Venezia-Cittadella, Marchetti: “Il gol annullato? Cernuto si è buttato! Ma noi non abbiamo avuto il giusto approccio…”

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Stefano Marchetti, lei ha capito perché non è stato convalidato il gol del possibile 2-1 a Scaglia? «Meglio se non ne parlo, sono già stato squalificato dopo la partita con l’Empoli. Non voglio assolutamente fare polemiche», replica il d.g. del Cittadella, all’indomani del k.o. di Venezia. D’accordo, ma l’arbitro Pezzuto ha dato qualche spiegazione? «E cosa serve chiederle, se poi al massimo la risposta che ottieni è la squalifica? Io ero in tribuna e non l’ho capito. Ho esaminato l’azione al rallentatore in tivù e ancora non ho capito niente. Ha visto una cosa sbagliata». Ma la spinta di Scaglia su Cernuto, magari leggerissima, c’è stata? «Non c’è stata alcuna spinta, il giocatore si è buttato! E se anche ci fosse stato un contatto, parliamo di una cosa ridicola, non certo fallosa». Veniamo ai vostri errori. Il Citta ha incassato due gol in fotocopia, entrambi nati sul vostro versante sinistro, dove agiva Salvi. Parliamo di uno dei migliori terzini della categoria, ma non trova che si esprima meglio a destra, sia in fase difensiva che offensiva, quando può crossare con il piede migliore? «Con questa formula nelle ultime giornate abbiamo trovato maggiore solidità. E comunque Salvi ha fatto partite bellissime a sinistra come a destra. Ha commesso un errore sul secondo gol, ma ne ha commesso uno simile a destra non molto tempo fa: il suo è stato un errore di concetto, non legato alla fascia di competenza. E non è stato l’unico a sbagliare in occasione dei gol: i centrocampisti dovevano accorciare sul portatore di palla avversario, impedendo all’azione di svilupparsi». Altra nota spinosa: il Venezia, come la Cremonese, vi ha messo in grossa difficoltà con il suo pressing asfissiante nel primo tempo. Gli avversari hanno preso le contromisure al Citta? «Non c’è pressing che tenga, la questione è diversa: siamo stati noi a non avere l’approccio giusto. Non a caso, in entrambe le partite, nella ripresa siamo tornati in campo con un altro atteggiamento e la gara è cambiata. Sul perché sia accaduto due volte occorre riflettere, ma di sicuro non deve più accadere che ci si svegli solo dopo una sberla».

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(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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