Live 24! Pordenone-Padova, il giorno dopo: godiamoci “la grande bellezza Biancoscudata”, aspettando la Triestina…

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Ore 22.20 – Serie C girone B, fischio finale: Santarcangelo-Vicenza 2-1.

Ore 21.20 – Serie C girone B, fine primo tempo: Santarcangelo-Vicenza 2-0.

Ore 20.30 – (Il Piccolo) […] Milanese, la squadra sta andando oltre le aspettative?«Nonostante la difficoltà di operare sul mercato fino all’ufficializzazione del ripescaggio ho cercato di costruire una squadra guardando anche a quelli che si stavano rinforzando. Non volevo rischiare la categoria proprio nell’anno del centenario». C’è solo il neo del rendimento al Rocco.«È vero nel nostro stadio abbiamo vinto poco ma fuori abbiamo compiuto imprese difficili da prevedere». C’è un perché?«In C ci vuole cattiveria altrimenti non si vince specie in un girone dove c’è molto equilibrio. Ma non dobbiamo dimenticare che tutti gli avversari hanno dalla loro una maggiore esperienza e amalgama nella categoria. Sono convinto però che noi abbiamo ancora un buon margine di miglioramento e l’esperienza e la capacità di Sannino è un nostro plus. I ragazzi di allenano con intensità devono trovare continuità». In casa serve un atteggiamento diverso?«Se fuori siamo bravi a colpire negli spazi allora io dico che dobbiamo aggredire l’avversario e fare di tutto per passare in vantaggio nella prima parte della gara. Dobbiamo essere più feroci e così poi potremmo giocare come in trasferta». […] Ora c’è il derby con il Padova. Dopo una prova non soddisfacente in casa l’Unione ha sempre entusiasmato nella successiva trasferta… «È successo tre volte. Ma al di là della cabala sarà importante il confronto con una delle squadre più attrezzate oltre che attualmente è in vetta. Ma soprattutto è un derby sentito e sarà seguito da molti nostri supporter. Non dobbiamo deluderli». […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il trittico terribile che in sette giorni ha visto il Mestre affrontare tre squadre costruite per vincere, tre le quali le prime due della classe Padova e Renate, è finito con una vittoria e due sconfitte. Il Mestre mastica amaro. Dopo aver volato alto all’indomani della vittoria casalinga con il Bassano che l’aveva proiettata a ridosso del vertice, si devono fare i conti adesso con l’essere ai margini della zona playoff e soprattutto ci s’interroga sui perché due ottime prestazioni non hanno portato alcun punto. «C’è poco da fare ha spiegato Zironelli – siamo stati dei polli nel primo tempo. Non si possono concedere ripartenze in quel modo. Non c’è scritto da nessuna parte che si debba andare a pressare quando la squadra perde palla. Quando sbagli è inevitabile pagare, dopo è dura recuperare. Non ce l’abbiamo fatta, come del resto mercoledì scorso. Nel primo tempo abbiamo tirato poco in porta ha continuato – nella ripresa, invece, lo abbiamo fatto anche per il primo. Purtroppo il gol tra gambe, schiena e le parate del portiere non è arrivato. Dispiace, la prestazione c’è stata. Purtroppo buttiamo via tutto un lavoro per delle disattenzioni che non avremmo dovuto commettere, che non erano necessarie. E’ una cosa sulla quale siamo ricaduti ancora dopo mercoledì. Ne parleremo, dobbiamo migliorare». […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo Padova, il Mestre esce a mani vuoti anche da Mecchia con il Renate. Risultato bugiardo a fronte di una ripresa che si è rivelata un vero e proprio assedio alla porta brianzola, tuttavia, contro una squadra che fa delle ripartenze la propria arma vincente, gli arancioneri devono solo recitare il mea culpa per gli errori difensivi commessi nel primo tempo. Errori che hanno permesso a Gomez di fulminare per due volte l’incolpevole Favaro, rendendo tutto in salita per l’undici di mister Zironelli che pure si era impossessato delle redini del match mostrando il solito atteggiamento spregiudicato. Giocando per vie esterne, dove Finocchio da una parte e Lunetta dall’altra trovano spazio con una certa frequenza, gli ospiti si distendono in avanti rendendosi subito insidiosi con un’incornata di Gomez che Favaro blocca a terra. E’ l’anteprima del gol che arriva solamente due minuti dopo, quando sulla destra è Finocchio a liberarsi di Politti e a crossare per Gomez, il quale, spalle alla porta, inventa un tiro a girare che s’infila alla destra del portiere arancionero. La reazione mestrina non trova spazi tra le maglie difensive nerazzurre, tanto che sono costretti a cercare il più delle volte la conclusione dalla distanza. Il Renate invece fa ancora male al 25′ sfruttando un pallone perso dal centrocampo arancionero con la difesa sbilanciata. Lunetta s’invola sulla sinistra, crossa per l’indisturbato Gomez che scaglia al volo in fondo al sacco il pallone del raddoppio. Mestre in difficoltà. Sulla corsia di sinistra Fabbri e Beccaro, sui quali i brianzoli sono in costante raddoppio, riescono ad incidere. E allora si prova dalla destra. Casarotto ha un lampo alla mezz’ora, serve in profondità Spagnoli in mezzo all’area che non si fa pregare e gira in rete il pallone della speranza. […]

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Il primo ad entrare in sala stampa è Lavagnoli, l’ex di turno che ha disputato un’ottima partita. «Ci abbiamo messo l’anima con tutta la squadra. Non usciamo ridimensionati da queste due sconfitte perché abbiamo giocato sempre bene e siamo usciti a testa alta sia contro la prima che la seconda in classifica. Nel secondo tempo abbiamo dominato ma se perdi un motivo c’è e va capito e evitato l’errore. Non dovevamo concedere quelle due ripartenze nel primo tempo perché ci hanno creato una partenza ad handicap anche se poi il pallino del gioco l’abbiamo tenuto noi. Questo non vuol dire che dobbiamo cambiare il nostro modo di giocare piuttosto migliorare quelle piccole cose che possono costarci caro». Gli fa eco Spagnoli autore di uno splendido gol. «Non abbiamo demeritato anzi, era più giusto portarsi a casa almeno un pareggio. Stiamo migliorando partita dopo partita e anche ieri l’abbiamo dimostrato. Certo dobbiamo stare più attenti ma abbiamo tutti fiducia nel mister e sappiamo che questa è la strada giusta. Troveremo tantissime squadre che si chiuderanno ma noi non possiamo snaturarci piuttosto impegnarci per scardinare le difese e sbagliare meno sotto porta anche sui rimpalli dove contro il Renate non siamo mai riusciti a intervenire lasciando palla ai difensori brianzoli». […]

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Umori diversi dagli spogliatoi. Come sempre il primo a presentarsi è Zironelli, amareggiato per l’assedio del secondo tempo che non ha fruttato il pari. «Abbiamo commesso due ingenuità concedendo 4 palle e facendogliene sfruttare due. Poi abbiamo dimezzato lo svantaggio e nel secondo tempo abbiamo provato in tutti i modi a buttarla dentro. Vuoi per imprecisione, vuoi per sfortuna la palla sembrava non volere entrare dentro. Non possiamo comunque commettere distrazioni soprattutto contro una squadra che forse ha il miglior contropiede del campionato eppure tutto il secondo tempo abbiamo giocato con cinque punte. Più di così non potevamo fare e faccio i complimenti ai ragazzi ma una volta che vai sotto di due gol dopo tutto diventa più difficile. Se sono secondi in classifica non è certo un caso e se sono riusciti a portare a casa la vittoria merito loro ma io non posso rimproverarmi niente né rimproverare i ragazzi. In fin dei conti abbiamo in tre giorni affrontato prima e seconda in classifica, mica squadre di morti e da entrambe le partite siamo usciti a testa alta». […]

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Che fosse una partita difficile lo si sapeva e il Renate ha dimostrato di meritare appieno la posizione in classifica, ma il Mestre non esce affatto ridimensionato dalla sfida. Non fosse stato per un gol a freddo e una distrazione nel primo tempo, un pareggio sarebbe stato forse il risultato più giusto visto che nel secondo tempo si è giocato ad una porta sola. La difesa meno battuta del campionato non aveva mai tremato così tanto neanche contro squadre costruite per la promozione. Fatto sta che dopo soli pochi minuti di studio, il Mestre incassa l’1 a 0 al 7′ per una bella giocata di Gomez che, spalle a Perna, difende palla, si gira di scatto e di sinistro va a infilare la palla vicino al palo alla destra di Favaro che non si muove nemmeno. Gli arancioneri cercano subito di reagire soprattutto sulla fascia sinistra con veloci scambi tra Beccaro e Fabbri ma Finocchio ripiega sempre sul laterale mestrino chiudendogli gli spazi per il cross. Cevoli schiera bene la sua formazione. Difesa a 4 supportata da Finocchio mentre Gomez cerca palla a centrocampo rendendo difficile la manovra dei padroni di casa. Il Renate aspetta e riparte cercando il centravanti che al 20’libera Lunetta che impegna Favaro. La reazione del Mestre arriva con un tiro a giro di Sottovia che sfiora il palo. Sul ribaltamento di fronte il Mestre subisce il raddoppio. Lancio lungo dalla difesa per Finocchio che di testa trova in mezzo all’area Gomez che batte per la seconda volta Favaro. I ragazzi di Zironelli reagiscono subito e al 29’dimezzano lo svantaggio con un gran gol di Spagnoli che controlla di petto e al volo di destro manda la palla dove l’estremo brianzolo non può arrivare. […]

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’aveva previsto nei giorni scorsi, quando alla domanda «Cosa facciamo col Perugia? Vinciamo, è certo!». Joe Tacopina ha visto ripagato il suo ottimismo da un Venezia che ha compiuto un altro bel balzo verso l’altissima classifica. «Stavolta ho anche sofferto un po’ meno rispetto a Brescia sospira dimostrando tutto il suo buonumore come ho sempre detto tre punti sono tre punti a prescindere dalle prestazioni, ma devo dire che il Venezia visto contro il Perugia mi è piaciuto. Certo, non siamo stati perfetti ma va benissimo così». Il numero uno lagunare strappa sorrisi quando paragona il match winner Garofalo al brasiliano Marcelo del Real Madrid, allargando le braccia innanzi alla differente capigliatura del terzino lagunare rispetto al brasiliano. «Agostino ha fatto un gol bellissimo, lui è uno dei nostri trascinatori. Ci è mancato il 2-0? Beh, su Pinato era rigore, però non parlo dell’arbitro. La classifica? Questo Venezia è una squadra speciale, il gruppo e lo spogliatoio sono la nostra forza, nulla di quanto stiamo ottenendo è una sorpresa». Tacopina non si tira indietro quando gli si chiede un paragone con il suo Bologna che nel 2014/15 salì in Serie A. «Due squadre simili per la presenza di tanti leader, ma il Venezia è più forte in difesa. Non so dove arriveremo, il campionato è ancora lunghissimo, però siamo forti e credo moltissimo nelle nostre possibilità». […]

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Evvai, un’altra vittoria. Meritata – e anche sofferta – sul Perugia, esaltante perchè proietta il Venezia al secondo posto, a un solo punto dalla capolista Palermo. Ancora una volta conquistata nonostante la latitanza degli attaccanti (ma uno zampino Moreo ce l’ha messo è giusto dirlo) e difesa con equilibrio e decisione (con l’ultima mezz’ora giocata in superiorità numerica). Purtroppo non chiusa per tempo, evitando così i brividi fino a fine match per 4800 spettatori che si sono dati appuntamento al Penzo in un orario inusuale e nonostante la nebbia, per stabilire il record stagionale di presenze: forse è il fascino della domenica. C’è da dire subito che l’azione che ha portato al gol di Garofalo – realizzato da distanza abissale – è stata frutto di uno schema perfettamente riuscito, e nel corso del match in più occasioni i lagunari hanno cercato di mettere a frutto giocate preparate in settimana per arrivare alla conclusione. Fallo su Marsura sulla trequarti offensiva di destra: punizione con Bentivoglio e Garofalo sulla palla. Il primo si preparava a calciare mentre il secondo si allontanava per portarsi al centro: battuta di Bentivoglio a trovare Moreo al limite dell’area pronto ad appoggiare palla a Garofalo che in movimento arrivava puntuale e al volo infilava in maniera praticamente imparabile Rosati. Sesto minuto: esplode l’entusiasmo lagunare e la partita è praticamente segnata. […]

Ore 16.40 – (La Nuova Venezia) Dopo il successo sul Perugia, in sala stampa i giocatori del Venezia su due cose non hanno voluto professar parola: il rigore non fischiato per il fallo su Pinato e la vetta della classifica. In un modo o nell’altro uno slalom degno del miglior Alberto Tomba per spostare altrove l’attenzione. «Si deve lavorare ancora molto e mancano 26 punti alla quota salvezza» sono la convinzione – per carità lodevole e indiscutibile – che tutti hanno professato. A partire dal match winner Agostino Garofalo. «Il nostro obiettivo sono i 50 punti, poi penseremo al resto. Vincere una partita come questa, grazie al mio gol, dà grande soddisfazione, ed è arrivato applicando uno schema che proviamo spesso. La mia situazione è stata particolarmente delicata la scorsa estate, e ringrazio la società e l’allenatore per avermi aspettato. Restare fuori tutto il ritiro e due mesi e mezzo di campionato non è facile. Ora sto crescendo molto e i risultati si vedono. Sulla partita dico che è stato meglio segnare subito». Marco Pinato ha confermato invece ancora una volta il suo ottimo momento di forma. «Ci godiamo questa vittoria che è nata da uno dei nostri migliori inizi di partita della stagione. Una sfida dura e fisica contro un Perugia ostico. Non parlo del fallo da rigore, anche gli arbitri sono umani. Cosa sottolineo di oggi? L’ importanza di avere alle spalle giocatori esperti come Domizzi. Mi ha rimproverato per un errore commesso al limite dell’area nel primo tempo, e che ha portato a un pericoloso calcio di punizione degli avversari. Rimproveri che servono alla maturazione di un giovane come me». […]

Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) «Abbiamo distanziato la quint’ultima, andiamo avanti così perché il nostro primo obiettivo rimane la salvezza». Se chiedi a Filippo Inzaghi un commento sul successo contro il Perugia, la prima reazione è incanalata su tutto tranne che il vertice della classifica. Piedi ben piantati per terra, massima concentrazione e lavoro a martello, questo il mantra del tecnico piacentino, che non molla l’osso neppure con il Venezia in altissima quota della classifica. «C’è poco da dire» incalza Inzaghi, «dobbiamo continuare così e magari essere un po’ più concreti davanti alla porta. Questa era una partita da chiudere prima, invece anche stavolta abbiamo sofferto. Troppi errori ci hanno impedito di mettere in sicurezza il risultato, però va bene così, sono arrivati altri tre punti importantissimi e dobbiamo esserne contenti». Sul rigore chiesto per l’intervento ai danni di Pinato, Inzaghi aggiunge: «Mi dicono che il fallo fosse molto netto, però anche l’arbitro è un uomo come tutti noi, e può commettere un errore. Non ci penso e vado avanti, può capitare. Sottolineo invece l’ottimo avvio del Venezia in cui siamo stati bravi a segnare quasi subito. Poi sono emerse delle paure figlie della stagione di Lega Pro, ma guardiamo anche al Perugia che affrontavamo. Ha una panchina con giocatori fortissimi, da invidiare per molte squadre di Serie B, e alla fine qualcosa nel palleggio lo puoi anche concedere. I miei attaccanti hanno fatto un gran lavoro sporco davanti e me li tengo stretti. Gilardino a segno con lo Spezia? Non è arrivato al Venezia ma non importa. Sono contento per lui, gli auguro il meglio». […]

Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) Fast food, se dobbiamo parlare della partita all’ora di pranzo. Palla al centro alle 12.30. Sei minuti di schermaglie-aperitivo (Venezia e Perugia cominciano su ritmi alti sopra la media) e poi ecco servito il piatto forte, specialità della casa arancioneroverde, il calcio di punizione in tutte le sue varianti. Roba veloce. E se Pippo Inzaghi è il mister-master chef che insegna ai suoi allievi, Agostino Garofalo è quello che – portato per predisposizione naturale – impara più facilmente. Una portata dietro la quale. si capisce, c’è studio e lavoro fatto in settimana. Rivediamo la ricetta: calcio di punizione per un mancino, ti aspetti la parabola liftata di Garofalo, che invece parte e fa la finta, Bentivoglio rasoterra in mezzo, Moreo esce e fa la sponda giusta per – ancora lui – Ago Garofalo che con il suo sinistro punge e infilza il Perugia. 1-0 e i giochi sono fatti, perchè il Perugia attuale non è in grado di fare in tutta la partita quello che il Venezia ha fatto in cinque minuti l’altra settimana a Brescia.Il resto, da parte veneziana, è sana gestione del pallone e della partita, gli umbri non reagiscono, alla loro buona volontà non corrisponde – almeno in questi 90′ visti a Sant’Elena . qualità tecnica e personalità. Quelle volte che il Perugia si affaccia sulla trequarti trova un meccanismo arancioneroverde perfetto, varchi e corridoi si chiudono, palloni non ne passano. Resta la soluzione cross, ma con Modolo e Domizzi in mezzo all’area non ce n’è per nessuno, senza contare che Vicario tra statura-balzo-braccia arriva al terzo piano. Cerri, struttura alla Bobo Vieri, soffre fino all’eccesso di nervosismo, mentre il coreano partito a razzo (ops, gaffe) ad inizio campionato al massimo fa il solletico alla difesa della laguna. […]

Ore 15.20 – (Mattino di Padova) Dalle stalle alle stelle, passando per il… pari e patta. Non si può parlare di via di mezzo per l’Abano di mister Franco Gabrieli che, fra le mura amiche, ottiene un pareggio “poliedrico” con la Virtus Vecomp. Se da un lato il punticino racimolato a Monteortone permette di mettere la parola “fine” ad una sfilza di ko, dall’altra il 2-2 acciuffato dai veronesi a ridosso del 90′ profuma di beffa. Eppure, per larghi tratti del match, la prestazione dei neroverdi è addirittura sontuosa, niente a che vedere con l’abisso di punti che divide la capolista veronese (23) alla cenerentola neroverde (2): c’è grinta, verve e fare sbarazzino, oltre a un capitan Carteri in giornata di grazia, che trascina i compagni da una parte all’altra del campo fra tecnica e geometrie. Che la giornata dell’ex Cittadella e dei suoi compagni sia positiva si vede sin dalle prime battute, quando i padroni di casa si trovano ad addomesticare con personalità l’intraprendenza della capolista Vecomp. L’Abano si fa vedere al 21′ con una punizione di Tescaro deviata in angolo. Sugli sviluppi del conseguente corner, manco a dirlo, Carteri anticipa tutti all’altezza del primo palo firmando l’1-0 (22′). […] A ridosso del 90′ la Virtus pareggia: sugli sviluppi di un corner, mischia furibonda risolta da Manarin.

Ore 15.00 – (Mattino di Padova) Dopo un ottimo primo tempo e una ripresa che lasciava presagire qualcosa di buono, l’Este subisce la maggiore pressione del Mantova che, spinto anche dal suo numeroso pubblico, pone fine alla lunga serie positiva dei padovani.Tornando alla gara, per quanto espresso nella prima frazione l’Este avrebbe meritato almeno il pareggio: formazione attenta, abile nel chiudere i varchi ai padroni di casa che raramente si sono resi pericolosi. Nel secondo tempo oggettivamente il Mantova ci ha messo qualcosa di più e, soprattutto dopo la rete del vantaggio di Correa, la squadra di mister Florindo non è riuscita a trovare una reazione convincente: forse aveva speso troppo, forse ancora qualche giovane non era abituato a giocare in uno stadio così grande di fronte ad una platea così ampia. Dunque la sconfitta ci sta, anche se per lunghi tratti del match l’Este ha dimostrato di saper tenere il confronto con una squadra da quartieri alti della classifica. […]

Ore 14.40 – (Mattino di Padova) Il Campodarsego si illude per un tempo al Dal Molin, terreno che gli aveva portato bene nel recente passato con tre vittorie su tre, ma nella ripresa perde la testa, in tutti i sensi, e si fa incornare tre volte dall’Arzignano che ribalta la partita inserendo il fantasista Fracaro. Si ferma così la serie delle cinque vittorie consecutive per i biancorossi e dopo i ko con Virtus Vecomp e Belluno arriva un’altra pesante sconfitta contro una squadra di alta classifica. Fonti rinuncia al consueto 3-4-3 sistemando i suoi con un 4-3-1-2 con Dalla Vedova impegnato a limitare le idee di Maldonado e ad agire da guastatore dietro la coppia Aliù-Pietribiasi. Nella prima frazione il Campodarsego è tenace e combattivo e con il suo pressing a tutto campo non lascia spazio né iniziative ad un Arzignano lento ed impacciato. […]

Ore 14.10 – (Gazzettino) Una sconfitta che lascia al tecnico granata Roberto Venturato motivo per rammaricarsi: «Abbiamo giocato alla pari mantenendo per lunghi tratti il dominio della partita e concedendo poco nel primo tempo. Nei primi dieci minuti della ripresa abbiamo sofferto e sono stati determinanti alcuni episodi. Perdere in questo modo lascia tanto amaro in bocca». Analizzando i momenti topici, continua: «Ci sono state diverse occasioni da gol che non abbiamo fruttato nel primo tempo, questo è un nostro limite. L’espulsione di Adorni voglio rivederla in quanto Scaglia era perlomeno in linea o dietro, inoltre tanti falli sono stati fischiati a favore del Parma in modo piuttosto facile e questo ci è capitato spesso. Una riflessione sugli arbitraggi va fatta, in questo inizio di campionato sono numerosi gli episodi che ci hanno danneggiato. Dispiace avere perso un’altra partita nella quale non meritavamo la sconfitta. Sono tante le situazioni dove il Parma è stato fortunato».
Sulla sostituzione di Enrico Pezzi con Giacomo Caccin, apparsa non la migliore scelta visto il passo di Insigne, risponde il tecnico granata: «Caccin è entrato in un momento non facile e ha trovato subito delle difficoltà, ma non condivido che il primo gol sia stato preso per colpa sua. Il Parma ha segnato nell’unica situazione che ha avuto nel primo tempo. Nella ripresa il giocatore è stato uno dei migliori in campo». […]

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Un pareggio non sarebbe stato scandaloso, ma non si può nemmeno dire che il Parma abbia rubato qualcosa dopo il 2-1 rifilato ieri al Cittadella. Al Tombolato si è imposta la squadra più cinica, capace di stendere i granata con una doppietta dell’implacabile Calaiò, inframmezzata dal gol su rigore di capitan Iori. Per gli uomini di Venturato, che hanno chiuso la gara in dieci per l’espulsione di Adorni, subendo la rete del sorpasso appena 4 minuti dopo il suo allontanamento, è la sesta sconfitta stagionale, la terza in casa propria, e anche questo è un dato su cui soffermarsi, perché l’impianto di via Gabrielli sin qui non è stato certo un fortino per il Citta, che rimane decimo in classifica ma in coabitazione con Avellino e Novara. Certo, si potrà dire che il cartellino rosso sventolato in faccia al difensore centrale granata per aver steso proprio Calaiò lanciato a rete è stato, forse, una punizione troppo severa, visto che non era l’ultimo uomo, essendo Scaglia al suo fianco. Ma, detto questo, allora andrebbe anche aggiunto che il rigore, comminato per un’ancata di Barillà su Schenetti, è stato probabilmente generoso. E, sempre in tema di episodi-chiave, andrebbe infine rimarcato che il vero momento spartiacque è capitato ben prima, poco dopo la mezz’ora, quando Pezzi ha lasciato il campo per un problema alla coscia. A quel punto, visto che sulla fascia destra dei ducali il “fratello d’arte” Insigne aveva già fatto capire di essere in serata, sarebbe stato il caso di inserire il più rapido Pelagatti e invece Venturato gli ha preferito Caccin che, entrato a freddo, si è trovato in grossa in difficoltà. […]

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) «Ce la siamo giocata alla pari e il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto», la prima analisi dell’allenatore granata dopo la gara. «Io cerco sempre di essere obiettivo, e credo che oggi, tra noi e il Parma, non sia uscito il finale più giusto. Sia nel primo che nel secondo tempo il mio Cittadella ha tenuto un dominio evidente sulla gara, l’avversario ha voluto giocare di rimessa e così è riuscito a vincere. Solo ad inizio ripresa abbiamo sofferto un po’ troppo».L’infortunio di Pezzi l’ha messa davanti a un bel dilemma: come mai alla fine ha scelto Caccin, entrato suo malgrado nell’azione del primo gol parmense? «Caccin è entrato a freddo, in un momento non facile, ma di certo il primo gol del Parma non è una sua responsabilità. A ribadire che la mia scelta fosse oculata, credo ci sia il fatto che nella ripresa sia stato uno dei migliori. Quando è entrato non era un momento facile, ma le responsabilità sono altre: abbiamo perso palla in mezzo al campo, ed è stato questo a mettere il Parma in condizione di colpirci nell’unica situazione da gol che abbiamo concesso». […] Secondo lei l’espulsione di Adorni è stata eccessiva? «Scaglia era a due passi da lui, sulla stessa linea se non addirittura poco più indietro: la chiara occasione da gol ci può stare, ma il fallo da ultimo uomo no, e per questo secondo me era solo ammonizione. Ci sono stati tanti falli fischiati a favore del Parma in modo troppo facile, è una cosa che non va bene e purtroppo ci capita abbastanza spesso: serve una riflessione importante a livello arbitrale, il Cittadella merita delle direzioni più adeguate. Mi spiace aver perso, non lo meritavamo, ma in questo periodo tanti episodi ci girano contro».

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) […] «In questo sconfitta c’è molto di nostro: ce la siamo fatta da soli», l’amaro commento di Manuel Iori. «Nel primo tempo il Parma si chiudeva e cercava di ripartire, noi abbiamo fatto 35 buoni minuti ma non siamo riusciti a sfondare, prima che il gol preso in ripartenza cambiasse del tutto la gara. Nella ripresa, dopo un inizio non facile, ci siamo risollevati e l’1-1 ce lo siamo meritato, ma poi abbiamo gettato via tutto regalando l’espulsione e il secondo gol. In quell’episodio decisivo, Litteri ha giocato una palla per Adorni, Pasa non sapeva di avere il compagno alle spalle e l’ha toccata lanciando Calaiò in campo aperto: non so se l’espulsione fosse giusta o meno, ma il pareggio ci sarebbe stato e i due punti in più al Parma li abbiamo regalati noi. Ora dobbiamo ricaricare le pile perché all’orizzonte c’è la trasferta di Palermo: non ci sarà Adorni, Pezzi vedremo se recupererà, sarà una gara molto difficile ma se perdiamo punti per strada, da qualche parte dobbiamo andarceli a riprenedere».

Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pesa come un macigno la terza sconfitta consecutiva dei ramarri, subita davanti a 2100 spettatori (un terzo ospiti) a opera del Padova capolista che ora sta 5 punti sopra con due gare in meno. Non solo: è scappato pure il Renate (2-1 col Mestre) che si è portato a +4 sempre con due gare in meno. Il Pordenone è stato agganciato a quota 21 dall’Albinoleffe (2-0 con il Fano). Ciò che fa più rabbia è che l’avversa sorte abbia dipinto un quadro così nero proprio nel giorno in cui il team di Colucci sembrava aver ritrovato la verve dei giorni migliori. I ramarri hanno infatti disputato un buon primo tempo, giocato meglio del Padova, con più determinazione e migliori geometrie. Avrebbero potuto anche passare al 34′, quando a Bindi battuto, il legno alla sua sinistra ha respinto un bel diagonale di Sainz Maza. Ad andare al riposo in vantaggio invece sono stati i biancoscudati con Belingheri, abile a riprendere la sfera respinta anche in questa occasione da un legno su conclusione di Guidone in sospetta posizione irregolare. Il Pordenone è riuscito a pareggiare in avvio di ripresa, al 51′ con Ciurria, ma breve è stata la gioia del popolo neroverde perché solo 2′ dopo la capolista è tornata in vantaggio con Pulzetti, pure lui in sospetta posizione di fuorigioco. Situazione che ha fatto scattare le vivaci proteste dei padroni di casa (ammonito Perilli) mentre tutto il Bottecchia (di parte neroverde) in coro esprimeva la sua rabbia intonato ladri-ladri all’indirizzo di Pinzi e compagni. […]

Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Mauro Lovisa pacifico e dispensatore di ottimismo. È il presidente del Pordenone ad arrivare per primo in sala stampa e chiarire subito: «La posizione dell’allenatore è indiscutibile. Stasera abbiamo ritrovato la squadra e il risultato è bugiardo». Con pacatezza Lovisa prosegue: «Ero arrabbiato a Reggio Emilia perchè non abbiamo giocato bene. Con le prestazioni si vince, stavolta l’abbiamo fatta e meritavamo di vincere. Il Padova non ha mai sofferto cosi, sono molto contento a parte il risultato». Gara di livello, comunque. «Maschia, fra due squadre forti, in cui c’è stato pure il clamoroso palo interno, mentre poi abbiamo preso gol nuovamente 2′ dopo aver segnato noi. Il Pordenone ha un mister non in discussione – ribadisce Lovisa – che in settimana vedo come lavora. Dopo i problemi personali, l’allenatore è stato presente tutta la settimana e si è visto. Già nel primo tempo potevano esserci due gol di vantaggio per noi». Bene considerando anche le assenze? «Col Vicenza Berettoni torna – assicura il presidente – Lo aspettiamo, perchè è troppo importante per noi. Bisogna accettare questi momenti. Al di là delle assenze, chi ha giocato lo ha fatto benissimo. Padova non fa due passaggi, non fanno calcio ma vincono. Chiudiamo una bella giornata di sport anche per il pubblico, con i sostenitori padovani grandi». Resta il rammarico. «Con un pizzico di buona sorte potevamo vincere, ora ben venga la pausa. Il Padova ha un bel vantaggio, arriverà sino in fondo, ma anche noi ci saremo» chiosa Lovisa. […]

Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) Otto punti nelle ultime nove partite, terza sconfitta di fila: è crisi nera di risultati per il Pordenone, che perde col Padova una partita giocata bene e con coraggio in cui all’appello è mancato solo il guizzo nel reparto offensivo. Per questo, e anche alla luce dei buoni contenuti tecnici fatti vedere, Leonardo Colucci non si tocca. «Si va avanti con lui», ha detto riguardo la posizione del tecnico il presidente Lovisa, preoccupato perché la squadra non vince più ma allo stesso tempo fiducioso per il futuro nonostante i numeri negativi. I veneti consolidano il primato portando a cinque le lunghezze di vantaggio rispetto ai ramarri, con due partite ancora da giocare. Questo significa che, potenzialmente, i biancoscudati possono avere undici punti di vantaggio su De Agostini e compagni: se dovessero vincere entrambi i match il discorso promozione diretta si farebbe complicato. Ma rispetto alla sfida di mercoledì scorso con la Reggiana si sono visti dei netti miglioramenti, tanto che non si era mai visto Colucci così soddisfatto in sala stampa nonostante la sconfitta. È un momento difficile per il Pordenone visti i rovesci È da marzo 2015, che non si assisteva a tre ko consecutivi. A infliggerli allora Alessandria, Pavia e Como, stavolta Triestina, Reggiana e Padova. Lo scenario però è completamente cambiato. Al tempo il club cittadino era neopromosso tra i pro e inesperto. Adesso è una realtà strutturata della categoria che nell’ultimo periodo è anche sfortunata. Perché col Padova ci si è messa di mezzo anche la Dea bendata: Sainz-Maza ha colpito il palo interno verso la fine del primo tempo e, un minuto più tardi, è arrivato il gol del Padova dopo il montante colpito da Guidone (Belingheri bravo nel tap-in). A livello di prestazione era difficile pretendere di più dal Pordenone. […]

Ore 11.40 – (Messaggero Veneto) «Risultato bugiardo: meritavamo di più». Lo dicono in coro a fine partita Leonardo Colucci e Mauro Lovisa, rispettivamente tecnico e presidente del Pordenone. Entrambi riconoscono che i ramarri sono in netta ripresa: per questo, nonostante la sconfitta e un Padova che ormai può prendere il largo, guardano con fiducia al futuro. «Ho visto una squadra che può fare un grande campionato – dice il trainer -. Sono più felice adesso rispetto a un mese fa, quando i risultati arrivavano e le classifica era più lusinghiera: il periodo di rodaggio è finito e dopo la sosta sarà il momento di raccogliere punti». In una domenica negativa, sotto il profilo del risultato, è felice Mauro Lovisa, che conferma a doppia mandata il tecnico, mettendo a tacere le voci che davano la panchina di Colucci in bilico.«È ben saldo al suo posto – afferma il presidente-. Abbiamo un programma serio e io vedo come lavora il mister durante la settimana. C’è un progetto tecnico e adesso cominciamo a vedere i primi frutti. Andiamo avanti così. Io sono soddisfatto: la prestazione c’è stata e non penso che il Padova abbia mai sofferto così tanto. Andiamo oltre il risultato: adesso speriamo di recuperare presto Berrettoni. Lo aspettiamo, è un giocatore troppo importante per noi». Lovisa dà una stoccata all’avversario («non ha mai fatto due passaggi di fila») ma riconosce al Padova di aver «raccolto i tre punti e di questo gli va dato atto. Ben venga per noi riposare domenica prossima: possiamo lavorare sodo e recuperare chi manca». […]

Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 7; Madonna 6, Cappelletti 7, Trevisan 6.5, Contessa 6; Serena 6 (Mandorlini sv), Pinzi 6.5 (De Risio sv), Belingheri 7; Pulzetti 6.5 (Marcandella sv); Guidone 6.5 (Chinellato sv), Capello 6 (Russo sv).

Ore 11.10 – (Gazzettino) Pericolosi in particolare tra le linee Ciurria e Sainz Maza dai cui piedi nascono sempre situazioni pericolose. […] E’ Belingheri per lui quarta rete stagionale a rompere gli equilibri: Serena serve in profondità Guidone che si sposta la palla sul destro e calcia a incrociare, centrando clamorosamente il palo, ma poi ci pensa l’ex Livorno con la consueta freddezza a ribadire in rete. Protestano i friulani per la posizione della prima punta, ma sulla sinistra De Agostini lo teneva in gioco. Ben altro piglio per il Padova nella ripresa, ma una bambola complessiva della difesa rischia di costare cara. È De Agostini a entrare in area indisturbato dalla sinistra, Bindi si supera sul piattone di Danza, dopo un rinvio poco preciso di Trevisan, e Ciurria brucia sul tempo Contessa e insacca. Neanche il tempo di disperarsi che i biancoscudati si ritrovano avanti con il primo gol stagionale di Pulzetti che, servito sulla sinistra dell’area da Pinzi, trova la zampata vincente. Anche in questo caso le proteste friulane non trovano riscontro in quanto il trequartista, al momento del passaggio, era alle spalle di Formiconi e dietro pure a Parodi. Più dubbia la posizione di Capello che però non è entrato nell’azione.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Sono tre punti pesantissimi quelli ottenuti dal Padova a Pordenone su un campo che in passato non aveva mai espugnato e contro una diretta concorrente nella lotta promozione, ora lontana cinque lunghezze e con due partite in più. E se l’undici di Bisoli riesce a portare a casa la vittoria in una gara che per parte del primo tempo non sembrava incanalarsi sui binari giusti sul piano del gioco e dell’atteggiamento, il segnale lanciato al campionato, con una vera e propria prova di forza, è forte e chiaro. Bravi e fortunati Pinzi e colleghi nel primo tempo in cui si dimostrano capaci di soffrire per poi colpire nel finale, ma abili anche ad inizio ripresa nell’assestare un immediato colpo del ko subito dopo il pareggio friulano e capaci infine di gestire il vantaggio con personalità per il resto dell’incontro. Bisoli rilancia dal primo minuto Pinzi e Pulzetti; nei friulani, ancora privi di capitan Stefani, Misuraca e Gerardi, modulo ad albero di Natale. L’impatto alla gara dei biancoscudati, non agevolati dal terreno di gioco piccolo e scivoloso, non è dei migliori e la sfida nel primo quarto d’ora fatica a decollare, con leggera prevalenza territoriale dei locali che però con il passare dei minuti alzano i ritmi e premono, chiudendo nella propria trequarti il Padova che fatica ad alzarsi e a riavviare la manovra palla a terra.

Ore 10.50 – (Gazzettino) «È stata una bella partita, uno spot per il calcio. Abbiamo dimostrato di volerci essere fino in fondo». Bisoli si gode il Padova sempre più protagonista del campionato. «Abbiamo sofferto nei primi venticinque minuti, ed era logico dato che il Pordenone veniva da una situazione particolare. Nel momento di difficoltà ci stiamo stretti, poi abbiamo colpito. Quando siamo rientrati nella ripresa, avevo detto ai ragazzi di stare attenti. Il Pordenone ha trovato il pareggio, ma la squadra ha reagito subito con un grade veemenza segnando il 2-1. Abbiamo avuto anche due occasioni per chiudere la partita». Sulla condizione atletica: «Nel primo tempo abbiamo sofferto perché eravamo meno brillanti del Pordenone, nella ripresa lo eravamo invece più di loro e ciò significa che stiamo lavorando bene».
Dove può ancora migliorare la squadra? «Non si finisce mai di crescere se si è aperti mentalmente. E questi ragazzi possono farlo. Dobbiamo essere più cinici quando la gara va chiusa. A tutti quelli che dicono che il Padova è brutto da vedere, replico che noi andiamo al campo contenti di rimboccarci le maniche e di rendere felici i nostri tifosi e la nostra società, convinti che alla lunga il lavoro pagherà. Ringrazierò sempre questi ragazzi perché mi danno una disponibilità totale, e ringrazierò sempre di essere venuto al Padova perché sono rinato». Poi aggiunge: «Vorrei rivedere cosa dicevamo tutti dopo la sconfitta con il Renate: l’allenatore era finito, i giocatori non reggevamo il ritmo. Per la prima volta nella mia carriera so di avere per le mani una bella macchina da guidare e a maggio saremo nelle posizioni che contano». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) […] I risultati: AlbinoleffeFano 2-0; BassanoFeralpi Salò 1-2; MestreRenate 1-2; PordenonePadova 1-2; RavennaSambenedettese 1-2; SudtirolReggiana 1-1; TeramoGubbio 1-2. La classifica: La classifica: Padova 26, Renate 25, Albinoleffe e Pordenone 21, Feralpi e Samb 20, Bassano e Triestina 18, Mestre, Fermana, Teramo e Sudtirol 17, Vicenza 16, Reggiana 13, Gubbio 11, Ravenna 10, Santarcangelo 7, Fano 6.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Se si vince anche soffrendo significa che è l’anno buono”) Sì, questo può essere davvero l’anno buono per rivedere il Biancoscudo fra i cadetti, da cui lo aveva espulso, cancellandolo addirittura dal calcio professionistico, la sciagurata gestione Penocchio-Cestaro. Non diciamolo troppo forte, altrimenti i soliti uccellacci del malaugurio si risentono perché non sanno fare altro, eppure si respira fiducia intorno a questo Padova. Capolista solitario da due turni, meno di una settimana, considerato che si è giocato anche mercoledì scorso, è riuscito a violare un tabù che lo perseguitava: espugnare il “Bottecchia”, storico velodromo prestato al pallone, e far digerire un rospo amaro al Pordenone di patron Lovisa. […] Attributi enormi, con questi si va lontano. […]

Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 7; Madonna 6, Cappelletti 6.5, Trevisan 7, Contessa 6; Serena 6.5 (Mandorlini 6), Pinzi 6.5 (De Risio 6), Belingheri 7; Pulzetti 6.5 (Marcandella 6); Capello 6 (Russo 6), Guidone 6 (Chinellato sv).

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) La prima volta ha sempre un sapore speciale. E il primo blitz dei biancoscudati, nella storia delle sfide dirette con il Pordenone al “Bottecchia”, ha un effetto pesantissimo per la classifica del girone B: il Padova è sempre primo, inseguito ad una lunghezza dal sempre più sorprendente Renate (passato a Portogruaro, a spese del Mestre), ma ora con cinque punti di vantaggio sui friulani, al terzo ko consecutivo, i rivali maggiormente accreditati nella corsa alla promozione e che si ritrovano con due partite in più. È l’ottavo successo della stagione, il quarto risultato utile di fila, tralasciando lo 0-3 a tavolino con il Modena, il che significa aver messo insieme 10 punti (successi con Ravenna, Mestre e, appunto, Pordenone e pareggio con la FeralpiSalò), tornando a fare bottino pieno in trasferta a distanza di 38 giorni dal 2-0 colto in Romagna, alla settima giornata. Un ruolino di marcia da autentica “corazzata”, che sa piazzare il colpo giusto al momento giusto, uscendo bene anche da situazioni scorbutiche. E l’aspetto da sottolineare sempre di più è il pieno coinvolgimento di tutti gli effettivi in organico, con un saggio impiego dei giovani accanto ai “senatori” del gruppo. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) E adesso, nonostante si torni in campo già venerdì contro la Triestina, il tecnico ha concesso un giorno di riposo ai suoi: «Giusto staccare per un giorno, da martedì tornerò a martellarli perché non ci sentiamo appagati. Sono felice dello spirito mostrato da tutti, dai giovani, dai titolari e da chi è subentrato. Abbiamo dimostrato anche di essere camaleontici, siamo stati bravi a cambiare modulo senza contraccolpi e, quando ci siamo messi con la difesa a tre, abbiamo sofferto molto poco». Dieci punti nelle ultime quattro partite, tutte contro avversarie di alta classifica. Che segnale è? «Tanta roba», sorride Bisoli. «Metterei la firma per riuscire ad avere sempre dei filotti del genere dopo le sconfitte. Ma il campionato è lungo, so che ci saranno altri inciampi e dovremo essere bravi a migliorare giorno dopo giorno per essere in questa posizione anche a maggio». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Calma, non guardiamo la classifica, ricordiamoci il vantaggio che ha dilapidato l’Alessandria l’anno scorso e continuiamo a pedalare». Mister Pierpaolo Bisoli imprime il primo grande scossone al campionato, espugnando il campo di Pordenone e cacciando i “ramarri” a – 5 e con due partite in più disputate. Una vittoria che vale doppio e aumenta l’euforia in casa del Padova. Il tecnico getta acqua sul fuoco, ma non vuole certo nascondersi: «Questo successo ha mostrato che, anche in situazioni di sofferenza, la mia squadra non si tira indietro ed è un aspetto molto importante. Abbiamo sbancato un campo difficile contro una squadra veramente forte e costruita per vincere. Ma i miei ragazzi hanno capito che per vincere bisogna lottare su ogni palla e anche in questa occasione l’hanno dimostrato». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) E adesso si potrebbe anche ribattezzarla “zona Belingheri”. Quello spicchio d’area sulla sinistra, dove l’ex centrocampista della Cremonese riesce sempre ad inserirsi con i tempi giusti e a trovare il gol. Era successo a Ravenna, si è ripetuto a Salò e anche ieri a Pordenone. Se ci aggiungiamo la testata vincente in casa contro il Santarcangelo, fanno già 4 gol in stagione. «E mi va bene, così posso dedicare la rete a mia moglie, che mi sopporta e in queste tre partite ravvicinate è dovuta stare spesso a casa da sola». sorride Luca Belingheri. «Sono felice soprattutto per la vittoria, ottenuta contro un avversario di assoluto valore. E poi è arrivato anche il gol ed è stata una rete istintiva».Oltre che pesantissima, visto che ha permesso al Padova di portarsi in vantaggio dopo un primo tempo di sofferenza .«Sì, il Pordenone è partito forte e conoscendo bene il campo ci ha creato difficoltà, mentre noi ci abbiamo messo un po’ per prendere le misure al terreno di gioco. È la terza partita in una settimana, tutte su campi pesanti e da questo punto di vista a livello fisico siamo un po’ spremuti. Però abbiamo mostrato ancora una volta carattere».




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