Venezia-Cittadella, Alfonso: “Sappiamo di essere una realtà piccola e scomoda e che prima di noi vorrebbero altre squadre in serie A…”

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Enrico Alfonso è stato il migliore fra i granata nel derby di Venezia, contribuendo con il rigore parato a Bentivoglio nel primo tempo a tenere in partita il Cittadella. Prima però di raccontare la sua domenica da voto alto in pagella, il portiere vuole sfogarsi per una sconfitta determinata da una decisione arbitrale che ha lasciato l’amaro in bocca. «Nella ripresa – sostiene – la squadra si stava esprimendo bene e il gol di Scaglia avrebbe legittimato il vantaggio per 2-1. La non convalida da parte dell’arbitro, secondo me se non è scandalosa poco ci manca». Poi continua il suo sfogo: «Sappiamo di essere una realtà piccola e scomoda e che prima di noi vorrebbero altre squadre in serie A. Sono tante le cose che troppo spesso vanno contro il Cittadella. Noi non siamo nemmeno tutelati, possibile che i media e la stampa a livello nazionale non si soffermino sui torti che ripetutamente ci vengono fatti?». E cita alcuni episodi recenti. «A Cremona ci è stato fischiato contro un rigore imbarazzante per un fallo fuori area, con l’Empoli la partita sarebbe finita su una nostra rimessa, invece è stato inventato un calcio d’angolo dal quale è nato al 95′ il gol dell’1-1. Quando noi ne parliamo siano considerati dei lamentoni. Giocare a Cittadella non è facile». Sul rigore di Bentivoglio sottolinea: «Sono contento perchè sto trovando gratificazioni dove non sono mai stato uno specialista. Dopo il rigore con la Cremonese, parato a Brighenti, questo a Venezia è stato uno dei più difficili perchè Bentivoglio l’ha calciato bene». Il ragionamento fatto da Alfonso è presto detto. «Di lui avevo visto soltanto il penalty realizzato a Bari con tiro basso sulla sinistra. Mi sono fatto due calcoli: lui sa che noi portieri studiamo come gli avversari calciano i rigori. Ho quindi fintato sulla sinistra e mi sono buttato dalla parte opposta. Sono stato molto rapido a spingere e anche fortunato con la mano ad alzare il pallone sopra la traversa».

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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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