Giusto farsi sentire: e moviola in campo unica soluzione

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Ogni minuto di ritardo all’utilizzo della moviola in campo, lo penso da tempo, sarà come aver ucciso lentamente questo sport. Di casi come quello di ieri in Reggiana-Padova, purtroppo, è piena l’Italia, dalla Serie A alla Lega Pro: quest’anno ad esempio, è successa una cosa simile a quella di ieri in Gubbio – Forlì, in Serie A (vado a memoria) in passato ricordo un Udinese-Cagliari con protagonista Rizzoli, Pescara-Napoli con un rigore dato e poi tolto a Zielinski, un Parma-Sampdoria del 2010, in Serie B almeno tre episodi, un Pistoiese-Lupa Roma che fece discutere per giorni, fino a tornare dalle nostre parti a un Lucchese-Padova tristemente famoso a queste latitudini nel lontanissimo 1991, o ad un Padova-Cittadella dello scorso anno. Più in generale, non è possibile nell’era della tecnologia, dei fermi immagine, dei replay, delle foto e delle moviole un minuto dopo l’episodio incriminato, continuare ad alimentare sospetti e veleni che uccidono lentamente il calcio rendendolo invivibile. Va introdotta subito la moviola in campo regolamentata come accade in altri sport (basket, volley, tennis, football americano) e che ridurrebbe drasticamente le polemiche. Ieri il Padova ha subito un torto clamoroso a Reggio Emilia, il fattaccio del 44′ del primo tempo lascia basiti e non ci può essere nessuna giustificazione a scusante dell’arbitro. Perché 1) il rigore è solare, basta guardare le immagini; 2) l’arbitro è vicino all’azione e lo assegna; 3) il guardalinee è a 35 metri, è coperto e non si capisce neppure dopo aver ascoltato le dichiarazioni del dopogara se e come abbia potuto far cambiare idea all’arbitro, visto che si posiziona come chi aspetta che venga battuto il penalty; 4) non c’è nessun motivo logico per cambiare quella decisione.

Comprensibile la rabbia della società e di Brevi rimasto in silenzio a fine partita, comprensibile anche essere infastiditi (lo sono io stesso) dalle continue polemiche sugli arbitraggi e magari pure da chi sempre sottolinea gli episodi a proprio favore e tace su quelli contro (vizio, purtroppo, piuttosto diffuso), sacrosanto e doveroso farsi sentire in Lega e in federazione dopo quanto accaduto ieri. Dove, invece, secondo me Roberto Bonetto è andato oltre ieri è nel trascinare nel marasma il Venezia e utilizzando accuse come “furto legalizzato”  (parole che temo gli varranno un deferimento). Prima di tutto perché basterebbe guardare Feralpisalò – Parma e almeno altre tre partite dei ducali o il girone d’andata del Pordenone per farsi qualche domanda o quantomeno per riequilibrare le proprie convinzioni e poi perché un conto è accusare gli arbitri ed eventualmente farsi sentire ai piani alti, ma accusando il Venezia secondo me si va fuori strada. Quest’anno ho visto quasi tutte le partite arancioneroverdi della stagione e l’unico episodio clamorosamente a favore che io ricordi è il rigore assegnato a Como e poi trasformato da Ferrari per il 2-1 valso la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia di Lega Pro. Per il resto ci sono stati episodi a favore ed episodi contro e nel computo dare-avere non vedo il Venezia in chiaro credito con la classe arbitrale. Né si può pensare che chi sta in testa praticamente dalla prima giornata con qualche intervallo di Pordenone sia lì perché spinto dal Palazzo. Per il resto a Venezia sono convinti che debba salire il Parma, a Parma dicono il contrario, a Padova puntano il dito su Venezia e Parma, il Pordenone è convinto di essere stato derubato a Venezia quando le immagini dimostrano come sia una convinzione fuori luogo. E’ brutto onestamente vivere un campionato con questo clima sempre più irrespirabile e nauseante. Quando poi si cita Padova-Pordenone, spiegando come sia stata frenata in quell’occasione la corsa biancoscudata, si dimentica che in quel momento comandava il Pordenone che era più avanti in classifica rispetto al Padova e se adesso Tedino non fa più paura in ottica primo posto, nessuno in quel momento poteva immaginare o leggere nella sfera di cristallo che il 6 marzo saremmo stati a questo punto.

Che ci sia stato un torto gigantesco a Reggio Emilia è lapalissiano e fuori discussione, va comunque ricordato anche che il rigore bisognava segnarlo e che poi c’era ancora tutto il secondo tempo da giocare. Siamo di fronte a un ottimo Padova, che stramerita la posizione di classifica che ha, ma che purtroppo ha sinora avuto qualcosa in meno rispetto al Venezia (passato a Reggio per 3-0) e pure rispetto al Parma dopo il mercato di gennaio. Non tanto negli scontri diretti, stravinti entrambi con merito sul campo, ma nel bilancio complessivo della stagione, perché il campionato si vince con le piccole e i punti persi con Maceratese all’andata, Gubbio al ritorno e Teramo all’andata peseranno come macigni. Questo va detto e riconosciuto. Mi sono piaciute le parole di Emerson nel dopopartita, che ha ricordato l’episodio, ha puntato il dito contro la sua ammonizione che lo fa entrare in diffida e ha spiegato come “si vorrebbe soltanto ciò che ci spetta, non favori o altro”. Giustissimo. Purtroppo adesso,  dopo il danno fatto ne seguiranno altri, perché Roberto Bonetto verrà quasi certamente deferito per le sue dichiarazioni post-Reggiana. E la semifinale di ritorno di mercoledì in Coppa Italia  rischia di trasformarsi in una corrida. Non va bene per nessuno, tantomeno per il Padova, che deve mandare in campo al Penzo la formazione migliore e giocarsi sul campo la qualificazione senza perdere il controllo dei nervi. Questo sì che sarebbe andare fuori strada e sbandare. Ora più che mai il volante va tenuto dritto.




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About Dimitri Canello

Direttore responsabile del sito web Padovagoal. Nato a Padova l'11 ottobre 1975, si è laureato nel marzo del 2002 in Lingue Orientali con la specializzazione in cinese. Giornalista professionista dal settembre 2007, vanta nel suo curriculum numerose esperienze televisive (Telemontecarlo, Stream Tv, Gioco Calcio, Sky, La 7, Skysport24, Dahlia Tv, Telenuovo, Reteazzurra, Reteveneta, Telecittà), sulla carta stampata (collaborazioni con Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, World Soccer Digest, Bbc Sport online, Il Mattino di Napoli, Corriere del Veneto) e sui media radiofonici (RTL 102.500, Radio Italia Uno)

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