Live 24! Ancona-Padova, la vigilia: rifinitura “strong”, si tendono le trappole anti-dorici

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Ore 21.00 – (Il Piccolo) E adesso? Mentre i 5.900 presenti domenica al Rocco sfollavano dallo stadio dopo la sconfitta della Triestina con il Mestre, era già questa la domanda che un po’ tutti si facevano. Inevitabile che delusione e scoramento abbiano preso il sopravvento dopo aver visto la capolista vincere sul proprio campo e allontanarsi in classifica: 9 punti infatti erano un distacco inimmaginabile appena un paio di settimane fa. Eppure la situazione è questa. Tecnico e giocatori, giustamente, dopo la partita si sono affrettati a dire che i giochi non sono fatti, che siamo appena a inizio dicembre, che nessuno mollerà e ci sono ancora 20 partite da giocare. Ma è inevitabile che questi siano giorni cruciali in casa alabardata, perché il mercato è aperto (e quello tra dilettanti non lo sarà a lungo) e in pochi giorni arrivano altre due partite, giovedì a Montebelluna e domenica in casa con il Campodarsego in quello che è diventato un altro scontro diretto. E allora un po’ tutti, dallo staff tecnico alla società, fino ai giocatori, devono chiedersi quali obiettivi porsi, perché da questo possono dipendere anche le mosse della società in questi giorni. Andreucci, a fine partita, ha detto due cose importanti. La prima è che ora la priorità dell’Unione è quella di riguadagnare il secondo posto perso proprio ai danni del Campodarsego: può sembrare un’ovvietà, ma è già un indirizzo che indica che per il momento il Mestre viene messo giustamente da parte; però anche che si considera importante una posizione di rilievo nell’eventuale griglia play-off, perché anche quella potrebbe essere una porta, anche se molto più stretta, per arrivare in Lega Pro. La seconda è che il mister non chiederà giocatori sul mercato, ma vuole far crescere questo gruppo che ha grandi potenzialità. Se invece la società riterrà di intervenire, ovviamente se ne parlerà. È sacrosanto che in un momento così delicato il mister difenda i ragazzi che tanto bene hanno fatto fin qui, ma è ovvio che qualche rinforzo non dispiacerebbe nemmeno a lui. Ed ecco dunque che i discorsi di calendario e mercato si intrecciano. Ci sono subito altre due partite nell’arco di quattro giorni: probabile che si aspettino gli esiti di questa settimana, per vedere come intervenire sulla rosa. Se la squadra reagisce, riparte di slancio, ottiene due vittorie e risupera il Campodarsego, ecco che forse uno sguardo al Mestre lo si potrebbe ancora dare. Ma per farlo e sperare in un calo della squadra di Zironelli nel ritorno, bisogna attrezzarsi adeguatamente e intervenire in modo più massiccio: insomma non solo qualche ritocco, ma la caccia ad altri due-tre giocatori di peso. Viceversa, se l’Unione avrà ancora delle difficoltà e dopo queste due partite sarà chiaro che la massima ambizione sarà giocarsela nei play-off, ecco che forse si tornerà agli obiettivi di partenza, ovvero l’arrivo di un trequartista e il tesseramento di Langwa “Zoom”. Ci saranno però solo 5 giorni di tempo per intervenire, quantomeno sul mercato dei dilettanti (per “discese” dai professionisti la finestra aperta invece è a gennaio), per cui la società dovrà agire in questi giorni in un difficile equilibrio. La cosa certa è che i quasi 6mila tifosi di domenica non devono abbandonare la Triestina: Milanese e Biasin hanno messo su in pochi mesi una realtà importante e una squadra capace di fare 30 punti nelle prime 12 partite, prima di perdere gli ultimi due match. È un risultato eccezionale, visto da dove si era partiti; pertanto società, staff tecnico e giocatori meritano un grande sostegno. Abbandonarli ora, sarebbe più grave che perdere col Mestre.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Come può uno scoglio arginare il mare? Più che chiederlo a Mogol (non più anche a Battisti), si può interrogare l’Albinoleffe. Che arriva domani al Bottecchia (18.30) sulla scia del successo sul Lumezzane. La sfida vinta dai bergamaschi sui bresciani, realizzando nell’ultima mezzora le reti con Mastroianni e Agnello, vale la loro permanenza sull’ultimo scalino utile per i playoff: il decimo, a 9 punti da Pordenone e Reggiana. È stato proprio Mastroianni a spaccare la gara. Entrato nella ripresa, in 100” è andato in gol. Poi ha confezionato il servizio del raddoppio. Contro un’onda neroverde come quella attuale, comunque, non sarà facile per nessuno limitare i danni. I seriani arrivano sulla scorta di due successi lontano dall’Atleti azzurri d’Italia, con 3 pareggi e altrettanti ko. Sono 9 i punti conquistati in esterna, sui 24 totali, per poco più di un terzo del bottino. Rappresentano la prima compagine con un conto in passivo fra gol fatti e subiti fuori: 8 contro 9. […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Senza tregua. Nemmeno il tempo di gioire per l’impresa (4-3) all’Euganeo: il calendario impone di tornare subito con i piedi per terra, concentrandosi sul match di domani (18.30) al Bottecchia con un Abinoleffe che ha 9 punti meno dei ramarri, ma ha pure vinto 5 delle 8 gare precedenti (compresa l’ultima, 2-0 con il Lumezzane), imposto il pareggio a Samb e Bassano e perso unicamente a Reggio. «L’Euganeo – assicura Bruno Tedino – è alle spalle. Adesso ci aspetta lo scalo di casa, dal quale dobbiamo spiccare il volo per una grande stagione. Nessuno si deve sentire appagato per ciò che stato fatto sin qui, perché non siamo nemmeno a metà opera». […] Tracciato il programma per l’infrasettimanale, Tedino si rilassa un attimo e riavvolge il nastro per godersi il blitz di Padova, quinta vittoria consecutiva. «All’inizio afferma siamo stati sorpresi dalla loro tattica attendista. Poi abbiamo preso le redini e fatto un’ora almeno di buon calcio. Bravi i ragazzi, anche a reagire subito al loro momentaneo pareggio (1-1). Sono sincero: nemmeno sul 4-1 ero tranquillo. Ne ho viste troppe. Anche il grandissimo calcio insegna. Il Liverpool a Bournemouth domenica vinceva 3-1 e ha perso 3-4. Dopo il 2-4 il Padova ha preso coraggio ed è stato spinto dal tifo dei 6 mila. Alla fine è andata bene: abbiamo mantenuto un gol di vantaggio e portato a casa la vittoria. Meritatamente, credo». I biancoscudati protestano ancora per l’arbitraggio. In particolare per un presunto fallo al 90′ di De Agostini su Alfageme. «Non commento gli episodi arbitrali contro – taglia corto Tedino -, né quelli a favore. Domenica non ne ho visti, né di positivi, né di negativi. Forse perché io sono concentrato sulle prestazioni dei giocatori». […]

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Tre impegni nel giro di dieci giorni, poi il traguardo: è volata per il titolo d’inverno. L’ultimo turno ha decretato la mini-fuga di Pordenone, Reggiana e Venezia, che hanno rispettivamente 4 e 3 punti di vantaggio sulla prima inseguitrice, la Sambenedettese. Sarà uno sprint interessante: il Venezia già domani ho uno scontro molto duro in casa col Gubbio appena ferito dai tre gol incassati a domicilio dalla Reggiana. Quest’ultima giocherà con la FeralpiSalò in casa (non domani ma il 14 dicembre) a causa dell’impegno del Sassuolo al Mapei Stadium di Europa League col Genk. Il Pordenone riceve l’Albinoleffe e ha la possibilità di stare in vetta da solo. Quindi gli ultimi due turni: il Pordenone ha due tappe difficili, la Feralpi in trasferta e la Sambenedettese in casa, la Reggiana invece ha l’abbordabile Forlì ma il derby dei derby all’ultima con il Parma. Il Venezia ha Albinoleffe e Maceratese: difficile dire chi possa arrivare per primo al traguardo, perché questo campionato – più di tanti altri – insegna che non ci sono partite scontate. […]

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) C’è poco tempo per celebrare il primato: già domani alle 18.30 la squadra scende in campo per il 17º turno. Ma bisogna riconoscere il trionfale cammino del Pordenone. Il successo di Padova è stato la ciliegina sulla torta nel percorso del team di Bruno Tedino, partito con una formazione semi-rivoluzionata rispetto alla scorsa stagione e che ora, a tre giornate dal giro di boa, comanda il girone B di Lega Pro assieme alla Reggiana forte di numeri notevoli: miglior attacco (31 reti) e miglior coppia-gol con Arma (10 centri) e Berrettoni (5). Una leadership costruita a suon di gol, la forza sta davanti. Il profilo. È una squadra che attacca e segna molto quella allenata da Tedino, non a caso da sempre amante del gioco offensivo e propositivo. Due i match chiusi con 4 gol all’attivo (Padova e prima Macerata) e tre quelli chiusi con un tris (Teramo, Santarcangelo e Modena): è la produzione di occasioni, poi, a impressionare se si considera che anche in gare come quella con l’Ancona (terminata 0-0) il Pordenone ha avuto molte chance per segnare ed è stata stoppata solo da un portiere in giornata di grazia. L’impronta che il tecnico o ha voluto dare è chiara e si riflette anche nelle cifre degli attaccanti. […] Intanto domani al Bottecchia arriva l’Albinoleffe, una squadra con cui il Pordenone ha una tradizione favorevole: dal 2014, primo anno di Lega Pro, quattro gare giocate e altrettanti successi. Alcuni, i più belli di sempre, tra i due ottenuti a Bergamo (il 2-4 con Rossitto e lo 0-3 dello scorso anno con eurogol di Cattaneo) e quello in casa valso l’accesso ai playout (1-0, rete di Maracchi). Un po’ di cabala, che serve in questa corsa di altissimo livello in cui poche squadre sbagliano. […]

Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) Michael Fabbro mostra sempre grande lucidità di testa e non solo per il gel che ne leviga il capello, più composto di una guardia svizzera. Nel dopogara di Parma era avvelenato per l’epilogo e per una vittoria già nel taschino, scioccamente sciupata. Però è il primo a guardare avanti. Perchè un pari al Tardini alla fine si può anche accettare, ma ruzzolare ora col Forlì sarebbe delittuoso. E il friulano mette subito le cose in chiaro. «Contro il Forlì mi aspetto di invertire il trend negativo di questo periodo, direi unicamente per i risultati e non dal punto di vista del gioco – sottolinea il puntero udinese – adesso è il momento di alzare ulteriormente la concentrazione poiché sinora, dati alla mano, abbiamo sofferto molto di più con le formazioni di bassa classifica e domani dovremo tenere gli occhi aperti, questo è un campionato dove tutti possono battere tutti». […]

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Gli ultimi saranno anche i primi come da parabola cristiana ma è meglio che il Forlì domani non si faccia venire strane idee. Poi spetta al Bassano non galvanizzarli oltremisura, anche se è opportuno che il Soccer Team affronti il duello al Mercante (alle 14.30) alla stregua di una finale di Coppa Campioni. Se i virtussini inciampano tra 24 ore, poi sul treno per la vetta non ci si sale più. Beninteso: non che vincere il torneo fosse il traguardo primario, ma a forza di frequentare l’alta nobiltà, diventa piacevole mantenere i contatti il più a lungo possibile. Soprattutto quando puoi squadernare un ruolino pregiato con un mucchio di scalpi delle big in bacheca. E allora, visto l’andazzo precedente, consigliabile drizzare le antenne in vista del Forlì, poiché con le formazioni meno reclamizzate Bassano si impantana sovente irrimediabilmente. Gli ultimi confronti con Forlì risalgono all’annata trionfale in C2 2013-14. All’andata i boys Diesel vinsero 1-0 al velodromo con una rete di Iocolano. Era la domenica resa celebre dal Petrone show: espulso a 6 minuti dalla fine, Mario comparve all’improvviso in tribuna ancora tarantolato. E tra gli spettatori increduli e impietriti dalla sorpresa, scavalcò una recinzione e si installò sulla balaustra centrale comandando a gran voce ordini ai suoi giocatori e guidando da lì la squadra alla vittoria tra gli applausi scroscianti della gente. Al ritorno, invece, col Bassano già primissimo e in gran controllo del campionato, Forlì si impose 2-0 in una delle rarissime macchie stagionali. E prima di Petrone, anche Rastelli in C2 aveva impallinato per benino Forlì. […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Neanche il tempo di ritrovare il sorriso che il Venezia deve subito guardare avanti. L’1-0 di Fano firmato Marsura, utile per restare a -1 dalla vetta, è già acqua passata visto che domani al Penzo (ore 14.30) arriva un Gubbio macchina da trasferta. «A Fano abbiamo avuto una bella reazione dopo il discusso derby col Padova – volta pagina il ds Giorgio Perinetti – con una certa supremazia nel primo tempo pur non avendo segnato più di un gol, e una ripresa un po’ sofferta ma senza correre chissà quali rischi». Oltre a ripartire il team di Pippo Inzaghi è salito a +3 sulla Sambenedettese e di nuovo a +4 su Gubbio e Padova. «La classifica comincia ad allungarsi, Reggiana-Pordenone e noi subito dietro abbiamo grande regolarità, tuttavia non si può tirare il fiato e il Gubbio sarà tosto. Ha raccolto poco negli scontri diretti? Sì, ma ha vinto sei volte fuori casa (come il Pordenone, una in più del Venezia, ndr) proprio perché ha gamba e abilità nelle ripartenze». […] Per gli arancioneroverdi ultima seduta pre-Gubbio oggi pomeriggio dopo il defaticante di ieri mattina: mister Inzaghi oltre a non recuperare squalificati (Garofalo, Ferrari, Vicario) e infortunati (Geijo, Fabiano) spera siano di poco conto gli acciacchi di Marsura (botta) e Tortori (fastidio muscolare). «Il calendario è spietato, abbiamo diverse assenze ma Fano ha confermato che chi gioca risponde sempre bene. Aver ritrovato subito i tre punti fa bene alla testa che dev’essere sempre al top per affrontare i tanti ostacoli del nostro cammino».

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un gol da tre punti. Nel momento più delicato e in piena emergenza in attacco, il Venezia a Fano ha trovato un successo più pesante di quanto possa dire il risultato. Una vittoria firmata dal talento di uno dei giovani su cui mister Pippo Inzaghi e la società hanno voluto puntare: Davide Marsura, classe 1994, che aveva già segnato un gol decisivo ad Ancona. «Avevo proprio bisogno di segnare questo gol — dice Marsura, in passo accostato persino al Manchester United — era un po’ che ci andavo vicino ma non era arrivato. Finalmente la palla è entrata e il gol ha portato i tre punti». Il modo migliore per iniziare il trittico settimanale che li porterà a scendere nuovamente in campo domani con il Gubbio, e che si concluderà lunedì con il posticipo a Bergamo contro l’Albinoleffe. E con Ferrari e Gejio ancora out, Marsura avrà l’occasione anche per «battezzare» il Penzo. Ora però c’è da pensare subito alla gara con il Gubbio per ritentare l’attacco al primo posto difeso da Reggiana e Pordenone, entrambe vincenti nelle paertita giocate domenica. […]

Ore 16.30 – (La Nuova Venezia) Tre per un titolo, platonico quanto si vuole, ma spesso chi ha conquistato lo scettro di campione d’inverno, si è poi ripetuto a fine stagione. […] Si comincia già domani con il turno infrasettimanale: il Venezia sarà al Penzo contro il Gubbio, squadra atipica con tante vittorie in trasferta (6 su 8 con l’aggiunta di un pareggio e una sconfitta a Parma) e tanti passi falsi a domicilio (5 in 8 incontri con tre successi). E le due battistrada? La Reggiana (6 successi nelle ultime 7 gare) resterà al momento alla finestra visto che la gara con la Feralpisalò, altra squadra che in trasferta sembra trovarsi a suo agio (4 vittorie in 8 gare), è stata posticipata al 14 dicembre, mentre il Pordenone, che ha una serie aperta di 5 vittorie consecutive e 6 risultati utili in fila all’indomani della sconfitta di Bolzano, avrà di fronte, al Bottecchia, l’Albinoleffe. Il Venezia giocherà poi in posticipo lunedì pomeriggio a Bergamo contro l’Albinoleffe, che in casa è un avversario molto ostico per chiunque (solo il Gubbio ha vinto, Bassano e Feralpisalò sono state fermate sul 2-2). Venezia che conoscerà il risultato sia del Pordenone, impegnato a Salò, sia della Reggiana, che sarà di scena a Forlì, l’avversario più agevole. Gran finale di girone d’andata domenica 18 dicembre, quando tutte e tre le squadre proveranno a sfruttare il fattore campo. Gli uomini di Pippo Inzaghi contro la Maceratese sulla carta trovano l’avversario più semplice, visto che la Reggiana sarà impegnata nell’intrigante derby emiliano con il Parma e il Pordenone dovrà vedersela con la Samb. […]

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Anche a Novara il Vicenza ha confermato la sua incapacità di trovare continuità di risultati. Dopo l’ottima prestazione con il Benevento i biancorossi hanno fatto il solito passo indietro che ha fatto arrabbiare un po’ tutti nell’ambiente biancorosso. Deluso e amareggiato lo è anche Salvatore D’Elia che prova a spiegare cosa è successo a Novara. «E’ stata una partita in cui abbiamo segnato alla prima azione offensiva, al contrario di quanto successo contro il Benevento quando abbiamo creato tantissime occasioni da rete senza segnare. Per mezz’ora non abbiamo sofferto, poi si è fatto male Raicevic e da lì sono cominciati i nostri problemi — sottolinea il mancino del Vicenza — perché i nostri avversari hanno preso coraggio e hanno avuto la bravura e la fortuna di trovare subito il pareggio. Nella ripresa la gara era in equilibrio ma è arrivato questo rigore che ha messo la partita in salita anche oltre i nostri demeriti». […] Bisognerà stringere i denti e fare di necessità virtù cercando di trovare quella voglia di combattere su tutti i palloni che qualche volta non si è vista ma che ora diventa assolutamente indispensabile per risalire in fretta la classifica e tirarsi fuori dalle zone più pericolose. «Adesso non è il caso di parlare perché le parole stanno a zero — sottolinea D’Elia — sappiamo che ci dobbiamo allenare bene e prepararci mentalmente per un match che non ha bisogno di presentazioni. Il derby contro il Verona a Vicenza vale mezzo campionato e per noi è una grande occasione».

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Per Nicholas Siega, purtroppo, è un arrivederci al 2017. Per Filip Raicevic invece non è ancora l’addio definitivo al derby di sabato con il Verona, ma l’impressione è che le speranze di recupero siano ridotte al lumicino. […] Come si era temuto a caldo, l’infortunio muscolare rimediato da Siega nell’allenamento di mercoledì scorso è piuttosto serio: il giocatore, che si era accasciato improvvisamente per la fitta avvertita dietro la coscia sinistra, ha infatti subìto una lesione muscolare accertata dagli esami strumentali e sarà costretto a rimanere a lungo ai box.Per quanto riguarda Raicevic, uscito sabato a Novara dopo venti minuti per un dolore al ginocchio destro, si attendono gli esiti della risonanza che dovrebbe essere effettuata proprio oggi. […] Il centravanti montenegrino ieri si è limitato alle terapie, e l’esame diagnostico di oggi servirà per valutare la situazione di cartilagini e legamenti. Difficile immaginarlo in campo sabato: per Bisoli un bel problema da risolvere.

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Il derby delle «spuntate». O, peggio ancora, il derby dei «due senza»: Raicevic e Pazzini. Perché stavolta tocca iniziare parlando degli assenti: Vicenza e Verona, sabato pomeriggio, saranno infatti costrette a rinunciare ai loro due attaccanti. Ma se per i biancorossi c’è ancora un tenue lumicino di «forse», per i gialloblù è invece una sentenza inappellabile. Da una parte la sfortuna, dall’altra la leggerezza. Alla prima corrente si iscrive Filip Raicevic: il montenegrino, infatti, è stato costretto a uscire anzitempo contro il Novara dopo che il suo ginocchio destro si è «avvitato» in un contrasto di gioco. Gol al 9′, sostituzione al 20′ e bollettino medico che – a ieri – si attesta “solo” all’esclusione di fratture. Per Giampaolo Pazzini invece la beffa è stata doppia: il cartellino giallo rimediato quasi allo scadere del primo tempo non solo ha timbrato la sua squalifica, ma ha anche generato la punizione da cui è nato il gol della rimonta del Perugia. E allora, cosa succederà? Pierpaolo Bisoli ha cominciato a riflettere sul suo Vicenza nel pomeriggio di ieri. Le prime indicazioni, però, arrivano già da Novara: il tecnico aveva infatti scelto Matteo Di Piazza come sostituto di Raicevic, inserendolo come terminale offensivo nel 4-2-3-1. Risultato? La squadra, innegabilmente, ha abbassato il baricentro di qualche metro. Perché l’ex Akragas richiede un lavoro di supporto: o lo si lancia in profondità o bisogna che la squadra accorci molto. In tal senso, sarebbero chiamati agli straordinari i due esterni (Giacomelli e Orlando) che dovrebbero seguire l’azione e stringersi verso il centro con l’aiuto del trequartista (Bellomo). Cernigoi, più simile a Raicevic per struttura, consentirebbe invece di difendere palla più bassi, non obbligando la squadra a seguirlo e lasciando più libertà ai due esterni. […]

Ore 14.30 – (Mattino di Padova) L’Abano anticiperà a mercoledì 7 (ore 14.30) il turno infrasettimanale della Serie D, in programma giovedì 8 dicembre. I neroverdi ospiteranno il Belluno allo stadio delle Terme di Monteortone. Le altre tre padovane, Campodarsego, Vigontina ed Este, giovedì giocheranno rispettivamente con Calvi Noale (in casa al “Gabbiano”), Union Feltre e Legnago (in trasferta). Este e Vigontina, tra l’altro, si incroceranno proprio domenica prossima.

Ore 14.00 – Il Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare, presieduto dal Cons. Roberto Proietti, rilevate le istanze di patteggiamento presentate prima dell’inizio del dibattimento, ha inflitto un’ammenda di 5mila euro al Padova, disponendo la chiusura del settore ‘Tribuna Fattori’ dello Stadio Euganeo per la gara di campionato con il Sudtirol (18^ giornata del Girone B di Lega Pro, si gioca domenica 11 dicembre alle ore 18.30). La società veneta era stata deferita in seguito ai cori e alle grida dal contenuto offensivo ed espressione di discriminazione razziale indirizzate al calciatore della Lazio Keita Diao Baldè in occasione dell’amichevole disputata lo scorso 20 luglio ad Auronzo di Cadore. Il TFN ha disposto inoltre l’inibizione per 40 giorni nei confronti di Massimo Candotti, all’epoca dei fatti dirigente delegato ai rapporti con la tifoseria del Padova, e l’inibizione per 20 giorni nei confronti di Giuseppe Bergamin, all’epoca dei fatti presidente e legale rappresentante della società.

Ore 13.30 – Queste le dichiarazioni di Oscar Brevi alla vigilia di Ancona-Padova: “Ho rivisto la partita col Pordenone ed è difficile mandare giù la sconfitta, comunque ci sono demeriti nostri importanti, per cui dobbiamo voltare pagina. Giocare a pochi giorni di distanza è un vantaggio dopo una partita come quella di domenica, ci permette di reagire subito. Non saranno disponibili De Risio, Alfageme e Fantacci: non so quanto staranno fuori, i medici mi hanno solo detto che non saranno disponibili per domani. Ci sono giocatori che hanno ritrovato una condizione buona, stiamo facendo alcune valutazioni su chi mandare in campo. Neto Pereira può partire titolare, abbiamo fatto mezzo passo indietro nella prima parte della partita col Pordenone, abbiamo rimontato, non possiamo sempre prendere uno schiaffo prima di reagire. Filipe sta meglio, è uno di quei giocatori che può avere una chance, dopo infortuni lunghi non si torna subito in una condizione ottimale, ci vogliono tempo e pazienza. Chi salta tante partite alla lunga paga. Ad Ancona ci aspetta una partita complicata perché i valori tecnici da parte loro ci sono. Abbiamo pagato col Pordenone un po’ a livello di testa. Domani mi aspetto una reazione rabbiosa da parte della squadra, sotto questo aspetto voglio vedere la determinazione giusta, non proteste con l’arbitro o litigi con l’avversario”.

Ore 13.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 12.40 – Qui Guizza: prove tecniche anti-Ancona. Previsti cambi di interpreti.

Ore 12.20 – Qui Guizza: assenti Alfageme e De Risio oltre a Fantacci. Sicura l’assenza dei tre Biancoscudati.

Ore 12.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura dopo una seduta video.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Enrico Alfonso, nell’immediato dopo-gara con la Spal, ha fatto suonare il campanello d’allarme, sottolineando che il Cittadella ha smarrito la cattiveria delle prime giornate di campionato. Quasi che i granata abbiano perso la fame di inizio stagione. A scanso di equivoci, stiamo comunque parlando di una squadra che ha superato ogni più roseo pronostico – alzi la mano chi avesse previsto il Cittadella primo in classifica per cinque turni, quindi ancora nelle posizioni di vertice alla diciassettesima giornata – ma si sa che l’appetivo vien mangiando, e quando ci si abitua al caviale è difficile tornare indietro al tonno in scatola. Perché allora la truppa di Roberto Venturato non si sta confermando agli straordinari livelli di inizio campionato? […] I granata non sono mai stati messi sotto da nessuno, se si esclude la gara con il Brescia, nata storta sin dall’inizio, e se vogliamo l’ultima con la Spal, ma come ripete sempre Venturato, bisogna avere continuità. Gara dopo gara, ma anche nell’arco della stessa partita, perché la squadra soffre di amnesie che puntualmente si pagano a caro prezzo. […] Il gioco non è mai venuto meno – il Cittadella cerca sempre di fare la sua partita – ma incassa troppi gol, sei nelle ultime quattro partite. Si devono quindi ritrovare la determinazione, l’agonismo e la cattiveria nel vivere ogni episodio come fosse quello decisivo. Perché se si perde l’entusiasmo, il rischio è quello di finire nell’anonimato.

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Il gol più amaro. Delle cinque reti realizzate in questa stagione, quella messa a segno contro la Spal è l’unica che non ha regalato punti al Cittadella. Alla ripresa degli allenamenti dopo un giorno di riposo, la faccia di Manuel Iori è tutta un programma e, per dirla con Paolo Conte, da sola tradisce quanto “le balle ancor gli girino”. Tuttavia, come sempre, il capitano ci mette la faccia. «Contro la Spal abbiamo incontrato delle difficoltà a trovare spazi perché si è chiusa dall’inizio alla fine, mantenendo 11 giocatori dietro la linea della palla. Il gol incassato su calcio piazzato le ha messo la gara in discesa, penalizzandoci. Peccato, perché dopo aver raggiunto il pareggio abbiamo commesso un altro errore, subendo una ripartenza e incassando il 2-1». Ancora una volta si sono confermati i problemi del Citta nel gestire gli incontri e l’assoluta allergia ai pareggi: ne avete raccolto soltanto uno in 17 gare. «È naturale che dopo l’1-1 ci fosse la voglia di provare a incamerare il bottino pieno. Partite come quella, però, se non riesci a vincerle non devi nemmeno perderle. Siamo consapevoli di quanto non ha funzionato e sappiamo che c’è da lavorare perché non si ripeta». […] L’attuale quinta piazza della classifica è comunque lusinghiera rispetto ai pronostici d’inizio stagione. Il suo compagno di reparto Filippo Lora l’altro giorno rimarcava, però, che dentro di voi pensate di poter stare più su. «La convinzione c’è. E a tutte le partite che abbiamo perso è legato un certo rammarico proprio perché abbiamo la sensazione di aver buttato via punti. Poi il discorso non cambia: l’obiettivo è portare a casa la salvezza, ma vero è che, quando sei lì in alto, ci sta che provi a continuare a vincere. L’unica cosa che tengo a dire è che non credo che questa squadra debba essere giudicata per due incontri persi, mi pare che qualcuno abbia la memoria corta». Qualche critica in particolare che non le è andata giù? «No, il mio è un ragionamento generale. Questa squadra merita rispetto per quanto fatto e va giudicata per tutto il suo cammino». […]

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Notizie più o meno confortanti dal Tombolato, alla ripresa degli allenamenti. Lucas Chiaretti, contro la Spal tenuto precauzionalmente in panchina da Venturato per un affaticamento muscolare alla coscia sinistra rimediato alla vigilia del match, ieri ha lavorato a parte. Sarà monitorato nel corso della settimana, ma dallo staff medico filtra la speranza di averlo di nuovo a disposizione per la gara di sabato a Cesena. I lungodegenti Pascali e Kouamé hanno continuato con l’allenamento differenziato, ma, per parte della seduta, sono rimasti in campo con la squadra: un passo avanti importante. L’attaccante ivoriano, in particolare, sta recuperando bene dallo stiramento al bicipite femorale della gamba destra e potrebbe avere qualche chance per la trasferta romagnola. Anche in questo caso, però, occorrerà ri valutare la situazione. […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) «L’abbiamo un po’ pagato, mentre l’aspetto positivo è che quando eravamo sotto 4-1 e la barca stava affondando c’è stata una reazione veemente della squadra che ha cercato in tutti i modi di recuperare e potevamo anche pareggiare con quell’episodio su Germinale. Nella stessa azione, tra l’altro, anche Madonna è stato leggermente spostato da un avversario e invece di impattare la palla con il collo del piede, l’ha presa con il ginocchio». Episodi sfavorevoli a parte, prima di questa sfida il Padova si è sempre contraddistinto per non subire molti gol, l’altro ieri invece ne ha incassati quattro in un colpo solo. «È chiaro che dobbiamo analizzare bene anche i nostri errori, anche se il primo gol è nato da un fallo su Neto Pereira e nel quarto sigillo il giocatore del Pordenone si aggiusta la palla con la mano. Di sicuro la nostra squadra ci aveva abituati a una solidità difensiva e nei dodici-tredici minuti di black out nei quali abbiamo preso tre gol non siamo stati fortunati e neanche abili a contenere quelle situazioni. Però, ripeto, ci può stare dopo una rincorsa importante come la nostra e dopo il successo a Venezia spendendo tanto sul piano fisico e mentale. Per di più davanti avevamo la squadra più fastidiosa che potevamo trovare dopo il derby». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Un incidente di percorso, ma non usciamo ridimensionati da questa sconfitta. Con l’Ancona vogliamo ripartire subito con determinazione». Giorgio Zamuner analizza così il primo stop interno nel big match con il suo ex Pordenone, frutto di alcuni errori biancoscudati e anche di alcune decisioni discutibili del fischietto Prontera di Bologna. «Al di là della direzione arbitrale, che in generale non è stata positiva, c’è un episodio su Germinale nel finale e soprattutto una trattenuta clamorosa su Altinier nel primo tempo che si vede nettamente dalle immagini. Ci sarebbero stati gli estremi per due rigori, anche se è nelle piccole cose che l’arbitro non ha avuto una giornata felice. Comunque ne prendiamo atto e voltiamo pagina perché non può essere un alibi per il ko». Anche il Padova non è stato brillante come nelle partite precedenti. «Abbiamo sofferto un po’ troppo. L’approccio nel primo tempo non è stato cattivo e determinato come nelle altre prestazioni, ma ci può stare considerato che lunedì sera con il Venezia abbiamo sprecato molte energie fisiche e mentali, e abbiamo avuto due giorni in meno per recuperare».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Non sono mancati i gol e le emozioni domenica all’Euganeo, ma le condizioni del terreno non hanno aiutato i calciatori a produrre il gioco migliore tra buche e rimbalzi fasulli della palla. Già a occhio nudo dalla tribuna si vedeva che il manto erboso non era quello di sempre, avendo risentito inevitabilmente della partita di rugby tra Italia e Tonga giocata otto giorni prima. Un tempo insufficiente per tirare a lucido di nuovo il prato verde, nonostante gli sforzi che sono stati compiuti. Già perché all’indomani dell’evento di rugby ci si era attivati per cercare di ripristinare al meglio le condizioni del terreno con alcuni interventi mirati: in particolare sistemazione delle buche, risemina e sabbiatura. […] Il timore è che i progressi non siano ancora tangibili in vista di domenica, quando il Padova giocherà di nuovo all’Euganeo in occasione della gara con il Sudtirol. Proprio ieri la società biancoscudata ha inoltrato al Comune la richiesta di un intervento di manutenzione straordinaria, in quanto tale quindi a carico di palazzo Moroni essendo proprietario dell’impianto, che prevede di coprire e scoprire il manto per favorire una ricrescita più rapida dell’erba seminata. Questa tecnica dovrebbe tradursi in un qualche beneficio già in vista della prossima partita, fermo restando che per rivedere il terreno al top si dovrà attendere qualche settimana in più. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Peccato che il suo primo gol biancoscudato non verrà ricordato in maniera molto positiva… «Avrei preferito pareggiare la partita senza segnare, se devo essere sincero. Sono contento che sia arrivato il primo gol, ma mi dispiace molto per il risultato. Davvero tanto». […] Quanto alle decisioni arbitrali, invece? «Credo sia il caso di dimenticare tutto ciò che è stato detto a caldo: gli episodi di fine gara sono stati abbastanza eclatanti, credo che chiunque abbia visto quello che è successo e che la direzione di gara sia stata pro Pordenone. Detto questo, però, non dobbiamo prenderci alibi, perchè i demeriti della sconfitta sono prima di tutto nostri».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «È stato un risveglio molto amaro», le parole dell’ex della gara, il centrocampista Matteo Mandorlini. «Perché il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Noi, dal canto nostro, abbiamo concesso troppo ad un’ottima squadra come il Pordenone, ed è per i nostri demeriti che abbiamo perso questa partita. Forse per le belle vittorie che avevamo fatto in precedenza, nella prima parte di gara ci è mancata un po’ di cattiveria, ci siamo seduti e solo nel secondo tempo siamo riusciti a tirarla fuori davvero. Fortunatamente torniamo subito in campo». Al di là di un primo tempo non molto pimpante, cos’è successo in quei 20’ che nella ripresa hanno compromesso la gara? «Forse non l’abbiamo capito nemmeno noi cosa sia accaduto dopo il gol del pareggio di Dettori. L’immediato nuovo vantaggio di Arma ci ha un po’ spiazzato. Poi è arrivato il calcio di rigore, abbiamo provato a reagire e in contropiede, immediatamente, abbiamo preso anche il quarto gol. Siamo stati bravi a reagire subito, nel giro di un quarto d’ora l’avevamo già rimessa in piedi grazie al mio gol e al 4-3 di Altinier. Negli ultimi dieci minuti le abbiamo provate tutte per riprendere la gara, e secondo me il pareggio ci sarebbe anche stato. Non è andata bene, ma il calcio è anche questo». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Il tecnico avrà a disposizione solo la rifinitura di oggi, fissata alle 11.30, per testare l’undici che domani scenderà in campo: la squadra, dopo pranzo, partirà infatti alla volta delle Marche. Fuori dai convocati sia Luis Alfageme che Carlo De Risio: entrambi hanno riportato contro il Pordenone una contrattura al bicipite femorale, rispettivamente alla coscia destra il primo e sinistra il secondo, e quindi rischiano di non poter partire per le Marche con i compagni. Se ne saprà di più oggi. Ancora out anche Fantacci, per un’instabilità articolare alla spalla che gli aveva creato problemi già nella passata stagione.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Tra le reazioni immediate arriva anche quella dell’amministratore delegato Roberto Bonetto, non nuovo a repliche via Fb sui più disparati argomenti. «Pazienza e perseveranza — tuona Bonetto — chi è umile sarà esaltato, chi si esalta sarà umiliato. Noi a Padova preferiamo questo profilo, caro presidente. Buon campionato!». Detto che una settimana fa erano stati i tifosi del Venezia a lamentarsi per analoghi motivi, ci sono due aspetti da marcare. Il primo è che il Padova ha bisogno di tenere alta la tensione per poter ottenere risultati e che i troppi elogi, in tutta evidenza, non hanno fatto bene. Il secondo, decisamente più positivo, è la reazione della squadra dopo aver rischiato un tracollo che avrebbe avuto conseguenze importanti anche sul morale. Il calendario offre una chance immediata di riscatto, visto che domani si torna subito in campo ad Ancona e che l’avversario pare decisamente alla portata. Di sicuro il Padova visto all’opera nelle ultime settimane avrà la possibilità di tornare a fare punti, a patto di entrare in campo con il giusto atteggiamento. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il giorno dopo, la ferita brucia ancora. Il ko con il Pordenone, con un rigore solare non concesso in pieno recupero, ha strozzato in gola l’urlo per una rimonta che avrebbe avuto dell’incredibile. Al 23’ della ripresa il Padova era sotto 4-1 ma ancora una volta ha avuto la forza di rialzarsi, riuscendo a segnare due gol e a sfiorare il terzo. L’arbitraggio di Alessandro Prontera di Bologna, di fronte al suo «mentore» Nicola Rizzoli, anche a distanza di 24 ore scatena la rabbia della tifoseria sui social. Sotto accusa un rigore non dato ad Altinier nel primo tempo, con una maglia che si allunga a dir poco sospetta, un fuorigioco incredibile segnalato a Neto Pereira e lo strattonamento di De Agostini che mette giù Germinale in area in pieno recupero. Quanto basta per fa esplodere l’ira dei tifosi, che rimbomba anche dopo le parole di Mauro Lovisa nel dopo gara. «Per 70 minuti abbiamo dato una lezione di calcio Padova». Apriti cielo.




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