Live 24! Vicenza-Padova, -2: porte chiuse a sorpresa all’Appiani. Recupereranno Gliozzi, Guidone e Serena?

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Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) 12 minuti. È stato questo il brevissimo lasso di tempo necessario a Riccardo Martignago per realizzare la sua prima rete in maglia arancionera, il gol del 3-1 che ha chiuso la partita di Gubbio sancendo la vittoria per il Mestre. Un impatto immediato in uno scenario che difficilmente poteva essere migliore di così, come spiega l’attaccante. «Non posso che essere contento per il gol ma a dire il vero la cosa che mi rende più felice è l’accoglienza che ho ricevuto, perché sono qui da una settimana ma mi sembra di essere a Mestre da mesi. C’è un affiatamento pazzesco, che porta la squadra suonare all’unisono la stessa melodia».
L’entusiasmo di Martignago è palpabile dalle parole con cui descrive la bella vittoria di sabato. «Ad essere sincero la cosa che mi ha fatto più piacere è stata la prestazione della squadra, perché anche nel primo tempo, in cui ho visto la gara dalla panchina, è stato un piacere veder giocare i miei compagni. L’avvio non è stato impeccabile, complice il gol preso su ripartenza, ma quando abbiamo ingranato sono stato impressionato dal gioco e dalle idee tattiche che ho visto. Il gol è stata per me la ciliegina sulla torta, ma anche se fosse finita 2-1 sarei stato ugualmente contento».
Ed invece, complice un’invenzione di Neto, è arrivato anche la sua rete frutto di un movimento pregevole, che ha messo definitivamente in ghiaccio la partita. «Quello che ha reso tutto facile è stato Neto – commenta Martignago – credo che mi abbia visto andare in profondità con un terzo occhio, e quando in spogliatoio mi sono scusato per aver chiamato palla lui mi ha risposto sorridendo dicendomi come mi avesse già visto scattare». […]

Ore 19.00 – (Il Piccolo) «Fosse stato per me, io sarei tornato a Trieste già quest’estate». Stefan Bajic lo mette subito in chiaro. […] «Sono molto contento di essere tornato a Trieste – racconta Bajic – del resto qui mi lo scorso anno mi ero trovato benissimo: mi piace la città, è bellissimo giocare in questo stadio, c’è un’ottima società. Come mai allora sono andato via? Ovviamente per la maggior parte dipendo dalle scelte che fa la Cremonese e mi hanno detto di andare a Trapani, ma io sarei tornato già quest’estate. Adesso comunque ci sono ed è quello che volevo». Anche perché quella dello scorso anno in maglia alabardata, per Bajic non è stata certo una stagione banale, anzi. Oltre al buon rendimento, con qualche pausa comprensibile vista l’età, segnare 6 gol per un difensore è decisamente inusuale: «Sì, è un dato importante – dice Bajic – è stato bellissimo realizzare tante reti. Anche quest’anno cercherò di dare il massimo apporto alla squadra, chissà che non possa farne altre». […] Al suo ritorno ha trovato una squadra alabardata molto diversa rispetto allo scorso anno, completamente rivoluzionata: «C’è sicuramente più qualità, è una Triestina ovviamente molto più forte e attrezzata per la categoria. Anche il mister è molto bravo, uno che ha allenato in serie A, e i giocatori oltre che bravi tecnicamente, sono anche belle persone. Ho trovato insomma un bel gruppo». […] Ma a prescindere dal pareggio con gli emiliani, Bajic assicura che, anche se i programmi di salita in B sembrano puntare più al prossimo anno, già in questa stagione si proverà a ottenere il massimo: «Sicuramente già quest’anno proveremo a giocarcela fino in fondo, a fare i play-off e poi a tentarle tutte per puntare in alto e fare più strada possibile. Sotto questo aspetto è un peccato il pareggio col Ravenna. Purtroppo ci siamo abbassati un po’ troppo nel finale, anche per me cominciare con vittoria sarebbe stato ottimo. Mancava davvero pochissimo ed è questo che fa ancora più rabbia».

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Il Pordenone è partito di slancio – commenta Carmine Parlato, tecnico della promozione in C e dello scudetto dilettanti -, dovendo confrontarsi con i due anni di Tedino. Non era certo facile mantenere il passo di corsa iniziale. Un calo è comprensibile e fisiologico. Gli infortuni di Berrettoni e Gerardi poi hanno avuto il loro peso. Con i pareggi e le sconfitte è subentrata una condizione psicologica non certo ideale. I ramarri hanno la possibilità di risalire. È l’augurio conclude Carmine a una città che ho nel cuore». Anche Fabio Rossitto è con Colucci. «Leo – dice – è sempre stato onesto nelle scelte. Schiera chi ritiene stia meglio e abbia lavorato di più e meglio durante la settimana. Ora dovrà essere bravo a gestire il morale dei giocatori, dopo le prime difficoltà e le reazioni dell’ambiente». «Colucci è bravissimo – esprime solidarietà Stefano De Agostini -. Fatelo dire a me che, fermo per forza, passo i pomeriggi al De Marchi, autentica università del calcio. Non ha un compito facile, dovendo confrontarsi con le accresciute aspettative di società e pubblico dopo le due stagioni di grande calcio di Tedino. È ovvio che vengano fatti paragoni. Sono certo che troverà le soluzioni giuste per risalire, innalzando pure il livello qualitativo del gioco». […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) È in arrivo il vice-Perilli al Pordenone. Si tratta di Stefano Mazzini, portiere classe 1998 di proprietà dell’Atalanta. Si è svincolato dal Gavorrano (girone A di serie C) e arriva in prestito sino a fine stagione. […] Non è invece ancora ufficiale l’ingaggio da parte del Fano di Eros Pellegrini, terzino classe 1990 in procinto di lasciare il Pordenone dopo una stagione e mezza. Nelle Marche troverà un fresco ex ramarro, Dejan Danza, centrocampista classe 1995: «Sono molto contento di essere arrivato qui – le sue prime parole nella nuova squadra -, mi piacciono molto le sfide e non vedo l’ora di iniziare l’avventura».Sale la tensione, intanto, in casa neroverde: oggi in programma una doppia seduta di allenamento, la pomeridiana a porte chiuse.

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Berrettoni e Nocciolini sugli esterni, col primo libero di svariare su tutto il fronte d’attacco, e Gerardi centravanti. La partita più importante dell’anno Leonardo Colucci se la vuole giocare così, schierando tutte le punte più forti che ha a disposizione. Il tecnico del Pordenone sa benissimo che la sfida di sabato col Bassano non si può sbagliare e quindi utilizzerà il meglio, forzando anche il recupero di “Berre” e Gerardi, che non sono ancora al top ma stringeranno i denti per poter dare una mano alla squadra a uscire dal tunnel. Un successo nelle ultime undici gare di campionato, un hurrà ottenuto peraltro col Vicenza che la scorsa settimana è stato dichiarato fallito (continua il torneo grazie all’esercizio provvisorio). Prima di quei tre punti, le affermazioni erano arrivate con squadre di bassa classifica eccetto l’Alto Adige. Il Pordenone sta vivendo un lungo momento difficile da cui deve cercare di uscire al più presto: attualmente è fuori dai playoff e non entrare tra i primi dieci team in classifica sarebbe un fallimento clamoroso, soprattutto dopo due semifinali playoff di fila. Leonardo Colucci si è così rimboccato le maniche, ha continuato a lavorare duro ma sa che per vincere sabato col Bassano serve la qualità. Per questo sta pensando al tridente formato dall’ultimo arrivato, Nocciolini, Gerardi e Berrettoni: per loro sarebbe la prima volta assieme. […] Forse l’unico ballottaggio può essere tra Bombagi e Zammarini. Sarà una partita in cui la squadra proverà a fare di tutto per sé stessa ma anche per il tecnico: entrambi hanno bisogno di ritrovare il sorriso e quella serenità che manca dai giorni delle sfide di Tim Cup con Cagliari e Inter. Due lampi accecanti, ma anche gli unici di una stagione che, adesso, deve subire una svolta.

Ore 15.45 – AGGIORNAMENTO: RIAPERTA LA PREVENDITA.

Ore 15.30 – C’era chi si era già spaventato, temendo un “sold out” da record. In realtà si tratta purtroppo dell’ennesimo “bug del sistema”: così è stata difatti motivata l’impossibilità di acquistare online da almeno un’ora i biglietti di Curva Ospiti per Vicenza-Padova. Sulla pagina del circuito LisTicket alla voce “disponibilità Web” appare un rettangolo rosso con scritto “Nulla”, ma in realtà la prevendita riaprirà a breve. Arriva intanto il primo dato relativo alla prevendita: in cinque ore sono stati già venduti 600 biglietti. Una buona notizia a cui se ne aggiunge un’altra: la capienza per la Curva Ospiti è stata ufficialmente aumentata da 1.300 a 1.800 posti. Ci sono dunque ancora a disposizione circa 1.200 biglietti. Da bruciare al più presto…

Ore 15.00 – “Largo tuti, xé qua el Padova!”. Sarà un sabato a dir poco intenso, soprattutto per la Tribuna Fattori: gli ultras Biancoscudati hanno messo a punto il programma per la giornata più attesa dell’anno. E si parte con un “antipasto” a cui tutti sono chiamati a partecipare: alle ore 15.00 di sabato 27, infatti, i ragazzi della Fattori si troveranno in piazza Cavour, (in pieno centro storico a Padova) per festeggiare con due giorni di anticipo il 108esimo compleanno del Calcio Padova. Un modo per caricarsi con cori, bandiere e fumogeni in vista del derby, perché poi alle ore 17.00 gli ultras si ritroveranno presso il parcheggio sud dell’Euganeo per poi partire in auto alla volta di Vicenza, dove alle ore 20.30 si disputerà la sfida coi biancorossi. L’invito è di presentarsi ognuno con la propria bandiera Biancoscudata. Per colorare una piazza ed un settore che traboccheranno di passione…

Ore 14.30 – Qui Appiani, allenamento a porte chiuse a sorpresa per i Biancoscudati: la decisione è stata presa nei minuti immediatamente precedenti alla seduta da mister Bisoli.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Francesco Signori alla Ternana, la seconda cessione del mercato di gennaio del Venezia si è chiusa nella giornata di ieri. Stamattina, salvo sorprese al momento da escludere, arriveranno anche le firme sui contratti e il Venezia avrà la lista degli over nuovamente a posto e non in sovrannumero. Si tratta della seconda cessione di questa sessione dopo quella di Stefano Moreo al Palermo formalizzata nei giorni scorsi. Entro il 31 gennaio potrebbero salutare anche Fabris e Geijo. La strategia sembra definita. Una volta definita la cessione di Fabris, arriverà un altro esterno destro, che verrà scelto fra Alberto Gerbo (Foggia) e Daniel Semenzato (Catania). Difficile al momento dire chi la spunterà. Il preferito di Filippo Inzaghi è Gerbo, ma le richieste del Foggia al momento non collimano con la proposta del Venezia. Le porte girevoli per la fascia destra (Fabris-Gerbo/Semenzato) riguardano anche l’attacco, dove Alex Geijo potrebbe essere ceduto entro il 31 gennaio. In quel caso la prima scelta sarebbe German Denis, che rescinderebbe con il Lanus per un contratto di un anno e mezzo col Venezia. Operazione, questa, comunque non semplice, mentre la partenza di Jan Mlakar potrebbe preludere all’arrivo di una seconda punta rapida, magari giovane. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Jan Mlakar tornerà alla Fiorentina, ipotesi che gravita sull’attaccante sloveno da settimane, ma che diventerà a breve realtà. «Stiamo predisponendo le carte per il suo rientro a Firenze» conferma il diesse Rinaudo, poi toccherà alla Viola trovargli una sistemazione, magari ancora in Serie B, in una squadra che assicuri a Mlakar più opportunità di quante avute nel Venezia. La Ternana ha superato di slancio il Carpi per ottenere il centrocampista Signori, arrivato in laguna l’ultimo giorno di mercato e quasi mai utilizzato da Inzaghi.Riccardo Bocalon, oltre che dal Venezia, è seguito anche dalla Ternana, ma finora la Salernitana non molla. Rinaudo continua a tenere accesa la fiammella German Denis ma definisce “molto complicata” la trattativa, anche perché l’attaccante è uno dei punti di forza del Lanus. […]

Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Si carica, Leo Stulac, candidato sabato, e non solo, a sostituire lo squalificato Bentivoglio. Tre presenze e tante partite viste dalla panchina, pronto sempre all’uso, come dimostrano l’assist per Moreo ad Avellino o il gol di Cittadella, gioia poi smorzata dal guizzo del nuovo compagno di squadra Litteri. Leo scalda i motori, anche perché questa volta Bentivoglio non dovrà stare fermo una sola partita, come accaduto prima ad Avellino e poi con la Pro Vercelli. Tre presenze alle spalle per Stulac, ventitreenne centrocampista di Capodistria, schierato da Inzaghi anche a Cittadella nel turno infrasettimanale. E sabato, toccherà ancora a lui prendere in mano il centrocampo del Venezia contro il Cesena, pronto a ripetersi con Bari e Spezia. «Spero che Inzaghi mi dia questa possibilità di giocare» parole dello sloveno, maglia numero 5 del Venezia, «sul piano fisico mi sento molto bene perché sto lavorando duro tutti i giorni». Dovrà guidare un Venezia reduce dal brutto primo tempo di Salerno. «Contro la Salernitana sabato scorso siamo scesi in campo con la mentalità sbagliata, ma quello non era il vero Venezia. Il vero Venezia si è visto invece nel secondo tempo». Un Venezia che contro il Cesena tenterà di interrompere la striscia di otto partite senza vittoria. «Sappiamo quello che dobbiamo fare, inutile star lì a pensarci troppo» osserva Leo Stulac, «il campionato di Serie B è lungo e difficile, noi dobbiamo solo guardare in avanti, anche perché la zona playoff dista solo due punti».Pur giocando poco, Leo Stulac è tenuto in grande considerazione da Pippo Inzaghi, tanto che il centrocampista sloveno non corre rischi di partire nei prossimi giorni di mercato. «Da quanto so, non c’è stata nessuna richiesta ufficiale. Io mi trovo bene al Venezia e voglio continuare a giocare in Serie B». […]

Ore 12.40 – (Gazzettino) Il cuore della famiglia Beghetto è diviso. Domenica al Tombolato ci sarà l’attesissima sfida tra Cittadella e Frosinone e nella squadra cociara milita Andrea, figlio di Massimo, che allena la Primavera granata, e nipote di Giuseppe, pluricampione iridato e olimpico nel ciclismo su pista anni 60, nonchè assiduo tifoso della truppa di Venturato. Per la dinasty sportiva di Tombolo quello di domenica è di sicuro un evento non comune che fa schizzare in alto l’adrenalina del tifo non senza suscitare contrasti interiori. […] Il nonno Giuseppe è una vecchia gloria nazionale del ciclismo su strada e su pista (oro olimpico a Roma 1960 e professionista dal 1963 al 1973 con tre titoli mondiali vinti) e segue il Cittadella tutte le partite e spesso anche negli allenamenti. «Vengo da Tombolo sempre in bici – precisa il settantanovenne campione – e così mi tengo esercitato nel mio primo amore, ma il calcio ha preso un posto privilegiato nel mio cuore. Tifo Cittadella, una realtà che sta facendo anche troppo bene in rapporto alle sue dimensioni territoriali. Se lo merita per la serietà che da sempre gli viene riconosciuta. È una grande famiglia, io la osservo in silenzio anche durante la settimana dall’alto delle tribune del Tombolato. È l’ambiente ideale per i giovani che vogliono crescere, chi viene a Cittadella vorrebbe restare per sempre». Pierobon, Gorini e Musso ne sono alcuni esempi, Redigolo ha piantato radici al Tombolato dal lontano 1996. Ma il motivo del momento è il nipote Andrea. «È un ragazzo tranquillo, il suo cartellino è del Genoa. Al Frosinone è in prestito, magari venisse qui a Cittadella per indossare la maglia granata». Sulla partititissima di domenica al Tombolato nonno Beghetto frena: «Sono diviso a metà. Vorrei che i tre punti andassero al Cittadella, ma ci tengo anche che Andrea possa fare bene. Mi auguro sia una bella partita». […]

Ore 12.20 – (Gazzettino) Con il rientro di Schenetti, il tecnico Venturato potrà usufruire della rosa quasi al completo; gli unici a lavorare ancora a parte sono Iunco e Siega. Ieri doppia seduta, oggi e domani allenamento pomeridiano, sabato mattina la rifinitura. Due giocatori stanno lavorando in maniera differenziata anche nel Frosinone: sono Gori e Sammarco. Con l’arrivo della capolista, e sull’onda dell’entusiasmo del successo di Ascoli, domenica il Tombolato offrirà un grande colpo d’occhio. Non ci sono ancora dati ufficiali sulle prevendite, ma dalla Ciociaria ci sarà un gran seguito di tifosi a sostenere la squadra di Longo. La curva dello stadio, che può contenere 1.444 persone, sarà tutto uno sventolio di bandiere giallazzurre. […] Nessuna novità di rilievo infine sul fronte del mercato. Il presidente Gabrielli e il diggì Marchetti hanno ribadito in più occasioni che le operazioni in entrata e in uscita sono concluse, salvo occasioni importanti o richieste di giocatori che vorrebbero trovare più spazio. Nelle ultime ore è comunque tornata d’attualità la voce di un possibile scambio con il Novara tra gli attaccanti Manconi e Arrighini.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Ma quindi, domenica, per chi tiferà? «Per il Cittadella, ovviamente. Magari con un gol di Andrea per il Frosinone, così accontentiamo tutti». Massimo Beghetto sorride nella sua abitazione di Tombolo, il paese in cui ha sempre vissuto quando non era impegnato a giocare in giro per l’Italia. Quella tra Citta e Frosinone non può essere una partita qualsiasi per lui, da calciatore in forza a Chievo, Perugia (dove è nato Andrea, nel 1994), Vicenza e Dundee, e oggi tecnico della squadra Primavera granata che tanto bene si sta comportando. Non può esserlo perché, e non è proprio secondario, è anche padre di Andrea, eclettica ala sinistra della capolista Frosinone. […] Massimo, era più forte lei o è più forte Andrea? «La posizione in campo è simile, ma lui ha più “piede”. Io avevo più grinta, ero uno che non mollava mai». Le ha chiesto qualche consiglio in vista della partita di domenica? «Ci sentiamo telefonicamente quasi ogni giorno, anche se più spesso Andrea parla con la mamma. Di consigli me ne chiede, perché sa che se parliamo di calcio non lo tratto con un occhio di riguardo perché è mio figlio, ma cerco di essere obiettivo. In genere mi domanda un parere su come doveva comportarsi in questa o quella giocata. E comunque, per tornare alla domanda, no, non gli dirò nulla del Cittadella in questi giorni, non lo troverei corretto». […] Quali saranno le armi delle due contendenti, domenica? «Il Frosinone ha qualità in tutti i reparti, inutile citare questo o quell’elemento. La vera forza del Citta, invece, è la sua idea di gioco. È la mina vagante del campionato, ma non è più una sorpresa, ormai da anni è così». […]

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Tra novembre e dicembre abbiamo trascorso un periodo molto difficile – spiega il portiere del Vicenza, Alex Valentini – ci siamo trovati abbandonati e senza stipendi e lo spettro di non concludere la stagione era veramente concreto. Ci sono state tante persone che ci hanno fatto promesse mai mantenute, che ci hanno raccontato un sacco d frottole, e ad un certo punto abbiamo deciso di raccontare tutto perché non si poteva più andare avanti così. Un po’ di luce abbiamo incominciato a vederla quando è arrivato il curatore fallimentare che ha parlato chiaro spiegandoci come stanno le cose. In molti volevamo andare via tramite lo svincolo, adesso ci stiamo pensando ma ritengo che potremmo restare quasi tutti». […] Una quindicina di giorni fa Valentini aveva trovato un accordo con l’Ascoli, intesa che non è ancora tramontata. «Sono sincero – spiega il numero uno del Vicenza – qui mi sono sentito quasi come a casa e le possibilità che io rimanga sono tante. Con l’Ascoli il discorso è ancora aperto, ma non deciderà in base all’aspetto economico né alla categoria, considerato che andrei a giocare in serie B. Se nei prossimi giorni avrò conferme che a Vicenza ci sono i presupposti per aprire un nuovo ciclo resterò volentieri ed onorerò il mio contratto, che scadrà nel giugno del 2019. Lo farò anche perché ritengo che questa piazza e la sua tifoseria meriti rispetto ed abbia dimostrato un attaccamento ai colori incredibile». […] In vista del derby, nello spogliatoio del «Lane» pesano ancora le parole del tecnico dei biancoscudati, Pierpaolo Bisoli, ex biancorosso. «Dire che non avremmo giocato questa partita e affermare che il Vicenza non avrebbe finito il campionato non è stato né giusto né rispettoso verso la società biancorossa – precisa Valentini –. Contrariamente a quanto ha affermato l’ex allenatore del Vicenza, la partita si giocherà e noi siamo pronti a dare tutto per centrare questa vittoria».

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’invito è per domani, a Palazzo Trissino, ed è preciso: «Dal rendiconto del curatore fallimentare emerge la necessità di contare su risorse aggiuntive». Più chiaro di così il sindaco, Achille Variati, non poteva essere. Per salvare il Vicenza calcio e farlo rimanere nel campionato di Lega Pro, almeno per tutta questa stagione, il primo cittadino chiama a raccolta il mondo dell’economia vicentina. Categorie economiche e ordini professionali siederanno attorno al tavolo nell’incontro che il Comune ha indetto per domattina, a Palazzo Trissino, e con uno scopo preciso: esortare il mondo dell’economia cittadina a sostenere dal punto di vista finanziario il club storico di Vicenza, quei colori biancorossi con la «R» della Lanerossi che campeggiano allo stadio Menti. A fianco del primo cittadino ci sarà il curatore fallimentare nominato dal tribunale di Vicenza, Nerio De Bortoli, che illustrerà lo stato della società di via Schio. Da una parte, infatti, c’è un’esigenza: «Il mantenimento della categoria – recita la nota del Comune – presuppone la continuazione del campionato, quindi la garanzia di esecuzione dell’esercizio provvisorio, in vista dell’asta pubblica che si svolgerà più avanti, in data stabilita da Tribunale». Ma per rimanere in Lega pro servono quattrini, che ad oggi scarseggiano: «Il curatore – osservano dal Comune – illustrerà un rendiconto da cui emerge la necessità di contare, per l’esecuzione dell’esercizio provvisorio, su risorse aggiuntive». E qui la strategia, che punta a far emergere nuove iniziative commerciali, contribuzioni, elargizioni, sponsor «affinché ogni realtà – è la tesi del Comune – valuti l’auspicata collaborazione dei propri iscritti». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) C’è infine Andrea Mandorlini, ottavo con il Vicenza in B nella stagione 2002-03 dopo un inizio sfavillante, e vicino ai play off di C1 con il Padova, una volta subentrato a Pellegrino nel dicembre 2006. E proprio con la vittoria in due derby, a spese di Venezia e Cittadella, iniziò la sua rincorsa all’alta classifica. «Non credo che questa volta la partita potrà cambiare una stagione. Quella dei biancoscudati è già importante e voglio sperare che alla fine siano loro a tagliare per primi il traguardo. Al limite le ricadute potrebbero essere, in termini di entusiasmo, per il Vicenza le cui vicissitudini rendono ancora più particolare per vari aspetti questa sfida, ma poi c’è sempre il campo a parlare e per entrambe non sarà facile». Il cuore di Mandorlini, non solo perché ci gioca il figlio Matteo, batte più forte per il Padova. «Non tifo solo solo da papà, ma per l’affetto che ho per la piazza con cui sono sempre in debito e per l’amicizia con il direttore Zamuner. Come dice sempre Bisoli, c’è da proseguire il cammino con grande umiltà e semplicità, vivendo alla giornata, ma con l’obiettivo bene in testa». Chi può decidere la sfida? «Per il Vicenza penso a Ferrari, con me ai tempi di Verona; nei biancoscudati sono in tanti, mi piacerebbe Matteo, ma la squadra è forte nel suo complesso».

Ore 10.30 – (Gazzettino) […] Così Franco Colomba analizza il derby di sabato: «Si affrontano due città in questo momento agli antipodi a livello mentale e tecnico, e quella biancoscudata è una squadra solida e ben guidata, che ha tutti i numeri per puntare alla promozione». Ma al Menti ci sarà da sudare. «Il risultato è tutt’altro che scontato perché quando ci si trova a confrontarsi con la necessità di sopravvivere, come sta succedendo al Vicenza, si tirano fuori energie mentali e uno spirito che possono fare miracoli e che possono azzerare eventuali gap su altri fronti». Poco fortunato per l’allenatore bolognese il derby disputato sulla sponda biancoscudata, con un ko per 1-0 nel 2013 (due legni colpiti da Viviani e Cutolo) che aprì una striscia negativa pochi giorni dopo un brillante successo a Verona. «Evidentemente ci sono annate che non devono andare bene e, tornando indietro, se fossi rimasto a casa sarebbe stato meglio. Eravamo arrivati a due punti dai play off, a Empoli, poco prima, pareggiammo, sbagliando un rigore e dopo il derby in un colpo solo perdemmo per infortunio Renzetti e Iori». A vincere quella sfida fu invece Alessandro Dal Canto che nelle due stagioni precedenti con il Padova se ne era aggiudicate altre tre, di cui una al Menti.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Oggi si conoscerà il responso della risonanza a cui è stato sottoposto Serena, vittima martedì di una distorsione al ginocchio, ma sulle sue condizioni trapela un certo ottimismo. Idem per i due attaccanti che ieri non hanno lavorato con i compagni. Guidone, alle prese con un fastidio al ginocchio, oggi (allenamento all’Appiani alle 14.30) o al massimo domani verrà riaggregato, mentre Gliozzi (lieve distorsione alla caviglia) a titolo precauzionale si è limitato a svolgere lavoro in palestra con il compagno di reparto e corsa. Nessuna novità intanto sul fronte del mercato. Il Padova attende che il Torino sblocchi la situazione relativa al giovane centrocampista Rossetti, ora in prestito all’Alessandria, per completare il reparto centrale senza incidere sulle liste degli over. Manca solo l’ufficializzazione del rinnovo di un anno di Bindi e la prossima settimana si dovrebbero definire anche le posizioni di Cappelletti e Russo. Resta poi da monitorare la situazione di Chinellato. […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) I biglietti a disposizione per il derby di sabato sera sono forse sufficienti (1.300), il tempo per acquistarli decisamente meno. Una situazione paradossale che ha fatto esplodere la rabbia dei tifosi biancoscudati, ancora impossibilitati nella serata di ieri ad acquistare i tagliandi per l’attesa sfida del Menti con il Vicenza, salvo quei pochi fortunati che, recandosi di prima mattina nei punti vendita abilitati, avevano trovato il semaforo verde, probabilmente a causa di un errore di comunicazione all’interno del circuito. Le prevendite per il settore ospiti, il cui avvio era previsto dopo pranzo, sono infatti rimaste bloccate, in attesa di conoscere le decisioni relative all’ordine pubblico da parte dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che invece si è riunito nel pomeriggio. Il tutto mentre la vendita dei biglietti riservati al pubblico di casa procedeva senza intoppi. Sempre nel pomeriggio, come possibile spiegazione dello stop, era anche girata nell’ambiente la possibilità che la gara potesse essere anticipata di qualche ora per una migliore vigilanza sulle tifoserie e che, alla luce di quanto riportato sul sito del Vicenza, fosse necessaria per tutti la Tessera del Tifoso. Invece, nulla di tutto questo: il derby si giocherà regolarmente alle 20.30 e non servono fidelity card per entrare allo stadio. L’unica restrizione prevista riguarda dunque l’impossibilità per il popolo biancoscudato di accedere in settori diversi rispetto alla curva nord ospiti, come invece era successo all’andata all’Euganeo. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La prevendita aprirà quindi stamattina, con poco più di due giorni a disposizione (c’è tempo fino alle 17.30 di sabato) per accaparrarsi i biglietti. […] Ieri allenamento ad alta intensità alla Guizza, con il tecnico che deve però fare i conti con una nuova emergenza offensiva. Ieri, infatti, non hanno preso parte alla seduta con il gruppo né Guidone né Gliozzi. Se per l’ultimo arrivato si tratta solo di un affaticamento, e già oggi potrebbe ritornare ad allenarsi con i compagni allo stadio Appiani, Guidone continua a lamentare un fastidio al ginocchio e la sua presenza per Vicenza è in forte dubbio. Marcandella è rientrato a pieno regime e anche Sarno continua ad allenarsi con la squadra ma è molto improbabile che quest’ultimo possa partire dal primo minuto al “Menti”. Ecco perché, a questo punto, salgono le quotazioni di Chinellato, che dopo aver passato metà gennaio con la valigia in mano, potrebbe trovare una maglia da titolare nel derby al fianco di Capello, a meno che Bisoli non voglia rispolverare il modulo ad albero di Natale.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il caos-biglietti agita i giorni di vigilia del derby. Il solito “pasticcio”, vissuto ormai troppe volte dai tifosi biancoscudati, si è ripetuto anche per la partita finora più sentita della stagione. Con il risultato che, nonostante l’annunciato pienone allo stadio “Menti”, con conseguente esodo dei tifosi padovani, fino a ieri sera non era ancora stata aperta la prevendita per il settore ospiti. O meglio: è stata prima aperta senza permesso, poi chiusa, poi riaperta solo per i tifosi locali. Già nella serata di martedì, dopo l’annuncio della società berica che la prevendita sarebbe stata attivata il giorno successivo alle 10 di mattina, era scattato il dietrofront, con l’apertura dei botteghini posticipata al pomeriggio. La macchina organizzativa, tuttavia, non ha funzionato a dovere e ieri mattina per quasi un paio d’ore i tifosi biancoscudati hanno potuto comprare il biglietto della curva ospiti, prima che il circuito Listicket bloccasse tutto sia online che nei centri autorizzati, permettendo l’acquisto soltanto per i settori di casa. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Pontedera-Padova si giocherà mercoledì 7 febbraio alle ore 17.30. È stato designato l’orario della sfida valevole per i quarti di finale di Coppa Italia di Serie C che i biancoscudati disputeranno in trasferta allo stadio “Ettore Manucci”. La partita è in gara unica, in caso di parità si disputeranno i tempi supplementari e dopo si tireranno i calci di rigore. Chi vince accede alle semifinali (andata e ritorno) contro la vincente di Renate-Alessandria. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) E’ stata una giornata di autentica passione, quella vissuta ieri dai tifosi del Padova, alla ricerca spasmodica di acquistare uno dei 1300 biglietti messi a disposizione dal Vicenza per il derby di sabato sera al Menti. Per tutta la mattinata si sono rincorse le voci più disparate, compresa quella (mai presa in considerazione) di uno spostamento della partita in orario pomeridiano. Qualche verifica fra le due questure, le smentite piuttosto nette e via fra punti vendita e tentativi di acquisto sul web da parte della tifoseria biancoscudata. Nel corso della mattinata, peraltro, qualcuno era riuscito ugualmente ad acquistare l’agognato tagliando esibendo poi il «trofeo» sui social network e facendo arrabbiare ancora di più chi, al contrario, attendeva il via libera e non riusciva ad entrare in possesso del pass per il Menti. E così, in attesa del pronunciamento ufficiale dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive arrivato in serata, sul web era tutto un tam-tam di accuse incrociate, fra chi sosteneva che ci fosse in atto un complotto contro la tifoseria del Padova per mancanza di steward e chi, al contrario, invitava a mantenere la calma. Dopo una fascia oraria in cui l’acquisto era permesso solo tramite tessera del tifoso, alla fine il via libera arrivato poco prima di cena con il comunicato incrociato dei due club riportava tutto alla normalità. Vista l’attesa per la partita, è ragionevole pensare che il settore ospiti verrà esaurito rapidamente. […]




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