Cittadella, Venturato: “Chi resta dovrà rimettersi in gioco! Si riparte da zero, ed è la sfida più difficile…”

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Niente vacanze per Stefano Marchetti, e di conseguenza nemmeno per Roberto Venturato. Finché i giocatori sono a prendersi la tintarella al mare, direttore generale e allenatore lavoreranno per allestire il nuovo Cittadella. Dopo le valutazioni sugli attuali nomi dell’organico granata, è arrivato il momento delle scelte: chi tenere, chi liberare, chi inseguire sul mercato. Un lavoro meticoloso di strategie, di incastri, di conti da fare – per Marchetti – per far quadrare il budget messogli a disposizione dalla società. E la sinergia diggì-tecnico dovrà produrre i frutti migliori possibili. «Ci sono da valutare tante cose – spiega Venturato – C’è da capire quali possano essere gli obiettivi da perseguire, per creare una squadra che segua il proprio allenatore sin dal primo giorno di ritiro, perché ci sarà da affrontare un campionato molto difficile». Venturato indica già una propria griglia di partenza: «Le tre squadre retrocesse dalla massima serie, Pescara, Palermo ed Empoli, sono nomi di grosso calibro, al pari di quelle che sono salite dalla Lega Pro, tutte piazze molto importanti. Ci sarà tanta qualità nel prossimo torneo, e altrettanta competitività, ecco perché si stanno ponderando molte cose in questi giorni, per sbagliare il meno possibile». Per il momento, però, c’è poco di concreto sul tavolo del direttore generale. «Il mercato vero e proprio deve ancora partire, l’attuale Cittadella ha una rosa di giocatori quasi tutti sotto contratto, bisogna capire quanti di loro avranno grande voglia di ripartire, di rimettersi in gioco dopo un’annata esaltante, ricominciare tutto da zero. È la sfida più difficile che ci attende al varco».

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Tra i giocatori in scadenza di contratto ci sono stati i rinnovi di capitan Iori e del portiere Alfonso. Le posizioni di Pascali, Paolucci, Iunco? «Sono giocatori del Cittadella, sul quale ci sono opzioni per trattenerli un altro anno. La lista dei famosi diciotto over 21 anni determinerà qualche scelta, ogni posizione sarà valutata, ma è molto presto per definire queste situazioni. C’è da considerare che i cosiddetti giovani partiranno dal 1996, è la regola, che vale per tutti».

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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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