Live 24! Padova-Bassano, -4: acciaccati da monitorare, i fari sono tutti per loro

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Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Copione perfetto. È stato il gol dell’ex Marcello Falzerano, arrivato in laguna a gennaio, a decidere al 95′ il derby al Mercante fra Bassano e Venezia (1-2) nel posticipo della trentesima. I leoni di San Marco dispiegano le ali e, complice la sconfitta del Parma al Tardini con il Fano (0-1), volano a +8 dalla seconda, quel Padova che, con la vittoria (1-0) sul Modena, ha scavalcato i ducali. PIPPO ESEMPLARE I grandi restano tali anche in Terza serie. «Sono stato fortunato ha ammesso Pippo Inzaghi – perchè ero intenzionato a sostituire Falzerano. Invece l’infortunio di Moreo mi ha fatto cambiare scelta». Fatalista Joe Tacopina. «È la forza del destino ha dichiarato l’avvocato-presidente del Venezia -. Non abbiamo fatto ancora niente, ma sono sicuro che la promozione non ci sfuggirà». RABBIA DUCALE Diverso il clima a Parma, scivolato a -10 dalla vetta. «Chiedo scusa a tutti ha affermato Daniele Faggiano -. Non possiamo perder punti con tre squadre che occupano la parte destra della classifica, come è accaduto in queste tre settimane». Poi il ds gialloblù ha contestato la direzione arbitrale. «Siccome esiste questo malcostume fa riferimento al collega Perinetti – ora mi lamento pure io: c’era anche un rigore nel primo tempo a nostro favore. Ci siamo davvero stancati. Pretendo più attenzione». […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il campionato si decide in primavera. Quante volte abbiamo sentito questo ritornello? Primavera è arrivata. Anche in Lega Pro. Vediamo cosa riserverà ai ramarri e alle avversarie in quello che sembra essere più un rush per il secondo posto (che vale l’acceso diretto alla seconda fase playoff) che per il primo (promozione diretta). Il Venezia infatti, dopo l’allungo di lunedì (2-1 a Bassano), ha già un piede in B. Solo un suicidio sportivo potrebbe fermare Pippo Inzaghi e i suoi ragazzi. PORDENONE 54 Il calendario riserva ai ramarri 4 gare in casa e altrettante in trasferta. Due gli scontri diretti: a Reggio Emilia fra due turni e con il Padova al Bottecchia alla 35. Sabato alle 16.30, nel match arbitrato da Nicoletti di Catanzaro, ospiteranno il Lumezzane. Davanti al popolo naoniano, oltre al Lume e al Padova, affronteranno Modena e Feralpi. In trasferta, oltre a quella di Reggio, sono attese le sfide con Fano, Albinoleffe e Sambenedettese. Obiettivo principale: il secondo posto. Secondario: il terzo. Realistico: il quarto. VENEZIA 67 Anche i leoni di San Marco divideranno equamente fra viaggi e ospitate le restanti 8 gare. L’unico confronto diretto sarà quello di Padova alla 34. Aspettano la visita al Penzo di Santarcangelo, Feralpi, Fano e Albinoleffe. Prima di Padova andranno a Bolzano. Dopo, a Gubbio e Macerata. Obiettivo principale: promozione subito. Secondario: nessuno. Realistico: B diretta. PADOVA 59 I biancoscudati sono gli unici ad avere 5 gare in casa e 3 sole in trasferta, ma dovranno affrontare ben 3 scontri diretti in rapida successione fra la 33. e la 35. Prima con Parma e Venezia all’Euganeo, poi al Bottecchia. All’Euganeo anche i match con Bassano, Ancona e Lumezzane. In viaggio a Salò e Bolzano. Obiettivo principale: primo posto. Secondario: secondo. Realistico: terzo. […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È affidandosi ai numeri e ai raffronti che il Pordenone può ancora sperare di raggiungere il secondo posto, obiettivo nuovamente possibile dopo le frenate ripetute del Parma di D’Aversa. E non si parla solamente del fatto che nonostante il periodo difficile il ramarro sia ancora lì a giocarsela, bensì di un paragone con lo stesso intervallo di partite del girone d’andata. Dopo l’undicesima gara di campionato, infatti, il Pordenone si trovava ad avere guadagnato 18 punti, frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e altrettante sconfitte. La posizione occupata era la nona, ma allora la classifica era cortissima. Non fu comunque un cammino illibato, come non lo è stato quello dell’inizio del ritorno. Il ramarro del post giro di boa nello stesso arco temporale ha guadagnato solamente 2 punti in meno, arrivando così a quota 16 nelle prime 11 giornate. Se non si era parlato di crisi allora, perché farlo adesso? […]

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Un pordenonese doc ed ex neroverde sarà di scena sabato al Bottecchia. È il centravanti Tommaso Lella, classe 1988, a Lumezzane dallo scorso gennaio e titolare in 6 delle 8 gare giocate con la squadra bresciana. Non vuole rilasciare interviste, il giocatore, nonostante manchi da via Stadio dal 2013, quando affrontò i ramarri con la maglia della Clodiense. Decisione da rispettare, anche se con la maglia della squadra cittadina Lella aveva lasciato il segno e di aneddoti da raccontare – vista la sua parentesi – ne avrebbe certamente: tre stagioni al Bottecchia, dal 2008 al 2011, con 87 presenze e 21 gol. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) La gara di Ancona ha dato a Tedino una certezza: là davanti c’è scelta. Con la certezza rappresentata da Arma – anche se ultimamente non segna, fa un gran lavoro –, con Cattaneo in buona forma, Padovan lanciato dal secondo centro consecutivo e con Berrettoni pronto al rientro il tecnico del Pordenone, per la gara col Lumezzane di sabato (alle 16.30) dovrà pensare attentamente al terzetto da schierare. Naturalmente il protagonista è il giocatore della Juventus, Stefano Padovan, che sta vivendo un ottimo periodo. Dopo i primi tempi di ambientamento, l’attaccante classe 1994 ha preso la mira nelle gare con Bassano e Santarcangelo per poi centrare il bersaglio con Alto Adige e Ancona: è reduce dalla sua quarta gara da titolare ed è ormai sicuro del suo posto, se continua a giocare così. Al suo fianco Arma è indiscutibile, considerati i 14 gol, il lavoro che svolge per la squadra e la sua generosità: deve solo riprendere lucidità negli ultimi sedici metri, visto che ha segnato una sola volta nel 2017. Alle loro spalle non si discutono classe e numeri di Berrettoni, così come la vivacità di Cattaneo: è un bel quadro per l’allenatore, che ha bisogno di forza, gol e talento per provare a continuare a stare nei quartieri alti e – perché no – sferrare l’attacco al secondo posto ora distante 5 punti. Il campionato insegna che le rimonte sono possibili. Ancor più in questo caso, con la squadra che ha ancora due scontri diretti (con Reggiana e Padova) più partite abbordabili. […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Parlassimo di basket il suo sarebbe stato il classico canestro a fil di sirena. Infatti subito dopo il diagonale con cui Marcello Falzerano ha giustiziato il suo ex Bassano, l’arbitro Maggioni di Lecco ha fischiato la fine del match senza nemmeno rimettere il pallone a centrocampo per far riprendere il gioco. «Se ho dormito? Già ci riesco poco dopo una notturna normale, figuriamoci se potevo riposare bene con tutta quell’adrenalina in corpo la soddisfazione del centrocampista lagunare . Non cercavo rivincite, sono solo felice di aver regalato alla mia squadra un successo fondamentale per essere ancora più primi». Il suo gol ha scatenato l’«inferno», tra i 500 tifosi arancioneroverdi al Mercante e tra i compagni in campo e panchina. Per non parlare di mister Inzaghi che ha esultato il video sta già spopolando sui social proprio come quando segnava. «Non segnavo da un anno e la cosa iniziava un po’ a pesarmi. Nella prima parte di stagione col Bassano avevo colpito 5 pali e un gol mi era stato tolto per l’ultimo tocco di un compagno. Era un’azione molto simile a quella di lunedì, stavolta Zampano ha tentato il colpo di tacco senza toccare la palla, ma essendo sulla traiettoria del mio tiro ha ingannato provvidenzialmente il portiere con la sua finta». […]

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un vantaggio di 8 punti a otto gare dal termine, la schiacciasassi Venezia è sempre più vicina a trasformare in realtà il sogno serie B. Un mattone fondamentale è stato messo lunedì a Bassano dove i lagunari hanno colto la settima vittoria consecutiva, l’undicesima (quinta di fila) in trasferta. Un 2-1 al 94′ con la firma di Falzerano, otto giorni dopo l’1-0 del Penzo sul Modena grazie a Geijo. «Segnali importanti, una squadra non vince per caso alla fine come a noi succede spesso il plauso di Pippo Inzaghi . I miei ragazzi creano sempre tanto, ci credono, danno tutto quello che hanno e sanno soffrire. L’unico neo è che, purtroppo, non abbiamo fatto ancora nulla». Il blitz del Mercante ha subito raffreddato gli entusiasmi del Padova, neo vicecapolista davanti al Parma (crollato a -10). «Io sono orgoglioso di quanto fatto a Bassano, di una vittoria ottenuta schierando titolari quattro giocatori che l’anno scorso erano in D sottolinea Inzaghi riferendosi a Soligo, Fabiano, Modolo e Cernuto . Tutti si battono con grande volontà e impegno contro Parma, Padova e squadre importanti. Ripeto, sono molto felice della scelta che ho fatto in estate sposando il progetto di Tacopina e Perinetti. E sono contento per i tifosi che a Bassano erano davvero in tanti. Li aspettiamo domenica al Penzo col Santarcangelo (ore 16.30), altro viatico importante». […]

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Come in un film, con il finale che non t’aspetti, quello più appassionante possibile. Segna l’ex, il più atteso, che manda di traverso il lunedì sera a Stefano Rosso e a Werner Seeber, che si erano scagliati contro il grande «traditore» in una conferenza stampa al veleno. E lui, Marcello Falzerano, non ha risposto per le rime, ha incassato senza alzare i toni e al 94’ di un Bassano-Venezia che assomiglia tanto a una sentenza finale nella corsa al primo posto, ha infilato il suo ex compagno Elia Bastianoni con un esterno destro chirurgico all’angolino. […] «Ho sentito che qualcuno voleva provare a togliermi il gol – scherza il match winner del Mercante – ma non scherziamo, il gol è mio. Zampano era sulla traiettoria e ha provato a deviarla di tacco, ma la palla è entrata senza la sua deviazione. Sull’esultanza non ho particolari cose da dire, ho liberato la mia gioia, ma era gioia e basta. Anzi, mi dispiace perché ho dato un dispiacere a tanti amici e ai miei vecchi compagni di squadra. Sono contento solo perché ho fatto gol all’ultimo secondo, sapendo che la cosa valeva i tre punti e di conseguenza saremmo arrivati a +8 sul Padova. Ho esultato solamente per quello. Non c’erano secondi fini. Anzi: mi dispiace per i miei ex compagni, cui voglio ancora bene e spero che riescano a centrare l’obiettivo playoff ». […]

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Venezia subito in campo, dopo il trionfo di Bassano, per una seduta defatigante ieri mattina, mentre le condiziooni di Moreo e Marsura saranno valutate nella giornata di oggi. ntanto il giudice sportivo ha inflitto al Venezia un’ammenda di 1.000 euro “perché propri sostenitori in campo avverso introducevano e facevano esplodere nel proprio settore un petardo di notevole potenza, senza conseguenze”. […]

Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Bassano, il giorno dopo. E se nell’aria risuonano ancora i canti dei tifosi, gli oltre seicento che hanno riempito la gradinata del “Mercante”, i protagonisti hanno lo sguardo di chi sa di avere fatto un passo importante nella strada verso la B. Il presidente Joe Tacopina ha in agenda il volo per Palermo, dopo aver lasciato Bassano con un sorriso formato 32 denti e il “gimme five” a tutti. «Bisogna crederci sempre e la partita di Bassano lo dimostra » dice l’avvocato newyorkese «farlo sino all’ultimo secondo della partita. Il Venezia è una squadra speciale, forte; abbiamo giocatori che potrebbero essere in serie A. Acquadro era in panchina ma al gol di Falzerano è stato il primo a corrergli incontro, Bentivoglio è straordinario: all’89’ ha perso palla ma ha rincorso l’avversario per andare a recuperarla. Molto merito è di Filippo Inzaghi, è un vincente, lo è sempre stato nella sua carriera e quando lo abbiamo preso con il direttore sportivo Giorgio Perinetti, lui ci ha detto che voleva tornare a primeggiare». Una piazza che inizia a ripopolarsi, a guardare ad altri palcoscenici e, dunque, il tema stadio diventa più che mai d’attualità. Magari stavolta è quella buona. «I tifosi, la città e l’Italia meritano un nuovo impianto» dice Tacopina «e stiamo lavorando per questo». Se il presidente non sta nella pelle nel vedere la classifica, Filippo Inzaghi preferisce invece vestirsi da pompiere. «Ci sono altri 24 punti a disposizione» osserva «e abbiamo solo otto punti di vantaggio, con la trasferta di Padova da affrontare. Il Bassano si è confermato una delle migliori squadre del girone ma i tre punti sono stati importanti anche se prima dovevamo essere più cinici. La vittoria è meritata, non si vincono per caso le gare all’ultimo». […]

Ore 15.00 – Salta l’allenamento pomeridiano dei Biancoscudati alla Guizza dopo la lunga seduta mattutina.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ arrivato in biancorosso in estate dal Chievo, e un po’ tutti i tifosi biancorossi di Raffaele Pucino si sono ricordati dei due gol che il terzino casertano aveva segnato al Vicenza con la maglia del Varese. «Quei gol me li ricordo bene – sottolinea Pucino – in un’occasione ho segnato di testa e abbiamo vinto due a zero; il secondo è stato un gran gol che ha consentito al Varese di pareggiare la partita proprio al 90esimo. Ho segnato sempre al “Menti” sotto la gradinata nord, e quando sono arrivato la prima cosa che ho pensato è che dovevo per forza farmi perdonare». In carriera Pucino non ha mai segnato tanto, ma probabilmente quando c’è di mezzo il Vicenza si trasforma. Con quattro reti è il capocannoniere di Pierpaolo Bisoli, un bottino inaspettato. «Se dicessi il contrario sarei un bugiardo – precisa il difensore del Vicenza – ma finora da quel punto di vista è andata bene. Ho segnato un gran gol contro il Frosinone partendo dalla nostra metà campo, una rete purtroppo inutile a Brescia perché abbiamo perso, e due calci di rigore». Si, perché Pucino è anche il rigorista della squadra, incarico che si è conquistato vincendo quasi sempre le sfide dagli undici metri che ingaggia con i compagni durante gli allenamenti. «Il mister ha deciso così e io non mi tiro indietro – sottolinea – finora ho calciato due volte e sono riuscito a fare gol in entrambe le occasioni. Ho sempre calciato al 90esimo, ma mentre a Terni il rigore valeva la vittoria, sabato a Frosinone è servito solo al gol della bandiera. Inutile dire che contro la Ternana ho sentito il peso di calciare un rigore importante per la nostra classifica, ma è andata bene». […]

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Il futuro presidente della Lega di Serie B dipenderà anche da quello che accadrà oggi a Milano dove si riuniranno i venti club di A. L’assemblea di via Rosellini – che riprenderà i lavori dalle 13 – dovrà esprimere i nomi dei futuri consiglieri federali. E attorno al nome di Claudio Lotito ruoterà l’interesse della Serie B. Il presidente della Lazio e patron della Salernitana, infatti, ha deciso di candidarsi la settimana scorsa alla successione di Andrea Abodi. Una scelta sorprendente fino a un certo punto vista dal momento che il suo futuro nel Consiglio federale attraverso la strada della A è a rischio. Ecco allora che l’elezione a numero uno della B gli garantirebbe quel posto. Vicenza con Lotito? Oggi tocca alla A, mentre sabato alle 11 sarà il turno della B ritrovarsi negli uffici di via Rosellini a Milano per provare a scegliere l’uomo del futuro. Lotito al momento è l’unico candidato e tra la decina di club che si sono schierati al suo fianco nel Consiglio straordinario di venerdì scorso c’è anche il Vicenza. Nelle ultime ore, però, il club avrebbe aperto anche a una candidatura alternativa. «Sono entrato da poco in Lega – ha dichiarato ieri il presidente del Vicenza, Alfredo Pastorelli -. Sto studiando tutto il materiale, quello che ha fatto Abodi e quello che ha fatto in A Lotito e quello che potrebbe fare per la B. Mi riservo fino a sabato di studiare bene e confrontarmi con gli altri presidenti». […]

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) «Il tempo stringe ragazzi». Comincia così, con queste parole del condottiero Pierpaolo Bisoli, il primo allenamento della settimana dei biancorossi reduci dalla sconfitta di Frosinone. «Adesso – dice l’allenatore, gironzolando in mezzo ai suoi giocatori, con lo sguardo rivolto verso il terreno di gioco – si fa sul serio, bisogna fare bene le partite in casa». Poi si lavora. Dopo il riscaldamento, la squadra si sdoppia. Una si reca col “prof.” sul campo numero 2 per svolgere un lavoro fisico, l’altra resta con Bisoli sull’1 per un’esercitazione tattica. Quindi, tre mini partite da 10′ ciascuna. I biancorossi si presentano praticamente al completo. Fanno eccezione, rispetto al gruppo, Salvatore D’Elia e Giuseppe Rizzo – per loro seduta differenziata sul campo (palestra e corsa); differenziato anche per Renato Barbosa e programma di recupero personalizzato per Fabinho e un sorridente Nicholas Siega.Bisoli, che ovviamente tiene tantissimo alla sfida in programma domenica al Menti con il Brescia, anche perchè è la squadra del figlio Dimitri, non ha perso di vista la cura dei dettagli, anche se quello di ieri è stato il primo allenamento della settimana che sarà lunga, visto che si gioca di domenica, alle 15. […]

Ore 12.50 – (Gazzettino) Paolo Bartolomei sta attraversando un buon momento di forma e nelle ultime partite ha fatto parte dell’undici titolare. Il Cittadella però ha raccolto poco rispetto al gioco prodotto. «C’è rammarico – sostiene il centrocampista toscano – per gli episodi letti male dagli arbitri nelle ultime due partite, ma in campo andiamo noi e ci assumiamo le responsabilità per alcune ingenuità commesse. Ad Ascoli abbiamo lasciato Gigliotti libero di colpire sul primo gol, poi ci siamo abbassati troppo ed è finita come non doveva finire». Il ventottenne ex Reggiana non demorde: «Abbiamo espresso un buon gioco, anche se abbiamo raccolto solo due punti nelle ultime tre gare. Ripartiamo da queste positività per tornare alla vittoria con lo Spezia. Anche ad Ascoli nella prima mezz’ora abbiamo fatto vedere che eravamo in grado di tenere bene la partita, poi l’espulsione di Iori ci ha un po’ messi in difficoltà, ma bisogna saper migliorare anche su questi aspetti. Il rosso al capitano (un turno di squalifica, fermato dal giudice anche Scaglia) è arrivato dopo il fallo subìto proprio da Bartolomei. «Manuel cercava di battere subito la punizione, ma Cassata stava sulla palla e non gli permetteva di farlo. Ho visto l’arbitro che arrivava di fretta estraendo il cartellino rosso. Doveva capire che non c’era stata cattiveria, al massimo poteva dare il cartellino giallo». […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Ci sarà pure un giudice a Berlino», diceva il mugnaio tedesco che, nel ‘700, voleva opporsi al sopruso di un nobile, pretendendo un trattamento equo. A quanto pare un giudice (sportivo) abbastanza equo c’è anche in Serie B. E così Manuel Iori, ieri, è stato squalificato per un turno e non di più.  […] Ed è naturale partire da quanto accaduto al “Del Duca” parlando con Paolo Bartolomei, coinvolto in prima persona nell’azione che ha portato all’espulsione di Iori. «Manuel è arrivato per battere velocemente dopo il fallo che io avevo subìto» racconta la mezzala granata. «Cassata non gli ha permesso di riprendere il gioco, spostando la palla». Ha intuìto subito che il direttore di gara, Aureliano di Bologna, aveva travisato le cose? «L’ho visto accorrere di fretta e ho capito subito che sarebbe successo il peggio. La sua è stata una decisione allucinante, perché non doveva esserci nemmeno l’ammonizione, non essendo presente nel gesto la minima cattiveria. Manuel ha provato a spiegargli cos’era successo, ma non c’è stato nulla da fare». Lei era vicino anche ad Almici, in occasione del generoso rigore a vostro favore. «Guardate che non ci è stato regalato: il tocco di mano c’era, il difensore non se ne sarà accorto, ma ha colpito la palla. L’errore ad Ascoli è stato uno solo, contro di noi». Anche lei, come Alfonso, è convinto che un Citta ai playoff non sia ben visto nelle alte sfere? «Dopo 31 giornate sembra che diamo un po’ di fastidio, ma dobbiamo essere più bravi anche delle decisioni avverse. E comunque l’arbitro ci ha penalizzato, ma in campo ci andiamo noi ed è giusto che ci assumiamo le colpe per le ingenuità in cui siamo incappati. In occasione del primo gol abbiamo lasciato Gigliotti libero di colpire. E sull’1-1 ci siamo abbassati, l’Ascoli ha preso coraggio e ci ha punito di nuovo».

Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Lo sceneggiatore di Bassano-Venezia deve essere stato Hannibal Lecter perchè una crudeltà del genere non si era mai vista (dopo i punti restituiti eppoi tolti a luglio al Novara due anni fa, naturalmente). La Virtus è in un momento che se domani indovina il jackpot milionario al Superenalotto, un’ora dopo scoprono che la macchinetta del tabaccaio era guasta e ha sbagliato a vidimare la schedina annullandogliela. Il povero Bertotto a forza di recitar da mental coach per estrarre il meglio dalla sua ciurma, avanti così e finirà lui lungo disteso sul lettino dello psicanalista. Ha visto cose più strampalate Valerio in tre settimane di Bassano che in 13 anni filati di Udinese in A. […] Bertotto al triplice fischio, mentre Joe Tacopina schizzava sotto il settore dei supporter arancioneroverdi sventolando la bandiera col leone di San Marco, lui invece radunava i giocatori nell’huggle, il rituale abbraccio pre e post gara, col tecnico in mezzo al gruppo a incitare i suoi. Sequenze contrapposte di uno stesso film che al posto dei titoli di coda srotola numeri raggelanti: sesto ko di fila e bisogna risalire quasi alla preistoria per rintracciare depressioni simili. Non tanto nel computo di sconfitte ma come ruolino declinante: stagione 1977-78, Bassano che retrocede da 15° dalla Promozione (l’Eccellenza d’oggidì) alla Prima Categoria. Tuttavia, siccome a Padova domenica sera Bassano potrà riattivare il solo Fabbro (mentre i biancoscudati saranno senza Emerson e Madonna squalificati), la sterzata dovrà essere di testa perché a personalità e organizzazione già ci siamo. […]

Ore 11.30 – (Gazzettino) «Tante situazioni possono cambiare di giornata in giornata e bisogna andare avanti preparando al meglio la sfida che ci attende e cercando di fare il massimo. Ci sono ancora 24 punti a disposizione, non dobbiamo fare calcoli». Un passo avanti però è stato fatto visto che ora il Padova è secondo. «Sì, ma è ancora tutto aperto anche per le squadre che sono dietro di sette-otto punti». È comunque già un bel traguardo. «Il lavoro svolto è ripagato dai risultati e da una classifica ottima. Sono contento e soddisfatto, e credo che lo siano anche la società, i tifosi e la stampa». È scontato che la sua attenzione sia rivolta esclusivamente al campo, ma ha già avuto modo di parlare con il club del suo eventuale rinnovo? «Al momento non c’è stato alcun tipo di discorso, sono comunque valutazioni che non spettano a me». […]

Ore 11.20 – (Gazzettino) «Fino a quando la matematica non ci dirà che siamo arrivati primi, secondi o terzi, ci credo e lotto fino all’ultimo secondo». L’ennesimo gol nel recupero con tanto di vittoria finale del Venezia nel posticipo con il Bassano non ha tolto la voglia di combattere a Brevi. Il tecnico non ha visto la partita dei rivali, nonché del prossimo avversario, ma ovviamente è stato informato quando Falzerano a una manciata di secondi dalla fine ha indovinato il destro del 2-1. «Il calcio è così. Se segni tante volte alla fine c’è bravura e capacità di crederci, ma anche un pizzico di fortuna. Dicono che la fortuna aiuta gli audaci, però ogni tanto gira. E noi siamo un po’ in debito». Poi aggiunge: «In questo momento tutte le partite sono complicate».

Ore 11.10 – (Gazzettino) «Vista la reazione, posso pensare che il mio gesto sia stato frainteso da alcuni giocatori del Modena che in effetti hanno reagito cercando il contatto, ma non mi aspettavo assolutamente un provvedimento di questo genere. La società fa ricorso? Credo che i margini ci siano, stiamo a vedere». Queste invece le parole del direttore generale Giorgio Zamuner: «Ero già nel tunnel che porta agli spogliatoi e non ho visto il parapiglia, ma leggendo la motivazione del giudice tre giornate mi sembrano sinceramente tante, soprattutto in considerazione del fatto che se dovessero squalificare i giocatori che esultano, allora quelli del Venezia dovrebbero essere squalificati tutti perché lunedì sera a Bassano dopo avere segnato il gol della vittoria al 94′ sono andati in campo giustamente a festeggiare. Non mi sembra che Madonna abbia esultato in modo tale da poter innervosire i calciatori del Modena. Che poi si trovasse vicino alla panchina avversaria è stata una casualità perché nel secondo tempo ha giocato su quella fascia e quando è terminata la gara si trovava lì».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Tre giornate di squalifica a Nicola Madonna e ammenda di tremila euro alla società. È salatissimo il conto presentato al Padova dal giudice sportivo per gli attimi di tensione vissuti nell’immediato dopo gara al Braglia. Nessun provvedimento a carico del Modena, mentre in base al rapporto del commissario di campo e del rappresentante della procura federale il giocatore biancoscudato è stato sanzionato perché al termine della gara assumeva un comportamento provocatorio verso gli occupanti della panchina avversaria provocandone la reazione e profferiva un’espressione blasfema. Quanto alla società, la motivazione è duplice: perché propri sostenitori più volte durante la gara intonavano cori offensivi verso le forze dell’ordine, e per indebita presenza negli spogliatoi al termine della gara di persona non identificata, ma riconducibile alla società, che rivolgeva frasi offensive a un addetto federale. […] Ecco le dichiarazioni di Madonna: «Al triplice fischio ho esultato verso i compagni della nostra panchina, la partita era stata tirata e quindi la gioia era tanta».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Si è spento nella notte tra lunedì e martedì Cristiano Cervato, uno dei panzer del Grande Padova di Rocco. Nato a Carmignano di Brenta il 19 ottobre 1935, ha indossato per dieci stagioni la maglia biancoscudata collezionando 244 partite. L’esordio il 20 settembre 1959 in un Inter-Padova (6-3). In serie A ha disputato anche i due campionati successivi, mentre le altre sette annate in B. La sua prima volta all’Appiani fu però in una finale del campionato ragazzi quando militava con il Carmenta, e avversario era proprio il Padova che si impose 3-1. Dal Carmenta poi passò al Treviso, con il quale giocò in B e C dal 1954 fino al 1959, anno del suo trasferimento all’ombra del Santo. […] A proposito di gol raccontava: «Il più bello che ho visto l’ha fatto Brighenti a Bologna. C’è stata un’azione, il pallone è passato anche da me e poi Rosa ha fatto un lancio lungo verso Brighenti che in rovesciata l’ha messa all’incrocio. Eravamo stupiti noi i campo e la gente fuori». Anche il Padova si è stretto attorno ai familiari e agli amici di Cervato. I funerali si terranno domani nella chiesa di Santa Maria Assunta a Carmignano.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Complici gli ultimi sviluppi disciplinari, la vittoria di Modena è ormai già un ricordo. Domenica all’Euganeo arriva il Bassano e Oscar Brevi quasi certamente lo dovrà affrontare senza tre titolari: Emerson e Madonna, squalificati, oltre a Neto Pereira. È atteso per oggi l’esito dell’ecografia a cui il brasiliano si è sottoposto dopo aver abbandonato il match del “Braglia”, tre giorni, fa, al 33′ del primo tempo per un problema al flessore della coscia destra. «Spero non sia nulla di grave, non voglio espormi fino a quando non ci sarà il verdetto degli esami», l’auspicio del tecnico biancoscudato ieri, alla ripresa degli allenamenti alla Guizza. «In questi giorni verificheremo anche gli altri che domenica erano acciaccati: Sbraga aveva un affaticamento al flessore, e così pure Favalli, mentre De Risio aveva corso tanto ed era un po’ provato, e con lui pure Alfageme».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E pure l’ammenda era in qualche modo prevedibile, visto che al “Braglia” il commissario di Lega era stato visto annotare sul suo taccuino i cori piovuti dalla curva dei tifosi biancoscudati: i tremila euro, infatti, comprendono “cori offensivi verso le forze dell’ordine”, come scritto dal giudice sportivo, e ” indebita presenza negli spogliatoi al termine della gara di persona non identificata ma riconducibile alla società che rivolgeva frasi offensive ad un addetto federale”. Proprio da quel convulso finale di gara, però, sono scaturiti i danni peggiori. Perché Nicola Madonna, inaspettatamente, ha rimediato tre giornate «perché al termine della gara assumeva comportamento provocatorio verso gli occupanti la panchina avversaria, provocandone la reazione, e proferiva una espressione blasfema». Un provvedimento che lo costringerebbe a saltare le gare contro Bassano, Feralpi e, soprattutto, Parma. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La possibilità di avvicinarsi alla vetta della classifica sfumata al 94′ di Bassano-Venezia, due sere fa, non regge nemmeno il confronto. La vera “mazzata” sul Padova è arrivata ieri, lontana dal calcio giocato: tre giornate di squalifica a Nicola Madonna, una ad Emerson, e tremila euro di multa alla società. Una stangata in tutti i sensi, attesa per il brasiliano, ma del tutto inaspettata (e apparentemente spropositata) per l’esterno. Il ricorso del a società è già pronto, ma fino a che non ci sarà la sentenza di secondo grado – ammesso, poi, che in appello il Padova abbia ragione – il colpo incassato rimarrà forte. La decisione. La squalifica di Emerson era scontata: diffidato, e nuovamente ammonito domenica a Modena, si sapeva che avrebbe dovuto saltare la gara di domenica col Bassano.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E invece, proprio dal suo racconto, nel libro “Nella fosse dei leoni” di Pino Lazzaro, emerge che un gol, uno solo, era riuscito eccome a realizzarlo. E mica in una gara qualunque. «Contro il Venezia», il suo ricordo. «C’era tanto di quel fango che non so come quel giorno mi riuscì di fare gol. Non so come il portiere non abbia preso quel pallone, con tutto quel fango nemmeno la rete ha toccato tanto andava piano». Ma il calcio di allora era così, ben più lontano dai riflettori di quanto non lo sia oggi, e chi segnava importava poco una volta che la partita era vinta. Figurarsi in quel Padova di Rocco, in cui il lavoro più nobile era quello sporco, dei difensori, silenzioso ma tremendamente efficace. E così se n’è andato, Cristiano Cervato, lontano dai riflettori. Ora gli spetta comunque un posto nell’Olimpo del calcio padovano.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Se n’è andato un altro “grande” del passato. Nella notte tra lunedì e martedì, nella sua casa di Carmignano si è spento Cristiano Cervato, 82 anni, uno dei panzer biancoscudati che tra gli anni Cinquanta e Sessanta hanno scritto le pagine più belle e gloriose dell’ultracentenaria storia del Padova. Forse meno conosciuto dei suoi più illustri compagni, da Scagnellato ad Azzini, da Blason a Pin, poiché arrivò in biancoscudato solo nel 1959 senza mettere la sua firma sulla stagione 1957-1958 del terzo posto in Serie A, ma ugualmente importante nella storia della principale squadra cittadina. […] Alla fine, furono dieci i campionati tra Serie A e cadetteria nei quali giocò, quasi sempre da terzino. Le sue 244 partite ancora oggi gli valgono il settimo posto nella classifica dei giocatori del Padova con più presenze di sempre, dietro solo a Scagnellato, Sforzin, Zanon, Longhi, Celio e Da Re. […] Gli almanacchi, però, non gli hanno reso onore fino in fondo: passerà alla storia come il classico “terzinaccio” che in 244 partite con la maglia biancoscudata non ha segnato nemmeno una rete.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Come uno tsunami: il gol di Falzerano al 94’ che spedisce il Venezia a +8 sul Padova lunedì sera a Bassano, la squalifica di Nicola Madonna per tre giornate dopo un’esultanza smodata domenica a Modena con tanto di bestemmia, i 3000 euro di multa «perché propri sostenitori, in campo avverso, più volte durante la gara, intonavano cori offensivi verso le forze dell’ordine e per indebita presenza negli spogliatoi al termine della gara di persona non identificata ma riconducibile alla società che rivolgeva frasi offensive ad un addetto federale», lo stop di Emerson per un turno per cumulo di ammonizioni. Il martedì del Padova, nonostante il successo di Modena, è amaro come il fiele. Tanto che la società, dopo aver appreso della stangata su Madonna, uno dei giocatori più importanti, da parte del giudice sportivo dopo la segnalazione della procura federale, ha annunciato immediato ricorso d’urgenza. Lo stesso sarà discusso venerdì pomeriggio e le possibilità di un parziale accoglimento ci sono: «Non ho visto nulla perché ero nel tunnel degli spogliatoi – spiega il direttore generale Giorgio Zamuner – ma, leggendo le motivazioni della squalifica di Madonna perché ha esultato davanti alla panchina del Modena pronunciando un’espressione blasfema, tre giornate mi sembrano tantine. Quello della Procura ha fatto il referto, l’arbitro non c’entra. Se valesse questo principio per lo stesso motivo allora ieri sera i giocatori del Venezia perché hanno esultato giustamente al gol al 94’ avrebbero dovuto essere tutti squalificati. Faremo ricorso d’urgenza contro i tre turni e ci auguriamo vivamente che vengano ridotte, perché mi pare sanzione abnorme. Se si dovesse essere squalificati per una bestemmia, dovrebbero essere fermati decine di giocatori ogni settimana». […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Sono trascorsi ormai quasi settant’anni da quell’epoca ruggente ed indimenticabile e i «superstiti» della storica era di Nereo Rocco si contano sulle dita di una mano. Di un Padova eroico che mise paura ai giganti del calcio sono rimasti Humberto Rosa, Kurt Hamrin e Sergio Brighenti, mentre da ieri se n’è andato all’età di 82 anni pure Cristiano Cervato. Un altro dei «Panzer», come venivano soprannominati i giocatori biancoscudati dell’epoca migliore della storia del calcio. Il Padova che arrivò terzo nella stagione 1957-1958 in Serie A e che contese a suon di catenaccio lo scudetto a Juventus e Fiorentina perde un altro pezzo e del resto purtroppo non potrebbe essere diversamente, considerato che gli anni passano per tutti, anche per le vecchie glorie che hanno portato in alto il nome del Biancoscudo. Cervato, classe 1935, che accompagna in cielo il Paròn, il capitano Lello Scagnellato e molti suoi compagni del Grande Padova di fine anni ’50, si è spento nella notte fra lunedì e martedì. 244 presenze da terzino con la maglia biancoscudata, 10 campionati a calcare il terreno dell’Appiani contro le squadre più forti d’Italia, Cervato fu un perno della difesa a catenaccio adottata da Rocco. […]




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