Live 24! Padova-Bassano 2-1, piacciono i baby biancoscudati: ma Neto s’infortuna di nuovo

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Ore 22.00 – (Il Piccolo) Alessandro Celestri è uno dei baby della rosa alabardata. Classe 1998, centrocampista cresciuto nel settore giovanile del Torino, finora aveva giocato solo scampoli di partita, ma contro la Vigontina San Paolo per la prima volta è partito dall’inizio. «Ovviamente non siamo contenti. Una squadra come la nostra deve sempre puntare a vincere e a ottenere il massimo. Quanto a me, ho cercato di farmi trovare pronto e a disposizione». Il ruolo di mezzala destra nel quale è stato impiegato Celestri, non è esattamente il suo, perché in realtà nasce come regista centrale: «Il mister mi sta facendo provare più ruoli, da mezzala, da vertice basso, da terzino. E di questo sono contento perché imparo. Poi sì, è vero che da centrale mi piace di più». […] Sta di fatto che per la Triestina domenica è stata davvero dura, e la Vigontina San Paolo al Rocco ha fatto una gran bella figura: «In effetti ci è mancata qualcosina abbiamo sbagliato un po’ l’atteggiamento, l’avversario è stato più bravo di noi e bisogna riconoscerne i meriti. Ora dobbiamo essere umili e ripartire, sappiamo cosa dobbiamo fare».

Ore 21.40 – (Il Piccolo) Dopo cinque partite giocate al Rocco, le maggiori difficoltà che la Triestina incontra rispetto alle gare in trasferta sono ormai un dato oggettivo e non possono più essere considerate solo un caso. Sia chiaro, il cammino casalingo dell’Unione resta comunque buono con tre vittorie e due pareggi, ma la tendenza comune delle partite interne è che si è sempre fatta molta fatica per venire a capo dell’avversario, anche quando si è giocato bene. Cosa che contro la Vigontina San Paolo non è neppure accaduta, peraltro, visto che ai punti hanno sorprendentemente meritato gli ospiti. Le problematiche casalinghe ormai sono state ammesse a fine partita anche dallo stesso Andreucci: «Sappiamo che in casa finora di partite facili non ne abbiamo mai avute – ha detto il mister – quindi bisogna sempre avere l’approccio giusto. È vero, quando giochiamo al Rocco dobbiamo crescere un po’ nell’atteggiamento per mettere sotto l’avversario, magari dovremmo farlo prima e soffrendo un po’ di meno. E soprattutto quando, come è accaduto stavolta, l’avversario ci aggredisce, dobbiamo giocare con un altro atteggiamento, che contro la Vigontina si è visto solo per brevi tratti». Ma quali sono le motivazioni di queste complicazioni al Rocco? Escludendo a priori problemi ambientali (anzi, la curva Furlan quest’anno è davvero una bella spinta), c’è il discorso già fatto altre volte sugli spazi disponibili, che in trasferta inevitabilmente sono maggiori, mentre le squadre che arrivano al Rocco di solito si chiudono cercando di serrare le file. Anche se la Vigontina, ad esempio, non si è affatto chiusa, se non un po’ nella ripresa per poi ripartire pericolosamente. […]

Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un mese, ottobre, da lasciarsi in fretta alle spalle. Un altro, il novembre che inizia oggi, per riprendere la rincorsa alla vetta. E il calendario che avrà di fronte il Pordenone a partire da sabato dice che si può fare. Non solo per il tenore degli avversari da affrontare, ma anche e soprattutto per gli incroci tra le grandi del girone che possono favorire la rincorsa di Rachid Arma e compagni. Si inizia sabato, con la maledizione Lumezzane da sfatare e una gara che i ramarri non possono fare altro che vincere. Lo impone la classifica. In concomitanza, però, ecco una griglia d’incontri in grado di garantire a chi si porterà a casa la posta piena un balzo in avanti non da poco. Al Mercante di Bassano c’è lo scontro tra i padroni di casa, primi a pari merito con il Venezia di Inzaghi, e il Padova che viaggia a quota 19, a meno 3 dalla vetta. Una delle due squadre (o entrambe) perderà punti e offrirà un’occasione agli inseguitori. Sempre sabato, poi, si giocherà Parma-Gubbio: in campo una delle favorite del girone e una grande sorpresa. […]

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dal botto con il Venezia al minimo raggiunto con l’Ancona, mancano all’appello 1350 spettatori. L’ottobre rosso, quanto a conteggio dei punti, sventaglia pure estremi molto distanti per ciò che riguarda i tagliandi staccati al botteghino, o in prevendita. Al di là del colpo d’occhio e delle stime a spanne, i numeri ufficiali indicano se lo stadio è pieno o no. […] A settembre, con l’arrivo dei gialloblù di mister Apolloni lo stadio pordenonesi si riempì di 2200 spettatori. Mancava ancora la nuova tribuna laterale, posta in uso con i lagunari. Proprio in quella bella di notte contro l’undici di Inzaghi (partita storica, vittoria di rango, afflusso massimo) si è registrato finora l’apice: 2400 spettatori e un incasso di 29 mila 765 euro. Promesse confermate. Poi, però, non più mantenute. Con il Santarcangelo, la partita casalinga successiva, i numeri si sono assestati a 1400 fan, per un totale di 11 mila euro al botteghino. Mille persone in meno, dopo che i vertici neroverdi si erano irritati leggendo avvisaglie in tal senso. A distanza di ulteriori 15 giorni, per completare l’ottobrata pordenonese, arriva l’Ancona. Pomeriggio con tepore solare, poche concomitanze delle categoria inferiori che possano distogliere l’attenzione degli addetti ai lavori, ma la biglietteria ferma il conteggio a 1050 spettatori, per un incasso di 9 mila 933 euro. Le motivazioni, dunque, sono da ricercare altrove. Va tenuta conteggiata a parte, perché gara di Coppa infrasettimanale che non può fare giusta media, quella in cui la squadra di Tedino si è misurata con il Sudtirol. L’eliminazione dalla competizione, a opera dei bolzanini, è stata vista da 500 fan, che hanno portato 2 mila euro.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Mezza Lega Pro su Luca Cattaneo. Juve Stabia e Reggiana in testa. Il Pordenone rischia di perdere Veleno a gennaio. L’utilizzo a singhiozzo del miglior giocatore di tutta la Terza serie della scorsa stagione (secondo tuttolegapro e non solo), la posizione in campo e i compiti assegnatigli non sempre confacenti o adatti alle sue caratteristiche, potrebbero indurre il fantasista ad accettare l’idea di lasciare Pordenone. RINNOVO SETTEMBRINO Veleno è legato ai neroverdi sino a giugno 2018. Il prolungamento del contratto, inizialmente in scadenza nel giugno 2017, è stato concordato lo scorso settembre. Poco prima di firmare Luca ci aveva confidato: «In estate mi avevano cercato Alessandria e Catania, piazze belle e calde. Ammetto che la tentazione è stata forte. Poi ho pensato a quanto sto bene a Pordenone, alla tranquillità, alla società modello e a tutte le persone che mi fermano per strada facendomi domande su squadra e avversari, o semplicemente per salutarmi e darmi una pacca sulle spalle. Alcune di loro indossano la casacca neroverde con il mio nome. Come avrei potuto andarmene?». Un infortunio e la predilizione di Tedino per un ramarro meno fantasioso e più equilibrato hanno limitato il suo utilizzo. […]

Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) Che una buona parte di tifosi stia capendo il momento che sta vivendo la squadra lo si capisce, soprattutto, dal fatto che non c’è stata alcuna contestazione dopo lo 0-0 con l’Ancona, anzi, la squadra è uscita tra gli applausi. Ma non solo. Lo si percepisce anche da altri gesti. Come quello di ieri del Pn fan club Nogaredo che, alla ripresa degli allenamenti della formazione di Bruno Tedino, ha appeso uno striscione sul campo del De Marchi a favore di Berrettoni e soci. “Forza ragazzi”, c’è scritto, a testimonianza di come una buona parte di tifo sia al fianco dei neroverdi. […]

Ore 19.50 – (Messaggero Veneto) Con 2 punti nelle ultime quattro partite e – soprattutto – conoscendo il suo carattere passionale, ci si aspetterebbe un Mauro Lovisa furioso. Invece il presidente neroverde stavolta è sereno e va oltre il resoconto del campo del mese di ottobre. «La squadra sta facendo bene, non c’è alcun motivoper preoccuparsi – afferma –: manca solo una vittoria che, soprattutto con Santarcangelo e Ancona, avremmo meritato. Sabato a Lumezzane andremo a prendere ciò che potevamo raccogliere in alcune gare». […] Lovisa poi porta la discussione sul passato. «Sono felice di ciò che stiamo facendo – afferma il presidente –. Sette anni fa eravamo in Eccellenza e giocavamo al cospetto di team provinciali. Adesso affrontiamo Parma e Reggiana, tanto per fare due esempi. Siamo a quattro punti dalla vetta in Lega Pro, siamo sul pezzo. Ripeto: se ci comportiamo come durante il secondo tempo disputato con l’Ancona andremo lontano. Andiamo a vincere a Lumezzane, con la consapevolezza che siamo in linea con i programmi». […]

Ore 19.20 – Tommaso Bortot (difensore Bassano): “È stato emozionante tornare all’Euganeo e rivedere persone con cui ho condiviso la splendida annata in serie D! Peccato per com’è andata la partita, nei primi 20 minuti non siamo proprio scesi in campo… Poi potevamo pareggiare ma non siamo riusciti a trovare il 2-2 pur spingendo molto”.

Ore 19.10 – Andrea Cisco (attaccante Padova): “Mi sono fatto trovare pronto! Purtroppo l’infortunio di Neto mi ha fatto entrare subito, ma ho bagnato il mio debutto in prima squadra con un gol. È stata un’emozione fortissima, sugli spalti c’erano i miei familiari e a loro dedico la rete. Ringrazio Filipe per l’assist e Germinale per avermi aiutato molto in avanti non facendomi minimamente sentire il peso del debutto!”

Ore 19.00 – Oscar Brevi, allenatore Padova: “Siamo stati bravi, abbiamo dato spazio a chi ne aveva trovato meno e hanno dimostrato che possono darci una mano anche nel prosieguo del campionato. Il Bassano? Entrambe le formazioni avevano qualche titolare in meno, purtroppo Neto è dovuto uscire prima, perché abbiamo preferito rischiare di non dover andare ai supplementari. Siamo contenti della risposta di tutti, anche dei ragazzi della Beretti. Neto? Ancora non so cosa si sia fatto, ha sentito una fitta, adesso andrà valutato. Al di la di tutto quando esce un giocatore per un cambio forzato mi preoccupa. Filipe? Purtroppo non lo abbiamo avuto dall’inizio, ha caratteristiche che ci mancano, non poteva reggere 90 minuti, ma ha dato ottime risposte. Se continua ad allenarsi coi carichi e non avere problemi ci darà una mano. Mi auguro che tutti mi mettano in difficoltà e questa partita ha dimostrato che ci sono. Sono contento. Sbraga? Sappiamo che è un giocatore importante per il Padova, normale che non abbia i ritmi della partita e che finisca coi crampi”.

Ore 18.45 – Luca D’Angelo, allenatore Bassano: “Avremmo meritato il pareggio, visto il secondo tempo. Abbiamo giocato male fino al 2-0 del Padova, ma se fai una partenza così e vai sotto di due gol non è facile recuperare. Il primo tempo così? I primi venti minuti abbiamo giocato male. Loro sono partiti meglio di noi, noi abbiamo fatto più fatica, eravamo meno fluidi del solito. Poi nel secondo tempo abbiamo dominato, potevamo pareggiare, ma poi diventa difficile. Sabato c’è un’altra partita, due squadre in forma e ci aspettiamo una bella gara. Da noi è difficile dire chi è titolare o meno. L’importanza alla gara l’avevamo data. Dobbiamo pensare a questa partita e a perché l’abbiamo persa”.

Ore 18.30 – Padova-Bassano finisce 2-1: a segno Fantacci e Cisco, nella ripresa rete di Bianchi. I biancoscudati affronteranno la vincente di Livorno-Carrarese in programma domani

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sabato alle 9.30 del mattino nella sua agenda newyorkese c’era solo Venezia-Bassano. Il presidente Joe Tacopina ha trepidato davanti al televisore per il derby che poteva valere, ma non ha consegnato, il primato solitario. E se da un lato il pienone del Penzo gli ha fatto brillare gli occhi, dall’altro l’1-1 gli ha lasciato un pizzico di amarezza. «Penso che abbiamo giocato bene soprattutto nel primo tempo puntualizza il numero uno arancioneroverde creando molto. Bisogna ammettere che siamo stati anche un po’ sfortunati, penso al palo di Bentivoglio e a quello nella ripresa di Ferrari. Per quanto si è visto sul campo la conquista dell’intera posta da parte nostra sarebbe stata più che legittima». Dalle parole di Tacopina traspare una notevole soddisfazione per aver visto 4.300 appassionati al Penzo. «Infatti la vittoria sarebbe stata il meritato premio anche per i nostri numerosissimi tifosi. È stato bello rivedere il Penzo pieno, mi auguro che questa splendida partecipazione possa essere un nuovo inizio fino a diventare una bella abitudine, un punto fermo anche per le prossime gare». […]

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Ci ho pensato e ripensato parecchio. Di solito, quando fai le cose fatte bene, la palla va dentro. Stavolta non è andata così. Pazienza, non stiamo a piangerci addosso e ripartiamo». L’amarezza c’è ed è fisiologica. Ma Nicola Ferrari, sabato vicinissimo al gol che avrebbe potuto consegnare ai lagunari derby con il Bassano e primato in solitaria, preferisce guardare avanti e vedere comunque il bicchiere mezzo pieno, anche se effettivamente quello con il Bassano è il terzo scontro diretto che si conclude in parità. «Creiamo tanto, in questo periodo siamo sfortunati. Facchin si lamenta sempre e ci dice che noi prendiamo i pali mentre gli altri basta un tiro e una ribattuta per segnare». Quello con il Bassano, però, è stato un test importante per mettere alla prova le proprie forze e capire quale sia realmente il livello di questo Venezia. «Negli scontri diretti non ho visto nessuno in grado di metterci veramente in difficoltà — spiega Ferrari — siamo sempre noi a metterci del nostro per complicarci ancora di più la vita. L’unica squadra che davvero mi ha impressionato è il Parma, con le altre non ho visto valori superiori ai nostri». […]

Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) Non c’è stata la vittoria, e conseguente fuga in classifica, ma il derby con il Bassano ha permesso al Venezia di stabilire il record stagionale di presenze (4.286). Ricreare la passione nei tifosi e riportare il pubblico al Penzo sono due obiettivi della presidenza Tacopina, tanto quanto andare all’assalto della serie B. La doppia promozione, gruppo famiglia e universitari, ha avuto un’ottima risposta, in aggiunta la partita di cartello, così da arrivare a 4.286. Record stagionale (2.892 con il Lumezzane) ampiamente battuto, poi seguono le gare con Reggiana (2.844), Sambenedettese (2.523), Forlì (1.954) e Teramo (1.881). Lo scorso anno, in serie D, il top era stato toccato nel derby contro il Mestre (3.761) e nel big-match con il Campodarsego (3.128), mentre nelle due precedenti stagioni in Lega Pro il primato di spettatori, per modo di dire, era stato toccato con Entella (1.850, anticipo televisivo contro la capolista) e Renate (1.517). «È stato davvero emozionante aver rivisto tanto pubblico al Penzo», ha ammesso il direttore generale Dante Scibilia, «un passo importante e una risposta incoraggiante per le prossime partite. Le due iniziative hanno funzionato, soprattutto il gruppo famiglia, mentre per gli universitari, che rimarrà tutto l’anno, dobbiamo lavorarci, magari instaurando un rapporto ancora più stretto con gli atenei». […]

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quattro gol al pasivo con il Perugia, una sconfitta pesante al Menti, due espulsi e una situazione che vede il Vicenza ricadere in errori che ci si augurava davvero di non vedere più. La sconfitta di Brescia maturata nei minuti finali ha senza dubbio lasciato il segno, andando a togliere quelle poche sicurezze che Pierpaolo Bisoli sta cercando di dare ai suoi. Il Vicenza visto in campo nel primo tempo contro il Perugia è parso incerto, titubante, e con poca personalità. A fine gara la delusione era tanta da parte di tutti, con il direttore sportivo Antonio Tesoro che non ha cercato scuse per commentare l’andamento del match. «I fischi e la contestazione, civilissima, è stata più che giustificata — sottolinea il dirigente biancorosso — nel primo tempo abbiamo sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare, e anche a causa della bravura dell’avversario siamo stati battuti senza appello. Purtroppo ho rivisto vecchi errori, ci sono stati campanelli d’allarme preoccupanti come la mancanza di personalità e il contraccolpo psicologico dovuto alla sconfitta di Brescia». Nel Vicenza sono mancati anche giocatori come Galano che dovrebbero garantire qualità al gioco al gruppo ma a Tesoro la cosa che è piaciuta meno di tutte è stata l’espulsione di Rizzo. «Ha sbagliato e ne pagherà le conseguenze — dice — prendere due ammonizioni in quel modo quando la squadra è già in difficoltà non è accettabile. Capisco che l’arbitro possa aver diretto in modo da renderci nervosi, ma un professionista non può lasciare i compagni in dieci a un’ora dalla fine della partita». […]

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Ormai l’espressione “tabù Menti” sta diventando antipaticamente familiare. Dal campionato scorso, infatti, sembra quasi che tra lo stadio di via Schio e la squadra biancorossa si sia creata una specie di stranissima incompatibilità: numeri alla mano è proprio qui, dove in teoria dovrebbe essere più semplice, che il Vicenza fatica tremendamente ad incamerare punti. L’anno scorso furono appena 5 i successi su 21 incontri; finora in 6 partite davanti ai propri tifosi Benussi e compagni hanno racimolato appena 4 pareggi, segnando la miseria di 2 reti e subendone 7: dati che relegano il Vicenza desolatamente sul fondo della classifica per rendimento interno, preceduto dall’Ascoli (6 punti) e pure da quel Trapani che per ora è sì il fanalino di coda in termini assoluti, ma in casa ha conquistato 7 dei suoi 9 punti. E sabato si giocherà proprio a Trapani… Era già capitato a Chiavari contro l’Entella, nella partita che era costata la panchina a Franco Lerda. È accaduto nuovamente domenica sera al Menti: 4 tiri nello specchio della porta per gli avversari, altrettanti gol, efficacia del 100%. […] Grazie a questo cinismo la formazione di Bucchi ha capitalizzato al meglio il proprio gioco, che in realtà a livello quantitativo non ha denotato una prevalenza così netta: una leggera supremazia nel possesso palla (52% a 48%), nei minuti di presenza nella metà campo d’attacco (9 minuti e 42 secondi a fronte di 9 e 19 del Lane), e nei tentativi di tiro totali (10 a 8). Sono state però più efficaci le verticalizzazioni degli umbri, come certifica l’indice sintetico di pericolosità che in una scala da 1 a 100 ha visto gli ospiti arrivare a 65, mentre i padroni di casa si sono fermati a 43,7. […]

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Aggrappàti a Pierpaolo Bisoli. Uno che ci mette la faccia e che le cose le dice faccia a faccia, schiettamente, senza filtri. Lo hanno potuto constatare di persona, ieri pomeriggio al Morosini, i circa quindici tifosi che da bordo campo hanno assistito al primo allenamento del Vicenza dopo la sconfortante sconfitta del Menti contro il Perugia. […] La vera sorpresa è arrivata alla fine dell’allenamento, quando Bisoli ha mandato i giocatori sotto la doccia. Lui, prima di seguirli, si è fermato a parlare con i tifosi a bordo campo, rispondendo a tutti e a tutte le domande, senza reticenze. «Vedo che c’è anche un giornalista, ma non ci sono problemi, non c’è nulla da nascondere – ha sottolineato -. La condizione fisica? Siamo tanto indietro, stiamo impegnandoci per recuperare. Non sta a me giudicare il lavoro di chi mi ha preceduto, posso solo dire che noi abbiamo molto da lavorare». Bisoli ha anche anticipato chi potrà recuperare e chi no tra gli infortunati: «Raicevic a Trapani dovrà per forza giocare, gliel’ho detto prima – ha spiegato -. Con il Perugia l’ho risparmiato, ma in questo momento per il Vicenza è imprescindibile. Tra l’altro poi partirà per la Nazionale, quindi a maggior ragione gli chiedo uno sforzo per aiutarci in questa partita importantissima». […] L’allenatore ha poi spiegato che sta valutando di cambiare qualcosa, a cominciare dal modulo: «Da domani intendo provare anche la difesa a tre, perché ritengo che sia un’arma che questa squadra deve imparare ad utilizzare». Potrebbero trovare spazio prossimamente anche giocatori che non si sono ancora visti come Smith («Con il senno di poi, forse avrei fatto bene a inserirlo anche con il Perugia…») e H’Maidat («Me ne parlano tutti bene, io l’ho solo intravisto e mi pare abbia delle qualità: speriamo!»). Alla fine l’invito ai tifosi: «Io darò sempre tutto e questi ragazzi danno tutto. Anch’io se serve li rimprovero, ma adesso hanno bisogno anche del vostro sostegno. Insieme ne verremo fuori, spero che mi diano il tempo per lavorare, perché io so che ce la possiamo fare». Una dichiarazione d’intenti che si è meritata gli applausi e i ringraziamenti dall’altra parte della rete.

Ore 13.30 – (Gazzettino) «Avevo tanta voglia di rientrare, sono molto contento. Non poteva capitarmi occasione migliore». Queste le prime dichiarazioni di Cristiano Masitto da allenatore del Campodarsego, dopo l’investitura ufficiale arrivata sabato. Nel mezzo anche il ritorno alla vittoria dei biancorossi nella sfida con il Legnago, proprio sotto i suoi occhi in tribuna. «La squadra mi ha fatto una buona impressione. Dopo una settimana travagliata e pur essendo la terza partita in sette giorni, i ragazzi hanno dimostrato di volere la vittoria. Questo gruppo ha grandi margini di miglioramento». In particolare a cosa si riferisce? «A quelle che erano le aspettative su questa squadra alla luce del passato campionato, fermo restando che non è mai facile ripetersi a certi livelli. E magari qualche giocatore non ha al momento reso al meglio. La speranza è che apprendano presto il mio modo di lavorare e la mia idea di calcio». Nella sua intervista riportata sul sito ufficiale della società afferma di avere la sensazione che questo Campodarsego paghi qualcosa per una condizione fisica un po’ precaria, tanto che nel finale la squadra si è abbassata molto riuscendo comunque a portare a casa la vittoria. «Non ho mai parlato di condizione atletica precaria, e non mi permetterei mai di criticare il lavoro di Cunico che è un professionista molto serio e una garanzia per questa categoria. Poi a volte capitano certe situazioni, ma fa parte del nostro mestiere. Il mio concetto era un altro, ossia che le mie squadre devono sempre correre molto». […]

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Da ieri è diventato ufficialmente il nuovo tecnico del Campodarsego: Cristiano Masitto, 44 anni, avrà il compito di riportare entusiasmo e soprattutto tanti punti. Anche perché, come è noto, la squadra biancorossa in questo primo quarto di stagione ha deluso le aspettative. «A dirla tutta, era più facile far bene l’anno scorso» esordisce l’ex trainer di Montebelluna, Monselice, Thermal Abano e Triestina. «Il Campodarsego arrivava da un trionfo in Eccellenza e aveva un’ottima rosa Ripetersi, anche con gli stessi valori, è sempre difficilissimo. Per quanto riguarda gli ultimi mesi non conosco le dinamiche interne che hanno portato alla crisi di risultati, all’esonero di Cunico e alla risoluzione del bomber Meloni», prosegue Masitto, «quando c’è un cambio in panchina le colpe vanno divise fra allenatore e giocatori. L’altro ieri, contro il Legnago, però, ho visto una squadra propositiva che voleva riscattarsi dopo una settimana difficile. I giocatori sapevano di avere gli occhi puntati addosso». Masitto ha seguito il match con i veronesi in tribuna, a fianco del presidente Daniele Pagin. «C’è stato uno scambio di opinioni molto proficuo. Il presidente mi ha chiesto di portare una metodologia di lavoro e l’entusiasmo smarrito, proprio perché di entusiasmo devono nutrirsi le realtà come Campodarsego. Parto con la consapevolezza che questa squadra ha ampi margini di miglioramento. Già domenica c’è stato un cambiamento verso la difesa a quattro e i ragazzi sono stati bravi a interpretarlo». […]

Ore 12.40 – (Gazzettino) «È un calcio diverso dai miei tempi, però il Cittadella può davvero puntare in alto». Per i tifosi granata risuonano dolci le parole di Ezio Glerean, l’indimenticabile allenatore capace di portare la squadra granata dalla C2 alla serie B. Il tecnico è spesso in tribuna al Tombolato per vedere in azione la squadra di Roberto Venturato. «Mi sembra di ritornare ai vecchi tempi – ricorda Glerean -. Per certi versi abbiamo aperto la strada che poi hanno ripercorso Foscarini e adesso Venturato». Come giudica il Cittadella attuale? «Sta facendo bene, staziona in alta classifica con merito. Sicuramente mantenere l’ossatura della Lega Pro anche in serie B è un vantaggio, è il percorso che stanno facendo un po’ tutte le squadre neopromosse, in B come in A». […] I granata possono recitare una parte da protagonista in campionato? «Sì, senza dubbio, perché tolto il Verona che vincerà il torneo, tutte le altre possono giocarsela. Ai miei tempi si lottava con Sampdoria, Napoli, Genoa, Chievo, era impensabile che piccole realtà come Crotone, Carpi, Frosinone potessero ambire alla promozione in A. Ora è fattibile e lo si è visto. Dico al Cittadella di crederci». Tornerebbe ad allenare da queste parti? «Non ci ho mai pensato, ma direi di sì. Ho fatto la scelta di restare fermo per un certo periodo, ma mi sono sempre documentato e aggiornato. Quello di adesso è un calcio povero di idee, molti allenatori fanno lo stesso gioco: tanto possesso palla ma sterile, un po’ noioso se vogliamo. Penso che un’idea di calcio propositiva, emozionante, con palloni in verticale, ci starebbe ancora bene».

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Il Citta fila come un treno. E il paragone arriva direttamente dal suo capitano, Manuel Iori. Che, dopo aver sbloccato il match con il Latina, siglando il quindicesimo gol in carriera in Serie B, tiene a ribadire che la squadra non ha mai deragliato. Nemmeno quando è rimasta a digiuno di punti per tre giornate di fila, e la pioggia di critiche cominciava a cadere dalle parti del “Tombolato”. «C’è chi ha detto che eravamo usciti dai binari e che ora siamo rientrati. Non è così», afferma il regista granata. «Anche se non abbiamo portato a casa punti, le prestazioni erano comunque state positive pure nelle precedenti gare. Quella con l’Ascoli, per più di metà l’abbiamo giocata in dieci contro undici, ma erano gli avversari a sembrare con un uomo in meno, e ci hanno segnato in contropiede. Prendiamo poi la partita di Perugia: abbiamo dominato l’incontro per larghi tratti, poi abbiamo preso quella rete su calcio piazzato, che ha cambiato un po’ le cose. Ma abbiamo sempre tenuto la stessa dimensione, la stessa compattezza, solo che a volte siamo stati puniti eccessivamente da qualche errore individuale». A voler cercare una pecca nella vittoria sul Latina, c’è stato proprio quel gol incassato al novantesimo, un gol che ha fatto vivere con una certa ansia i minuti di recupero. «Siamo contenti perché abbiamo messo in pratica quello che avevamo preparato. Il gol preso è un neo e un brutto vizio, ma la partita ha offerto indicazioni importanti e a mio parere assolutamente positive. Anzi, il risultato è bugiardo» rincara la dose capitan Iori «perché avremmo potuto chiudere il primo tempo con ben più di una rete di vantaggio, mentre il secondo l’abbiamo gestito bene anche grazie ai cambi, che ci hanno dato quel qualcosa in più che serviva. Il Latina veniva da un momento difficile, cercava il riscatto sotto tanti punti di vista, noi siamo stati bravi a non farlo reagire. Ogni tanto è giusto farsi i complimenti da soli, questa è una di quelle volte». […]

Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) Passano le settimane e la sostanza non cambia. Magari il Cittadella non arriverà primo, ma quel che pare assodato è che nel treno di testa potrebbe esserci spazio anche per i granata. I quali, contro il Latina, hanno fornito una prova di maturità, riuscendo a gestire una partita tutt’altro che semplice sfruttando tutte le armi a disposizione. Dal capitano Manuel Iori, sempre decisivo e fondamentale, sempre in testa al gruppo e capace di segnare gol pesanti, alla nuova «freccia nera» Christian Kouamé. «Questo è il Cittadella che ci piace — spiega Iori — abbiamo messo in pratica ciò che abbiamo provato in allenamento, l’unico rimpianto è il gol preso. Nel primo tempo potevamo fare più di 1-0. Sono stato bravo a trovare una palla vagante in area; avrei voluto raddoppiare sul colpo di testa, ma sono contento anche per Christian. Questa ottima prestazione ci dà morale, non siamo mai usciti dal binario, abbiamo fatto prestazioni ottime penalizzate da errori individuali, poi ci sta prendere un contropiede e perdere, ma questo Citta ha mostrato sempre un buon gioco». […]

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il pari di Venezia è già dietro le spalle, l’ennesima conferma che per la promozione bisognerà fare i conti con il Bassano. Oggi, però, è tempo di Coppa Italia di Lega Pro, con la trasferta di Padova (fischio d’inizio alle 16.30) che rappresenterà un antipasto di quanto poi avverrà sabato al Mercante, con il big -match della prossima giornata. «Se vinciamo ai rigori — scherza l’allenatore giallorosso — va bene… Credo che, al di là del fatto che quest’anno la Coppa Italia metta in palio i playoff, dovremo interpretare al meglio la partita. Giocherà chi ha collezionato meno minutaggio domani, in porta ci sarà Rossi, che torna dopo un lungo infortunio, ma ci sarà bisogno di tutti. Il Padova? Ha buonissimi giocatori, non lo scopriamo certo oggi, dobbiamo giocare al massimo delle nostre possibilità. Non ci saranno Minesso, squalificato e Laurenti, che ha dolori articolari. Noi vogliamo passare il turno, giocando bene o male non mi interessa». […]

Ore 11.10 – (Giornale di Vicenza) […] «È la Coppa Italia e perciò concentriamoci su quella – attacca D’Angelo – da mercoledì penseremo al derby di campionato. Non ci saranno condizionamenti, si tratta di due partite e due competizioni diverse. Quello che non deve mutare è il nostro traguardo: vogliamo puntare a vincere, non importa nè come nè quando. Se giocheremo bene e passiamo sono più contento, ma siccome in Coppa continua solo chi vince, anche se faremo malissimo e vinceremo ai rigori va bene lo stesso. Di sicuro mi aspetto una partita d’attacco dai miei». E si aspetta anche tanto altro. «È un’opportunità per chi sinora è stato impiegato meno – ribadisce – e non ho dubbi che disputeranno una prova all’altezza della situazione. Perchè per me non è un collaudo, conosco il loro valore, semmai è importante elevare il loro minutaggio poichè in campionato avrò bisogno di loro da qui in avanti ed è fondamentale mettano benzina nelle gambe. Non faremo calcoli di sorta, come sempre, non importa se andremo ai supplementari, mi preme solo il risultato e accrescere il ritmo dei ragazzi. Le stilettate post Venezia? Noi abbiamo giocato meglio e loro hanno avuto più occasioni. Ma se a loro fa piacere sentirselo dire, dico che il Venezia è stato superiore anche sul piano del gioco così la finiamo qua». Formazione. Si rivede Rossi tra i pali dopo parecchi mesi, recupera Tronco in extremis, restano fuori lo squalificato Minesso, l’ammaccato Laurenti (noie articolari ma dovrebbe essere arruolabile sabato) e Barison in via cautelativa in vista del derby bis del Mercante di sabato alle 18.30. […]

Ore 10.40 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Boniotti, Sbraga, Monteleone, Tentardini; Fantacci, Mazzocco, Filipe, Marcandella; Neto Pereira, Germinale.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Il Padova mette da parte il campionato per tuffarsi oggi alle 16.30 all’Euganeo nei sedicesimi di finale della Coppa Italia di Lega Pro. Davanti ci sarà il Bassano, avversario anche sabato in campionato, in una sfida a eliminazione diretta con tanto di eventuali supplementari e rigori per stabilire chi accederà agli ottavi (mercoledì 23 novembre). Curiosità: chi vince la Coppa Italia approda direttamente al secondo turno dei play off e mette in tasca 80 mila euro. In casa biancoscudata si prevede un ampio turnover, tenendo anche conto che sono squalificati Gaiola e Cappelletti, eredità della passata stagione. «È una gara ufficiale ed è giusto cercare di ottenere il massimo – esordisce Brevi – anche se abbiamo alcune difficoltà nel recupero di qualche elemento. Chi ha giocato meno avrà la possibilità di mettersi in mostra». Ieri è stato provato il 4-4-2, questa mattina la squadra effettuerà un’altra seduta. Ha in mente di cambiare qualcosa nell’assetto? «Al di là del modulo, è importante mettere i ragazzi nella condizione migliore per fare vedere le loro caratteristiche. L’atteggiamento è un fattore importante, ma è normale che ci possa essere un po’ meno di intensità e aggressività, considerato che una gara a eliminazione diretta si può giocare sui 120 minuti». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) Sarà presa oggi una decisione sull’ingaggio o meno di Vitiello che, come noto, dipende molto dalle condizioni di De Risio e Filipe. Entrambi i giocatori peraltro sono annunciati in costante progresso, tanto che il brasiliano dovrebbe giocare almeno un tempo oggi in Coppa Italia dopo essersi allenato regolarmente con i compagni ieri alla Guizza. Dove, prima della seduta, si è tenuto l’annunciato summit tra il presidente Giuseppe Bergamin, l’amministratore delegato Roberto Bonetto e il direttore generale Giorgio Zamuner. Proprio quest’ultimo ha fatto il punto della situazione con i cronisti: «Ci siamo confrontati sull’aspetto tecnico ed economico, non è una valutazione semplice. Abbiamo fatto arrivare Vitiello martedì scorso perché sembrava che la situazione degli infortunati fosse grave, in realtà non è proprio così e quindi vogliamo valutare bene. Anche se la stagione scorsa non ha fatto molte partite, è un giocatore di un certo livello. Eventualmente è una spesa da fare che non era in preventivo». […]

Ore 09.50 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Boniotti, Sbraga, Monteleone, Tentardini; Fantacci, Mandorlini, Filipe, Marcandella; Neto Pereira, Germinale.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dovrebbero vedersi diversi volti nuovi (da Monteleone a Marcandella) e alcuni rientri eccellenti come Sbraga, che non vedeva il campo dalla partita di Fano, e l’unico dubbio è in mezzo, circa l’elemento da affiancare a Filipe: test decisivo per il brasiliano, dal cui rendimento di stasera dipenderà anche la scelta sul tesseramento (o meno) Leandro Vitiello. Lo spettacolo, comunque, non dovrebbe mancare: si gioca in gara secca, con eventuali tempi supplementari e rigori in caso di parità, e chi vince passa direttamente agli ottavi di finale di una competizione che, da quest’anno, riserverà un posto nel secondo turno dei playoff-promozione di fine stagione senza passare per la prima fase. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Due sfide in quattro giorni, con motivazioni diverse ma contro lo stesso avversario. Com’è strano il destino: sabato sera il Padova andrà al “Mercante” in casa del Bassano primo in classifica e distante solo tre punti, per rintuzzare ancora di più l’entusiasmo di una piazza che dopo le tre vittorie consecutive si è comprensibilmente rianimata. Alle 16.30 di oggi, però, saranno i giallorossi di D’Angelo ad arrivare all’Euganeo per sfidare i biancoscudati nei sedicesimi di finale di Coppa Italia di Lega Pro: una sorta di prova generale del match d’alta classifica di sabato, che però non potrà rispecchiarne in toto il pieno valore visto che, da una parte come dall’altra, sarà ampio il turnover nell’undici di partenza. Oscar Brevi, privo di Gaiola e Cappelletti (squalificati dalla passata stagione in Coppa) e pure di De Risio, che da lunedì dovrebbe però riprendere ad allenarsi, medita un inedito 4-4-2 zeppo di giovani e con il ritorno di Neto Pereira, insieme a Germinale, l’ex della gara, in attacco dal primo minuto. Sarà decisiva la breve rifinitura di questa mattina, alla Guizza, per sciogliere gli ultimi dubbi.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] In attesa di conoscere il verdetto definitivo su Vitiello, la strettissima attualità si chiama Bassano, con un antipasto di Coppa Italia prima del ben più succulento derby di sabato alle 18.30 al Mercante. Giocheranno quasi sicuramente tutte le seconde linee, considerato che c’è la necessità di puntare sul campionato, sia su un fronte che sull’altro. Ma da quest’anno la competizione per la coccarda tricolore mette in palio un bonus importante ai playoff, ragion per cui potrebbe anche avere un senso dedicarci qualche energia in più. «È cambiata la formula — ricorda Oscar Brevi — e ti dà un vantaggio per i playoff in caso di vittoria, ma dipende sempre da quando arrivano queste partite: avendo ora qualche problema dobbiamo fare le nostre valutazioni. Non la vogliamo sottovalutare, logico che giocherà chi ha avuto meno spazio, ma non escludo che qualcuno sceso in campo sabato possa essere impiegato. Neto Pereira ci sarà, vedremo se per tutta la partita o meno, Filipe potremmo anche decidere di rischiarlo». […]

Ore 08.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Bassano e Venezia 22, Parma, Reggiana e Sambenedettese 21, Gubbio e Padova 19, FeralpiSalò e Pordenone 18, AlbinoLeffe 16, Santarcangelo 15, Ancona 11, Lumezzane*, Maceratese*, Modena, SudTirol e Teramo 10, Fano 7, Mantova 6, Forlì 4.

Ore 08.30 – Lega Pro girone B, i risultati dell’undicesima giornata: Sambenedettese-FeralpiSalò 1-0 (Mancuso (Sa) al 20′ st), Forlì-Santarcangelo 1-1 (Sereni (Fo) al 2′ st, Cori (Sa) al 32′ st), Mantova-Reggiana 2-3 (Nolé (Re) al 20′ pt, Caridi (Mn) al 44′ pt, Bovo (Re) al 12′ st, Rozzio (Re) al 23′ st, Marchi (Mn) al 50′ st), Pordenone-Ancona 0-0, Venezia-Bassano 1-1 (Pederzoli (Ve) al 23′ pt, Pasini (Ba) al 11′ st), Fano-Parma 0-1 (Calaiò (Pr) al 41′ st), Padova-Modena 1-0 (Alfageme (Pd) al 32′ pt), Gubbio-Teramo 1-5, AlbinoLeffe-SudTirol 2-0. Rinviata Maceratese-Lumezzane.

Ore 08.20 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.10 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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