Padova-SudTirol, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Nove. Sono le vittorie stagionali ottenute in 18 giornate, e nove è il numero di maglia di Cristian Altinier, il bomber, che non si fa pregare mai quando, servito come predilige, deve mettere il pallone alle spalle dei portieri. Il Padova torna a correre, dopo la sconfitta con il Pordenone seguita dal pareggio infrasettimanale, colmo di rimpianti, sul campo dell’Ancona (che pure ieri è stata capace di sbancare lo stadio della Sambenedettese), e coglie il nono successo del girone d’andata a spese di un Sudtirol piuttosto dimesso e quasi mai in grado di creare seri problemi a Bindi, fatta eccezione per un palo colpito da Spagnoli al tramonto del match. L’effetto tangibile dei 3 punti in un colpo solo è il quarto posto ritrovato in classifica, stavolta da soli, a quota 32, dietro la capolista Pordenone, il Venezia (di scena oggi con l’Albinoleffe, e se fa bottino si riappropria del primato) e la Reggiana, caduta clamorosamente a Forlì (ma deve recuperare con la FeralpiSalò, mercoledì 14). Era successo anche al 15º turno, dopo il blitz nel derby in laguna: anche allora i biancoscudati erano saliti sino a sedersi sul quarto gradino della graduatoria, condiviso con Samb e Gubbio, a due sole lunghezze, però, dalla coppia al vertice, formata allora da Pordenone e Reggiana. Adesso la forbice è più ampia, il divario è di 5 lunghezze nei confronti dei neroverdi friulani e può diventare di 6 se il Venezia oggi dovesse passare a Bergamo.

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Dunque, compito assolto nel migliore dei modi, senza tanti affanni ma neppure senza incantare. Contava vincere e la vittoria è arrivata piena, legittima e grazie a due firme d’autore. Citazione d’obbligo per Davide Mazzocco, autore di una prova sopra le righe. Il ragazzo, tra i protagonisti della cavalcata di due stagioni fa in Serie D, è un perno del settore centrale. Corre, lotta, tira, insomma non molla mai. Un bell’esempio per gli altri. Ora bisogna insistere. Gli esami sono tosti (domenica si andrà a Lumezzane, campo non facile), ma se ci sono la convinzione e la predisposizione al sacrificio collettivo ogni ostacolo può essere superato. Il Padova deve provarci, il fossato che lo separa dalle prime è colmabile. Ma bisogna crederci, e se la testa gira…

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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