamo che ci aspetta una doppia sfida, vincere sul campo e spingere gli appassionati a tornare al Penzo. All’estero succede che i tifosi non si stacchino mai dalla propria squadra, in Italia la prospettiva è rovesciata e il seguito allo stadio dipende dai risultati e dalle sensazioni che una squadra sa trasmettere. Bene, siamo pronti e molto fiduciosi, con i tifosi ci aiuteremo reciprocamente a ricreare e tenere alto l’entusiasmo». Cresciuto nel vivaio della Juventus, Bentivoglio con la Primavera bianconera ha vinto due Tornei di Viareggio al fianco dell’azzurro Marchisio, per poi affermarsi soprattutto al Chievo. «A tutti i livelli nel calcio vige la regola che rispetto e umiltà sono fondamentali per ottenere qualcosa. Il Venezia non sbaglierà sotto questo aspetto, qui c’è gente con fame e mentalità, non vediamo l’ora di mettere un primo mattone contro il Forlì. Ora finalmente si comincia davvero a fare sul serio. Saranno tutte finali».

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) C’è un’unica vera star nel campionato di Lega Pro che inizia oggi, quanto meno l’unica star del girone B e appartiene alla squadra del Venezia. Non si tratta di un giocatore, né del presidente italo americano Joe Tacopina. La vera star della Lega Pro è l’allenatore degli arancioneroverdi e risponde al nome di Pippo Inzaghi. A qualcuno ancora non sembra vero, e in effetti un po’ tutti, ricevuta la notizia, pensavamo a uno scherzo. Figurati se… Invece, era tutto vero. E anche a dirlo tutto, il vero, alla maggior parte di noi tifosi la prima cosa che è venuta in mente, dopo lo stupore, è stata quella maledetta tripletta che segnò al Penzo il 20 febbraio del 2000, in un Venezia-Juventus 0-4. Tre gol in dodici minuti e il primo, al 79’, segnato dopo che si era aggiustato ben bene il pallone con la mano. Un piccolo settore dello stadio balzò in piedi, tutti quelli — pochi — che si trovavano nell’asse visiva adatta per notare un gesto che solo alla moviola fu evidente, eclatante. Non l’avevamo mandato giù, da queste parti, quel colpo di mano che portò la Juve al raddoppio e tolse ogni speranza a un Venezia che fin lì aveva meritato il pareggio. Non serve scommettere che oggi, quell’episodio lì, oltre a essere caduto in una sorta di prescrizione dei ricordi, gli sia stato perdonato con gli interessi. Pippo Inzaghi sulla panchina del Venezia in Lega Pro: se ci pensate bene, sembra un’illazione o, quanto meno, uno scherzo. Che ci farà mai l’ex allenatore del Milan laggiù in fondo, in una categoria che è una sorta di caotico purgatorio dove può succedere di tutto, anche se guidi una squadra ben attrezzata? Da una parte si tratta di una evidente operazione di marketing, di immagine, ottima e indiscutibile perché il nome Inzaghi è famoso in tutto il mondo e accostato a quello della città più amata al mondo; beh, mica male, no? Dall’altra però sembra un po’ una scorciatoia per provare a ritessere quel rapporto con la comunità dei tifosi smarritasi del tutto negli anni anonimi e ambigui a proprietà russa. Anni di delusioni tali da aver ridotto lo zoccolo duro della tifoseria a poche centinaia. E alla fine per ora non è nemmeno bastato il nome di Inzaghi (gli abbonati sono ancora pochi), perché lo sradicamento è stato davvero profondo. Servirà altro, magari coinvolgere finalmente sul serio quei veneziani che hanno fatto la storia recente del Venezia, come Paolo Poggi, ad esempio. Sarebbero stati fantastici anche come coppia sul campo, quei due, avessero mai giocato insieme, Poggi e Inzaghi. C’è però un aspetto che rassicura anche coloro che storcono il naso davanti all’operazione di markentig. A Pippo Inzaghi, nei mesi in cui ha guidato la panchina milanista, è sempre stata contestata la scarsa esperienza, la mancanza della solita e tanto decantata gavetta. E allora, chapeau a Pippo Inzaghi che sembra voler dire: «Mi avete rimproverato la mancata esperienza nelle seri minori? Eccomi qui». Riparte dal basso, la star della Lega Pro, dimostrando umiltà, buon senso e capacità di rinuncia. Una rinuncia assai rara nel calcio di oggi: vedere del tutto ridimensionato il proprio guadagno. «Ricomincio da tre», verrebbe da dire citando il grande Massimo Troisi. E non sono i tre gol che mise a segno in quella sciagurata domenica di sedici anni fa, ma ricomincio dalla terza serie, con una dose rara di umiltà e con la consapevolezza di quanto disastroso sarebbe per lui fallire questa occasione. Sì, oggi Venezia ricomincia da Superpippo Inzaghi. E sarà davvero divertente.

Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Inizia il campionato, finalmente. Speriamo in una bella partita». E’ arrivato il giorno della «prima» per il Venezia, che oggi pomeriggio sarà al Penzo contro il Forlì: «Vogliamo partire con il piede giusto, giocando un bel calcio», è l’auspicio di mister Pippo Inzaghi. La squadra ha lavorato sodo da metà luglio, ha ottenuto il passaggio del turno in Coppa Italia (una vittoria, un pareggio) e adesso è il momento di fare sul serio. «In Lega Pro non esistono partite scontate — avverte il tecnico arancioneroverde — non bisogna mai sottovalutare nessuno. Lo abbiamo sperimentato in Coppa, con il Santarcangelo. E’ bastato giocare un quarto d’ora in punta di piedi e abbiamo preso due gol. Questo ci insegna che non si deve mai sottovalutare nessuno». Un principio che vale a maggior ragione contro un’avversaria sulla carta abbordabile come il Forlì, neo-promosso in Lega Pro, dopo aver chiuso il campionato di serie D al terzo posto, perdendo la finale playoff con la Correggese, grazie ai ripescaggi. La squadra di mister Massimo Gadda, dove gioca l’ex arancioneroverde Bardelloni, è reduce dal doppio ko in Coppa Italia con Fano e Albinoleffe. «Ma — sottolinea mister Inzaghi — non facciamoci ingannare da questi risultati. Nell’ultima partita di Coppa il Forlì aveva in campo un solo titolare. E’ una squadra ostica, con giocatori rapidi, da tenere d’occhio». Gli arancioneroverdi dovranno fare a meno di Malomo, che deve scontare un turno di squalifica riferito all’ultimo turno del campionato scorso. Mancherà anche Baldanzeddu, alle prese con un piccolo problema muscolare ormai in via di guarigione: «Non vale la pena rischiarlo», conferma mister Inzaghi che sta valutando le opzioni Luciani-Cernuto, per coprire in difesa l’out di destra. Luciani sembra il favorito, perché più propenso a dare spinta in avanti. In dubbio Fabris, fermo tutta la settimana per un fastidio muscolare. Rientra invece Domizzi, giocatore cardine della difesa arancioneroverde: «E’ uno che dà tranquillità ed è molto importante per il gruppo». E poi si dovrebbe vedere finalmente Geijo, che ha smaltito l’infortunio e stasera potrebbe esordire, pur partendo dalla panchina: «La sua condizione migliora di giorno in giorno, anche se alle spalle ha 40 giorni di stop». A centrocampo sono in ballottaggio Acquadro e Soligo: «Le mie scelte — spiega Inzaghi — si basano sull’avversario e sul tipo di partita che intendo impostare. E’ chiaro che Soligo è il tipico giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere e, al di là delle scelte tecniche, per me è sempre e comunque un titolare». Piccoli aggiustamenti sui numeri di maglia, dopo la partenza di Virdis che ha liberato il numero 9, riassegnato ora a Ferrari. Altri spostamenti riguardano Marsura (17) ed Edera (20). Sugli spalti ci sarà il presidente Joe Tacopina, arrivato oggi in città e la società promuove un’occasione di socialità per i tifosi: il ritrovo al Vincent Bar di Sant’Elena, da tre ore prima del match. Una raccomandazione è invece quella di sfruttare fino all’ultimo il canale di prevendita, attivo fino a inizio partita presso le varie agenzie Vela dislocate sul territorio oppure on line sul sito www.vivaticket.it , per evitare code al botteghino. Attivato il servizio navetta da San Giuliano, con partenza alle 17,15 (biglietto 3 euro andata e ritorno). Ieri si è chiusa anche la campagna abbonamenti, che ha raggiunto quota 897 tessere. La società ha comunque già annunciato una proroga di due settimane, per agganciare anche gli ultimi appassionati «ritardatari».

Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) Si parte, con un sogno da coltivare. Ritornato in Lega Pro, il Venezia prova il salto doppio, obiettivo serie B mai nascosto, anche se le avversarie (Parma, Reggiana, Feralpisalò, Bassano, Pordenone in primis) non mancano. Si riparte al sabato, nel segno della Lega Pro spezzatino con giorni e orari che obbligheranno i tifosi a procurarsi un’agenda. Riapre lo stadio “ Penzo”, e il primo ostacolo è il ripescato Forlì. Il presidente Joe Tacopina è arrivato ieri dagli States per non perdersi l’esordio in campionato del Venezia e soprattutto per partecipare poi lunedì sera alla presentazione in centro storico della squadra e di tante idee.. Come un anno fa, Venezia che punta alla promozione, ma il lotto delle pretendenti è molto più agguerrito rispetto alla serie D. Campionato lunghissimo, trentotto partite, un solo posto per la promozione diretta, poi la roulette dei playoff con una sola poltrona e 28 pretendenti. Sarebbe meglio evitarli. Quota abbonati a 897 tessere, altra iniziativa del Venezia: da oggi i tifosi potranno ritrovarsi al Vincent Bar, a Sant’Elena, da tre ore prima dell’incontro, come centro di aggregazione, un modo di stare in compagnia aspettando la partita. Un’occhiata al campo. Difesa da ridisegnare per la squalifica di Malomo (una giornata, macchia residua del campionato scorso) e le condizioni non ottimali di Baldanzeddu, rientra Domizzi, ballottaggio Luciani-Cernuto per l’out destro. Rifinitura fino a tarda sera ieri per il Venezia, Inzaghi non ha voluto lasciare nulla di intentato in vista dell’esordio con il Forlì. Il tecnico non rischia né Baldanzeddu nemmeno Fabris, in mezzo al campo con Pederzoli e Bentivoglio si giocano una maglia Acquadro e Soligo, in attacco Ferrari al centro del tridente con Fabiano e Marsura, si rivede tra i convocati anche Basso, lista completata dal giovane Strechie. Dall’altra parte il Forlì, una delle società ripescate il 4 agosto scorso, dopo aver perso la finale playoff di serie D con la Correggese. I romagnoli ritornano in Lega Pro dopo una sola stagione tra i dilettanti, tra gli allenatori ha avuto anche l’ex centrocampista arancioneroverde Roberto Rossi. Il tecnico attuale è Massimo Gadda, che oggi non potrà contare su Adobati e Spinosa, entrambi squalificati, oltre al portiere Baldassarri, infortunato. Si rivedono al Penzo gli ex Tonelli e Bardelloni, mentre Tentoni è figlio dell’ex jolly arancioneroverde Davide. Così in campo (ore 18.30). Venezia (4-3-3) 1 Facchin; 2 Luciani, 6 Domizzi, 13 Modolo, 26 Garofalo; 21 Acquadro, 4 Pederzoli, 7 Bentivoglio; 10 Fabiano, 9 Ferrari, 17 Marsura. A disposizione: 12 Sambo, 22 Vicario, 3 Galli, 14 Pellicanò, 25 Cernuto, 8 Soligo,15 Stulac, 16 Strechie, 11 Tortori, 18 Basso, 19 Geijo, 20 Edera. Allenatore: Filippo Inzaghi. Forlì (4-3-3): 1 Turrin; 5 Baschirotto, 14 Cammaroto, 2 Conson, 20 Sereni; 6 Ferretti, 4 Capellupo, 7 Tentoni; 17 Tonelli, 21 Bardelloni, 11 Ponsat. A disposizione: 12 Palermo, 19 Croci, 23 Vesi , 3 Franchetti, 15 Tura, 18 Di Rocco, 8 Piccoli, 9 Parigi. Allenatore: Massimo Gadda. Arbitro: Zingarelli di Siena.

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si parte. Stasera al Menti con il Carpi inizia il campionato del Vicenza, con risultato e punti che iniziano a contare parecchio. Franco Lerda dovrà fare a meno di Adejo e D’Elia in difesa, Urso a centrocampo e Giacomelli in attacco. Il tecnico dei biancorossi però non vuole scuse, pretende che la sua squadra si all’altezza della situazione pur contro un avversario fortissimo. «Siamo pronti, in settimana abbiamo lavorato bene in funzione della partita e mi aspetto dalla squadra una prova all’altezza del compito. Rispetto a qualche settimana fa abbiamo recuperato giocatori che avevamo perso in ritiro come Vita, Signori e Rizzo, altri purtroppo no come Giacomelli, D’Elia, Urso e Adejo. Ma noi dobbiamo essere concentrati su quelli che siamo e sulla partita — continua l’allenatore del Vicenza — e dobbiamo andare in campo senza tensioni eccesive, fare che abbiamo provato in allenamento, presentarci sereni ma allo stesso tempo mettendo in campo grande determinazione». E’ un Lerda concentrato completamente sulla partita contro il Carpi, tanto che se gli si chiede del mercato la risposta è secca e decisa. «Voglio parlare della gara e non di chi arriverà oppure magari partirà domani — precisa — vorrei che fosse chiaro che il nostro non è un cantiere aperto ma un gruppo che sta lavorando per migliorare convinto di avere i mezzi per fare bene». Insomma, un Lerda che non vuole distrazioni di sorta prima di un impegno molto delicato. «In settimana ho visto i ragazzi convinti. Per questo ribadisco che i giocatori che arriveranno dopo la partita adesso non c’entrano nulla, contano solo quelli che ci sono ora e che per me sono giusti, preparati bene, concentrati e che hanno tutto per fare bene». La prima di campionato di ogni stagione è sempre una gara particolare dove spesso le sorprese non mancano. «Succede perché nessuna squadra ad agosto è al top della condizione — spiega Lerda — ma questa è una cosa a cui non dobbiamo pensare. Come detto noi siamo preparati per sfidare una squadra forte, però siamo consapevoli di avere le armi per poterla mettere in difficoltà. Dispongono di giocatori forti come Bianco, Lasagna e Di Gaudio ed altri che hanno scritto pagine importanti della storia del Carpi come Lollo, Letizia e Gagliolo. Ripartono con lo stesso gruppo, granitico, con una società che lavora con molta umiltà e un allenatore che rispecchia bene le caratteristiche del club. Fanno un calcio efficace, pericolosissimo nelle ripartenze con calciatori attrezzati per fare male. Contro di loro abbiamo perso a luglio l’amichevole mentre eravamo in ritiro, ma rispetto ad allora noi siamo senza dubbio più pronti». L’ultima considerazione Lerda la dedica ai tifosi che con oltre 5000 abbonamenti hanno risposto ancora una volta dimostrando un grande attaccamento ai colori biancorossi. «Il numero è già importante, ma la campagna non è finita, anche se si può già dire che il risultato è ottimo e può diventare eccellente. Vicenza si conferma piazza straordinariamente importante, dove si può fare calcio vero».

Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) Si ricomincia da quella serie B vinta contro ogni pronostico due stagioni fa. Fabrizio Castori è come sempre carico, intenzionato ad iniziare bene il campionato nonostante qualche problema legato alle assenze. Il tecnico marchigiano non cerca alibi ma mette in guardia i suoi sul valore del Vicenza, l’avversario che inaugurerà la stagione cadetta del Carpi. Senza dimenticare un pensiero per le vittime del terremoto: «Mi ha colpito molto, per fortuna la mia famiglia non ha avuto danni anche se dorme in auto. Sono vicino a tutte le persone che sono rimaste coinvolte, la sento sulla mia pelle». Castori, come sta il Carpi in vista del debutto stagionale?«Al di là di qualche defezione che è quasi normale in questo momento della stagione, devo dire che siamo reduci da un ottimo ritiro. Fisicamente abbiamo lavorato tanto, pertanto mi sembra di poter dire che arriviamo preparati alla prima giornata di campionato. Credo che stiamo bene anche mentalmente».Parlando dei singoli, ha parlato di diverse assenze per Vicenza.«Sì, ci sono calciatori come Blanchard, Di Gaudio e Sabbione che non sono a disposizione a causa dei rispettivi infortuni. Proveremo a recuperare fino all’ultimo Crimi, solo prima della gara valuteremo le sue condizioni. Belec è regolarmente convocato, comunque la formazione devo ancora deciderla».Di fronte c’è un Vicenza reduce da un’ottima chiusura di campionato.«In questo momento della stagione, la maggior parte delle squadre si trova allo stesso livello. Credo che anche il Vicenza, così come noi, attraversi un buon momento sia dal punto di vista fisico che psicologico. Per quanto riguarda la rosa, vanta diversi calciatori importanti in attacco come Galano, Raicevic e Vita, senza dimenticare individualità anche in altri reparti». Cosa si aspetta dalla società in questi ultimi giorni di mercato?«Ci apprestiamo a giocare un campionato equilibrato, noi scenderemo in campo per portare a casa sempre i tre punti perché più di ogni altra cosa in questo torneo cadetto contano voglia di fare, fame e grinta: detto questo, con la società ho già parlato e, semplicemente, mi aspetto che arrivi ciò che serve alla squadra. Sono tranquillo, la dirigenza farà ciò che bisogna fare…».Per quanto riguarda la formazione i principali problemi riguardano la difesa, reparto che Castori sarà costretto a rivoluzionare. Meno dubbi per quanto concerne centrocampo e attacco, dove diversi calciatori stringeranno i denti.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Da stasera si passa ai fatti. Perchè poi come sempre una società di calcio da dove si deve aspettare le risposte se non dal campo? Il Vicenza debutta al Menti(inizio alle 20.30) contro l’appena retrocesso dalla serie A, Carpi, formazione di buon valore che sarà test assai impegnativo per la squadra biancorossa che in questo precampionato non ha convinto del tutto. Consapevole delle tante difficoltà è il tecnico Franco Lerda che ieri, nella conferenza di presentazione della partita, ha puntato molto sull’aspetto psicologico e ha cercato di stemperare l’ansia da debutto dei suoi.Che fa un generale quando va in guerra? Carica la truppa e la motiva, non solo definisce i suoi soldati i migliori al mondo. Bene ieri Lerda ha fatto lo stesso. Lettura dunque tutta positiva alla vigilia della gara da parte del tecnico biancorosso.«Intanto abbiamo recuperato – ha subito sottolineato l’allenatore – dei giocatori, certo alcuni no, che sono pure importanti, come D’Elia, Urso e Adejo, però per il resto siamo a posto e ci si deve concentrare su quelli che abbiamo oggi. Guardate non siamo un cantiere aperto, in settimana abbiamo lavorato molto bene, per me i giocatori che ho sono i più bravi e i più pronti, non penso a chi potrà arrivare dopodomani, io penso a quelli che ho e che so essere ben preparati».Veramente è stato ammesso anche dal vostro interno che alcuni giocatori non sono pronti.«No, è stato detto tempo fa, poi alla prima di campionato non c’è squadra al mondo che possa essere in forma ottimale, però io dico che noi siamo sufficientemente preparati per affrontare una squadra forte come il Carpi e che abbiamo le armi per metterla in difficoltà».Fabinho, a dire il vero, non pare al meglio lo ha ammesso pure lui.«E’ un po’ indietro ma è anche arrivato dopo».Pure Fontanini non pare avere i 90′.«Piano Fontanini è con noi ormai da 24 giorni; a capirci: non è che possiamo aspettare fino a Natale, sia chiaro zero scuse e alibi, se ci sei bene, se no non giochi». Senta lei aveva espressamente chiesto dei rinforzi che però non sono ancora arrivati. Risposta secca.«Vorrei parlare del Carpi e non dei rinforzi». Ha svolto un lavoro particolare in vista di questo incontro?«No, però in questa settimana abbiamo alleggerito i carichi e abbiamo lavorato più sulla rapidità, sui recuperi ampi, mantenendo alta l’attenzione».Nell’amichevole giocata in ritiro col Carpi, e persa 3-1, la differenza è stata netta, sarà diverso stavolta?«Non posso sapere quale risultato verrà fuori, ma so per certo che siamo molto più pronti e stiamo meglio rispetto a quella gara che risale ad un mese fa».In attacco ha deciso chi giocherà?«Ho quattro attaccanti e li ho tutti a disposizione: Galano, Raicevic, Cernigoi e Di Piazza. Deciderò con calma».Pare invece aver deciso per il modulo col 4-3-3.«E’ una soluzione che potrebbe darmi un po’ più di densità in mezzo al campo, ci può stare che iniziamo così, è uno schema che abbiamo provato, l’avevamo proposto anche lo scorso anno, ma per me, lo sapete, non è la cosa più importante lo schieramento, quello che conta è altro».Il Carpi è squadra di buon valore.«Lo conosciamo bene, annovera giocatori importanti che stanno assieme da più anni, insomma il gruppo è granitico e la società ha sempre lavorato con umiltà, non solo l’allenatore rispecchia le caratteristiche del club, magari non farà un calcio spettacolare, ma di straordinaria efficacia sì, é molto pericoloso nelle ripartenze e quindi dovremo stare attenti quando attaccheremo».E’ stata superata quota 5000 abbonamenti, è un patrimonio che non si può rischiare di perdere.«E’ un ottimo successo, ma da qui alla chiusura può diventare eccellente, la piazza è straordinaria e ci si può fare calcio vero, i giocatori lo sanno, anche gli ultimi arrivati, ma io per primo devo stemperare un po’ gli animi perchè siamo una squadra giovane, l’eccessiva pressione potrebbe toglierci qualcosa, insomma i ragazzi non dovranno scendere in campo troppo tesi, diamogli fiducia».

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Filip Raicevic o Iacopo Cernigoi? Il capocannoniere biancorosso della scorsa stagione, che tuttavia potrebbe essere all’ultima partita con la maglia del Vicenza, o il debuttante che arriva dalla serie D con tanta voglia di stupire? Sarà questo il dubbio maggiore che Franco Lerda si porterà fino al momento di consegnare all’arbitro Pezzuto la distinta ufficiale con la formazione scelta per l’esordio in campionato di stasera. Alle 20.30 al Menti arriva il Carpi, sceso dalla serie A e con la chiara intenzione di risalire prontamente: servirà un Vicenza compatto e determinato in tutti gli undici giocatori in campo per tenere botta. Ecco, allora, che il tecnico piemontese prenderà la sua decisione tenendo in estrema considerazione l’aspetto mentale: se riterrà Raicevic focalizzato solo su questo incontro, senza distrazioni comportate dalle trattative di mercato o dal prossimo impegno con la sua Nazionale, si affiderà a lui, altrimenti punterà sulle motivazioni del ventunenne centravanti mantovano, che potrebbe giocarsi un’opportunità molto importante per ritagliarsi da subito un ruolo di rilievo nel nuovo Vicenza.UOMINI CONTATI. Per il resto, non è che l’allenatore biancorosso abbia grandi imbarazzi nella scelta: troppo pochi, in questo momento, i giocatori a sua disposizione che siano in condizione di affrontare con un tono atletico adeguato un incontro così tosto. I rinforzi invocati dal mercato arriveranno solo nei prossimi giorni (o almeno ci si conta), quindi per il momento occorre stringere i denti fare di necessità virtù. Per l’intera settimana, negli allenamenti al Morosini, Lerda e il suo staff hanno dunque cercato di mettere nelle gambe dei giocatori attualmente in gruppo maggiore brillantezza, provando a migliorare in particolare la gamba di chi ancora non sarebbe pronto per giocare da titolare, ma dovrà farlo comunque: da Fontanini a Pucino, passando per Vita, la speranza è che la preparazione settimanale possa portare in dote progressi sufficienti a tenere fin da subito (e abbastanza a lungo) un ritmo partita sufficiente.DIFESA D’EMERGENZA. Dovrà reggere il colpo in particolare il reparto difensivo, che senza gli infortunati Adejo e D’Elia presenterà una linea “d’emergenza” con il ventenne Bianchi terzino a destra, Pucino dirottato a sinistra, e la coppia centrale formata dall’altro ventenne Bogdan e dall’argentino Fontanini, entrambi al debutto assoluto nel campionato italiano. A guidarli da dietro ci penserà l’esperto portiere e capitano Benussi, sperando di non essere costretto agli straordinari come accaduto in Coppa ad Empoli.FERMARE E RIPARTIRE. In una partita che, almeno sulla carta, potrebbe vedere il Carpi premere con maggiore costanza nella metà campo vicentina, sarà fondamentale il lavoro d’interdizione che sulla linea mediana farà perno centrale su Rizzo, supportato da Siega sul centrodestra e Signori sul centrosinistra. Al trio di centrocampisti spetterà dunque il compito di fermare le azioni degli emiliani e rilanciare rapidamente palla verso gli attaccanti biancorossi, cercando le sponde del pilone centrale (Cernigoi o Racivic) e le accelerazioni degli esterni Galano (a destra) e Vita (a sinistra), chiamati a tentare spesso l’uno contro uno per liberarsi e concludere a rete.PRONTI AL CAMBIO. Servirà insomma un’interpretazione molto intensa e dinamica del 4-3-3 predisposto da Lerda per fronteggiare con efficacia il Carpi di Castori: a maggior ragione è facile prevedere che non tutti i giocatori in questo primo appuntamento del campionato potranno già avere fiato ed energie per reggere novanta e passa minuti. Sarà dunque prezioso il contributo che potranno dare i subentranti, sia pure per uno spezzone di partita: dalle accelerazioni di Fabinho e Orlando alle stoccate di Di Piazza, passando eventualmente per l’innesto di Magri per dare ulteriori centimetri al muro difensivo. Oltre, naturalmente, al centravanti inizialmente escluso tra Raicevic e Cernigoi: chissà che magari i tifosi biancorossi stasera possano gioire proprio grazie all’ultimo gol di addio del totem montenegrino, o alla prima rete di benvenuto del corazziere virgiliano…

Ore 14.00 – (Gazzettino) Tris di acquisti per la Vigontina San Paolo che ha rinforzato l’organico con il centrocampista classe 1992 Filippo Casagrande, l’attaccante classe 1994 Davide Scarpa e l’esterno offensivo classe 1997 Alessandro Zuin. Tutti e tre saranno a disposizione del tecnico Italiano già domani alle 16 per la trasferta di Coppa Italia con il Delta Porto Tolle Rovigo. Casagrande ha una lunga esperienza in serie D, e le sue stagioni più floride sono state quelle con la Clodiense nella stagione 2014-2015 (25 gare e cinque gol) e Sandonà Jesolo nel 2012-2013 (33 gare e otto gol). «Un giocatore con buone qualità fisiche e tecniche – spiega il direttore sportivo Alessandro Bragagnolo – che aumenta lo spessore del nostro centrocampo». Scarpa è reduce dalla duplice esperienza tra Clodiense (17 gare e quattro gol) e Villafranca Veronese (14 gare e un gol), e in categoria ha giocato anche con Sambenedettese e Montebelluna. «Un attaccante con qualità fisiche diverse dalle altre punte in rosa, con il suo arrivo abbiamo più soluzioni». Zuin si è messo in mostra l’anno scorso con il Calvi Noale (17 gare e un gol). «Volevamo rinforzare il gruppo dei fuoriquota, e abbiamo preso un ragazzo di prospettiva che ha già avuto modo di conoscere questa categoria».

Ore 13.40 – (Gazzettino) La prima di campionato per il Cittadella, la prima in assoluto di Roberto Venturato in serie B. La trasferta con il Bari ha un valore doppio per la truppa granata. La squadra conosce bene la categoria, avendola vissuta da protagonisti per sette anni di fila con Foscarini, e ora vi ritorna dopo l’anno di “purgatorio” in Lega Pro. Per l’allenatore, invece, si tratta proprio del debutto: «La serie B finora l’ho vista solo in tv oppure da spettatore allo stadio. Sarà emozionante invece viverla in prima persona, oltre che un onore sedere in panchina in uno stadio straordinario e importante come il San Nicola. Ho iniziato un percorso tanti anni fa, per me il campionato che sta per cominciare rappresenta anche una gratificazione per il lavoro portato avanti in carriera: ho tanto entusiasmo, la serie B è un grande salto anche per me. Sono curioso di cimentarmi in questa nuova dimensione, che mi appresto comunque a vivere con grande serenità». Storicamente Bari è sempre stata una piazza difficile per i colori granata, il calendario ha riservato subito una prova tosta per il Cittadella. «È una città storica del calcio italiano, l’ambiente è molto legata a questa squadra. Il Bari ha costruito una rosa di assoluto valore per la categoria, ci sono tanti giocatori importanti a disposizione del tecnico locale, Stellone. Da parte mia c’è stima per l’avversario del debutto: so che ci attende una gara difficile, ma saranno tutte così in questa lunga stagione. Cominciamo con il Bari, dev’essere di stimolo per noi». La formazione di Venturato non cambierà il proprio credo calcistico. «Abbiamo il nostro modo di interpretare le partite, con qualsiasi avversario, sia in casa che in trasferta. È giusto restare umili, mantenere un basso profilo, ma andremo a Bari a giocarci la nostra partita con impegno e determinazione». Il Cittadella è una delle piccole realtà cadette, non avrà di certo i riflettori puntati addosso avendo come obiettivo la salvezza. «Abbiamo fatto per diversi anni la categoria, la società è seria e solida, ci sono persone capaci in grado di sostenere benissimo la serie B. Non avremo i favori del pronostico né grande effetto mediatico, ma potrebbe anche rivelarsi un vantaggio per noi. Penseremo soltanto a lavorare giorno dopo giorno per migliorarci, sempre: abbiamo ripreso la categoria e vogliamo mantenerla». L’entusiasmo della neopromossa spesso si è rivelato una marcia in più negli ultimi anni. «Non pensiamoci, piuttosto dico alla squadra di vivere la nuova realtà serenamente, ma con tanti stimoli. Chi affronterà la serie B per la prima volta dev’essere onorato di avere a disposizione questa importante opportunità: vale per me come per i giocatori». Venturato non potrà contare su due difensori, Martin e Pelagatti che devono scontare una giornata di squalifica rimediata alla fine della passata stagione. Diversi i punti interrogativi nell’undici che scenderà in campo a Bari, a partire dal centrale che affiancherà Scaglia, con Pascali in vantaggio su Pasa. A centrocampo l’unico sicuro del posto è capitan Iori, poi Schenetti e Valzania sono favoriti su tutti gli altri. In attacco Litteri sarà affiancato da Arrighini, panchina per Strizzolo e il giovane Kouamè.

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Dov’eravamo rimasti? Sì, certo, al 3-2 in casa del Sudtirol, che lo scorso 8 maggio chiuse il trionfale campionato di Lega Pro, con il Cittadella assoluto dominatore del girone A. Ma, in fondo, occorre ricordare anche un altro giorno di maggio, il 22, anno 2015, quando i granata, allora allenati da Foscarini, disputarono l’ultima partita in Serie B, un infelice 0-2 interno contro il Perugia che sancì la retrocessione dopo 7 anni di fila tra i cadetti. Due date che riassumono un intero percorso e che si possono inquadrare attraverso altrettante semplici parole, «entusiasmo» e «umiltà», ripetute più volte dal tecnico Roberto Venturato nella conferenza-stampa della vigilia di Bari-Cittadella, prima di salire in aereo con i suoi uomini da Venezia alle 14.30 di ieri, diretto in Puglia. Per lei, mister, questo sarà un debutto assoluto nella categoria… «È una gratificazione a livello personale, dopo una carriera iniziata tanti anni fa. Da parte mia c’è la voglia di confrontarmi con un campionato tanto bello quanto difficile. Sin qui ho sempre visto le partite della B da spettatore, allo stadio o in televisione; viverle dal di dentro è un’esperienza completamente diversa. È un salto notevole, che affronto con determinazione e il sorriso sulle labbra, perché penso che momenti come questo vadano comunque vissuti con serenità». L’esordio è in salita: nei pronostici per la promozione il Bari è subito sotto alle tre retrocesse dalla A. «È una piazza importante, per la città che ha alle spalle, per i giocatori che ha in rosa e per l’allenatore che la guida, Stellone, uno che si è comportato molto bene in questa categoria e che altrettanto ha fatto in Serie A a Frosinone, dove, anche se non è riuscito a centrare la salvezza, si è comunque giocato le sue carte sino in fondo. Ho grande stima e rispetto per i pugliesi, che, pure in questi giorni, hanno aggiunto al proprio organico elementi di valore (Ivan e il trevigiano Furlan gli ultimi innesti, ndr)». In Lega Pro il suo Cittadella ha sempre cercato di “fare” la partita. Cambierà qualcosa adesso? «No, il nostro modo di interpretare le gare rimarrà lo stesso: cercheremo di mettere in pratica un calcio propositivo e aggressivo. Proveremo a giocarci la partita con umiltà ed entusiasmo, perché in questa rosa c’è un grande desiderio di affermarsi e dimostrare qualcosa». In tanti fra gli addetti ai lavori, tuttavia, vi piazzano in coda alla classifica. «Da un punto di vista mediatico la nostra è una realtà “piccola”, ne siamo consapevoli, ma allo stesso tempo abbiamo alle spalle una proprietà e una società serie, il punto di partenza per raggiungere l’obiettivo salvezza. E comunque il Cittadella negli ultimi dieci anni è stato molto più spesso in B che in Lega Pro, e ha dimostrato sul campo di saper lavorare con capacità». Per Bari non sono partiti i difensori Martin e Pelagatti, che scontano un turno di squalifica rimediato nella scorsa stagione. Diversi i ballottaggi, con Scaglia, Pascali e Pasa a contendersi due maglie nel reparto arretrato, mentre a centrocampo nelle ultime sedute Venturato ha provato spesso Bartolomei nell’undici-base: potrebbe essere la sorpresa dell’esordio. Poco confortanti i 6 precedenti in Puglia, con 5 affermazioni biancorosse e un pari. Sono almeno 20 mila i sostenitori locali attesi allo stadio, contro i 9 granata partiti stamattina prima dell’alba a bordo del pullman guidato dall’immancabile Giuseppe Ferronato. In viaggio anche Stefano Albertin, storico speaker del Tombolato, all’ultima presenza “dal vivo” prima di trasferirsi all’estero per motivi di lavoro. A loro il compito di far sentire meno soli Iori e compagni nella bolgia del San Nicola.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) Su il sipario, ecco la serie B. Quella categoria che, come dice sorridendo Roberto Venturato, «sinora conosco soltanto perché l’ho vista in televisione». Eccola, dunque, la prima ufficiale di campionato del Cittadella, tornato nel calcio che conta dopo la retrocessione di quattordici mesi fa che aveva fatto temere il peggio. Niente di tutto questo, effetto «rimbalzo» immediato e promozione conquistata sul campo fra tanti applausi e mille pacche sulle spalle. Venturato è convinto che la sua squadra stupirà, anche se sono in molti, tra gli addetti ai lavori, a definire un’incognita soprattutto la terza linea, quella che sulla carta appare più debole rispetto agli altri due reparti. «Questa categoria sinora è un inedito assoluto — dice l’allenatore granata — per cui sarà un’emozione soprattutto per me, oltre che un onore poter sedere in panchina in uno stadio straordinario come il San Nicola. Ci siamo preparati bene, siamo contenti di come arriviamo all’appuntamento. Non ci saranno Martin e Pelagatti, che sono squalificati dalla stagione scorsa, mancheranno dai convocati anche Fasolo e Caccin». E Venturato inquadra subito la chiave della sfida. «Il Bari è un’ottima squadra, aveva già fatto bene lo scorso anno, si è rinforzata ed è cambiata ulteriormente negli ultimi giorni. Noi abbiamo una squadra motivata, dovremo imparare a gestire il salto di categoria e l’emozione dopo la promozione dello scorso anno. Partire a fari spenti può essere anche un vantaggio, se sapremo gestirci nella maniera migliore come credo sia nelle nostre corde». In settimana Venturato ha provato più volte Bartolomei sulla linea mediana e questo potrebbe far pensare a un’esclusione in vista per Schenetti, uno dei più positivi nel corso del precampionato. Ma la necessità di coprirsi rispetto a un Bari che si presenta al via tra squilli di tromba e tanti riconoscimenti estivi, sembra spingere Venturato a qualche correttivo rispetto al tema base. Il tutto mentre sul versante opposto Roberto Stellone ha tutti gli occhi puntati addosso e con l’obbligo di partire subito forte. «Non nascondo che sono un po’ emozionato. La prima ha sempre un sapore speciale, in uno stadio come il San Nicola poi è tutto elevato alla massima potenza. Bari è una piazza che con la B c’entra poco ma non siamo obbligati a cercare la vittoria a tutti i costi. L’anno scorso Pescara e Crotone esordirono prendendo quattro gol… Il Trapani fece un girone di ritorno strepitoso che gli permise di arrivare terzo. Ci saranno momenti in cui faremo tanti punti ealtri in cui ne faremo di meno». Il Citta si augura di poter iniziare con lo sgambetto che non t’aspetti. Occhio alle sorprese.

Ore 13.00 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 12.40 – Giorgio Zamuner, direttore generale del Padova, ha fatto il punto della situazione dopo l’allenamento di stamattina all’Appiani, sia per quanto riguarda il mercato, sia per il recupero di Sambenedettese – Padova: “Non ci sono ancora date, ma abbiamo buttato l’occhio al calendario e il periodo migliore è fine settembre/inizio ottobre perché poi inizia anche la Coppa Italia. Il mercato in uscita? Petrilli può scegliere dove andare viste le numerose richieste e per Dionisi si è sbloccato qualcosa in maniera decisa: il suo agente non mi ha voluto dire per scaramanzia la squadra di Lega Pro che lo vuole ma il giocatore ha già dato il suo consenso ed in serata dovrei avere una risposta definitiva a riguardo. Ilari? Ci sono in piedi ancora le offerte che già sapete. Se facciamo le uscite in tempi rapidi poi potremmo anche pensare alle eventuali entrate, anche se non è detto che ne faremo… Di sicuro dovremo prendere un esterno destro quale alternativa a Madonna. Bottalico? È stato in prova per cinque giorni alla Roma, dovrebbe tornare lunedì a meno che non decidano di prenderlo in prestito con diritto di riscatto perché stando a quanto mi ha detto il suo procuratore è piaciuto. Marcandella? Direi che rimane con noi…”.

Ore 12.20 – Qui Appiani: ancora a segno Alfageme.

Ore 12.05 – Qui Appiani: termina solo ora il primo tempo della partitella in famiglia.

Ore 12.00 – Qui Appiani: gran gol di Dettori su calcio di punizione.

Ore 11.40 – Qui Appiani: già a segno Neto Pereira, Alfageme e Marcandella. L’assenza di Petrilli è dovuta ad un permesso concesso al giocatore biancoscudato.

Ore 11.20 – Qui Appiani: inizia la partitella in famiglia.

Ore 11.10 – Qui Appiani: assente Petrilli, mentre lavorano a parte De Risio, Filipe e Germinale.

Ore 11.00 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Anche se la gara è stata rinviata, una delegazione di ultras biancoscudati andrà ugualmente oggi a San Benedetto del Tronto per consegnare i medicinali raccolti agli ultras rossoblù che sono attivi nell’assistenza delle popolazioni colpite dal sisma. «Ne approfitto per elogiare i ragazzi della tribuna Fattori: ci sono delle occasioni in cui a volte vanno ripresi perché non si comportano molto bene, in questo caso mi sento di fare a loro un elogio per l’iniziativa, vuole dire che sono sensibili e solidali». Farete qualcosa anche voi come società? «Penso di sì. C’è tempo anche la prossima settimana. Avevamo provato a chiedere se era possibile procedere con un’inversione di campo e devolvere magari l’incasso a favore dei terremotati, ma non è stato possibile». A questo punto l’avvio del vostro campionato slitta di una settimana, quando all’Euganeo arriverà l’Albinoleffe. «In realtà per tre sabati consecutivi giocheremo altrettante partite casalinghe, con l’intermezzo della trasferta a Fano. Se vogliamo parlare di calendario favorevole, possiamo magari anche farlo. Poi tutto sta a saperne approfittare».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Sul rinvio della gara ecco anche le parole del presidente Giuseppe Bergamin rilasciate ieri mattina alla Guizza: «Una decisione ineccepibile, per le forze dell’ordine le priorità sono altre in quella zona. Un po’ di disagio ce lo crea perché cambiamo i nostri programmi, ma ci sono anche degli aspetti positivi: abbiamo una settimana in più per metterci in ordine dal punto di vista fisico e recuperare quei due-tre ragazzi che sono in difficoltà in questo momento, poi finisce anche il mercato e così inizieremo il campionato con una rosa definitiva». A pochi chilometri di distanza si terranno anche le esequie alla presenza delle più alte cariche istituzionali, non era proprio il caso di giocare una partita di calcio. «Di sicuro ci sarebbe stato un aspetto emotivo che poteva creare una situazione particolare. Lasciare passare il tempo è meglio per tutti».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Partita rinviata a data da destinarsi: niente debutto in campionato oggi per il Padova che avrebbe dovuto affrontare la trasferta con la Sambenedettese. La decisione è stata comunicata ieri mattina dalla prefettura di Ascoli, su indicazione del Ministero dell’Interno, visto che oggi alle 11.30 si celebreranno i funerali di Stato delle vittime marchigiane del terremoto. Inoltre le forze dell’ordine sono convogliate nelle zone del sisma, ragione per cui non sussistono le condizioni per garantire il servizio d’ordine allo stadio. «Il rinvio della partita è stato richiesto direttamente dalla prefettura di Ascoli – spiega il presidente Gabriele Gravina della Lega Pro – perché tutte le forze dell’ordine sono mobilitate per il terremoto. San Benedetto del Tronto è molto vicina, e giocare la partita avrebbe creato un ulteriore disagio, per cui è doveroso aderire a quanto stabilito dalla prefettura». Quando sarà recuperata la sfida? «In tempi rapidissimi. Direi entro fine mese o a inizio ottobre, tenuto conto che c’è già un turno infrasettimanale il 14 settembre. Lo valuteremo comunque insieme alle società, non vogliamo recare a loro un danno».

Ore 10.20 – (Gazzettino) I biancoscudati disputeranno una partitella in famiglia oggi alle 11 all’Appiani, prima di concedersi domani una giornata di riposo. Niente test per Germinale e De Risio, che dovrebbero tornare a pieno regime in gruppo lunedì quando si inizierà a preparare la sfida interna con l’Albinoleffe. Intanto, tengono banco le vicende di mercato che si appresta a vivere il rush finale. Zamuner andrà martedì allo Star Hotel Business Palace di Rogoredo, nuova sede milanese delle trattative, per seguire da vicino le ultime operazioni prima del gong fissato alle 23 di mercoledì. Sul tavolo ci sono tre cessioni: Petrilli è il giocatore più gettonato in termini di richieste, per Ilari si è fatto vivo con una chiacchierata esplorativa il Teramo oltre al Siracusa, anche se i siciliani sarebbero più interessati proprio a Petrilli, mentre per Dionisi sembra trapelare una certa fiducia dal suo entourage per una sistemazione in lega Pro al momento top secret. Il diggì si muoverà anche in entrata: oltre a Monteleone, è caccia al vice Madonna. E occhio a un eventuale colpo last minute se partono Petrilli, Ilari e Dionisi.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il campionato del Padova, quindi, comincerà sabato 3 settembre alle 20.30 contro l’Albinoleffe, che pure oggi non giocherà dopo il rinvio del match con la Maceratese ottenuto dopo il tardivo ripescaggio in Lega Pro. E tra le pieghe di un calendario che nelle prossime tre settimane vedrà la squadra di Brevi tre volte all’Euganeo – dopo l’Albinoleffe arriverà il Forlì, quindi la Maceratese dopo il turno infrasettimanale del 14 settembre con il Padova di scena a Fano – si cerca una data per il recupero. I sabati sono tutti occupati sino a gennaio, e quindi Samb-Padova si giocherà in infrasettimanale. Le date possibili sono tutte racchiuse da qui alla metà di ottobre, quando scatterà la fase eliminatoria della Coppa Italia di Lega Pro che occuperà altri mercoledì. Per ragioni logistiche il Padova spera nel 4 o nell’11 ottobre, a ridosso della lunga trasferta di Teramo: rimanendo qualche giorno nel centro Italia, eviterebbe di viaggiare di continuo lungo l’Adriatico.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «In questi giorni in quei territori le priorità sono ben altre. Al di là dei disagi che questo rinvio può creare a noi e ai tifosi, la riteniamo una decisione giusta. Avevamo provato a proporre l’inversione di campo, con l’intenzione anche di destinare l’incasso alle popolazioni terremotate, ma non ci è stata concessa. Avremo una settimana in più per sistemare gli ultimi dettagli e chiudere il mercato». Da parte del patron parole di elogio anche per i ragazzi della Tribuna Fattori, che, nonostante il rinvio, oggi si recheranno comunque a San Benedetto per consegnare il materiale raccolto ieri all’Euganeo: «Quando c’è da “bacchettarli” è giusto farlo, ma stavolta hanno dimostrato di essere sensibili e solidali: per questa iniziativa vanno solo applauditi». La Lega Pro, nel frattempo, ha imposto che il 3% degli incassi delle prime due giornate sia devoluto alle popolazioni terremotate, e che ogni società partecipi ad una raccolta di fondi da destinare alla costruzione di un’area scolastica, allestita con aule e palestra da dedicare all’attività sportiva nelle zone terremotate. Gli scenari.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sambenedettese-Padova non si gioca. Il rischio paventato dopo il terremoto, smentito mercoledì e ritornato ad essere concreto nella tarda serata di giovedì, ieri mattina è diventato realtà: la Prefettura di Ascoli Piceno ha imposto il rinvio della prima partita di campionato programmata per questo pomeriggio allo stadio “Riviera delle Palme”. A motivare la decisione la necessità di convogliare forze dell’ordine e mezzi di soccorso ad Ascoli, dove questa mattina si terranno i funerali di Stato di diverse vittime del sisma, alla presenza delle più alte cariche dello stato. Samb-Padova, perciò, non avrebbe avuto i requisiti minimi di servizio d’ordine per essere disputata, ed è stata rinviata a data da destinarsi. Le reazioni. «Una decisione ineccepibile»: così l’ha definita ieri mattina il presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin, arrivato alla Guizza dove la squadra (che oggi si ritroverà alle 11 all’Appiani per una seduta inattesa) si stava allenando nonostante fosse appena giunta la notizia del rinvio dell’incontro.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Queste le partite e gli arbitri della 1ª giornata di andata del girone B di Lega Pro, in programma oggi: Albinoleffe-Maceratese e Sambenedettese-Padova rinviate; ore 16.30 Lumezzane-Teramo (arbitro Pietropaolo di Modena), Sudtirol-Fano (Gariglio di Pinerolo); ore 18.30 Santarcangelo-FeralpiSalò (Chindemi di Viterbo); Pordenone-Gubbio ( Meraviglia di Pistoia); Venezia-Forlì (Zingarelli di Siena); ore 20.30 Ancona-Mantova (Dionisi di L’Aquila); Bassano Virtus-Reggiana (Massimi di Termoli); Modena-Parma (Guccini di Albano Laziale).

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Alcuni tifosi della Tribuna Fattori si recheranno però ugualmente a San Benedetto per consegnare medicinali e generi di prima necessità agli ultras della Samb, che a loro volta li consegneranno nelle zone colpite dal sisma: «Ne approfitto per fare un elogio ai ragazzi della Tribuna Fattori — aggiunge Bergamin — perché hanno dimostrato di essere sensibili e solidali con questa loro iniziativa in favore dei terremotati. A volte li abbiamo ripresi ma questa volta vanno loro fatti solo i complimenti. Questo rinvio ci scombina un po’ i piani ma così recuperiamo a pieno i due o tre acciaccati e potremo lavorare senza l’assillo del calciomercato. A tal proposito il dg Zamuner sta lavorando per le entrate e le uscite, martedì andrà a Milano e negli ultimi due giorni perfezionerà queste operazioni. La campagna abbonamenti? Conto molto nell’ultima settimana per aumentare il dato, e sono certo che i tifosi ci daranno una mano». Nel weekend potrebbero perfezionarsi alcune operazioni in uscita, prima fra tutte il passaggio di Marco Ilari al Delta Rovigo, nelle ultime ore e sono stati fatti ulteriori passi in avanti. Non è ancora fatta, tuttavia il giocatore ha mostrato di gradire la destinazione a differenza di quanto accaduto con la Casertana, che gli aveva proposto un biennale. La situazione più complicata resta quella di Matteo Dionisi, visto che la Sambenedettese non si è più fatta viva dopo che la prima offerta era stata respinta dalla dirigenza biancoscudata. Zamuner, se dovesse riuscire a perfezionare anche la cessione di Petrilli (Pro Piacenza, Siracusa, Maceratese o A.Leffe le possibili destinazioni) avrebbe un jolly da giocarsi, probabilmente fra attacco e difesa, anche se su questo versante non ci sono certezze.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Niente da fare: non si gioca. Sambenedettese-Padova, che si sarebbe originariamente dovuta disputare oggi alle 16.30, non si giocherà. Decisione irrevocabile, quella presa dalla questura del capoluogo marchigiano ieri mattina, dopo aver constatato l’impossibilità di garantire le norme di sicurezza al pubblico presente. La stragrande maggioranza delle forze dell’ordine, infatti, è impegnata nelle vicinanze per prestare i soccorsi necessari alle popolazioni colpite dal violentissimo sisma che ha distrutto diversi paesi al confine fra Umbria, Lazio e Marche. Decisione, quella di rinviare a data da destinarsi il match, che tuttavia ha fatto storcere il naso a più di qualcuno, anche se il presidente Giuseppe Bergamin ha rilasciato dichiarazioni distensive e assolutamente in linea con il clima di grande collaborazione instaurata con la dirigenza della Sambenedettese. «Avevamo anche provato a proporre l’inversione di campo — sottolinea il numero uno biancoscudato — in questo modo non si sarebbe perso nulla e si potevano magari evitare alcuni disagi, ma non c’è stato niente di fare. Nonostante questo, a scanso di equivoci, la trovo una decisione ineccepibile al di là del disagio che può crearci, perché le priorità sono ben altre da quelle parti in questo momento».




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