Live 24! Fano-Padova 3-1, film horror al Mancini: tris di Gucci e rosso ad Alfageme, arriva un bruciante ko

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Ore 23.00 – Sala stampa, stancio Mancini. Alessandro Favaro: “Speravo di esordire diversamente, ma dopo il 2-1 siamo rimasti in dieci e sul 3-1 la palla era fuori di sicuro perché ero lì, ma l’arbitro non ha sentito ragioni. Potevo fare di più sul 2-1? La palla era molto veloce e stavano arrivando di gran carriera, ho provato a chiudere più specchio possibile ma non è bastato. Peccato per il momentaneo 1-0 perché avevo fermato il loro attaccante… È andato davvero tutto storto! Loro hanno dato davvero il massimo in campo, la loro cattiveria agonistica ha permesso di spuntarla. Puoi vincere o perdere con chiunque, tutto dipende da come prepari la gara e da come ti approcci… Soprattutto in un girone del genere. Quando ho saputo di giocare? A metà riscaldamento, sapevo che aveva un fastidio. Io devo dimostrare di esserci quando serve…”

Ore 22.45 – Sala stampa, stadio Mancini. Oscar Brevi: “Nel primo tempo loro ci hanno aggredito in ogni zona del campo, e noi abbiamo fatto fatica anche perché loro erano più brillanti. La ripresa dovevamo invece gestirla in maniera diversa. Abbiamo avuto poca cattiveria agonistica, e a centrocampo non abbiamo vinto mezzo rimpallo. Poi è arrivata l’espulsione e forse sul 3-1 la palla era fuori, ma è inutile recriminare… Dovevamo essere più compatti, perché a fine primo tempo la partita si era messa sul binario giusto. Bindi? Non era al meglio, ma Favaro si è comportato bene a mio avviso. Sono arrabbiato? Molto, ma a fine partita è normale soprattutto perché non c’era mai stato un simile calo. Loro erano più riposati, ma non dev’essere una scusante… Fino al primo tempo eravamo in equilibrio, ma il secondo tempo andava gestito diversamente e sicuramente abbiamo fatto qualche errore. L’espulsione di Alfageme? Non ho visto l’episodio, ma non intendo certo quello con “cattiveria agonistica”…”

Ore 22.30 – Finale al Mancini: Fano-Padova 3-1, tripletta di Gucci e rete di Madonna. Espulso Alfageme per fallo di reazione

Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana riprende a faticare in via Agosti (16.30) mettendo nell’obiettivo il derby di domenica a Modena (14.30). E’ un derby che manca da tanto tempo, molto sentito: i canarini potranno avvalersi del fattore campo e dell’incertezza che regna in partite del genere ma i granata hanno dalla loro una rosa più competitiva e prorompente in avanti, proprio dove gli uomini di Pavan peccano non avendo ancora segnato. Marchi e soci possono concentrarsi tutta la settimana su questo match mentre il Modena deve andare prima a Teramo per la quarta giornata di campionato. Reggiana-Santarcangelo è stata invece rinviata al 4 ottobre. Dall’infermeria trapela che dovrebbe tornare subito a disposizione Trevisan mentre sono da valutare le condizioni dell’altro centrale difensivo Rozzio, anche se l’esame strumentale ha escluso complicazioni muscolari. Per Pedrelli, Sbaffo e Cesarini servirà ancora tempo. MULTATI. Dopo la gara di sabato in Laguna sono arrivate multe pesanti per Venezia e Reggiana. Mille euro a carico dei padroni di casa “perché propri sostenitori introducevano e facevano esplodere nel proprio settore un petardo, senza conseguenze”. Duemila euro per la Reggiana “perchè propri sostenitori in campo avverso durante la gara ne disturbavano lo svolgimento con il suono di un fischietto simile a quello utilizzato dall’arbitro; tale comportamento non veniva interrotto neanche dopo l’avviso di rito da parte dello speaker”. Non ci sono squalificati per la Reggiana mentre per il Modena bisognerà attendere eventuali sanzioni della gara di Teramo.

Ore 18.20 – (Gazzetta di Reggio) Mike Piazza lavora per portare sponsor americani alla Reggiana. L’atleta americano è partito dalla sua cerchia di amici e conoscenti e i primi riscontri sono positivi. Di Kobe Bryant è stato lui stesso a parlarne una settimana fa, «gli ho proposto di affiancarmi e mi ha detto di essere interessato», ma lo stesso pressing il patron granata lo sta facendo anche con altre persone. Si parla di tre o quattro sponsor a stelle e strisce con i quali è in corso una trattativa concreta, su cui non trapelano al momento altri particolari. La parola d’ordine di Piazza è internazionalizzare la Reggiana, una sfida che al momento si scontra con il fatto che la squadra milita in Lega Pro e non è certo un prodotto facilmente esportabile. In attesa che la società possa guadagnare un palcoscenico di maggiore visibilità, almeno la serie B, si deve sfruttare principalmente la fama del presidente. NUOVI MERCATI. Sui social alcuni fan americani hanno chiesto in più occasioni a Piazza dove poter acquistare materiale della sua nuova squadra. Richieste che sono state accontentate. «Da questa stagione – spiega Marco Bertolini, responsabile marketing della Reggiana -. Il nostro store online spedisce in qualsiasi parte del mondo e sono già arrivati degli ordini dagli Stati Uniti che sono stati esauditi. Riusciamo a fare arrivare il nostro materiale oltre Oceano in tre giorni con una spesa di spedizione di 25 euro». Il presidente prende sul serio la missione di testimonial e fin dal principio ha mostrato sui social network e in televisione le maglie granata, segno della volontà di voler aprire un mercato anche a casa sua. «Abbiamo tante idee – prosegue Bertolini – ad esempio un corner in una struttura dei New York Mets, la squadra di baseball dove il presidente ha giocato». La Reggiana al momento vende materiale tecnico negli Stati Uniti, ma lavora già ad una linea dedicata «Pensiamo a una linea esclusiva di capi d’abbigliamento griffati Reggiana e Piazza, ad esempio polo». Uno stilista italiano, che ha negozi oltre Oceano, si è fatto avanti per diventare fornitore della squadra per quanto riguarda l’abbigliamento casual dei giocatori (la divisa ufficiale è invece già fornita da Oscar Boutique). IL MERCHANDISING. Portare il merchandising granata fuori da Reggio consentirebbe alla società di avere introiti attualmente impensabili. «Nella stagione precedente sono state vendute 500 magliette ufficiali, ed è già un buon risultato. In Lega Pro in una piazza come Reggio si può pensare di arrivare al massimo a 1.000. In serie B invece a 4.000». L’operazione di marketing avviata in via Mogadiscio si pone l’obiettivo di arrivare a numeri molto più significativi. «Comunque stiamo crescendo rispetto al passato. Tra i tifosi si nota che sono aumentati quelli che indossano le maglie ufficiali. Inoltre da quest’anno ci sono le casacche personalizzate, con il numero e il nome dei giocatori e questo aiuta il merchandising». POOL GRANATA. La ricerca degli sponsor americani procede di pari passo con l’impegno per rafforzare il rapporto con i partner locali. Nella scorsa stagione nel pool granata sono entrate 130 aziende, numeri significativi che si spera di migliorare ulteriormente. Alcune aziende reggiane e italiane, che esportano negli Stati Uniti, stanno valutando di legarsi alla squadra per sfruttare la celebrità del presidente negli States: anche in questo caso la trattativa è avviata. NUOVO SITO. Per portare avanti tutti questi progetti è necessario che la comunicazione sia adeguata. Il 25 settembre, giorno del compleanno della Reggiana, dovrebbe essere pronto il nuovo sito internet. Sarà in lingua italiana e inglese (già oggi le notizie sono tradotte) e sarà pensato per consentire agli utenti che non conoscono la storia granata di saperne di più su questo mondo. TORNA LO STORE. Nel mese di dicembre sarà ripetuta l’esperienza dello store temporaneo, non si esclude all’interno di un negozio partner della Reggiana. L’anno scorso l’iniziativa riscosse un grande successo.

Ore 18.00 – (Il Centro) O la svolta o la crisi. Il Teramo è al primo bivio della sua stagione. Le due sconfitte in tre giornate (un solo punto raccolto e partenza peggiore dell’era-Campitelli) obbligano i biancorossi a cambiare passo per allontanarsi dalle sabbie mobili della classifica. Il match odierno con il Modena (ore 18,30) è un esame importante anche per il tecnico Lamberto Zauli, sulla cui panchina sembra già essersi addensata qualche nube. Il Diavolo, dunque, non può più fallire. La formazione anti-Modena è un rebus, ma all’orizzonte ci sono novità tattiche. Zauli, infatti, medita di rispolverare la difesa a tre (seguendo le orme del suo predecessore Vivarini) e di schierare un centrocampo a quattro o a cinque per dare maggiore copertura al reparto arretrato. Se così dovesse essere, è possibile l’esordio dal primo minuto di Manganelli e Capitanio ai lati di Speranza (il sacrificato sarebbe Caidi) e il lancio del tandem Bulevardi-Ilari, in mediana, con Petrella a fare da “pendolo” tra il centrocampo e l’attacco. In avanti Sansovini con il brasiliano Jefferson, pronto a soffiare una maglia a Croce (in gol a Pordenone). Non sono da escludere, però, gli inserimenti in extremis di Petermann e Karkalis. Ancora out Di Paolantonio (incerti i tempi di recupero), mentre tra i convocati figurano il recuperato Carraro e il neo acquisto Steffè. La vigilia. Mister Zauli, al termine della rifinitura di ieri pomeriggio, ostenta tranquillità: «Vogliamo a tutti i costi una vittoria che ci darebbe serenità e autostima. Il campionato non ci aspetta. Dobbiamo giocare con lo stesso spirito visto contro il Bassano, nel precedente match casalingo. A Pordenone, secondo me, non abbiamo fatto male come a Lumezzane, ma è chiaro che sulla nostra prestazione sono pesati soprattutto gli errori su palla inattiva». A proposito delle novità tattiche in cantiere, Zauli sottolinea: «Stiamo lavorando su più soluzioni. Il mio obiettivo è mettere i giocatori nei ruoli dove rendono al meglio. Il 3-5-2 è una delle soluzioni vagliate, considerando che per alcuni elementi c’è già l’abitudine a giocare con la difesa a tre. Siamo all’inizio del campionato e dobbiamo trovare la nostra dimensione. Spetta a me trasmettere alla squadra le indicazioni necessarie per acquisire più sicurezza nel saperci difendere. Questo gruppo ha le qualità per giocarsela con tutti e migliorare. Il presidente? E’ un po’ deluso, come è normale che sia. Con lui ho un confronto onesto e quotidiano». L’ultimo arrivato, il centrocampista Demetrio Steffè (classe 1996), troverà posto in panchina: «La tappa di Teramo è un’opportunità importante per la mia carriera. Prediligo giocare come mezzala», dice il 20enne di scuola Inter, «ma ho ricoperto anche il ruolo di mediano davanti alla difesa. Arrivo in un momento non proprio positivo per la squadra, ma la rosa ha tutte le qualità per rimettersi in carreggiata». Gli avversari. Anche per il Modena, retrocesso dalla B, non è un inizio di campionato facile. Gli emiliani sono ancora a secco di reti e di vittorie. Non è tra i convocati l’esperto centrocampista Laner, alle prese con un problema muscolare. Il tecnico Simone Pavan, ex difensore di Venezia e Sampdoria, dovrebbe presentare alcune modifiche al 4-3-3 di partenza.

Ore 17.40 – (Gazzetta di Modena) Nonostante un’astinenza dal gol che dura da 270 minuti e che vede il Modena ancora fermo a zero alla voce “gol fatti”, mister Pavan continuerà a puntare sul 4-3-3 anche nella trasferta di Teramo: «Il problema del gol non dipende dal modulo – ha sottolineato il tecnico canarino – e per questo motivo penso che non cambierò. Molto dipenderà da come si schiereranno gli avversari, che in queste prime giornate hanno provato più soluzioni tattiche». Il modulo non cambierà, diversi interpreti sì. «Devo pensare anche alla gara con la Reggiana», ha spiegato, motivo per il quale non è stato convocato Laner, vittima di un affaticamento muscolare, e ci sarà spazio per un mini-turnover. In difesa, viste le garanzie date con Parma e Maceratese, non dovrebbe essere toccata la coppia centrale Aldrovandi-Marino, anche se Cossentino scalpita, mentre il deludente Calapai potrebbe lasciare spazio ad Accardi. A centrocampo Salifu prenderà il posto di Laner, mentre Besea concederà un turno di riposo ad un Olivera apparso assai spento nelle ultime due uscite. In attacco ancora panchina per Bajner («Non ha più di mezzora di autonomia», parole di Pavan), dunque conferma per Diakite così come per Tulissi a destra. Basso potrebbe entrare a gara in corso, lasciando spazio a Schiavi più che a Loi o Ravasi.

Ore 17.30 – (Gazzetta di Modena) La trasferta più lunga, nel primo turno infrasettimanale della stagione, per provare a risolvere il problema dei problemi, quel gol che ancora non è arrivato nelle prime tre gare di campionato e che ovviamente ha impedito di conquistare più di due pareggi. Il Modena si è messo in viaggio ieri verso Teramo, dove questa sera sarà di scena alle 18,30 sul sintetico dello stadio Bonolis, con la speranza che d’incanto possa rompersi l’incantesimo. Non potrà affidarsi ad una magia fiabesca, ma dovrà dimostrare di essere in grado di riuscirci con le proprie forze, quello che in 270 minuti ancora non ha saputo fare. Il primo ad essere convinto che la musica cambierà è Simone Pavan, che al pari dei giocatori ha le sue responsabilità in questa sterilità offensiva senza precedenti: «I problemi esistono in ogni squadra – ha dichiarato il tecnico alla vigilia – e bisogna essere bravi a valutarli ancor prima che a risolverli. Se non avessimo creato occasioni, a parte la trasferta da dimenticare contro la FeralpiSalò, e se non vedessi con quale impegno si allenano i ragazzi in settimana sarei preoccupato, ma proprio perché queste componenti non sono mancate ho fiducia sul fatto che risolveremo un problema sul quale stiamo lavorando da giorni. Devo tenere serena la squadra, facendo pesare nel modo giusto questo aspetto, e vi garantisco che in tutti noi c’è il desiderio assoluto di sbloccarci e di fare vincere il Modena. Non è sicuramente stato il miglior avvio di stagione che ci si potesse aspettare, come ho già detto mi dispiace molto per i tifosi ed al tempo stesso per i miei ragazzi, che sin dal primo giorno stanno lavorando con la voglia di far rinascere il Modena dopo la retrocessione, capendo l’importanza della maglia che indossano ed impegnandosi alla morte». Dopo un mese e mezzo di preparazione precampionato nel quale aveva puntato sul centrocampo a rombo, dalla prima giornata Pavan ha scelto il 4-3-3, vestito tattico che anziché dare brio a manovra e produzione offensiva è parso addirittura poco funzionale ad alcuni giocatori sui quali giocoforza bisogna puntare, su tutti Diakite e Schiavi: «Non è il modulo il problema – ha obiettato Pavan – e per questo credo di non cambiare. Lo farei se avessi visto una squadra incapace di rendersi pericolosa, ma non è questa la nostra situazione. Dipenderà molto anche da come si schiererà il Teramo, una squadra forte che lavora molto bene sulle corsie laterali. Se giochi con il trequartista lasci molto spazio agli avversari sulle fasce, cosa che in questa gara non possiamo permetterci. Sarà una partita molto difficile, ma scenderemo in campo con la convinzione di poter fare risultato per regalare la prima gioia a noi stessi, alla società e ai tifosi».

Ore 17.10 – (Gazzetta di Mantova) Dopo la sorprendente stagione scorsa, quando da ripescato arrivó a un passo dalla promozione in B, il Pordenone ha tutte le intenzioni di riprovarci. Del resto la societá neroverde è sana, forte economicamente e soprattutto ha stilato un progetto ambizioso che non nasconde le velleitá di salire nel calcio che conta. E queste prime tre giornate, con sette punti su nove e la vetta della classifica sia pur in coabitazione con altre squadre, depongono anche a favore del lavoro svolto in estate. Dove il Pordenone, comunque, ha inserito 12 acquisti sul blocco di 11 confermati, pur lasciando partire elementi di assoluto valore come il regista Pederzoli per Venezia, il figlio d’arte Pasa per Padova e l’attaccante Strizzolo destinazione Cittadella in serie B. Sono peró arrivati giocatori di valore e funzionali al 4-3-3 del confermatissimo 52enne Bruno Tedino, come l’esterno di difesa Semenzato (’87, dal Bassano), il playmaker 29enne Burrai dal Siena, i due centrocampisti esterni classe 90 Suciu (Cremonese) e Misuraca (Bassano) e in attacco l’esperto 31enne Rachid Arma dalla Reggiana, marocchino che è giá andato a segno 3 volte in questo avvio di campionato. Se poi ci mettiamo che Berrettoni, 35 anni, è ancora un fantasista con i fiocchi e che in rosa c’è anche l’ex “Condor” Stefano Pietribiasi, abbiamo chiara l’idea di un Pordenone forte in ogni reparto e in particolare davanti, con 6 reti giá realizzate. In trasferta finora la squadra di mister Tedino ha giocato una sola volta, espugnando con autoritá (2-0) Forlí grazie alle reti proprio di Arma e Berrettoni.

Ore 17.00 – (Gazzetta di Mantova) Dopo la corroborante vittoria di San Benedetto del Tronto, oggi il Mantova torna subito in campo per la quarta giornata di campionato. Il turno infrasettimanale mette Caridi e compagni di fronte al Pordenone dell’ex Pietribiasi, una delle capolista del girone B, per una sfida che può dire qualcosa in più sulla tempra della squadra biancorossa. È proprio questo il concetto che esprime Luca Prina alla vigilia: «Il Pordenone è il Venezia della categoria, nel senso che è una squadra di notevole qualità, con grandi palleggiatori e attaccanti pericolosi, che però conoscono a menadito la Lega Pro. Sappiamo dunque che sarà dura, ma penso anche che questo sia l’avversario giusto per provare a dimostrare a noi stessi e alla piazza tutto ciò che vogliamo dimostrare». Il tecnico biancorosso allontana subito anche l’alibi delle tre gare da giocare in una settimana: «È il calcio e affrontiamo questi impegni senza alcun problema. Per noi le partite sono tutte finali e io penso a una gara per volta. Dunque la formazione la farò in funzione di questa sfida, non pensando a quella di sabato a Bergamo con l’Albinoleffe. E in formazione, se ci saranno un paio di variazioni, sarà per risparmiare qualche giocatore che ha degli acciacchi. Mi prendo comunque del tempo e deciderò nel caso anche domani mattina (stamani per chi legge, ndr). L’importante – aggiunge Prina – è che tutti i ragazzi sono sul pezzo. Nei loro occhi vedo la voglia di dimostrare che non sono quelli dello scorso anno. Hanno il fuoco dentro». E a chi gli chiede se questo Mantova gli ricorda un po’ la sua Virtus Entella dei miracoli, il mister risponde così: «No, questo gruppo è molto più simile a quello che avevo alla Biellese: ragazzi dimenticati da Dio che invece dimostrarono di avere qualità caratteriali e tecniche importanti. Uno di loro era Torromino, che adesso è in A». Il mister poi sfugge alla domanda su come finì quella stagione: «Non ve lo dico, è meglio così». Eh già, perché la Biellese vinse il campionato ma la società fallì. E il presidente Sandro Musso, che ascolta insieme ai cronisti Prima in conferenza stampa, comincia già a fare gli scongiuri. A proposito di società, oggi al Martelli ci sarà un vertice con i nuovi proprietari romani, i soci bresciani e quelli mantovani. Uno dei temi dell’incontro sarà il pagamento degli stipendi (scadenza venerdì) che l’amminstratore delegato Enrico Folgori annuncia per «mercoledì o giovedì». Lo stesso ad biancorosso si esprime così sulla squadra: «La vittoria di sabato è stata bellissima, ma è importante non esaltarsi e restare con i piedi per terra. Il nostro obiettivo rimane la salvezza e mister Prina può dunque lavorare tranquillo, senza nessun tipo di pressione. Contro il Pordenone sarà durissima – aggiunge Folgori -, perché ci troveremo di fronte una delle squadre meglio attrezzate del campionato. Ce la giocheremo cercando di fare il meglio possibile, ma senza dare eccessivo peso a questo confronto. Sarà soltanto uno dei tanti che dovremo affrontare in questa stagione». Intanto i tifosi biancorossi continuano ad avvicinarsi alla squadra: ieri sono stati sottoscritti ben 64 abbonamenti, che portano il totale a 1.378. La campagna chiuderà definitivamente oggi e sarà possibile sottoscrivere le tessere al Mantova Point soltanto in mattinata, dalle 10 alle 12. Nel negozio posto sotto la tribuna saranno invece in vendita anche nel pomeriggio (dalle 15) i biglietti per la partita. Finora ne sono stati acquistati 169.

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È corsa contro il tempo per riuscire a far erigere le tribunette (per un totale di 460 posti) sul lato del Tennis club del Bottecchia, in vista della gara di sabato sera (20.30) con il Parma. «Abbiamo avuto l’ok della Commissione tecnica della Regione», fanno sapere i tecnici del Comune. Dal canto suo il sindaco Alessandro Ciriani assicura che nelle prossime ore, probabilmente già oggi pomeriggio, cominceranno i lavori di montaggio. BOTTECCHIA TREMILA – Il quasi mezzo migliaio di nuovi posti in più porterebbe la capienza del Bottecchia a quasi 3 mila posti. Ammesso che tutto vada per il meglio e che il Comune abbia dall’azienda che verrà scelta la garanzia che i lavori potranno essere completati in tempo utile (altrimenti non si dovrebbe neppure iniziare, per evitare situazioni pericolose), ci sarà veramente il tutto esaurito in occasione della notturna con i ducali? Il quesito nasce da due constatazioni. La prima è relativa alla richiesta di tagliandi proveniente da Parma. Sino a ieri la stima della società gialloblù comunicata alla segreteria neroverde non superava le 500 unità. Evidentemente la partenza con il freno a mano tirato (una sola vittoria e due pareggi) del team di Apolloni ha raffreddato gli entusiasmi, dimezzando i fan da trasferta. La seconda nasce dai larghi spazi vuoti notati al Bottecchia (poco più di 900 spettatori) durante il match con il Teramo. TIFO VOLUBILE – Situazione (900 più 500) che non comporta la necessità di tribunette aggiuntive. Il tifo però è volubile. Un successo del Parma stasera sul Venezia e un blitz dei neroverdi a Mantova potrebbero cambiare totalmente la situazione, regalando a Lovisa una visione entusiasmante, capace di spazzare via ogni brutto pensiero. Alla vista del Bottecchia semivuoto di sabato scorso, re Mauro ha reagito ponendosi una domanda: «Chi ce lo fa fare, se i risultati del nostro impegno sono questi?». Spetta al popolo neroverde rispondere al condottiero che vuole portare il ramarro in serie B.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Parola d’ordine: gestione delle forze in campo. Luca Prina, tecnico dei virgiliani, approccia così la gara di oggi al Martelli, contro il lanciatissimo Pordenone di bomber Arma. La squadra lombarda viene dal medesimo risultato che ha esaltato sabato sera il Bottecchia. La prima vittoria dei mantovani è stata rotonda (3-1) come quella del Pordenone, con l’unica differenza che è arrivata in trasferta, ai danni della Sambenedettese. Al Martelli, invece, i tre punti mancano dal 24 aprile (1-0 alla Pro Piacenza). Per ritrovarli contro la capolista del girone, Prina pensa a qualche cambio rispetto all’undici schierato contro la Samb. Davanti, per esempio, dovrebbe dare forfait l’esperto Gaetano Caridi e al suo posto – se recupera – potrebbe essere schierato Maccabiti. Ma non finisce qui: in difesa Romeo dovrebbe prendere il posto occupato da Cristini e inserirsi nella linea a tre con Siniscalchi e Carini. Centrocampo a quattro con Di Santantonio (o Bandini), Salifu, Raggio Garibaldi e Regoli. In attacco, oltre a Maccabiti, dovrebbero scendere in campo Marchi e Zammarini. Intanto della partita ha parlato anche il patròn mantovano Serafino Di Loreto: «Quella contro il Pordenone – ha detto – sarà la gara che rappresenterà la nostra cartina al tornasole, l’autentica prova del nove. Se la supereremo, il Mantova sarà sicuramente protagonista di questo campionato. Sono convinto – ha concluso – che la mia squadra possa essere la sorpresa del girone B». Per ora deve trovare la prima vittoria in casa.

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Quattro punti fra Mantova (al Martelli questo pomeriggio nel turno infrasettimanale, 18.30) e Parma (sabato, 20.30, al Bottecchia) sarebbero un buon bottino, anche se io non mi accontento mai e non mi pongo limiti». Se pure Bruno Tedino comincia a pensare in grande, uscendo allo scoperto pubblicamente, allora significa che questo Pordenone può veramente essere protagonista assoluto della stagione 2016-17 di LegaPro. PRECISAZIONE – In realtà Bruno sapeva già da Arta Terme di avere questa volta una squadra importante fra le mani. Le prestazioni con Gubbio e Forlì non avevano però supportato del tutto l’asserzione di fondo. Quella con il Teramo di sabato (3-1) sì. Grazie anche alla grande crescita del centrocampo, l’unico reparto che in precedenza aveva destato qualche perplessità. «Ovviamente – torna fuori la proverbiale prudenza del tecnico -, per riuscire a fare 4 punti o più dovremo essere umili, determinati e incisivi, come lo siamo stati con il Teramo. Evitare gli “errorucci” che abbiamo commesso pure contro gli abruzzesi e non avere contro la sorte, componente fondamentale per le fortune anche dei forti». AMMISSIONE – Evidentemente il 3-1 rifilato al team di Zauli da Martignago e compagni lo ha messo di buon umore, perché questa volta il tecnico-manager si sbilancia anche in pronostici allargati. «Io vedo – afferma con sicurezza – la Reggiana un gradino sopra tutti (l’anno scorso aveva pronosticato il Cittadella vincente con distacco, come poi successe, ndr). Subito dietro Parma e Venezia. Poi un lotto di cinque squadre sullo stesso livello: Padova, Bassano, Sudtirol, Teramo e Pordenone. Tutto questo – sorride pure – sulla carta. Poi, come abbiamo dimostrato noi nella scorsa stagione, tutto può succedere». INGRANDIMENTO – Tedino torna quindi a concentrarsi sull’obiettivo immediato. «Al Martelli – afferma – ci aspetta una gara difficile. Il Mantova è reduce dalla vittoria in trasferta con la Sambenedettese (3-1 con gol di Caridi, Zammarini e Romeo per i virgiliani), è un buon complesso ed è allenato da un ottimo tecnico come Prina. Sanno stare compatti, chiudere gli spazi e le linee di passaggio e distendersi bene in ripartenza». MINITURNOVER – Tre impegni in 8 giorni potrebbero favorire qualche cambio. Non si tocca Tomei fra i pali. Dietro possibile conferma di De Agostini, a completare la difesa con Semenzato, Stefani e Ingegneri. In mezzo, con Burrai garantito in regia, Buratto è in grado di sostituire uno fra Suciu e Misuraca, oppure di entrare a rilevare il più stanco in corsa. Davanti, out Cattaneo (infortunato), dovrebbe entrare l’ex bassanese Pietribiasi a completare il tridente assieme ai bomber di sabato Arma e Berrettoni. Allo stadio Martelli arbitrerà la sfida Davide Andreini di Forlì; Angotti e Colinucci i collaboratori.

Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Superato brillantemente il primo esame di maturità, ce n’è subito un altro per il Pordenone oggi a Mantova. Il primato in classifica, seppure condiviso, è passeggero o può essere conservato? La risposta nel primo turno infrasettimanale, in cui il gruppo di Tedino dovrà sfoderare una grande prestazione, forse ancor più di quella che servirà sabato col Parma in casa. Ci proverà con due novità davanti: Pietrbiasi e Azzi, per la prima volta titolari. Concentrati. Perché tanti pensano che l’avversario più difficile sia quello emiliano. Sicuramente è quello con più blasone, ma il Mantova è da tenere d’occhio: ha gli stessi punti (5), gioca, tiene il ritmo alto, arriva da una vittoria di carattere, con 3 gol a San Benedetto del Tronto, ed è reduce da un pari col Venezia. Mica poco. Ha un 3-4-3 difficile da decriptare e gode di su un rinnovato entusiasmo della piazza dopo il cambio di proprietà. Continuità. Dopo aver imbrigliato il Mantova lo scorso anno al Martelli con un inaspettato 3-5-2, oggi il “guru” Tedino deve ripetersi per dare continuità ai risultati positivi. Ci proverà cambiando qualcosa rispetto a sabato scorso: davanti dentro Azzi e Pietribiasi per Berrettoni e Martignago, in mezzo Buratto per Suciu. Out ancora Cattaneo, Pellegrini c’è ma dovrebbero giocare Semenzato e De Agostini: un po’ di turnover che ci sta in pieno, dovendo affrontare tante partite ravvicinate. Attenzione. «Contro il Parma – afferma il mister – la partita si prepara da sola –. Con i lombardi bisogna prestare più attenzione, perché nella mente di tutti è una squadra che si è salvata all’ultimo la scorsa stagione. Invece il Mantova arriva da un buon finale di campionato, ha mantenuto lo stesso allenatore (Prina, ndr) ed è un team di valore, che sa difendersi molto bene e si distende alla grande con Tripoli, Marchi e Caridi: non a caso ha cinque punti ed è reduce da una bella vittoria con la Sambenedettese. Bisogna ripetere la prestazione di sabato scorso col Teramo». Guastafeste. Tedino non fa tabelle pensando ai prossimi due match. «Non parlo di punti – spiega – piuttosto di prestazione. Se giochiamo come con gli abruzzesi vinciamo almeno una delle due gare che abbiamo di fronte. Ne sono sicuro».Chiusura con la griglia del campionato secondo il suo punto di vista. «Credo – sostiene Tedino – che le favorite siano, nell’ordine, Reggiana, Parma e Venezia. Sul secondo scalino vedo FeralpiSalò, Pordenone e Padova, quindi Teramo e Bassano». Pordenone dunque “guastafeste”, per quanto ritiene il suo condottiero. Si vedrà. Intanto è già davanti a tutti con 7 punti.

Ore 15.50 – (Alto Adige) Potrà superfluo ma è giusto ribadirlo: l’obiettivo del Bassano è la conquista della cadetteria. La compagine vicentina ci è andata vicina nella stagione 2014-2015 quando nella finalissima playoff cedette il passo al brillante Como. La storia si è ripetuta, in parte lo scorso anno, quando i ragazzi del direttore generale Werner Seeber centrano i playoff. Tutto questo per dire anche quest’anno il Bassano è destinato a recitare un ruolo di primo piano e i primi tre risultati sembrano confutare il dato. Il biondo d.g. Seeber ha affidato a mister Luca D’Angelo (altra ex conoscenza dell’ambiente biancorosso) un roster certamente all’altezza degli obiettivi prefissati. La campagna acquisti della società giallorossa è stata di quelle, per capirci, importanti. Il roster vicentino è stato rinnovato con l’arrivo del portiere Bastianoni (con un trascorso tra le fila di Catania, Varese, Livorno e Carpi), il terzino Crialese (ex Cremonese e Cesena), il centrocampista Bianchi (ex Cremonese), l’esterno Minesso (ex Cittadella e Alto Adige) e gli attaccanti Grandolfo e Julien Rantier, quest’ultimo già al servizio di Viali nella Pro Piacenza.

Ore 15.40 – (Alto Adige) Non sarà facile ma bisogna provarci! Dopo due sconfitte consecutive ed alla vigilia di un altro match “tosto”, l’Alto Adige dovrà tirar fuori gli artigli e l’anima (per dirla alla Viali) provando a far risultato questa sera contro il Bassano, sotto i riflettori del Mercante. Bisogna provarci anche se, verrebbe da dire, le due sconfitte consecutive potrebbero consigliare ogni prudenza. Atteggiamento che, come sappiamo, non fa parte del bagaglio formativo di mister Viali, il quale preferisce affrontare di petto ogni ostacolo cercando imporre gioco e volontà. Tutto bene e preciso, ma per far questo bisognerà che Marcone e compagni sappiano esibire anche i giusti “attributi” e non solo la facile accademia. La start up definita dalle prime tre partite di campionato, ha descritto una compagine altoatesina brava a svolgere il compito, ma non così bella da stordire l’interlocutore. Questione di atteggiamento e di carattere che questa sera, di riffa o di raffa, dovranno venir fuori, senza se e senza ma. Caso contrario assisteremo ad un’altra recita come quella vista al Druso sabato scorso contro la Ferlapisalò. Il Bassano è un altro difficile cliente, per dirla sempre alla Viali, aggiungiamo che è un cliente di prima fascia, per cui non ci vuole molto a capire che la serata vicentina si preannuncia infuocata. “Gubbio e Feralpialò rappresentano due sconfitte che bruciano – dichiara mister Viali in una nota rilasciata dalla società – due sconfitte immeritate nelle quali siamo stati colpevolmente puniti dagli episodi per nostri errori. Non dobbiamo comunque perdere fiducia nei nostri mezzi, perché a livello di prestazione e di gioco siamo sempre stati all’altezza della situazione. Aggiungo però che dobbiamo metterci più mordente e più cattiveria agonistica per invertire questo trend negativo che tale va considerato, tengo a ribadirlo, solo a livello di risultati”. Il trend negativo comunque va letto non solo a livello statistico ma, soprattutto, in termini di valutazione complessiva della prestazione. Sia a Gubbio che in casa con la Feralpisalò, i biancorossi hanno, purtroppo, compiuto degli errori marchiani che, alla fine, hanno pesato sul risultato. A questo si aggiunge anche il fatto che nell’ultimo esibizione alcuni uomini chiave non hanno fornito una prestazione pari alle loro potenzialità. La nostra certezza è che queste potenzialità ci siano…eccome! Ed arriviamo al punto: non basta giocar palla per settanta (e forse meno) minuti e concretizzare veramente poco. Bisogna pensare a portare a casa punti e risultato, applicando anche un gioco “pane e salame”, sicuramente meno bello ma in definitiva redditizio. Un discorso a parte va fatto sugli episodi (leggi errori) che hanno compromesso ogni cosa nelle ultime due giornate. E’ chiaro che già da stasera nessun altro svarione dovrà essere commesso. Gli ingranaggi del motore Alto Adige sono ormai abbastanza oliati, per cui non sono ammesse ulteriori disattenzioni anche perchè in agguato c’è una squadra come il Bassano pronta a sfruttare ogni incertezza. I giallorossi di mister D’Angelo, diversamente dall’Alto Adige, viaggiano supportati da uno score invidiabile: in tre gare hanno conquistato sette punti, per effetto di un pareggio e due vittorie. L’ultimo acuto è di sabato scorso quando i vicentini sono riusciti a prevalere in rimonta sul terreno dell’ostico Ancona. Mister Viali sa perfettamente che l’impegno di questa sera, contro una delle big del torneo, sarà uno di quelli da far tremare i polsi. Mister Viali sa anche che i suoi ragazzi hanno nella testa e nelle gambe la capacità di imporre gioco e risultato. Per riuscire nell’intento bisognerà che l’Alto Adige sappia metter fuori la sua vera anima. Non sarà facile ma bisogna provarci!

Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Qualcuno potrebbe obiettare che stare troppo bene fisicamente all’inizio di un campionato potrebbe non essere un buon segnale in prospettiva. In attesa di verificare sul campo se questa considerazione abbia o meno fondamenta concrete, a scrutare lo sprint di queste prime tre giornate del Bassano e soprattutto il modo in cui sono stati messi in cassaforte 7 dei 9 punti a disposizione, l’impressione è che Luca D’Angelo abbia puntato su una partenza sprint, per poi eventualmente correggere il tiro più avanti, quando ci sarà bisogno di qualche richiamo di preparazione atletica. Ad ammettere che la squadra va che è un piacere è lo stesso allenatore giallorosso, che oggi contro il SudTirol al Mercante (fischio d’inizio alle 20.30) proverà a pigiare ancora sull’acceleratore dopo quanto già accaduto fra Reggiana, Teramo e Ancora: «Abbiamo una buonissima condizione atletica – ammette – siamo ancora in fase di costruzione, ma di settimana in settimana stiamo acquisendo nuovi elementi, dovremo sicuramente migliorare nello sfruttare i calci piazzati a favore e in altre situazioni di gioco specifiche e particolari. Affronteremo una squadra di qualità e con molta esperienza, servirà una prestazione densa di concentrazione e abnegazione tattica». D’Angelo ammette candidamente che ci sarà turnover, soprattutto a centrocampo e in attacco, dove potrebbero esserci almeno tre cambi rispetto ad Ancona: «Probabilmente effettuerò qualche cambio negli 11 iniziali – evidenzia l’allenatore giallorosso – questo sia per le caratteristiche dell’avversario che andremo ad affrontare, sia per le tre gare in una settimana. Dobbiamo giocare bene da un punto di vista tattico, occorre mettere in pratica i giusti movimenti, con la consapevolezza che, con le nostre qualità, possiamo mettere in difficoltà chiunque. Ci sono stati pochi giorni di recupero, ma questa sarà una difficoltà condivisa tra tutte le squadre. Per come ho visto i ragazzi, però, sono certo che faremo una buona partita e che potremo toglierci ulteriori soddisfazioni».

Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Come prima, più di prima. La lista indisponibili virtussina è la stessa da un mese. Sicchè per il rientro di Cenetti non se ne parla prima di sabato a Lumezzane e per tutti gli altri c’è da attendere: Roby Candido potrebbe andare in panchina dalla prossima in casa col Santarcangelo il 24 settembre, mentre per i portieri Rossi e Guadagnin si va ad ottobre, Stevanin addirittura a febbraio. In compenso sta molto meglio Tommy Maistrello, impiegato part-time ad Ancona per via di un pestone a un piede che gli ha limitato di molto gli allenamenti settimanali, mentre salvo sorprese dell’ultima ora tutti gli altri non lamentano malanni. D’Angelo che ha spedito tutti in campo domenica mattina dopo il rientro da Ancona avvenuto all’una di notte, ieri pomeriggio ha fatto svolgere una seduta di rifinitura molto più robusta rinunciando però oggi a qualunque sgambata mattutina. Diversi i ballottaggi per stasera: Pasini/Barison al centro della difesa, Bianchi/Cavagna in mediana e Grandolfo/Maistrello nel cuore dell’attacco, ma neanche gli esterni sono esenti da possibili cambiamenti. Mai come questa volta potranno incidere e decidere le sostituzioni. Tipo Ancona.

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Dopo un’estate consumata da bello di notte al Mercante, Bassano vagheggia un’altra serata da incantesimo. I giallorossi viaggiano a +2 in media inglese, abbastanza per non esigere i 3 punti serali come decreto legge, eppure è la situazione ideale per srotolare sul green dello stadio una squadra sbarazzina e spensierata, ma col fuoco dentro. Per capirci, sta molto peggio l’Alto Adige, che ha vinto la prima salvo poi ruzzolare due volte e non può permettersi il terzo capitombolo di fila, altrimenti si annebbierebbe persino il cielo solitamente salubre di Bolzano e provincia. Degli altoatesini (intesi come club calcistico, beninteso), ci si può fidare come di un boa constrictor in mezzo alla giungla: interlocutore di qualità e livello (Marcone tra i pali, Bassoli a comandare la terza linea, Fink e quel demonio di Ettore Gliozzi, uno col gol appiccicato addosso, dalla cintola in su. Così, tanto per citare i più noti del cast, senza dimenticare Tulli, Sparacello e via cantando, tutti tipacci inseriti in un contesto che da anni viaggia a memoria e complica la vita a chi li affronta.«L’avversario è di gran caratura e inoltre lo immagino inviperito per i due ko di fila – riconosce D’Angelo – tra l’altro né a Gubbio né tantomeno con Salò avrebbero meritato di perdere. Negli spazi e in campo aperto l’Alto Adige sa essere letale e noi senza una prestazione ai limiti della perfezione rischieremmo tantissimo. Perciò per inseguire il bottino dovremo elevare la nostra fase tecnica migliorando la fluidità di manovra. Un obiettivo raggiungibile sia affinando l’intesa tra i tanti nuovi che ci sono nel gruppo e per quello occorrono tempi fisiologici, sia curando i dettagli su palla inattiva. Due aspetti sui quali lavoriamo ogni giorno per crescere e tradurre in pista tutto ciò che proviamo». Rimarca un particolare D’Angelo. «A 72 ore dall’ultimo impegno e con una trasferta lunga e faticosa alle spalle, la condizione atletica e la capacità di recupero solcheranno la differenza. Sicchè opererò qualche ritocco in formazione, anche se giocare alle 20.30 è un sollievo per schivare l’afa. L’ultima mezz’ora potrà essere risolutiva ma senza un’ora buona di partenza sei fritto».

Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un inizio di stagione così stentato non se l’aspettava nessuno in casa gialloblù. Il Parma infatti, dopo esser stato eliminato al primo turno di Coppa Italia (2-1 al Piacenza e 1-2 con la Pro Piacenza), in campionato ha ottenuto 5 punti come il Venezia. A preoccupare è la sterilità offensiva, con l’unico gol realizzato da Calaiò nell’1-0 al Lumezzane, preceduto dallo scialbo 0-0 di Modena e seguito dallo 0-0 di sabato a Santarcangelo: un pareggio quest’ultimo macchiato dal gol-fantasma di Nocciolini, la cui fotografia (con la palla chiaramente entrata) campeggia polemicamente nella home page del sito del club emiliano. A risvegliare dal torpore dando la scossa ai ducali ci proverà il Tardini: la campagna abbonamenti ha chiuso venerdì raggiungendo la cifra record di 9.000 tessere, contro il Lumezzane le presenze era state 9.480, quindi contro il Venezia si prevede ben superiore. Nella formazione il tecnico Luigi Apolloni dovrebbe riaffidare la regia a Corapi, mentre davanti potrebbero giocare per la prima volta in coppia gli spauracchi Evacuo-Calaiò. «La pressione? C’è e la percepiamo, ma sta solo a noi trasformarla in convinzione contro il Venezia» le parole di Apolloni.

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Con il Parma debuttò in A e al Tardini, il 29 ottobre ’95 in un 3-2 al Piacenza, segnò per la prima volta nella massima serie. Stasera (ore 20.30) Pippo Inzaghi inseguirà invece la sua prima vittoria esterna da allenatore del Venezia. «Spero di rivedere il Venezia dell’1-1 con la Reggiana “pulito” dai 5′ iniziali – si augura il 43enne piacentino – e con più cattiveria in zona gol. A Parma dobbiamo dimostrare di saper soffrire e di poter comandare il gioco, il nostro atteggiamento non deve dipendere dall’avversario né dall’ambiente». Forse il Tardini potrebbe forse trasmettere più pressione ai padroni di casa? «Io ho sempre preferito giocare davanti a 20 mila persone, però non si sa mai. Per noi dev’essere una soddisfazione scendere in campo davanti a tanta gente, dobbiamo continuare nelle buone prestazioni perché ci aiuteranno a crescere». Unici indisponibili Fabiano e Stulac, ieri pomeriggio Inzaghi a Parma ha lavorato a porte chiuse. «Sabato andremo ad Ancona, abbiamo giocato sabato e devo valutare con attenzione chi ha recuperato meglio. Potrei cambiare 2-3 giocatori». Nell’undici iniziale Malomo dovrebbe spuntarla su Baldanzeddu, in avanti il giovane Edera su Tortori mentre in mediana non è da escludere Soligo per Pederzoli. MULTE – Per la gara di sabato 2mila euro di multa alla Reggiana perchè il pubblico usava i fischietti e mille al Venezia per un petardo.

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Favorite faccia a faccia, Venezia a Parma a caccia di punti e dei gol degli attaccanti. Arriva già alla quarta giornata, questa sera al Tardini (ore 20.30), il big match tra le due squadre che più di tutte le altre vogliono la promozione diretta in serie B. Finora né i lagunari né i ducali, entrambe a -2 dalla vetta, hanno espresso tutto il loro potenziale. Nel caso del Venezia molto sembra dipendere da un Alex Geijo su cui il tecnico Filippo Inzaghi ha puntato con la massima convinzione. «Noi attaccanti non vediamo l’ora di sbloccarci, però sono pronto barattare subito i miei gol con le vittorie del Venezia firmate dai compagni – ci scherza su lo spagnolo -. A Parma scenderemo in campo con la convinzione e la voglia di conquistare i tre punti, sarà una battaglia, dura tanto per noi quanto per loro, ma le possibilità di sbancare il Tardini ci sono tutte». Sabato al Penzo nell’1-1 in rimonta con la Reggiana Geijo ha esordito da titolare, complice una botta subita da Ferrari in allenamento. «Contro il Parma faremo leva anche sul rammarico di non aver battuto la Reggiana. Oggettivamente è poco aver conquistato un solo punto dopo aver fatto una grande partita. Sul piano personale sono abbastanza soddisfatto, in pratica non giocavo da più di tre mesi, per un’ora ho tenuto i ritmi prima di calare. Peccato per le occasioni avute, non ho sfruttato 3-4 palle buone: sono in credito con la fortuna e conto di rifarmi al più presto». Anche il Parma finora ha stentato sul piano offensivo segnando un solo gol in tre giornate. «A noi va benissimo che abbia trovato il bersaglio Modolo, anzi gli auguro di centrarlo sempre più spesso. Battute a parte sono e siamo sereni, innanzitutto perché quella contro la Reggiana è stata finora la nostra miglior partita per intensità, qualità e quantità di occasioni». In difesa distrazioni a dir poco vietate. «Non abbiamo quasi mai sofferto, sabato purtroppo per una disattenzione ci siamo trovati a rincorrere dopo 5′, poi però si è visto solo il Venezia. Di sicuro a Parma non dovremo sbagliare nulla a tutto campo».

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Parma-Venezia, vietato farsi cullare dal fascino di una sfida d’altri tempi. Stasera gli arancioneroverdi affrontano il secondo big match del campionato, dopo quello pareggiato sabato con la Reggiana, e non ci devono essere distrazioni. Lo sa bene mister Pippo Inzaghi che ai suoi chiede di applicare una sorta di equazione: «Vorrei rivedere la stessa partita di sabato, ma senza i 5 minuti iniziali e con più cattiveria sotto porta». Tradotto, significa evitare lo svarione che con la Reggiana ha portato a subire il gol a inizio partita e, dall’altra parte, riuscire a concretizzare le occasioni da gol create. «Sappiamo che sarà una partita complicata, giocheremo davanti a tantissima gente ma questo deve essere una soddisfazione per noi», avverte il tecnico che con il Parma ha un legame particolare: «E’ la squadra con cui ho esordito nel massimo campionato», ricorda Inzaghi tornando con la memoria al ‘95. Ma anche i tifosi arancioneroverdi hanno di che riavvolgere indietro il nastro, fino a tornare al 2002, quando proprio al Tardini calò il sipario sull’avventura del Venezia in A. Adesso però c’è da pensare solo al presente e al confronto con una delle pretendenti al salto di categoria. «Andiamo in campo con umiltà, ma con la volontà di comandare il gioco perché il nostro atteggiamento deve essere sempre lo stesso». Mister Inzaghi dovrà rinunciare ancora a Fabiano e Stulac e potrebbe rimescolare le carte rispetto a sabato scorso. In attacco si potrebbe rivedere Ferrari dal primo minuto, ma anche Moreo potrebbe avere una chance. Dietro, potrebbe ritornare Malomo a difendere la fascia destra, dopo la prova non entusiasmante di Baldanzeddu. Il Parma spera invece a recuperare in extremis Garufo, mentre deve fare ancora a meno di Mazzocchi. Davanti potrebbe rientrare Evacuo. Anche la squadra di mister Apolloni è reduce, come il Venezia, da un pareggio. E in classifica le due squadre sono appaiate, sì, ma non in testa come ci si aspetterebbe: con una vittoria e due pareggi ciascuna, Parma e Venezia sono rispettivamente settima e ottava a quota 5 punti. «I risultati arriveranno – assicura Inzaghi – in questa fase è importante la prestazione. Spero che la squadra scenda in campo con la voglia e il coraggio avuti sabato». Intanto dopo la partita con la Reggiana è arrivata una multa di mille euro, per un petardo fatto esplodere dai tifosi.

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Ha vinto una medaglia d’argento con l’Italia di Sacchi ai Mondiali negli Stati Uniti nel 1994, colonna per dodici anni del Parma, è ritornato sulla panchina gialloblù lo scorso anno, chiamato dalla nuova società dopo l’esperienza in Slovenia a Nova Gorica. Luigi Apolloni, 49 anni, va a caccia del secondo successo interno dopo l’1-0 rifilato al Lumezzane firmato Emanuele Calaiò. «È una partita importante perché si affrontano due squadre ambiziose, una gara che penso sarà molto bella da vedere, avvincente» ha spiegato ieri pomeriggio il tecnico del Parma, penalizzato a Santarcangelo da un gol regolare non assegnato a Nocciolin, «ho comunque visto una squadra in crescita, ha tenuto bene il campo fino a un quarto d’ora dalla fine, ma possiamo fare sicuramente meglio». Come il Venezia, anche il Parma ha pescato tra serie A (Canini e Messina dall’Atalanta) e serie B (Nunzella dal Lanciano, Coly e Scavone, dalla Pro Vercelli, Evacuo dal Novara e Calaiò dalla Virtus Entella). Parma, però, fuori dalla Coppa Italia di Lega Pro, eliminato allo scadere dalla Pro Piacenza (1-2), la coppia di portieri (il lettone under 21 Zommers e il croato Coric ancora imbattuta in campionato), ma l’attacco ha “partorito” un solo gol, la prodezza di Calaiò in rovesciata contro il Lumezzane. Apolloni ritrova sulla sua strada Filippo Inzaghi. «Ho giocato insieme a lui quando è stato preso dal Parma e ha esordito in serie A, poi tanti confronti da avversari. Ha fatto una carriera straordinaria, tutti farebbero la firma per averla come la sua. Al di là del ruolo del ricopre, è sempre stato un uomo intelligente, molto informato, sono convinto che possieda la capacità e la volontà di raggiungere grandi risultati anche come allenatore. Sta portando avanti le sue idee».

Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Puntano entrambe alla serie B, da neopromosse, ma stasera non si giocheranno il primato in classifica. Troppo presto, alla quarta giornata, e dopo una partenza (una vittoria e due pareggi a testa) non lanciatissima. Grandi potenzialità per Parma e Venezia, grande tradizione, e la voglia di ritornare su palcoscenici d’élite dopo la discesa agli inferi tra i dilettanti. Attacchi super (Calaiò, Evacuo, Nocciolini da una parte, Geijo e Ferrari dall’altra), ma finora la parte del leone l’hanno fatta le difese (imbattuto il Parma, un gol al passivo il Venezia), anche se sotto i riflettori del Tardini stasera le due formazioni si daranno battaglia. Venezia senza Fabiano e Stulac, qualche ballottaggio sicuro . «Potrei operare due-tre cambi», avverte Inzaghi. Per esempio Malomo-Baldanzeddu in difesa, Soligo-Pederzoli in mezzo al campo, Edera-Tortori in attacco con Geijo avvantaggiato sul Ferrari. Apolloni potrebbe puntare sulla coppia Ecavuo-Calaiò fin dal primo minuto, Lucarelli in campo e Cernuto in panchina, i due “giocatori bandiera” di Parma e Venezia. «Farei la firma per ripetere la prestazione di sabato anche con il Parma» ha detto Filippo Inzaghi dal ritiro nella città ducale, «senza i cinque minuti iniziali, e magari un pizzico di cattiveria in più sotto porta. Fa sempre piacere giocare queste partite ricche di fascino contro squadre molto forti, la prima con la Reggiana è andata bene, adesso vogliamo ripeterci anche a Parma». Pippo Inzaghi torna da avversario allo stadio “Tardini”, dove iniziò la sua carriera in serie A da calciatore nel lontano 1995. «Non potrò mai scordare che il Parma mi ha fatto esordire in serie A, ha creduto in me anche se ero molto giovane. Non ci saranno emozioni particolari, oltretutto al Tardini sono già ritornato tante volte da calciatore, sia con la Juventus che con il Milan». Così in campo ore 20.30. Parma (3-5-2): 1 Zommers; 6 Lucarelli, 2 Canini, 26 Coly; 31 Messina, 29 Scavone, 10 Baraye, 5 Miglietta, 21 Nunzella; 18 Calaiò, 31 Evacuo. A disposizione: 22 Coric, 33 Fall, 3 Saporetti, 20 Benassi, 23 Ricci, 4 Corapi, 8 Giorgino, 9 Nocciolini, 11 Melandri, 17 Guazzo. Allenatore: Apolloni. Venezia (4-3-3): 1 Facchin; 5 Malomo, 13 Modolo, 6 Domizzi, 26 Garofalo; 24 Fabris, 8 Soligo, 7 Bentivoglio; 20 Edera, 19 Geijo, 17 Marsura. A disposizione: 12 Sambo, 22 Vicario, 2 Luciani, 3 Galli, 14 Pellicanò, 25 Cernuto, 23 Baldanzeddu, 4 Pederzoli, 21 Acquadro, 9 Ferrari, 11 Tortori, 18 Moreo. Allenatore: Inzaghi. Arbitro: Piscopo di Imperia.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Vicenza cancella lo zero in classifica pareggiando al Menti con il Bari. Un punto che consente di raggiungere in classifica il Latina e di rasserenare un po’ l’umore dei tifosi. «Un po’ tutti credo si aspettassero una stagione difficile visto quanto ci avevano detto i nuovi proprietari del Vicenza dopo averlo acquistato – spiega Tommaso De Pretto, da parecchi anni abbonato nel settore distinti – ma è normale che quando sei ultimo ci sia anche preoccupazione. Per il momento la squadra sembra ancora in costruzione, molti giocatori sono arrivati negli ultimi giorni di mercato e non sono ancora al meglio della condizione, oltre che a non avere una buona intesa coi compagni. Insomma c’è da lavorare, ma la cosa fondamentale è che il Vicenza resti in B perché mi pare di aver capito che se si cadesse in Lega pro c’è il rischio che i nuovi proprietari mollino tutto». C’è però anche chi credeva che fin da subito i soci di Vi.Fin. potessero costruire una compagine un po’ più forte. «Un altro anno di sofferenza farò fatica a sopportarlo – precisa Andrea Dal Bianco – sono tornato allo stadio quest’anno dopo le stagioni a dir poco negative dell’era Casingena ed ero convinto che avrei potuto vedere una squadra più forte. Invece la realtà dice che siamo alle solite, e credo si dovrà patire fino all’ultimo minuto dell’ultima di campionato, con la speranza di trovare cinque squadre più scarse. Purtroppo la perdita di Sampirisi e Brighenti in difesa è stata pesante, anche perché i nuovi per ora non hanno convinto». Equilibrato il giudizio del presidente del centro di coordinamento dei club biancorossi Maurizio Salomoni che prima di tutto ci tiene a sottolineare come i tifosi biancorossi anche in questa stagione la loro parte l’hanno fatta. «La sottoscrizione di 5630 tessere sono la prova del grande attaccamento che la tifoseria ha per i colori biancorossi. A Ferrara eravamo quasi in mille e nonostante il risultato negativo non c’è stato un attimo di pausa nell’incitare la squadra. Al Menti la curva è uno spettacolo e quindi credo sia naturale dire che i tifosi meritino una squadra che dia gradi soddisfazioni. Alla nuova proprietà siamo grati perché ha salvato il Vicenza dal fallimento, e anche perché è stata chiara nel non promettere cose che in questo campionato non poteva mantenere. L’avvio però è stato negativo, inutile nasconderlo, e tra la tifoseria c’è preoccupazione».

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Finalmente. Quasi non è parso vero di non essere presi a schiaffi. Vicenza-Bari è stata la partita che, in qualche modo, ha spezzato il trend negativo dei biancorossi, non solo dal punto di vista del risultato (primo punto in campionato), ma anche dei gol subìti.PORTA INVIOLATA. Finora la squadra di Lerda ha disputato cinque incontri ufficiali: due di Coppa Italia, tre di campionato. Ha subìto in tutto nove reti. Prima di affrontare il Bari in casa, il Vicenza aveva sempre raccolto almeno una volta la palla in fondo al proprio sacco. Con la Casertana, Benussi per due volte è stato castigato (4-2 il finale). Contro l’Empoli al “Castellani”, nel turno successivo, Maccarone ne ha fatti due e l’avventura in Coppa del Vicenza si è chiusa. Al debutto in campionato, ci ha pensato il Carpi a mettere due confettini nella porta del Vicenza e nel secondo turno, contro la neopromossa Spal, la difesa ha fatto acqua e ha beccato tre-reti-tre (e il passivo poteva essere ben più pesante). Quindi si arriva alla gara di sabato: 0-0 con il Bari e tutti più contenti, perchè il muro difensivo non solo non è crollato ma ha permesso di muovere la classifica.QUANTI ASSETTI. La retroguardia di questo Vicenza targato Lerda sin da principio è stata finora camaleontica, nel senso che è sempre cambiata. Non tanto nei numeri (nelle prime cinque ufficiali, la disposizione è stata a quattro), quanto negli uomini. Contro la Casertana c’era Benussi a difendere la porta e a comandare un pacchetto arretrato composto da Pucino, Bogdan, Beduschi e Pinato. A Empoli hanno giocato Pucino, Bogdan, Fontanini e Pinato. Contro il Carpi si sono visti Bianchi, Bogdan, Fontanini e Pucino, impiegato a sinistra, in quello che non è il suo ruolo naturale. A Ferrara c’era grande attesa, perchè Lerda ha lanciato subito nella mischia i due esperti grattacieli, presentati quali pezzi forti del mercato estivo, vale a dire Zaccardo ed Esposito. Ebbene, al “Mazza”, davanti a Benussi, espulso nei primissimi minuti, hanno agito Bianchi, Zaccardo, Esposito e Pucino; con risultati negativi. La difesa che ha opposto resistenza, in modo efficace, all’attacco dei “galletti” era composta da Zaccardo (terzino destro), Adejo, Esposito, D’Elia; tra i pali ha giocato Vigorito per sostituire lo squalificato Benussi.BUONA LA QUINTA. Al tentativo numero cinque Lerda sembra aver indovinato l’assetto giusto e non lo testimonia soltanto il risultato. Il quartetto biancorosso, che ha visto ben presto l’inserimento del giovane Bogdan al posto dell’infortunato Esposito, verrà senz’altro riproposto. Il rientro di Adejo e D’Elia, dopo i rispettivi infortuni, ha rappresentato una manna dal cielo e Zaccardo terzino – posizione spesso ricoperta in carriera – anzichè centrale ha convinto di più.VERSO SALERNO. Quale assetto contro i granata dell’ex Laverone? La presenza di Esposito, nel match di venerdì sera, è messa a rischio dagli accertamenti che ha effettuato lo staff medico. Il difensore, contro il Bari, ha evidenziato un’elongazione al flessore destro (per Vigorito una lieve distrazione all’adduttore destro). Se l’ex Latina non dovesse farcela, Lerda potrebbe riportare Zaccardo al centro, con Adejo, e riproporre Bianchi, ottimo nelle prime due giornate, a destra; oppure Pucino. Così quindi: Bianchi (o Pucino), Adejo, Zaccardo, D’Elia.

Ore 12.30 – (Gazzettino) «Abbiamo dato dimostrazione di forza e carattere, ho fatto i complimenti alla squadra». Gongola il presidente Renzo Lucchiari per la vittoria del suo Este con l’Altovicentino, una delle pretendenti al salto di categoria. Tanto più che dall’altra parte c’era una nutrita schiera di ex capeggiata dal tecnico Andrea Pagan, con il quale i rapporti non sono ormai più idilliaci. Questioni personali a parte, da incorniciare è la prestazione della truppa giallorossa, capace di chiudere la prima frazione avanti di tre gol, e di resistere nella ripresa anche stringendo i denti di fronte al tentativo di ritorno dei vicentini. «È la vittoria di un gruppo giovane che fa ben sperare perché sono ragazzi che hanno grande volontà. Sono davvero un gruppo magnifico, e in campo ci mettono il cuore. Oltre a essere giovani, sono anche giocatori di qualità. Siamo sono all’inizio del campionato, però sono molto contento per come ci siamo comportati nelle prime due partite anche perché eravamo coscienti di avere un avvio complicato. Domenica nel dopo gara c’era grande entusiasmo come è giusto che sia, è stata una festa. Ora però si riparte pensando subito al prossimo impegno con il Tamai, e ragionando gara dopo gara vogliamo fare bene». Inevitabile soffermarsi ancora sul successo con l’Altovicentino. «L’approccio è stato fondamentale, e quando sono andato negli spogliatoio prima del fischio d’inizio ho visto nei ragazzi grande tranquillità e consapevolezza nei propri mezzi. Nella ripresa invece ho temuto un po’ che si potesse verificare una rimonta come quella del Liverpool con il Milan in Champions League. Siamo rientrati in campo con un pizzico di leggerezza prendendo subito gol, il che ha dato coraggio agli avversari. Comunque abbiamo tenuto fino alla fine, ed è andata bene così». Non manca un auspicio per il prosieguo di campionato. «Siamo una società seria che cerca di fare i passi secondo le proprie disponibilità. Speriamo di continuare a lavorare bene come stiamo facendo, con l’intento di recitare un ruolo da protagonisti». Nella prova super dei giallorossi, un protagonista è stato Luca Munarini, autore del gol dell’1-0 su rigore. «Una vittoria bella, importante e sofferta che ci dà coraggio e fiducia. Ci serviva, è arrivata con una delle corazzate del campionato e siamo felici. Faremo una bella settimana, anche se ciò che conta è dare continuità ai risultati». Sorriso che vale anche sul piano personale: «Sono soddisfatto di come ho iniziato la stagione. Per me era importante trovare quella continuità che sto avendo a Este, dove tutti hanno fiducia in me come io ce l’ho in loro».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Il primo posto del Cittadella, a punteggio pieno, ha stupito tutti, meno che loro, i protagonisti. Società, giocatori e allenatore, infatti, sono consapevoli della bontà del lavoro svolto, e chi semina raccoglie, sempre. Stare in vetta, poi, non dà fastidio a nessuno: ci sono abituati da mesi, dalla Lega Pro dove hanno guardato tutti dall’alto verso il basso dallo scorso Natale in poi. Ma il momento magico del Cittadella quanto può durare? Nessuno si pone limiti, lo dice Roberto Venturato: «È difficile fare pronostici, piuttosto speri che tutto giri sempre per il verso giusto. Le basi sulle quali poggiamo il nostro lavoro, però, sono solide: abbiamo la consapevolezza di avere una società seria e organizzata alle spalle, e una squadra che ha valori tecnici, morali e professionali importanti. Speravamo quindi di cominciare bene il campionato, poi ti devi confrontare con la realtà delle cose». Il segreto del successo granata? «Lo ripeto sempre ai ragazzi: godetevi ogni singola tappa, siate contenti delle vittorie, ma azzerate subito tutto. Non si vive sugli allori, e in serie B con tante partite ravvicinate devi pensare immediatamente all’incontro successivo, e rimetterti in discussione, ogni volta». I nove punti conquistati finora, dunque, servono soltanto per le statistiche. «Mancano 39 gare alla fine, un’eternità – spiega Venturato – Non costruiamo quindi ipotesi inutili, bensì guardiamo avanti con grande entusiasmo, consapevoli che c’è ancora tanto da fare perché il Cittadella può migliorare molto». Vercelli ha restituito segnali positivi a 360 gradi: dalla forma fisica al modo di stare in campo, dalla capacità di adattarsi a un terreno di gioco – sintetico – mai calcato prima, fino al cambio di interpreti rispetto alle precedenti uscite senza alcuna ripercussione sulla partita. Un allenatore non può chiedere di più: «In effetti devo dire brava alla squadra, che ha imparato a muoversi sul terreno di Vercelli senza perdere troppo tempo. Soltanto nel primo quarto d’ora non abbiamo giocato benissimo, poi è emerso il vero Cittadella, propositivo e aggressivo. Ci sta concedere qualcosa all’avversario di turno, in campo non ci siamo soltanto noi. Lavoreremo per ridurre al minimo gli errori, le ingenuità che possono verificarsi nel corso della gara. È questa la prossima sfida del Cittadella». Paradossalmente si sta faticando meno in serie B che in avvio di Lega Pro, merito di un gruppo che si conosce a memoria al pari del proprio allenatore. «È vero, abbiamo fatto un percorso di lavoro con tanti giocatori attualmente in rosa che ci permette di essere avvantaggiati rispetto ad altri, ma la parte più difficile comincia adesso». Già, perché il primo posto oltre che attirare l’attenzione degli addetti ai lavori farà drizzare al massimo le antenne degli avversari di turno. «La vetta della classifica non ci spaventa. Le pressioni che comporta sono tutte positive, ma aumentano anche le difficoltà: sappiamo che si parlerà molto di noi in questi giorni, e chi ci affronterà vorrà dimostrare di esserci alla pari o superiori». Certo che allenarsi senza pressioni rappresenta un ulteriore vantaggio. «Un po’ le avverti sempre, anche a Cittadella: per fare meglio di adesso bisogna fare di più. Le avversarie ci guardano, ci analizzano, si preparano, e noi dovremo essere sempre un passo in avanti rispetto a loro». In un contesto ben definito anche i nuovi si inseriscono in maniera naturale. «Il calcio si gioca in undici e la formazione varia in base a tanti fattori: faccio un plauso a chi ancora non ha giocato per la professionalità sempre dimostrata, arriverà anche il suo turno».

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Problema del giorno: a chi tocca portare le paste? «Ah, non a me», sorride Pelagatti. «Ho fatto il mio esordio stagionale sabato, ma in Serie B avevo già giocato quand’ero all’Ascoli». Arrighini? Neanche, «non è il mio primo gol fra i cadetti». «Le porto, le porto», ribadisce Bartolomei, «sono nella lista-paste perché ho debuttato nella categoria, ma mica sono l’unico…». Il giovane Maniero, che sabato non era a Vercelli perché è rimasto a giocare con la Primavera, risultando decisivo nella vittoria sul Benevento, il suo vassoio l’ha già offerto la scorsa settimana, dopo l’esordio con la Ternana. «E adesso tocca a Strizzolo e Chiaretti, che hanno firmato i loro primi gol. Mi sa che ne mangeremo parecchie nei prossimi giorni», riprende Pelagatti. Samba granata. Eccolo qui, il clima che si respira al Tombolato alla ripresa degli allenamenti del Cittadella capolista, dopo la scorpacciata – di gol – di Vercelli. Nelle orecchie, al solito, risuonano i motivi che rimbalzano dallo spogliatoio, ma questa non è una novità. Ieri pomeriggio le sonorità erano tra la dance e la samba. Vietatissima ai tempi di Foscarini, la musica ha fatto la sua comparsa sotto la più permissiva gestione Venturato, fedele al principio che si ride e si scherza più che volentieri, l’importante è che poi, quando si tratta di sudare, nessuno si tiri indietro. Lavori in corso. Fuori dai cancelli non ci sono striscioni che esaltino il primato in classifica, ma è rimasto appeso l’annuncio del doppio appuntamento della scorsa settimana: la serata “pasta all’amatriciana” che ha permesso di raccogliere oltre 800 euro pro-terremotati e l’invito a partecipare alla trasferta di Vercelli. Nemmeno girando in città si nota niente. Nell’aria, tuttavia, c’è qualcosa di diverso. «La Rai ha parlato per un quarto d’ora di noi in apertura di “90º Minuto”!» fa notare Angelo, che, assieme a Mariano cura come un figlio il manto del Tombolato. Orgoglioso, ti conduce ad ammirare il campo che già contro la Ternana era tirato come un biliardo: «Guarda qua che bello, adesso! Però ci vorrebbe una bella pioggia prima della gara di sabato con il Novara». Difficile che i tifosi si presentino al centro sportivo di via Gabrielli di lunedì, anche perché la seduta è in parte dedicata all’analisi della partita precedente e i giocatori si chiudono subito in conclave con Venturato e il suo staff. Una quindicina di sostenitori, tuttavia, è passata in sede e si è aggiunta agli abbonati, portando il totale a 1.516. Il via vai al Tombolato c’è comunque, perché gli operai sono indaffarati nell’allestimento dell’area hospitality che, dedicata a “fedelissimi” e autorità, dovrebbe fare la sua comparsa in occasione della partita con il Brescia del 24 settembre. «È una delle novità di questa stagione, contiamo d’inaugurarla il prima possibile», spiega l’amministratore delegato Mauro Michelini, che controlla i lavori. Pelagatti tassista. I giocatori arrivano alla spicciolata. Quando passa Chiaretti, Severino, che fa il magazziniere con la moglie Clara, lo prende in giro: «Se adesso segna anche il brasiliano, siamo a posto. E pure di destro l’ha fatto!». «Ah no?», replica il fantasista carioca, «e non sarà l’ultimo». Carlo Pelagatti è ovviamente fra i più contenti, glielo si legge in faccia: «E stamattina sono pure andato alla stazione di Vicenza a riprendere Scaglia, Pascali e Schenetti, che nel giorno di riposo erano rientrati a casa», finge di lamentarsi il difensore toscano. «Ora mi aspetto che, come minimo, mi offrano il pranzo». In pochi sabato s’immaginavano di vederlo titolare a Vercelli. «Il mister è bravissimo a tenerci tutti “sul pezzo”. Ho saputo che avrei giocato soltanto all’annuncio delle formazioni: nemmeno dagli allenamenti settimanali riusciamo a capire quali scelte farà, perché ci mischia sempre. Ma l’ho capito: in questo gruppo chi non gioca è importante quanto chi gioca». Calma e gesso. Il ritornello rimane in ogni caso il solito non appena si accenna a questa classifica impensabile ad inizio stagione. «Siamo contentissimi, ma abbiamo disputato soltanto tre partite», continua Pelagatti. «Prendete il Livorno: l’anno scorso aveva iniziato con un filotto di quattro vittorie e poi è retrocesso a piombo. Però sappiamo che dobbiamo continuare così e che potremo toglierci delle belle soddisfazioni». Ecco, continuate così: magari senza troppo clamore, ma ve lo chiede tutta Cittadella.

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) A vedere il Cittadella lassù, a punteggio pieno con nove punti nelle prime tre giornate, vien da chiedersi se il «miracolo Crotone», con un doppio salto di categoria che ha ancora dell’incredibile a distanza di mesi, possa ripetersi. I pro: la squadra ha cambiato poche ma significative pedine sullo scacchiere, ha ricambi di valore in tutti i reparti, gioca assieme da un anno, sta lavorando sotto il segno della continuità, il livello delle avversarie non pare irresistibile. I contro: sinora le big hanno stentato ed è normale visto che Verona, Carpi e Frosinone hanno cambiato volto dopo la retrocessione, così come l’ha fatto il Bari, un’altra delle favorite. In sede di lettura delle carte al campionato la quasi totalità degli addetti ai lavori avanzava dubbi sul reparto difensivo. In questo caso, però, sinora le risposte ricevute sono state eccellenti, con appena due gol subiti e praticamente nessuno su azione, visto che a Bari Maniero è andato a segno dal dischetto e a Vercelli Alfonso aveva respinto il tiro dal dischetto di Morra, salvo poi capitolare sulla ribattuta di La Mantia. Le certezze abbondano, come ad esempio quel Gianluca Litteri che si sta rivelando un attaccante totale e in grado di fare la differenza «Penso che nessuno potesse aspettarsi un inizio simile – sorride Litteri – abbiamo fatto benissimo sinora, il gruppo è sano, la società è in realtà una famiglia. Se riesci a interpretare bene le idee di questa dirigenza qui non si potrà che fare bene. Dobbiamo assolutamente ragionare partita per partita, pensare ad altre cose adesso non va bene». Il presidente Andrea Gabrielli fatica a trattenere l’entusiasmo: «Siamo partiti alla grande e fa piacere ricevere i complimenti ma bisogna tenere i piedi per terra. È vero che in B può accadere di tutto, ma dobbiamo evitare di pensare troppo in grande». Fa spallucce pure Roberto Venturato: «Adesso viene il difficile, perché tutti gli avversari ci aspetteranno al varco. Da parte mia voglio giocarmi al meglio questa chance di allenare in Serie B che non avevo mai avuto prima».

Ore 10.50 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Sbraga, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Tentardini; Neto Pereira, Alfageme.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Tornando alla gara, Brevi non si aspetta una passeggiata. «L’ideale sarebbe fare gol subito e cercare di mettere al sicuro il risultato, però vale la stessa cosa per l’avversario. Dobbiamo aspettarci una gara impegnativa perché il Fano è una squadra aggressiva che soprattutto in casa sfrutta il fattore campo. Ci aspetta un bel test, sono convinto che l’affronteremo nella maniera giusta». Terza ripescata di fila, dicevamo. «Ma hanno giocatori di categoria, un ambiente con grande entusiasmo e uno stadio caldo. La metteranno molto sul piano dell’agonismo e dell’intensità, e dovremo controbattere colpo su colpo con le nostre caratteristiche. Rispettiamo il Fano, però dobbiamo continuare a crescere sotto tutti i punti di vista». Se da questa e dalla prossima sfida con la Maceratese arrivassero punti buoni, questa settimana potrebbe darvi avere uno slancio importante. «Siamo solo alla terza giornata ed è ancora presto per dirlo, anche se vincere fa sempre bene. Quando riesci a dare continuità di risultato è senz’altro un aspetto positivo».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Anche se proprio l’impegno ravvicinato costringe il tecnico a rimandare a oggi pomeriggio ogni valutazione sulla scelta dell’undici più in forma, nel quale non ci sarà Favalli che ha saltato la rifinitura. «Ha un affaticamento, è da verificare con lo staff medico. Ma quando ci sono situazioni a livello muscolare, rischiare qualcosa di più grave in questo momento della stagione è da pazzi». Per rimpiazzarlo in pole position c’è Tentardini. Oltre a Favalli non si è allenato anche il portiere Bindi, che comunque dovrebbe essere al suo posto. «Qualche giocatore ancora non ha recuperato al cento per cento, ed è normale. Non sono problemi muscolari, ma carichi dovuti alla gara. Sono fiducioso che i ragazzi ce la metteranno tutta, ho massima fiducia in loro. Sabato Tentardini, Alfageme e Mazzocco sono entrati bene, è un aspetto al quale tengo molto e i ragazzi lo sanno. Tutti sanno di essere importanti per la squadra e devono dimostrarlo quando ne hanno la possibilità. L’atteggiamento non deve mai cambiare perché è così che dimostri che il gruppo è sano». Restando in tema formazione, ad Altinier potrebbe essere concesso un turno di riposo, tanto che Alfageme è stato provato con Neto Pereira. Filipe non sarà ancora a disposizione, mentre Germinale è nel gruppo anche se il tecnico precisa: «È disponibile, ma ha bisogno di fare ancora qualche allenamento in più con noi».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Neanche il tempo di gustarsi il primo successo in campionato e per il Padova è già il momento di tornare in campo per il turno infrasettimanale: i biancoscudati sono attesi dalla trasferta di Fano, terza squadra ripescata di fila dopo Albinoleffe e Forlì. A turbare la vigilia è la notizia dell’ammenda di 1.500 euro inflitta dal giudice al club “perché propri sostenitori durante la gara intonavano reiterati cori offensivi verso le forze dell’ordine”. Così il presidente Bergamin: «Personalmente è stata una sorpresa perchè non li avevo sentiti, però mi hanno confermato che ci sono stati. Vedremo di trovare una soluzione a questo problema parlando con i responsabili della Tribuna Fattori». Tornando alla sfida di stasera, i marchigiani arrivano più freschi all’appuntamento avendo giocato giovedì. Ecco cosa ne pensa Oscar Brevi: «Un vantaggio per loro? Sì, sono tanti due giorni e mezzo di riposo in più per recuperare energie, però non deve essere una scusante. Dobbiamo cercare di fare la nostra gara e al di là del fatto di avere giocato due giorni dopo, mi aspetto un atteggiamento giusto. La squadra deve essere se stessa».

Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Sbraga, Emerson, Cappelletti; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Tentardini; Neto Pereira, Alfageme.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’Alma, dopo Albinoleffe e Forlì, è la terza “ripescata” che il Padova si trova davanti in sequenza: «Abbiamo vinto con il Forlì, compagine poco esperta, mentre contro l’Albinoleffe, che aveva in campo diversi elementi di categoria, paradossalmente abbiamo creato molte più occasioni da gol. Il Fano ha giocatori di livello, ha tanto entusiasmo e uno stadio caldo: la metteranno molto sull’agonismo e sull’intensità, e noi dovremo combattere colpo su colpo con le nostre armi». Società multata. Il giudice sportivo ha inflitto un’ammenda di 1.500 euro al Padova per “reiterati cori” contro le forze dell’ordine intonati durante la partita con il Forlì. Solidarietà per i terremotati. Grazie alla generosità dei tifosi e all’apporto dell’Aicb, sabato sera sono stati raccolti 1.639,17 euro, che saranno versati a favore delle popolazioni colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto. Il poster formato A3 con tutte le firme dei giocatori sarà distribuito anche sabato in occasione di Padova–Maceratese (offerta minima 2 euro).

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Favalli ha un affaticamento muscolare, e dal mio punto di vista prendersi dei rischi in questo momento della stagione sarebbe da pazzi. Per questo non credo che sarà della partita. Anche Filipe sarà ancora out, mentre Germinale ormai è pronto, anche se ha bisogno ancora di qualche allenamento per inserirsi al meglio». Al di là delle assenze, non è scontato comunque che gli altri dieci/undicesimi della squadra che ha battuto il Forlì siano confermati in blocco: «Non ci sono altre situazioni in bilico, a parte qualcuno che non ha ancora recuperato al cento per cento. Nel primo pomeriggio, a poche ore dalla partita, verificheremo la situazione, perché con un giorno in più gli acciacchi si possono sistemare. Siamo ristretti con i tempi, non abbiamo ancora il quadro completo, ma sono fiducioso che i ragazzi ce la metteranno tutta». Una situazione che l’avversario non avrà, visto che Albinoleffe-Fano si è giocata addirittura giovedì scorso: «Il Fano avrà un vantaggio da tale situazione, in questo periodo due giorni e mezzo in più di riposo sono tanti, avranno recuperato molte più energie. Ma non voglio che questa diventi una scusante, dobbiamo fare comunque la nostra gara. L’ideale sarebbe segnare subito e cercare di mettere al sicuro il risultato, ma dobbiamo aspettarci una partita impegnativa, contro una squadra aggressiva. Per noi sarà un bel test, ma il gruppo lo affronterà nella maniera giusta: dobbiamo continuare a crescere».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Primo turno infrasettimanale per la Lega Pro: un problema, ma anche un’opportunità da sfruttare. Questa sera, alle 20.30, il Padova sbarca nelle Marche, in casa dell’Alma Juventus Fano, per la prima trasferta stagionale. C’è la possibilità di allungare la striscia positiva, dopo i 4 punti conquistati con Albinoleffe e Forlì, ma l’impegno non è così facile come potrebbe sembrare, perché a soli tre giorni dalla sfida con i romagnoli la formazione che scenderà in campo allo stadio “Mancini” è tuttora un’incognita: la rifinitura di ieri è stata di fatto il primo e unico allenamento in cui Brevi ha potuto preparare la squadra all’impegno. Mancheranno gli acciaccati Favalli e Filipe, e il tecnico non sa ancora se potrà contare sul portiere Bindi, che ieri non si è allenato ma che potrebbe farcela, mentre potrebbe far tirare il fiato a qualche titolare: in rampa di lancio ci sono Alfageme (al posto di Altinier?), più Mazzocco e Cappelletti, nel caso in cui servissero forze fresche a centrocampo o in difesa. «Abbiamo fatto allenamento domenica mattina e svolto ieri la rifinitura, per verificare la situazione di chi sabato sera ha giocato l’intera gara. Le valutazioni si protrarranno fino all’ultimo, voglio mettere in campo la squadra migliore per la situazione», le parole di Brevi prima della partenza per le Marche.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Bindi; Sbraga, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Tentardini; Alfageme, Neto Pereira.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Nemmeno il tempo di rifiatare che stasera si torna in campo. Turno infrasettimanale per il Padova, atteso a Fano da una trasferta trappola sul campo di una delle neopromosse in Lega Pro. Dopo aver regolato il Forlì e aver timbrato la prima vittoria della stagione, oggi Oscar Brevi proverà il bis. Con due grosse incognite. Le condizioni assai precarie di Giacomo Bindi, che ieri ha saltato la rifinitura. Precauzionalmente è stato convocato il terzo portiere De Bastiani, segnale che stasera (fischio d’inizio alle 20.30) potrebbe giocare Favaro dal primo minuto. Un dubbio che Brevi non ha sciolto: «Lamentava fastidi già contro il Forlì – ha detto l’allenatore milanese – vedremo come reagirà nelle ore immediatamente precedenti alla partita e poi prenderemo una decisione in merito». Ma la presenza di Favaro fra i pali potrebbe non essere l’unica sorpresa. Cristian Altinier, bomber implacabile con due gol in poco meno di una partita e mezzo, potrebbe fare staffetta con Luis Alfageme, provato ieri nella rifinitura all’Euganeo come partner di Neto Pereira. Germinale andrà ancora in panchina, in attesa di ritrovare la condizione da qui alla fine di settembre. «Ormai è disponibile – sottolinea Brevi – anche se dovrà fare ancora qualche allenamento col gruppo. Altri giocatori in dubbio non ce ne sono, c’è qualcuno acciaccato, ma il quadro completo ce l’avremo domani (oggi, ndr ) perché sono semplici problemi di carico. Io sono tranquillo, perché ho massima fiducia nei possibili sostituti e vi assicuro che non è retorica. Anche sabato col Forlì chi è subentrato ha dato il suo contributo importante». Come Altinier, pure De Risio è reduce da un infortunio che lo aveva tenuto fuori nelle passate settimane, ma l’assenza contemporanea di Filipe, ancora ko, sembrerebbe suggerire un suo impiego anche stasera. Gaiola e Mazzocco sono comunque in preallarme, mentre non ci sarà Favalli, che si è procurato un’elongazione muscolare. Al suo posto Tentardini, tenendo presente che sabato alle 18.30 si gioca di nuovo, visto che all’Euganeo arriverà la Maceratese: «Il Fano – chiude Brevi – ha avuto due giorni e mezzo in più per recuperare, e ad inizio stagione sono tanti ma non devono esserci scusanti. Sarà una partita impegnativa perché loro sono pieni di entusiasmo e sfruttano al meglio il fattore campo essendo stretto, ma noi faremo la nostra partita e ho fiducia».

Ore 08.30 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Bassano, Gubbio, Pordenone e Santarcangelo 7; FeralpiSalò 6; Mantova, Parma e Venezia 5; Padova e Reggiana 4; Lumezzane, Sambenedettese e SudTirol 3; AlbinoLeffe e Modena 2; Ancona, Fano, Maceratese e Teramo 1; Forlì 0.

Ore 08.20 – Lega Pro girone B, i risultati della terza giornata: Ancona-Bassano 1-2 (aut. Bizzotto (An) al 45′ pt, Grandolfo (Ba) al 4′ st, Laurenti (Ba) al 40′ st), Lumezzane-Gubbio 0-1 (Musto (Gu) al 38′ st), Sambenedettese-Mantova 1-3 (Caridi (Mn) al 27′ pt, Zammarini (Mn) al 38′ pt, Mancuso (Sb) al 24′ st, Romeo (Mn) al 42′ st), Santarcangelo-Parma 0-0, SudTirol-FeralpiSalò 1-2 (Gliozzi (St) al 14′ st, Ranellucci (Fs) al 29′ st, Gerardi (Fs) al 36′ st), Pordenone-Teramo 3-1 (Burrai (Pn) al 20′ pt, De Agostini (Pn) al 3′ st, Arma (Pn) al 39′ st, Croce (Te) al 47′ st), Venezia-Reggiana 1-1 (Nolé (Re) al 5′ pt, Modolo (Ve) al 20′ st), Modena-Maceratese 0-0, Padova-Forlì 2-0 (Altinier (Pd) al 7′ pt, Madonna (Pd) al 21′ pt).




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