Live 24! Padova-Fermana, -4: prosegue la preparazione, il posticipo del lunedì si avvicina…

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Ore 21.00 – (Il Piccolo) Adesso è fuga vera. L’ultimo turno di campionato del girone B, disseminato lungo quattro giorni con partite che sono andate dal venerdì al lunedì, e caratterizzato da ben 4 vittorie in trasferta su 8 partite, ha dato un responso chiaro e preciso: il Padova fa sul serio, se ne va davvero, lascia il gruppone e da adesso diventa veramente la strafavorita per vincere il girone e salire subito fra i cadetti. Il tutto grazie a due risultati concomitanti che hanno creato un vero e proprio solco tra la squadra di Bisoli e le più immediate inseguitrici. Il primo risultato è proprio quello della capolista, che ha dato una grande dimostrazione di forza andando a vincere in rimonta sul difficile campo dell’Albinoleffe terzo in classifica. I bergamaschi puntavano proprio sullo scontro diretto per un avvicinamento e invece adesso si trovano molto più lontano, addirittura a 8 punti dalla capolista. Ma la grande sorpresa che ha scavato la voragine in classifica è arrivata poi da Ravenna, dove i padroni di casa (terzultimi in classifica) hanno sconfitto di misura il Renate, che ha così conosciuto il primo ko in trasferta e si ritrova ora staccato di ben 6 punti dalla vetta, anche se ancora saldamente in seconda posizione. Hanno sfruttato il turno per risalire in classifica Sambenedettese e Pordenone: i marchigiani hanno ottenuto un importante e secco successo per 2-0 a Teramo, mentre i neroverdi hanno sconfitto il Vicenza per 3-2 dopo una partita a dir poco rocambolesca. Grazie a questi successi, Sambenedettese e Pordenone hanno adesso agganciato proprio l’Albinoleffe al terzo posto. […]

Ore 20.30 – (Il Piccolo) La difesa alabardata, causa anche i molti infortuni, qualche perplessità finora l’ha destata e infatti è appena la decima del girone per gol subiti. Ma il dato finora più brillante, e per certi versi clamoroso, della prima parte di stagione della Triestina, riguarda invece l’attacco. Con i tre gol rifilati domenica scorsa al Gubbio, infatti, la squadra di Sannino si conferma come la più prolifica dell’intero girone con ben 25 gol all’attivo. Il Padova stellare e mattatore che vanta addirittura 11 punti in più in classifica rispetto alla Triestina e ha appena segnato due reti sul difficile campo dell’Albinoleffe, è dietro l’Unione quanto a gol segnati di due lunghezze. Preceduta anche dal Pordenone, che con i tre gol segnati al Vicenza ha raggiunto quota 24. L’attacco alabardato dunque va veramente alla grande: con 25 gol in 14 partite l’Unione viaggia alla brillante media di 1,78 gol a partita. Da sottolineare anche che il terzetto Triestina-Pordenone-Padova ha numeri inarrivabili per tutti gli altri e stacca le altre squadre di parecchie lunghezze quanto a realizzazioni: basti pensare che le inseguitrici più immediate in questa classifica, ovvero Sambenedettese, Albinoleffe e Feralpi Salò, sono molto lontane con 18 reti realizzate. Nonostante le tre reti al Gubbio segnate al Rocco, la Triestina continua comunque a segnare molto di più in trasferta (15 reti), dove fila all’incredibile media di 2,14 gol a partita, che in casa (10 gol), dove si ferma a un più normale 1,43 realizzazioni a match. […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Con la sua mentalità ultra-offensiva, il Mestre di Mauro Zironelli è capace di coinvolgere ogni giocatore nella manovra avvicinandolo all’area di rigore avversaria, un fattore quasi unico che ha colpito tutti i nuovi giocatori arrivati quest’estate in arancionero. Compreso Andrea Boffelli, talentuoso difensore classe ’97 in prestito dall’Atalanta, che dal suo approdo a Mestre ha avuto modo di conoscere il nuovo sistema di gioco arrivando a conquistare nelle ultime due partite una maglia da titolare, dopo aver appreso come in arancionero un difensore possa spingersi ben oltre i normali limiti. «È stimolante giocare in questa maniera – spiega Boffelli – perché se per me il ruolo di centrale era già bello, adesso lo è ancora di più. In quasi tutte le realtà è difficile che un difensore superi la linea di metà campo, ma qui è tutto diverso e più divertente». Anche se non è facile entrare nei meccanismi ben oliati del Mestre. «Sia per me che per tutti i nuovi ci è voluto un po’ di tempo per capire quello che il mister chiede ad ognuno di noi, ma allenamento dopo allenamento ci stiamo integrando molto bene grazie anche all’aiuto dei compagni». Nel frattempo, vicini al giro di boa si può guardare con soddisfazione al cammino percorso fino ad oggi. «Siamo contenti di quanto abbiamo fatto, ci siamo levati delle belle soddisfazioni come a Pordenone e Vicenza dimostrando il nostro valore anche nelle sconfitte. Peccato perché abbiamo perso qualche punto con le squadre più indietro in classifica, come Ravenna o lo stesso Fano». […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Viva l’Italia del 12 dicembre, canta Francesco De Gregori dal 1979. È una data storica, adesso anche per i ramarri del calcio. Vedere in cartellone Inter Pordenone è paragonabile, sconsacrandola, all’apparizione di Nostra Signora di Guadalupe (stesso giorno ma nel 1531). È uno sconquasso sportivo, come quando un meteorite colpì la Terra (1872, in Inghilterra). Apre nuove viste, che si possono chiamare come Belo Horizonte (è datata 1897 la sua fondazione in Brasile). È il collegamento del velodromo Bottecchia alla Scala del calcio, come riuscì a fare con un segnale radio transoceanico Guglielmo Marconi (1901). Certo centra Milano, per De Gregori quella data era soprattutto la strage alla Banca nazionale dell’agricoltura di piazza Fontana: 1969, 16 morti e 88 feriti. Per questi ultimi scrisse una poesia, Patmos, Pier Paolo Pasolini (oltre a un docu-film). […]

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Il Pordenone – commenta Tedino – ha fatto qualcosa di straordinario e certamente giocare a San Siro sarà un’esperienza fantastica per tutti i giocatori. C’è chi non ci ha mai messo piede da calciatore, l’emozione sarà indimenticabile». Come detto, il tecnico di Corva non ha potuto vedere la diretta dell’impresa di Cagliari, ma molti nel suo Palermo tifavano Pordenone. Probabilmente lo tiferanno anche a Milano, quando i neroverdi andranno a sfidare l’Inter di Spalletti. Lui non crede al classico tremolio di gambe che può provocare il prato del Meazza. «Leonardo Colucci, un allenatore che stimo, ha giocato tantissime partite in serie A: sono sicuro che saprà trasmettere tranquillità a tutti. Non credo che i neroverdi saranno travolti dall’emozione. Nella rosa di quest’anno – va avanti l’ex idolo del tifo pordenonese – ci sono tanti giocatori esperti, che se la sapranno cavare alla grande». Poi l’augurio finale: «Spero che il Pordenone si goda questo momento fantastico, perché ha fatto una cosa grande, di cui oggi parlano davvero tutti. Faccio loro i miei migliori auguri». […]

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Del Pordenone e di Pordenone ha parlato ieri tutta l’Italia. Bastava fare zapping per trovare sulla Rai, su Mediaset e su Sky servizi sulla favola del piccolo ramarro, capace di eliminare il Cagliari di serie A e di meritarsi il viaggio sino al Meazza per sfidare l’Inter che vinse il triplete. Ovvio che l’impresa di Burrai e compagni sia stato il tema principale in tutti i locali pubblici cittadini. E non solo nei noti bar sport, dove dei neroverdi si parla sempre e comunque. Anche per strada, negli uffici e nei negozi era praticamente impossibile trovare qualcuno che non conoscesse il Pordenone di Mauro Lovisa. Uno share che a livello territoriale ha sfidato quello dell’eliminazione dell’Italia dal Mondiale di Russia a opera della Svezia nel playoff. Fra tanta gente felice e orgogliosa, chi ha veramente sfiorato il cielo con le dita non poteva che essere Salvatore Burrai. È stato lui, sardo di Orosei, ex centrocampista e tuttora tifoso dei rossoblù, a dirigere sul rettangolo della Sardegna Arena l’orchestra neroverde che le ha suonate alla banda di Diego Lopez. «Il primo pensiero racconta Salvatore è stato per i tifosi sardi. So cosa hanno provato perché anch’io solitamente soffro quando il Cagliari perde. Il secondo, che ha presto sopraffatto il primo, è stato per il Pordenone, per i miei compagni, per lo staff tecnico, per la società e per i nostri tifosi, sia quelli al seguito che quelli che ci guardavano da casa davanti alla tivù. Infine per me. Giocare alla Sardegna Arena era il mio sogno. Ora è diventato realtà. Non solo: abbiamo vinto, ci siamo guadagnati gli ottavi con l’Inter a San Siro e, soprattutto, siamo usciti fra gli applausi della mia gente». […]

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) È un momento storico per il Pordenone e, per certi versi, pure per l’Inter. È la prima volta che la società milanese, almeno in epoca moderna, ospita un avversario di serie C in gara ufficiale. Un evento unico per entrambi, di cui per ora si sa la data e non ancora l’orario: il 12 dicembre si potrebbe giocare alle 21.05 oppure alle 18. Lo stabilirà domani, al termine del quarto turno della competizione, la Rai, che ha i diritti della Tim Cup, probabile comunque si opti per la prima serata, anche perché il 12 dicembre non ci sono altre gare in programma. Quanto alle presenze previste, l’Inter, interpellata ieri dal Pordenone, non può fare raffronti storici. Potrebbero esserci tra le 20 e le 30 mila persone: intanto sono già stati venduti 10 mila biglietti agli abbonati nerazzurri. […]

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) C’è un pordenonese che non potrà esserci al Meazza. E la sua assenza è pesante per se stesso, per la squadra e per la fede che ha sin da bambino. Inter-Pordenone sarà il match dei rimpianti per Federico Gerardi, centravanti classe 1987, attaccante dei neroverdi e grande tifoso della Beneamata da sempre. Il bomber è felicissimo per i compagni e per il team per la qualificazione agli ottavi ma, naturalmente, ma è disperato all’idea di non poterci essere.Il giocatore sta ancora recuperando dall’infortunio accusato a Fermo lo scorso ottobre, quando rimediò la lussazione alla spalla destra in uno scontro di gioco. È passato ormai un mese da quel giorno: il recupero sta procedendo per il verso giusto tra fisioterapia, lavoro in piscina e palestra ma Gerardi non potrà essere in campo prima di gennaio. Un malanno che pesa nell’economia della stagione dei neroverdi e nel morale del centravanti, che stava attraversando un buon momento dal punto di vista personale avendo segnato cinque reti.Arrivato la scorsa estate dalla FeralpiSalò, club con cui aveva disputato il suo primo e unico anno in serie C, Gerardi sarà assieme alla squadra al Meazza e seguirà la partita dalla tribuna, incitando i suoi compagni a compiere l’impresa. Per lui a San Siro non sarebbe stata la prima volta, essendo già stato ai tempi con l’Udinese in panchina. Uno stadio che il giocatore pordenonese conosce bene, avendolo frequentato anche come tifoso quando aveva dieci anni: andava a vedere l’Inter di Ronaldo, allenata da Simoni e capace di vincere la coppa Uefa superando la Lazio a Parigi. […]

Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) L’invasione di San Siro. Sì, stavolta le premesse ci sono tutte: sarà esodo pordenonese per la storica sfida con l’Inter. Ieri le agenzie di autonoleggio ieri sono state subissate di richieste e sui social è esplosa la voglia di esserci il 12 dicembre al Meazza. Si stima possano partire dal Friuli occidentale almeno millecinquecento persone. Vedremo, nei prossimi giorni, quanti saranno davvero i “valorosi” che sfideranno il giorno lavorativo e il freddo per andare a seguire l’incredibile match tra i nerazzurri di Spalletti e i neroverdi di Colucci. Molto, in questo senso, dipenderà anche dall’orario di inizio della gara. Certo è che se ipoteticamente tutta la città andasse a San Siro, non riuscirebbe comunque a riempire lo stadio: questo tanto per inquadrare la portata dell’evento, e dell’impianto che ospiterà i fantastici ramarri. Intanto in molti hanno già cominciato a organizzarsi per avere il giorno libero nella data “fatidica”: chi ha chiesto ferie, chi un permesso speciale, chi già pensa di darsi malato… […] C’è anche qualche cuore neroverde facoltoso che potrebbe avere l’idea di affittare uno degli Sky box presenti: il più costoso, situato in una zona centrale, costa 4.880 euro Iva inclusa. Magari, vista la partita storica, qualcuno può decidere di godersi i 90′ dalla zona più lussuosa del Meazza…

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Che partita, che giornata, che nottata per il Pordenone e per i propri tifosi. L’impresa di Cagliari è già entrata a pieno titolo negli annali della storia neroverde e della Tim Cup, che si preparano ad accogliere un nuovo e ancora più esaltante capitolo, quello della trasferta a San Siro con l’Inter del 12 dicembre. Ma nel capoluogo sardo il triplice fischio non è stato quello finale, anzi. Per i pordenonesi che hanno seguito la squadra, è stato il vero inizio della festa, che ha toccato il suo apice verso le 20 all’hotel Sardegna, dov’è riuscito benissimo il party improvvisato voluto dal presidente Mauro Lovisa, il quale ha faticato a “tenere testa” a tutti gli attestati di stima: qualcosa come 600 tra messaggi e telefonate ricevute: «A Milano – ha commentato – mi aspetto almeno duemila pordenonesi. Altrimenti facciamo ridere, in uno stadio così enorme…». Ebbro di gioia, mister Colucci ha svelato, tra il serio e il faceto, il segreto del successo: «I miei giocatori conoscevano meglio di me il Cagliari, perché giocano al fantacalcio…». Spalletti, insomma, è avvisato. Nel capoluogo sardo si è brindato, cantato e gioito per un paio d’ore, poi i giocatori sono andati a riposare. I tifosi, invece, si sono riversati nelle strade di Cagliari – dove l’inverno non è ancora arrivato – ed è scattata la seconda parte della festa. […] La squadra è salita immediatamente sul pullman che l’ha riportata al centro sportivo De Marchi, dove ad attenderla, visto anche l’orario, c’erano pochissimi appassionati. Comprensibile, in un giorno di lavoro, con il gelo e la pioggia battente. Ma poco importa: la festa era già stata ampiamente vissuta e ora tutti sono già pronti a viverne un’altra, vada come vada sul campo. L’importante è che nel frattempo il Pordenone non dimentichi l’obiettivo principale: lottare per il salto in serie B, per far sì che certi super-match non siano più piacevoli eccezioni. La copiosa iniezione di fiducia deve cominciare a fare effetto già da sabato, quando tornerà il campionato e si andrà a far visita alla Sambenedettese.

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A poco più di dieci giorni da quella che dovrebbe essere la data delle firme dal notaio e che, salvo clamorosi colpi di scena, sanciranno il passaggio di quote da Vi.Fin. a Boreas Capital, non si registrano novità particolari con l’approvazione del bilancio della stagione 2016-2017 all’esame dei revisori dei conti che dovrà poi essere approvato dall’assemblea dei soci. […] In un clima di apparente tranquillità, il Vicenza sta preparando la partita contro il Ravenna in programma sabato al Menti con fischio d’inizio fissato alle 16,30. Nicola Zanini, sta impostando un Vicenza più compatto e combattivo, con la difesa a quattro, due mediani e quattro giocatori offensivi, modulo che nella ripresa a Pordenone ha mostrato qualche buona giocata. Contro il Ravenna Zanini recupera Tassi che ha scontato i due turni di squalifica e potrà contare su Romizi e Comi che nei giorni scorsi si sono allenati a parte ma che non presentano problemi particolari. Probabile che il tecnico confermi la squadra scesa in campo nel secondo tempo, con l’obiettivo dichiarato di tornare a vincere.

Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella finale a campo ridotto.

Ore 15.30 – Qui Guizza: primi schemi anti-Fermana provati.

Ore 15.10 – Qui Guizza: squadra divisa tra difensori e centrocampisti ed attaccanti per un lavoro particolareggiato.

Ore 14.50 – Qui Guizza: corsa a parte perDe Risio e Serena.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non può che tornare alla madre di tutte le partite la mente dei tifosi arancioneroverdi. Quello, infatti, fu il valore del Palermo-Venezia della Serie B 2002/03, la prima dopo la fuga di Maurizio Zamparini in Sicilia con una decina di giocatori lagunari. Dopodomani al Barbera (ore 18) la sfida tornerà in auge a più di 15 anni di distanza da quel 10 novembre, nel quale il croato Drazen Brncic e la bandiera Paolino Poggi firmarono la vendetta, un 2-0 accolto come un atto di giustizia da parte del dio del calcio. «Ricordo benissimo le sensazioni di quei mesi e l’attesa che cresceva l’amarcord di Poggi Il nostro era l’anno zero, quella partita arrivò all’11. giornata e noi, che eravamo completi solo da poche settimane, sembravamo spacciati in partenza». Il ruolo di vittima sacrificale però non si addiceva a quel Venezia costruito in tutta fretta e affidato all’esperienza di Gianfranco Bellotto. «Zamparini se n’era andato ma per me il ritorno in arancioneroverde non fu un salto nel buio, semmai una priorità che sentivo dentro. Arrivammo a un numero accettabile di giocatori a pochi giorni dal via della B, eppure all’esordio vincemmo 2-1 a Trieste e quella svolta ci convinse che avremmo potuto fare qualcosa di buono pur nelle difficoltà». […] Alla fine il Venezia ammutolì i quasi 22 mila della Favorita. «Ricordo una gara di grande attenzione, l’unico modo per venirne fuori era non sbagliare niente e sfruttare ogni occasione. La soddisfazione è ancora viva, lì aumentò la fiducia nei nostri confronti e conquistammo una salvezza molto significativa». Sabato come 15 anni fa il Palermo è favorito. «Lo è a prescindere contro tutte le avversarie di questa B, però oggi come allora l’esito non è scontato, perché questo Venezia ha una sua identità». […]

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Non ha dubbi, quando riporta a galla il ricordo più bello di un passato a tinte rosanero: «La mia doppietta in Europa League al Brondby, vestivo la maglia della squadra della mia città di fronte alla mia gente. Il top». Era il 15 dicembre 2005 e Leandro Rinaudo ha scolpito su pietra quel bis servito, diventando assieme a Hernandez (Maribor-Palermo 3-2 del 26 agosto 2010), Makinwa (Anorthosis-Palermo 0-4 il 29 settembre 2005) e Simplicio (Palermo-West Ham 3-0 del 28 settembre 2006), l’unico giocatore rosanero ad aver segnato due gol in campo internazionale. […] «Non catalogo negativamente né sotto il profilo tecnico, né sotto quello della prestazione il pareggio di Chiavari — taglia corto — e penso che su quel campo saranno poche squadre a fare bottino. Per quanto riguarda la partita col Novara, è stato sbagliato l’atteggiamento del primo tempo, poi nella ripresa abbiamo rialzato la testa. Abbiamo un allenatore come Inzaghi che vive per il suo lavoro e la squadra gioca un bel calcio. Il Venezia è risorto tre anni fa grazie all’impegno profuso dal presidente Tacopina, bravo a circondarsi degli uomini giusti. La società è in continua crescita e non vogliamo fermarci». Rinaudo ammette senza problemi che il calcio, almeno nella sua esperienza personale, non è l’ambiente ideale per le amicizie. «Da Palermo sono andato via da tanti anni — spiega — e qualche legame con il tempo si è affievolito, credo sia una cosa normale. Nel calcio, lo dico senza problemi, avrò tre amici al massimo. Il resto sono rapporti professionali e mi gestisco così. Adesso pensiamo alla partita di sabato, per me sarà emozionante e non lo nego, ma sono un professionista e in questo momento penso soltanto al Venezia». […]

Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Scalda i motori Del Grosso, principale candidato a sostituire sulla fascia sinistra l’infortunato Garofalo, che salterà la trasferta in Sicilia. Al contrario di Marco Modolo, rientrato in gruppo e pronto a ricostituire il trio difensivo con Andelkovic e Domizzi per contrastare la forza d’urto offensiva del Palermo. Il rientro di Modolo e l’ingresso di Del Grosso, potrebbero non essere le uniche modiche apportate da Inzaghi che è intenzionato a rilanciare Alexander Geijo al centro dell’attacco. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Al cuor non si comanda, ma non andrà oltre alle emozioni. Trasferta siciliana per il Venezia e ritorno a casa per Leandro Rinaudo, palermitano del Brancaccio, cresciuto nel settore giovanile rosanero, che dal 7 ottobre è il nuovo responsabile dell’area tecnica arancioneroverde. Anche con il Novara era un ex, ma Palermo è Palermo. «È la mia città, sono nato e cresciuto nel quartiere Brancaccio» spiega Leandro Rinaudo «a parte i primi calci nel Che Guevara, mi sono trovato al Palermo da Pulcino e sono arrivato in prima squadra. Giocare con la maglia della propria città credo sia il sogno di ogni ragazzino, io ci sono riuscito. Proverò sensazioni bellissime calpestando nuovamente l’erba del “Renzo Barbera”, sapendo che familiari e amici saranno in tribuna, anche se sul piano pratico è pur sempre una partita con tre punti in palio». […] «Il Palermo mi ha regalato l’emozione di esordire in Serie A, di giocare in Coppa Uefa. Ricordi lontani, ma indelebili». […] «Ci aspetta una partita durissima, il Palermo ha tenuto tanti giocatori che erano in Serie A nella passata stagione, inserendone altri di grandissima qualità. Ha tutte le carte in regola per essere promosso. Il rapporto con Zamparini? Normale. Credo che abbia dato tantissimo al Palermo a livello sportivo. Una persona di carattere, dice sempre quello che pensa, però ha regalato a Palermo anni di grande calcio, portandolo anche in Europa. Mi auguro di rivedere il Palermo in Serie A, ma sabato il Venezia proverà a fermarlo».

Ore 13.10 – (Gazzettino) […] Se il Campodarsego ha già messo a segno il primo innesto (si vocifera che a gennaio dal Cittadella possa arrivare anche il portiere classe 1999 Bugin), anche Este e Abano hanno in serbo alcune operazioni. Già domenica sera i giallorossi potrebbe formalizzare una doppia operazione in entrata: un attaccante d’esperienza e un esterno alto sinistro classe 1998. Intanto, il giudice ha squalificato per una giornata Pozza (per avere pronunciato una frase blasfema), Gilli e l’allenatore in seconda Rocelli espulsi nel derby con il Campodarsego. Passando all’Abano, è invece sulle tracce di un centrocampista e di una punta, mentre già da due partite ha inserito il difensore centrale rumeno classe 1990 Cristian Daminuta che ha avuto un passato nella squadra Primavera dell’Inter e ha collezionato tre gare in serie B con il Modena nel 2009. Tra i neroverdi domenica non ci sarà Di Bari, squalificato per un turno.

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Il “mercato” invernale dei dilettanti aprirà i battenti solo domani, ma i primi movimenti sono già iniziati. È il caso del Campodarsego, che in Serie D veleggia al secondo posto, staccato di un punto dalle capolista Virtus Vecomp ed Arzignano, e che ha già piazzato il primo “colpo” in entrata prelevando dal Varese il terzino sinistro Andrea Granzotto. Trevigiano, classe 1998, era già stato allenato dal tecnico biancorosso Gianfranco Fonti due anni fa al Montebelluna, prima del trasferimento in Lombardia. In carriera, però, ha vestito le maglie di diversi, importanti settori giovanili: Treviso, Vicenza e in ultimo la Juventus, dove ha militato nelle formazioni Under 17 e Primavera. «Sono molto felice di essere arrivato qui, in un club di prima fascia», le prime parole del nuovo giocatore biancorosso, che sarà a disposizione di Fonti già per la trasferta di domenica a Tamai. «Sono un terzino sinistro di spinta, la mia dote migliore è la corsa, ma posso fare anche il centrale. Conosco questo girone, sono arrivato a Campodarsego per vincere. Sarà una bella lotta, lì in vetta alla classifica ci sono diverse squadre che ambiscono al primo posto, ma la mia speranza è quella di vincere la D con questi colori». […]

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto) […] Sgomita il Campodarsego in D: con la vetta che dista un punto, ieri la società ha piazzato il primo colpo di mercato. È stato tesserato il terzino sinistro Andrea Granzotto, dal Varese. La prima mossa per dare l’assalto al primato e, di conseguenza, al grande salto fra i professionisti.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Rientrato martedì alle dieci di sera da Ferrara, il Cittadella ha ripreso ieri la preparazione al Tombolato suddiviso in due gruppi: lavoro defaticante con il preparatore atletico Andrea Redigolo per coloro che hanno disputato la vittoriosa partita di Tim Cup, mentre gli altri si sono allenati agli ordini di Roberto Venturato. Luca Strizzolo, che ha una lesione di primo grado al flessore della coscia sinistra, ha fatto terapie al centro FisioSport assieme a Antimo Iunco, mentre hanno svolto lavoro dfferenziato Camigliano, Siega e Pezzi. L’ex Benevento dovrebbe comunque essere recuperabile per la trasferta di sabato a Foggia, come anche Benedetti che da ieri è aggregato al gruppo; tutti a disposizione del tecnico granata gli altri giocatori. […]

Ore 12.00 – (Gazzettino) Bentornato capitan Pippo! Sì, perchè la fascia al braccio è nel destino di Filippo Lora: l’aveva indossata nella Primavera del Milan prima del suo arrivo al Cittadella, e l’ha ritrovata martedì scorso a Ferrara nella vittoriosa sfida con la Spal. Manuel Iori è avvisato, anche se il condottiero granata ha di recente affermato di voler giocare ancora per parecchio tempo. «Ho saputo solo poco prima della partita che sarei stato io il capitano – racconta Lora – Immaginavo di fare parte dell’undici iniziale, ma non di avere la fascia al braccia. La scelta però non mi ha sorpreso essendo a Cittadella da cinque anni e avendo già fatto il capitano nell’amichevole della settimana precedente con la Fontanivese». Il ritorno in campo in una partita ufficiale era atteso dal dicembre scorso, quando il ventiquattrenne di Valdagno si era infortunato seriamente in campionato con il Pisa rimediando per la seconda volta una lesione del menisco crociato destro. «Sono contento perchè tornare a giocare dopo un lungo periodo è sempre un evento molto atteso e sentito, ma sono soddisfatto soprattutto per la mia prestazione dal punto di vista sia tecnico che fisico. A fine partita avevo ancora energie per continuare, se ce ne fosse stato bisogno. Direi che il test è stato superato nel migliore dei modi sotto ogni punto di vista, oltretutto contro una squadra di serie A e in una partita dal risultato secco». La soddisfazione di Lora è stata condivisa un po’ da tutti. «Anche i miei compagni erano contenti per il mio rientro e me lo hanno espresso chiaramente. Lo stesso sentimento si poteva cogliere nell’intero ambiente, l’allenatore dandomi i gradi di capitano mi ha dato fiducia e responsabilità. La vittoria sulla Spal, poi, è stata una gratificazione collettiva, oltre che personale». […]

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) L’emergenza in fascia pare superata. Benedetti ieri ha ricominciato ad allenarsi in gruppo assieme ai compagni che non hanno giocato a Ferrara (per gli altri seduta defaticante) e potrà tornare a disposizione per la trasferta di Foggia. Da valutare se potrà farlo anche Pezzi, che avverte ancora fastidio ai flessori. Per i rientri di Siega, Camigliano e Bizzotto si dovrà aspettare la prossima settimana, mentre Iunco e Strizzolo stanno svolgendo terapie al centro Fisio&Sport di Cittadella. In Puglia i granata si presenteranno con Iori e Schenetti in diffida, essendo stati ammoniti per la quarta volta in stagione nel match con la Salernitana. […]

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Ha vinto il Cittadella, ma più di tutti ha vinto lui, Filippo Lora. Sono trascorsi 11 mesi da quella maledetta partita con il Pisa e dalla risonanza magnetica che lo scorso 19 dicembre gli aveva confermato la “rottura del crociato del ginocchio destro con interessamento del menisco mediale”, costringendolo al terzo intervento chirurgico, dopo quelli del 2013 e del 2014. Ce n’era abbastanza da stendere un bisonte. Non lui. Il 24enne centrocampista scuola Milan non si è mai arreso e tornando in campo, alla grande, contro la Spal in Coppa Italia, per di più con addosso una simbolica fascia da capitano, si è preso la sua rivincita contro il destino. «La fascia credo fosse dovuta all'”anzianità”, perché sono qui da cinque anni. Al di là del ruolo di capitano, sono contento sia dal punto di vista tecnico che da quello fisico, perché, giunti al 90′, ne avevo ancora per andare avanti. Pensavo di accusare di più la stanchezza, invece mi sento sorprendentemente bene». Quanto è diverso il Lora di oggi da quello di prima? «Questi mesi mi hanno segnato tanto. Dopo quello che mi è mancato in questo periodo, ogni allenamento e ogni partita sono una gioia. La marcia in più di oggi è dovuta al fatto che scendo in campo con l’entusiasmo della prima volta e con la “fame” dell’ultima. La partita con la Spal è servita a lanciare un messaggio a me stesso, al mister e anche agli addetti ai lavori. So che c’era chi si chiedeva: ma “Pippo” Lora è sparito? Sta in piedi? Potrà giocare ancora? A Ferrara c’è stata la mia riposta, destinata a tutti quelli che pensavano fossi finito. Questo è un punto di partenza per la mia nuova carriera. Con la Spal c’è stata la vittoria del collettivo, ma, per una volta, anche la mia vittoria personale». […]

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) […] Il Cittadella  si gode il blitz di Ferrara e pensa già alla trasferta di Foggia in programma sabato. Per la trasferta di Roma con la Lazio in calendario il 13 dicembre c’è ancora tempo. «Abbiamo fatto una grande impresa — spiega Andrea Schenetti — ci abbiamo creduto sin dall’inizio. Sono contento per il gol ma soprattutto per questa qualificazione. La vetrina con la Lazio sarà gratificante per tutti e vogliamo fare bella figura. E adesso sotto col campionato». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Estendendo il campo pure alle trasferte, con le reti di Cappelletti a San Benedetto del Tronto, di Pulzetti a Pordenone e di Cisco a Bergamo con l’Albinolffe, i calciatori biancoscudati andati a segno in campionato sono complessivamente dodici. Tra i professionisti su questo fronte vantano gli stessi numeri Juventus, Udinese, Cesena e Piacenza e ha fatto meglio solo il Trapani (13). […] I risultati positivi si traducono anche in un seguito di tifosi importante che, come già riferito in precedenza non ha precedenti nel nuovo corso biancoscudato. A seguire le sette sfide dei biancoscudati sono stati finora 37.552 spettatori, per una media di 5.365 (3.555 gli abbonati). Quattro volte su sette (Vicenza, con il picco massimo di 9.168 presenze, Bassano, Mestre e Triestina) è stata superata quota cinquemila. Nella classifica della serie C, comandata dal Catania (media 10.531), il Padova, che pure vanta numeri più alti di sette squadre di B, è settimo, preceduto pure da Lecce (8.625), Pisa (6.875), Vicenza (6.871) e, più vicini, Reggiana (6.114) e Livorno (5.488).

Ore 10.20 – (Gazzettino) Sarà brutto e dispersivo, sarà anche da rifare, ma quest’anno, è impossibile negarlo, sta regalando delle belle soddisfazioni al popolo biancoscudato. Ci riferiamo allo stadio Euganeo, vero e proprio fortino per l’undici di Bisoli che, in termini di fattore campo, sta raggiungendo i vertici nazionali del calcio professionistico. Nelle sette partite finora disputate in casa, infatti, il Padova ha conqustato sei vittorie, che diventano otto considerando pure quelle in Coppa Italia con Rende e Triestina, a fronte di un unico pareggio, quello a reti bianche nel derby con il Vicenza di oltre due mesi e mezzo fa. Limitandosi alle sfide di campionato, in termini assoluti solo la Sampdoria (sei vittorie in altrettante partite sul proprio campo) ha fatto meglio di Bindi e colleghi che dividono la piazza d’onore con formazioni del calibro di Napoli (cinque successi e un pari) e Inter (sei e un pari) e con le capolista degli altri due gironi di serie C Livorno e Lecce che vantano entrambe sette vittorie e un unico pareggio tra le mura amiche. […] I tifosi all’ombra del Santo hanno visto segnare nove giocatori differenti: Madonna, Chinellato, Trevisan, Belingheri, Candido, Contessa, Tabanelli e, autore entrambi anche di una doppietta casalinga a testa, Capello e Guidone.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Quasi due ore di lavoro ieri pomeriggio alla Guizza per il Padova alla ripresa della preparazione: la seduta è stata imperniata sul lavoro fisico e su partitelle a campo ridotto, il tutto sempre a ritmi decisamente sostenuti. Buone notizie per Marcandella, rientrato in gruppo; si è allenato regolarmente anche Trevisan che ha scontato il turno di squalifica e che non era al meglio per un problema al tendine. Palestra e corsa invece per Serena, reduce da un risentimento muscolare in via di smaltimento; a parte pure De Risio che a Bergamo ha rimediato una botta al piede e oggi dovrebbe riunirsi ai compagni. Questa mattina alle otto i giocatori si recheranno al Poliambulatorio Arcella per effettuare i prelievi ematici di routine. Fino a sabato gli allenamenti si svolgeranno sempre agli impianti del Geremia con inizio alle 14.30 mentre la rifinitura di domenica all’Appiani sarà invece alle 15. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quale pensa sia il problema? «Quelli incassati recentemente sono gol nati da disattenzioni del singolo o dell’intera squadra. La rete di Bergamo, quelle con la Triestina e il Mestre da calcio d’angolo: se riuscissimo a mantenere la porta inviolata, sarebbe ancora più facile vincere». […] Con il Cittadella vinse il campionato dominando il girone. Analogie con questo Padova?«Avevamo ugualmente una rosa ampia e importante, quest’anno la situazione è simile, il gruppo è unito e la qualità dei giocatori è alta. La differenza è che qui c’è un tecnico schietto e diretto, e credo che questo ci faccia bene. Il coinvolgimento anche di coloro che giocano meno è sempre alto, io con Venturato ero dall’altra parte della barricata, non giocavo molto e forse anche per questo vedevo tutto nero, ma a Bisoli riconosco un profilo umano notevole».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nel momento straordinario del Padova capolista in Serie C, la squadra non è un’opera fatta e compiuta. Alla Guizza si continua a lavorare perché qualche aspetto da registrare c’è. È il caso della difesa, che nelle ultime cinque gare ha sempre preso gol e che non chiude una sfida con la porta inviolata dal derby con il Bassano di metà ottobre. Decisamente troppo, per chi mira a vincere il torneo. «Questo aspetto va indubbiamente migliorato», ammette Daniel Cappelletti, “senatore” della retroguardia. «Siamo riusciti a vincere tutte le ultime gare, anche andando in svantaggio come sabato scorso a Bergamo, ma subìre sempre gol è un problema. Siamo in un momento positivo, dove riusciamo a capitalizzare quanto produciamo, ma nell’arco di una stagione ci sono momenti e momenti, e smettere di prendere tanti gol potrebbe metterci un po’ più al riparo in ogni situazione».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È ripresa ieri, dopo due giorni di meritato riposo, la preparazione del Padova alla Guizza. Primo allenamento settimanale sotto la pioggia per Pulzetti e compagni, che lunedì sera saranno di scena allo stadio Euganeo nel posticipo della 17ª giornata (ore 20.45, arbitro Ayroldi di Molfetta) contro la Fermana. In casa biancoscudata la buona notizia sono i recuperi di Trevisan, che rientra dalla squalifica, e Marcandella, che ieri ha già ricominciato ad allenarsi con i compagni dopo una settimana trascorsa ai box per l’infortunio patito contro la Triestina nel derby del 17 novembre. Ancora a parte Serena, che ha lavorato in palestra, così come De Risio: entrambi dovrebbero comunque essere arruolabili per lunedì sera.Oggi la squadra si allenerà ancora alle 14.30 alla Guizza, ma questa mattina, alle 8, è stata convocata al Poliambulatorio Arcella per gli esami del sangue: prelievi di routine, fissati per verificare i valori ematici di ogni singolo giocatore. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il momento d’oro del calcio padovano: Padova primo nel girone B del campionato di serie C, Cittadella agli ottavi di Coppa Italia e a quattro punti dalla vetta in B, Campodarsego a un punto dal primo posto nel girone C del campionato di serie D. Insomma, oro colato per una provincia che da troppo tempo non mette sul campo le armate pesanti. […] In vetta con 32 punti, sei in più rispetto al Renate e otto punti in più rispetto ad Albinoleffe e Pordenone, i biancoscudati corrono e sono la lepre del girone. Un evento che non accadeva dal lontano ottobre 2007 quando il Padova, allora guidato da Ezio Rossi, sconfisse il Lecco e s’insediò al comando della graduatoria. Una sensazione strana e piacevole, considerato che nella propria storia il Padova raramente ha comandato le danze e pesso ha conquistato promozioni attraverso gli spareggi. Un risultato che andrà confermato nelle prossime settimane, a cominciare dal posticipo di lunedì prossimo contro la Fermana, ma che sta mettendo in mostra una rosa coinvolta in tutti gli effettivi che, si rendono utili alla causa comune. «La classifica è bella — racconta il difensore Daniel Cappelletti — ma cerchiamo di non guardarla troppo, perché il campionato è lungo e possono succedere tante cose. Sabato abbiamo vinto forse la nostra partita più difficile, siamo andati sotto in modo rocambolesco e il mister ha avuto coraggio cambiando tre giocatori a inizio secondo tempo. Andiamo avanti così, per quanto mi riguarda tutti gli allenatori che ho avuto dicono che mi vedono meglio centrale difensivo, mentre io preferisco la fascia. In ogni caso, da parte mia, sempre massimo impegno». […]




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