Live 24! Padova-Fermana, la vigilia: porte chiuse all’Appiani per gli ultimi test anti-canarini…

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Ore 21.00 – (Il Piccolo) […] «Era una partita dove avevamo tutto da perdere e nulla da guadagnare. Credo che avevamo preso in mano la gara nel momento in cui abbiamo preso quel gol, ma questo è il calcio e bisogna saper leggere i momenti. Uno che vedeva la classifica poteva pensare che la partita fosse facile ma non è così, nessuno ti regala niente e davanti ci siamo trovati una squadra che si è chiusa, e pur avendo giocato ad una metà campo sola, ciò non vuol dire in automatico portare a casa punti». Sannino, coerente con le precedenti occasioni, non cerca l’alibi degli assenti. «Non mi piace andare a trovare cose negative perché si perde o dire che tutto è bello quando si vince. Credo che anche stavolta i ragazzi scesi in campo hanno dato il massimo e nonostante i problemi, hanno mostrato di essere squadra, di avere voglia di fare e di potersi ritagliare un ruolo importante nell’economia di questo campionato. Si passa anche attraverso queste sconfitte, se le sappiamo leggere ne possiamo trarre beneficio». Non si può nemmeno dire di aver sottovalutato l’avversario. «Il Fano è vero che era ultimo in classifica, ma è anche vero che aveva pareggiato contro squadre importanti, e ha sempre perso con un gol di scarto. Per quel che abbiamo visto in campo, è normale che la squadra di casa volesse dare un segnale al suo pubblico, però io credo che la Triestina abbia fatto la partita che doveva fare. Certo il risultato è negativo, ma torniamo a casa con un’altra lente, siamo molto arrabbiati ma dobbiamo voltare subito pagina e pensare già al Feralpi. Siamo uomini di calcio, e dobbiamo capire che ci sono anche incidenti di percorso come questo». [..]

Ore 20.30 – (Il Piccolo) Una sconfitta a Fano non se l’aspettava nessuno. Contro il fanalino di coda però l’Unione ha saputo dimostrare la sua superiorità solo nell’ultima mezz’ora quando ha giocato con l’acqua alla gola. La squadra di Sannino non è rimasta a galla anche se ha avuto due grandi occasioni (un rigore negato a Mensah e una traversa di Arma) per pareggiare. Ma il primo tempo è stato giocato dagli alabardati in modo immmaturo con scarsa pazienza e scarsa reattività per mettere in confusione il Fano. I padroni di casa l’hanno messa giù dura con la Triestina incapace di tessere le sue trame e il gioco che l’ha fatta grande soprattutto nelle precedenti trasferte. Pazienza, ma lo scivolone marchigiano deve insegnare agli alabardati come affrontare chi deve salvarsi e non gioca certo con il fioretto.Test con l’ultima della classe per la Triestina formato trasferta di Sannino. Ma il Fano, a dispetto della sua classifica miserrima, ha appena messo a disposizione di Brevi due giocatori d’esperienza con Sosa e Fautario reduci dal disastro societario modenese. Nel vetusto stadio Mancini sferzato dal vento i ragazzini stendono uno striscione “io voglio giocare a calcio”. Che sia di buon auspicio per tutti.Sannino gioca con il 4-4-2 vittorioso domenica scorsa sul Gubbio e non azzarda in avvio l’utilizzo di Petrella. I padroni di casa si affidano davanti alla collaudata coppia Germinale-Fioretti. […] L’assalto finale di Porcari e compagni è generoso ma tardivo. Il Fano stringe i denti e conquista i tre punti per la seconda volta in questa stagione. L’Unione avrebbe meritato il pari per l’assalto finale. Ma tant’è. È una sconfitta che fa male. Molto male.

Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Bassano infila la sesta sconfitta nelle ultime sette partite e timbra una crisi che costa la panchina al tecnico Giuseppe Magi. E’ stata fatale, come si era già intuito potesse accadere in settimana, la sconfitta di Gubbio. Magi è stato esonerato ieri a pochi minuti dal ko contro la squadra con cui l’anno scorso aveva fatto meraviglie. Una situazione compromessa, quella all’interno dello spogliatoio giallorosso, da dove trapela un certo malumore di alcuni giocatori e dove non si riesce più a ritrovare l’armonia smarrita lo scorso anno. Non che ci siano tensioni evidenti ma il clima non è dei migliori, nonostante sia la società che lo stesso Magi avessero tentato in tutti i modi di riportare la barca sulla retta via. Fra i nomi dei sostituti c’è quello di Giuseppe Pillon, visto recentemente al Mercante assieme all’ex allenatore del Mantova Luca Prina. Nessuno dei due tecnici conferma, la società oggi procederà alle prime consultazioni e pare orientata a scegliere un allenatore esperto, tanto che c’è anche chi fa il nome di Claudio Foscarini. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Arriva Colucci e gli vengono riferite le lamentele di Capuano. «Non commento gli episodi blocca subito -, non lo faccio nemmeno quando sono a nostro sfavore. Mi piace invece sottolineare la grande serietà dei miei ragazzi. Qualcuno aveva ipotizzato una difficoltà nel calarsi nuovamente nella realtà di Terza serie dopo il successo a Cagliari. Invece si sono tutti rituffati nel nostro campionato con grande determinazione, disputando una gara gagliarda contro un’avversaria per niente facile. Credo di poter dire aggiunge Leo che abbiamo fatto noi la partita per 95′, indipendentemente da come è finita». Il Padova ha ora l’occasione di allungare ulteriormente. «Sì annuisce -, al momento sembra proprio la squadra più forte. Del resto ha 4-5 giocatori che hanno fatto la serie A e in certi momenti l’esperienza è fondamentale. Adesso conclude possiamo cominciare a pensare alla sfida del 12 dicembre a San Siro con l’Inter». […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pareggio con rammarico, ma anche con il giallo, per i ramarri a San Benedetto del Tronto. Rammarico perché dopo il vantaggio siglato al 52′ da Magnaghi (quarto centro stagionale) e pure dopo il pareggio di Rapisarda (67′) i neroverdi sembravano in grado di poter incassare l’intera posta. Giallo per il rigore reclamato dai padroni di casa all’89’ per un intervento in scivolata di Danza su Di Massimo. Marchetti era abbastanza vicino e ha indicato la sfera, per far intendere che l’intervento di Dejan era regolare. Non la pensava così Di Massimo, che ha esagerato nelle proteste: cartellino rosso. Il pareggio, pur su un rettangolo difficile, non è un buon risultato per i ramarri (25), che si vedono scavalcati in classifica anche dalla FeralpiSalò (26 dopo il 2-1 con il Sudtirol) in prepotente crescita. Non solo: domani, nel posticipo delle 20.45, il Padova che ospita la Fermana potrebbe allungare a 10 lunghezze (con una gara in meno) il suo vantaggio su Stefani e compagni. Si capisce subito che al Riviera della Palme sarà una storia diversa da quella della Sardegna Arena. La Samb è rossoblù come il Cagliari, ma ha una vis pugnandi diversa e i ragazzi di Colucci sembrano inizialmente risentire della fatica in Tim Cup. Leo nel suo 4-3-2-1 conferma Nunzella al posto di De Agostini in difesa e presenta lo stesso undici iniziale di Cagliari. Capuano risponde con un 3-5-2 che vede Esposito e l’evanescente Miracoli in prima linea. […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Ha segnato ancora – secondo gol in otto giorni – ma non si è certo definito contento Simone Magnaghi. Il centravanti del Pordenone è dispiaciuto per il risultato di ieri: il suo commento che fa ben capire l’animo della squadra. «Non sono per nulla soddisfatto – ha detto dopo il pari con la Sambenedettese -, meritavamo di vincere. Abbiamo schiacciato l’avversario nella propria metà campo per tutta la gara e hanno segnato alla prima occasione. Peccato. Volevamo dare continuità ai successi col Cagliari e prima ancora col Vicenza. Abbiamo disputato un grande primo tempo e solo nel finale siamo calati solo a causa del campo pesante, non per la stanchezza dovuta alle tre partite in poco più di una settimana. Forse – ha continuato – dovevamo essere più maliziosi dopo il gol dell’1-0. Adesso ci concentriamo sul big match con l’Inter al Meazza. Vogliamo prepararci al meglio all’incontro che tutta la città aspetta». Si è concentrato più sulla prestazione che sul risultato Leonardo Colucci. «Sono contento di come la squadra ha interpretato la gara – ha detto il tecnico del Pordenone -. Abbiamo sempre cercato di fare la partita e sono rimasto colpito della personalità della squadra: non ci siamo cullati sugli allori dopo l’incontro di Cagliari, anzi, siamo venuti a San Benedetto del Tronto a provare a vincere mostrando carattere. Ho avuto la prova che alleno dei ragazzi seri e maturi. Adesso – ha proseguito – andiamo avanti su questa strada. Il calo nel finale ci può stare, questa era la terza gara in poco più di una settimana e di fronte avevamo un ottimo team. Siamo stato solo un pizzico sfortunati sul palo colpito da Ciurria, ma sugli episodi non voglio soffermarmi». […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Il ritorno dalla festosa trasferta in Sardegna riporta il Pordenone alla realtà. Passando dal clima caliente di Cagliari al gelo e alla pioggia di San Benedetto del Tronto, ma soprattutto dalla spensieratezza della Tim cup al bisogno di punti del campionato, i neroverdi faticano a esprimersi con la dovuta brillantezza, complice anche un campo che somiglia a un’immensa pozzanghera. Così con la diretta rivale Sambenedettese finisce 1-1, e alla squadra di Colucci – fermata da un palo nel finale, ma anche graziata da un “rigoretto” non dato ai rivali – resta il rammarico per la grande occasione mancata. La sensazione è che il primo posto sia definitivamente da dimenticare, soprattutto se domani la capolista Padova dovesse battere la Fermana, cosa più che probabile. Con all’orizzonte il turno di riposo, per il momento non resta che concentrarsi sulla storica trasferta di San Siro con l’Inter. Esaltato dall’exploit sardo, Colucci conferma in toto la formazione che ha eliminato il Cagliari, compreso Berrettoni dal primo minuto – prima volta in campionato – e Nunzella al posto di De Agostini. Col senno di poi, forse l’ingresso nella ripresa del “genio”, che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe e infatti esce stremato al 73′, avrebbe potuto dare il guizzo vincente. […] Il finale è concitato: al 43′ Ciurria, subentrato a Berrettoni, calcia dal limite con il mancino e Pegorin si salva deviando sul palo. Un minuto dopo Di Massimo scappa in dribbling sul fronte opposto, entra in area ed è chiuso da Danza e Bassoli, cade, reclama il rigore, l’arbitro lascia correre e l’attaccante locale viene espulso per proteste. Il pari è un “brodino” che serve poco a entrambe.

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quarta sconfitta consecutiva, 6 punti nelle ultime 11 partite. Numeri che confermano una crisi profonda. «Ero convinto che andasse diversamente — sottolinea il tecnico Nicola Zanini — ma il gol dopo un minuto ha messo tutto in salita. Non cerco alibi ma è evidente che a livello mentale subiamo qualsiasi episodio. E’ vero che c’era tutto il tempo per rimediare ma abbiamo creato occasioni solo nel primo tempo e la rete nella ripresa ci ha tagliato le gambe. La società deve fare la società e i giocatori devono giocare. Il campo dà il risultato di tutto. Tutti devono contribuire alla causa, io cerco di dare una mano, se mi dicessero che serve un altro allenatore sono pronto a farmi da parte». La dirigenza in serata ha comunque confermato la fiducia a Zanini.

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sfida salvezza al Menti, sì, nessun errore, proprio salvezza. Questa è l’amara realtà. E la cosa ancora più amara è che il Vicenza questa sfida l’ha pure persa. Persa meritatamente e sorrisi per il Ravenna, al termine di una bruttissima prestazione. Quarta sconfitta consecutiva, classifica sempre più brutta e morale finito sotto le suole delle scarpe. Nel Vicenza Romizi non ce la fa e non va nemmeno in panchina, al suo posto fiducia al rientrante Tassi. Per il resto mister Nicola Zanini conferma gli uomini scesi in campo nel secondo tempo di Pordenone e schiera la squadra con il 4-2-3-1. E dopo 51 secondi intervento falloso in area di Milesi ai danni di Cenci: il rigore pare netto, tra l’altro nessun giocatore biancorosso protesta. Dal dischetto Broso non sbaglia e il Ravenna si ritrova in vantaggio prima ancora di cominciare a giocare. […] Però la gente del Menti meriterebbe ben di più, quantomeno per quei 6.123 abbonati che quest’estate hanno concesso fiducia e credito sulla parola, non esitando ad acquistare la tessera. Finisce in un clima surreale: in campo la squadra ha smesso di giocare da tempo, i tifosi dalla loro, continuano ad incitare ma alla fine risuona solo un «per favore pietà». Game over.

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Pippo Inzaghi ha tutti i buoni motivi per essere soddisfatto per la prova del suo Venezia, che è riuscito a bloccare il Palermo, senza subire gol. «Sono davvero contento- afferma il tecnico – non c’è partita sulla carta, questi ragazzi mi stupiscono sempre. Era accaduto anche contro Bari e Frosinone, abbiamo tenuto testa con personalità alle big. Non era facile anche per via degli infortuni che abbiamo subito: Falzerano ha preso una brutta botta al ginocchio e Moreo ha chiesto il cambio. Tuttavia la squadra ha sempre cercato di proporsi ed è stata in campo sempre con l’atteggiamento giusto». Tuttavia Inzaghi non vuole alzare l’asticella per quelle che potrebbero essere le ambizioni finali. «Penso che prima di tutto il nostro obiettivo è quello di raggiungere i 50 punti – afferma – poi vediamo a che punto saremo. Essere a 8 punti dalla quart’ultima per una neopromossa è già importante e la salvezza per noi resta la prima meta. Abbiamo vinto la Lega Pro al primo colpo e sappiamo bene quante squadre ci provano da 7-8 anni, abbiamo vinto anche la Coppa Italia, quest’anno ci stiamo facendo valere con tutti. Ancora la stagione è molto lunga e aggiungo purtroppo, mancano 24 punti per realizzare il nostro primo obiettivo, poi entrare nei playoff per noi sarebbe straordinario ma in questo momento non mi sento di illudere nessuno». […]

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un buon Venezia porta via un prezioso pareggio al «Barbera» contro il Palermo, una delle grandi favorite per la vittoria finale. Finisce 0-0 e la difesa arancioneroverde si conferma la migliore del campionato; Domizzi e compagni riescono a chiudere tutti gli spazi, rischiando pochissimo, non rinunciando a qualche ripartenza, soprattutto nella prima frazione. Il resto lo fa Audero che risponde presente nelle poche volte in cui viene chiamato seriamente in causa. Una trasferta che conferma come il Venezia possa recitare la sua parte nella parte alta della graduatoria. Pippo Inzaghi non rinuncia al classico 3-5-2 con Audero in porta e il recuperato Modolo a comporre il trio difensivo con capitan Domizzi e l’ex Andelkovic; per quel che riguarda le fasce out Garofalo, a destra c’è Zampano, mentre a sinistra Del Grosso; in mezzo al campo trio composto da Falzerano, Bentivoglio e Pinato, mentre in avanti Geijo, preferito a Zigoni, fa coppia con Moreo. Bruno Tedino è alle prese con diverse assenze, soprattutto in difesa dove sono assenti lo squalificato Cionek e l’infortunato Bellusci; nel 3-5-1-1 schierato dal tecnico di casa davanti a Posavec al centro della difesa con Struna ci sono i polacchi Dawidowicz e Szyminski; ai lati Rispoli e Aleesami; a centrocampo Gnahorè, il recuperato Jajalo e Murawski, mentre Chochev ne avrà per un mese dopo l’infortunio al menisco; in attacco è il fantasista Coronado a coadiuvare il macedone Trajkovski che a sorpresa rileva il coonnazionale e bomber Nestorovski, in panchina dopo aver rimediato una contusione nel corso dell’ultimo allenamento. […]

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Missione compiuta. Se l’obiettivo della vigilia era quello, osservando in tutta evidenza l’evolversi del match del Barbera, di bloccare sul pari il Palermo, si può dire che Filippo Inzaghi abbia centrato in pieno il bersaglio. Certo, l’attacco non ha praticamente mai tirato in porta, confermando tutte le perplessità che circondano il reparto, ma uno 0-0 sul campo di una delle favorite alla promozione è sicuramente un risultato da accogliere con positività e fiducia. A proposito dell’attacco: ieri proprio dalla Sicilia sono cominciate a filtrare le prime voci di una possibile cessione di Alex Geijo, pure schierato titolare da Inzaghi accanto a Moreo. Di sicuro il Venezia a gennaio qualcosa farà, perché il reparto continua a non segnare e fatica persino a tirare in porta. Difficile capire se le colpe siano esclusivamente delle punte, oppure se sia una questione di modulo e di equilibri, visto che il 3-5-2 scelto quest’anno penalizza molto chi deve buttare la palla dentro. Di sicuro fra gli attuali componenti della prima linea arancioneroverde, quello che sembra essere il più forte indiziato alla cessione è proprio lo spagnolo, anche se lo stipendio molto elevato complica le cose. Zigoni è stato acquistato in estate, Moreo piace molto a Inzaghi, mentre resta da valutare anche la posizione di Marsura. In difesa invece Fabris piace al Padova. […] Poche, pochissime davvero le emozioni in una partita bloccata e tesa, con Audero che ha sbarrato per tre volte la strada ai rosanero. Bruno Tedino ha dovuto rinunciare a Nestorowski e Pinato, nel finale, con un tiro deviato ha costretto Posavec a un bell’intervento in tuffo. Per poco non ci scappava la beffa per il Palermo, che non avrebbe davvero meritato la sconfitta.

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Il pareggio senza reti di Palermo viene esaltato da Filippo Inzaghi, che elogia soprattutto il lavoro dei suoi difensori contro una squadra che schiera dieci nazionali di vari Paesi. «Non dobbiamo sognare, faremmo un grosso errore, ma queste sono partite belle da giocare, e sulla carta non c’era confronto» il commento di Inzaghi a fine partita, «avevamo troppo da perdere, abbiamo perso tre giocatori per infortunio e siamo rimasti in dieci alla fine. Un’altra squadra sarebbe andata allo sbando, noi invece no. Abbiamo giocato ad armi pari, sofferto ma non troppo, e negli ultimi venti minuti tutto si è fatto più difficile dopo l’espulsione di Domizzi». Il tecnico del Venezia sottolinea poi l’importanza di questo pareggio seguito alla sconfitta con il Novara. «A Palermo volevamo rifarci, ma era dura, e serviva una partita di cuore. Alla fine il punto preso ci permette di restare in una ottima posizione di classifica, e possiamo migliorare». […] Da Stefano Moreo un commento flash: «La partita è stata difficile, abbiamo avuto qualche buona occasione, ma purtroppo non l’ abbiamo sfruttata. Dobbiamo essere più concreti». Grande protagonista Emil Audero anche stavolta: «Normale aver sofferto un po’» dice il portiere «ma ce lo aspettavamo, i giocatori del Palermo sono molto bravi in attacco e difesa, e puntano alla Serie A. Dovevamo tenere bene, l’espulsione di Domizzi non ci ha aiutati ma siamo stati bravi nel finale. Il mio lo devo fare ogni volta come tutti i miei compagni, e il collettivo viene prima di tutto. Siamo stati sfortunati, tre infortuni sono tanti, ma va bene così. Un buon punto».

Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Il miglior attacco del Venezia è la difesa. Una corazzata anche a Palermo, dove i tre infortuni muscolari, nell’ordine Modolo, Falzerano e Moreo, non hanno fatto altro che compattare ancor di più gli arancioneroverdi. Audero è insuperabile. Restano il nodo offensivo, dove si fatica a trovare lo spunto giusto, anche se va dato atto agli attaccanti di lavorare parecchio, e il nervosismo, accusato a dieci minuti dalla fine da Domizzi, per un doppio giallo rimediato in neanche dieci secondi. Per la cronaca, sabato con la Pro Vercelli mancherà anche Bentivoglio, ammonito. Inzaghi punta sui soliti tre centrali di difesa; recupera Modolo, assente contro il Novara, ma perde Garofalo, rimasto infortunato proprio con i piemontesi. Sulla corsia di sinistra ci va Del Grosso. Geijo va ad affiancare Moreo nel tandem d’attacco. Sul fronte opposto, Tedino rinuncia a Nestorovski, reduce da un problema in settimana. I rosanero provano a fare la partita, bloccano bene le fasce avversarie ma il solito muro veneziano concede poco. Audero si limita all’ordinaria amministrazione, in area c’è qualche contatto al limite, gli uomini di Tedino verticalizzano poco, Trajkovski è ben imbrigliato da Domizzi e soci. La partita è vivace, si corre tanto, ci sono errori di passaggio da una parte e dall’altra, Moreo e Geijo si cercano ma manca sempre la zampata finale. Insomma, il solito Venezia che concede zero, fa girare palla e prova a punzecchiare quando passa la metà campo. […]

Ore 12.50 – (Gazzettino) È finita tra i fischi dei quasi 10 mila dello Zaccheria indirizzati per i giocatori del Foggia, per il Cittadella, invece, solo applausi. Anche in sala stampa. «I complimenti fanno sempre piacere, ma adesso comincia la parte più difficile per noi», ha messo in guardia tutti Roberto Venturato. I granata sono ora a due punti da Bari (oggi in campo), Parma e Palermo, che guidano la classifica. «Veniamo da un momento davvero importante. A Foggia, in una piazza temibile, siamo riusciti a confermare i positivi risultati degli ultimi tempi». Anche con un po’ di sofferenza. «Potevamo evitarla. Avremmo dovuto chiudere la partita prima di quanto non abbiamo fatto, ci sono state occasioni sia nel primo che nel secondo tempo per arrotondare il risultato, ma non l’abbiamo fatto. Va tenuto conto però che eravamo alla terza partita in una settimana e un po’ di stanchezza inevitabilmente si è fatta sentire. Il Foggia, poi, è una buona squadra, ha valori importanti e nell’ultima parte ci ha fatto soffrire, ma l’abbiamo fatto nel modo giusto». Da squadra vera. «Volevamo a tutti i costi portare a casa la vittoria – continua Venturato – Questi tre punti rappresentano un bel segnale. Il Cittadella è rimasto compatto, ha cercato di accorciare. Le motivazioni, poi, hanno fatto la differenza». Quindi il tecnico guarda al futuro: «Questa è la strada giusta per rimanere nella metà di sinistra della classifica. Il campionato è molto lungo, bisogna anche imparare a saper soffrire quando c’è da farlo, come è successo a Foggia, pur di portare a casa il risultato, che è fondamentale in un campionato lungo come quello di B». […]

Ore 12.30 – (Gazzettino) Quattro successi di fila, tre in campionato e una (prestigiosa) in Coppa Italia: il Cittadella ha superato l’esame di maturità e sembra davvero avere fatto quel salto di qualità a lungo inseguito. E intanto continua la scalata in classifica, che adesso si fa davvero interessante. Il successo di Foggia è baciato anche da un pizzico di fortuna che, si dice, aiuta sempre gli audaci, chi sa osare. E il Cittadella, che prova sempre a imporre il proprio gioco, in questo momento è premiato dai risultati. La truppa di Venturato sembra avere trovato la giusta quadratura: il gioco c’era anche prima, ma ora è abbinato alla concretezza. E le vittorie arrivano in serie. Nessuna sorpresa nell’undici iniziale di Venturato, che ha confermato tutte le indicazioni della vigilia: in difesa c’è Benedetti al posto dell’infortunato Pezzi, mentre nel reparto avanzato Litteri fa coppia con Kouame. […] Il Cittadella ha stretto i denti nell’ultima mezz’ora. Varnier è stato graziato dall’arbitro che gli ha risparmiato il secondo giallo per la trattenuta su Chiricò che stava entrando in area palla al piede. Anche questo è un segnale confortante, il Cittadella ha dalla sua la dea bendata, che in passato diverse volte aveva invece voltato le spalle ai colori granata. Bisogna cavalcare l’onda finché c’è.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato, appena qualche settimana fa non ci avrebbe scommesso nessuno, ma vi siete quasi… raggiunti: avete solo un punto in meno in classifica rispetto alla 17ª giornata dell’anno scorso. È il caso di partire da questa semplice parolina: complimenti! «E io ringrazio, perché i complimenti fanno sempre piacere, ma adesso per noi comincia la parte più difficile», risponde il tecnico granata. «Mantenere questo ritmo non sarà semplice». […] Tra gli artefici della risalita c’è Litteri, che ha cominciato questa stagione in modo meno brillante rispetto a 12 mesi fa, ma che sembra tornato quello che tutti i tifosi aspettavano.«Gianluca aveva iniziato l’anno scorso in modo straordinario, poi ha patito un doppio, grave infortunio: prima il problema ad una vertebra, poi la frattura allo zigomo. È un giocatore assolutamente importante per noi, per le caratteristiche fisiche e tecniche che ha. In questa stagione, è vero, è partito un po’ a rilento, ma abbiamo cercato di recuperarlo perché abbiamo bisogno delle sue qualità». Il Foggia ha chiuso la gara tra le contestazioni dei tifosi. Non è che la vera forza di questo Citta è non avere la pressione di altre piazze? «Certamente a Cittadella ne abbiamo meno rispetto ad altre realtà, come la stessa Foggia, ma ne abbiamo anche noi, non fosse altro perché i risultati contano per tutti e noi venivamo da un mese che ci aveva detto male, e in cui avevamo perso, in particolare, una brutta partita con il Parma. Ora dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto in queste settimane, ma allo stesso tempo occorre saper guardare avanti, perché il campionato è ancora lunghissimo». […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) E con questa fanno otto. Otto vittorie su 17 partite, terzo successo di fila in campionato (che poi sarebbe il quarto consecutivo aggiungendoci l’impresa di martedì scorso a Ferrara con la Spal, in Coppa Italia). Il Cittadella vola nei quartieri altissimi della Serie B (è quarto al momento), espugnando Foggia (campo sempre scorbutico, non fosse altro per il clima che vi si respira) dopo Palermo, e ribadendo che, come l’anno scorso, è lì, a recitare la parte del guastafeste per tutti. Una serie così positiva non era ancora stata infilata e il fatto di esserci riusciti con un’altra prestazione convincente e di grande spessore sul piano caratteriale non fa altro che accrescere i meriti del gruppo di Venturato. Il quale ha motivo di sorridere anche per la vena realizzativa ritrovata dei propri attaccanti, soprattutto di Litteri. L’allenatore fa una scelta logica: confermare la formazione che ha battuto la Salernitana otto giorni fa, con l’unica variazione di Benedetti terzino sinistro (in luogo di Pezzi), mentre Litteri (che era subentrato a Strizzolo dopo un quarto d’ora) fa coppia con Kouamé. Stroppa, dall’altra parte, tra infortunati e squalificati è in emergenza, e deve inventarsi Gerbo terzino destro, con lo spostamento di Loiacono dalla fascia al centro. […] Avanti così, dunque, Citta. Un anno fa i punti erano 28 alla 17ª giornata, uno in più di oggi. La notizia è che la squadra si sta ripetendo sugli stessi eccellenti livelli di allora. Venturato ha trovato la quadra, oltreché la formazione giusta. Bisogna insistere, perché il momento è straordinario. Con l’Avellino, prossimo avversario al Tombolato, sarà un’altra sfida rognosa, ma con l’entusiasmo che si ritrova adesso, niente è più precluso a questo grande gruppo.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) No, adesso non è proprio il caso di porsi limiti, perché di questo passo il Cittadella potrebbe realizzare un’impresa storica. Dopo i playoff conquistati l’anno scorso, nell’attuale stagione sono arrivate vittorie a cinque stelle a Empoli, contro il Venezia al Tombolato, a Pescara e a Palermo, in Coppa Italia sono state eliminate due squadre di serie A come Bologna e Spal e tra qualche giorno ci si giocherà una vetrina bellissima e gratificante a Roma contro la Lazio. Sensazioni e brividi positivi, soprattutto se si pensa che anche ieri allo Zaccheria i granata strappano con forza, autorevolezza e sofferenza la quarta vittoria consecutiva. Un 3-1 che non fa una grinza, nonostante un Foggia arrembante e propositivo fino all’ultimo, che sbatte contro i legni, segna su rigore ma non riesce a portare a casa neppure un punto. Il Cittadella gioca con tutte le armi a propria disposizione, sfrutta un attacco che segna e fa segnare, replica i successi delle ultime partite e blinda tre punti che lo lanciano in orbita. Osservando con attenzione la classifica, la vetta è davvero vicina e la qualità complessiva della rosa in un campionato dove nessuna avversaria sembra una corazzata schiacciasassi promette davvero bene. […]

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) CAMPODARSEGO. La vetta è lì, a pochi passi, pronta per essere conquistata. Ma in questo turno non sarà possibile conquistarla, vista la vittoria (1-0 al Belluno) di una delle due leader, la Virtus Verona, nell’anticipo di ieri. Ma è cosa risaputa dalle parti di Reschigliano che lì si vuole arrivare prima o dopo. E allora si punta almeno al sorpasso dell’altra attuale capolista, cioè l’Arzignano Valchiampo, affidata oggi alle… cure dell’Este. Sulla strada degli uomini di mister Gianfranco Fonti, però, c’è il Tamai (nono in classifica con 17 punti), che domenica scorsa si è sbarazzato con un secco 3 a 0 di un’altra padovana, l’Abano. […] ESTE. Tre punti li vogliono anche i giallorossi per mandare in soffitta il ko di Campodarsego. Per l’Este, però, quello con l’Arzignano Valchiampo sarà il secondo scontro diretto in sette giorni. Una bella prova, quella che attende gli uomini di mister Michele Florindo, usciti dal derby con quattro reti sul groppone e due squalifiche pesanti, quelle di Pozza e Gilli. […] ABANO. Riparte dalla Marca l’ennesima rincorsa dell’Abano. Con il Montebelluna (arbitro Giuseppe Romaniello di Napoli), al comunale “San Vigilio”, sarà una battaglia, anche perché i neroverdi si sono posti l’obbiettivo di concludere il girone d’andata con almeno 12-13 punti, gli stessi delle formazioni tuttora in piena zona playout. […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Con la sola eccezione di Madonna, domani Bisoli potrà contare sull’intera rosa. Nella seduta pomeridiana di ieri, caratterizzata dal vento gelido che soffiava trasversalmente al campo, hanno infatti lavorato con i compagni pure De Risio e Serena, fino al giorno prima non aggregati al gruppo per i rispettivi problemi fisici. Considerata la settimana a regime ridotto, difficile tuttavia pensare a un loro utilizzo dall’inizio. Bisoli sta intanto insistendo sul modulo 4-3-3, con il tridente formato da Cisco, Guidone e Capello e con qualche dubbio in più in mediana in cui Pinzi, che è diffidato, e Mandorlini si giocano un posto al fianco di Belingheri e Pulzetti. Quest’ultimo fungerebbe da regista qualora fosse prescelto il secondo.

Ore 10.20 – (Gazzettino) In caso di vittoria sulla Fermana il Padova sarà campione d’inverno con due turni d’anticipo, portando il proprio vantaggio sulla seconda a +8 e allungando ulteriormente in classifica su gran parte delle altre inseguitrici. Questo il verdetto più accattivante del turno di ieri che, in attesa della sfida di domani sera (ore 20.45) all’Euganeo con la Fermana, mette in condizione i biancoscudati di aggiungere un altro tassello importante nel proprio cammino al vertice soprattutto per effetto del pareggio a reti bianche casalingo del Renate con il Santarcangelo a conferma di un periodo tutt’altro che brillante dei lombardi che nelle ultime tre partite conquistato due soli punti senza mai segnare. […] I risultati: FanoTriestina 1-0; Feralpi SalòSudtirol 2-1; GubbioBassano 1-0; ReggianaAlbinoleffe; RenateSantarcangelo 0-0; SambenedettesePordenone 1-1; VicenzaRavenna 0-2, Reggiana-Albinoleffe 4-1. La classifica: Padova 32, Renate 27, Feralpi Salò 26, Pordenone e Sambenedettese 25, Albinoleffe 24, Reggiana 22, Mestre e Triestina 21, Sudtirol 20, Bassano 19, Fermana e Gubbio 18, Ravenna e Vicenza 16, Teramo 15, Fano e Santarcangelo 10 (Bassano, Feralpi Salò, Pordenone e Gubbio una partita in più, Santarcangelo un punto di penalità). […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Non so se le chance contro l’Albinoleffe fossero dettate anche dal fatto che l’avversario si era aperto di più per cercare la rimonta, io sono pronto a qualsiasi soluzione. L’importante è fare ciò che ci chiede il mister». Chiunque vada a segno, in ogni caso, l’unico obiettivo rimane la vittoria, per allungare ancora sfruttando anche il doppio impegno casalingo. «Giochiamo in casa nostra, dobbiamo approfittarne e finora abbiamo quasi sempre vinto all’Euganeo. L’importante è non adagiarsi su questi numeri, perché il pericolo è sempre dietro l’angolo. Il mister ci ha preparato alla gara di domani, sarà una partita difficilissima perché troveremo una squadra chiusa in difesa».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Marco Guidone sinora ha segnato solo due gol in campionato, entrambi all’Euganeo nel derby con il Mestre. Domani, contro la Fermana, ci riproverà, con la speranza che la presenza di Cisco e Capello, a spalleggiarlo in attacco, possa fargli arrivare più palloni nel cuore dell’area. «Non so come ci metteremo in campo, Bisoli ci dirà la formazione lunedì prima della gara e fino all’ultimo di solito non ci svela nulla», spiega l’attaccante biancoscudato. «Noi dobbiamo essere pronti a tutto». Contro l’Albinoleffe, in ogni caso, Guidone non solo ha propiziato il 2-1 di Cisco, ma ha sfiorato la rete almeno altre tre volte. «Nella ripresa ho avuto tre o quattro situazioni importanti in effetti, il “4-3-3” può offrire diverse occasioni ad una prima punta, che è meno isolata rispetto al solito.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’occasione è più ghiotta che mai. Il Renate, fermato ieri in casa sullo 0-0 dal Santarcangelo, non riesce più a vincere, e il Padova, nel posticipo di domani sera contro la Fermana, può provare ad allungare ancora. Con una vittoria all’Euganeo la squadra di Bisoli volerebbe a + 8 sui lombardi, il che significherebbe certezza aritmetica di chiudere in vetta alla classifica il girone d’andata, e quindi di presentarsi davanti, comunque vada, allo scontro diretto dell’Euganeo del 23 dicembre. La formazione di domani è ormai quasi fatta: al 99 per cento sarà tridente dal primo minuto. Pochi dubbi. L’allenamento di ieri alla Guizza ha confermato le impressioni degli ultimi giorni, e la rifinitura di questo pomeriggio, programmata allo stadio Appiani, non dovrebbe riservare sorprese. Sarà con il “4-3-3” che Bisoli schiererà i suoi domani sera per scardinare la difesa della Fermana. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Una giornata importante, la 17ª del girone B di Serie C, in attesa di Padova-Fermana. Intanto perché è saltata un’altra panchina, ed è quella della Virtus Bassano. La sconfitta rimediata ieri pomeriggio a Gubbio (1-0, gol di Ciccone dopo 3′) è costata infatti cara all’allenatore dei giallorossi vicentini Giuseppe Magi. La società ha deciso per l’esonero, licenziando pure il tecnico in seconda, Luca Pierotti. Attualmente il Bassano è undicesimo, fuori dunque dalla zona playoff. Per quanto riguarda il successore, la proprietà ha preso informazioni su tre profili, da cui potrebbe uscire il sostituto: i papabili sono Giuseppe Scienza, Gianluca Atzori e Luciano Foschi. Ma non è stata solo la notizia dell’esonero di Magi a movimentare questo sabato di campionato. Alcuni risultati hanno fatto sobbalzare sulla sedia i tifosi e gli addetti ai lavori, a cominciare dallo 0 a 0 che il Santarcangelo, ultimo in classifica insieme al Fano, è riuscito a strappare a Meda contro il Renate vice-capolista. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il destino, ogni giornata che passa, sembra sempre più nelle mani del Padova. Che ha un vantaggio robusto sulla concorrenza, ha creato un’alchimia invidiabile in tutti i reparti e domani sera con la Fermana almeno sulla carta ha un’altra buona occasione per allungare in classifica. […] La società aspetterà di capire l’evoluzione della classifica a fine mese, quando il calendario propone due impegni casalinghi consecutivi in serale a distanza di cinque giorni, prima contro la Fermana (domani alle 20,45) e poi con la Reggiana dell’ex Cristian Altinier sabato prossimo, a cui seguirà la trasferta di Gubbio sabato 16 dicembre alle 16.30, un nuovo impegno casalingo venerdì 22 dicembre in in serale con il Renate. Il tutto prima della chiusura di sipario di fine anno in programma venerdì 29 dicembre alle 14.30 a Fano contro l’ex Oscar Brevi. Insomma, queste cinque partite saranno decisive per capire le mosse della società, che sta valutando come sostituire Madonna. Le alternative sono due: prendere un giovane in prestito da una big di serie A o serie B oppure prendere un «over» con l’obbligo però di liberare un posto in una rosa. Al momento l’unico che potrebbe avere richieste e valutare un addio è Russo, spesso e volentieri sacrificato e adesso scavalcato da Ravanelli nelle gerarchie difensive. Davanti per alzare la qualità si dovrebbe eventualmente puntare ad attaccanti come Brighenti (Cremonese) e Gonzalez (Alessandria), al momento con stipendi fuori portata, mentre da Venezia si segnalano possibili uscite in attacco. L’indiziato numero uno è Alex Geijo e, sempre a Venezia, per sostituire Madonna il nome potrebbe essere quello di Vittorio Fabris.




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