Padova, Bergamin: “Io vado avanti! Ma non è detto che faccia ancora il presidente perché…”

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“Io vado avanti, voglio esserci perché voglio che ci sia continuità!”. Firmato Giuseppe Bergamin: il presidente del Padova, ospite di “Tutti in campo Spogliatoi” su Tv7 Triveneta, ha aspettato la fine del suo lungo intervento per sbilanciarsi riguardo alla sua eventuale permanenza nella società Biancoscudata. Ma non è detto che ne rimanga il presidente, dato che ha proseguito la frase con un eloquente “Che poi sia io quello a detenere l’autorità maggiore quello è un altro discorso…”. Un’affermazione che si collega alla domanda precedente, che ha un nome ed un cognome precisi: “Il probabile ingresso in società di Alessandro Banzato? Il nome l’avete fatto voi… Sto seguendo diverse strade e sto facendo un percorso di approccio con delle persone che in qualche modo mi hanno dato ascolto, ma ci sono diversi nomi in ballo. Quando ci sarà qualcosa di concreto lo dirò, e mi auguro che possa succedere presto! Magari la prossima settimana potremmo sapere qualcosa in merito. Sensazioni? Sono ottimista, perché vedo la luce anche dove c’è un po’ d’ombra…”.

Un epilogo di discorso che giunge al termine di un ragionamento ben più ampio fatto dal presidente Bergamin: “Guardando il futuro è facile distruggere ed è molto più difficile costruire, ma io non sono un disfattista. Mi piace essere costruttivo, ho iniziato quest’avventura perché sono un appassionato di calcio ed amo Padova e dopo tre anni la vedo allo stesso modo, ma è chiaro che bisogna fare delle valutazioni o un esame di coscienza prendendo atto degli errori commessi sotto tanti punti di vista. Il futuro? L’obiettivo è quello di consolidare quanto creato finora e di mantenere il Padova a questo livello, quindi bisogna confrontarci e valutare le nostre possibilità pensando a cosa si può ottenere dall’esterno perché ci possono anche essere delle persone interessate con risorse maggiori rispetto alle nostre e di conseguenza si potrebbe anche cambiare per dare ancor più forza a questo progetto sportivo importante. Dividermi da Bonetto? Io sono collaborativo, e ho capito a mie spese che all’interno di una società bisogna che ci siano ruoli precisi e un modo di comunicare molto più centralizzato su certi argomenti nonché competenze da tutti punti di vista. Non è giusto buttare al vento tutto quello che abbiamo fatto quest’anno… Brevi? Ho già detto che non abbiamo fatto un calcio spettacolo ma è stato redditizio, la qualità dei giocatori poi l’abbiamo vista in campo. Sono deluso, e quando parlo competenze intendo in ogni ambito. Noi magari pensiamo di sapere fare tutto ma per portare avanti un progetto importante dobbiamo affidare a qualcuno che sappia farlo e trovare risorse importanti”.




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