Padova-Bassano, le analisi di “Mattino di Padova”, “Gazzettino” e “Corriere del Veneto”

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La linea verde vince e regala spettacolo. Il Padova è agli ottavi di finale della Coppa Italia di Lega Pro, e fra tre settimane affronterà la vincente di Livorno-Carrarese, in campo oggi al “Picchi” (ore 14.30) nel loro sedicesimo di finale. I pochi intimi dell’Euganeo (poco più di 800 spettatori) hanno però potuto apprezzare l’effervescenza del Padova-bis, perlomeno nel primo tempo. Con i titolari tutti in tribuna, quattro soli “senior” in campo (Sbraga, Filipe, Neto e Germinale) e una panchina composta interamente da ragazzi della Berretti, i biancoscudati si sono aggiudicati il primo round contro il Bassano, che sabato, in campionato, al “Mercante” sarà di certo ben più agguerrito. La gioventù padovana ha avuto la meglio su quella giallorossa, con una prova che ha regalato spunti calcisticamente interessanti nella prima frazione. Peccato solo per l’infortunio di Neto Pereira, che non ha comunque distolto l’attenzione dalla prestazione dei giovanissimi Scevola, Cisco e Marcandella, e anzitutto del guizzante Fantacci, che al 12’ ha aperto le marcature con una rete d’autore.

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(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

Missione compiuta per il Padova che onora la Coppa Italia e batte all’Euganeo il Bassano approdando agli ottavi di finale della manifestazione, dove affronterà la vincente della sfida tra Livorno e Carrarese in programma oggi. Fantacci e Cisco i goleador in un undici decisamente sperimentale. Unica nota stonata il nuovo infortunio a Neto Pereira, che era uno dei due osservati speciali della partita insieme all’altro brasiliano Filipe. La partita del capitano è durata appena quattordici minuti: a costringerlo a chiedere il cambio una fitta allo stesso ginocchio operato di menisco. Le sue condizioni saranno valutate oggi. Bene invece Filipe, in campo per tutta la gara e protagonista nell’azione del raddoppio. Come anticipato alla vigilia, il tecnico Brevi fa turnover, cambiando anche sistema di gioco: 3-5-2 per una gara in soffitta e spazio al 4-4-2. Al centro della difesa è rispolverato Sbraga che dopo la trasferta in campionato con il Fano non aveva messo più piede in campo, davanti c’è spazio anche per Germinale, mentre è debutto per Monteleone, Scevola e Marcandella. In panchina una sfilza di baby, mentre i big sono lasciati a riposo. Segnale eloquente che la Coppa interessa, ma è ben più importante la sfida di campionato in programma sabato sempre con il Bassano in trasferta.

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(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

Il dolce di un esercito di giovani che piace e convince, l’amaro di una fitta al ginocchio di Neto Pereira che preoccupa. Padova-Bassano di Coppa Italia finisce 2-1, portando con sé un mix di sensazioni e qualche pensiero certo non previsto. Il capitano che scricchiola fa sospirare Oscar Brevi. «Ancora non so cosa si sia fatto — la smorfia dell’allenatore biancoscudato a fine partita — ha sentito una fitta, andrà valutato. Al di là di tutto quando esce un giocatore per un cambio forzato la cosa mi preoccupa sempre». E’ stato un antipasto del piatto forte che verrà servito in tavola sabato pomeriggio al Mercante e questo Padova-Bassano, che si chiude sul 2-1 al termine di novanta minuti assai gradevoli, regala un gustoso assaggio del derby che metterà in palio il primo posto del girone B di Lega Pro. Sarà pure Coppa Italia e in campo ci saranno in tutta evidenza seconde linee e giovanissimi, ma si vedono giocate davvero importanti: come quella che al 13’ su sponda di Germinale regala a Tommaso Fantacci, talento purissimo che prima o poi dovrà per forza esplodere, la possibilità di regalare al pubblico una rovesciata d’altri tempi per l’1-0 che apre le danze. Ma ci sono anche le note negative, come il nuovo infortunio a Neto Pereira, appena rientrato da un intervento chirurgico di asportazione al menisco del ginocchio. Il capitano biancoscudato avverte una fitta e Brevi lo cambia subito, spedendo nella mischia il giovanissimo Andrea Cisco, classe ‘98. Che segna subito, bagnando così un debutto fantastico nella competizione. Il Padova dei giovani, che gioca bene e strappa applausi, mette in vetrina pure un Filipe in condizioni finalmente accettabili, che mostra sprazzi del suo talento mai apparso sinora, fra infortuni e prestazioni sottotono.

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(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

 




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