Live 24! Mantova-Padova, -4: doppia seduta, per ritemprare corpo e spirito

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Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Il viaggio è breve (poco più di un’ora), ma comunque il Pordenone non si muoverà alla mattina per raggiungere Venezia. La squadra di Tedino, infatti, partirà per il capoluogo veneto il giorno prima del match, vale a dire venerdì. Una scelta che il tecnico neroverde e il suo staff avevano già preventivato di fare a inizio campionato e che non c’entra nulla con l’importanza della gara. La trasferta com’è noto è particolare: si dovrà viaggiare in treno e prendere il vaporetto per raggiungere l’isola di Sant’Elena. Il Pordenone arriverà venerdì e rimarrà in ritiro al Lido, in modo da ambientarsi nel particolare scenario che è la laguna. Dopodiché la mattina successiva partirà per il Penzo e giocherà alle 14.30 la partita. È una decisione presa da Tedino per evitare che i giocatori si distraggano con le bellezze di Venezia il giorno del match. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) È partito l’assalto dei tifosi dei neroverdi al Penzo. È attiva da ieri la prevendita dei biglietti per il big-match di sabato febbraio tra Venezia e Pordenone (il via alle 14.30). Circa 200 sostenitori dei ramarri raggiungeranno l’isola di Sant’Elena, dov’è situato il vecchio impianto dei lagunari, per stare vicini alla propria squadra nella gara più importante della stagione. Perché l’incontro con il team di Inzaghi, se non è da dentro o fuori, poco ci manca: in caso di ko si perderebbero quasi tutte le speranze di lottare sino alla fine per il primo posto e quindi per la promozione diretta. […] I gruppi di tifosi stanno organizzando il viaggio sull’isola di Sant’Elena. Sicuramente l’orario del match e la distanza (per quanto la trasferta sia complicata, dovendo prendere il vaporetto) favoriscono un piccolo esodo: ci sarà una rappresentanza maggiore rispetto a Parma, dove a causa dell’orario e del giorno (domenica 18.30) si sono mossi soltanto una settantina di cuori neroverdi. Da sempre la gara del Penzo ha mosso un buon numero di tifosi: anche in serie D, quando la sfida valeva per i quartieri alti della classifica, si muovevano in molti. Ora l’incontro vale molto di più, c’è in ballo una prima fetta di promozione in serie B. Il Venezia è favorito per la posizione in classifica e per la profondità di organico ma il Pordenone ha tutto per fare il blitz: a Parma l’ha mancato di pochi minuti, perché all’89’ conduceva la gara col punteggio di 2 a 1. E’ una partita che può fare la storia e molti pordenonesi vogliono esserci, per stare a fianco alla squadra e sostenerla fino al traguardo. In caso di vittoria si possono aprire scenari molto interessanti per la truppa di Tedino.

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Aveva già esibito un mancino quasi sprecato per un terzino di ruolo. Agostino Garofalo da inizio stagione va come un treno a tutta fascia sinistra ed ora a Lumezzane, dopo i mille cross e gli assist, è arrivato anche il primo gol con una punizione pennellata degna di un numero dieci. Una casualità? No di certo poiché, pur se il 32enne di Torre Annunziata è tornato a segnare dopo più di due anni, la sua prima rete con la maglia del Venezia era decisamente nell’aria ripensando alle staffilate mancine scoccate contro il Parma. «L’ultimo gol l’avevo fatto sempre su punizione e ad un’avversaria lombarda, nel 4-1 all’AlbinoLeffe col Novara che stava lottando e poi conquistò la serie B – il suo confronto benaugurante -. È vero che non è il mio mestiere ma ci tenevo, dopo vari assist ai compagni, a ritrovare il gol. Qui il mister ci fa sentire tutti importanti e questa squadra sta dimostrando di poter essere pericolosa con tutti i suoi giocatori». In 25 giornate i difensori hanno portato in dote 9 delle 38 reti lagunari, con Garofalo e Zampano a far passare in secondo piano la pausa degli attaccanti a Lumezzane. «Stiamo facendo tutti molto bene, i risultati arrivano con regolarità e siamo in testa da un po’. Ora dobbiamo essere più bravi a chiudere le partite, perché anche un unico lampo degli avversari può rimettere tutto in discussione». […] Sabato sera in caso di successo il Venezia spedirebbe i friulani a 10 punti di distanza. «Sarebbe una bella mazzata, siamo nel momento clou e vogliamo conquistare punti che si stanno facendo sempre più pesanti». […]

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il gol gli mancava da quasi due anni. L’ultima volta era successo con la maglia del Novara e sempre su calcio di punizione. Dopo tanta attesa, Agostino Garofalo è riuscito a regalarsi la gioia di un sigillo con la maglia del Venezia: una rete preziosa, tanto bella quanto fondamentale per conquistare i tre punti. «Devo ammettere che questa volta però mi è riuscita meglio — scherza il terzino del Venezia — è stata davvero bella. Era già da un paio di partite che sfioravo la rete, adesso è arrivata. Sia chiaro, l’aspetto più importante è che siano arrivati i tre punti, perché sono dell’idea che non conta chi segna ma i gol che fanno vincere». […] Ora però c’è da pensare alla partita di sabato quando al Penzo arriverà il Pordenone, quarta forza del girone B: la formazione neroverde è tornata domenica scorsa alla vittoria dopo la sconfitta nel big match con il Parma e a Venezia si giocherà forse le ultime speranze di tornare in corsa per il primato. «Non dico che se vinciamo li togliamo dai giochi — sottolinea Garofalo — ma diciamo che mettiamo una bella distanza fra noi e loro. È una squadra che gioca bene a calcio, molto pericolosa e in grado di colpire con individualità di spicco. Vorranno sicuramente dimostrare al Penzo quanto non hanno fatto al Tardini col Parma». […]

Ore 16.30 – (La Nuova Venezia) «Il Pordenone non è solo Arma». Marco Modolo alza le antenne avvicinandosi il big match con la formazione di Bruno Tedino, la prima a fermare il Venezia (0-1), all’andata, con il gol dell’ex Semenzato. «È una bella sfida, come quelle che abbiamo già affrontato con Reggiana e Parma» spiega il difensore centrale di Inzaghi, «uno scontro diretto, è vero, ma fino a maggio tutte le partite sono importanti. Conta poco chi hai di fronte». Il Venezia ha finora fatto fatica al Penzo con le altre pretendenti alla promozione: 1-1 con la Reggiana, 1-3 con il Padova, 2-2 con il Parma, ma anche 2-2 con la Sambenedettese e 1-1 con il Bassano quando erano in testa alla classifica. «I numeri dicono questo, che abbiamo lasciato qualche punto di troppo a Sant’Elena» continua Modolo, «se però siamo in testa alla classifica con tre punti di margine sulla seconda, vuol dire che siamo stati più bravi nelle altre partite». Arriva al Penzo il miglior attacco del girone (43 reti realizzate) con il capocannoniere Rachid Arma (13 centri con 7 rigori, insieme a Mancuso), e la voglia di bissare il successo dell’andata per ritornare in corsa dopo essere scivolato a -7 (ma la gara di Teramo da recuperare la prossima settimana). «Arma è un signor attaccante, da non perdere di vista un secondo. L’ho affrontato all’andata, ma anche qualche anno fa quando lui era alla Spal e io alla Pro Vercelli. Il Pordenone non si riduce alla pericolosità offensiva di Arma, sarebbe un errore pensare di fermare solo lui. È una squadra quadrata, ben allenata, con giocatori di categoria, abituati alle zone alte della classifica. Tanti rigori? Vuol dire che entrano molto in area, ma non dobbiamo pensarci. Occhio ai primi minuti? A Sant’Elena ci capita spesso di ritrovarci sotto all’inizio, ma siamo sempre riusciti a rimontare, meglio comunque evitare di ripeterci anche sabato. Non so quale sia il motivo preciso. Noi dobbiamo smettere di pensare agli altri, concentriamoci solo su di noi». […]

Ore 16.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: ultimi scampoli di allenamento. Gaiola lascia il campo zoppicante.

Ore 15.30 – Qui Guizza: serie di partitelle a campo ridotto, mister Brevi tiene alto il ritmo a suon di urla.

Ore 15.10 – Qui Guizza: si lavora col pallone dopo la seduta atletica mattutina.

Ore 14.50 – Qui Guizza: torna in gruppo Tentardini. Assente solo Fantacci.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Giulio Ebagua anche ieri ha lavorato a parte, visto che la pubalgia che lo affligge lo limita anche negli allenamenti settimanali. E il probabile rendimento ridotto dell’attaccante nigeriano nelle prossime partite preoccupa la dirigenza del Vicenza, che in questi giorni sta esaminando il mercato degli svincolati per trovare un profilo adatto all’eventuale necessità. La campagna trasferimenti ha chiuso i battenti il 31 gennaio ma fino al 28 febbraio è possibile tesserare i giocatori che si sono svincolati prima della chiusura del mercato. L’offerta è ovviamente limitata ma con alcune soluzioni italiane che potrebbero interessare Pierpaolo Bisoli e la dirigenza. Una di questeporta all’ex centravanti del Perugia Rolando Bianchi, 33 anni e un passato importante con Torino, Atalanta, Lazio e Manchester City. […] In via Schio in questi giorni sono stati analizzati diversi profili stranieri. Si parla con insistenza di un attaccante rumeno e di un centravanti che ha un passato importante in Premier League che non corrisponde però al profilo di Eduardo Alves da Silva, obiettivo smentito dal ds del Vicenza Antonio Tesoro, che ha negato l’interesse della società biancorossa per l’ex centravanti di Arsenal, Flamengo e Shakhtar Donetsk. Una ricerca quindi che al momento sembra limitata a Bianchi, e a due profili stranieri sui quali si sta verificando anche la fattibilità dell’operazione anche dal punto di vista burocratico. «Al momento stiamo solo verificando le possibilità che il mercato presenta — ha spiegato Antonio Tesoro, direttore sportivo del Vicenza — solo dopo ci siederemo ad un tavolo con il presidente ed il mister per decidere se ritoccare l’organico oppure rimanere così come siamo adesso». Il tempo a disposizione non è molto e, di conseguenza, tra una settimana se ne dovrebbe sapere di più. […]

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Due mesi dopo, Giambattista Pastorello ha visto tutto un altro Vicenza. Il dirigente e osservatore calcistico, come noto amico del presidente biancorosso Alfredo Pastorelli, che spesso gli ha proposto di entrare nei quadri dirigenziali di via Schio, venerdì contro la Salernitana è tornato in tribuna al Menti, dove non sedeva dal derby con il Verona del 10 dicembre: «In quell’occasione nel primo tempo, prima che calasse la nebbia, avevo apprezzato una squadra biancorossa ben organizzata, carica dal punto di vista agonistico e pronta a correre, che aveva messo in difficoltà un avversario forte come i gialloblu – ricorda -. Stavolta invece non ho visto nulla di tutto questo: è stata davvero una brutta prestazione». […] Per quanto riguarda il mercato di gennaio del Vicenza, Pastorello si astiene da un giudizio complessivo: «Non sono nelle condizioni di poterlo valutare con piena consapevolezza – premette -. Certo Ebagua è giocatore che si conosce e se sta bene ha doti importanti; Gucher può essere un valido centrocampista, ma attenzione che in serie B è fondamentale correre tanto, perché l’intensità e la rapidità di gioco spesso fanno la differenza anche più del tasso tecnico». […]

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) […] Tra gli indizi lasciati dagli svincolati, ci sono quelli del romeno Alexandru Ionita, classe 1989, libero dal Tirgu Mures. Ha segnato 2 gol in 8 gare quest’anno ed è stato anche nel giro della nazionale romena under 21. Ma il Vicenza in Romania ha sondato anche il terreno per Marius George Tucudean, classe 91, 1.86 di altezza, punta centrale, destro.La sua ultima squadra è stata il Pandurii Targu Jiu che gioca nella serie A romena. A Tucudean si era interessato pure il Latina. Infine un nome meno esotico, ma già noto: quello di Rolando Bianchi, che ha recentemente sciolto il suo contratto con il Perugia.[…]

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Nel giorno di S. Valentino, il capitano Stefano Giacomelli si dice innamorato del Vicenza e di una relazione che dura da cinque anni. La speranza è quella di raggiungere il prima possibile la salvezza. Insieme. E poi, sempre insieme, di arrivare in serie A. Intanto, però, ai sogni è meglio anteporre la realtà che presenta più d’una difficoltà. Capitan Giacomelli, un punto nelle ultime tre partite: è la fotografia di un Vicenza che vive un momento difficile. “Se avessimo conquistato i tre punti con la Spal e pareggiato a Bari, ora staremmo parlando di tutt’altro. Le prestazioni ci sono state, a parte venerdì: contro la Salernitana abbiamo proprio sbagliato e ne siamo tutti consapevoli”. E sabato non si scherza con l’Ascoli. “Sarà un’altra finale importantissima. Credo che la partita di venerdì sia stata una pura coincidenza. Per il resto, la sfortuna e un po’ il fatto che ci abbiamo messo del nostro ci hanno fatto ripiombare nel baratro”. […] Anche lei non vive un momento troppo felice. “Ultimamente ho ricevuto delle critiche. Le prendo senza problemi, anche perchè in molte altre occasioni, invece, ho preso applausi”. Qual è il motivo? “Dopo l’infortunio che ho avuto e senza aver fatto la preparazione con i miei compagni, ci può stare un calo fisico. Comunque ora sto bene e da qui alla fine posso dare il mio contributo”. […] Una volta c’era il Real Vicenza, squadra che ha fatto innamorare l’Italia con il suo gioco. Sarà impossibile rivivere quelle emozioni? “Posso dire solo che Vicenza è una piazza che merita un’altra categoria. Io sono qui da cinque anni e il mio sogno è sempre stato portare la squadra in A; spero di realizzarlo. Tanta gente ha provato più delusioni del dovuto qui e sarebbe ora che il vento girasse”. […]

Ore 12.40 – (Gazzettino) «Era da qualche settimana che non davo una mano alla squadra in modo così decisivo». L’affermazione è del granata Enrico Alfonso e si riferisce al suo tempestivo intervento di sabato a Novara su una conclusione ravvicinata di Troest nelle fasi finali del primo tempo. In quel momento la squadra di casa era in vantaggio grazie al gol di Galabinov e con l’eventuale raddoppio avrebbe messo una seria ipoteca sulla partita. «La mia bravura è stata nella scelta di tempo. Ho coperto a scudo la palla che mi ha colpito l’avambraccio e non è entrata nella porta. È stata una reazione istintiva, ma sono situazioni che alleniamo durante la settimana». In questa stagione Alfonso sta garantendo prestazioni di notevole livello e spesso rientra fra i migliori in campo. Sul pareggio ottenuto da Iunco, che ha interrotto un digiuno in trasferta lungo 608 minuti, sottolinea: «È stato un buon punto al termine di una partita dove per un’ora avevamo sofferto il gioco del Novara. Ci è mancato qualcosa davanti, in particolare i centimetri nelle palle alte, ma la squadra ha lottato e ha sfiorato la vittoria nel finale con Vido e Arrighini». Un solo pareggio nel girone di andata e addirittura due nelle ultime due gare. Il girone di ritorno potrebbe avere un andamento completamente diverso. Alfonso condivide: «Non è frequente che una squadra colga un solo pari in un intero girone. A mio avviso il ritorno sarà più difficile rispetto all’andata e saper dare continuità ai risultati è fondamentale, anche un punto peserà sempre più avvicinandoci alla fine del campionato». […]

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Finirà che lo faranno santo. Sant’Enrico o sant’Alfonso, fate voi, visto che pure il cognome si presta alla bisogna. Di certo la parata su Troest al tramonto della prima frazione, sabato scorso a Novara, ha, con tutto il rispetto che spetta a ciò che è sacro, il sapore del miracolo sportivo. Si era sull’1-0 per i piemontesi e quell’intervento ha consentito al Cittadella di rimanere in gioco e agguantare l’1-1 nella ripresa, con Iunco. «La mia bravura è stata quella di coprire “a scudo” più porta possibile: ho immaginato che la palla sarebbe arrivata da quelle parti e ho cercato di anticipare la conclusione di Troest. Era l’unico modo per opporsi a un tiro a un metro dalla porta», commenta Enrico Alfonso. «C’è stata anche un po’ di fortuna, perché la conclusione mi ha colpito sull’avanbraccio e non è entrata, e un mix fra lettura dell’azione e istinto. Sono contento perché nelle ultime partite non ero riuscito a dare una mano ai compagni: non ho commesso errori grossolani, ma non sono stato nemmeno decisivo». Lei è sempre molto schietto e non negherà che al “Piola” il Citta ha faticato a ingranare. «Non abbiamo giocato benissimo nei primi 60 minuti, poi è scattato qualcosa, siamo tornati a far girare il pallone, abbiamo trovato il pareggio e siamo anche andati vicino al colpaccio, con Arrighini e Vido. Siamo andati un po’ in difficoltà perché abbiamo trovato un avversario molto aggressivo in un campo particolare, perché è abbastanza piccolo e ci ha creato qualche problema nello sviluppare la manovra. Poi, nonostante il grande lavoro del reparto avanzato, non possiamo nascondere che in questo periodo ci mancano un po’ di centimetri: ciò rendeva inefficaci i lanci lunghi e c’impediva di tenere alto il pallone». […]

Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) […] L’infortunio a Gianluca Litteri non è una semplice contrattura cervicale, ma una ben più pesante ernia, che terrà fuori l’attaccante granata per un tempo indefinito. La buona notizia arriva da Luca Vido, che ieri ha deciso l’amichevole fra Italia e Under 20 con un gol d’autore. Una candidatura autorevole per il baby scuola Milan, in vista della partita di sabato al Tombolato con l’Avellino.

Ore 11.30 – (Gazzetta di Mantova) L’infermeria è troppo piena per non mettere in ambasce il tecnico biancorosso, nonostante l’aumentata ampiezza della rosa ci sono alcuni problemi di non poco conto in vista del match di domenica al Martelli contro il Padova (inizio ore 14,30). Il più delicato riguarda Matteo Guazzo, che lamenta un problema al ginocchio, il controllo ha confermato che si tratta di una lieve distorsione alla caviglia ben curabile per domenica, anche perchè Marchi (che ieri si è allenato a parte con Raggio Garibaldi) tutt’al più andrà in panchina). L’ex del Parma dovrebbe tornare ad allenarsi oggi. Bandini ha ripreso mentre Cristini, Donnarumma e Regoli lamentano affaticamenti muscolari che però non dovrebbero comprometterne la disponibilità in vista della sfida contro i biancoscudati. […]

Ore 11.10 – (Gazzetta di Mantova) Gabriele Graziani è biancorosso nell’anima e nella mente senza sforzo alcuno, vive come un ragazzo della Te gioie e successi di quel Mantova che da 17 anni è parte integrante della sua vita. […] A maggior ragione in questi giorni che precedono la sfida contro il Padova di Oscar Brevi, signore che da queste parti ben ricorda chi vide il furto perpetrato dal Torino negli spareggi della A 2005-2006. «Sono passati quasi undici anni – dice Ciccio sforzandosi di apparire pacato, lui che se potesse ancor oggi chissà che farebbe a chi gli rubò il sogno della A – ora siamo entrambi allenatori, è un capitolo chiuso. Mi limito a dire che all’epoca furono gli arbitri (Pieri e Farina, ndr) e lo sciacallaggio di Urbano Cairo che con quell’atteggiamento decisero l’esito della sfida, i falli a Brevi furono permessi. Il mister del Padova non c’entra, quella è una ferita che non guarirà mai più soprattutto perchè frutto d’ingiustizia». Ha voglia di sorridere, Ciccio, ha voglia di gioire per la prova di un Mantova che, vincendo a Salò, sta dimostrando di essere sulla strada. La voglia è tanta ma la sua professionalità gli impone di frenare: «Vedremo nelle prossime partite se saremo sulla strada giusta. Ora pensiamo a fare risultato contro il Padova. Loro o qualsiasi altra squadra vanno affrontati in un unico modo, lavorando sodo. Non puoi far vacanza tutta la settimana e alla domenica sperare che il turbo si accenda. Vai a mille alla domenica solo se sei andato a mille dal lunedì, non ci si scappa. E se vinci è perchè la tua maglia gronda sudore anche in ogni allenamento. Chi non ci sta può andarsene». […]

Ore 10.50 – (Gazzettino) […] Nell’ultima circostanza il protagonista è stato Alfageme che, occasione a parte, a tratti è sembrato un po’ titubante quando si è trovato nell’uno contro uno. Forse in questa fase è un po’ insicuro dei suoi mezzi? Brevi difende l’attaccante a spada tratta. «Non bisogna andare a cercare sempre un colpevole, Alfageme ha fatto il suo dovere. Ha sbagliato una volta l’uno contro uno a campo aperto dato che invece di rallentare doveva cercare di puntare più velocemente il difensore. In un’altra situazione era molto defilato ed essendo in inferiorità numerica ha rallentato per fare arrivare un paio di compagni. La terza volta ha attaccato la profondità presentandosi davanti al portiere che ha fatto un grande intervento. Inoltre ha rincorso tantissimo gli avversari, per cui non vedo il motivo di metterlo in discussione. Quando abbiamo vinto a Parma e Venezia era sempre questo. Se avesse segnato il 2-1 adesso si sarebbe parlato di lui come il salvatore del Padova, e non sarebbe stato giusto neppure questo. Ripeto, non si può andare a mettere in discussione sempre tutto e tutti».

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Credo ancora al primo posto, come una settimana fa. Ci sono in palio 39 punti e dobbiamo giocare gli scontri diretti. Chiaro che in questo momento le nostre percentuali sono inferiori rispetto a chi ci precede, ma è ancora tutto aperto». La mezza frenata con il Gubbio, con tanto di distacco lievitato da Venezia (+6) e Parma (+3), non ha smorzato le ambizioni biancoscudate, come confermano le parole di Brevi. Che ieri è tornato anche a parlare della gara con gli umbri. «È il modo con il quale è arrivato il pareggio a dare fastidio, anche perché non è la prima volta che succede. C’è un po’ di rammarico, ma bisogna lasciarsi alle spalle questa partita e ricominciare». Un flash sulle scelte di formazione. «Le rifarei. Il cambio di Berardocco all’intervallo? Non è stato brillante come nella gara precedente e l’ho tolto». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ripresa della preparazione per i biancoscudati in vista della trasferta di domenica alle 14.30 con il Mantova. Brevi ha tenuto a rapporto per qualche minuto la squadra, che ha poi iniziato a lavorare sul campo con esercizi atletici differenziati tra i giocatori impiegati con il Gubbio e i compagni che sono rimasti in panchina. Regolarmente in gruppo Favalli che domenica era uscito anzitempo per un affaticamento al polpaccio, nell’occasione rimpiazzato da Tentardini che ieri è stato l’unico a non allenarsi. Intanto, il giudice sportivo ha formalizzato la giornata di squalifica per Mazzocco. Oggi pomeriggio scatta la prevendita per la sfida allo stadio Martelli. I tagliandi del settore ospiti si possono trovare nei punti vendita del circuito Ticketone (www.ticketone.it) al prezzo di 13 euro. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Nella ripresa poi è stato tutto diverso: il Gubbio ha fatto più fatica, noi non siamo stati bravi a finalizzare le occasioni per il raddoppio. E poi, proprio alla fine, abbiamo preso un gol da suicidio». Un termine molto duro… «Da suicidio calcistico, s’intende. Una squadra esperta come la nostra non può permettersi di concedere agli avversari una ripartenza da una rimessa laterale a nostro favore. C’è stata anche un po’ di sfortuna perché il tiro di Ferretti, francamente poco pericoloso, con due rimpalli si è trasformato in un assist, ma questo non toglie i nostri demeriti. Forse doveva andare proprio così, visto che poi abbiamo fallito l’opportunità per il 2-1». Crede ancora di poter raggiungere il primo posto? «Sì, perché a 13 gare dalla fine e con tutti gli scontri diretti da giocare dobbiamo crederci. In percentuale abbiamo qualche possibilità in meno delle due concorrenti che hanno più punti di noi, ma è ancora tutto aperto». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un colloquio franco e diretto tra squadra tecnico: ieri pomeriggio il Padova si è ritrovato alla Guizza, a due giorni dall’amaro pareggio interno col Gubbio, e così è iniziata la nuova settimana di lavoro. Un ritrovo con l’amaro in bocca, cominciato con la tirata d’orecchi alla squadra, a fronte di un pareggio che, a freddo, fa ancora più rabbia. «La modalità con cui è arrivato dà un po’ fastidio», ammette il tecnico biancoscudato Oscar Brevi nella settimana che porta alla sfida di Mantova. «Non è la prima volta che succede, e c’è del rammarico, ma dobbiamo ripartire e lasciarci alle spalle la gara di domenica». Rifarebbe a posteriori tutte le scelte di domenica? «Sì. Il primo tempo non è andato molto bene, perché pur sapendo che il Gubbio era abile a ripartire non siamo stati bravi negli appoggi e abbiamo prestato il fianco ai loro contropiedi. Giocando in casa, non era proprio il caso di abbassarci, e la la gara è stata aperta: come saremmo potuti andare sotto, abbiamo anche rischiato di segnare, riuscendoci proprio prima dell’intervallo».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il girone B di Lega Pro primeggia nella non invidiabile classifica dei ribaltoni tecnici. Nelle ultime ore, dopo la venticinquesima giornata di campionato, sono infatti saltate quasi simultaneamente le panchine di Ancona e Teramo: il club marchigiano, dopo la sconfitta subita in rimonta domenica col Modena, ha sollevato dall’incarico Fabio Brini scegliendogli come successore Giovanni Pagliari; mentre il club teramano, che lunedì ha perso in casa del Fano (che non vinceva da tre mesi), ha dato il benservito a Lamberto Zauli, chiamando al suo posto Guido Ugolotti. E si tratta dell’ennesimo cambio alla guida tecnica per la società abruzzese: Zauli, già esonerato a metà settembre e sostiuito da Federico Nofri, era infatti tornato sulla panchina abruzzese a inizio dicembre. Con questi ultimi due ribaltoni, quindi, dall’inizio della stagione sono stati ben undici gli allenatori esonerati nel girone dei biancoscudati, con i record di Lumezzane e, appunto, Teramo, che in pochi mesi hanno vissuto due esoneri ciascuno. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Era difficile immaginare il contrario, tuttavia Oscar Brevi non fa mezzo passo indietro rispetto a quanto visto domenica in occasione del pari interno col Gubbio. «Le scelte le rifarei tutte», come precisa il diretto interessato a distanza di due giorni dall’1-1 che allontana a sei punti il Padova dalla vetta della classifica. Del resto in questa circostanza a Brevi si può imputare ben poco. La sostituzione di Luca Berardocco è stata sacrosanta e ha sistemato la squadra, si potrà cavillare sul fatto che sia stato scelto Davide Mazzocco e non Carlo De Risio ma non sembra un argomento tale da far puntare il dito contro il tecnico. Considerato che spesso Brevi aveva sottolineato quanto fosse pesata l’assenza di De Risio all’interno dei meccanismi di squadra nei mesi scorsi, ci si sarebbe aspettati quantomeno uno spezzone di partita per lui, ma anche qui il ragionamento di Brevi ha una sua logica. E cioè privilegiare chi sta meglio fisicamente, ossia Mazzocco. Che poi una squadra di ottimi pedalatori a discapito della tecnica non possa sempre estrarre il coniglio dal cilindro è altrettanto lapalissiano e non a caso l’1-0 dell’Euganeo non ha resistito al classico episodio che può cambiare il senso di una domenica. Il vantaggio minimo, insomma, è un bel rischio e Brevi sottolinea come «il gol subìto sia stato un suicidio. Dalla mia squadra non mi aspetto di prendere gol su rimessa laterale a nostro favore, sono ingenuità che non possiamo commettere». […]




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