Live 24! Modena-Padova, -5: parte nel pomeriggio la marcia di avvicinamento al “Braglia”

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Ore 21.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Non è bastata neppure la visita di Stefano Rosso per interrompere una caduta libera che ormai, di fatto, va certificata come tale. Il Bassano precipita con la quinta sconfitta consecutiva incassata e un altro doloroso ko subito a San Benedetto del Tronto. Questa volta, rispetto all’1-2 con il Mantova, c’è stato quantomeno un piccolo passo in avanti nella direzione auspicata da Valerio Bertotto. Che si era ripromesso di sistemare la difesa nel giorno del suo sbarco a Bassano e che domenica ha subito un solo gol. Peccato che si sia inceppato l’attacco, rimasto a secco nonostante la mole di gioco prodotta e le occasioni gol create. Il Bassano non c’è più, precipita e affonda, con un’ecatombe di infortuni e di sconfitte che preoccupa. Adesso sono in bilico pure i playoff, se non ci sarà un’inversione di tendenza netta a cominciare dal posticipo di lunedì prossimo 20 marzo al Mercante con il Venezia. «Sono certo che ne verremo fuori — sospira Bertotto — ai ragazzi continuo a dire di non mollare, che la strada è quella giusta al di là del risultato. Abbiamo commesso un solo errore su una palla gol concessa e ci è costata cara. Il nostro atteggiamento a certi livelli dovrà migliorare. A cominciare dalla prossima partita con il Venezia. Affrontiamo la capolista e quindi dovremo dare il meglio di noi stessi». […]

Ore 21.20 – (Giornale di Vicenza) Lunedì col Venezia, con ogni probabilità il Bassano recupererà solo il portiere Rossi tra gli infortunati. La brutta notizia semmai è che Michael Fabbro, con l’ammonizione dell’altroieri verrà squalificato. Quindi Bertotto dovrà rinunciare alla prima linea titolare (Grandolfo-Fabbro) oltrechè agli altri lungodegenti Proietti e Bianchi in mezzo. Emergenza continua. Intanto acque agitate in un altro paio di piazze. A Bolzano è saltata la panchina di William Viali, tecnico dell’Alto Adige e bestia nera del Bassano. Fatale per lui il ko con il Pordenone (1-0), seconda sconfitta di fila che fa tremare i bolzanini, a quota 32 e a sole tre lunghezze dalla palude playout. Oggi verrà annunciato il successore. Ore di tensione anche a Macerata dove i giocatori, tramite una nota dell’Aic, hanno reso noto di avere ricevuto gli stipendi regolarmente sino a tutto ottobre 2016. Mancano le quattro mensilità successive. Squadra e staff hanno minacciato azioni.

Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Bassano non vince una partita dall’epoca dei Fenici, d’accordo, ma è entrato anche in una spirale assurda per la quale se va in vantaggio potrebbero anche sospendere la gara per nebbia a Pasqua.Situazione più frustrante che allarmante: la squadra si trova adesso nella condizione scomoda di chi deve scalare il Mortirolo in sella a un triciclo. Vallo a spiegare a chi non c’era che a San Benedetto il Soccer Team ha fabbricato un match ad alta intensità e altrettanta densità srotolando la personalità di una formazione che sta progressivamente rintracciando la quadra. […] Certi numeri sono impietosi. Bassano viaggia con la peggiore retroguardia del torneo: 43 gol al passivo. Nessuno ha fatto peggio, incredibile pensare che i bertottiani siano ancora dentro al tabellone playoff con un ruolino di quasi 1,5 gol a uscita e l’aberrante riscontro di 14 reti subite negli ultimi 5 incontri (quasi 3 a duello, non può esistere). Il guaio è che pure l’attacco è asfittico, non segna neanche a pregarlo in ginocchio: 1 gol striminzito durante la serie nera certifica che la prima linea è in rottura prolungata.Eppure proprio con la Samb, la squadra ha fatturato una superiore produzione offensiva (4 palle gol contro una) ma latita il graffio sottoporta. Cifre spiegabili anche con assenze pesanti difficili da surrogare (Proietti, Grandolfo e Bianchi come minimo), tuttavia restiamo dell’idea che nonostante sul breve periodo il calendario non prometta nulla di buono, sul lungo invece Bertotto raddrizzerà la rotta salvando il patrimonio dei playoff. La sua mano si comincia a intravedere. Al Bassano è rimasto il braccino. Ma almeno adesso è un braccino di ferro.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dopo il lunedì di riposo concesso da Tedino, i ramarri riprenderanno ad allenarsi oggi al De Marchi in vista del match di domenica alle 16.30 ad Ancona. Si comincia alle 15, con la solita seduta pomeridiana. Padovan, autore del primo gol in neroverde, non offrirà la cena (come aveva promesso prima del match d’esordio in caso fosse andato a segno), ma i compagni si aspettano almeno le rituali paste. […]

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Per fortuna, a conti fatti, gli errori dal dischetto hanno finito per non pesare così tanto sui risultati del Pordenone. Ora però iniziano a costituire un problema. Bruno Tedino ha sempre difeso Rachid Arma: lo ha fatto sia quando l’attaccante ex reggiano faticava a trovare il gol su azione (uno solo, nel 2017, contro il Bassano travolto dalla goleada stagionale dei ramarri in posticipo televisivo) e lo continua a fare oggi. Ma quella del marocchino nei confronti degli 11 metri inizia a diventare una pericolosa allergia. Contro il Sudtirol è arrivato il quarto errore stagionale, dopo quelli di Salò e Parma e quello in casa contro la Sambenedettese. Di tutti questi rigori sbagliati, però, soltanto l’ultimo elencato (contro la Samb al Bottecchia) è costato qualcosa al Pordenone, che in quella giornata non riuscì a correre per il titolo di campione d’inverno proprio a causa del pareggio subito in casa e del penalty fallito dal nordafricano. […] A scalpitare sono il centrocampista Salvatore Burrai (c’è da valutare, però, l’esito del suo infortunio di domenica), il difensore Mirko Stefani e l’attaccante Emanuele Berrettoni, tre nuovi rigoristi pronti a candidarsi.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Ho imparato a fare anche il difensore». Vero. Luca Cattaneo domenica pomeriggio ha deliziato il popolo neroverde in una giornata in cui, pur tornando a vincere (1-0 al Sudtirol, rete di Padovan), il Pordenone non ha disputato una grandissima partita. Le corse di Veleno, i suoi ghirigori sull’erba, le sue serpentine fra le maglie avversarie, le sue veroniche sono un autentico inno alla gioia. Sei triste, stressato, annoiato? Vai al Bottecchia a vedere Veleno. Non soltanto arte e fantasia. Anche sostanza. In attacco e, come sottolineato da lui stesso, in difesa. Per convincere Lovisa e Tedino (non proprio suoi fans, a inizio stagione), ha dovuto imparare anche a tornare indietro, rincorrere l’avversario, ringhiare, contrastare e soffrire per la squadra. Domenica, quando il convertito Tedino l’ha richiamato in panca a 5′ dal termine per concedergli la giusta passerella, tutto il Bottecchia si è alzato in piedi ad applaudirlo. «Gente fantastica, che mi vuole bene non soltanto la domenica – commenta il fantasista Luca -, ma anche quando mi incontra per la strada». Facile il confronto, con tutto il rispetto dovuto ai miti, con la Pulce di Barcellona. Favorito dall’aneddoto che vuole Luca Cattaneo preferito a Lionel Messi quando i due sostennero un provino alle giovanili del Como. Lui aveva 10 anni, l’argentino 12. «Tutto vero – raccontava sorridendo il fantasista un anno fa -. Eravamo in 300. Messi non venne scelto e fu la sua fortuna. Adesso sarei felice anche solo di fare un selfie con lui». Leo è il suo modello. «Con le dovute proporzioni affermava -, siamo più o meno bassi uguali, brevilinei, rapidi, con i piedi buoni. Lui è il mio idolo, il migliore in assoluto. Guardo i suoi movimenti confessava – e studio le sue giocate». […]

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Non è un gol da poco quello segnato con l’Alto Adige da Stefano Padovan. Non solo perché ha dato la vittoria, ma soprattutto perché ha fatto capire ulteriomente a Tedino che l’attaccante può giocare assieme ad Arma ed essere una valida… arma in più da qui a fine stagione. Ha fatto fatica ad ambientarsi il centravanti, ancora di proprietà della Juventus: come ammesso da lui stesso in un’intervista poco tempo fa, non era abituato a carichi di lavoro del genere, visto che a Foggia lavoravano meno a secco e più con la palla. […] Può essere un giocatore importante: per certi versi ricorda Luca Strizzolo per potenza fisica e progressione: se facesse un finale di campionato come quello dell’attaccante udinese sarebbe ottimo per lui e per la squadra, impegnata ora a consolidare il quarto posto conquistato e utilissimo in chiave playoff.

Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) Comprensibilmente furibondo dopo l’inatteso quanto pesante rovescio di Santarcangelo, domenica Mauro Lovisa dopo il match con l’Alto Adige era visibilmente soddisfatto, per la prestazione oltre che per la vittoria. Ancora una volta, dunque, il Pordenone è riuscito a reagire immediatamente a una sconfitta: segnale di un gruppo solido, che lotta per la maglia. «Non siamo stati brillanti come altre volte – ha commentato il presidente –, ma del resto avevamo ancora degli assenti e, soprattutto, proprio a causa di questi problemi fisici che ultimamente ci affliggono, non riusciamo mai ad allenarci bene, al completo. È un problema non da poco, perché a questi livelli se non ti alleni al top, difficilmente riesci a giocare bene e a vincere. Questa è una categoria in cui per fare bene devi essere al massimo della forma». […]

Ore 18.50 – (Messaggero Veneto) […] Il Pordenone ha ritrovato la verve e l’energia di Luca Cattaneo. Insindacabilmente tra i migliori in campo col “Veleno”, idolo dei tifosi, capace di entrare nell’azione dell’1-0 e di pungere la retroguardia avversaria per tutta la gara. «Mi sento benissimo – dice infatti a fine partita –. Sono in un momento di grande forma e pronto a dare tutto per la squadra. Pensiamo a vincere più gare possibile: i conti li faremo alla fine». Entusiasmante. Standing ovation per il fantasista di Porlezza, domenica, al momento del cambio: il Bottecchia ha riabbracciato nuovamente Luca Cattaneo. Assieme a Padovan e Suciu è stato l’uomo in più della squadra, capace di essere convincente al di là del risultato. «La vittoria è stata importante e ci voleva, dopo la brutta sconfitta di Santarcangelo – ha detto il giocatore neroverde –. A mio parere abbiamo fatto una grande partita: siamo stati bravi a difenderci soprattutto, abbiamo sofferto ma con ordine e siamo riusciti a portare a casa il risultato pieno. Sono tre punti importanti, ci danno molta fiducia». […] Cattaneo si è candidato dunque a essere protagonista in questa ultima parte di stagione: dieci gare alla fine, per incidere e poter far sì che il Pordenone arrivi più in alto possibile. «Non dobbiamo fare calcoli – ha affermato –, può succedere di tutto. Quasi impossibile vincere il campionato ma possiamo toglierci comunque delle soddisfazioni e mirare ad arrivare vicino al Venezia. Per quanto mi riguarda dobbiamo pensare a riprendere il successo in trasferta: ad Ancona – ha chiuso – bisogna cercare di sfatare questo tabù».

Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Andata posticipata e in trasferta a Matera, ritorno al Penzo. Questo l’esito del sorteggio che ieri ha definito il programma della doppia finale della 45. Coppa Italia di Lega Pro. Primo round alle ore 20.30 di mercoledì 29 marzo (anziché il 22), quando il Venezia scenderà in Basilicata allo stadio XXI Settembre-Franco Salerno, ma sfida decisiva mercoledì 26 aprile a Sant’Elena (ore 17 e in diretta su RaiSport) con eventuali supplementari e rigori. «Non sono state accolte le nostre richieste e proposte – ha spiegato il ds Giorgio Perinetti al termine della riunione di Firenze -. Non è stato possibile riportare da lunedì 20 a domenica 19 marzo Bassano-Venezia, né posticipare da domenica 26 a lunedì 27 Venezia-Santarcangelo. Il Matera invece non era favorevole all’inversione di campo. A slittare quindi è stata la finale di andata, inevitabile visto l’errore a monte di spostare la nostra gara di Bassano al lunedì». […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Serie B più vicina, oggi più che mai dipende tutto solo da noi». Gioisce dagli States il presidente Joe Tacopina, molto attento a predicare concentrazione al suo Venezia ormai in fuga dopo l’1-0 sul Modena. «Mi piace mantenere le promesse e ho promesso che avremmo vinto il campionato lo scorso anno e anche quest’anno – ricorda il numero uno lagunare -. Il traguardo oggi è più vicino ma mancano ancora nove partite, la nostra concentrazione deve rimanere sempre al massimo. Il Parma a -7 premia il lavoro, la fame di vittoria e la costanza di questo straordinario gruppo di leoni che è il Venezia Fc. Sono sicuro che non molleranno fino alla fine». Sul salto di qualità compiuto dalla squadra Tacopina ha le idee chiare. «I ragazzi sono più consapevoli della loro forza, hanno più fiducia e ciò fa la differenza. Fisicamente sono al top, è il nostro miglior momento e vincere aiuta a vincere. Contro il Modena ho sempre avuto la sensazione che potessimo far male, la squadra ha dato prova di maturità dimostrando di voler allungare grazie all’1-1 del Parma a Mantova. È incredibile quante gare abbiamo recuperato o vinto nei minuti finali, sembrano segni del destino». Altra soddisfazione l’approdo in finale di Coppa Italia dopo il 3-1 al Padova. «Come dice sempre Pippo Inzaghi il Venezia ha solo titolari. Vincere anche questo trofeo contribuirebbe a rendere questa stagione ancora più incredibile ed indimenticabile. Non c’è un giocatore simbolo, a fare la differenza è lo spirito di gruppo, basta vedere l’esultanza della panchina quando i compagni segnano». […]

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un gol all’ultimo tuffo, le immancabili polemiche per un rigore negato al Modena e la Coppa Italia con le date di andata e ritorno della partita con il Matera. C’è tutto, nell’inizio settimana del Venezia, che si gode un successo d’oro al Penzo sugli emiliani, il +7 sul Parma e il +8 sul Padova, la prima vera fuga di questa stagione, con quattro punti guadagnati sulla seconda nello spazio di una settimana. La qualificazione all’ultimo atto della Coppa Italia di Lega Pro fa da contorno alla marcia trionfale in campionato. Ma ci sono pure le spine, perché ieri proprio la Lega Pro ha mandato di traverso il lunedì al presidente Joe Tacopina e a tutto il suo staff, comunicando lo spostamento della finale di andata a Matera a mercoledì 29 marzo alle 20.30 e fissando per le 17 di mercoledì 22 aprile il ritorno. Il perché è presto spiegato. «Avevamo proposto quattro diverse soluzioni — spiega il direttore generale Dante Scibilia — tra queste giocare giovedì 16 aprile l’andata, oppure posticipare la partita col Santarcangelo in programma domenica 26 marzo. Fra tutte hanno scelto l’opzione peggiore, perché d’accordo il 29 marzo ma disputare la finale di andata alle 20.30 ci costringerà a stare un giorno in più in Basilicata. Mentre al ritorno sono state fissate le 17 per il fischio d’avvio, non certo l’orario ideale per i nostri tifosi, tutelando al massimo i nostri avversari per gli stessi motivi. Cosa volete che vi dica? Cercheremo di adattarci e adesso organizzeremo la trasferta». […]

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) «Se conosco Paul Baccaglini, il nuovo presidente del Palermo? Sono la persona che l’ha presentato a Maurizio Zamparini…». Joe Tacopina è al settimo cielo per il volo del Venezia, ma svela anche il percorso compiuto dal suo connazionale per arrivare al vertice del club rosanero. «Si sono visti per la prima volta nel mio ufficio, anche se conosco molto meglio il suo partner Cascio, mi dispiace che Baccaglini lo abbia tagliato fuori. Su di lui ci sono ancora tante domande senza risposta». Frank Cascio aveva avanzato a Zamparini la sua offerta la scorsa estate per prendere il Palermo, ma alla fine l’ex presidente rosanero a metà settembre aveva rispedito al mittente la lettera d’intenti. Tacopina adesso è molto più interessato alle sorti del Venezia. «Non è ancora finita, ma ci stiamo avvicinando alla meta» fa sapere da New York, «sapevo che la squadra avrebbe disputato un grande girone di ritorno. Sette punti da amministrare a nove giornate dalla fine sono tanti, ma le insidie sono dietro all’angolo». Le reazioni al gol di Geijo? «Ero seduto in divano, sono saltato così in alto da sbattere la testa sul soffitto e ho urlato tanto da fare scappare il mio cane».

Ore 16.40 – (La Nuova Venezia) […] Il Venezia giocherà al Penzo la gara di ritorno della finale di Coppa Italia. Il sorteggio effettuato ieri a Firenze ha assegnato al Matera il match d’andata. Tra le varie ipotesi sul tavolo, non potendo giocare mercoledì 22 marzo come da calendario visto che il Venezia lunedì 20 è impegnato a Bassano, alla fine le date fissate sono mercoledì 29 marzo e mercoledì 26 aprile. Il Venezia ha già deciso di giocare in casa nel pomeriggio (ore 17), ottenendo la risposta affermativa di Rai Sport, che darà in diretta entrambe le finali, mentre il Matera ha proposto l’orario in notturna (ore 20.30), ma in questo caso Rai Sport si è riservata di dare una risposta. Fuga. Se una settimana fa il Venezia aveva effettuato uno scatto, domenica è andato in fuga portando a sette le lunghezze di vantaggio sul Parma a nove giornate dalla fine del campionato. Se i ducali dovessero vincere tutte le partite, al Venezia serviranno 20 punti sui 27 a disposizione essendo in vantaggio negli scontri diretti. «Sette punti di vantaggio a questo punto rappresentano un vantaggio interessante» commenta Giorgio Perinetti, responsabile dell’area tecnica del Venezia, «ma al di là dei sette punti mi confortano altri segnali: la determinazione e la compattezza del gruppo, la condizione atletica, la prestazione collettiva. I punti si possono anche perdere o guadagnare in poche partite, ma sarà dura per Parma e Padova recuperare lo svantaggio se il Venezia continuerà a esprimersi su questi livelli». Torniamo alla finale di Coppa Italia, gara d’andata a Matera. «Il sorteggio ha voluto così» spiega Perinetti che ieri mattina era a Firenze con il segretario generale Davide Brendolin per poi spostarsi a Viareggio, «nessuna delle due squadre voleva giocare il 23 marzo senza avere lo spostamento al lunedì della successiva gara di campionato. Noi abbiamo anche chiesto di invertire il campo, così da abbinare la gara di ritorno a quella di tre giorni prima a Gubbio, ma il Matera non ha voluto».

Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella finale a campo ridotto.

Ore 15.30 – Qui Guizza: si inizia a lavorare col pallone, Alfageme a parte a scopo precauzionale.

Ore 15.10 – Qui Guizza: lavoro più leggero per chi ha giocato domenica.

Ore 14.50 – Qui Guizza: lavoro atletico, tutti presenti a parte Fantacci.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.00 – Queste le dichiarazioni di Oscar Brevi rilasciate oggi alla Guizza: “Il Padova che insegue? Ci sono squadre in Serie A come Roma e Napoli che si trovano sempre dietro nonostante stiano facendo un ottimo campionato. Lo avete fatto notare anche voi, siamo probabilmente nel girone più difficile. Il Modena è una squadra che ha cambiato marcia rispetto al girone di andata anche per il cambio di allenatore. Ne ho viste parecchie di partite, è retrocessa dalla B e ha valori importanti. Rivincite con Capuano? Non mi ricordavo che a Rimini fosse stata l’ultima mia partita in panchina, mi ricordo che quando ero a Como non riuscimmo a vincere con la Paganese allenata da lui. E da lì andò su il Verona, che vinse i playoff con la Salernitana. Capuano ho avuto occasione di conoscerlo, è una persona preparata e un bravo allenatore, mi sta pure simpatico. La mia migliore stagione? A Cremona partimmo da -9 e riuscimmo a entrare nei playoff, a Catanzaro avevamo subito 17 gol, una delle migliori difese in Europa. Me l’ha ricordato prima Bindi. Quest’anno la squadra è stata costruita bene dal direttore, abbiamo incassato solo tre gol nel girone di ritorno. La squadra in questo momento si è sempre confermata una squadra solida e rocciosa, calcoli non ne facciamo riguardo ai diffidati. Non abbiamo una situazione tale da poter fare calcoli, dobbiamo affrontare un passo alla volta e ogni partita è fondamentale mentre il Venezia può anche permettersi un piccolo passo falso. Percentuali non me faccio, sono difficili da fare e la situazione cambia da una partita all’altra. Anche la condizione fisica farà la differenza fra marzo e aprile, qualche squadra può accusare la primavera. Qualcuno può calare, vedremo”.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ieri mattina il Vicenza era già in campo, agli ordini di Pierpaolo Bisoli, per svolgere il primo allenamento dopo l’importante vittoria ottenuta contro il Pisa. I biancorossi sono stati divisi tra chi ha giocato, chi ha svolto solo una seduta defaticante e chi invece non è sceso in campo che si è allenato a buon ritmo inanellando giri di campo a corsa molto sostenuta. Tra i biancorossi il più contento era Francesco Orlando, perché nonostante la sua espulsione il Vicenza è riuscito ugualmente a battere il Pisa, ma soprattutto perché ieri il giovane esterno pugliese ha prolungato e adeguato il suo contratto fino al 30 giugno 2021. Un’intesa che conferma come la società punti molto su Orlando, che potrebbe essere il giocatore chiave del prossimo mercato, ma anche uno dei punti cardine del Vicenza che verrà. Un po’ preoccupato era invece Giulio Ebagua, che ha svolto una seduta personalizzata in palestra. «Purtroppo non sto bene — ha precisato l’attaccante nigeriano che ha segnato il gol dell’1-1 domenica — sento ancora qualche dolorino e questo non mi permette di rendere come vorrei. Come sapete mi sono dovuto fermare dopo la partita con la Salernitana, ho lavorato solo ed esclusivamente in funzione della forma di pubalgia che mi ha colpito. Anche per questo fisicamente sono molto indietro, per recuperare rispetto ai miei compagni ho svolto un lavoro pesante che adesso mi toglie rapidità e velocità di esecuzione». Un quadro che non corrisponde all’attaccante che, entrato contro il Pisa a venti minuti dal termine della partita, ha saputo segnare il gol del pari ed essere determinante per la vittoria conquistata dal Vicenza. «Lo staff medico mi aveva consigliato di stare fermo un’altra settimana ma ero consapevole dell’importanza del match con il Pisa, ho detto al mister che se ci fosse stato bisogno avrei giocato. Sono riuscito a segnare una rete importante, ma il merito della svolta in campo non può essere solo mio perché la sterzata alla gara è stata data da tutta la squadra, dalla voglia e dalla forza del gruppo». […]

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Si torna in classe per l’appello del lunedì: 18 giocatori di movimento più tre portieri. Oltre la rete, 7 fedeli di Isola. Pochi, ma buonissimi. Perché appena la squadra fa il suo ingresso in campo tirano fuori la voce e fanno andare le mani: «Grandiosi!». Pierpaolo Bisoli li guarda con orgoglio mentre i complimenti corrono ad abbracciare anche i singoli. Particolarmente quotati Zaccardo («Zac! Hai vent’anni!»), il rigorista Urso («Ciccio, fenomenale! Freddissimo!») e il salvatore Adejo («Daniel, il primo gol l’hai fatto tu!»). Intano i tre, uniti al resto di chi ha giocato contro il Pisa e il giovane Barbosa, inanellano giri di campo. Con Rizzo che si conferma il più ricettivo della banda rispondendo a sua volta agli incitamenti dei tifosi. Tocca però parlare anche degli assenti, e quindi di Ebagua. Giulio, infatti, ieri mattina è salito in macchina assieme a Fabinho destinazione piscina. Sul campo, poi, non si sono visti nemmeno D’Elia, Bellomo e Gucher (terapie e palestra a scopo precauzionale) come Pucino e Benussi, oltre a Costa e Siega.

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Altro che salto triplo. Con i 3 punti conquistati in extremis contro il Pisa, il Vicenza in un colpo solo ha scavalcato in classifica ben 4 avversarie dirette (Brescia, Latina, Cesena e lo stesso Pisa), e ha agganciato a quota 33 la Pro Vercelli. Tutto questo grazie al rigore calciato con freddezza esemplare da Urso al 94′, per il delirio dei 10.032 cuori biancorossi e la disperazione dei 543 tifosi pisani che domenica al Menti hanno assistito ad un finale di partita davvero memorabile. La ragnatela intessuta a centrocampo dal tecnico nerazzurro Gennaro Gattuso ha tenuto a lungo in scacco le velleità offensive del Vicenza, rendendo davvero complicato per i biancorossi strappare questa fondamentale vittoria. L’espulsione di Orlando dopo 10 minuti della ripresa e, 9 minuti più tardi, il supergol al volo di Manaj sembravano destinati a condannare il Lane. Invece è a quel punto che Pierpaolo Bisoli ha giocato la carta giusta: dentro Giulio Ebagua, anche se non ancora pienamente ristabilito dalla pubalgia, per consentire finalmente al piccolo e funambolico De Luca di beneficiare di sponde e spazi creati dal centravanti nigeriano. Solo così finalmente la supremazia territoriale del Vicenza (quasi 11 minuti di permanenza nella metà campo d’attacco, contro i 7 scarsi del Pisa) ha trovato sbocchi più concreti: basti pensare che su 4 tiri totali dentro lo specchio della porta avversaria, 3 sono arrivati proprio in questi minuti finali. […]

Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Urso non è Fabio Grosso, certo. Però – come suggeriscono in rete – la corsa senza meta di Pierpaolo Bisoli assomigliava e non poco a quella di Andrea Pirlo sotto il cielo di Berlino. E chi l’aveva mai visto così? Nessuno. Anche perché, prima di domenica sera, al Vicenza targato Bisoli non era mai successa un’altra cosa: recuperare – fino a ribaltare – una partita. Sotto la gestione del tecnico di Porretta Terme, infatti, i biancorossi sono andati in svantaggio in ben 10 gare. Ma solo contro il Pisa gli è riuscito di chiudere l’ombrello: nelle altre occasioni, infatti, era sempre finita con una sconfitta (cinque volte) o al massimo un pareggio (quattro). La prima rimonta totale dell’era Bisoli è molto probabilmente figlia di un approccio diverso della squadra al corso degli eventi. Consapevolmente o meno, in inferiorità numerica e sotto di un gol, i biancorossi si sono liberati di qualsiasi oppressione mentale. E degli ultimi, costosi errori individuali. A dare anche la spinta decisiva è stato il pubblico: ancora una volta il Menti, con oltre 10 mila facce, ha dimostrato di saper reggere e sostenere il gruppo non solo quando le cose vanno bene ma pure quando bisogna stare pancia a terra. La vittoria di domenica contro il Pisa consente non solo di dare un volto più umano alla classifica biancorossa ma anche di crescere spiritualmente. Perché adesso, anche senza doverselo dire, basterà guardarsi in faccia per sapere che nel momento in cui gli avversari passano in vantaggio si può pensare di invertire la rotta. L’aspetto psicologico in questo finale di campionato sarà fondamentale, più forse di quello tecnico. Anche se va sottolineato il lavoro svolto domenica da Ebagua. Il centravanti è stato il trampolino su cui saltare per tentare la rimonta. Le sue caratteristiche hanno permesso ai biancorossi di rifiatare in certi momenti, quando in inferiorità numerica non ci si poteva concedere il lusso di dover rincorrere sempre i toscani. Ebagua ha tenuto palloni, preso qualche botta e messo in tasca calci di punizione preziosi. Oltre, e chi se lo dimentica, a segnare. Moralmente è servito, più di quanto si possa pensare. […]

Ore 11.30 – (Gazzettino) Christian Kouame ha fatto il suo rientro in campo sabato nell’ultima mezz’ora della sfida con il Perugia dopo l’infortunio muscolare rimediato nell’ultima partita del girone di andata con l’Entella a fine dicembre. Il suo talento consentirà al tecnico Venturato di avere a disposizione diverse opzioni per l’attacco. «Mi piace giocare – racconta il diciannovenne ivoriano – per cui ho sofferto molto dover andare in tribuna e vedere i miei compagni in campo per oltre due mesi». […] Poi il giovane attaccante si sofferma sulle sensazioni provate. «È bello giocare, dopo tanto tempo sono veramente contento perchè sono riuscito a fare le cose che volevo. Sono andato anche vicino al gol, ma sono certo che verrà al più presto. Ho preso palla a centrocampo e mi sono mosso bene». Nessun problema alla gamba destra, quella che ha avuto l’infortunio. «Era da alcune settimane che mi sentivo bene e aspettavo la chiamata per poter riprendere. Non è stato come la prima volta, quando sono rientrato subito. Questa volta mi sono sentito sicuro senza alcuna sensazione di fastidio». Peccato che la vittoria sul Perugia sia sfuggita lasciando l’amaro in bocca a tutto l’ambiente granata. «Il calcio è così, a volte giochi bene e non fai il risultato che meriti. Abbiamo portato a casa un punto, ma potevano essere tre. Possiamo solo accettare questo risultato cercando di fare meglio nella prossima partita». Quanto all’arbitraggio, Kouame sceglie il fair play: «Gli arbitri credo che facciamo il massimo dal loro punto di vista. A volte fischiano bene, altre meno, ma noi dobbiamo accettare le loro decisioni». Sulla prossima trasferta ad Ascoli aggiunge: «Stiamo facendo bene in questo campionato e vogliamo finire bene. Ad Ascoli, come in tutte le prossime partite, daremo il massimo». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) […] «Ho sofferto molto in questo periodo, lontano dal campo», racconta Christian Kouame prima di aggregarsi ai compagni per la ripresa degli allenamenti settimanali. «Non è stato semplice, nelle scorse settimane, venire al campo e doversi fermare a guardare gli altri lavorare o andare in tribuna quando c’erano le partite. Avevo una gran voglia di giocare e rendermi utile, e non potevo farlo. Ma ero consapevole che occorreva essere cauti, anche perché avevo alle spalle l’esperienza del precedente infortunio, lo stiramento al bicipite femorale. Mi ero fatto male a novembre e avevo una gran fretta di rientrare, ma una volta in campo mi sono fatto male di nuovo e così, stavolta, anche se non c’erano legami tra i due infortuni, mi sono imposto di avere pazienza. Di quella partita con l’Entella ricordo che faceva molto freddo, ma mi ero scaldato bene e non avevo avvisaglie che facessero pensare al peggio. Mentre correvo ho sentito una fitta e mi sono fermato. Solo poi si è capito che non era una ricaduta, ma che il problema riguardava il tendine». Il peggio, comunque, è passato. «Sono davvero contento sul piano personale, perché contro il Perugia mi sono sentito bene. Ho provato subito a fare quello che volevo e il fisico ha risposto. Ho preso palla a metà campo e mi sono involato verso la porta, peccato che il portiere sia arrivato sul mio tiro. Ma il gol arriverà la prossima volta, ne sono convinto. Già da almeno tre settimane non avverto alcun dolore, per cui in realtà non avevo paura di ricadute». La gara è stata al centro di accese polemiche per il rigore concesso agli umbri e per quello negato a Pelagatti. Anche Kouamé, però, si allinea allo stile mostrato da Venturato nel commentare i due episodi: «Avremmo meritato la vittoria per quanto si è visto, ma il calcio è così, e succede che si giochi bene ma che non si riesca a vincere. Gli arbitri fanno il loro massimo, come proviamo a fare noi. A volte fischiano bene, altre male, ma noi possiamo solo accettare le loro decisioni». […]

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Ripresa degli allenamenti senza Varnier, in raduno a Coverciano con la Nazionale Under 19 di Baronio, con cui rimarrà sino a giovedì. Ieri ha lavorato a parte il solo Salvi: l’esterno destro lamenta già da prima della gara con il Perugia un fastidio all’anca, ma l’ecografia effettuata ieri ha escluso lesioni. Buone notizie per Strizzolo, tornato in gruppo, tranne che per la partitella finale.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Il distacco dalla vetta resta infatti immutato (otto lunghezze), mentre il Padova si è avvicinato al secondo posto. «Abbiamo rosicchiato un paio di punti al Parma e staccato ulteriormente la Reggiana. Con un pareggio del Venezia sarebbe stata la giornata perfetta, invece la squadra lagunare ha vinto. Mancano però nove gare e prima o poi magari capita anche a loro un passaggio a vuoto, per cui dobbiamo stare lì e farci trovare pronti». […] Passando all’attualità, i gialloblù sono invischiati nella zona calda della classifica, ma l’altro ieri con il Venezia si sono arresi solo in pieno recupero. «Troveremo senz’altro un avversario agguerrito perché viene da tre risultati negativi. Ha comunque cambiato marcia da quando è arrivato in panchina Capuano, un tecnico preparato che sa dare gioco e carattere alle sue formazioni. Ci creerà delle difficoltà sul piano della corsa, della cattiveria agonistica e della determinazione, ma sapremo affrontarla nel modo giusto».

Ore 10.10 – (Gazzettino) «È stata una vittoria della maturità». Giorgio Zamuner promuove a pieni voti i biancoscudati che con il Santarcangelo hanno dato un’altra prova di forza, oltretutto nella terza gara in una settimana tribolata tra polemiche post Reggiana ed eliminazione in Coppa Italia. Come di consueto nel dopo gara il direttore generale si è confrontato con Oscar Brevi. «Stiamo sempre insieme una mezz’ora per commentare partita, atteggiamento e prestazione dei singoli. Questa era una sfida che poteva nascondere insidie dopo l’uscita in Coppa e tenendo conto che il Santarcangelo veniva da cinque risultati utili di fila, ma siamo stati bravi perché l’abbiamo interpretata nel modo giusto senza concedere praticamente nulla. Abbiamo confermato di essere una squadra forte che ha numeri importanti, anche se il Venezia sta facendo ancora meglio di noi».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Basta un semplice calcolo matematico per provare ad immaginare l’epilogo del campionato tra nove giornate. Sommando i punti ottenuti nel girone d’andata a quelli conquistabili tenendo la media a gara di questo girone di ritorno, esce un’ipotetica classifica finale, che, manco a dirlo, premierebbe di gran lunga il Venezia. La squadra di Inzaghi era prima a dicembre, e lo è anche nel girone di ritorno: naturale che, dovesse andare avanti così, possa conquistare la promozione diretta con un margine ampio sulle due inseguitrici. Tuttavia Parma e Padova sono lì, e con questa proiezione chiuderebbero il campionato a poca distanza l’una dall’altra, fra i 77 e i 78 punti: superiori anche ai 76 del Cittadella dell’anno passato, giusto per rendere l’idea. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Dieci giornate dopo aver virato la boa di metà stagione sono andate in archivio e Venezia, Parma e Padova hanno staccato tutte, portando a casa, in questa prima metà del ritorno, rispettivamente 25, 24 e 23 punti, su un massimo di 30 disponibili. Numeri che fanno oggettivamente impressione, se si pensa che la quarta classificata di questa speciale graduatoria è il Gubbio, che con i suoi 16 punti conquistati rimane saldamente in zona playoff nella classifica generale, pur perdendone ben sette nel confronto a distanza con i biancoscudati. Per non parlare di quelle avversarie che, dopo un’andata da primissimi posti, nella seconda parte della stagione sono… crollate: il Pordenone, che allora era secondo, nelle ultime dieci gare ha messo insieme soltanto 13 punti. Addirittura due meno della Reggiana e dietro a molte “pericolanti”, che per togliersi dalle sabbie mobili della zona retrocessione hanno innestato una marcia decisamente superiore: Mantova, Maceratese e Forlì su tutte, le quali, andando avanti di questo passo, non dovrebbero avere problemi a salvarsi.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Neto e compagni, dopo il giorno di riposo concesso ieri, si ritroveranno per cominciare la preparazione alla prossima partita, in programma domenica (ancora alle ore 16.30) in casa del Modena. La squadra di Capuano, che l’altroieri ha resistito al Venezia sino a capitolare in pieno recupero al “Penzo” su un colpo di testa di bomber Geijo, non avrà a disposizione il capitano Daniele Giorico, che oggi sarà squalificato dal giudice sportivo dopo la decima ammonizione stagionale. Nessuna assenza forzata, invece, nel Padova, per il quale comincia però a farsi preoccupante la lunga schiera di giocatori in diffida: oltre a Neto Pereira, Berardocco, Emerson, Alfageme e Dettori, già diffidati da alcune settimane, entra tra gli elementi a rischio squalifica anche Madonna dopo il “giallo” ricevuto contro il Santarcangelo.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Ritmo indiavolato. Ogni settimana che passa, nonostante il ritardo dal primo posto del Venezia sia ancora di otto punti, cresce la consapevolezza del lavoro di Oscar Brevi dalla partita di andata con la Reggiana ad oggi. Periodo in cui la squadra ha ottenuto ben 46 punti, mettendo a segno 36 gol, subendone 15 e tenendo il passo del Venezia, che avrebbe comunque tre punti in più della rivale storica se il campionato fosse iniziato il 17 ottobre. Per la corazzata di Filippo Inzaghi 49 punti, 38 gol segnati e 18 gol subiti. Il ritardo accumulato nelle prime giornate, insomma, per il momento si sta rivelando decisivo, ma è altrettanto innegabile che, dopo un rodaggio più lungo del previsto, Brevi abbia fatto i fuochi d’artificio in campionato, forgiando un gruppo solido e attrezzato e creando una macchina che viaggia senza intoppi, che ha la miglior difesa del girone B con appena 22 gol al passivo e che spinge pure a livello offensivo, con 42 reti realizzato (terzo attacco dietro al Venezia con 47 e al Parma con 46). Insomma, magari non sarà spettacolare ma quanto a solidità e a capacità di gestire il match e di giocarsela alla pari con qualsiasi avversario, ci siamo eccome. Con qualche eccellenza che va cerchiata in rosso all’interno della rosa, costruita con grande intelligenza e risorse decisamente inferiori rispetto alle prime due della classe dal direttore generale Giorgio Zamuner. […]




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