Trapani-Cittadella, Venturato: “Sto bene, ho solo accusato un po’ di tensione”

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«Sto bene, sto bene… Mi spiace per tutto il clamore che si è creato». Il cuore matto di Roberto Venturato batte di passione per il suo lavoro. Il giorno dopo la vittoriosa trasferta di Trapani, il tecnico ha diretto regolarmente l’allenamento del Cittadella al Tombolato. E, prima di presentarsi in campo, ha tenuto a chiarire che gli accertamenti eseguiti all’ospedale siciliano al termine del match non devono allarmare. «Il mio non è stato un malore, semplicemente a fine partita avevo il battito un po’ accelerato per la tensione. Al termine di incontri come quello di sabato succede. È stato giusto eseguire un controllo, ma ha confermato che non c’era nulla di preoccupante». Ad accogliere lui e i suoi uomini all’arrivo al campo il presidente Andrea Gabrielli e il vice Giancarlo Pavin, oltre ad uno striscione sul cancello dell’impianto: «Per noi tifosi siete sempre stupendi, bravi». Bravi, sì. Anche ad adattarsi alla situazione e a saper usare la sciabola invece del fioretto in un confronto spigoloso. «Quella di Trapani è stata una vittoria importante, per molte ragioni», spiega l’allenatore granata. «Per la voglia e la determinazione della squadra di casa, per il pubblico che l’ha sostenuta in modo straordinario, per il sintetico a cui è sempre necessario abituarsi in fretta, e per il vento che ci ha disturbato parecchio. Abbiamo avuto difficoltà a gestire la partita nella prima frazione, mentre nella seconda abbiamo sfoderato un prestazione di grande spessore, mantenendo il possesso della palla, alzando il baricentro e creando tre o quattro occasioni da gol, sfruttandone un paio. Abbiamo di nuovo sofferto un po’ alla fine, ma è stata una gara di grande intensità, in cui siamo riusciti a portare a casa un risultato prezioso». Già, e a questo punto, colta la sesta affermazione su sette incontri e cancellato lo scivolone con il Brescia, pare fuori luogo continuare a parlare della salvezza come dell’unico obiettivo stagionale. «Ma deve rimanere questo! Sicuramente siamo soddisfatti della nostra posizione, eppure mancano tantissime gare e dobbiamo continuare a pensare partita per partita. Per provare a disputare un campionato di maggiore spessore dobbiamo ancora migliorare molto. In Sicilia abbiamo, però, dato un bel segnale, prima di tutto a noi stessi, offrendo una prestazione che ci deve regalare ulteriore fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi». È la settima vittoria consecutiva in trasferta tra la fine della scorsa stagione e l’inizio di questa, con il Cittadella in grado di violare anche stadi tradizionalmente ostili come quelli di Bari, Vercelli e Avellino, oltre a Trapani. «Vogliamo esprimere ovunque un calcio di un certo tipo. Ho sempre insistito su questo punto e continuerò a farlo perché abbiamo ampi margini di crescita: voglio una squadra che sappia andare a giocare in qualsiasi campo per imporsi». Raramente Venturato si sofferma sulle prove dei singoli, ma per Kouamé, che ha avuto un impatto devastante al Provinciale, lo fa volentieri: «È un ragazzo che ha dei valori e ottime qualità, lo avevo detto ancora prima che avesse modo di debuttare con il Novara. Certo,deve ancora crescere sotto l’aspetto mentale e fisico, ma ha dimostrato di poter stare benissimo nella nostra rosa, in un campionato difficile come quello di Serie B. Si esalta nelle ripartenze, ma è un giocatore abbastanza completo, che ha struttura fisica e capacità». E adesso ci si prepara per la sfida con il Frosinone in programma sabato sera al Tombolato. «È retrocesso dalla Serie A mantenendo una rosa importante e chiamando un allenatore di spessore. È reduce da due sconfitte, ma non dobbiamo farci distrarre da questi ultimi risultati perché ha un gruppo di grande qualità. Sarà un’altra gara complicata». Vero. Ma intanto il Cittadella ci arriva con più del doppio dei punti degli uomini di Marino (18 contro 8). Chi se lo sarebbe immaginato appena un paio di mesi fa?

(Fonte: Mattino di Padova)

Il pullman che riporta a casa il Cittadella dalla trasferta di Trapani arriva al Tombolato con un’ora di ritardo, ad accogliere la squadra lo striscione «Per noi tifosi siete sempre stupendi. Bravi». Tra i primi a scendere c’è Roberto Venturato, che immediatamente tranquillizza tutti sulle sue condizioni di salute: «Non ho niente». Il tecnico precisa quanto gli è successo nell’immediato dopo gara di sabato: «Non ho avuto alcun tipo di malore. Ho accusato la tensione al termine di un incontro molto tirato, ma non c’è stato alcun segnale che potessi stare male. Ho comunque deciso di fare un esame di controllo». In terra siciliana il Cittadella ha vinto una partita dura, maschia. È stato messo da parte il fioretto per impugnare la spada. «Era difficile vincere – prosegue Venturato – per la voglia di riscatto della squadra di Cosmi, per il pubblico che ha sostenuto i giocatori per tutto l’incontro, per il terreno sintetico sempre insidioso e per il vento contrario del primo tempo. Ne è scaturita così una gara di grande intensità. Più difficili i primi quarantacinque minuti, nella ripresa invece siamo saliti di baricentro, gestendo il possesso della palla, e ne è uscita una frazione di buon calcio da parte nostra. Abbiamo fatto due gol e sfiorati altrettanti, soffrendo solo un po’ nel finale il generoso arrembaggio degli avversari. Torniamo con tre punti molto significativi». Diciotto punti sui 21 disponibili: ma ha senso parlare ancora di salvezza o sono cambiati gli obiettivi stagionali? «La nostra dimensione è questa, logicamente la situazione attuale ci soddisfa, siamo contenti di quanto fatto, ma mancano troppe gare da qui alla fine. Pensiamo allora a una partita per volta, rendendoci conto che per disputare un campionato di un certo spessore il Cittadella dovrà migliorare ancora molto. Trapani è un bel segnale che mi arriva, deve darci ulteriore consapevolezza dei nostri mezzi, convincerci che possiamo fare qualcosa di importante». E fanno quattro vittorie in trasferta su altrettanti incontri, tra l’altro su campi tradizionalmente ostici per i colori granata come Bari e Avellino, altri su terreni sintetici come Vercelli e Trapani che nascondono sempre insidie. È più di un segnale. «Il Cittadella vuole provare a vincere, sempre e dappertutto. Cerca di imporre il proprio calcio senza distinzione tra gli avversari che incontra di volta in volta. Insisto nel dire che la squadra ha ampi margini sui quali lavorare per crescere ancora e pure tanto. Deve lavorare, e credere di potersela giocare contro tutti». I vari Litteri, Arrighini e Strizzolo si conoscono, adesso c’è gloria anche per il più giovane della rosa, Kouamé. «È un ragazzo che ha valori, l’ho già detto al termine della partita con il Novara. Ha ottime qualità, deve crescere ancora molto a livello mentale e fisico perché il campionato di serie B è duro e logorante, ma ha tutte le caratteristiche per ritagliarsi il suo spazio all’interno di una rosa come la nostra». Lo vede come contropiedista? «È abbastanza completo. È in possesso di buone doti tecniche, ha struttura e capacità di ripartire negli spazi. Tante qualità che deve imparare a usare, a sfruttare nel corso della partita». Sabato arriva il Frosinone che non pare in grande spolvero. «È una formazione appena retrocessa dalla serie A, ha una rosa importante ed è guidata da un allenatore di spessore. Sarà una partita molto difficile».

(Fonte: Gazzettino)




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