Fano-Padova, l’analisi del “Gazzettino”

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Alla prima trasferta in campionato il Padova mostra il suo volto peggiore e si arrende senza attenuanti alla matricola Fano. Una prestazione negativa sul piano dell’atteggiamento, del collettivo, ma anche nei singoli, tra errori clamorosi ed eccessivo nervosismo, con la squadra incapace di colmare il gap fisico dovuto ai due giorni e mezzo in meno di recupero rispetto agli avversari con le maggiori qualità tecniche e l’organizzazione di gioco. Il turnover attuato da Brevi è in gran parte legato a esigenze d’infermeria, con il portiere Bindi e Favalli, entrambi vittime di fastidi muscolari, sostituiti da Favaro e Tentardini, mentre in avanti Alfageme viene preferito a Neto Pereira. L’avvio di gara del Padova fa ben sperare, con la squadra che parte aggressiva, gioca alta e sfiora il vantaggio dopo due minuti con un tiro da dentro l’area di Dettori fuori di poco. È però solo un fuoco di paglia, i ritmi calano e si registrano scarse emozioni, con le due difese che prevalgono sugli attacchi avversari.

A ravvivare la partita ci pensa sciaguratamente Emerson che al 19′ perde palla sulla trequarti e mette in condizione Borrelli di trovarsi a tu per tu con Favaro. Il portiere respinge la conclusione, ma nulla può sul successivo tiro di Gucci che porta in vantaggio il Fano. L’undici biancoscudato accusa il colpo e trema tre minuti dopo quando un tiro dal limite di Schiavini si stampa sul palo di destra. A tenere le redini del gioco ci prova soprattutto Dettori, ma la manovra della squadra è lenta e prevedibile e le punte vengono servite solo con lanci per vie centrali facile preda dei difensori. Solo quando la squadra prova ad affondare sulle fasce il coefficiente di pericolosità si alza. Un cross di Madonna dalla destra (25′) mette in difficoltà i marchigiani e nel finale di tempo sono protagonisti, con due azioni fotocopia, i due esterni. Sul primo traversone dal fondo di Tentardini, Madonna non trova la palla, ma sul secondo, appostato oltre il vertice destro dell’area piccola, supera Menegatti con un perfetto colpo di testa per elevazione, impatto e mira.

La ripresa si apre con il medesimo copione: incursione di Alfageme sulla destra e Altinier anticipato di un attimo. Ma poi sono solo bocconi amari. Al 12′ Schiavini di testa grazia i veneti, ma poco dopo il Padova capitola nuovamente. Azione insistita sulla sinistra di Borrelli sul cui cross rasoterra la difesa rimane a guardare e Gucci, anticipando Tentardini sul secondo palo, insacca e ringrazia. Altinier, anche lui in giornata no, non sfrutta poco dopo una buona occasione. Ci si aspetta l’ingresso di Neto Pereira che entra solo al 26′, ma nel frattempo Alfageme si era fatto ingenuamente espellere per un fallo di reazione su Ferrani, complicando la vita ai compagni. Un’ulteriore bastonata per il Padova che sbanda sul tentativo di Borrelli, ancora lasciato libero, come il solito Gucci che al 38′ di testa si regala un’insperata tripletta. Sull’asse dei nuovi entrati Mazzocco – tiro non trattenuto dal portiere – e Neto che calcia a lato di tacco sulla ribattuta, l’unico tentativo biancoscudato. Nel finale un fumogeno lanciato dal settore ospiti (una sessantina gli ultras presenti) ferma la gara per un paio di minuti. Probabile una nuova multa. Il modo peggiore per chiudere una serata orribile.

(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)




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