Trapani-Cittadella, Paolucci: “L’entusiasmo non è stato intaccato! E preferisco giocare…”

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Andrea Paolucci, lo sa che se riprendiamo in mano il tabellino dell’ultimo confronto diretto con il Trapani, che si giocò al Tombolato nel gennaio 2015, fra i giocatori del Cittadella scesi in campo siete rimasti soltanto in due: lei e Scaglia? «Mi ricordo bene quella partita, ci imponemmo con un gol di Coralli. Era molto importante per la classifica, anche se il campionato finì male. Di cose, però, ne sono cambiate tante rispetto ad allora, non soltanto nelle rose delle squadre. Pensiamo allo stesso campo di gioco che troveremo domani in Sicilia: lo Stadio Provinciale ora ha il manto sintetico». Beh, sinora giocare sul sintetico vi ha portato bene, visti gli exploit di Vercelli e Avellino. «Proveremo a continuare su quella scia. Sicuramente le condizioni sono diverse rispetto all’erba, e per preparare queste partite occorre allenare la velocità del pensiero prima ancora che quella delle gambe». Lei è il giocatore in granata da più lungo tempo e quindi ha il polso del gruppo: come avete reagito dopo lo stop con il Brescia? «Il rammarico c’è, anche perché nella scorsa stagione ci siamo abituati a vincere. L’entusiasmo, tuttavia, non è stato intaccato. Il campionato di Serie B è talmente lungo da contemplare per forza anche giornate storte come quella vissuta sabato scorso. Abbiamo analizzato la partita soffermandoci sugli errori commessi, ma a livello mentale abbiamo archiviato lo stop come un episodio, rimettendoci a lavorare a testa bassa». A centrocampo gli interpreti scelti da Venturato cambiano ad ogni gara. Sul piano personale come sta vivendo questa situazione? «Parlo per me, ma, ne sono convinto, anche per i compagni: sappiamo bene quanto sia dispendiosa la stagione, a fare la differenza sarà proprio la completezza della rosa. Da questo punto di vista credo che la nostra sia costruita in modo adeguato, la concorrenza è soltanto positiva, qualche panchina ci sta». In queste stagioni l’abbiamo vista praticamente in tutti i ruoli a centrocampo: regista, esterno nel 4-4-2 di Foscarini e mezz’ala. Quale preferisce? «Probabilmente la mezz’ala, perché mi dà la possibilità di inserirmi in area. E comunque il modo in cui interpretiamo il calcio è quello che prediligo, con passaggi rasoterra, senza puntare troppo sulle cosiddette seconde palle». Il Trapani arriva alla sfida di domani (che sarà diretta dal signor Valerio Marini di Roma) ancora a secco di successi e con un centrocampo da inventare, stanti gli infortuni di Scozzarella, Coronado, Ciaramitaro, Raffaello e Machin. «Ha assenze, ma anche gli uomini per far fronte al problema. Di sicuro ci troveremo davanti un avversario battagliero. La sua classifica attuale non deve ingannare: non è un caso se la squadra di Cosmi nella scorsa stagione è arrivata in finale playoff. Ha mantenuto la stessa ossatura e ha giocatori di livello. Uno su tutti? Petkovic, attaccante croato che ha già fatto vedere quanto vale».




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