Cittadella primo, Arrighini: “Stare in cima riempie d’orgoglio, ma non guardiamo la classifica…”

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Davanti segnano tutti. Per un Litteri unico giocatore della Serie B ad essere andato in gol in tutte e tre le gare disputate, ci sono Luca Strizzolo e Lucas Chiaretti al primo centro nella categoria e Andrea Arrighini capace di rompere un digiuno durato due anni e di siglare la sua seconda rete fra i cadetti dopo quella infilata nella porta della Virtus Lanciano il 25 ottobre 2014, con la maglia dell’Avellino. La straripante scorribanda di Vercelli dice anche questo: in fase offensiva il Cittadella non pare proprio avere problemi. «Per un attaccante rompere il ghiaccio è sempre importante, ma sapevo che, continuando a lavorare bene come sto facendo, prima o poi il gol sarebbe arrivato», confessa proprio Arrighini. «È stato importante per me e più ancora per la squadra, perché abbiamo sbloccato la partita in una situazione difficile. Il risultato magari può far pensare che sia stato tutto semplice, ma non è stato così: un po’ per il campo sintetico, un po’ per il caldo e soprattutto per il valore dell’avversario: la Pro Vercelli a Trapani aveva lasciato un’ottima impressione». In effetti quel primo quarto d’ora non lasciava pensare ad una goleada. «Soffrivamo i frequenti cambi di gioco da terzino a terzino e scivolavamo male con le mezzali. Il mister in quella fase si è fatto sentire, facendoci capire come dovevamo muoverci, già durante la gara. Abbiamo occupato meglio il campo trovando il secondo gol e mettendo l’incontro in discesa». Sullo 0-0 le saranno fischiate le orecchie per gli strali dei tifosi, quando è rimasto in piedi nonostante il fallo di Provedel. «Non me la sono sentita di cercare subito il pallonetto e ho scelto di provare a saltare il portiere. Ci sono riuscito, ma a quel punto mi ha toccato, sbilanciandomi. Lì per lì ho pensato di proseguire, perché mi sentivo che avrei fatto gol e credevo che, se il vantaggio non si fosse concretizzato, comunque l’arbitro avrebbe fischiato il rigore. Poi mi dicono che Bani ha toccato il pallone con il braccio, ma io ero già a terra e non ho visto. Venturato non mi ha ancora detto nulla sull’episodio, lo farà probabilmente alla ripresa degli allenamenti (oggi pomeriggio, ndr), ma so da solo che sarei dovuto essere meno ingenuo». Per fortuna il gol è arrivato comunque. «È frutto di un taglio in area che fa parte del mio repertorio: sono schemi che proviamo e riproviamo in allenamento, cercando di offrire più opportunità di gioco al centrocampista che ha la palla, in quel caso Schenetti è stato bravissimo a leggere il mio movimento. Lo dedico a Giulia, la mia ragazza, che mi dà tantissima forza, e a mia sorella Serena, che venerdì ha compiuto 30 anni». E adesso siete lassù. «È bene ribadirlo: stare in cima riempie di orgoglio, ma non dobbiamo guardare la classifica, perché mancano ancora tantissime partite. Certo è che venivamo da due vittorie e avevamo gli occhi di tutti addosso, abbiamo confermato che continuando a lavorare così e mantenendoci umili possiamo creare problemi a chiunque».

(Fonte: Mattino di Padova)

Tre partite, tre vittorie. Nove punti e primo posto solitario in classifica. Numeri da grande squadra: il Cittadella domina in serie B proprio come sta facendo la Juve nella massima serie. I paragoni finiscono qui, perché i granata hanno altri obiettivi da conseguire, molto più umili, che parlano di un campionato da vivere in modo tranquillo e di una salvezza da conseguire senza il fiatone. E se è vero che negli ultimi anni tra i cadetti le sorprese non sono mancate – Crotone il caso recente, prima ancora Carpi e Frosinone – c’è da ricordare l’avvio esplosivo del Livorno un anno fa – stesso ruolino di marcia della squadra di Venturato – ma retrocesso a fine stagione. Meglio quindi assaporare le gioie del momento, e pensare che la salvezza è più vicina di nove punti. Intanto a Vercelli si è avuta la conferma che il Cittadella è “squadra” nel vero senso del termine: ben disposta in campo, sempre alla ricerca del gioco, e se Litteri è il cannoniere della B (tre gol) sabato nel 5-1 finale sono andati a segno tutti giocatori diversi, a dimostrazione che nella squadra di Venturato le soluzioni per finalizzare la manovra sono molteplici. Tra i marcatori del “Piola” figura anche Andrea Arrighini, al primo centro stagionale: «Per un attaccante il gol è sempre importante, e sapevo che lavorando bene prima o poi sarebbe arrivato. L’1-0 ha sbloccato una partita complicata per tanti motivi, per il sintetico, per il gran caldo, per un avversario che è buono, a dispetto del risultato finale». E arrivano le conferme soprattutto sulla bontà del Cittadella: «Avevamo gli occhi di tutti puntati addosso, vincerne tre di fila è davvero esaltante, abbiamo dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque». A Vercelli soltanto il primo quarto d’ora è stato equilibrato, poi la gara non ha più avuto storia: «L’allenatore ha aggiustato l’assetto nel corso della partita, mi dispiace aver preso gol per i nostri difensori, che in settimana lavorano benissimo». Un gol e un quasi rigore. «Sono stato un po’ ingenuo io, il portiere l’avevo saltato e toccandomi mi sono sbilanciato, non sono riuscito a concludere come dovevo per restare in piedi. Se mi fossi lasciato andare sarebbe stato rigore». L’1-0 è nato da un gran movimento corale. «Schenetti mi ha offerto un bellissimo pallone, io ho tagliato verso la porta, sono schemi che proviamo di continuo durante la settimana». D’obbligo le dediche per il secondo centro in serie B (il primo assoluto con l’Avellino due anni fa): «Alla mia ragazza Giulia e a Serena, mia sorella, per il suo compleanno». E la classifica? «Non dobbiamo guardarla».

(Fonte: Gazzettino)




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