Live 24! Padova-Forlì, prima vittoria in campionato per i biancoscudati: Altinier e Madonna timbrano il successo

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Ore 22.50 – Oscar Brevi, allenatore del Padova: “Queste sono gare che devono essere chiuse subito. In questa partita abbiamo fatto tutto noi, ma se poi prendi un gol si rischia di compromettere tutto. Per questo ero agitato in panchina, perché ci tenevo a vincere. Abbiamo fatto un’ottima gara, così come con l’Albinoleffe. La squadra ha fatto bene, creando tante situazioni da gol e in queste situazioni prima o poi segni. Oggi abbiamo usato di più la fascia destra rispetto alla settimana scorsa, ma questo dipende molto dall’avversario e da come si difende in quella zona. A fine primo tempo c’era Bindi con un indurimento al polpaccio e anche Favalli aveva un affaticamento, quindi ho levato Altinier che veniva da un infortunio. Aver rotto il ghiaccio con la vittoria? Vincere fa sempre bene, ma io e la squadra eravamo sereni. Adesso non c’è tempo di pensare, abbiamo il Fano tra tre giorni, loro hanno avuto due giorni in più per recuperare e in questo momento della stagione non mi sembra una cosa giusta. Favalli? Aveva un affaticamento ai flessori, è normale che poi con l’andamento della partita la gamba gli si sia contatta. Vedremo domani nello specifico cos’è successo”.

Ore 22.30 – Termina la partita: Padova- Forli’ 2-0.

Ore 19.20 – Lega Pro girone B, fine primi tempi: Pordenone-Teramo 1-0 (Burrai (Pn) al 20′ pt), Venezia-Reggiana 0-1 (Nolé (Re) al 5′ pt).

Ore 19.10 – (Il Piccolo) La Triestina si prepara alla prima trasferta di campionato e alla sfida con il Cordenons (si gioca però al “Bottecchia” di Pordenone, inizio ore 15, arbitra Perenzoni di Rovereto), con qualche acciacco di troppo ma anche con una novità. Anzi, per la precisione si tratta di un ritorno: sarà di nuovo alabardato infatti Luca Di Dionisio (ma non si sa se sarà disponibile già da domani), uno dei più positivi della scorsa stagione, nella quale con l’Unione ha collezionato 25 presenze e 3 gol. Un jolly che può fare vari ruoli, ma che soprattutto può occupare due caselle importanti del centrocampo, sapendo giocare sia davanti la difesa che come mezzala. La Triestina insomma non vuol lasciare nulla di intentato nella lotta al vertice, e l’aver aggiunto un’altra preziosa pedina in un reparto che contava già sei elementi, è figlia di un ragionamento logico che non fa una grinza. Dei sei componenti il centrocampo, tre sono over (Cecchi, Corteggiano e Frulla) e tre sono under (Celestri, Carraro e Turea): se mancano nello stesso momento per infortunio o squalifiche due over (e purtroppo potrebbe già essere il caso contro il Cordenons), ecco che la Triestina si troverebbe a giocare in un settore chiave con ben due under su tre. Un’evenienza che, a meno di occasioni particolari, si vorrebbe evitare. La scelta è così caduta sull’usato sicuro: Di Dionisio infatti, oltre a saper ricoprire più ruoli, conosce già l’ambiente, porta fisicità e centimetri, può essere utile a dare maggior copertura, ma come dimostrano i tre gol della scorsa stagione sa giocare anche più vicino alla porta avversaria. Insomma un prezioso tuttofare che potrà essere utile, senza dimenticare che la società sta lavorando anche sul terzino classe 1998 visto che la questione Langwa “Zoom” sembra andare per le lunghe. Come si diceva, l’idea Di Dionisio nasce anche dall’emergenza a centrocampo. Purtroppo Cecchi e Corteggiano non stanno benissimo, anzi, sono a forte rischio per la gara di domani a Pordenone. Non si tratta di infortuni gravi, ma il fatto che entrambi, fin dal precampionato, abbiamo delle leggere ricadute e livello muscolare, non può che preoccupare. E rischiare già in questa fase della stagione è fuori luogo. Di certo sembra arrivato il momento di Frulla, dopo che il centrocampista aveva saltato la prima per squalifica Inoltre la Triestina dovrà fare a meno di Bradaschia, uscito dal campo dopo appena un quarto d’ora contro la Pievigina. Per lui solo una forte contrattura al bicipite femorale destro, perché per fortuna si è fermato subito: domani dovrà dare forfait, ma si spera di recuperarlo già per la prossima sfida casalinga con l’Union Feltre.

Ore 18.50 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno cerca il riscatto contro il Campodarsego. La banda di Roberto Vecchiato domani va nel Padovano contro la squadra con cui il 29 maggio aveva perso la finale playoff per 2-1 (doppietta di Kabine). Dopo la bella vittoria casalinga contro il Cordenons, i gialloblù giocano una partita di tutt’altro spessore contro il quotato Campodarsego, che per molti è la favorita alla vittoria del campionato. In estate la formazione padovana ha rinunciato alla possibilità del ripescaggio in Lega Pro per investire una grossa somma di denaro per provare a vincere il campionato. La rosa è stata affidata all’esperto Enrico Cunico, che con le sue squadre negli anni è sempre stato in alto in classifica, ma che non ha mai vinto la categoria. Vecchiato dalla sua può sorridere per il recupero di Nicola Calcagnotto, pilastro della difesa gialloblù. «Fortunatamente per avrò l’intera rosa a disposizione – spiega l’allenatore del Belluno – i nostri avversari puntano sicuramente alla conquista del campionato e nonostante abbiamo cambiato un paio di interpreti rispetto alla scorsa stagione, si sono rinforzati con giocatori di assoluto livello e qualità. Domani mattina svolgeremo il nostro ultimo allenamento. Sappiamo che sarà una partita difficile ma vogliamo giocarcela a viso aperto, forti anche delle due ottime prestazioni contro Montebelluna e Cordenons». Chi gioca? In porta c’è il solito ballottaggio tra Borghetto e Menegazzo, con il primo favorito. In difesa la coppia dovrebbe essere formata dal rientrante Calcagnotto e da Granara, che ha dimostrato sicurezza nella prima partita in campionato. Sulle fasce non si discutono Mosca a sinistra e Pescosta a destra. A centrocampo Bertagno dirige la squadra, supportato da Masoch e da Miniati. In attacco Duravia dovrebbe giocare alle spalle di bomber Corbanese e del giovane più in forma della squadra, Marta Bettina. L’alternativa potrebbe essere Brotto dal primo minuto, ma così facendo il tecnico dovrebbe inserire a metà campo un fuoriquota. Pescosta verso l’addio. Per Giovanni Pescosta saranno gli ultimi match in gialloblù Il ragazzo vuole dedicarsi allo studio, direzione medicina, e una volta passato il test, è disposto a spostarsi per inseguire il suo sogno. Sembra però che il suo sostituto non sarà l’ex Belluno Georges Petdji, perché risulta che il ragazzo abbia un contratto valido con la Pro Patria, che pretende sicuramente dei soldi per darlo in prestito, e la società di Piazzale della Resistenza non è intenzionata a pagare. Sembra che il direttore sportivo Augusto Fardin stia seguendo un ragazzo del 1996 nel Bergamasco, ma per ora non si hanno notizie più precise.

Ore 18.30 – Lega Pro girone B, fischio finale: Ancona-Bassano 1-2 (aut. Bizzotto (An) al 45′ pt, Grandolfo (Ba) al 4′ st, Laurenti (Ba) al 40′ st), Lumezzane-Gubbio 0-1 (Musto (Gu) al 38′ st), Sambenedettese-Mantova 1-3 (Caridi (Mn) al 27′ pt, Zammarini (Mn) al 38′ pt, Mancuso (Sb) al 24′ st, Romeo (Mn) al 42′ st), Santarcangelo-Parma 0-0, SudTirol-FeralpiSalò 1-2 (Gliozzi (St) al 14′ st, Ranellucci (Fs) al 29′ st, Gerardi (Fs) al 36′ st).

Ore 18.20 – (Gazzetta di Modena) Dubbi di modulo anche per la Maceratese, che a Modena quasi sicuramente terrà a riposo il fantasista Turchetta per preservarlo in vista del derby di martedì con l’Ancona. Nella rifinitura di ieri Federico Giunti, tecnico dei marchigiani, ha provato sia il 4-3-3 che il 4-3-1-2: nel primo caso fuori un attaccante, Allegretti, nel secondo una mezzala, Franchini, con Petrilli dietro le punte e De Grazia arretrato in mediana. Al centro della difesa ci sarà l’ex canarino Armando Perna.

Ore 18.00 – (Gazzetta di Modena) Nella conferenza della vigilia, Pavan ha confidato che solo dopo la rifinitura di questa mattina scioglierà gli ultimi dubbi di formazione. Dubbi che potrebbero non limitarsi semplicemente agli uomini da schierare. Nella partitella giocata ieri allo Zelocchi, infatti, il tecnico ha opposto due formazioni schierate con moduli diversi e giocatori verosimilmente mischiati. Da una parte il 4-3-3 utilizzato nelle prime due uscite stagionali, dall’altra un 4-2-3-1 sperimentato a gara in corso contro la FeralpiSalò. Soluzione, quest’ultima, da tenere assolutamente in considerazione. Diverse incognite, ma nell’undici titolare dovrebbero vedersi almeno un paio di volti nuovi, su tutti quelli di Laner e Basso. La coppia centrale sarà formata da Cossentino e Marino, con il primo al rientro da squalifica e il secondo guarito dalla tonsillite, sulle corsie esterne Calapai e Popescu sono ancora favoriti su Accardi e Minarini: il rumeno, nonostante una vistosa fasciatura, ha risolto il problema al polpaccio accusato mercoledì. Con schieramento a tre in mezzo, ballottaggi Olivera-Salifu in mediana e Schiavi-Tulissi nel tridente, mentre Basso sarà sull’out mancino e Diakite al centro dell’attacco. In caso di 4-2-3-1 fuori una mezzala, con Schiavi in trequarti e Tulissi a destra.

Ore 17.40 – (Gazzetta di Modena) Il Modena va alla ricerca di un immediato riscatto, parola della quale si è abusato durante la settimana – a ragion veduta, visto il disastro di Salò – ma che ora è necessario tradurre sul campo. Contro la Maceratese dell’ex Armando Perna, che alle 20,30 si presenterà al Braglia, i canarini dovranno prima di tutto ritrovare l’atteggiamento visto al debutto con il Parma e smarrito nell’indecorosa trasferta in riva al Lago di Garda. Dopo un pareggio ed una sconfitta, però, sarà necessario sfruttare il secondo turno casalingo per trovare soprattutto il primo colpo da tre punti, evitando in questo modo un ulteriore contraccolpo psicologico alla vigilia di due gare ravvicinate e per nulla semplici con Teramo e Reggiana. Già all’indomani della gara di Salò, Simone Pavan aveva voluto capire assieme alla squadra le ragioni di un inspiegabile blackout che non aveva potuto salvare un Modena così brutto dalla sconfitta. Dal confronto, ha spiegato ieri il tecnico, è emersa tutta la voglia di rifarsi contro la Maceratese e di non essere mai più la squadra vista a Salò: «Ho visto i ragazzi davvero dispiaciuti e mi ha fatto molto piacere sentirli parlare. Questa settimana di allenamenti mi ha confermato che quelle parole venivano dal cuore, i ragazzi hanno lavorato ai mille all’ora ed ogni giorno ho avuto risposte ottime. C’è tanta voglia di riscatto, a partire dal sottoscritto, il primo colpevole della sconfitta di Salò. Al di là dei moduli, di aspetti tecnici e tattici, l’importante sarà ritrovare la mentalità che ci aveva permesso di sfidare ad armi pari una corazzata con il Parma. Lo dobbiamo soprattutto ai nostri tifosi, perché sentiamo di aver tradito la grande dimostrazione di fiducia che ci era stata data con una prestazione non all’altezza a Salò: se la loro risposta era stata positiva, la nostra è stata l’esatto contrario. La partita con la Feralpi è l’esempio di gara che non andrebbe mai fatta e forse è un bene averci subito sbattuto il muso. Per questo motivo non penso sia giusto enfatizzare il problema del gol: a parte l’ultima trasferta abbiamo sempre creato, ho grande fiducia sul fatto che presto inizieremo anche a concretizzare».

Ore 17.20 – Lega Pro girone B, fine primi tempi: Ancona-Bassano 1-0 (aut. Bizzotto (An) al 45′ pt), Lumezzane-Gubbio 0-0, Sambenedettese-Mantova 0-2 (Caridi (Mn) al 27′ pt, Zammarini (Mn) al 38′ pt), Santarcangelo-Parma 0-0, SudTirol-FeralpiSalò 0-0.

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Bruno Tedino ha una certezza: «Ci vorrà qualcosa di più rispetto a Forlì». Per superare il Teramo serve dunque crescere in confronto a una settimana fa, quando il Pordenone espugnò con merito il campo dei romagnoli. «Solo così possiamo fare nostra la gara – afferma il tecnico dei neroverdi -. Il nostro avversario è di caratura superiore se paragonato ai due che abbiamo appena incontrato: vuole fare un campionato di spessore, ha come obiettivo entrare nei playoff, e quindi noi dobbiamo per forza crescere. Servirà una grande prestazione, l’ho già detto ai ragazzi e ci tengo a dirlo a tutti. Per questo ci serve anche un aiuto da parte del pubblico». Tedino invoca l’affetto del Bottecchia. In effetti fa bene: in via Stadio il Pordenone non perde da ben nove mesi. «Il livello si alza e inizia il bello – ammette Tedino –. Questa è una partita importante: vediamo se siamo migliorati e se possiamo stare in alto. Serve correre per essere nel treno di chi fa un torneo di vertice: col Teramo sapremo qualcosa in più su noi stessi». Non è un caso se Tedino ha un grande rispetto e timore per l’avversario. «Gli abruzzesi sono un’ottima squadra – spiega –. Propositiva, che tiene un ritmo alto, che ha giocatori forti nell’uno contro uno come Petrella e Sansovini, che ha personalità. Si vede la mano dell’allenatore. Ripeto, servirà una grande prestazione. E intanto io penso solo alla partita di domani (oggi, ndr), non penso a Mantova e Parma».Così l’ex Zauli: «Andremo a Pordenone per puntare al massimo risultato – afferma –. Affronteremo una squadra forte. Dobbiamo arrivare lì con il rammarico che ancora conserviamo dentro per la vittoria sfumata con il Bassano. Non mi sento un ex, perché quella parentesi, negativa ma fortemente utile sotto il profilo dell’esperienza, non è praticamente mai iniziata, con tanti problemi da subito».

Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) La prima vittoria ha riacceso l’entusiasmo e dato una spinta morale notevole alla squadra. Rimane un dato di fatto: l’avversario era il Forlì, che ha come ambizioni salvarsi. Adesso il livello s’alza e il Pordenone deve rispondere presente, se vuole fare un torneo di vertice. Arriva il Teramo del grande ex, Lamberto Zauli, che punta dichiaratamente ai playoff: è il primo test di vertice per i neroverdi, «importante da centrare se si intende stare in alto» ammette lo stesso Bruno Tedino. “Ramarri” che arrivano con qualche dubbio nel reparto arretrato, a questa terza gara del girone B di Lega Pro, ma allo stesso tempo forti di un Bottecchia invalicabile: è dal 20 dicembre che non passa nessuno in via Stadio. La forza del proprio pubblico per volare. La situazione. Serve calore anche perché, quella odierna, è la prima delle tre partite da affrontare nell’arco di una settimana. Mercoledì Berrettoni e soci andranno a Mantova, quindi sabato prossimo il big match in casa, quello col Parma, sotto i riflettori (alle 20.30) e con gli occhi addosso di tutta la città. Iniziare bene questo trittico è importante, ancor più però dare continuità al pari col Gubbio e alla vittoria di sabato scorso col Forlì: avere 7 punti in 3 giornate è il chiaro segnale a se stessi e agli altri di cosa si può (e si vuole) ambire nel corso della stagione. Il Pordenone sa cos’ha di fronte ma, al contempo, sa a che punto è. Sta crescendo, sia di condizione, sia a livello di conoscenza reciproca – più di metà formazione titolare è nuova: l’amichevole giocata col Fiume/Bannia pochi giorni fa ha dimostrato che certi automatismi stanno diventando… automatici. In particolare davanti, con bomber Arma (4 reti in 4 impegni ufficiali) e quel fuoriclasse di Berrettoni che cominciano a dialogare a meraviglia. L’insidia. Ci vorranno delle magie di quei due, perché il Teramo arriva al Bottecchia arrabbiato. Ha perso col Bassano, per certi versi immeritatamente, e ha in panchina quel Zauli che ha voglia di grande riscatto. Nel 2014 il mister durò solo 5 partite di campionato, troppo poche per dimostrare il suo valore (poi visto a Santarcangelo). Pure per ammissione dello stesso presidente Lovisa il trainer necessitava di più tempo. L’ex calciatore vuole far vedere che qualcuno, due anni fa, pur con l’attenuante dell’essere all’esordio in Lega Pro, si era sbagliato. Per questo il trainer sale in Friuli non modificando per nulla il suo calcio offensivo, propositivo, con un 4-3-3 con un certo Sansovini da tenere in considerazione. Ha forza davanti, il Teramo, e il Pordenone deve stare attento perché dietro è leggermente in emergenza. Le ultime. Fuori da tempo Marchi, Pellegrini è in dubbio: è uscito anzitempo col Fiume/Bannia, vittima di una contrattura. Qualora non ce la dovesse fare (50 per cento), Semenzato dovrebbe spostarsi a destra favorendo così l’inserimento di De Agostini sulla sinistra. Se l’ex Pisa dovesse recuperare le fasce riprendono lo stesso schema. In mezzo dovrebbe tornare Burrai dalla squalifica, affiancato da Misuraca e Buratto; davanti, inamovibili Arma e Berrettoni, si giocano un posto Azzi, Martignago e Cattaneo. A quanto pare sembra favorito quest’ultimo, fresco di rinnovo sino a giugno 2018. Quale miglior modo, dunque, se non segnare un gol per festeggiare il prolungamento del contratto?

Ore 16.10 – (Gazzetta di Mantova) La gloriosa Sambenedettese negli ultimi anni tra fallimenti e rinascite è stata a lungo relegata nei campionati dilettantistici e la stagione scorsa è riapprodata tra i professionisti vincendo la serie D. Artefice della promozione è mister Ottavio Palladini, 45enne, nativo proprio di San Benedetto del Tronto e sempre legato, in carriera, ai colori rossoblù. Il profeta in patria applica il 4-3-3 e, dopo il rinvio della gara contro il Padova causa terremoto, nel primo match in Lega Pro ha subito vinto (2-1) espugnando il campo della Maceratese. La Samb ha confermato soltanto 7 giocatori della squadra che ha vinto la D, acquistandone ben 18: quasi tutti atleti di categoria, tra i quali in difesa l’esperto Ferrario dal Catania e Mori dal Santarcangelo. Dalla Carrarese sono arrivati il regista Berardocco (’91) e l’esterno Tavanti, ex biancorosso di un paio di anni fa. In extremis è arrivato Damonte, a lungo inseguito anche dall’Acm, mentre in attacco il 31enne bomber Fioretti dalla Maceratese.

Ore 15.50 – (Gazzetta di Mantova) Alla vigilia della sfida con la Sambenedettese, un «grande in bocca al lupo alla Mantova sportiva e soprattutto alla squadra», arriva anche dall’Australia. È firmato Diego Pellegrini, in arte Hannibal, che nella terra dei canguri fa il fisioterapista e gestisce il Club Accademia Eastern United Fc (ha appena ceduto un giovane all’Udinese) ma non dimentica certo il calcio italiano. Nè il fatto che nella circostanza può parlare da doppio ex: «San Benedetto è una piazza difficile dove giocare se non hai personalità – racconta -. Io lo feci nel 2001-2002, in C2, dove tornavo pochi anni dopo aver sfidato gente come Mancini, Salas, Totti ecc. Ci vollero però 4 allenatori prima di infilare un filotto vincente (passammo anche a Mantova e segnai al Martelli) e andare a conquistare la promozione ai playoff». Due anni dopo Pellegrini arrivò in biancorosso e furono ancora successi: «Nessuno può scordare la cavalcata dalla C2 alla B. Me ne andai in Australia a gennaio 2006, eravamo primi in classifica… Che ricordi! In questi dieci anni non ho mai perso di vista l’Acm e ho ancora tanti amici in città». Pellegrini pensa che i biancorossi possano fare un buon campionato: «Mi sembra che la squadra al momento stia facendo in pieno il suo dovere ed è partita bene in questo torneo nonostante il calendario le abbia riservato subito due partite difficili, ad Ancona e contro il Venezia. Spero che il Mantova ottenga altri buoni risultati – conclude – e non sarà difficile con un Tano che fa ancora la differenza».

Ore 15.30 – (Gazzetta di Mantova) Dopo le buone prestazioni e i pareggi ottenuti contro Ancona e Venezia, oggi il Mantova è atteso dall’esame Sambenedettese. Un esame anche tecnico, visto che mister Luca Prina definisce quella marchigiana come «una squadra di alto livello» ma soprattutto “ambientale”: al Riviera delle Palme sono attesi infatti circa 5mila spettatori, smaniosi di spingere la loro squadra alla vittoria nel debutto casalingo dopo il ritorno in Lega Pro. I rossoblù hanno visto rinviare la loro prima gara di campionato a causa del terremoto e hanno poi vinto il derby in trasferta a Macerata. «Davanti la Sambenedettese ha giocatori importanti come Fioretti, Mancuso e Tortolano – spiega Prina -, ma anche a metà campo e in difesa è una squadra forte fisicamente e con buona qualità. Ma soprattutto potrà contare sul fattore ambientale, avendo un gran pubblico che la spingerà a cercare un altro successo dopo quello ottenuto in trasferta. Per noi comunque tutto questo può essere motivante: sarà una bella gara da vivere in uno stadio stupendo, vogliamo confermarci facendo la nostra partita e andando alla ricerca del risultato attraverso il gioco». Il mister biancorosso conta molto sulla tenuta mentale dei suoi: «La gara col Venezia ci ha dato ulteriore convinzione, siamo consci che stavolta ci sarà da soffrire ma siamo anche consapevoli di ciò che possiamo fare». Nella rifinitura l’unico imprevisto è il forfeit di Boniperti, che sembrava ormai recuperato ma ha accusato una ricaduta. Per il resto Prina ha a disposizione l’intera rosa e non ha dubbi nel comunicare l’undici anti-Sambenedettese: «Fare la formazione è molto meno complicato di quanto si possa pensare – afferma il tecnico biellese -, perché in queste cose il campo è giudice supremo. E il campo nell’ultima partita ha parlato chiaro». Conferma in blocco, dunque, per i calciatori che hanno fermato sul pari il Venezia al Martelli: «È quasi una scelta obbligata – aggiunge Prina -, nelle cose ci vuole logica e rispetto del lavoro». Qualche volto nuovo si potrà vedere magari a gara in corso o nei prossimi match, visto che ai biancorossi toccherà riscendere in campo martedì al Martelli contro il Pordenone e sabato a Bergamo contro l’Albinoleffe: «Le tre partite in una settimana saranno impegnative, ma non cerchiamo alibi – dice Prina al riguardo -. Gestiremo le forze nel miglior modo possibile». Nella gara odierna fra i biancorossi l’ex di turno sarà Pietro Tripoli, che ha vestito la maglia della Sambenedettese dieci anni fa, all’inizio della sua carriera. Sull’altro fronte partirà invece in panchina l’esterno Christian Tavanti, che a Mantova collezionò 7 presenze e un gol due stagioni fa, prima di incappare in un grave infortunio. L’Acm nella sua storia vanta soltanto 5 precedenti sul campo della Sambenedettese, dove non ha mai vinto, totalizzando 4 sconfitte (l’ultima per 2-1 in C2 nella stagione 2001-2002 con gol di Graziani) e un pareggio. Curioso anche lo score dell’arbitro Zanonato di Vicenza: ha due precedenti con il Mantova e uno con la Samb e tutte queste gare sono finite in pareggio. Nota finale dedicata alla società. Ieri con il pullman della squadra hanno viaggiato patron Di Loreto e il presidente Musso, mentre i soci romani Folgori e De Sanctis raggiungeranno direttamente oggi le Marche dalla capitale. Con loro dovrebbe esserci anche il terzo socio Andrea Barberis, che finora non si è mai visto nè a Mantova nè allo stadio.

Ore 15.10 – (Alto Adige) Riprendere il cammino. Al Druso arrivano i “Leoni del Garda” della FeralpiSalò, compagine di livello contro la quale i biancorossi di Viali puntano a rialzare la testa, tornando a riallacciare i fili con la vittoria. Reduci dalla sconfitta in terra eugubina, Marcone e compagni, infatti, vogliono dimostrare che il passo falso con il Gubbio è “figlio” di un’unica disattenzione, errore fatale che ha condizionato il risultato finale. Una sconfitta quindi immeritata ma che rimane tale, così come rimane intatto il rammarico per l’occasione smarrita. «Con il Gubbio – esordisce Viali – abbiamo fatto molti meno errori rispetto alla gara con il Fano. Per questo lunedì, dopo l’analisi del video della gara, eravamo doppiamente incavolati per il risultato che ci ha penalizzato troppo. Sfortuna? Nel calcio ci vuole coerenza, appellarsi alla sfortuna nella sconfitte sa tanto di alibi. E questo da noi non esiste». L’Alto Adige medita il pronto riscatto, dunque, mettendo nel mirino tre partite in sette giorni, si comincia oggi con la FeralpiSalò, per proseguire con le notturne di martedì a Bassano e domenica prossima al Druso contro il Forlì, entrambe con fischio d’inizio alle ore 20.30. Il futuro prossimo ha i colori della FeralpiSalò che, in classifica, vanta gli stessi punti dei biancorossi. «Affronteremo – continua Viali – una squadra ambiziosa e che, da qualche anno, vuole fare il salto di qualità. I bresciani non solo hanno un organico da prima fascia ma anche un’identità di squadra ben definita, forza fisica e intensità. Sicuramente sarà per noi un bel test che ci farà capire di che pasta siamo fatti, il primo test di una settimana intensa». Giocare bene e non vincere sa di beffa, l’importante però che ci sia convinzione nella logica di gioco e nelle scelte. Condizioni che dovrebbero permanere inalterate anche nel match contro i bresciani, indirizzando mister Viali a confermare l’undici che ha “griffato” le partenze con Fano e Gubbio. Viali non anticipa nulla in termini di formazione, ma sottolinea idee e strategie. «Dovremo imparare a saper variare – conclude il tecnico biancorosso – cambiare il modo di palleggiare, difendere ma senza cambiare il sistema di gioco. Non credo ai moduli, credo alla mentalità ed alle varie fasi. Alla lunga non è detto che non si possa cambiare sistema di gioco, sfruttando le singole potenzialità». I Leoni del Garda, alla sesta partecipazione consecutiva alla Lega Pro, si presentano al Druso guidati da mister Asta. Tecnico capace al quale è stato affidato uno scacchiere rafforzato dall’arrivo dei difensori Gambaretti, Aquilanti, Turano (giovane scuola Milan) e Ruffini. La mediana può contare sulla qualità di Davì e Staiti, quest’ultimo reduce da due campionati cadetti disputati con la maglia della Virtus Entella. In attacco c’è stato un arrivo pesante, ovvero quello di Gerardi, fromboliere che vanta una luminosa carriera in serie B.

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quattro punti in due partite (potevano essere pure sei, se a Teramo fosse entrata la palla del raddoppio di Minesso), tanti applausi e tanti consensi. Fra le big del girone B il Bassano è forse quella che è partita meglio e oggi alle 16.30 ad Ancona, Luca D’Angelo tenterà ancora una volta il blitz. Per irrobustire una classifica già ottima e per regalare ulteriori certezze ai suoi giocatori: «Contro il Teramo abbiamo giocato per conquistare i tre punti – evidenzia l’allenatore giallorosso – e forse la nostra prestazione è stata migliore rispetto a quella fatta contro la Reggiana. Purtroppo negli ultimi minuti abbiamo concesso due occasioni, ma in linea generale sono stato soddisfatto di quanto fatto dai ragazzi. Ecco, dobbiamo ripetere domani quella stessa prestazione, evitando però gli errori dei minuti di recupero». Ha stupito l’esclusione di Falzerano e anche il lancio a sorpresa di Bianchi dal primo minuto. Non tanto perché non fosse nell’aria che prima o poi l’ex Cremonese sarebbe stato spedito nella mischia, quanto per la tempistica. Oggi potrebbe tornare Falzerano dal primo minuto, mentre per Bianchi c’è aria di riconferma.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Alla fine D’Angelo ha scelto di non rischiare Cenetti, che tornerà comunque a disposizione entro una settimana, mentre tra i ballottaggi di formazione Falzerano è favorito su Laurenti per la maglia di ala destra e Cavagna è davanti a Bianchi come centrale di centrocampo assieme a Proietti. Per Falzerano sarebbe la prima da titolare quest’anno dopo due passaggi iniziali in panchina.Ad Ancona Fabio Brini medita di cambiare modulo dopo la scoppola di Reggio Emilia. «Anche se a me non piace mutare spesso sistema di gioco, perchè non voglio generare confusione nei miei ragazzi», si affretta a precisare. Ergo, dorici in bilico tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Di sicuro rispetto all’undici che le ha buscate di santa ragione in Emilia ci saranno diverse novità: va dentro il navigato corazziere Moi, quindi Agyei potrebbe cominciare dall’inizio mentre i biancorossi dovrebbero recuperare in extremis Frediani per restituire qualità alla trequarti. In caso di 4-3-3 l’ex Voltan agirà da esterno offensivo, altrimenti agirà da rifinitore dietro la punta centrale Momentè, altro ex confermato in ogni caso nel cuore dell’area. «Non voglio più vedere le ingenuità che ci sono costate il ko con la Reggiana – parla chiaro Brini alla vigilia – un conto è se gli avversari sono più bravi, diverso invece quando siamo noi a facilitargli il compito».

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Ad Ancona negli anni di grazia sfoderavano il brasiliano Mario Jardel, ex capocannoniere della Champions League ed ex Scarpa d’Oro, ora c’hanno Matteo Momentè che sino a maggio qualcuno qua ingenerosamente voleva battezzare scarpone di piombo. In realtà noi non ci fidiamo neanche un po’: né di Momentè, né dell’altro ex Voltan e neppure di una piazza in ebollizione che se nel pomeriggio non fa la pelle Bassano, poi sarà lei a cercare lo scalpo tra gli alfieri di casa. Mister D’Angelo, la partita di Ancona assomiglia a un trappolone…In effetti lo è. Loro sono una formazione di qualità con diversi giocatori di livello che per di più vorranno a tutti i costi riscattare il bruciante ko con la Reggiana. Inoltre giocano in casa dove abitualmente sanno farsi valere. E insomma sarà davvero durissima. Ma del resto sono d’accordo con chi ha scritto che si tratta della serie C più complicata degli ultimi trent’anni e quindi ci sono difficoltà crescenti a ogni match. Tuttavia se mettiamo in campo tutte le nostre doti e dico tutte, beh, possiamo anche battere l’Ancona.Cosa vuol vedere in più rispetto a Teramo?Premesso che a Teramo a mio avviso si è disputata una signora partita e ho letto resoconti da parte dei cronisti abruzzesi che non mi hanno trovato per nulla d’accordo, personalmente la prestazione di sabato scorso è stata nel complesso addirittura superiore a quanto mostrato all’esordio con la Reggiana. Mi spiego: per 85′ la prova del Bassano mi è piaciuta tantissimo e sotto più punti di vista. Poi negli ultimi istanti non solo non siamo riusciti a piazzare il colpo del ko pur avendone la possibilità ma con quella traversa avversaria da distanza ravvicinata abbiamo rischiato di compromettere tutto. Perciò oggi voglio rivedere lo stesso atteggiamento di Teramo ma non le sbavature degli attimi conclusivi.Ora c’è il tour de force di 3 partite in 7 giorniVi dico sin d’ora che ruoterò tutti gli effettivi dell’organico perchè si dice sempre che sono tutti titolari ma io ci credo sul serio, qui non ho sicuramente prime scelte o rincalzi. Qundi nell’arco delle tre gare in questione ci saranno diversi cambiamenti.Dubbi di formazione?Uno solo ma non vi dico quale. Fermo restando che i lungodegenti saranno ancora fuori. Volete sapere perchè a Teramo ho inserito in mediana Bianchi e non Cavagna? Perchè in quella circostanza mi serviva un centrocampista più dinamico e portato alla battaglia. Quando rientrerà Cenetti allargheremo le alternative e le soluzioni nel mezzo.E Grandolfo come sta? È in crescita?È arrivato più tardi di altri ma ora almeno un’ora di spessore può garantirmela.

Ore 13.50 – (Gazzetta di Reggio) Chissà che il film più bello in scena al Festival del Cinema di Venezia non possa essere quello proiettato oggi (18.30) sul terreno del Penzo tra i lagunari ed i granata. Magari una bella trama da “spaghetti western”, in onore dei due presidenti italoamericani Joe Tacopina e Mike Piazza, nella quale due bande rivali capeggiate da Pippo Inzaghi e Leo Colucci si contendono quel “malloppo” di tre punti. Roba da Leone d’oro. Sì, perché questo sarà il vero big-match del Girone B: è sfida tra due compagini che insieme al Parma, impegnato un paio d’ore prima dalla capolista Santarcangelo, lotteranno per la vittoria finale quindi per Marchi e soci fare bottino pieno avrà valore doppio, tra l’altro in trasferta e davanti agli occhi di patron Piazza che in settimana si è simpaticamente punzecchiato col collega a stelle e strisce già rientrato negli Usa. Loro sono forse gli unici amici-rivali in questa sfida perché esiste forte ostilità tra veneziani, storicamente gemellati coi modenesi, e reggiani così come è sempre stato arduo per la truppa di via Agosti fare risultato in Laguna. E’ partita da tripla, tra formazioni speculari sul 4-3-3, guidate in panchina da tecnici emergenti ma predestinati a grandi palcoscenici, ai quali piace giocare a viso aperto lasciando spazi all’avversario. In campo ci sarà tanta qualità: tra i padroni di casa spicca l’ex Udinese Domizzi, con tanta serie A alle spalle, ma la Reggiana risponde con molti giocatori esperti e dal dna già adatto alla Serie B. Il trainer granata opterà per i vincenti con l’Ancona, infortunio di Rozzio permettendo, con Sabotic pronto a riformare la coppia centrale con Spanò. Quella gara ci ha detto che il rientro di Maltese ha portato un po’ d’ordine a centrocampo e la difesa sembra essersi registrata perciò questo nuovo test impegnativo ci dirà se l’esordio di Bassano è stato solo un brutto sogno. Poi, tra le centinaia di tifosi dell’ennesimo esodo granata, c’è da giurare che nessuno voglia portarsi a casa il Leone d’Oro ma quegli undici leoni in carne ed ossa protagonisti della prima zampata importante della stagione, avendo già la mente a domenica prossima, 18 settembre, quando arriverà il primo grande derby dell’anno, la trasferta di Modena ma… quello sarà un altro film.

Ore 13.30 – (Gazzetta di Reggio) E’ solo la terza giornata ma Venezia-Reggiana non è una gara come le altre. E’ la sfida tra due delle formazioni più forti del girone e, di questo, è ben consapevole Leonardo Colucci. Sicuro che i propri giocatori scenderanno in campo senza alcun timore reverenziale condizionamento. Mister, è costretto a cambiare la difesa? «Sì, Rozzio ha accusato un problema muscolare e poiché abbiamo una rosa competitiva abbiamo ritenuto opportuno dargli la possibilità di avere un paio di giorni per recuperare». Si affronta una grande… «Il Venezia è costruito per vincere il campionato e la affronteremo al meglio come i ragazzi hanno sempre fatto fino ad oggi nelle gare ufficiali, proprio per questo sono convinto e fiducioso che faremo una buona prestazione». Piazza vi vede già in B… «Capisco l’euforia del presidente però lui non sa che in Italia si gioca a nascondino. Io preferisco non fare proclami e alzare l’asticella domenica dopo domenica, rimanendo a fari spenti ma con la consapevolezza e quel pizzico di presunzione di una squadra importante». Un giudizio sul Venezia? «Le due squadre più forti sono Venezia e Parma, poi vedremo alla fine dove saremo. Il Venezia ha giocatori che hanno fatto la A, mentre noi abbiamo dei ragazzi umili che non l’hanno fatta e dobbiamo dimostrare agli altri che forse anche noi un giorno possiamo giocarvi». Quindi ci si difende e si riparte? «O si difende attaccando. Credo che ci sarà il momento in cui bisognerà affrontare la reazione dell’avversario e ci si dovrà difendere, ma ci sarà anche il momento in cui dover attaccare, per questo andremo a prenderli alti». Il Venezia è forte, ma di questa Reggiana devono tutti aver paura. «Questo però non ci riempie la pancia, dobbiamo dimostrarlo con la mentalità e con l’atteggiamento in campo diventando una squadra difficile da affrontare come è stato fino ad oggi, quindi sì, siamo forti». Ha avuto qualche dubbio di formazione in settimana? «Abbiamo bisogno di tutti e col Venezia ancora di più. Nelle prime due giornate solo Panizzi, Lombardo e Narduzzo non sono scesi in campo. Oggi il calcio è cambiato, è più veloce, ci sono più contatti,per questo c’è bisogno di tutti». Falcone come sta? «Ha fatto solo lavori… a secco, senza il pallone quindi, come abbiamo fatto in precedenza con tutti i nuovi arrivati, lo stiamo centellinando Però se ci sarà bisogno – assicura Colucci – andrà in campo e darà il massimo».

Ore 13.10 – (Gazzetta di Reggio) Joseph Tacopina da New York contro Mike Piazza da Norristown. In comune le solide radici italiane el’’amore per il calcio. Già provato da Joe al Bologna, assolutamente inedito e travolgente per Mike. PIAZZA… GRANDE. Nella mattinata di ieri il presidente della Reggiana e l’amministratore delegato Maurizio Franzone hanno incontrato il sindaco Luca Vecchi. Al centro del progetto di Piazza c’è l’area di via Agosti: il numero uno granata vuole fare un moderno centro sportivo che accolga i ragazzi e le famiglie reggiane facendole sentire “a casa”. E dando la possibilità ai giovani atleti di avere aree appositamente attrezzate per lo studio. Piazza e Vecchi continueranno a parlare di questo progetto nel prossimo viaggio del numero uno granata in Italia. Quello di ieri è stato l’ultimo giorno di Piazza a Reggio: Mike oggi seguirà la squadra a Venezia e poi partirà direttamente per Miami. Con la consapevolezza di avere una formazione competitiva. «Sono molto contento della nostra squadra, anche la stagione è lunga, difficile e le partite sono tante. L’obiettivo attuale è quello di vincere, la squadra è stata costruita per questo perché Andrea Grammatica ha fatto un ottimo lavoro e sappiamo di avere una rosa adeguata per puntare alla promozione». Nessun dramma però in caso di mancato successo: «l’unico fallimento sarebbe quello di non provarci nemmeno». Al termine della stagione, oltre ai debiti, si potrà anche valutare bene la potenzialità del brand Reggiana fuori dal confine nazionale: «Ci sono opportunità di coinvolgere investitori americani e da alcuni di loro sono già stato contattato, però il vero potenziale lo capiremo solo al termine della stagione. Se nei prossimi anni dovessero esserci molti debiti dovremo essere bravi e creativi a trovare il modo per coprirli, aumentato i rapporti con gli sponsor» e sulla suggestione Kobe Bryant: «lo conosco molto bene e so il legame che ha con Reggio, lo inviterò a una partita della Reggiana e poi vedremo, è tutto in evoluzione». JOE… PUNTA. L’affermato avvocato newyorkese è stato, insieme al “romanista”James Pallotta, tra i pionieri dello… sbarco americano. «Mi soddisfa che altri imprenditori statunitensi stiano investendo nel mondo del calcio in Italia perché possiamo portare un modello sano e ambizioso di lavorare, facendo crescere le società sotto tutti i punti di vista». Lei è stato il primo… «Sette anni fa ho aperto la strada e vedere che altri mi stanno seguendo è un segnale molto importante». Che cosa può portare in Italia il “modello americano”? «Un modo di fare calcio molto simile a quello di Premier League, dove le società ottengono grosse entrate da diversi canali e non solo da quello commerciale. Così facendo si creano delle società forti». Questo progetto però può essere portato avanti solo salendo di categoria? «Sì, è un tipo di progetto ambizioso, da iniziare in Serie B e consolidare solo in Serie A. Io guardo sempre alla Premier League perché 15 anni fa il movimento lì era sul baratro, hanno aperto le porte a investitori stranieri che hanno portato un nuovo modo di lavorare e oggi sono il campionato più ricco d’Europa». Che cosa pensa dell’arrivo di Mike Piazza a Reggio? «Lui è stato uno sportivo molto conosciuto negli Usa Se il suo arrivo nel calcio italiano non può essere che un grosso vantaggio per tutto il movimento. Entrambi speriamo che altri imprenditori possano seguire il nostro percorso». Conosce Mike? «Sì, da diversi anni. Collaboriamo all’interno della NIAF (National Italian American Foundation) e sapevo da tempo di questa sua forte passione per il calcio italiano e della sua voglia di entrare a farne parte». Il suo Venezia contro la Reggiana di Piazza: due candidate alla vittoria finale? «Mike ha fatto un ottimo lavoro e in pochissimi tempo. Ha organizzato una struttura societaria solida, la cui parte sportiva ha allestito una squadra in grado di lottare per il vertice. Ho visto la partita della Reggiana contro l’Ancona e mi ha ben impressionato, però noi abbiamo costruito un top team, che vuole essere il migliore della Lega Pro. Abbiamo un ottimo staff tecnico, un grande dirigente come Perinetti e dei grandi giocatori. Credo che se giocheremo come sappiamo non avremo difficoltà». Il numero uno granata sabato allo stadio… «Io purtroppo non potrò esserci perché devo rientrare negli Stati Uniti».

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Sarà un bel banco di prova. La Reggiana è una squadra molto forte, ma noi giochiamo in casa e vogliamo sfruttare il fattore campo». Primo big match per il Venezia che oggi pomeriggio scende in campo al Penzo contro la Reggiana. Per mister Filippo Inzaghi è la prima partita «di cartello» sulla panchina arancioneroverde. «Siamo molto tranquilli, paradossalmente sarà più facile affrontare squadre di questo livello, perché si chiudono meno e concedono più spazi per giocare» analizza il tecnico del Venezia che oggi dovrà rinunciare a Gianni Fabiano. L’attaccante si è infortunato al ginocchio sabato scorso a Mantova in uno scontro fortuito con il portiere ed è rimasto fermo per l’intera settimana. Al suo posto, a completare il tridente d’attacco, sono in ballottaggio Edera e Tortori. Il resto della formazione dovrebbe invece ricalcare grosso modo lo standard delle prime due giornate di campionato. Il calendario del Venezia ha messo in fila una dietro l’altra Reggiana e Parma (la trasferta è in programma martedì), e da questi due big match potrebbero già arrivare importanti indicazioni. «Ma è un campionato equilibrato – avverte Inzaghi – pensiamo al Parma che è uscito dalla Coppa Italia. Tutte le squadre stanno facendo fatica, anche a noi è capitato a Mantova. Di sicuro per battere la Reggiana servirà il miglior Venezia. Ma fisicamente ormai siamo quasi al cento per cento». Una vittoria e un pareggio a reti bianche per gli arancioneroverdi, che per il momento sono poco prolifici in attacco (un gol in 180 minuti), ma non hanno ancora subito nulla in difesa. «È un dato importante e se non prendiamo gol è merito di tutta la squadra, non solo della difesa» sottolinea mister Inzaghi. La Reggiana arriva al Penzo con 3 punti in classifica, mister Leonardo Colucci dovrà fare a meno di Paolo Rozzio e di Alessandro Sbaffo, neoacquisto infortunatosi al primo allenamento con la nuova squadra. «Conosco Colucci da quando giocavamo negli allievi – ricorda l’ex milanista – tra noi c’è grande stima e amicizia. Saremo avversari solo per i 90 minuti del match». La società è stata acquisita di recente dal campione di baseball italoamericano Mike Piazza che ha deciso di investire nel calcio italiano. Non ci sarà però alcuna stretta di mano sugli spalti del Penzo con il suo omologo Joe Tacopina, che giovedì è rientrato negli Usa. In occasione del match di oggi pomeriggio la società presenterà il settore giovanile. Oltre duemila le persone attese allo stadio: 1055 i biglietti venduti in prevendita, più un migliaio di abbonati. La campagna si è chiusa ieri.

Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Venezia-Reggiana non è solo la sfida tra due pretendenti alla serie B. È anche il confronto tra Joe Tacopina e Mike Piazza, presidente-proprietario del club emiliano dal 1° luglio scorso. Il derby del Penzo a stelle e strisce, due imprenditori legati all’Italia da antiche radici che hanno deciso di investire nel calcio. Se il presidente del Venezia è ormai un “veterano” dei campionati italiani (Venezia dopo Roma e Bologna), Mike Piazza è sbarcato nella città del Tricolore a metà giugno. Mancherà la sfida diretta a Sant’Elena, visto che Tacopina è già rientrato negli Stati Uniti. «Sono contento del suo arrivo a Reggio Emilia» ha detto il presidente del Venezia, «ma sono felice sempre quando arriva qualche imprenditore dagli Stati Uniti per investire nel calcio italiano. Una quindicina di anni fa anche la Premier League inglese era scesa di interesse, poi gli investimenti arrivati dall’estero l’hanno riportata ai vertici del calcio europeo. Può accadere anche all’Italia». Michael Joseph Piazza, 48 anni compiuti domenica scorsa con origini siciliane di Sciacca e grande tifoso del Palermo, è una persona a cui Tacopina è molto legato a livello sportivo. «È stato un fuoriclasse nel baseball, uno dei più forti giocatori di tutti i tempi, ma soprattutto ha legato il suo nome ai New York Mets, dove ha giocato per tanti anni, la squadra per cui ho sempre fatto il tifo. Sono stato felice quando ho letto che è entrato nella National Baseball Hall of Fame». Se il Venezia gioca ancora nel “vecchio” Penzo, che proprio ieri ha compiuto 103 anni, Mike Piazza ha trovato il Mapei Stadium a Reggio Emilia e una dote di oltre 4000 abbonati. «Non si possono fare confronti tra realtà diverse, lui è entrato in una società che ha avuto più gloria nel suo passato recente, ma io sono il presidente della squadra della città unica al mondo, che ritornerà ai vertici del calcio italiano e che ogni anno vede milioni e milioni di turisti visitarla. Noi puntiamo a includere tutto il territorio, stiamo crescendo come numeri, serve un po’ di tempo e molta pazienza». La sfida arriva alla terza giornata, forse troppo presto. «Il calendario è questo, prima la Reggiana e poi il Parma, tutto in quattro giorni» conclude Joe Tacopina, «due squadre che puntano come noi alla promozione. Il Venezia, se gioca secondo le sue potenzialità, può battere qualsiasi avversaria, quindi anche la Reggiana».

Ore 12.10 – (La Nuova Venezia) Ed è subito big-match. Anzi, per il Venezia il confronto con la Reggiana apre un trittico di partite insidiose, visto che dopo la sfida ai granata, gli arancioneroverdi faranno vista martedì al Parma e sabato all’Ancona. Fuori gioco Stulac e Fabiano, ritornano Baldanzeddu e Fabris, tra Reggiana oggi e Parma martedì sera, Inzaghi potrebbe operare qualche cambio. Possibile il rientro di Fabris a centrocampo, ballottaggio Malomo-Baldanzeddu come terzino destro, con Tortori ed Edera a giocarsi la maglia di vice-Fabiano. «La Reggiana è una delle favorite alla promozione, è una squadra forte, come lo è il Venezia» ha sottolineato ieri Filippo Inzaghi al termine dell’allenamento di rifinitura «sarà una partita a viso aperto, non troveremo finalmente una squadra chiusa. Arriva troppo presto? Il calendario è questo, come poi martedì avremo il Parma, ma è una fase dove ogni partita nasconde mille insidie. Condizione? Stiamo crescendo, i nostri dati sono confortanti perché anche a Mantova, al di là della sensazione generale, non c’è stato un calo nel finale. Servirà il miglior Venezia per spuntarla sulla Reggiana, ma sono sicuro che disputeremo una grande partita. Colucci? Siamo amici da tantissimi anni, abbiamo iniziato a giocare da avversari con gli Allievi. Sarà un avversario solo per 90′, poi amici come prima». Leo Colucci, prima stagione a Reggio Emilia dopo il settore giovanile al Bologna, non potrà disporre di Rozzio, sostituito in difesa da Sabotic. La Reggiana arriva dalla roboante (4-0) vittoria sull’Ancona, dopo il passo falso (1-2) di Bassano con la beffa in pieno recupero. Trevisan, Pedrelli e Sbaffo non sono ancor al top. «Il Venezia è una squadra costruita per vincere il campionato» ha spiegato ieri a sua volta l’ex centrocampista di Verona, Bologna, Lazio, Cagliari, Cremonese e Modena, alla Reggiana nella stagione 1995-1996, «noi andiamo al Penzo per giocare la nostra partita». Ritorna al Penzo da avversario il centrocampista Andrea Bovo, cresciuto nel settore giovanile arancioneroverde. Così in campo ore 18.30 VENEZIA (4-3-3): 1 Facchin; 5 Malomo, 13 Modolo, 6 Domizzi, 26 Garofalo; 24 Fabris, 4 Pederzoli, 7 Bentivoglio; 11 Tortori, 9 Ferrari, 17 Marsura. A disposizione: 12 Sambo, 22 Vicario, 2 Luciani, 3 Galli, 14 Pellicanò, 23 Baldanzeddu, 25 Cernuto, 8 Soligo, 21 Acquadro, 18 Moreo, 16 Strechie 19 Geijo, 20 Edera. REGGIANA (4-3-3): 1 Perrilli; 24 Ghiringhelli, 6 Spanò, 20 Sabotic, 13 Giron; 4 Angiulli, 8 Maltese, 16 Bovo; 17 Manconi, 9 Marchi, 10 Nolè. A disposizione: 12 Narduzzo, 14 Mogos, 23 Panizzi, 26 Bonetto, 21 Calvano, 19 Lombardo, 27 Guidone, 28 Falcone, 11 Otin, 18 Mecca. Arbitro: Ranaldi di Tivoli.

Ore 11.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Cancellare lo zero in classifica. È questa la parola d’ordine in casa biancorossa dopo le due sconfitte iniziali che hanno relegato il Vicenza all’ultimo posto in classifica. Una posizione figlia di tante situazioni, di una squadra costruita un po’ in ritardo e con calciatori che, per vari motivi tra cui anche parecchi infortuni, non hanno ancora raggiunto una condizione ottimale. «Nessuno si è mai illuso che questa stagione non presentasse tante difficoltà – precisa Franco Lerda – di quello che è stato non mi va di parlare anche perché sapete che non sono il tipo che cerca scuse né attenuanti, anche perché la realtà è che contro la Spal abbiamo perso meritatamente. Nel calcio però bisogna sempre guardare avanti, imparare dagli errori commessi per cercare di non ripeterli in futuro». Il Vicenza che deve migliorare molto perché per fare punti serve un gioco più incisivo di quello che si è visto finora. «Il nostro compito è quello di lavorare sulle cose che non hanno funzionato e anche su quello di buono che abbiamo fatto. Affrontiamo un avversario forte che, con Carpi, Verona e Frosinone, lotterà per andare in serie A. In serie B non c’è nessuna gara è scontata, questo lo sappiamo bene e per centrare un risultato positivo dovremo dare il meglio di noi stessi cercando di limitare al massimo le lacune che in questo momento possiamo avere. Detto questo – continua Lerda – abbiamo lavorato bene e siamo convinti di avere i mezzi per fare la nostra gara e mettere in difficoltà il Bari». Il tecnico del Vicenza recupera Adejo e D’Elia che sono convocati per la prima volta in questo campionato e ritrova Raicevic che torna dalla convocazione con la nazionale del Montenegro. «Adejo e D’Elia sono due giocatori importanti che sono stati fermi a lungo ed è chiaro quindi che la loro condizione non può essere al top. Non ho ancora deciso se saranno della partita dal primo minuto, ma la cosa che più conta è rivederli con il gruppo. È tornato Raicevic e l’ho visto molto motivato, gli ho parlato trovandolo carico e determinato a fare bene. È giovane e deve anche crescere come uomo, ma del resto ha solo 23 anni e il futuro è dalla sua parte». Lerda ha poi spiegato che potrebbe anche cambiare modulo di gioco, ma che non considera lo schieramento il problema del Vicenza. «Il modulo conta – conclude il mister – ma è più importante l’atteggiamento, la determinazione e l’attenzione con cui scende in campo la squadra. Contro il Bari potrei anche cambiare qualcosa ma i miei giocatori sono allenati sia con il 4-3-3 che con il 4-2-3-1. Potremo magari iniziare in un modo e continuare con un altro».

Ore 11.30 – (Giornale di Vicenza) Che non sarebbe stata una passeggiata lo si sapeva, ma quello zero che relega il Vicenza solo soletto all’ultimo posto in classifica fa proprio male. Per carità il cammino è appena iniziato, ma bisogna cominciare a portare a casa punti, perchè arrancare alle spalle degli altri, l’esperienza insegna, è sempre complicato. Carpi e Spal non hanno lasciato nemmeno le briciole ai biancorossi. Ormai è andata così, ma oggi al Menti, contro il Bari di Stellone, gli uomini di Lerda devono dare un segnale di risveglio. Il primo a saperlo è proprio l’allenatore biancorosso che alla vigilia della gara coi pugliesi si è detto certo di una prova positiva dei suoi giocatori.«Eravamo consapevoli che sarebbe stato un avvio non facile – ha spiegato Lerda – anche se abbiamo cercato sempre di stemperare la tensione e di mascherare questa situazione che, per i motivi ormai noti, sapevamo avremmo trovato ad inizio campionato».Casella punti tristemente vuota.Due gare molto diverse tra loro, ma sì alla fine zero punti e non ci è proprio piaciuto come abbiamo perso con la Spal, le attenuanti lasciano il tempo che trovano però resta un dato di fatto che dopo 6′ di gioco siamo rimasti in dieci. Per carità di errori ne abbiamo fatti però abbiamo azzerato tutto perchè, come ben sapete, sia i successi che gli insuccessi vanno cancellati dato che possono lasciare strascichi che non portano a nulla, anzi.La squadra ha superato davvero lo smacco di Ferrara? Assolutamente sì, ha recuperato sia le energie fisiche, ma soprattutto quelle nervose e mentali, che poi sono quelle che contano di più. Abbiamo elaborato quanto successo ma poi, ripeto, lo abbiamo cancellato. Attenzione questo non vuol dire che abbiamo gli occhi foderati, abbiamo anzi visto e capito e ora vogliamo non ripetere più certi errori.Dunque lei si sente di dire che siete pronti a dare vita ad una prova di carattere e di spessore?Certo, siamo pronti ad affrontare questa partita che sarà già importante, dico già perchè dopo due sconfitte è chiaro che abbiamo bisogno di dare una svolta, di dare un’impronta diversa al nostro campionato.A preoccupare è la linea difensiva dopo la prova vista a Ferrara tanto più che l’inserimento di due giocatori di esperienza come Zaccardo e Esposito aveva fatto pensare che certi problemi potessero essere risolti.Non voglio presentare la partita col Bari parlando delle cose che non hanno funzionato con la Spal, perchè io devo andare oltre. Sono stato il primo a dire cancelliamo quanto è avvenuto, anche perchè dovrei mettermi qui a cercare delle giustificazioni, che oggettivamente ci sono, ma che non mi va di dire. Ad esempio quando parlo della partita che si andrà a giocare non posso dire quello non sta bene, quell’altro è al 30 per cento, anzi io devo dire che stanno tutti bene, ovvio sempre che non ci siano problemi evidenti.Tra i convocati sia Adejo che d’Elia, giocheranno?Intanto abbiamo recuperato due elementi importanti che per una serie di circostanze non abbiamo potuto schierare fino ad ora, non so se giocheranno entrambi dall’inizio o uno solo, però si sono allenati bene in settimana, poi sono due che hanno personalità. Chiaro vengono da un periodo di inattività quindi avranno bisogno di un aiutino da parte dei compagni, perchè magari sotto il profilo della tenuta ci potrà essere qualche lacuna.È tornato disponibile anche Raicevic, altro giocatore molto importante per il Vicenza.È motivato, è serio, ma deve migliorarsi non solo da un punto di vista calcistico, ma anche della maturità. Ho voluto parlarci da solo e l’ho trovato determinato a dimostrare il suo valore, certo ha passato un’estate difficile, perchè pareva vicino all’addio poi è rimasto, pareva avesse un contratto poi non è stato così, comunque è tutto alle spalle, noi abbiamo piena fiducia in lui e lui deve pensare solo a lavorare.Pare intenzionato a cambiare modulo.Non lo so, non è tra le cose più importanti, i ragazzi però si sono allenati sia col 4-3-3 sia col 4-2-3-1, vediamo, magari iniziamo in un modo e finiamo in un altro, comunque sì, c’è questa possibilità.Due parole sul Bari?Per me assieme alle tre retrocesse è di prima fascia, ha ambizioni e lotterà fino alla fine per vincere il campionato, ha perso la prima gara in casa e col Perugia ha vinto ma ha sofferto, dunque anche loro hanno delle lacune, certo la rispettiamo molto, ma abbiamo pure grande fiducia in noi stessi.

Ore 11.10 – (Giornale di Vicenza) Vicenza, su la cresta. Contro i “galletti” (fischio d’inizio al Menti, alle 15) serve una vittoria per muovere la classifica e cominciare, sul serio, il campionato. Dopo due sconfitte (0 gol segnati, 5 subìti), sia pure ultimi in classifica i biancorossi alla vigilia della sfida con il Bari ritrovano il sorriso per lo meno in fatto di presenze: Adejo e D’Elia sono tornati a disposizione dopo gli infortuni e il nigeriano è candidato a partire titolare.MODULO. È possibile che Lerda, sulla base delle prove effettuate in settimana e dei risultati tutt’altro che brillanti ottenuti nelle prime due giornate, opti per un assetto diverso dal 4-3-3. Il Vicenza potrebbe tornare al 4-2-3-1 che tanti buoni frutti ha dato nella fase conclusiva della passata stagione oppure presentarsi in campo col 4-4-2. In entrambe le ipotesi, la posizione-chiave è quella di Galano che in caso di 4-2-3-1 agirà alle spalle dell’unica punta, Raicevic; in caso di 4-4-2 si comporterà da seconda punta accanto al montenegrino.UOMINI. Adejo e D’Elia, si diceva. Lerda li ha convocati e almeno per uno dei due è assai probabile il rientro dal primo minuto, a testimoniare l’importanza che questi due giocatori rivestono per il Vicenza. Il nigeriano, in particolare, contro il Bari dovrebbe ritrovare posto al centro della difesa, che resta comunque il reparto con maggiori interrogativi.Ammesso che D’Elia non giochi dal primo minuto, il grande dubbio riguarda la coppia dei centrali. Uno tra Zaccardo ed Esposito si accomoderà in panchina. E questo secondo un macchinoso ma doveroso ragionamento. A destra Bianchi, giovane ma bravo, affidabile e generoso, è il giocatore che ha fatto meglio in questi primi due turni, nonostante la doppia sconfitta. Lerda si priverà di lui? Difficile, pensiamo noi. A sinistra, sempre che non parta D’Elia, è pronto ancora Pucino, dal quale è lecito aspettarsi di più soprattutto in fase di spinta. E convergiamo al centro. E ci sei… Adejo tu, canterebbe Ramazzotti. Il nigeriano è in rampa di lancio per il rientro. Accanto a lui, uno tra Zaccardo ed Esposito. E qui, la valutazione è tutta di Lerda che deve stabilire qual è l’assortimento migliore (Adejo-Zaccardo, Adejo-Esposito…?) e qual è il tandem migliore per fermare la coppia d’attacco barese. C’è un’ulteriore considerazione da fare. Zaccardo potrebbe giocare terzino destro e in tal caso a sinistra resterebbe Pucino oppure Lerda, fuori ruolo, potrebbe preferirgli Bianchi. A comandare la retroguardia, sulla linea di porta, il Vicenza avrà Vigorito che sostituisce lo squalificato Benussi. A centrocampo tutto deciso: in caso di 4-2-3-1, Rizzo e Signori faranno da frangiflutti e i tre più avanzati saranno Vita, Galano e Siega. Col 4-4-2, Vita, Rizzo, Signori, Siega e in attacco il duo Galano-Raicevic.ABBONAMENTI. La campagna biancorossa si è chiusa a quota 5.630. Tra le squadre del campionato cadetto, vola il Verona che ha superato i 10 mila abbonati ed è seguito da Cesena e Bari, oltre i 9 mila.

Ore 10.40 – (Mattino di Padova) Il Citta non vuole fermarsi più. In vetta in solitario anche dopo il recupero di campionato fra Ternana e Pisa (1-0 per gli umbri con gol di Avenatti su rigore, e toscani che non sfruttano l’occasione per agganciare in testa i granata), Iori e compagni provano a calare il tris al “Piola” di Vercelli, contro una squadra in salute, ma ancora alla ricerca del primo successo. Sarebbe tuttavia sbagliato pensare a un Cittadella condizionato dal primato, perché, come ribadisce Roberto Venturato, «essere davanti fa piacere, ma dobbiamo dimenticare la classifica e pensare solo a questa gara». Pasa ancora fuori. Il tecnico di Atherton è partito in pullman con i suoi uomini nel pomeriggio di ieri. Con sé ha portato 20 giocatori, lasciando a casa i giovani aggregati alla prima squadra e Pasa per scelta tecnica. «I ragazzi sanno che ci sarà sempre qualcuno escluso tra i 26 della rosa. Rischio di risultare banale, ma ripeto che tutti devono sentirsi fondamentali, perché ci sono 42 giornate davanti e 6 turni infrasettimanali: ci sarà chi gioca di più e chi di meno, ma avremo bisogno di tutti». Chi davanti? Pochi dubbi per Venturato, che difficilmente ritoccherà l’undici sceso in campo con la Ternana. Nelle file piemontesi i ballottaggi sono due, con Castiglia e Altobelli che si contendono una maglia in mediana e con l’incognita legata al centravanti: Ebagua è favorito su Morra e La Mantia. «La Pro Vercelli è allenata da un tecnico giovane come Longo, che viene dalla Primavera del Torino e che ha dimostrato di avere idee. Affrontiamo una squadra costruita con razionalità, con due elementi per ruolo e ampie opportunità di scelta. Ha qualità importanti sia in fase offensiva, sia nella capacità di chiudere gli spazi e ripartire. Sarà un incontro dal coefficiente di difficoltà molto alto, noi, però, non cambieremo il nostro atteggiamento. Cercheremo di fare la partita, come sempre». Variabile sintetico. Tra i gli ostacoli di cui tener conto c’è il manto del “Piola”, in sintetico: cambiano la velocità di scorrimento della palla, le traiettorie e i rimbalzi. Venturato ne è consapevole: «In questo campionato ci sono diversi fondi di questo tipo, occorre tenerne conto e cercare di adattarsi il prima possibile. Negli allenamenti di questi ultimi giorni abbiamo preferito non utilizzare il nostro sintetico, perché è completamente diverso da quello che troveremo a Vercelli. Inoltre, non credo che sarebbero bastati un paio di giorni per abituarsi». Foscarini: «Fermare budel». Impossibile non chiedere un parere sulla partita a Claudio Foscarini, dieci anni sulla panchina granata, uno su quella della Pro. «Il Cittadella ha il dovere di mantenere lo spirito baldanzoso con cui ha affrontato le prime partite» sottolinea il tecnico di Riese, oggi alla guida del Livorno, invitando a pensare in grande, «anche perché ci sono Verona, Carpi e Frosinone, ma non mi pare che non ci sia l’equivalente del Cagliari della scorsa stagione, in grado di ammazzare il campionato. A Vercelli dovrà guardarsi da Mustacchio, esterno che sa dare accelerazioni fortissime, e poi da Budel, che è un po’ l’equivalente di Iori: l’uomo che detta i tempi e, per il carisma che ha, un punto di riferimento». I tifosi. A sostenere la squadra anche una cinquantina di aficionados padovani, partiti prima delle 8 dal Tombolato con il pullman organizzato dal Club “Angelo Gabrielli – Granata X sempre” che, sull’onda dell’entusiasmo, l’ha riempito in pochissimi giorni. La campagna abbonamenti, intanto, giovedì ha visto staccare la tessera numero 1.500, finita nelle mani di Renato Cavallin, già carabiniere della Radiomobile di Cittadella.

Ore 10.20 – (Corriere del Veneto) Vele spiegate, vento in poppa, il Cittadella va. E oggi a Vercelli proverà a dare un ulteriore seguito a un inizio di campionato da urlo, che lancia i granata in testa alla classifica addirittura a punteggio pieno. Roba da stropicciarsi gli occhi, roba che nessuno si sarebbe potuto attendere, tanta roba insomma. Roberto Venturato, che continua ad essere sostenuto dai risultati dal momento del suo sbarco in granata, ha pure l’imbarazzo della scelta e può permettersi il lusso di spedire in tribuna per la seconda partita consecutiva Simone Pasa, che durante il precampionato era stato al contrario impegnato con regolarità: «Per scelta tecnica non verranno con noi lui, Varnier e Maniero – evidenzia Venturato nella conferenza stampa che precede la trasferta sul campo della Pro Vercelli -. I ragazzi sanno che ci sarà bisogno di tutti e che è possibile anche restare fuori dalle turnazioni. Caccin e Fasolo sono ancora indisponibili, gli altri sono tutti a disposizione. Stiamo vivendo un bellissimo momento, siamo partiti bene e siamo primi. Fa piacere, serve per l’autostima e anche per la consapevolezza dei nostri mezzi. Ma siamo concentrati unicamente sulla partita di domani». Il sintetico del Piola, indicato dal doppio ex Claudio Foscarini come possibile variabile a sfavore dei granata, è la grande incognita della settimana. Il terreno costruito accanto al Tombolato è diverso da quello della città piemontese: «Non ci siamo allenati sul sintetico che abbiamo a disposizione – ammette Venturato – proprio perché è un terreno diverso rispetto a quello del Piola, quindi avremmo fatto una cosa ancora differente rispetto a quella che ci toccherà con il Vercelli. Loro sono una squadra forte e costruita con intelligenza. Ci daranno fastidio, penso che sarà una partita aperta». L’undici titolare dovrebbe essere quello visto contro la Ternana, l’unico dubbio è a centrocampo, dove scalpita Schenetti. Parte in svantaggio rispetto a Valzania e Bortolamei, ma la sua tecnica potrebbe essere un’arma in più su un manto erboso rapido che favorisce i giocatori di talento.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Vi attendono tre gare nei prossimi sette giorni. «Non sarà facile. In questo momento è importante avere la rosa al completo: contro il Forlì giocherà la squadra migliore, se poi da lunedì ci sarà qualcuno che avrà un’autonomia maggiore di altri ci penseremo». L’avversario. Zero punti conquistati, ma un calendario ingeneroso: nelle prima due giornate il Forlì ha perso contro le big Venezia e Pordenone. Nel 4-3-3 di mister Gadda, sulla sinistra spazio al padovano Matteo Franchetti, ventenne cresciuto nel settore giovanile biancoscudato prima di passare per Genoa e Verona. Solidarietà. Agli ingressi dell’Euganeo la società venderà i poster autografati della squadra: 2 euro l’offerta minima, l’intero ricavato sarà devoluto alle popolazioni terremotate del Centro Italia.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Cosa chiederà ai giocatori prima di andare in campo? «Di affrontare la partita con lo stesso spirito della prima gara, ma cercando di limitare il più possibile gli errori in entrambe le fasi. Come avevo detto in settimana, non ho nulla da recriminare ai giocatori per la gara con l’Albinoleffe». C’è voglia di reagire in fretta? «Voglia di rivalsa ci sarà da entrambe le parti: il Forlì viene da due sconfitte e non ha il morale altissimo, mentre noi dobbiamo concentrarci su noi stessi e cercare di portare a casa il risultato». Com’è la situazione a centrocampo? «Filipe difficilmente sarà a disposizione, per il resto la squadra è al completo, a parte il giovane Marcandella che non ci sarà per un problema al ginocchio». Visto che manca il regista titolare, si potrebbe vedere il 3-4-1-2 già dall’inizio? «La squadra può sostenere due o tre diverse soluzioni, ma ci dobbiamo lavorare e non possiamo avere tutto e subito. Per cambiare modulo bisogna considerare la condizione fisica della squadra, ponderare bene ogni aspetto».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Con la seconda sfida casalinga consecutiva comincia per il Padova il primo mini tour de force della stagione. Questa sera alle 20.30 allo stadio Euganeo arriva il Forlì, unica squadra del girone ancora a quota zero quanto a punti conquistati e reti segnate: occasione propizia per i biancoscudati per rifarsi dopo il modesto pareggio di sette giorni fa contro l’AlbinoLeffe. Ma tra questa sera in casa, martedì sera a Fano, e tra sette giorni nuovamente all’Euganeo con la Maceratese, Neto e compagni saranno chiamati agli straordinari, soprattutto in un momento della stagione in cui la condizione fisica non potrà essere comprensibilmente al top. «Arriviamo da un pareggio che non dobbiamo dimenticare», le parole del tecnico Brevi alla vigilia. «Teniamolo a mente per non ripetere gli stessi errori, a cominciare da questa sera». Avverte una certa pressione, per questa sfida? «Per noi siamo solo alla seconda giornata, non mi sembra il caso di esasperare troppo questo appuntamento: non siamo contenti del risultato della scorsa settimana e ci teniamo a fare punti, ma sono sereno e lo è anche la squadra. È giusto andare avanti così».

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) L’insofferenza della tifoseria, però, domina la scena dopo anni difficili e ogni evento viene ingigantito, soprattutto in negativo: «Vogliamo i tre punti – carica Brevi – quelli che meritavamo anche con l’AlbinoLeffe sabato scorso. Sappiamo che ci aspettano tre partite in otto giorni, visto che ci sarà anche il turno infrasettimanale, ma abbiamo una rosa che ci permette di gestire i tre impegni. Alla squadra ho chiesto di insistere sulla strada che abbiamo intrapreso. Serve più concretezza, perché creando tanto devi anche raccogliere, ma sono fiducioso. Ci aspetta un Forlì che avrà voglia di rivalsa al pari nostro, alla mia squadra chiederò lo stesso spirito dimostrato sabato scorso ma con meno errori». Un’ipotesi di formazioni narra di un 3-5-2 confermato, con la difesa composta da Sbraga, Emerson e Russo, il centrocampo con Alfageme, Mandorlini, De Risio, Dettori e Favalli a centrocampo, Altinier e Neto Pereira di punta. Se dovesse esserci il passaggio a un modulo più offensivo, Alfageme verrebbe spostato accanto ad Altinier, Neto sarebbe il trequartista, mentre sulla destra rimarrebbe valida l’opzione Madonna. Con la possibile sorpresa del giovane Fantacci che gode della fiducia della società.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) A carte coperte. Oscar Brevi prende il toro per le corna e oggi contro il Forlì (fischio d’inizio alle 20.30) prepara sorprese. Nell’aria non c’è tanto un cambio di modulo, quanto un correttivo parziale, ossia il passaggio al 3-4-1-2, magari a gara in corso, che ha dato buoni risultati nella ripresa contro l’Albinoleffe. L’ipotesi è che Neto Pereira possa agire da trequartista o comunque libero di svariare, con il rientro di Altinier al centro dell’attacco: «Siete troppo bravi a fare il vostro lavoro – scherza Brevi alla vigilia del match di questa sera all’Euganeo – per quello ho deciso di fare un allenamento a porte chiuse giovedì pomeriggio. L’idea era quella di provare qualcosa senza dare vantaggi agli avversari. Il trequartista? Possiamo farlo anche a gara in corso, poi si vedrà, ma il modulo non è un problema». Brevi studia novità, potrebbe confermare almeno inizialmente il 3-5-2, ma di sicuro cambierà qualche interprete. A rischiare l’esclusione potrebbe essere Madonna, mentre Filipe sembra alzare bandiera bianca alla vigilia di un match che già scotta. Il debutto a San Benedetto del Tronto è saltato per cause di forza maggiore e potrebbe essere recuperato a metà ottobre (l’11 la data più probabile), il primo impegno casalingo contro l’Albinoleffe è stato un mezzo flop, la piazza già mugugna e serve un successo per vincere uno scetticismo dilagante nell’aria, per certi versi ingiustificato.




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