Live 24! Padova-FeralpiSalò, -3: allenamento mattutino a Voltabarozzo, e poi tutti a “gufare”…

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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Arriva entusiasta del comportamento della sua squadra. La sconfitta lo amareggia ma non più di tanto visto che la prestazione offerta è stata indubbiamente superlativa. Pippo Inzaghi esalta subito l’operato dei suoi. Siamo stati interpreti di una partita che ci deve dare la forza di credere in un risultato al quale nessuno poteva pensare ad inizio stagione, visto che tutti ci avevano inseriti tra le squadre che avrebbero lottato per non retrocedere.
Soddisfatto della prova dei suoi, come detto, ben al di là di un risultato che in classifica non porta punti. Abbiamo subito dei gol che non sono abituali. Dovevamo essere più bravi ad uscire sull’azione della prima rete ma c’è da dire che pochi si potevano immaginare un tiro della domenica come quello messo a segno da Luperto. Sulla seconda rete abbiamo voluto tentare un fuorigioco per il quale non ci alleniamo mai e siamo stati puniti. Infine il terzo gol, quello di Donnarumma è frutto di un rimpallo favorevole nel quale nulla potevamo. Non boccia il primo tempo ma promuove decisamente la ripresa. Nella prima frazione abbiamo sofferto un po’ l’Empoli, specie il gol preso a freddo, ma abbiamo saputo creare qualche opportunità. Specialmente abbiamo saputo reagire bene a uno svantaggio che avrebbe steso chiunque. Nella ripresa siamo venuti fuori anche perchè abbiamo trovato il coraggio grazie alla rete di Falzerano. Da quel momento ci siamo messi compatti e abbiamo macinato gioco nelle ripartenze. Abbiamo ripreso il risultato dopo essere andati nuovamente sotto e c’è da dire che francamente credevo che si potesse vincere questo match. Guardate il finale: sul 3-2 abbiamo avuto un’altra palla utile per il pari con Fabiano, ma Gabriel ci ha detto di no. […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Contro la prima della classe, e indubbiamente la squadra più quadrata e ambiziosa, il Venezia combatte, si illude ma alla fine deve arrendersi. Nulla da fare ad Empoli per la pattuglia generosa e determinata di Pippo Inzaghi, nonostante una prestazione indubbiamente esaltante, che conferma l’ottima condizione del team lagunare e che lo rilancia verso i playoff nonostante lo stop. Una sconfitta arrivata dopo sette risultati utili consecutivi che hanno portato 17 punti nelle casse arancioneroverdi, ma che non sembra essere così dolorosa. Il Venezia ha infatti dimostrato le proprie capacità sia a livello tattico sia sul piano caratteriale che hanno permesso di giocare praticamente alla pari con la squadra più forte della serie B. E’ sì arrivato il ko ma indubbiamente si è trattato di una serie di episodi negativi che difficilmente si ripeteranno in stagione. Di sicuro la prima parte di gara è stata tutta o quasi di marca azzurra con una rete segnata dopo appena 5′ che ha condizionato il comportamento del Venezia, favorendo un Empoli che ha tenuto palla e ha avuto qualche buona occasione senza però riuscire a chiudere il match nei primi 45′ come avrebbe potuto. Ripresa invece completamente diversa, con Venezia subito esaltato dalla rete di Falzerano che è riuscito ad organizzarsi bene e a dimostrare compattezza e carattere, pronto a replicare a ogni offensiva dell’Empoli. Lo faceva recuperando anche dal 2-1 al 2-2 e rischiando addirittura di rimettere in parità anche all’ultimo con Fabiano (arrivato a giocare dietro le due punte) il match. Ma a vanificare le buone giocate offensive dei lagunari ci sono stati degli errori dietro o delle situazioni fortuite: lo spazio eccessivo lasciato a Luperto ad avvio gara e il rimpallo che ha permesso a Donnarumma di siglare la terza rete. […]

Ore 19.40 – (La Nuova Venezia) Un brutto tempo, una ripresa migliore non è servita al Venezia per portar via un punto da Empoli, più che mai capolista solitaria della B. Ma la corsa ai playoff è più che mai aperta. «Sapevamo bene il loro valore» dice Marcello Falzerano, autore del momentaneo 1-1 «con giocatori fisicamente prestanti, ma bravi anche con la palla tra i piedi. Abbiamo concesso loro troppo possesso palla, ma hanno segnato su tre nostri regali. Dobbiamo ripartire dalla reazione del secondo tempo; è un periodo dove pure giochiamo bene, creiamo occasioni e arriviamo davanti alla porta. Dobbiamo andare avanti in questo modo, già a partire dalla gara di domenica prossima contro il Cittadella».Si sapeva della forza dei toscani, soprattutto in avanti e la difesa ha sofferto molto, specie nel primo tempo. «Sull’1-0 abbiamo sbagliato», spiega Marco Modolo, «ma davanti avevamo la squadra più forte del campionato; hanno un ottimo palleggio, giocano bene tra le linee e ripartono alla grande». Nel secondo tempo il Venezia ha rimontato due volte e c’era la speranza di portare a casa un risultato positivo.«Sapevamo non avrebbero potuto reggere quei ritmi sino alla fine», continua il centrale «ma è altrettanto vero che il secondo e terzo gol si potevano evitare». […]

Ore 19.20 – (La Nuova Venezia) Guarda il lato positivo Filippo Inzaghi uscito da Empoli, con il 3-2 che interrompe una serie di sette risultati utili consecutivi. «Ci deve dare la forza per arrivare ai playoff», dice il tecnico «anche se avevamo davanti la migliore squadra del campionato, dimostrandosi fuori categoria. Siamo andati sotto subito con una rete presa da 25 metri e potevamo uscire meglio in quella situazione, sul secondo non facciamo mai fuorigioco e sul terzo gol c’è stato un autopassaggio di Donnarumma. Accettiamo il risultato del campo e ci portiamo a casa quanto fatto di buono». E per fatto di buono, Inzaghi intende la reazione della ripresa, dopo un primo tempo troppo brutto per essere vero, e quando si era sul 2-2 aveva pure fatto un pensierino al colpaccio.«Dopo l’intervallo», continua, «siamo venuti fuori, pur avendo davanti un avversario con una qualità tecnica superiore. Una volta raggiunto l’1-1, abbiamo avuto più coraggio e dopo la rete di Litteri ho pensato pure alla vittoria». L’ingresso di Fabiano ha dato qualche marcia in più al motore arancioneroverde e per poco non ci è scappato il 3-3. «Dopo la rete di Donnarumma», spiega Inzaghi, «ho scelto di mettermi a specchio cambiando modulo e mettendo Fabiano dietro alle punte. Ero convinto che potesse dare qualche grattacapo al loro e così è stato. Dobbiamo guardare avanti, i giocatori hanno reagito bene, ci sta di perdere a Empoli, ma non in questo modo; quando eravamo lunghi, loro riuscivano ad andare in porta. Può capitare la giornata storta». […]

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) SuperEmpoli nel primo tempo, equilibrio nel secondo. Ai punti, e anche ai gol, 3-2, vincono i toscani, ma il Venezia, per usare una frase che non usa mai nessuno, esce a testa alta. Bella partita, prima di tutto, poi è chiaro che se si guarda il risultato, è il Venezia a fare una smorfia. Va chiarito però un concetto fondamentale: l’Empoli è la miglior squadra del campionato, merita la classifica che ha e merita la promozione, che se non succederanno cataclismi, arriverà puntuale. E allora perdere al “Castellani” di Empoli ci può stare, per il Venezia e per qualsiasi altra squadra. Se, come stavolta, perdi senza fare una figuraccia, si può prendere quanto di buono si è visto e guardare avanti con immutata serenità.Detto questo, va riconosciuto che il primo tempo è un monologo empolese, da guardare e ammirare. Un dominio totale ma non il primo tempo perfetto perché manca qualcosa, ossia la capacità di chiudere i conti in anticipo. L’Empoli fa un gol, comanda, ma prima dell’intervallo non riesce a fare il secondo e il Venezia resta in vita, quanto basta per fare soffrire gli avversari nella ripresa. […] .C’è da dire che Fabiano entra bene in partita, pochi minuti ma di qualità e un tiro dal limite dell’area che fa guadagnare la pagnotta al portiere Gabriel, e poi l’assalto finale alla porta empolese, che frutta corner e mischie ma mai la zampata del pareggio. Se può essere una consolazione per Inzaghi, anche l’Empoli ha sofferto parecchio contro il Venezia.

Ore 18.20 – (Gazzettino) «Abbiamo fatto il possibile per vincere contro una squadra forte come il Bari». Così il tecnico granata Roberto Venturato esordisce in sala stampa. Poi continua: «In questa fase del campionato ogni partita diventa sempre più importante e i punti pesano sempre più». Su cosa è mancato per fare propria l’intera posta, spiega: «Dovevamo essere più concreti nel primo tempo per capitalizzare il notevole volume di gioco prodotto, invece abbiamo sbagliato spesso l’ultimo passaggio. Nella ripresa siamo calati di fronte a un Bari che si sapeva avere qualità importanti, comunque abbiamo tenuto il campo e creato alcune pericolose occasioni che avrebbero potuto darci una vittoria meritata». Sul prosieguo del campionato: «Noi andiamo avanti su questa strada cercando di giocarcela fino alla fine, sappiamo che abbiamo ancora margini su cui lavorare e migliorare». Venturato torna quindi a parlare della partita: «Noi cerchiamo sempre di andare a prendere alti gli avversari e siamo riusciti a farlo per buoni tratti. È chiaro che in certi momenti è necessario tenere un atteggiamento più coperto. Con il Bari abbiamo sbagliato poco, devo fare i complimenti alla squadra che ha dato segnali importanti. Cercheremo di migliorarci ulteriormente per riuscire a vincere partite come questa». Sulla possibilità di andare in serie A il tecnico granata non si tira indietro: «Questa classifica a undici giornate dalla conclusione è un grande stimolo. Abbiamo dimostrato di avere idee e capacità, ma non abbiamo vinto la partita. In noi c’è la volontà di provare a realizzare il grande sogno, ma dobbiamo procedere sempre con i piedi per terra». Domenica prossima a Venezia mancheranno Vido, Varnier e Kouame impegnati con le nazionali. «Avendo giocatori bravi è facile che ciò succeda. Dispiace avere meno opportunità di scelta, ma abbiamo la consapevolezza che la nostra rosa ha elementi in grado di sostituirli. È un’occasione per dimostrarlo». […]

Ore 18.00 – (Gazzettino) Classifica alla mano, qualche rimpianto sembra inevitabile. I tre punti avrebbero infatti consentito al Cittadella di scavalcare il Palermo e di insediarsi solitario al terzo posto, in piena corsa per la promozione diretta in serie A. Ma la giornata di scarsa vena sul piano offensivo della truppa di Venturato ha vanificato temporaneamente i sogni di gloria. E così il Bari è potuto uscire indenne dal Tombolato, allungando la sua striscia positiva. Una partita dai due volti, che i granata hanno dominato nel primo tempo per ritmo, possesso palla e intraprendenza. È stato il centrocampo a fare la differenza di fronte a un avversario per lunghi tratti alle corde. Iori ha diretto le operazioni con la solita lucidità, dettando i tempi alla squadra e cucendo il gioco. Prezioso in queste fasi anche il contributo di Schenetti e Settembrini, spesso molto larghi nel tentativo di creare superiorità sugli esterni e allargare la difesa ospite per favorire gli inserimenti del brasiliano Chiaretti. Un disegno tattico che ha prodotto i risultati sperati fino al momento in cui il pallone doveva essere rifinito per le punte. Ed è qui che la manovra spesso ha finito per incepparsi, sia per qualche scelta sbagliata nell’ultimo passaggio e sia per la poca lucidità dimostrata da Kouame e Vido nell’approcciarsi all’area avversaria.

Ore 17.40 – (Mattino di Padova) Guardiamo al bicchiere mezzo pieno: il Cittadella ha raggiunto 50 punti, la fatidica quota-salvezza, quando mancano ancora 11 partite al termine del campionato; ha inanellato il sesto risultato utile di fila (3 vittorie e 3 pareggi, 12 punti raccolti sui 18 a disposizione); ha blindato il quarto posto in classifica, tenendo a distanza il concorrente diretto pugliese (che, però, ha una gara in meno rispetto ai granata); soprattutto non è più costretto a registrare sconfitte al Tombolato, sino a qualche settimana fa campo tabù per Iori & C.Se, invece, prendiamo il bicchiere mezzo vuoto, il rammarico è giustificato per ciò che poteva essere e non è stato: si resta, è vero, sempre quarti, ma senza aver approfittato dei contemporanei pareggi di Frosinone e Palermo, per avvicinarsi ulteriormente al podio; una buona prestazione come quella offerta contro la squadra di Grosso non è sfociata in successo perché davanti sono venuti meno la lucidità ed il cinismo richiesti per abbattere il (solido) muro biancorosso. Morale: resta tutto come prima, il Cittadella continua ad inseguire il suo sogno (la Serie A), il Bari prosegue nella serie positiva (stesso trend dei padovani) e intravvede la possibilità di agganciare proprio la truppa di Venturato quando avrà recuperato la gara che gli manca. Per gli amanti delle statistiche è la prima volta che al Tombolato, quest’anno, non si vedono gol. In precedenza era successo di pareggiare altre quattro volte (1-1 con il Perugia, 1-1 con la Ternana, 2-2 con l’Avellino e 1-1 con l’Empoli, e questi ultimi due erano stati risultati intrisi di rabbia perché in entrambe le occasioni la vittoria era lì, a portata di mano), e solo a fine ottobre-primi di novembre si erano ottenuto due punti in altrettante gare consecutive (0-0 a La Spezia e con la Ternana, appunto, davanti al proprio pubblico).Il Citta delle mezze misure, invocato a lungo dagli stessi tifosi dopo i saliscendi fra ko interni e blitz sontuosi in trasferta, è venuto fuori nella fase più delicata e importante della stagione, e tutto sommato non è male che sia accaduto ora, quando lo stesso Venturato invoca la continuità per andare lontano. Non è stata una partita da far tremare le vene ai polsi, tuttavia la sostanza e la qualità di alcune giocate alla fine l’hanno etichettata come una buon match, dove sia l’una che l’altra delle due squadre hanno cercato di superarsi. […]

Ore 17.20 – (Mattino di Padova) Mettiamoci nella testa del tifoso medio. Vede il Citta pareggiare con il Bari e pensa che, tutto sommato, questo possa essere un buon punto. Poi, però, viene a sapere dei mezzi passi falsi di Frosinone e Palermo, e allora lo assale il sospetto che forse la gara con i pugliesi potesse essere sfruttata meglio. E per Roberto Venturato, la verità dove sta?«In questo momento del campionato ogni partita è quasi una finale», risponde il tecnico granata. «Noi abbiamo fatto il possibile per cercare di mettere in difficoltà una squadra forte come il Bari. Ci è mancato solo un po’ di cinismo sia nel primo tempo, dove almeno un paio di volte non ci è riuscito l’ultimo passaggio, sia nel secondo, con Kouamé ed Arrighini che si sono ritrovati davanti al portiere, anche se va detto che nella ripresa abbiamo avuto un piccolo calo ed il Bari è riuscito a prendere di più in mano il gioco ed a rallentare i ritmi. Nel complesso dobbiamo essere contenti di questo risultato, che ci dà continuità». […] Se non altro, adesso che avete toccato quota 50 nessuno parlerà più di salvezza come obiettivo stagionale. «Vogliamo proseguire su questa strada sapendo che ogni gara sarà difficile e da giocare con determinazione. A 11 partite dalla fine, la nostra attuale classifica è uno stimolo molto grande per provare a pensare alla Serie A, è il nostro grande sogno. Abbiamo dimostrato di avere idee e capacità, ma dobbiamo continuare a pensare a gara per gara, vedendo nelle ultime 5 o 6 giornate dove siamo». La prossima prevede il derby con il Venezia. Ma ci arriverete senza Vido, Varnier e Kouamé, appena selezionato dalla Costa d’Avorio Under 23. E per quella con lo Spezia li avrà a disposizione solo dal giorno prima. «Con il Venezia mancheranno sicuramente, con lo Spezia vediamo. Torneranno la sera del martedì, arrivando dopo due partite con la Nazionale, sicuramente motivati. Dispiace perché avrò meno opportunità di scelta, ma queste convocazioni testimoniano che abbiamo giocatori molto bravi. Sarà per loro una grande occasione e io sono contento, non dimentichiamo che l’Under 21 è l’anticamera della Nazionale maggiore». […]

Ore 17.00 – (Mattino di Padova) Carlo Pelagatti, viene da chiederlo anche a lei: bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno con questo pareggio?«Non saprei come rispondere, ma propendo per il mezzo vuoto. Lo dico valutando come abbiamo affrontato questa partita e anche vedendo gli altri risultati: la classifica più di tanto non varia, ma una vittoria ci avrebbe consentito di compiere un salto di qualità. Dispiace, soprattutto considerando che le occasioni migliori le abbiamo avute noi».Peraltro, una tra le più clamorose è capitata proprio a lei.«In realtà sono state due: su una ho tirato centralmente, mentre sull’altra ho “lisciato” la palla. Se avessi anche i piedi buoni, sarei proprio un bel giocatore (ride, ndr). A parte gli scherzi, il nostro è stato un gran bel primo tempo, in cui abbiamo esercitato molto più a lungo di loro il possesso della palla, schiacciandoli. Però le occasioni non sono state numerose rispetto alla mole di gioco prodotta, perché sotto porta abbiamo farfugliato un po’ troppo: se una squadra gioca così, poi deve per forza concretizzare di più. Nel secondo tempo ci stava che il Bari uscisse: se guardate le sue partite precedenti, ha quasi sempre dominato l’avversario, con noi è successo solo per un tratto di gara. Quando lo ha fatto, si è scoperto un po’ di più, e noi abbiamo avuto qualche opportunità. Ma se vogliamo fare quel passo in più che inseguiamo, dobbiamo riuscire a vincere partite come questa». […]

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Primo match point salvezza per il Mestre, che oggi a Ravenna (ore 16.30) cerca la quarta vittoria di fila per agganciare la quota-tranquillità dei 40 punti. Allo stadio Benelli va in scena un faccia a faccia tra neopromosse in Serie C che finora hanno avuto un rendimento piuttosto differente, il tutto a beneficio degli arancioneri che stanno otto punti più su (37 a 29). I romagnoli, ad ogni modo, sono in un buon momento essendo reduci dai successi per 1-0 sul Pordenone (battuto sette giorni fa dal Mestre con un epico 4-3) e a Bergamo con l’AlbinoLeffe. «Il Ravenna ha fatto bene contro parecchie squadre tiene alto il livello di attenzione il tecnico orange Mauro Zironelli lo scorso anno ha vinto la Serie D come noi, poi ha cambiato diversi elementi ma di recente ha aggiunto giocatori, penso ad esempio a Palermo, che testimoniano tutta la loro voglia di conquistare la permanenza in C». Per Zironelli incrocio particolare contro il suo omonimo Antonioli, con il quale aveva condiviso le fatiche nel centrocampo del Chievo negli anni ’90. «Una bravissima persona e un bravo allenatore che ha può contare su elementi di qualità. A Ravenna inizia un tour de force di tre partite in una settimana, ma di sicuro non farò nessun calcolo e non penso modificherò lo schieramento, perché per me e per noi la gara più importante dev’essere sempre e solo la prima che siamo chiamati ad affrontare». […]

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Partita fondamentale per gli arancioneri che oggi se la vedranno con un Ravenna in serie positiva da due giornate. Vincere fuori casa significherebbe mettere in cassaforte tre punti che significherebbero salvezza sicura e, con una partita da recuperare e un sesto posto che può solo crescere, il Mestre potrebbe giocare le prossime partite con la mente sgombra sapendo di non avere nulla da perdere ma tutto da guadagnare. Qui Mestre. Questo lo sa bene Zironelli che fa il punto della situazione. «Ho la fortuna di avere tutti i ragazzi a posto sia fisicamente e non ho nessuno in diffida. Il morale è alto ovviamente dopo le ultime vittorie importanti». Poi un commento sul Ravenna. «Troviamo una bella squadra neopromossa come noi, ma hanno fatto alcuni acquisti importanti pur avendo tenuto anche alcuni ragazzi dalla Serie D. Stanno facendo bene e sarà una partita insidiosa. Logicamente noi ci siamo prefissati la salvezza tranquilla a 40 punti e ci mancano proprio 3 punti che potremmo fare oggi contro il Ravenna». Pretattica in vista di Bassano e Padova? «Non faccio calcoli e metterò in campo la formazione che reputo migliore. Faccio i complimenti al mio collega Antonioli perché ha vinto un campionato in cui non partiva favorito e ha dimostrato di sapere gestire bene anche i nuovi arrivati. Non sarà una passeggiata». […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tutti curiosi di vedere se, dopo due giorni (meglio, due notti) di ritiro nell’antica Julia Concordia romana, Stefani e compagni hanno assorbito lo spirito dei legionari della Decima Legio Venetia et Istria, che sin dal terzo secolo dopo Cristo occupavano la città sulle sponde del Lemene. È quello che si augura Fabio Rossitto che ha promosso l’idea del ritiro, appoggiata dalla società e condivisa poi dall’intero gruppo di giocatori. Allenamenti al Centro De Marchi e pernottamento a Concordia. Un mix che dovrebbe riportare la squadra al successo al Bottecchia questo pomeriggio, alle 16.30, contro la Fermana. Una soddisfazione che i ramarri e il popolo neroverde non condividono ormai dal lontano 24 novembre dello scorso anno, quindo batterono 3-2 il Vicenza. «Sì conferma Rossitto -, i ragazzi hanno capito il momento di preoccupazione della società e dei tifosi e hanno accolto subito favorevolmente la proposta del ritiro. Abbiamo avuto modo e tempo per guardarci tutti in faccia e ora garantisce il Crociato – siamo pronti. Nei loro occhi questa volta ho letto veramente il desiderio di offrire una grandissima prestazione e di ritrovare la vittoria che la nostra gente sta attendendo ormai da troppo tempo». La speranza è che si riaccenda la scintilla già vista in occasione della rimonta di Gubbio. «Altre volte questa squadra ha giocato bene, ma le è sempre mancato quel qualcosa in più che ti permette di mettere sotto l’avversario. Veniamo tiene a sottolineare Fabio da alcune buone prove, al termine delle quali però abbiamo raccolto troppo poco, o addirittura nulla. Eppure in questo ultimo mese (il periodo in cui i neroverdi hanno lavorato ai suoi ordini, ndr) ho visto crescere tutto il gruppo, sia sul piano della manovra che su quello della tenuta atletica. Ora dobbiamo eliminare anche quei pochi momenti di deconcentrazione e quei piccoli errori che ci hanno penalizzato. Sono fiducioso perché arriviamo da una settimana di buon lavoro, ma soprattutto perché li vedo e li sento convinti e determinati a vincere». […]

Ore 15.10 – (Messaggero Veneto) Fermana, Triestina, Reggiana. Tre partite in 7 giorni. Il Pordenone si gioca molte delle sue chance di conquistare i playoff da oggi a domenica prossima. Ne è consapevole il tecnico neroverde Fabio Rossitto, che chiede ai suoi già dal match odierno di tramutare in punti le buone prestazioni delle ultime settimane. «Veniamo da partite giocate bene – commenta Rossitto -, ma in cui abbiamo raccolto poco. La squadra sta crescendo, anche fisicamente. Ora dobbiamo vincere. Per farlo dobbiamo limare il minimo errore, in questo periodo anche la più piccola disattenzione può costare cara. In allenamento ho visto la voglia e la determinazione giuste. Il mini-ritiro? Ci ha fatto bene. Sono stati gli stessi giocatori a chiederlo. C’era bisogno di stare tutti assieme per superare questo momento delicato». Sulla gara con la Fermana, Rossitto non ha dubbi: «Sarà una battaglia. La loro è una squadra tosta, che corre, molto pericolosa nelle ripartenze. Ma l’esito dipenderà da noi. Spero che i nostri tifosi ci stiano vicino. Se i ragazzi sentono il loro calore, danno di più». […]

Ore 14.50 – (Messaggero Veneto) Ritiro utile o no? È un annoso dilemma che divide gli addetti ai lavori. Nel caso del Pordenone, in verità, è stato un fine settimana trascorso a stretto contatto e senza distrazioni nella tranquilla Concordia Sagittaria. Per compattarsi, prendere consapevolezza delle difficoltà che stanno minando l’obiettivo minimo della stagione, ovvero l’accesso ai playoff, e trovare il modo di superarle.Fame. Fabio Rossitto conta di vederne i frutti oggi. In una partita di notevole importanza, a dispetto del nome non altisonante dell’avversaria, la neopromossa Fermana, una delle rivelazioni del torneo. Gara assolutamente da non fallire, per cancellare l’amarezza dell’immeritato ko con il Mestre e, soprattutto, per tornare a far gioire un Bottecchia a secco di vittorie da fine novembre. In altre parole, tanta fame di 3 punti: nella gestione Rossitto dopo l’illusorio successo dell’esordio a Gubbio, è arrivato soltanto il misero 0-0 con l’Albinoleffe. Troppo poco, rispetto alle aspettative che hanno preceduto l’avvicendamento in panchina.Ultimissime. Novità di formazione più o meno obbligate. La più importante riguarda l’impiego dal primo minuto di Emanuele Berrettoni, l’uomo simbolo della rosa neroverde. Dopo la prodezza, bella quanto inutile, di Portogruaro, il “Berre” è chiamato a imprimere da subito la svolta. Davanti a lui, si attende un’altra novità di rilievo: bomber Gerardi schierato al fianco di Nocciolini. In pratica il tridente che dopo il mercato invernale aveva acceso le fantasie del popolo neroverde. Qualora Gerardi fosse inizialmente preservato, Magnaghi più di Ciurria (non al meglio) pare destinato a una maglia da titolare. Dietro, turno di riposo per Perilli, sostituito tra i pali da Mazzini, e Nunzella nelle vesti dello squalificato De Agostini. In mezzo ballottaggio tra Zammarini e Caccetta. […]

Ore 14.20 – (Il Piccolo) A digiuno di vittorie dal 27 gennaio, quando la spuntò di misura nello scontro casalingo con l’Albinoleffe, e in piena crisi di punti (appena 2 in 5 giornate, ottenuti a Fermo, il 3 febbraio, e domenica scorsa a Teramo), il Santarcangelo cerca punti pesanti per risollevare una classifica fattasi molto deficitaria. In Abruzzo, in un match segnato dalla paura per entrambi i team bisognosi di vitamine per evitare i play out, i gialloblu hanno sottoscritto uno 0-0 che nel periodo più nero della loro stagione equivale al classico brodino, e sulla scia del primo punto strappato dopo aver capitolato in precedenza contro Padova, Reggiana e Samb, scenderanno al Mazzola col coltello tra i denti per non assottigliare il margine di sicurezza sul Fano la cui ombra incombe (i granata, ultimi, si trovano a 2 lunghezze dai romagnoli e hanno 2 partite in meno).L’Unione, col secondo miglior attacco (35 reti, alla pari della Feralpisalò, dopo lo stellare Padova, con 36), manovrerà contro la difesa più violata: finora 45 volte, con una poco invidiabile media di 1,73 reti subìte a partita. I tutt’altro che docili “canarini” (quarti per cartellini ricevuti: 59 tra gialli e rossi), partiti in svantaggio han perso 13 incontri su 16 e vinto 6 gare su 11 in cui avevano messo un piede avanti. Un attacco asfittico in 26 turni ha prodotto solo 13 delle 22 reti (e mai più di 2 in una stessa partita), di cui 14 nel primo tempo, e con una retroguardia assai scricchiolante, facilmente aggredibile nei secondi 45′: 26 gol, di cui 4 incassati dal 90′ in poi. […]

Ore 14.00 – (Il Piccolo) […] Ma la Triestina, come detto, deve guardare ai guai in casa propria, con delle assenze importanti: innanzitutto quella imprevista di Coletti, vero perno del centrocampo alabardato dal suo arrivo, l’uomo che ha dato equilibrio e solidità a tutta la squadra. Purtroppo l’ex Foggia, che già in settimana si era allenato a parte per un affaticamento muscolare, ha evidenziato una contrattura e pertanto è costretto a dare forfait. A questo si aggiungono le assenze di Bariti, messo ko da un duro colpo alla caviglia rimediato in settimana, e dell’infortunato Grillo, mentre Bajic, Maesano e Keita son rimasti a casa per scelta tecnica. Ma l’ulteriore problema è che sono malconci, anche se regolarmente convocati, anche Petrella e Meduri. L’attaccante non è certo al top ed eventualmente sarà impiegato a partita in corso, mentre il centrocampista, che aveva occupato il ruolo di Coletti fino all’arrivo del pugliese, è anch’esso dolorante alla caviglia e difficilmente verrà rischiato dal primo minuto. In questo contesto, verrà comunque concesso un po’ di riposo ad Arma (almeno inizialmente), ma quello previsto di Bracaletti è destinato probabilmente a saltare. […] Tirando le somme, è quasi certo che almeno all’inizio si cambi modulo: Princivalli dovrebbe optare per il 4-3-1-2. In difesa, la coppia centrale dovrebbe essere formata da Aquaro e Lambrughi, con Libutti (ancora favorito su Troiani) a destra e Pizzul a sinistra. A centrocampo, e questa è davvero una scelta inedita, il perno centrale dovrebbe essere Finazzi, finora visto solo per pochissimi minuti nel finale di Renate. Ad affiancarlo a centrocampo dovrebbero esserci Porcari e Bracaletti. Nel caso si decidesse di rischiare dal primo minuto Meduri, Finazzi giocherebbe da mezzala e Bracaletti partirebbe dalla panchina. Sembra tutto già deciso in avanti: il ruolo di trequartista dietro le punte toccherà ad Acquadro, mentre il duo di attacco sarà formato da Mensah e Pozzebon, che avrà una grande occasione dal primo minuto.

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) […] ESTE. L’Este si sta giocando un posto sul podio del girone C. I rallentamenti dell’ultimo periodo delle prime della classe – e fra queste proprio l’Arzignano Valchiampo che occupa attualmente la terza piazza – hanno infatti favorito la compagine atestina, che ora segue i gialloazzurri, avanti di soli tre punti. L’avversario di giornata, la Liventina (arbitro Giorgio Bozzetto di Bergamo), è invece in piena zona playout. […] Formazione Este (4-3-3): Lorello; Gilli, Munaretto, Ferrando, Ostojic; Viviani, Pozza, Tomasini; Rondon, Fioretti, Florian. All. Florindo.ABANO. L’Abano giocherà con l’Ambrosiana (arbitro Valerio Crezzini di Siena) in Valpolicella una sorta di finalissima. Ad otto partite dalla fine, infatti, i neroverdi di Franco Gabrieli non possono più sbagliare un colpo se vogliono sperare di agguantare almeno i playout, ultima spiaggia per salvare la categoria. Le lunghezze che separano i termali dalla Liventina, ultima della griglia-spareggi, sono sette, distacco che non permette altri errori o imbarcate, come quelle incassate negli ultimi due mesi con Mantova, Este e Adriese. […] Formazione Abano (4-4-2): Castaldo; Ceccarello, Manuel Cecconello, Omeragic, Dabalà; Turea, Faggin, Carteri, Boreggio; Franceschini, Mattia Cecconello. All. Gabrieli

Ore 13.00 – Qui Voltabarozzo: termina l’allenamento.

Ore 12.40 – Qui Voltabarozzo: Padova schierato col 4-3-3.

Ore 12.20 – Qui Voltabarozzo: partita in corso.

Ore 12.00 – Qui Voltabarozzo: schemi offensivi.

Ore 11.40 – Qui Voltabarozzo: Biancoscudati tutti presenti.

Ore 11.20 – Qui Voltabarozzo: lavoro atletico, almeno 50 tifosi presenti.

Ore 11.00 – Qui Voltabarozzo: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Va all’asilo al Don Bosco (zona Forcellini, ndr) e la suora sbagliandosi la chiamava Gioia, per cui ha voluto dare questo nome alla sorellina. Ed è piaciuto anche a noi». Il parto è stato seguito in tempo reale dai biancoscudati, diceva. «È stata una cosa divertente. Siccome tutti sapevano dove mi trovavo, ci siamo sentiti e li ho tenuti al corrente: mi dicevano di stare tranquillo e appena Gioia è nata mi hanno fatto i complimenti. Quando più tardi li ho raggiunti al campo, è stato ancora più emozionante». Dalla felicità per la nascita di Gioia, alla possibilità di ottenere un’altra gioia, questa volta sul campo: ossia la promozione in serie B. «A inizio stagione era un sogno, adesso è il coronamento di un obiettivo che è fondamentale per tutti: società, giocatori, staff tecnico e tifosi. E sarebbe bello raggiungerlo il prima possibile. C’è massima concentrazione nella squadra, l’allenatore ci sta facendo capire che non bisogna abbassare il ritmo e che dobbiamo restare sul pezzo. Dobbiamo pensare solo a fare il nostro, e prima arriva e meglio è».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Sono felicissimo. Hanno assistito in diretta alla nascita anche i miei compagni di squadra». Tocca il cielo con un dito Matteo Mandorlini, diventato papà per la seconda volta. Dopo la primogenita Mia che ha quattro anni e mezzo, venerdì intorno alle 12.30 a Ravenna è venuta al mondo Gioia (3,2 chilogrammi), e Matteo naturalmente era al fianco della compagna Sonia tanto da essere arrivato in ritardo al campo alla Guizza. Ieri mattina invece si è allenato da solo di buon’ora proprio per tornare a Ravenna, e oggi sarà regolarmente di nuovo in gruppo. «Sono molto contento, i compagni che hanno già due figli mi avevano detto che la nascita della secondogenita sarebbe stata un’emozione diversa, ed è così. Io e Sonia siamo più maturi, per cui ci goderemo ancora di più la seconda figlia» Il cui nome è stato scelto proprio da Mia.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Prove tecniche di 4-3-3 per i biancoscudati in vista della sfida di mercoledì sera all’Euganeo con la Feralpisalò. Bisoli ha provato a lungo diversi movimenti in fase di recupero palla e ripartenza schierando con la casacca la presunta formazione titolare: difesa con Salviato, Ravanelli, Cappelletti e Contessa; terzetto di centrocampo con Pinzi davanti al pacchetto arretrato, e Pulzetti (destra) e Belingheri (sinistra) come interni; nel reparto avanzato punta centrale Gliozzi, aperto a sinistra Capello e a destra Fabris. Sempre con lo stesso modulo, i medesimi esercizi sono stati provati anche dagli altri compagni. […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) V.: «Un lottatore, imponente fisicamente e sbaglia pochissimo. Dovrebbe migliorare nell’uno contro uno ma per il suo ruolo non ne ha nemmeno troppo bisogno».Questa stagione cosa rappresenta per la vostra carriera? B.: «Sognavo di tornare a Padova e non mi aspettavo di avere tutte queste opportunità di giocare. Ora che sono rientrati Pulzetti e Belingheri potrò avere meno spazio, ma sono pronto dare il mio contributo per il nostro sogno». V.: «Dopo un annata no, questa è la stagione migliore della mia carriera. Sto giocando con continuità e sono sereno, ho trovato la mia dimensione». […] Un sms al vecchio compagno? B.: «Davide, complimenti per la tua grande stagione, ma mercoledì, da padovano, mettiti una mano sul cuore e non farci scherzi!». V.: «Alessandro, mi conosci e sai che non potrò mai lasciarti strada facile in campo. Ma spero che a fine partita potremo abbracciarci ed essere felici entrambi di com’è andata».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un aneddoto che vi lega? B.: «Io, Davide e Luca Maniero formiamo un grande trio che d’estate si ritrova a Sottomarina». V.: «Ricordo le giornate spassose passate al Torneo di Viareggio e le sere in cui Alessandro si fermava a dormire da me, per non tornare fino a casa a Chioggia». Estate 2014, il Padova viene radiato e voi firmate con squadre professionistiche. Avevate mai pensato di restare? B.: «Si era creato il caos, ero pronto a ripartire con il Padova in Lega Pro ma non avevo nemmeno un contratto. Mi si sono presentate 3 o 4 offerte allettanti e non potevo rifiutare il progetto della Spal». V.: «Sarei rimasto per sempre a Padova, ho seguito la vicenda fino alla fine, quando sembrava che Cestaro avesse prenotato un jet per iscrivere la squadra in extremis. Ma quando è saltato tutto, per la mia carriera dovevo accettare il Crotone». Un pregio e un difetto dell’amico? B.: «Da attaccante, quando punta l’uomo è fantastico e fastidiosissimo per gli avversari. Deve fare qualche sacrificio in più in fase difensiva, ma è un giocatore di qualità».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sono cresciuti insieme, fianco a fianco per anni, fino ad arrivare in prima squadra. Hanno esordito in Serie B fino a quella maledetta estate del 2014 che ha fatto sparire il Padova dal professionismo e separato le strade di Davide Voltan e Alessandro Bellemo, i due prospetti più interessanti dell’annata 1995. Ma l’amicizia coltivata in quasi un decennio non si è interrotta e mercoledì sera si ritroveranno in campo da avversari. E questa è anche l’occasione per metterli di fronte al loro passato, presente e futuro.Cosa rappresenta Padova per lei? Bellemo: «Squadra e città che mi hanno accolto da bambino e fatto diventare uomo. Su e giù da Chioggia per inseguire il sogno, realizzato, di esordire in B». Voltan: «È la mia città, sono entrato in biancoscudato a 5 anni e ne sono uscito dopo aver debuttato tra i grandi. Ho le radici, famiglia, fidanzata e amici». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sono rientrati in gruppo tutti gli acciaccati e così l’unico che si allena a parte è il lungodegente Madonna. Stamattina la squadra si allenerà alle 11 a porte aperte a Voltabarozzo. Questo il programma della 30ma giornata nel girone B.Ore 14.30: Renate-Bassano, Santarcangelo-Triestina. Ore 16.30: Fano-Sambenedettese, Pordenone-Fermana, Ravenna-Mestre, Reggiana-Gubbio, Teramo-Albinoleffe. Vicenza-Sudtirol 0-1 giocata venerdì. Riposano: Padova e Feralpisalò.




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