Vicenza-Padova, l’analisi de “Il Gazzettino”

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Il Padova non poteva iniziare meglio il nuovo anno. Vince il derby facendosi il regalo di compleanno in anticipo (108 anni domani) e allunga a +8 in vetta alla classifica complici i pareggi di Sambenedettese e Feralpi Salò e il turno di riposo del Renate. Eroe della serata Guidone, che firma quasi al fotofinish una vittoria strameritata per quanto fatto vedere dai biancoscudati nella ripresa. Solo uno strepitoso Valentini aveva tenuto a galla fino a quel momento i berici, disinnescando a più riprese le palle gol della truppa di Bisoli. Proprio riguardo a quest’ultimo, non gli sono stati risparmiati insulti dai suoi ex tifosi. Già quando le squadre scendono in campo per il riscaldamento circa una quarantina di minuti prima del fischio d’inizio: ovazione del popolo biancoscudato che scandisce ripetutamente il suo nome, la risposta dei tifosi di casa è di tutt’altro tenore. Bisoli si affida al 4-3-1-2, e la novità è rappresentata da Cappelletti dirottato in mediana davanti alla difesa, mentre Pinzi fa il trequartista alle spalle di Capello e Gliozzi, con quest’ultimo al debutto in campionato al pari di Salviato. Si gioca in una bolgia, e sin dalla prime battute ne esce un derby spigoloso. Con un agonismo simile e il pressing sistematico, diventa difficile trovare spazio per giocate da palati fini.

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Manca un quarto d’ora e Bisoli si gioca la carta Sarno, anche lui al debutto (fuori Pulzetti). È la mossa vincente, perché proprio l’ex Foggia con il mancino impegna dai 30 metri Valentini che non trattiene, e Guidone questa volta non perdona facendo esplodere la gioia dei tifosi. Nel finale il Vicenza tenta un assalto disperato, ma il Padova è una roccia. E fa suo il derby.

(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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