Mercato Padova, Candido e Zivkov si presentano: “Qui per una grande stagione”.

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Presentazione lampo per Petar Zivkov dal Vicenza al Padova assieme a Roberto Candido. Il primo, esterno sinistro under classe 1995, arriva dal Vicenza, il secondo a parametro zero dal Bassano: “Mi sono confrontato con Bisoli su Zivkov – spiega il dg Giorgio Zamuner – è un giocatore di prospettiva è in tale modo abbiamo una casella in più da riempire negli over, magari in attacco. È un ragazzo su cui possiamo investire e proveremo a farlo. Candido è un giocatore in cui crediamo e su cui abbiamo deciso di investire”. Ringrazio il presidente e il direttore per la fiducia che mi hanno dato – spiega Roberto Candido – sono un trequartista, che è il mio ruolo naturale. Sono qui con grande entusiasmo. All’Inter devo tantissimo perché ho fatto tutta la trafila del settore giovanile fino alla Primavera. Ho vinto la Champions dei giovani in nerazzurro con Bessa, Longo, Livaja, Crisetig”. Queste invece le prime parole di Petar Zivkov: “Sono serbo austriaco, a 15 anni e mezzo sono venuto al Chievo. Poi mi sono trasferito al Carpi e infine al Vicenza in B. Bisoli mi ha fatto esordire l’anno scorso. È molto bravo come allenatore, sono contento di essere qui”. Ancora Zivkov: “Sono molto contento di essere qui e di ritrovare mister Bisoli, è un allenatore bravissimo e sa quello che vuole… E fa allenamenti duri, com’è giusto che sia! Le mie caratteristiche? Sono un terzino sinistro, sono mancino e mi piace spingere sulla fascia. Mi ispiro a qualche giocatore? No, nessuno…”. Poi Candido: “Il Padova è una società sana e storica, e volevo venire in una piazza che vive di calcio e che lotta per qualcosa di importante! A Bassano ho passato due anni bellissimi, mi sono trovato bene e mi sono divertito ma adesso penso solo al Padova perché è uno step successivo della mia carriera! Il mio ruolo? Nasco trequartista, mi piace avere libertà in quella zona del campo ma soprattutto cercare la giocata decisiva magari anche forzandola… Però ho giocato anche da seconda punta e da esterno, perché nel calcio moderno bisogna essere duttili! Il mio idolo? Mertens, mi ispiro a lui”.




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